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COSA E'
La Lucha Canaria è uno sport da combattimento tradizionale, una forma di lotta autoctona originaria delle Isole Canarie (Spagna). È considerata una delle più antiche forme di lotta praticate in Europa, con radici che affondano nella cultura dei Guanches, le popolazioni aborigene che abitavano l’arcipelago prima della conquista castigliana.
Questo sport si pratica su un’area circolare di sabbia chiamata terrero. Due contendenti, chiamati luchadores, si affrontano con l’obiettivo di squilibrare l’avversario e fargli toccare la sabbia con qualsiasi parte del corpo che non sia la pianta dei piedi.
La caratteristica distintiva della Lucha Canaria è l’agarrada (la presa): i lottatori iniziano l’incontro afferrando saldamente il calzón de brega, lo speciale pantalone arrotolato dell’avversario. Da questa posizione, tentano di applicare varie tecniche (le mañas) per ottenere l’atterramento.
CARATTERISTICHE, FILOSOFIA E ASPETTI CHIAVE
La filosofia della Lucha Canaria si riassume in una parola: Nobiltà (Nobleza). A differenza di molte arti marziali o sport di combattimento, lo scopo primario non è infliggere dolore, sottomettere o umiliare l’avversario. L’obiettivo è puramente tecnico: dimostrare maggiore abilità nello squilibrio.
Gli aspetti chiave sono:
Il Rispetto Assoluto: È severamente vietato colpire l’avversario (con pugni, calci, gomitate, ecc.) e sono proibite le leve articolari o gli strangolamenti. L’intenzione di ferire è motivo di squalifica immediata.
Il Gesto Cavalleresco: Il rituale più importante avviene dopo l’atterramento. Il vincitore ha il dovere morale di porgere immediatamente la mano all’avversario caduto e aiutarlo a rialzarsi, spesso accompagnando il gesto con un abbraccio.
Comunità: La luchada (l’evento di lotta) è un forte momento di aggregazione sociale e di identità culturale.
Abilità contro Forza: Sebbene la forza sia importante, la Lucha Canaria è progettata per premiare l’abilità tecnica, la leva e la capacità di usare la forza dell’avversario a proprio vantaggio.
LA STORIA
Le origini della Lucha Canaria sono pre-ispaniche. Le cronache dei primi esploratori e conquistatori europei, giunti nell’arcipelago tra il XIV e il XV secolo, descrivono già i Guanches praticare una forma di lotta molto simile a quella moderna.
Queste lotte venivano utilizzate non solo come allenamento per la guerra, ma anche come metodo per risolvere dispute territoriali (ad esempio per i diritti sull’acqua o sui pascoli) o questioni d’onore. Si trattava di un duello ritualizzato che evitava spargimenti di sangue.
Dopo la conquista, la Lucha Canaria sopravvisse nelle aree rurali, tramandata oralmente di generazione in generazione, specialmente tra i pastori. Divenne un elemento centrale delle feste patronali (romerías) e delle celebrazioni locali.
Nel XX secolo, in particolare dagli anni ’40, lo sport ha vissuto una rinascita e una formalizzazione. Furono create le prime federazioni (iniziando da Tenerife e Gran Canaria), unificando i regolamenti e trasformando un’usanza folkloristica in uno sport organizzato e moderno, oggi simbolo ufficiale dell’identità canaria.
IL FONDATORE
La Lucha Canaria non ha un singolo fondatore.
Essendo uno sport autoctono e tradizionale (una “lotta popolare” o folk wrestling), non è stata “inventata” da un individuo specifico, come nel caso del Judo (Jigoro Kano) o dell’Aikido (Morihei Ueshiba).
La sua origine è collettiva e anonima, nata e sviluppatasi organicamente all’interno della società Guanche nel corso di secoli. I suoi “fondatori” sono, di fatto, l’intero popolo aborigeno delle Canarie, che ha codificato e trasmesso queste pratiche come parte del proprio patrimonio culturale.
MAESTRI FAMOSI
Nella Lucha Canaria, i campioni di più alto livello sono conosciuti con il titolo di Puntal. Esistono diverse categorie di Puntal (A, B, C) che indicano il valore e l’importanza di un lottatore all’interno del sistema a squadre.
