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COSA E'
Il termine giapponese Bajutsu (馬術) si traduce letteralmente come “arte del cavallo” o “tecnica equestre”. Tuttavia, questa traduzione, sebbene corretta, non cattura appieno la profondità e la specificità di questa disciplina nel contesto della cultura e della storia giapponese. Il Bajutsu è molto più che la semplice capacità di montare a cavallo; è una complessa arte marziale tradizionale giapponese (koryuˉbudoˉ) incentrata sull’equitazione militare e sul combattimento da cavallo.
Nato e sviluppatosi all’interno della classe guerriera dei samurai (侍) nel Giappone feudale, il Bajutsu rappresentava un insieme fondamentale di abilità richieste per la sopravvivenza e l’efficacia sul campo di battaglia. Non si trattava quindi di un’attività ricreativa o sportiva nel senso moderno, ma di una disciplina marziale vitale.
Possiamo scomporre il Bajutsu nelle sue componenti essenziali:
Equitazione Avanzata (Jobajutsu, 乗馬術): Questa è la base. Include non solo la capacità di stare in sella e guidare il cavallo alle diverse andature (passo, trotto, galoppo), ma anche un controllo estremamente raffinato. Il cavaliere doveva essere in grado di manovrare l’animale con precisione millimetrica, spesso usando solo le gambe e il peso del corpo, poiché le mani erano impegnate a maneggiare armi. Questo richiedeva un equilibrio eccezionale, capacità di eseguire figure complesse (cambi di direzione repentini, arresti improvvisi, partenze fulminee) e una profonda comprensione della psicologia e della biomeccanica del cavallo. L’ideale supremo era il JinbaIttai (人馬一体), “uomo e cavallo come un solo corpo”, che rappresenta la perfetta fusione e sintonia tra i due.
Combattimento Armato da Cavallo: Questo è il cuore marziale del Bajutsu. Comprendeva l’uso efficace di diverse armi tradizionali giapponesi mentre si era in sella, in condizioni dinamiche e spesso caotiche:
- Tiro con l’arco da cavallo (Kishajutsu, 騎射術): Considerata una delle abilità più prestigiose e difficili. Richiedeva al samurai di controllare il cavallo al galoppo, incoccare, tendere l’arco lungo asimmetrico (yumi) e scoccare frecce (ya) con precisione verso bersagli fissi o mobili. Forme specifiche come lo Yabusame (流鏑馬) (tiro a bersagli fissi lungo un percorso rettilineo) divennero anche importanti rituali.
- Uso della lancia da cavallo (Soˉjutsu, 槍術): Maneggiare la lunga lancia (yari) da cavallo per colpire nemici a piedi o altri cavalieri.
- Uso della spada da cavallo (Kenjutsu/Battoˉjutsu, 剣術/抜刀術): Estrarre (battoˉ) e utilizzare la spada (katana o, più comunemente a cavallo, il tachi) per il combattimento ravvicinato, un’impresa che richiedeva grande abilità data la posizione elevata e instabile.
Addestramento e Gestione del Cavallo: Il Bajutsu non riguardava solo l’abilità del cavaliere, ma anche la selezione, l’addestramento e la cura del cavallo stesso. Il cavallo non era un semplice mezzo di trasporto, ma un partner addestrato al combattimento, capace di sopportare il caos della battaglia, rispondere ai comandi sottili del cavaliere e persino, in alcuni casi, attaccare. La conoscenza dell’animale era fondamentale.
Tattiche di Cavalleria: A livello collettivo, il Bajutsu si estendeva alle tattiche di utilizzo della cavalleria in battaglia, come cariche coordinate, manovre di aggiramento e supporto alla fanteria.
In sintesi, il Bajutsu è un’arte marziale equestre comprensiva, nata dalle necessità belliche dei samurai. È un sistema che integra l’abilità fisica e mentale del cavaliere, la comprensione e l’addestramento del cavallo, la maestria nell’uso delle armi tradizionali da sella e una profonda connessione filosofica tra uomo e animale (JinbaIttai), il tutto inserito nel contesto storico e culturale del Giappone feudale. Pur avendo perso la sua funzione militare primaria con l’evoluzione della guerra, sopravvive oggi come disciplina tradizionale (koryuˉ) che preserva queste antiche abilità e valori.
CARATTERISTICHE, FILOSOFIA E ASPETTI CHIAVE
Il Bajutsu, come arte marziale tradizionale giapponese (koryuˉbudoˉ), va ben oltre la semplice somma delle sue tecniche. È permeato da una filosofia specifica e caratterizzato da aspetti chiave che ne definiscono l’essenza e guidano la pratica. Analizziamoli in dettaglio:
JinbaIttai (人馬一体) – L’Unità Indissolubile: Questo è forse il concetto più centrale e distintivo del Bajutsu. Tradotto come “persona e cavallo [come] un solo corpo”, rappresenta lo stato ideale, l’obiettivo ultimo della pratica. Non si tratta solo di controllo fisico, ma di una profonda simbiosi e comunicazione intuitiva tra cavaliere e cavallo. Il cavaliere deve sviluppare una sensibilità tale da percepire ogni minimo movimento, tensione o intenzione del cavallo, quasi come fossero estensioni del proprio corpo. Allo stesso modo, il cavallo deve essere addestrato a rispondere ai comandi più impercettibili del cavaliere – un leggero spostamento di peso, una pressione delle gambe, un’intenzione trasmessa attraverso il contatto – agendo all’unisono. Raggiungere il JinbaIttai richiede anni di pratica dedicata, empatia profonda verso l’animale, e la capacità di creare un legame basato sulla fiducia reciproca. Questa unità era fondamentale in battaglia, dove decisioni e reazioni dovevano essere istantanee e perfettamente coordinate per manovrare, attaccare o difendersi efficacemente. Filosoficamente, riflette concetti Zen di non-dualità e azione spontanea nata dall’armonia.
Disciplina Rigorosa e Controllo (SeishinTanren, 精神鍛錬 – Forgiatura Spirituale): Il Bajutsu esige un livello eccezionale di disciplina, sia interiore che esteriore.
- Autocontrollo: Il cavaliere deve dominare le proprie emozioni – paura, rabbia, esitazione – che potrebbero compromettere la lucidità in situazioni di pericolo o trasmettersi al cavallo, rendendolo irrequieto o ingovernabile. La pratica costante mira a sviluppare una mente calma e focalizzata (heijoˉshin, 平常心) anche sotto pressione.
- Disciplina Fisica: Richiede un addestramento fisico rigoroso per sviluppare la forza, la resistenza, l’equilibrio e la coordinazione necessari a cavalcare per ore e maneggiare armi pesanti in sella.
- Adesione alla Tradizione: Disciplina significa anche seguire scrupolosamente l’etichetta (reihoˉ, 礼法) del doˉjoˉ o del bajoˉ (maneggio), rispettare la gerarchia della scuola (ryuˉha) e attenersi ai metodi di allenamento tramandati. Questo forgia il carattere e rafforza l’umiltà.
- Controllo del Cavallo: Questo controllo non deriva dalla forza bruta, ma dalla tecnica raffinata, dalla comprensione e dalla disciplina applicata con costanza e coerenza nell’addestramento dell’animale.
Precisione e Tempismo (Maai, 間合い – Intervallo/Distanza e Ritmo): In un contesto marziale, specialmente ad alta velocità come quello equestre, la precisione e il tempismo sono questioni di vita o di morte.
- Precisione Tecnica: Ogni movimento, sia del cavaliere che del cavallo, deve essere esatto. Nel tiro con l’arco (Yabusame), colpire un piccolo bersaglio al galoppo richiede una precisione assoluta. Nella scherma a cavallo, un taglio deve essere portato con l’angolazione e la forza giuste nel punto desiderato.
- Tempismo (Maai): Comprendere e sfruttare la distanza e il momento opportuno è cruciale. Il cavaliere deve saper valutare la distanza dall’avversario, coordinare la velocità del cavallo con l’azione dell’arma, e scegliere l’istante perfetto per attaccare o difendersi. Questo richiede un’acuta percezione spaziale e temporale (metsuke, 見付け – percezione/osservazione) e la capacità di anticipare le azioni altrui.
Coraggio Indomito e Determinazione (Fudoˉshin, 不動心 – Mente Immobile): Affrontare un combattimento a cavallo, caricare verso il nemico armati solo di arco, lancia o spada, richiedeva un coraggio straordinario.
- Superamento della Paura: Il Bajutsu insegna a gestire la paura, non necessariamente a eliminarla, ma a non farsene paralizzare. Sviluppa la capacità di agire con determinazione anche di fronte al pericolo imminente.
