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COSA È
La Glima è un’arte marziale e un sistema di combattimento tradizionale scandinavo, considerato uno degli stili di lotta (folk wrestling) più antichi d’Europa. Il termine “Glima” deriva dalla lingua norrena e significa “lampo” o “bagliore”, un riferimento alla velocità fulminea delle tecniche e delle prese.
Sebbene oggi sia spesso associata all’Islanda (dove è lo sport nazionale), le sue origini sono profondamente radicate in tutta la Scandinavia, inclusa la Norvegia. È l’arte della lotta praticata dai Vichinghi.
Non si tratta di un’unica disciplina monolitica, ma di un sistema che comprende diverse varianti, ognuna con regole e finalità distinte, che spaziano dalla competizione sportiva basata sull’onore all’autodifesa e al combattimento senza regole. La Glima è sopravvissuta per oltre un millennio, preservata prima attraverso le Saghe norrene e poi attraverso una pratica ininterrotta nelle comunità agricole, fino a diventare un moderno sport culturale.
CARATTERISTICHE, FILOSOFIA E ASPETTI CHIAVE
La filosofia fondamentale della Glima ruota attorno a un concetto chiave: il Drengskap. Questa parola norrena si traduce approssimativamente come “onore”, “lealtà” e “condotta retta”.
A differenza di molte arti marziali moderne focalizzate esclusivamente sull’efficacia, la Glima (specialmente nelle sue forme sportive) pone l’accento sul rispetto reciproco. I lottatori (noti come glímumenn) devono dimostrare controllo, lealtà e correttezza.
Gli aspetti chiave includono:
Stazione Eretta: La maggior parte degli stili di Glima inizia e si svolge in posizione eretta. L’obiettivo non è portare la lotta a terra e sottomettere l’avversario (come nel BJJ), ma sbilanciarlo e proiettarlo al suolo con tecnica.
Velocità e Fluidità: Le tecniche (bragð) devono essere eseguite rapidamente. La Glima premia il tempismo, l’agilità e la capacità di sfruttare lo slancio dell’avversario, piuttosto che la pura forza bruta.
Controllo: Un lottatore di Glima deve sempre mantenere il controllo di sé e dell’avversario. Ferire intenzionalmente l’avversario è una grave violazione del Drengskap.
Visione Periferica e Movimento: I praticanti sono addestrati a muoversi costantemente, spesso in cerchio, mantenendo sempre l’avversario nel campo visivo, pronti a reagire a qualsiasi attacco.
LA STORIA
Le radici della Glima si perdono nell’Alto Medioevo, intrecciandosi con la storia stessa dei popoli norreni. Le prime testimonianze scritte provengono dalle Saghe Islandesi (come la Saga di Grettir o la Saga di Egil) e da testi come il Konungs skuggsjá (Lo Specchio del Re), un testo didattico norvegese del XIII secolo.
In epoca vichinga (VIII-XI secolo), la Glima era una componente essenziale dell’addestramento militare e della vita quotidiana. Era usata per risolvere dispute, per intrattenimento durante le feste (Þing) e per mantenersi in forma per la battaglia. Le saghe descrivono spesso combattimenti di Glima brutali e talvolta letali, indicando che esistevano versioni molto più violente di quelle sportive odierne.
Con la cristianizzazione della Scandinavia e la fine dell’epoca vichinga, la Glima perse la sua connotazione puramente bellica, ma sopravvisse come tradizione popolare nelle aree rurali della Norvegia e, soprattutto, dell’Islanda. In Islanda, rimase una forma di intrattenimento così popolare che fu codificata e divenne sport nazionale.
Nel XX secolo, vi fu un rinnovato interesse per le radici vichinghe, che portò a una formalizzazione e a un recupero degli stili più “combattivi” (come il Lausatök), preservando al contempo la versione sportiva (Brokartök). La Glima è stata anche presentata come sport dimostrativo alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912.
CHI È IL SUO FONDATORE, STORIA DEL FONDATORE
La Glima non ha un singolo fondatore. È un classico esempio di “stile popolare” (folkstyle), un’arte marziale che si è evoluta organicamente all’interno di una cultura nel corso di molti secoli.