Data la sua lunga storia, emergono figure quasi mitologiche del passato, spesso note con i loro soprannomi (apodos):
“Pollo de Ubre” (Francisco María de León): Una leggenda del XIX secolo di Gran Canaria, famoso per la sua immensa forza.
“Pollo de Tajinaste” (Marcos Galván): Una figura storica di Tenerife.
Alfredo Martín “El Palmero”: Considerato uno dei lottatori più tecnici e spettacolari della storia.
Tra gli atleti contemporanei o di storia recente, nomi come Eusebio Ledesma (Tenerife), Miguel Hernández “El Majorero” (Fuerteventura) e Juan Espino “El Trota” (che ha poi avuto successo anche in MMA) sono estremamente rispettati e noti nell’arcipelago.
LEGGENDE, CURIOSITA', STORIE E ANEDDOTI
La Lucha Canaria è intrisa di storie che ne rafforzano il carattere nobile. Una delle leggende più note dei Guanches narra di come due tribù rivali risolsero una disputa territoriale non attraverso una battaglia, ma selezionando i loro migliori lottatori per affrontarsi. Il risultato della luchada fu accettato come giudizio definitivo.
Un’altra leggenda riguarda l’incontro tra il conquistador castigliano Pedro de Vera e un capo Guanche di Gran Canaria, Adargoma. Quest’ultimo, noto per la sua abilità nella lotta, fu catturato solo dopo un estenuante combattimento uno contro molti.
Una curiosità storica riguarda la luchada tra i pastori. Si dice che, per la durezza della vita, i pastori sviluppassero una forza e una resistenza incredibili, e che le loro tecniche fossero le più efficaci e “pure”. Ancora oggi, uno stile di lotta “rustico” è considerato un segno di autenticità.
TECNICHE
Le tecniche della Lucha Canaria sono chiamate Mañas. Non si tratta di colpi, ma di un complesso sistema di leve, sollevamenti, torsioni e sgambetti progettati per rompere l’equilibrio dell’avversario.
Le mañas si dividono principalmente in tre categorie:
Mañas de Agarre (o de Presa): Tecniche che implicano una presa su una parte del corpo dell’avversario (di solito le gambe) per sollevarlo e farlo cadere.
Cogida de Muslo: Probabilmente la tecnica più iconica. Si afferra l’esterno della coscia dell’avversario per sollevarlo e proiettarlo.
Cucharón: Si afferra l’interno della coscia.
Sacón: Una torsione rapida afferrando anca o coscia.
Mañas de Desvío (o de Desequilibrio): Tecniche che non sollevano l’avversario, ma usano la sua stessa forza o il suo movimento per squilibrarlo.
Pardelera: Una sorta di sgambetto rotante che blocca la gamba dell’avversario dall’esterno.
Traspié: Il classico sgambetto interno.
Garabato: Un “gancio” rapido con la gamba all’interno del polpaccio dell’avversario per tirarlo a sé.
Burra: Una potente tecnica di proiezione d’anca, simile a un O Goshi nel Judo.
Mañas de Bloqueo (o de Mermar): Tecniche che bloccano il movimento di una o entrambe le gambe dell’avversario.
Toque por dentro / Toque por fuera: Blocchi con il piede contro la caviglia avversaria.
FORME/SEQUENZE
La Lucha Canaria non possiede kata, forme o sequenze preordinate.
Essendo una lotta popolare focalizzata sul combattimento (la brega) e sull’applicazione situazionale, la sua pedagogia si basa sulla pratica diretta e non sulla memorizzazione di forme solitarie.
L’allenamento tecnico consiste nello studio e nella ripetizione delle singole mañas con un partner, per poi tentare di applicarle in un contesto di lotta libera e dinamica.
UNA TIPICA SEDUTA DI ALLENAMENTO
Una sessione di allenamento in una escuela de lucha (scuola di lotta) segue una struttura rigorosa che combina preparazione fisica e tecnica.
Calentamiento (Riscaldamento): Una fase cardiovascolare (corsa, salti) e di mobilità articolare, cruciale per preparare ginocchia, schiena e spalle.