- Resilienza: La determinazione è necessaria per perseverare nell’addestramento, superare le difficoltà, le cadute, gli infortuni e la frustrazione. È la volontà incrollabile di continuare a migliorare, giorno dopo giorno.
- Mente Immobile (Fudoˉshin): Un concetto chiave nelle arti marziali che indica una mente che non viene turbata da eventi esterni, rimanendo calma, stabile e pronta a reagire adeguatamente.
Rispetto Profondo: Il rispetto è un valore pervasivo nel Bajutsu e in generale nel Budoˉ.
- Rispetto per il Cavallo: Come già accennato, il cavallo è visto come un partner essenziale. Questo implica trattarlo con cura, comprenderne i bisogni, addestrarlo con metodi equi e riconoscerne il ruolo vitale.
- Rispetto per l’Insegnante e la Scuola: Gratitudine e lealtà verso chi trasmette l’arte (Sensei, 先生) e verso la tradizione della scuola (ryuˉha).
- Rispetto per l’Arte: Dedizione alla pratica corretta e alla preservazione dell’integrità del Bajutsu.
- Rispetto per Sé e per gli Altri: Consapevolezza dei propri limiti e delle proprie capacità, e rispetto per i compagni di pratica e, storicamente, anche per l’avversario secondo i codici cavallereschi (Bushidoˉ, 武士道).
Valore della Tradizione (Dentoˉ, 伝統): Essendo un’arte marziale classica (koryuˉ), il Bajutsu pone grande enfasi sulla preservazione e sulla trasmissione fedele delle tecniche, dei kata (forme/modelli) e dei principi filosofici ereditati dal passato. La pratica non è solo un esercizio fisico o tecnico, ma un modo per mantenere vivo un patrimonio culturale e storico, connettendosi con le generazioni di praticanti precedenti. Questo include anche la conservazione di rituali e cerimoniali (come nello Yabusame) che sottolineano le radici storiche e spirituali dell’arte.
In conclusione, il Bajutsu è un’arte olistica che forgia il carattere tanto quanto il corpo. Le sue caratteristiche chiave – l’unità col cavallo, la disciplina ferrea, la precisione letale, il coraggio incrollabile, il rispetto profondo e l’adesione alla tradizione – non sono elementi separati, ma aspetti interconnessi che definiscono l’identità di questa affascinante e impegnativa disciplina marziale equestre.
LA STORIA
La storia del Bajutsu è intrinsecamente legata all’evoluzione della guerra, della società e della cultura giapponese, in particolare all’ascesa e al declino della classe dei samurai. Possiamo tracciarne lo sviluppo attraverso le diverse epoche storiche:
Origini Antiche (Periodi Yayoi e Kofun, ca. 300 a.C. – 710 d.C.)
- Introduzione del Cavallo: Si ritiene che i cavalli siano stati introdotti in Giappone dal continente asiatico (probabilmente Corea) durante il periodo Kofun (III-VI secolo d.C.). Inizialmente, il loro utilizzo era probabilmente limitato al trasporto, come simbolo di status per le élite emergenti e forse per forme rudimentali di esplorazione o comunicazione rapida.
- Prime Evidenze Archeologiche: Le figure funerarie in terracotta chiamate haniwa (埴輪), tipiche del periodo Kofun, forniscono le prime testimonianze visive. Molte raffigurano cavalli accuratamente bardati e talvolta guerrieri armati a cavallo, suggerendo che l’uso militare, sebbene forse non ancora sistematico o tatticamente avanzato, stesse iniziando a prendere forma. Queste figure indicano la presenza di selle primitive, briglie e l’importanza attribuita al cavallo nella società del tempo.
Periodi Nara e Heian (710 – 1185): L’Ascesa del Guerriero a Cavallo
- Formazione della Classe Guerriera: In questi secoli si assiste alla progressiva cristallizzazione di una classe di guerrieri professionisti al servizio della corte imperiale e delle potenti famiglie aristocratiche, i precursori dei samurai.
- Crescente Importanza Militare: L’equitazione divenne un’abilità sempre più cruciale per questa classe emergente. Le campagne militari, specialmente contro le popolazioni Emishi nel nord del Giappone, videro un impiego crescente della cavalleria.
- Sviluppo dell’Equipaggiamento: Si affinarono le armi adatte al combattimento da cavallo: la spada lunga e curva, il tachi (太刀), progettata per essere sguainata agevolmente da cavallo, e soprattutto l’arco lungo asimmetrico, lo yumi (弓).
- Affermazione del Tiro con l’Arco Montato (Kisha, 騎射): L’abilità nel tiro con l’arco da cavallo divenne un segno distintivo del valore guerriero. Era considerata l’arte da combattimento per eccellenza dell’epoca.
- La Guerra Genpei (1180-1185): Questo conflitto epico tra i clan Taira e Minamoto segnò un punto di svolta. Le battaglie videro un impiego massiccio e strategicamente rilevante della cavalleria. Figure leggendarie come Minamoto no Yoshitsune (源 義経) divennero celebri per le loro audaci imprese equestri, dimostrando l’alto livello tecnico raggiunto dal Bajutsu. Al termine di questa guerra, la classe samurai assunse il potere politico effettivo.
Periodo Kamakura (1185 – 1333): L’Età d’Oro del Bajutsu
- Dominio Samurai: Con l’istituzione dello Shogunato di Kamakura, i samurai divennero la classe dominante. Il Bajutsu, e in particolare il tiro con l’arco montato, raggiunse il suo apice come abilità militare e simbolo di status.
- Primato del Kishajutsu: Le tattiche militari dell’epoca erano spesso incentrate su cariche di cavalleria e duelli individuali tra guerrieri montati, dove l’abilità nell’uso dell’arco era fondamentale.
- Sviluppo Rituale e Cerimoniale: Forme di tiro con l’arco montato come lo Yabusame (流鏑馬), il Kasagake (笠懸) e l’Inuoumono (犬追物, oggi non più praticato nella sua forma originale) non erano solo esercizi militari ma divennero anche importanti rituali Shintoisti, eseguiti in santuari prestigiosi (come Tsurugaoka Hachimangū a Kamakura) per propiziare gli dei.
- Nascita delle Scuole (Ryuˉha): In questo periodo iniziarono a formalizzarsi le prime scuole dedicate specificamente alle arti marziali equestri, come la Ogasawara-ryū (小笠原流), fondata da Ogasawara Nagakiyo, che codificò insegnamenti sull’etichetta, l’arcieria e l’equitazione.
- Invasioni Mongole (1274 e 1281): Il confronto con le tattiche della cavalleria mongola (uso massiccio di arcieri a cavallo con archi compositi, manovre coordinate) mise in luce alcuni limiti delle tattiche giapponesi basate sull’individualismo e potrebbe aver stimolato riflessioni sull’evoluzione delle strategie militari.
Periodi Muromachi e Sengoku (1336 – 1603): Evoluzione e Adattamento
- Guerra Continua: Questi secoli, in particolare il turbolento Periodo degli Stati Combattenti (Sengoku Jidai, 1467-1603), videro un’intensificazione e un cambiamento nella natura della guerra.
- Ascesa della Fanteria e della Lancia: Le battaglie divennero più grandi, con un ruolo crescente per le masse di fanti (ashigaru, 足軽), spesso armati di lunghe lance (yari). Di conseguenza, anche la cavalleria dovette adattarsi: l’uso della lancia da cavallo (soˉjutsu) divenne sempre più importante, affiancandosi e talvolta superando l’arco come arma primaria per le cariche e il combattimento ravvicinato.
- Cavalleria come Forza d’Urto: Clan come i Takeda, guidati da figure come Takeda Shingen (武田 信玄), divennero famosi per la potenza e la disciplina delle loro cariche di cavalleria, utilizzate come forza d’urto decisiva.
- Introduzione delle Armi da Fuoco: A metà del XVI secolo, i portoghesi introdussero gli archibugi (tanegashima, 種子島). Sebbene inizialmente lente da caricare e imprecise, queste armi iniziarono gradualmente a cambiare gli equilibri sul campo di battaglia, sfidando il dominio della cavalleria tradizionale, come dimostrato nella Battaglia di Nagashino (1575). Tuttavia, la cavalleria mantenne un ruolo importante per la mobilità, l’inseguimento e le azioni d’urto ancora per diverso tempo.
Periodo Edo (Tokugawa) (1603 – 1868): Trasformazione in Arte Tradizionale
- Pace Tokugawa: L’unificazione del Giappone sotto lo Shogunato Tokugawa pose fine alle grandi guerre civili, inaugurando oltre due secoli e mezzo di pace interna.