Non è stata creata da un individuo (come Jigoro Kano per il Judo o Morihei Ueshiba per l’Aikido), ma è il prodotto collettivo del popolo norreno. Le sue tecniche sono state sviluppate, testate e perfezionate da innumerevoli guerrieri, contadini e lottatori in Norvegia, Islanda, Svezia e Danimarca.
L’assenza di un fondatore è la prova della sua autenticità storica. La Glima è precedente all’idea moderna di “fondare” un’arte marziale; era semplicemente “la lotta” (wrestling) del popolo vichingo. Figure storiche o leggendarie come Grettir Ásmundarson o Gunnar Hámundarson (descritti nelle Saghe) erano rinomati maestri di Glima, ma non i suoi creatori.
Nel XX secolo, figure come l’islandese Jón M. Ísaksson o, più recentemente, il norvegese Tyr Neilsen (per la Glima da combattimento), hanno svolto un ruolo cruciale nel codificare, preservare e promuovere l’arte, ma non ne sono i fondatori.
MAESTRI/ATLETI FAMOSI DI QUEST'ARTE
Data la sua natura di stile popolare, la Glima ha più eroi leggendari che “maestri” moderni noti a livello globale.
Figure Leggendarie (dalle Saghe):
Grettir Ásmundarson (Grettir il Forte): L’eroe (o anti-eroe) della Saga di Grettir. La sua lotta con il non-morto Draugr Kárr è uno dei più famosi resoconti di un combattimento di Glima.
Gunnar Hámundarson: Uno dei protagonisti della Saga di Njáll, descritto come un guerriero quasi invincibile, abile sia con le armi che nella lotta.
Egil Skallagrímsson: Il protagonista della Saga di Egil, noto per la sua ferocia e per l’uso della Glima (spesso in modi brutali) nei suoi combattimenti.
Praticanti Storici e Moderni:
Jóhannes Jósefsson (Il Re della Glima): Un famoso lottatore islandese che viaggiò per il mondo all’inizio del XX secolo, dimostrando la Glima. Fu una figura chiave nella sua presentazione alle Olimpiadi del 1912.
Þorsteinn “Stóri” (Il Grande) Ásgeirsson: Un leggendario campione di Glima islandese del XIX secolo.
Tyr Neilsen: Una figura contemporanea di spicco nella promozione della Glima, in particolare delle varianti da combattimento norvegesi.
Va notato che in Islanda, i campioni nazionali di Glima (i Glímukóngur o “Re della Glima”) sono celebrità sportive molto rispettate.
LEGGENDE, CURIOSITÀ, STORIE E ANEDDOTI
Le Saghe norrene sono la fonte principale di storie e aneddoti sulla Glima, che veniva spesso utilizzata per risolvere dispute d’onore.
Una leggenda famosa è quella della lotta tra Gunnar Hámundarson e Skarphedin Njalsson. Durante una festa, i due decisero di misurarsi nella lotta. Skarphedin, noto per il suo carattere difficile, fece sanguinare Gunnar al naso. Per evitare un’escalation di violenza (il sangue versato richiedeva vendetta), Gunnar si pulì il naso sul maglione di Skarphedin, un gesto che minimizzava l’incidente e preservava l’onore di entrambi, dimostrando il principio del Drengskap.
Un’altra curiosità è il Glímubelti (la cintura da Glima). Nello stile Brokartök, le prese sono consentite solo su questa cintura speciale o sui pantaloni. La cintura non serve solo per le prese, ma distribuisce la forza delle proiezioni, rendendo la pratica più sicura.
Si narra anche che i Vichinghi praticassero la Glima sulle navi durante i lunghi viaggi per mantenersi in forma e combattere la noia. Questa pratica richiedeva un equilibrio e un controllo eccezionali.