Preparación Física (Preparazione Fisica): Esercizi specifici per la lotta. Molta enfasi è posta sulla forza del core (addominali e lombari), sulla potenza delle gambe (squat, sollevamenti) e sulla forza della presa (isometria).
Técnica (Tecnica): La parte centrale, dove si praticano le mañas. Gli allievi, divisi per esperienza e peso, provano le diverse tecniche con i compagni, prima con poca resistenza e poi aumentando l’intensità.
La Agarrada (La Presa): L’allenamento specifico sull’impugnatura del calzón de brega, per imparare a mantenere una presa salda ma flessibile.
Lucha (Combattimento): La fase finale, dove i lottatori si affrontano in combattimenti liberi (luchadas) nel terrero, sotto la supervisione del mandador (l’allenatore/capitano), applicando le tecniche apprese.
Estiramiento (Stretching): Defaticamento e stretching per concludere.
GLI STILI E LE SCUOLE
Non esistono “stili” formalmente separati come nel Kung Fu o nel Karate. La Lucha Canaria è unificata da un unico regolamento.
Tuttavia, si parla spesso di “stili” diversi tra le isole o persino tra le diverse comarcas (regioni). Ad esempio, si dice che lo stile di Tenerife sia storicamente più basato sulle mañas di gamba e sugli sgambetti, mentre lo stile di Gran Canaria sia più focalizzato sulla forza e sulle mañas di sollevamento.
Le vere “scuole” sono i clubes de lucha, che rappresentano ogni città o paese. Ogni club ha il suo mandador (allenatore) che può avere una preferenza per un certo repertorio tecnico, creando così un “stile” distintivo per quel club.
LA SITUAZIONE IN ITALIA
La Lucha Canaria è uno sport profondamente legato al suo territorio d’origine (l’Arcipelago delle Canarie) e alla sua diaspora (principalmente Cuba e Venezuela).
In Italia, la Lucha Canaria non ha una presenza strutturata. Non risultano esistere federazioni, associazioni ufficiali o escuelas de lucha dedicate a questa disciplina sul territorio italiano. La sua pratica è pressoché inesistente al di fuori delle comunità canarie.
L’ente governativo principale si trova nelle Isole Canarie, dove ogni isola ha una propria federazione (come Tenerife o Gran Canaria) che risponde a un ente regionale.
Federazione di Gran Canaria:
http://flcgrancanaria.com/Federazione di Tenerife:
https://www.fdlctenerife.es/Email (Tenerife):
fdlctenerife@fdlctenerife.es
TERMINOLOGIA TIPICA
Luchador: Il lottatore.
Terrero: L’area di combattimento circolare, riempita di sabbia.
Maña: La singola tecnica di lotta.
Brega: Il combattimento, la lotta in sé (da cui ropa de brega).
Agarrada: L’atto di afferrare il pantalone dell’avversario; è anche usato per definire un singolo round di lotta.
Calzón de brega: I pantaloni da lotta, robusti e arrotolati sulla coscia per permettere la presa.
Puntal: Il lottatore di più alto rango (A, B, o C), il campione.
Mandador: L’allenatore/capitano della squadra.
Caída: Una caduta.
Luchada: L’intero evento di lotta, solitamente tra due squadre.
ABBIGLIAMENTO
L’abbigliamento, chiamato Ropa de Brega, è semplice ma specifico e regolamentato.
Camiseta (Maglietta): Solitamente una t-shirt che rappresenta i colori del proprio club.
Calzón de brega (Pantalone da lotta): È l’elemento cruciale. Si tratta di un pantalone robusto, tradizionalmente di tela o tessuti resistenti, che arriva sotto il ginocchio. La parte fondamentale è il modo in cui viene indossato: la gamba del pantalone (solitamente la destra) viene arrotolata (arremangada) strettamente verso l’alto, creando un bordo solido sulla coscia. È su questo bordo arrotolato che l’avversario deve stabilire la sua presa.
Si lotta rigorosamente a piedi nudi sulla sabbia.
ARMI
La Lucha Canaria è una disciplina esclusivamente a mani nude. Non prevede l’uso di alcun tipo di arma. La sua etica e le sue regole sono fondate sullo scontro fisico non armato e non violento.