- Declino dell’Importanza Militare: Senza più battaglie da combattere, la necessità pratica del Bajutsu come abilità di sopravvivenza sul campo svanì.
- Da Bujutsu a Budoˉ: Come molte altre arti marziali giapponesi, il Bajutsu subì una trasformazione da Bujutsu (武術 – tecnica marziale/di guerra) a Budoˉ (武道 – via marziale). Il focus si spostò dalla pura efficacia bellica allo sviluppo del carattere, alla disciplina mentale e fisica, all’etichetta e alla preservazione della tradizione come parte integrante dell’identità e dell’educazione del samurai in tempo di pace.
- Codifica e Formalizzazione: Le scuole (ryuˉha) esistenti raffinarono e codificarono i loro insegnamenti, ponendo maggiore enfasi sulla correttezza formale, sui kata (forme/modelli) e sugli aspetti rituali. Il Bajutsu divenne un modo per mantenere vive le tradizioni guerriere e lo status della classe samurai.
Dalla Restaurazione Meiji (1868) ad Oggi (20 Aprile 2025)
- Fine dell’Era Samurai: La Restaurazione Meiji abolì il sistema feudale e la classe samurai. L’esercito nazionale fu modernizzato su modello occidentale, rendendo obsolete le arti marziali tradizionali per scopi militari.
- Sopravvivenza come KoryuˉBudoˉ: Il Bajutsu perse ogni supporto statale e funzione pratica. La sua sopravvivenza dipese interamente dalla dedizione di poche scuole tradizionali (koryuˉ) e dei loro capiscuola (soˉke) che continuarono a trasmettere queste antiche discipline come patrimonio culturale.
- Rarità e Nicchia: La pratica del Bajutsu completo divenne estremamente rara. Molte scuole scomparvero. Quelle che sopravvissero (come rami delle scuole Ogasawara e Takeda) si concentrarono sulla preservazione del loro curriculum specifico. Aspetti più spettacolari come lo Yabusame continuarono ad essere praticati e dimostrati in contesti religiosi e culturali, mantenendo una certa visibilità pubblica.
- Oggi: Il Bajutsu è considerato una preziosa, seppur rara, testimonianza della storia marziale giapponese. Viene praticato da un numero limitato di persone in Giappone, all’interno delle scuole tradizionali che ne custodiscono le tecniche e la filosofia. Rappresenta un impegno profondo verso la preservazione di un’arte che un tempo era fondamentale per la classe guerriera che ha plasmato la storia del Giappone.
IL FONDATORE
Alla domanda “Chi è il fondatore del Bajutsu?” la risposta più accurata e storicamente corretta è che il Bajutsu, inteso come l’arte marziale equestre giapponese nel suo complesso, non ha un singolo fondatore identificabile.
Spiegare questa affermazione richiede di comprendere la natura stessa del Bajutsu e il suo sviluppo storico:
Evoluzione Organica e Necessità Pratica: Il Bajutsu non è nato da un’intuizione geniale di un singolo individuo in un momento preciso. È piuttosto il risultato di un processo evolutivo lungo secoli, guidato dalle necessità pratiche della guerra e della società giapponese. Le tecniche di equitazione, addestramento del cavallo e combattimento da sella si sono sviluppate gradualmente, affinate dall’esperienza diretta sui campi di battaglia da innumerevoli guerrieri anonimi. È simile allo sviluppo di abilità fondamentali come la navigazione o l’agricoltura, che emergono e si perfezionano collettivamente in risposta a esigenze ambientali e sociali.
Accumulo di Conoscenze Collettive: Le abilità che compongono il Bajutsu (controllo del cavallo, uso dell’arco, della lancia, della spada da cavallo) rappresentano un patrimonio di conoscenze accumulato e trasmesso attraverso le generazioni di samurai. Ogni generazione ha aggiunto, modificato o perfezionato tecniche basandosi sull’esperienza, sui cambiamenti nell’equipaggiamento (selle, staffe, armi) e sulle strategie militari prevalenti.
Assenza di una “Creazione” Formale Iniziale: A differenza di alcune arti marziali moderne (GendaiBudoˉ) come il Judo (fondato da Jigoro Kano) o l’Aikido (fondato da Morihei Ueshiba), che hanno avuto un momento di sintesi e formalizzazione ad opera di una figura specifica, il Bajutsu, come molte altre arti marziali classiche (KoryuˉBudoˉ), ha radici molto più antiche e diffuse. Non c’è stato un “momento zero” o un “padre fondatore” dell’arte equestre giapponese nel suo insieme.
Il Ruolo dei Fondatori delle Scuole (Ryuˉha, 流派)
Se è vero che il Bajutsu generale non ha un fondatore, è altrettanto vero che specifici stili, sistemi o scuole (ryuˉha) di Bajutsu hanno dei fondatori riconosciuti. Queste figure storiche non hanno “inventato” l’equitazione o il combattimento a cavallo, ma hanno svolto un ruolo cruciale nel:
- Codificare e Sistematizzare: Hanno raccolto, selezionato e organizzato le conoscenze e le tecniche equestri esistenti (spesso quelle peculiari della loro famiglia, del loro clan o basate sulla loro esperienza personale) in un curriculum strutturato e coerente.
- Definire Principi e Metodologie: Hanno stabilito principi guida specifici, metodologie di insegnamento particolari e, talvolta, tecniche o strategie distintive che caratterizzavano il loro approccio al Bajutsu.
- Stabilire un Lignaggio: Hanno dato inizio a una linea di trasmissione formale (den, 伝), assicurando che il loro specifico stile di Bajutsu potesse essere preservato e tramandato fedelmente ai posteri attraverso una successione di capiscuola (soˉke) o insegnanti autorizzati.
Esempi di Fondatori di Scuole Rinomate:
Come menzionato in precedenza, figure chiave associate alla fondazione di importanti scuole che includono o si specializzano nel Bajutsu sono:
- Ogasawara Nagakiyo (小笠原 長清, 1162-1242): Riconosciuto come il fondatore della Ogasawara-ryū. Vissuto nel cruciale periodo Kamakura, formalizzò un sistema che integrava l’equitazione (bajutsu), il tiro con l’arco (kyuˉjutsu) e l’etichetta cerimoniale (reihoˉ). La sua opera di codificazione fu fondamentale per preservare e trasmettere queste arti, specialmente l’elegante e rituale forma dello Yabusame. La sua “storia” è quella di un guerriero di alto rango che contribuì a definire gli standard di eccellenza nelle arti equestri e arcieristiche del suo tempo, legandole a un codice comportamentale preciso.
- Figure legate alla Takeda-ryū (武田流): Il clan Takeda era celebre per la sua potente cavalleria nel periodo Sengoku. Diverse scuole moderne che portano il nome “Takeda-ryū” rivendicano una discendenza dalle tradizioni marziali di questo clan. I fondatori di queste specifiche branche (come la Takeda-ryū Nakamura-ha) sono le figure che, in tempi più recenti (spesso nel XX secolo), hanno ricostruito, organizzato e iniziato a diffondere un curriculum basato su queste tradizioni storiche, che includono tipicamente un Bajutsu con un orientamento più marziale e meno cerimoniale rispetto alla Ogasawara-ryū.
Conclusione:
In definitiva, non si può attribuire la paternità del Bajutsu a un singolo individuo. I suoi veri “fondatori” sono le innumerevoli generazioni di samurai che ne hanno plasmato le tecniche sui campi di battaglia del Giappone feudale. Le figure storiche che oggi riconosciamo come “fondatori” sono in realtà i fondatori di specifiche scuole (ryuˉha), individui che hanno avuto il merito di sistematizzare, codificare e garantire la trasmissione di particolari interpretazioni e stili di questa antica e complessa arte marziale equestre. La ricerca di un fondatore unico sarebbe quindi storicamente inaccurata e non renderebbe giustizia alla natura evolutiva e collettiva dello sviluppo del Bajutsu
MAESTRI FAMOSI
Identificare “maestri famosi” del Bajutsu presenta delle particolarità rispetto ad altre discipline. La fama può derivare da leggende storiche, dal ruolo di fondatore o caposcuola di una tradizione specifica (ryuˉha), o dalla dedizione alla preservazione dell’arte in tempi moderni. Distinguiamo queste categorie:
A) Figure Leggendarie del Passato: Maestria sul Campo di Battaglia
Questi individui sono celebri figure storiche del Giappone feudale, rinomate per le loro imprese militari complessive, che includevano quasi invariabilmente un’eccezionale abilità nel combattimento a cavallo, elemento fondamentale del Bajutsu dell’epoca. La loro “maestria” è attestata dalle cronache e dalle leggende legate alle loro gesta belliche.