TECNICHE DI QUEST'ARTE
Le tecniche della Glima, chiamate Bragð (plurale: Brögð), sono stimate in diverse decine, ognuna con un nome specifico. Si concentrano sullo sbilanciamento, sulla leva e sul sollevamento. A differenza del Judo, molte proiezioni si basano su passi rapidi e sull’uso delle gambe e dei fianchi per “sollevare” l’avversario da terra.
Le tecniche variano notevolmente a seconda dello stile:
Nel Brokartök (Lotta con i pantaloni):
Si inizia con una presa fissa (la mano destra sulla cintura dell’avversario, la sinistra sui pantaloni alla coscia).
Le tecniche prevedono passi rapidi, sollevamenti e rotazioni per proiettare l’avversario. Esempi includono l’Hækjabrögð (sgambetto con il tallone) o il Launamenn (una proiezione d’anca).
L’obiettivo è far toccare all’avversario il suolo con qualsiasi parte del corpo tranne i piedi.
Nel Lausatök (Lotta a prese libere):
Questo stile è più vicino al combattimento reale e all’autodifesa. Sono permesse prese su qualsiasi parte del corpo.
Include non solo proiezioni, ma anche leve articolari, strangolamenti, e storicamente includeva anche colpi (pugni e calci).
È considerato il “Viking Combat Glima” ed è molto più aggressivo e fisicamente impegnativo.
Nello Hryggspenna (Presa alla schiena):
Una forma di lotta più semplice e antica, quasi un test di pura forza.
I due contendenti si afferrano reciprocamente intorno alla parte superiore del corpo e cercano di sbilanciarsi e gettarsi a terra all’indietro.
LE FORME/SEQUENZE
La Glima non possiede “kata” nel senso giapponese del termine (sequenze preordinate di movimenti eseguite in solitaria contro avversari immaginari).
L’equivalente più vicino è la pratica dei singoli Brögð (tecniche). Nell’allenamento, queste tecniche vengono provate in modo cooperativo (drills). Un praticante “dà” la tecnica (permette all’altro di eseguirla) per imparare il movimento corretto, il tempismo e la meccanica del corpo.
Inoltre, la Glima enfatizza il Glímu-tök (sparring o lotta libera), dove i praticanti tentano di applicare i Brögð che hanno imparato in un contesto dinamico e non cooperativo.
Esistono otto tecniche base nel Brokartök che ogni lottatore deve padroneggiare, e la loro pratica ripetitiva può essere considerata l’equivalente funzionale, se non formale, dei kata, in quanto costruiscono la memoria muscolare e la comprensione biomeccanica fondamentale dell’arte.
UNA TIPICA SEDUTA DI ALLENAMENTO
Una sessione di allenamento di Glima, specialmente nello stile sportivo Brokartök, è strutturata per costruire forza funzionale, equilibrio e rispetto.
Riscaldamento (Upphitun): Inizia con movimenti generali per aumentare la frequenza cardiaca, seguiti da esercizi specifici per la Glima, come rotolamenti, cadute controllate e movimenti per la mobilità delle anche e della colonna vertebrale.
Tecnica (Bragðaæfing): La parte centrale della lezione. L’istruttore introduce o ripassa uno o più Brögð. Gli studenti praticano la tecnica a coppie, prima lentamente e in modo cooperativo, poi aumentando la velocità e la resistenza.
Condizionamento Specifico: Esercizi pensati per la Glima, come mantenere la posizione eretta sotto pressione, esercizi di equilibrio su una gamba sola e sollevamenti del partner per costruire la forza esplosiva necessaria per le proiezioni.
Lotta (Glímu-tök): Sessioni di sparring controllato. Inizia spesso con un round leggero focalizzato solo sulla tecnica e sul movimento (fluss), seguito da round a intensità maggiore dove si cerca di proiettare attivamente l’avversario. Il Drengskap (onore) è fondamentale: non si “schiaccia” l’avversario dopo la proiezione.
Defaticamento (Kæling): Stretching e respirazione per concludere la sessione.
Nelle scuole di Lausatök (combattimento), l’allenamento può essere molto più intenso e includere condizionamento con colpi, lotta a terra e scenari di autodifesa.