A CHI E' INDICATO E A CHI NO
Indicato: La Lucha Canaria è uno sport per tutti: uomini, donne e bambini. È particolarmente indicato per chi cerca:
Uno sport completo che sviluppa forza funzionale, potenza, equilibrio e coordinazione.
Una disciplina basata sul rispetto e sul controllo, priva di violenza (colpi).
Un forte senso di comunità e appartenenza culturale.
Un ottimo allenamento per il core e per la stabilità del corpo.
Non Indicato:
Non è indicato per chi cerca un sistema di autodifesa da strada (non insegna a gestire colpi o armi).
Persone con gravi problemi cronici alle articolazioni (soprattutto ginocchia e colonna vertebrale) dovrebbero evitarlo o consultare un medico, data la natura degli sforzi e delle possibili cadute.
CONSIDERAZIONI PER LA SICUREZZA
Nonostante la sua natura non violenta, la Lucha Canaria è uno sport di contatto intenso. La sicurezza è garantita da diversi fattori:
Il Terrero: La superficie di sabbia morbida è progettata specificamente per attutire le cadute.
L’Arbitro (Árbitro): Controlla rigorosamente che non vengano applicate mañas vietate o che non vi sia intenzione di ferire.
Regole Strette: Il divieto di colpi e leve elimina le cause più comuni di infortunio grave negli sport da combattimento.
I rischi più comuni sono distorsioni (caviglie, ginocchia), stiramenti muscolari (schiena, spalle) e abrasioni dovute allo sfregamento sulla sabbia.
CONTROINDICAZIONI
Le principali controindicazioni sono di natura medica e fisica:
Problemi Articolari Gravi: Persone con instabilità cronica delle ginocchia, lesioni ai legamenti non curate o problemi seri ai dischi intervertebrali (ernie) sono a forte rischio.
Condizioni Cardiache: Come per ogni sport ad alta intensità, è necessario un nulla osta cardiologico, poiché le luchadas possono essere estremamente faticose (sforzo anaerobico).
Periodo post-operatorio: È controindicato se non si è completato un percorso riabilitativo dopo interventi chirurgici, specialmente alle articolazioni.
CONCLUSIONI
La Lucha Canaria è molto più di un semplice sport; è un pilastro culturale (pilar cultural) e un veicolo vivente dell’identità delle Isole Canarie. Rappresenta la connessione diretta con il passato aborigeno dei Guanches e incarna valori di nobiltà, rispetto e comunità che sono rari negli sport da combattimento moderni.
Praticare o assistere a una luchada non significa solo guardare un confronto fisico, ma partecipare a un rituale sociale che celebra l’abilità, la forza e, soprattutto, l’onore.
FONTI
Le informazioni per questa pagina sono state raccolte da fonti accademiche, federative e pubblicazioni specializzate sulla cultura canaria.
Libri (Bibliografia specifica):
García Miranda, Francisco Javier & Casanova Báez, Guillermina. Origen e historia de la Lucha Canaria. (Centro de la Cultura Popular Canaria).
Simó Catalán, Alberto Andrés. Historias de la Lucha Canaria, una mirada al pasado.
Martínez Reguero, Joaquín. Lucha Canaria, la. Una epoca dorada.
Siti Web e Fonti Federative:
Federación de Lucha Canaria de Gran Canaria (
http://flcgrancanaria.com/)Federación de Lucha Canaria de Tenerife (
https://www.fdlctenerife.es/)Archivi e pubblicazioni del Governo delle Canarie (Gobierno de Canarias) sul patrimonio sportivo e culturale.
Articoli e Studi:
Studi etnografici sulle tradizioni sportive delle Isole Canarie.
Articoli di ricerca sulla biomeccanica e fisiologia delle lotte tradizionali.
DISCLAIMER - AVVERTENZE
Questa pagina ha uno scopo puramente informativo e culturale. Le informazioni qui contenute non sostituiscono in alcun modo il parere di un medico o di un istruttore qualificato. La Lucha Canaria è uno sport fisicamente impegnativo. Si consiglia di consultare un medico prima di intraprendere qualsiasi nuova attività sportiva intensa e di praticare solo sotto la supervisione di professionisti qualificati in un ambiente sicuro.
a cura di F. Dore – 2025