- Minamoto no Yoshitsune (源 義経, 1159-1189): Considerato uno dei più grandi e tragici condottieri della storia giapponese. Sebbene famoso principalmente per il suo genio strategico e le sue vittorie nella Guerra Genpei, le cronache (come l’Heike Monogatari) descrivono le sue incredibili doti equestri. L’episodio leggendario della discesa a cavallo lungo l’impervia scogliera di Hiyodorigoe durante la battaglia di Ichi-no-Tani è spesso citato come esempio della sua audacia e del suo eccezionale controllo del cavallo, una manifestazione di alto livello del Bajutsu pratico dell’epoca. La sua fama come “maestro” di Bajutsu deriva dalla sua capacità di compiere azioni ritenute quasi sovrumane a cavallo in un contesto bellico reale.
- Takeda Shingen (武田 信玄, 1521-1573): Potente signore della guerra (daimyō) del periodo Sengoku. Shingen non è famoso tanto per la sua abilità individuale a cavallo (sebbene fosse senza dubbio un guerriero competente), quanto per essere stato un maestro stratega nell’impiego della cavalleria. Comprese l’importanza cruciale del Bajutsu e organizzò una delle forze di cavalleria più temute e disciplinate del suo tempo. La sua “maestria” risiede nell’aver elevato l’uso tattico della cavalleria a un’arte, basandosi sulle eccellenti capacità equestri dei suoi samurai. Il nome Takeda divenne sinonimo di potenza equestre.
- Altri Guerrieri Celebri: Molti altri famosi samurai dei periodi Kamakura e Sengoku erano, per necessità, abili praticanti di Bajutsu, sebbene non sempre le cronache si soffermino specificamente sulle loro doti equestri individuali quanto sulle loro capacità di comando o sul loro valore in combattimento in generale (es. Honda Tadakatsu, Maeda Keiji, ecc.).
B) Fondatori e Capiscuola (Soˉke) di Scuole Specifiche (Ryuˉha)
Questi sono i maestri nel senso più formale del termine all’interno del mondo delle arti marziali tradizionali: coloro che hanno fondato, codificato e trasmesso una specifica scuola o stile di Bajutsu. La loro fama è spesso legata alla storia e al prestigio della loro scuola.
- Ogasawara Nagakiyo (小笠原 長清, 1162-1242): Come già menzionato, è il fondatore della Ogasawara-ryū. La sua maestria non risiede solo nell’abilità personale (che doveva essere considerevole), ma soprattutto nel suo lavoro di sistematizzazione e codificazione delle arti equestri, del tiro con l’arco e dell’etichetta associate. È un maestro fondatore il cui lignaggio e insegnamenti (particolarmente nello Yabusame cerimoniale) sono giunti fino a noi.
- Successori della Ogasawara-ryū: La scuola Ogasawara ha mantenuto una linea di successione di capiscuola (soˉke) fino ai giorni nostri. Ogni soˉke è considerato il massimo maestro della tradizione all’interno della sua generazione. Ad esempio, figure come Ogasawara Kiyotada (小笠原 清忠) (informazione aggiornata a prima del 2025, verificare per conferme più recenti) sono stati o sono i detentori e massimi esponenti contemporanei di questa importante tradizione, maestri nel senso di custodi e trasmittenti del lignaggio.
- Figure Chiave della Takeda-ryū: Data la frammentazione e la storia complessa delle scuole che si rifanno alla tradizione Takeda, è più difficile indicare un’unica linea. Tuttavia, figure del XX secolo come Nakamura Hisashi (中村 久, 1932-2003), fondatore della Takeda-ryū Nakamura-ha, sono riconosciute come maestri fondamentali per la rivitalizzazione e diffusione di un sistema marziale comprensivo (soˉgoˉbudoˉ) che include il Bajutsu basato sulle presunte tradizioni del clan Takeda. La sua maestria sta nell’aver raccolto, organizzato e reso accessibile questo complesso insieme di arti. I suoi successori sono i maestri attuali di quella specifica branca.
C) Praticanti Moderni Rilevanti: I Custodi della Tradizione Vivente
Al di là dei nomi storici o dei fondatori, i veri “maestri famosi” oggi (Domenica, 20 Aprile 2025) sono i capiscuola (soˉke) e gli istruttori di alto livello (shihan) delle poche scuole koryuˉ che ancora preservano e insegnano attivamente il Bajutsu.
- Anonimato Relativo: Questi individui potrebbero non godere di fama presso il grande pubblico internazionale, ma all’interno della comunità delle arti marziali tradizionali giapponesi, sono figure di massimo rispetto e autorità. La loro maestria è riconosciuta dai loro pari e dai loro studenti.
- Maestria nella Preservazione: La loro abilità oggi non si misura più sul campo di battaglia, ma nella loro capacità di padroneggiare e trasmettere fedelmente l’enorme bagaglio tecnico, tattico, filosofico e storico della loro scuola. Mantenere viva un’arte così complessa e rara richiede una dedizione e una competenza eccezionali. Sono i custodi viventi del Bajutsu.
Conclusione:
Il concetto di “maestro famoso” nel Bajutsu è multisfaccettato. Include eroi leggendari la cui abilità era parte integrante della loro fama guerriera, fondatori di scuole che hanno codificato e tramandato sistemi specifici, e i moderni capiscuola e istruttori che, spesso lontano dai riflettori, dedicano la loro vita a preservare questa antica e nobile arte marziale. Ognuna di queste categorie rappresenta una forma diversa ma ugualmente significativa di maestria nel mondo del Bajutsu.
LEGGENDE, CURIOSITA', STORIE E ANEDDOTI
Il mondo del Bajutsu e dei samurai a cavallo è intriso di storie affascinanti, leggende epiche e curiosità che ne rivelano l’importanza culturale e la straordinaria abilità richiesta. Ecco alcuni esempi:
Cavalli Leggendari: Compagni d’Arme:
- Ikezuki (池月 – Luna nella Palude) e Surusumi (磨墨 – Macina d’Inchiostro): Forse i cavalli più famosi della storia samurai. La leggenda, narrata nell’Heike Monogatari, li vede protagonisti durante la Battaglia del fiume Uji (1184). Ikezuki era il destriero desiderato da Minamoto no Yoritomo, ma fu donato (o preso con l’astuzia, secondo le versioni) a Sasaki Takatsuna. Surusumi apparteneva a Kajiwara Kagesue. Entrambi i guerrieri, montando questi eccezionali cavalli, ingaggiarono una sorta di “gara” per attraversare per primi il fiume Uji e ingaggiare il nemico Taira. La storia, al di là della sua accuratezza storica, sottolinea l’importanza vitale di possedere un cavallo superiore e il prestigio associato a tali animali, considerati veri e propri partner nel conseguimento della gloria militare.
- Il Concetto di Meiba (名馬 – Cavallo Famoso/Eccellente): Oltre a specifici cavalli leggendari, esisteva un vero e proprio culto del “cavallo eccellente”. Possedere un meiba, noto per velocità, resistenza, coraggio e intelligenza, era un enorme simbolo di status per un samurai e si riteneva potesse fare la differenza tra la vita e la morte in battaglia. Spesso a questi cavalli venivano dati nomi evocativi e le loro storie tramandate.
Yabusame: Oltre l’Arco e la Freccia:
- Rituale Divinatorio e di Purificazione: Come accennato, lo Yabusame trascendeva l’addestramento militare. Era (ed è tuttora in alcuni santuari come Tsurugaoka Hachimangū a Kamakura e Shimogamo Jinja a Kyoto) un solenne rituale Shintoista. Colpire i bersagli era considerato un modo per ottenere il favore dei kami (divinità), assicurare buoni raccolti, pace per la nazione e purificare l’area. Il numero di bersagli colpiti poteva essere interpretato come un presagio.
- La Sfida Tecnica Estrema: Poche cose illustrano la difficoltà del Bajutsu come lo Yabusame. Immaginate di galoppare a circa 40 km/h su una stretta pista di terra battuta (larga circa 2 metri), indossando abiti tradizionali ingombranti, dovendo incoccare, tendere un arco lungo quasi quanto voi e scoccare tre frecce in successione (con pochi secondi tra un bersaglio e l’altro) per colpire piccole tavole di legno quadrate (circa 50-55 cm di lato). Il tutto mantenendo un perfetto controllo del cavallo solo con le gambe e il corpo. È una dimostrazione sbalorditiva di coordinazione, concentrazione e Jinba Ittai.