GLI STILI E LE SCUOLE
La Glima non ha “scuole” (come il Niten Ichi-ryū o lo Shotokan), ma piuttosto tre varianti o “regolamenti” principali, che discendono dalle tradizioni regionali della Norvegia e dell’Islanda.
Brokartök (Lotta con i pantaloni):
È lo stile più diffuso oggi, lo sport nazionale islandese.
Caratterizzato dalla presa fissa alla cintura (glímubelti) e ai pantaloni (glímubuxur).
Richiede una posizione eretta e un movimento costante (simile a una danza).
Si vince proiettando l’avversario. Non è permessa la lotta a terra. È noto per la sua enfasi sulla tecnica e l’eleganza.
Lausatök (Lotta a prese libere):
Originario della Norvegia, è considerato il “Glima da combattimento” o combat Glima.
È molto più permissivo: le prese sono libere (su qualsiasi parte del corpo) e lo stile è più aggressivo.
Include leve, strangolamenti e, nelle sue forme più storiche, colpi.
L’obiettivo è neutralizzare l’avversario. È lo stile più vicino a ciò che un Vichingo avrebbe usato in battaglia o in un duello (holmgang).
Hryggspenna (Presa alla schiena):
Una forma più antica e semplice, un test di forza.
I lottatori si afferrano reciprocamente alla parte superiore del corpo (abbraccio da dietro) e tentano di far cadere l’altro.
È meno tecnico e più basato sulla potenza.
LA SITUAZIONE IN ITALIA
La Glima in Italia non ha una federazione nazionale ufficiale o una struttura organizzativa dedicata esclusivamente a questa disciplina, a differenza di arti marziali più diffuse.
La sua pratica è limitata e frammentata, trovando spazio principalmente all’interno di due contesti:
Ricostruzione Storica (Reenactment) Vichingo: Numerosi gruppi di rievocazione storica vichinga in Italia studiano e praticano la Glima (soprattutto Lausatök) come parte integrante della ricostruzione della cultura bellica norrena.
HEMA (Historical European Martial Arts): Alcune associazioni HEMA, dedicate allo studio e alla pratica delle arti marziali storiche europee, possono includere la Glima nei loro programmi di studio sul combattimento disarmato, anche se spesso non è il focus principale.
Non esiste un “ente rappresentativo” italiano. I praticanti italiani interessati a una formazione più strutturata devono spesso fare riferimento a organizzazioni internazionali o partecipare a seminari tenuti da istruttori stranieri.
Riferimenti Internazionali (non italiani):
Glímusamband Íslands (GLÍ) – Federazione Islandese di Glima: È l’organo di governo mondiale per lo stile sportivo Brokartök.
Sito web:
glima.is
Federazioni o gruppi di Lausatök/Combat Glima: Esistono diverse organizzazioni in Norvegia e a livello internazionale che promuovono gli stili da combattimento.
Al momento, non è possibile indicare un sito web o un’email specifica per un organo di governo della Glima in Italia, poiché non risulta essercene uno.
TERMINOLOGIA TIPICA
La terminologia della Glima deriva direttamente dalla lingua norrena (antico norvegese/islandese).
Glima: “Lotta”, “Lampo”.
Bragð (pl. Brögð): Una tecnica o una proiezione.
Drengskap: Onore, correttezza, sportività.
Glímumaður (pl. Glímumenn): Un lottatore di Glima.
Glímukóngur: “Re della Glima”, il campione nazionale islandese.
Brokartök: “Presa ai pantaloni”.
Lausatök: “Presa libera”.
Hryggspenna: “Presa alla schiena”.
Glímubelti: La cintura da lotta.
Glímubuxur: I pantaloni da lotta.
Tök: Presa.
Falla: Cadere.
ABBIGLIAMENTO
L’abbigliamento dipende strettamente dallo stile praticato.
Brokartök (Sportivo):
Glímubuxur: Pantaloni speciali e robusti.