- Il Grido del Tiro (In−Yo, 陰陽): Durante lo Yabusame, l’arciere spesso emette grida specifiche prima di scoccare, come “In!” (ombra, negativo) e “Yo!” (luce, positivo). Questi richiami, legati alla filosofia cosmica dell’equilibrio tra forze opposte, servono anche come segnali ritmici e per focalizzare la mente e lo spirito prima del tiro.
Manifestazioni di JinbaIttai:
- Comunicazione Silenziosa: Si narra di maestri capaci di guidare i loro cavalli attraverso terreni difficilissimi o eseguire complesse manovre di battaglia usando comandi quasi invisibili: una leggera pressione del ginocchio, uno spostamento impercettibile del peso. L’impressione era che il cavallo leggesse direttamente la mente del cavaliere, agendo come un’unica entità senziente.
- Il Coraggio Contagioso (o la Paura): Un aneddoto ricorrente (più un principio che un fatto specifico) è che un cavallo da guerra percepisse immediatamente lo stato d’animo del suo cavaliere. Un samurai coraggioso e determinato infondeva sicurezza nel cavallo, rendendolo più audace e governabile, mentre un cavaliere esitante o timoroso rendeva il cavallo nervoso e inaffidabile. Questo sottolinea la profonda connessione psicologica richiesta.
Storie dal Campo di Battaglia:
- La Carica di Yoshitsune a Ichi-no-Tani: L’episodio della discesa dalla scogliera di Hiyodorigoe è un classico. Si dice che Yoshitsune, per dimostrare ai suoi uomini che l’impresa era possibile, fece prima scendere dei cavalli senza cavaliere e poi guidò personalmente la carica lungo il pendio ripidissimo, piombando alle spalle dell’ignaro nemico Taira. Leggenda o verità, illustra l’estrema audacia e abilità equestre che potevano cambiare le sorti di una battaglia.
- Duelli Cavallereschi: Nelle epoche precedenti (Heian, Kamakura), era comune che i samurai si sfidassero a duello individuale prima delle battaglie campali. Un guerriero si faceva avanti a cavallo, annunciava ad alta voce il proprio nome, lignaggio e imprese passate, e sfidava un degno avversario. Questi momenti erano vetrine di abilità nel Bajutsu, nel maneggio delle armi e nel coraggio individuale.
Curiosità sull’Addestramento e l’Equipaggiamento:
- Inuoumono (犬追物 – Inseguimento dei Cani): Una controversa forma di addestramento del passato per gli arcieri a cavallo. Consisteva nell’inseguire e colpire (si dice con frecce smussate o imbottite) dei cani all’interno di un recinto. L’obiettivo era allenare la mira su bersagli veloci e dal movimento imprevedibile. Questa pratica cadde in disuso, anche per l’influenza del Buddismo che predica compassione verso gli esseri viventi, e oggi è considerata inaccettabile.
- Armature per Cavalli (UmaYoroi, 馬鎧): Sebbene non diffuse come le armature per i samurai, esistevano protezioni specifiche per i cavalli, specialmente per quelli dei comandanti o dei guerrieri di alto rango. Queste potevano includere protezioni per la testa (bamen, 馬面), il collo e il corpo, a testimonianza del valore attribuito a questi animali come risorse belliche preziose.
Echi Culturali:
- Iconografia Classica: L’immagine del samurai a cavallo è onnipresente nell’arte giapponese: paraventi dipinti (byoˉbu) raffiguranti grandi battaglie, stampe ukiyo−e di guerrieri eroici, rotoli illustrati (emaki) che narrano storie epiche. Il cavallo è spesso raffigurato con grande dinamismo e dettaglio, simbolo di potere e nobiltà guerriera.
Queste storie e curiosità, tra realtà e leggenda, contribuiscono a dipingere un quadro vivido del Bajutsu, non solo come disciplina tecnica, ma come un elemento profondamente radicato nella cultura, nella spiritualità e nell’epica del Giappone samurai.
TECNICHE
Le tecniche del Bajutsu (BajutsunoWaza, 馬術の技) costituiscono un sistema marziale complesso e integrato, finalizzato all’efficacia del guerriero a cavallo sul campo di battaglia. Non si tratta solo di saper cavalcare, ma di fondere l’abilità equestre con la maestria nell’uso delle armi e la comprensione tattica. Possiamo suddividerle in categorie principali:
A) Fondamentali di Equitazione Avanzata (Jobajutsu, 乗馬術 – Arte della Monta)
Queste sono le fondamenta indispensabili su cui si costruisce tutta l’arte. L’obiettivo è raggiungere il JinbaIttai (uomo e cavallo come un corpo solo) per permettere al cavaliere di concentrarsi sul combattimento.
- Assetto e Equilibrio (Shisei, 姿勢 – Postura): Il cavaliere samurai doveva mantenere un assetto stabile, profondo e flessibile, spesso più eretto rispetto allo stile occidentale per facilitare l’osservazione e l’uso delle armi (specialmente l’arco). L’equilibrio doveva essere indipendente dalle redini, poiché le mani erano frequentemente occupate. Si sviluppava una forte presa con le gambe e una grande stabilità del tronco. L’addestramento poteva includere la monta senza staffe (abumi, 鐙) o senza sella (kura, 鞍) per esasperare lo sviluppo dell’equilibrio naturale.
- Controllo alle Diverse Andature: Padronanza assoluta del cavallo al passo (namiashi), trotto (hayaashi) e galoppo (kakeashi). Capacità di eseguire transizioni fluide, immediate e precise tra le andature, accelerazioni fulminee e arresti controllati, essenziali per adattarsi alle mutevoli situazioni tattiche.
- Manovre di Precisione: Esecuzione di esercizi complessi come:
- Volte e Circoli Stretti: Per riposizionarsi rapidamente in mischia o schivare attacchi.
- Cambi di Galoppo: Eseguire cambi di piede al galoppo in modo pulito e veloce.
- Passi Laterali e Appoggiate: Movimenti laterali per un posizionamento strategico o per proteggere il fianco del cavallo.
- Piruette (sul posto o in movimento): Rotazioni rapide per fronteggiare minacce da diverse direzioni.
- Tutte queste manovre dovevano essere eseguite con aiuti minimi e discreti (pressione delle gambe, spostamenti del peso), lasciando le mani libere.
B) Tecniche con le Armi da Cavallo
Il cuore marziale del Bajutsu, dove l’abilità equestre si combina con l’uso efficace delle armi tradizionali.
- Tiro con l’Arco da Cavallo (Kishajutsu, 騎射術):
- Maneggio dello Yumi: Tenere e gestire l’arco lungo e asimmetrico giapponese in sella, spesso con una sola mano mentre l’altra gestiva le redini (o con redini tenute in modo specifico).
- Incoccare (Ya−tsugae, 矢番え): Inserire rapidamente la freccia (ya) sulla corda, spesso senza guardare, affidandosi al tatto.
- Tendere e Scoccare: Eseguire la trazione e il rilascio in modo fluido e potente, sincronizzandosi con il movimento del cavallo per massimizzare la stabilità nel breve istante del tiro. Mirare istintivamente a bersagli fissi o mobili.
- Gestione delle Frecce: Tecniche per portare e accedere rapidamente a più frecce.
- Forme Specifiche: Come lo Yabusame (tiro cerimoniale su bersagli fissi lungo un percorso), Kasagake (tiro a bersagli vari, come cappelli di paglia), e lo storico Inuoumono (inseguimento di cani).
- Uso della Lancia da Cavallo (Soˉjutsu, 槍術):
- Impugnatura e Bilanciamento: Maneggiare la lunga lancia (yari), spesso con una mano per mantenere il controllo del cavallo, o a due mani per affondi più potenti.
- Affondi (Tsuki, 突き): Colpire con precisione bersagli a terra (fanti) o altri cavalieri, sfruttando lo slancio del cavallo per aumentare la forza d’impatto.
- Parate e Deviazioni: Usare l’asta della lancia per difendersi da attacchi.
- Controllo dell’Arma Lunga: Gestire la lunghezza dell’arma per non intralciare il cavallo o rimanere impigliati.
- Uso della Spada da Cavallo (Kenjutsu/Battoˉjutsu):
- Estrazione (Nuki−tsuke, 抜き付け / Battoˉ, 抜刀): Sguainare rapidamente il tachi (più lungo e curvo, adatto alla monta) o la katana dalla sella, un movimento complesso data la posizione.
- Tagli (Kiri, 斬り): Eseguire fendenti efficaci dall’alto verso il basso o lateralmente, mirando ai punti deboli di avversari a piedi o a cavallo. Sfruttare l’altezza e il movimento del cavallo per generare potenza.
- Affondi (Tsuki): Colpi di punta mirati.
- Difesa: Parare colpi avversari rimanendo in sella.
- Coordinazione: Sincronizzare i movimenti della spada con quelli del cavallo per massimizzare l’efficacia e mantenere l’equilibrio.
C) Manovre Tattiche e Addestramento Avanzato
Abilità che vanno oltre la tecnica individuale e riguardano l’impiego strategico e la preparazione per scenari complessi.
- Cavalcare in Formazione: Mantenere posizioni precise all’interno di un’unità di cavalleria, eseguire manovre collettive (cariche, ritirate, conversioni) in modo coordinato e disciplinato.
- Tecniche di Carica (Totsugeki, 突撃): Lanciare e sostenere una carica di cavalleria mantenendo la coesione e massimizzando l’impatto psicologico e fisico sul nemico.
- Combattimento Specifico: Adattare le tecniche per affrontare diversi tipi di nemici (fanteria armata di lance lunghe, arcieri, altra cavalleria).
- Superamento Ostacoli: Addestrare cavallo e cavaliere a superare ostacoli naturali (fiumi, fossati, terreni accidentati) o artificiali presenti sul campo di battaglia.
- Addestramento del Cavallo da Guerra: Tecniche specifiche per abituare il cavallo ai rumori, alla confusione e allo stress della battaglia, insegnandogli a non temere le armi, a rispondere agli aiuti anche in situazioni caotiche e, in alcuni casi, a partecipare attivamente al combattimento (mordendo o calciando).
D) Cura e Gestione del Cavallo (BanoKanri, 馬の管理)
Parte integrante e fondamentale del Bajutsu, poiché un cavallo non in forma o mal gestito rendeva inutile l’abilità del cavaliere.
- Conoscenza del Cavallo: Capire l’anatomia, la fisiologia, il comportamento e le esigenze del cavallo.
- Tecniche di Addestramento: Metodi specifici per l’addestramento del cavallo da guerra (vedi sopra).
- Cura Quotidiana: Tecniche corrette di strigliatura, pulizia degli zoccoli, alimentazione appropriata, abbeveraggio.
- Ferratura: Conoscenza delle tecniche di mascalcia tradizionale giapponese.
- Riconoscimento e Gestione Problemi: Capacità di identificare precocemente segni di zoppia, malattia o affaticamento e intervenire adeguatamente.
In conclusione, le tecniche del Bajutsu formano un corpus di conoscenze e abilità estremamente vasto e interconnesso. Richiedono non solo eccellenza nell’equitazione e nel maneggio delle armi, ma anche comprensione tattica, disciplina mentale, e una profonda conoscenza e rispetto per il cavallo, vero co-protagonista di quest’arte marziale.
I KATA
Il concetto di kata (形), che significa “forma” o “modello”, è fondamentale in quasi tutte le arti marziali giapponesi (Budoˉ). Tuttavia, la sua applicazione e interpretazione nel Bajutsu presentano caratteristiche uniche e differiscono significativamente dai kata che si osservano in discipline come il Karate (sequenze di tecniche a mani nude eseguite individualmente) o lo Iaido (forme di estrazione e taglio della spada eseguite da soli).
La Natura Specifica dei Kata nel Bajutsu:
La differenza fondamentale risiede nella presenza del cavallo. È impossibile eseguire un kata di Bajutsu senza questo partner essenziale. Pertanto, i kata in questa disciplina non sono forme statiche o eseguite individualmente nello stesso spazio ristretto, ma piuttosto:
- Sequenze Preordinate di Azioni Integrate: Un kata di Bajutsu è una sequenza codificata di movimenti e azioni che coinvolgono sia il cavaliere che il cavallo, eseguiti secondo uno schema preciso nello spazio e nel tempo. Integra l’equitazione, il controllo dell’animale, l’uso dell’arma (se previsto) e talvolta elementi tattici.
- Pattern Dinamici: Sono forme dinamiche, spesso eseguite in movimento (al passo, trotto o galoppo) lungo un percorso definito o all’interno di un’area designata (bajoˉ, maneggio).
- Enfasi sulla Relazione (JinbaIttai): I kata di Bajutsu sono esercizi fondamentali per sviluppare e dimostrare il JinbaIttai. Richiedono una comunicazione perfetta: il cavaliere deve dare gli aiuti corretti al momento giusto, e il cavallo deve rispondere con precisione e volontà. Il kata non riesce se questa sintonia manca.
- Variabilità Controllata: A differenza di un kata solo, dove l’unico fattore variabile è l’esecutore, nel Bajutsu c’è la variabile del cavallo. Sebbene l’obiettivo sia la precisione e la ripetibilità, lievi variazioni dovute alla reazione del cavallo sono inevitabili. La capacità del cavaliere di gestire queste variazioni mantenendo l’integrità della forma è parte integrante della maestria e del kata stesso.
Esempi Concreti di “Kata” nel Bajutsu:
Le forme specifiche variano enormemente da scuola (ryuˉha) a scuola, ma possiamo identificare tipologie comuni:
- Pattern di Yabusame e Altre Forme di Kishajutsu:
- L’intera esecuzione di una corsa di Yabusame può essere considerata un kata complesso e altamente ritualizzato. Dall’ingresso cerimoniale sul tracciato (baba), alle chiamate specifiche, alla partenza al galoppo, all’approccio ai tre bersagli, alla sequenza di incoccare-tendere-scoccare per ciascuno, fino all’uscita finale, tutto segue uno schema rigoroso. Ogni elemento ha un significato e deve essere eseguito con precisione formale e spirituale.
- Anche le sequenze di Kasagake (tiro a bersagli diversi, come cappelli o piccoli recinti) seguono pattern specifici che possono essere considerati kata, allenando diverse abilità di mira e manovra.
- Kata con Armi Specifiche:
- Kata di Spada a Cavallo: Sequenze che simulano l’estrazione del tachi o della katana in sella, l’esecuzione di una serie predefinita di tagli e/o affondi (magari verso bersagli immaginari o fisici come pali o tatami), e il rinfodero controllato, il tutto mentre si eseguono specifiche manovre a cavallo (es. passare al fianco di un bersaglio, girare rapidamente).
- Kata di Lancia a Cavallo: Forme che praticano diverse tecniche di affondo, parata o manipolazione della yari in combinazione con movimenti specifici del cavallo, come caricare un bersaglio, ritirarsi rapidamente, o combattere in cerchio.
- Kata di Pure Manovre Equestri: Alcune scuole possono avere kata focalizzati esclusivamente sulla precisione e fluidità di complesse manovre equestri eseguite secondo uno schema fisso, senza l’uso di armi, per perfezionare il controllo del cavallo e il JinbaIttai in situazioni difficili.
- Kata Simulanti Scenari Tattici: Forme più complesse che rappresentano piccole vignette tattiche: l’approccio a un nemico, una particolare tecnica di attacco o difesa, una manovra di disimpegno.
- Kata a Coppie (Possibile/Avanzato): Sebbene meno comuni e molto specifici di alcune scuole o livelli avanzati, potrebbero esistere forme pre-arrangiate eseguite da due cavalieri, simulando uno scambio di tecniche di attacco e difesa (kumitachi o kumiyari a cavallo).
Scopo dei Kata nel Bajutsu:
I kata nel Bajutsu, come nelle altre arti marziali, servono a molteplici scopi:
- Trasmissione e Preservazione: Sono il veicolo principale per tramandare le tecniche, i principi e lo spirito della scuola intatti attraverso le generazioni.
- Sviluppo Tecnico e Coordinazione: Permettono di affinare le complesse abilità motorie e la coordinazione richiesta tra cavaliere, cavallo e arma.
- Comprensione dei Principi: Aiutano a interiorizzare concetti fondamentali come distanza, tempismo, angolazione, ritmo e gestione dell’energia nel contesto specifico del combattimento a cavallo.
- Sviluppo Mentale e Spirituale: Coltivano la concentrazione, la consapevolezza (zanshin), la calma sotto pressione (fudoˉshin) e la determinazione.
- Rafforzamento del JinbaIttai: La pratica ripetuta e precisa dei kata è essenziale per costruire e rafforzare la connessione profonda tra cavaliere e cavallo.
In Conclusione:
Pur non conformandosi all’immagine comune del kata solitario delle arti marziali a piedi, il Bajutsu possiede le sue forme strutturate e preordinate, i suoi kata, che sono sequenze dinamiche e integrate di equitazione, uso delle armi e principi tattici. Questi kata equestri sono fondamentali per l’apprendimento, la pratica e la preservazione di questa complessa arte marziale, rappresentando l’essenza della disciplina specifica di ciascuna scuola (ryuˉha) e il percorso verso l’ideale di unità tra cavaliere e cavallo.