Glímubelti: La caratteristica più importante. È un sistema di cinture in cuoio indossato sopra i pantaloni, con una cintura principale in vita e due cinghie più piccole che passano sotto l’inguine e si collegano alla cintura principale, creando punti di presa solidi sulle cosce.
Glímuskór: Speciali scarpe leggere in pelle, che assomigliano a mocassini, per non ferire l’avversario e avere una buona mobilità.
Lausatök (Combattimento):
Non esiste un’uniforme standardizzata.
Spesso viene praticato con abiti da allenamento resistenti (pantaloni robusti, maglietta) o, nel contesto della rievocazione storica, con abiti vichinghi (tunica, pantaloni di lana).
Si pratica spesso a piedi nudi o con scarpe da lotta leggere.
ARMI
La Glima è, per definizione, un’arte di combattimento disarmato (hönd-við-hönd, “mano a mano”). Le sue tecniche sono progettate per essere usate quando un guerriero non ha accesso, o ha perso, le sue armi primarie.
Tuttavia, la Glima non esiste in un vuoto. Fa parte di un sistema di combattimento vichingo più ampio che includeva:
Ascia (Skeggöx): L’arma iconica vichinga.
Spada (Sverð): Costosa, simbolo di status.
Lancia (Spjót): L’arma più comune sul campo di battaglia.
Sax (Scramasax): Un grande coltello da combattimento.
La Glima (in particolare il Lausatök) rappresenta l’ultima risorsa in battaglia. Le sue tecniche di presa, sbilanciamento e proiezione sono estremamente efficaci nel clinch (corpo a corpo) che si verifica quando le armi lunghe diventano inutilizzabili. Molte tecniche di Lausatök sono progettate per rompere arti, controllare l’avversario o creare lo spazio per estrarre un’arma corta (come il Sax).
A CHI È INDICATO E A CHI NO
La Glima è indicata per:
Appassionati di storia vichinga e cultura norrena che desiderano un’esperienza pratica.
Individui che cercano un’attività fisica che sviluppi equilibrio, propriocezione, forza del core e tempismo.
Lottatori provenienti da altre discipline (Judo, Lotta Libera, BJJ) interessati a esplorare un sistema di lotta folkstyle unico, con un diverso set di regole.
Persone che apprezzano le arti marziali basate sul rispetto e l’onore (Drengskap), specialmente nello stile Brokartök.
Praticanti di HEMA o rievocatori che vogliono completare la loro formazione sul combattimento armato.
La Glima potrebbe non essere indicata per:
Chi cerca un sistema di autodifesa puramente moderno focalizzato su scenari da strada contemporanei.
Chi preferisce arti marziali basate esclusivamente su colpi (striking), come la Boxe o la Muay Thai.
Persone con gravi problemi pregressi alla schiena, al collo o alle ginocchia, poiché la lotta e le proiezioni possono essere ad alto impatto su queste articolazioni.
Chi cerca una disciplina con una vasta rete di competizioni globali e una facile accessibilità (la Glima è una disciplina di nicchia).
CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA
La Glima, come ogni arte di lotta, comporta un rischio intrinseco di infortuni. Tuttavia, lo stile sportivo Brokartök è progettato con la sicurezza in mente.
Imparare a Cadere (Falla): La prima e più importante abilità è imparare a cadere correttamente per dissipare l’impatto delle proiezioni, proteggendo la testa, il collo e le spalle.
Il Principio del Drengskap: L’onore impone di non infortunare l’avversario. Le tecniche sono applicate con controllo. Nello sparring, lo scopo è la proiezione, non l’annientamento.
Supervisione Qualificata: A causa della natura tecnica delle proiezioni, è fondamentale allenarsi sotto la guida di un istruttore esperto che comprenda la biomeccanica e la sicurezza.
Progressione Graduale: I principianti non dovrebbero iniziare subito con lo sparring ad alta intensità. È necessaria una progressione dall’allenamento cooperativo a quello competitivo.
Attrezzatura (per Brokartök): L’uso del glímubelti (cintura) è una misura di sicurezza, poiché distribuisce la forza delle prese e dei sollevamenti in modo uniforme, proteggendo i vestiti e la pelle.