UNA TIPICA SEDUTA DI ALLENAMENTO
Una sessione di allenamento di Bajutsu è un processo strutturato che richiede disciplina, concentrazione e un profondo rispetto per l’arte, l’istruttore e, soprattutto, per il cavallo. Sebbene i dettagli possano variare notevolmente in base alla scuola (ryuˉha), al livello degli studenti e agli obiettivi specifici della giornata, una struttura tipica potrebbe assomigliare a questa (considerando un tempo totale di circa 2-3 ore, inclusa la preparazione):
Fase 1: Preparazione (Prima della Monta)
- Arrivo e Rispetto delle Formalità (Reihoˉ): L’allenamento inizia prima ancora di toccare il cavallo. Gli studenti arrivano in anticipo, salutano formalmente l’istruttore (sensei) e i praticanti più anziani (senpai) secondo le usanze della scuola. Si osserva l’etichetta del luogo, che sia un maneggio (bajoˉ) o un’area dedicata.
- Preparazione del Cavallo: Questa fase è cruciale e fa parte integrante dell’allenamento e del rapporto con l’animale.
- Recupero e Grooming: Lo studente va a prendere il cavallo assegnatogli, lo conduce all’area di preparazione. Si procede a una strigliatura accurata (grooming), che non è solo pulizia ma serve a controllare lo stato della pelle, individuare eventuali piccoli gonfiori o ferite, e a rafforzare il legame con l’animale. Si puliscono attentamente gli zoccoli.
- Bardatura: Si procede alla sellatura con la sella tradizionale giapponese (kura) e all’applicazione della briglia, verificando con attenzione che tutto l’equipaggiamento sia in buono stato, posizionato correttamente e non causi fastidio o potenziali lesioni al cavallo.
- Preparazione del Cavaliere: Lo studente indossa l’abbigliamento da allenamento prescritto (solitamente keikogi e hakama). Esegue esercizi di riscaldamento a terra (stretching, mobilizzazione articolare) focalizzati sulle aree più sollecitate dall’equitazione (gambe, bacino, schiena, core). Segue un momento di concentrazione mentale per focalizzarsi sull’allenamento imminente. L’istruttore può tenere un breve briefing sugli obiettivi della sessione.
Fase 2: Riscaldamento in Sella e Connessione (JinbaIttai)
- Monta: Si monta a cavallo secondo la tecnica e le formalità previste dalla scuola.
- Lavoro a Bassa Intensità: La sessione a cavallo inizia lentamente. Si lavora al passo (namiashi), concentrandosi sulla postura corretta (shisei), sull’assetto profondo e bilanciato, sul rilassamento e sulla respirazione. L’obiettivo è “sentire” il cavallo, entrare in sintonia con il suo ritmo e stabilire una comunicazione chiara attraverso aiuti discreti (gambe, peso del corpo, contatto leggero con le redini).
- Esercizi di Scioltezza: Si possono eseguire semplici esercizi in sella per migliorare la flessibilità e la coordinazione, come rotazioni del busto, circonduzioni delle braccia (se possibile), leggere mobilizzazioni del bacino.
- Transizioni e Figure Semplici: Si passa al trotto (hayaashi), lavorando su transizioni fluide tra passo e trotto e viceversa. Si eseguono figure di maneggio di base (circoli ampi, linee rette, serpentin) per assicurarsi che il cavallo sia reattivo e il cavaliere abbia il controllo. Questa fase serve a riscaldare i muscoli di entrambi e a rafforzare la connessione prima di passare a lavori più impegnativi.
Fase 3: Fase Centrale Tecnica (Focus della Sessione)
Questa è la parte più consistente dell’allenamento, dedicata all’apprendimento e al perfezionamento delle tecniche specifiche previste per quel giorno. Il contenuto varia enormemente:
- Se il Focus è sull’Equitazione (Jobajutsu): Si lavora su manovre più complesse: passi laterali, appoggiate, piroette, controllo al galoppo (kakeashi), cambi di galoppo, lavoro senza staffe per migliorare l’assetto, esercizi per aumentare la precisione degli aiuti.
- Se il Focus è sul Tiro con l’Arco (Kishajutsu):
- Tecnica di Base: Si pratica la sequenza di incoccare, tendere e scoccare, magari prima da fermo o al passo, concentrandosi sulla forma corretta e sulla respirazione.
- Pratica al Bersaglio: Si effettuano passaggi al trotto o al galoppo (per i più esperti) tirando a bersagli fissi, cercando di affinare mira e tempismo. Si può simulare la sequenza dello Yabusame.
- Se il Focus è sulla Lancia (Soˉjutsu): Si pratica il maneggio della yari da cavallo, eseguendo affondi (tsuki) e parate contro bersagli fissi (pali, manichini di paglia), prima a bassa velocità e poi aumentando progressivamente, curando equilibrio e precisione.
- Se il Focus è sulla Spada (Kenjutsu): Si praticano le tecniche di estrazione (battoˉ), sequenze di tagli (kiri) contro bersagli (immaginari o reali come rotoli di paglia bagnata – tameshigiri a cavallo, molto avanzato), e il rinfodero (notoˉ), sempre coordinando l’azione con il movimento del cavallo.
- Correzioni Individuali: Durante questa fase, il sensei osserva attentamente ogni studente, fornisce correzioni personalizzate sulla postura, sulla tecnica, sull’uso degli aiuti, sul tempismo e sull’interazione con il cavallo. La ripetizione e la ricerca della perfezione formale sono fondamentali.
Fase 4: Applicazione e Pratica Specifica
- Esecuzione dei Kata: Se la scuola li prevede, si dedicano tempo alla pratica ripetuta delle forme codificate (kata). Questo aiuta a consolidare le tecniche in sequenze fluide e a comprenderne i principi applicativi.
- Esercizi Combinati: Si possono eseguire esercizi che richiedono l’applicazione combinata di diverse abilità, ad esempio percorrere un tracciato specifico eseguendo determinate manovre equestri e contemporaneamente azioni con un’arma.
- (Raro/Avanzato) Pratica a Coppie Controllata: Per studenti molto avanzati e sotto strettissima supervisione, si potrebbero eseguire esercizi pre-arrangiati a coppie per simulare interazioni di combattimento, focalizzandosi su distanza (maai) e tempismo. La sicurezza qui è assolutamente prioritaria.
Fase 5: Defaticamento
- Ritorno alla Calma: L’intensità dell’allenamento diminuisce gradualmente. Si lavora al passo, permettendo al cavallo di rilassarsi, recuperare il fiato e raffreddare i muscoli. È un momento per consolidare la calma e la connessione.
- Stretching (Cavaliere): Dopo essere scesi da cavallo, gli studenti eseguono esercizi di stretching specifici per alleviare la tensione muscolare accumulata durante la sessione.
Fase 6: Dopo l’Allenamento
- Cura del Cavallo: Smontare correttamente. Dissellare e togliere la briglia. Se il cavallo è sudato, provvedere a lavarlo o spugnarlo adeguatamente. Controllare nuovamente zampe, schiena e stato generale per assicurarsi che non ci siano problemi. Strigliare nuovamente. Riportare il cavallo nel suo box o paddock, assicurandosi che abbia acqua fresca e fieno se necessario. Questa fase è tanto importante quanto l’allenamento stesso e dimostra rispetto per il partner animale.
- Cura dell’Equipaggiamento: Pulire la sella, la briglia, le armi utilizzate e riporle correttamente.
- Saluti Finali e Chiusura: Pulire e riordinare l’area di allenamento. Saluti formali finali all’istruttore e ai compagni. A volte la sessione si conclude con un breve momento di meditazione silenziosa (mokuso) per riflettere sull’allenamento svolto.
Questa struttura, pur generale, evidenzia come una seduta di Bajutsu sia un’esperienza olistica che coinvolge preparazione fisica e mentale, abilità tecnica, interazione profonda con il cavallo, rispetto dell’etichetta e cura meticolosa del partner animale e dell’equipaggiamento. La sicurezza, la pazienza e la dedizione sono elementi costanti.
GLI STILI E LE SCUOLE
Il Bajutsu, come la maggior parte delle arti marziali classiche giapponesi (koryuˉbudoˉ), non è una disciplina monolitica con un unico stile o metodo di insegnamento. Al contrario, la sua pratica, le sue tecniche e la sua filosofia sono state tramandate attraverso specifiche scuole o tradizioni, note come ryuˉha (流派). Ogni ryuˉha rappresenta un lignaggio distinto, con un proprio curriculum, una metodologia specifica, enfasi particolari e, spesso, una storia e una filosofia uniche, solitamente risalenti a un fondatore o a una figura storica di riferimento.