CONTROINDICAZIONI
Praticare la Glima può essere sconsigliato in presenza di determinate condizioni mediche. È sempre necessario consultare un medico prima di iniziare una nuova attività fisica intensa.
Problemi Articolari Cronici: Individui con instabilità cronica delle ginocchia (es. legamenti danneggiati), delle spalle (lussazioni ricorrenti) o delle caviglie.
Problemi alla Schiena e al Collo: Persone che soffrono di ernie del disco, stenosi spinale o che hanno subito recenti traumi al collo. Le proiezioni e le torsioni possono esacerbare queste condizioni.
Osteoporosi: La natura ad alto impatto delle cadute aumenta il rischio di fratture in individui con ossa fragili.
Condizioni Cardiovascolari Gravi: Sebbene l’allenamento migliori la salute cardiovascolare, le sessioni di sparring ad alta intensità possono essere rischiose per chi ha problemi cardiaci non controllati.
Disturbi della Coagulazione: A causa del rischio di lividi e traumi interni da contatto fisico.
CONCLUSIONI
La Glima è molto più di una semplice arte marziale; è un pezzo vivente di storia scandinava. Nata dalle necessità belliche dei Vichinghi e raffinata nei secoli come sport d’onore, rappresenta un legame tangibile con il passato norreno.
Mentre stili come il Brokartök enfatizzano la tecnica, l’equilibrio e il rispetto reciproco attraverso il codice del Drengskap, il Lausatök preserva l’aspetto più crudo e pragmatico del combattimento vichingo.
Oggi, la Glima sopravvive grazie agli sforzi di appassionati in Islanda, Norvegia e nel mondo, offrendo ai praticanti non solo un allenamento fisico completo, ma anche una profonda immersione culturale in un’etica guerriera basata sull’onore e sul controllo.
FONTI
Le informazioni presentate in questa pagina derivano da una sintesi di risorse accademiche, testi storici, pubblicazioni moderne e siti web di organizzazioni dedicate alla Glima.
Testi Storici e Saghe (Fonti Primarie):
Konungs skuggsjá (Lo Specchio del Re). (Testo didattico norvegese del XIII secolo che menziona l’addestramento fisico).
Saga di Grettir (Grettis saga). (Diverse traduzioni, descrive combattimenti di Glima).
Saga di Egil Skallagrímsson (Egils saga).
Saga di Njáll (Njáls saga).
Libri e Pubblicazioni Moderne:
Ísaksson, Jón M. (1950). Íslenzk glíma (Glima Islandese). Reykjavík. (Testo fondamentale sulla Glima sportiva).
Neilsen, Tyr. (2012). Viking Glima: The Viking Art of Fighting. (Testo di riferimento moderno sullo stile Lausatök).
Short, Martin. (2011). Viking Weapons and Combat Techniques. (Contestualizza la lotta disarmata nell’ambito militare vichingo).
Articoli e Risorse Web:
Glímusamband Íslands (GLÍ) – Federazione Islandese di Glima. (Sito ufficiale:
glima.is). Fornisce i regolamenti ufficiali del Brokartök.Articoli e risorse della “Viking Glima Federation” e altre associazioni di Lausatök.
Contributi e analisi all’interno della comunità HEMA (Historical European Martial Arts) sull’interpretazione della lotta norrena.
DISCLAIMER - AVVERTENZE
Le informazioni contenute in questa pagina sono fornite esclusivamente a scopo informativo e culturale. Non costituiscono un invito alla pratica né sostituiscono la guida di un istruttore qualificato. La Glima è un’attività di contatto fisico che comporta rischi intrinseci di infortunio. L’autore e il distributore di queste informazioni declinano ogni responsabilità per eventuali danni o infortuni derivanti dal tentativo di praticare le tecniche qui descritte. Si consiglia vivamente di consultare un medico prima di iniziare qualsiasi nuova attività fisica intensa e di cercare una formazione professionale prima di praticare qualsiasi arte marziale.
a cura di F. Dore – 2025