È importante notare che alcune ryuˉha sono soˉgoˉbudoˉ (総合武道), ovvero sistemi marziali comprensivi che includono il Bajutsu come una delle tante discipline insegnate (insieme a scherma, lancia, jujutsu, ecc.), mentre altre potrebbero essere state storicamente più specializzate nelle arti equestri.
La pratica del Bajutsu è diventata estremamente rara nel corso del tempo a causa dei cambiamenti storici (periodi di pace, fine della classe samurai, modernizzazione militare) e delle enormi esigenze logistiche e finanziarie (necessità di cavalli, strutture dedicate, istruttori altamente specializzati sia nell’equitazione che nelle arti marziali specifiche). Di conseguenza, solo poche scuole tradizionali sono note per preservare attivamente il Bajutsu nel loro curriculum oggi (Domenica, 20 Aprile 2025), e la loro pratica è quasi esclusivamente confinata al Giappone.
Le scuole più significative e conosciute che includono o si specializzano nel Bajutsu sono:
Ogasawara-ryū (小笠原流)
- Origini e Focus: Fondata nel periodo Kamakura da Ogasawara Nagakiyo, questa scuola è forse la più celebre associata alle arti equestri tradizionali. Tuttavia, è rinomata non solo per l’equitazione (Bahoˉ, 馬法), ma soprattutto per la sua stretta integrazione con il tiro con l’arco (Kyuˉhoˉ, 弓法) e l’etichetta formale (Reihoˉ, 礼法).
- Caratteristiche: L’Ogasawara-ryū pone una forte enfasi sugli aspetti cerimoniali, rituali ed estetici del Bajutsu, incarnando l’ideale dell’arciere a cavallo del periodo Kamakura. È particolarmente famosa per la preservazione e l’esecuzione dello Yabusame (流鏑馬) come rituale Shintoista e dimostrazione di abilità tradizionale. Lo stile è caratterizzato da eleganza formale, precisione rituale e un profondo radicamento nelle tradizioni storiche e culturali.
- Stato Attuale: La scuola è attiva in Giappone e svolge un ruolo cruciale nella conservazione dello Yabusame e dell’etichetta tradizionale giapponese. Le sue dimostrazioni pubbliche di Yabusame sono eventi culturali importanti che attirano l’attenzione nazionale e internazionale.
Takeda-ryū (武田流)
- Contesto Storico e Complessità: Il nome “Takeda-ryū” è associato a diverse scuole e lignaggi che rivendicano una connessione con le tradizioni marziali del potente clan Takeda, storicamente famoso per la sua formidabile cavalleria durante il periodo Sengoku. È fondamentale capire che non esiste un’unica Takeda-ryū monolitica, ma diverse branche con storie e curricula talvolta differenti.
- Caratteristiche Generali (Rivendicate): Rispetto all’Ogasawara-ryū, le scuole Takeda tendono a enfatizzare un approccio potenzialmente più orientato al combattimento e alle applicazioni pratiche del Bajutsu, riflettendo la reputazione guerriera del clan. Spesso, il Bajutsu è insegnato all’interno di un sistema soˉgoˉbudoˉ che include un vasto curriculum di altre arti: Aiki-no-jutsu (tecniche simili all’Aikido/Daito-ryu), Kenjutsu (scherma), Jōjutsu (bastone), Shurikenjutsu (lancio di lame), Sōjutsu (lancia), ecc. Il Bajutsu in questo contesto (KyuˉbaJutsu, 弓馬術 – Arte dell’arco e del cavallo) può comprendere non solo il tiro con l’arco, ma anche l’uso di altre armi da cavallo e tattiche equestri.
- Esempio di Branca: Takeda-ryū Nakamura-ha (武田流中村派): Fondata nel XX secolo da Nakamura Hisashi, questa è una delle branche più conosciute a livello internazionale. Si propone di preservare un ampio spettro di arti marziali attribuite alla tradizione Takeda, incluso il KyuˉbaJutsu.
- Stato Attuale: Diverse organizzazioni che si identificano come Takeda-ryū sono attive in Giappone e, in misura molto limitata per quanto riguarda il Bajutsu, anche all’estero. La pratica effettiva del Bajutsu all’interno di queste scuole può variare e rimane comunque estremamente rara al di fuori del Giappone.
Altre Scuole e Considerazioni:
- Possibili Inclusioni Storiche: Alcune fonti suggeriscono che altre scuole koryuˉ più antiche e comprensive, come ad esempio l’Araki-ryū (荒木流), potrebbero aver storicamente incluso elementi di addestramento equestre nel loro vasto curriculum. Tuttavia, la pratica attiva e continuativa di queste componenti equestri fino ai giorni nostri è difficile da confermare e probabilmente estremamente rara o estinta nella maggior parte dei casi.
- La Grande Rarita’: È fondamentale ribadire che la pratica completa del Bajutsu tradizionale all’interno di una ryuˉha riconosciuta è oggi un fenomeno di nicchia. Le difficoltà logistiche (costo e mantenimento dei cavalli, disponibilità di spazi adeguati) e la necessità di istruttori con competenze doppie (equestri e marziali specifiche della scuola) ne limitano fortemente la diffusione.
Conclusione:
Il Bajutsu sopravvive oggi attraverso poche e specifiche scuole tradizionali (ryuˉha), ognuna con la propria interpretazione, enfasi e storia. L’Ogasawara-ryū si distingue per il suo focus sull’eleganza cerimoniale e sullo Yabusame rituale, mentre le varie branche della Takeda-ryū tendono a presentare un approccio più ampio e marziale, inserito in un contesto soˉgoˉbudoˉ. Al di là di queste, la pratica attiva del Bajutsu in altre scuole koryuˉ è eccezionalmente rara. Queste scuole rappresentano oggi i preziosi custodi di un’arte marziale che un tempo era essenziale per la classe samurai e che richiede uno sforzo enorme per essere preservata nel mondo moderno.
LA SITUAZIONE IN ITALIA
Valutare la presenza del Bajutsu tradizionale giapponese in Italia richiede innanzitutto di definire cosa si intende per pratica autentica. Ci riferiamo all’insegnamento strutturato e continuativo di un’arte marziale equestre secondo i dettami di una specifica scuola classica giapponese (koryuˉryuˉha) riconosciuta, con un lignaggio diretto o una rappresentanza ufficiale (come, ad esempio, l’Ogasawara-ryū o una branca legittima della Takeda-ryū), impartito da istruttori qualificati e certificati dalla scuola madre in Giappone.
Sulla base di questa definizione, alla data attuale (Aprile 2025), la situazione del Bajutsu tradizionale in Italia è la seguente:
- Assenza di Scuole Strutturate e Riconosciute: Non risultano presenti in Italia scuole (doˉjoˉ o ryuˉha ufficialmente riconosciute) che insegnino regolarmente e in modo completo il Bajutsu tradizionale giapponese. Non esistono centri di pratica stabili affiliati direttamente alle principali scuole giapponesi come l’Ogasawara-ryū o le branche principali della Takeda-ryū che includano il Bajutsu nel loro curriculum offerto in Italia.
- Mancanza di Istruttori Qualificati Residenti: La trasmissione di un’arte koryuˉ, specialmente una complessa e logisticamente impegnativa come il Bajutsu, richiede tipicamente anni di studio intensivo in Giappone sotto la guida diretta del caposcuola (soˉke) o di istruttori di alto livello (shihan). È estremamente improbabile che vi siano istruttori con tale livello di qualifica e riconoscimento ufficiale da parte di una scuola madre giapponese di Bajutsu che risiedano stabilmente e insegnino in Italia.
Attività Correlate Ma Distinte:
È importante non confondere il Bajutsu tradizionale con altre attività, pur interessanti e valide, che possono esistere in Italia:
- Centri Equestri: L’Italia ha una ricca tradizione equestre con numerosi maneggi e centri che insegnano equitazione secondo stili occidentali o inglesi. Questi centri forniscono eccellenti basi di equitazione ma non hanno alcun legame con le tecniche specifiche, la filosofia, l’etichetta (reihoˉ) e l’uso delle armi proprie del Bajutsu giapponese.
- Tiro con l’Arco a Cavallo (Hobby/Sport): Esistono appassionati e forse piccole associazioni in Italia che praticano il tiro con l’arco a cavallo come disciplina sportiva moderna o come hobby ispirato a diverse tradizioni storiche (non solo giapponesi). Sebbene tecnicamente impegnativa, questa attività è generalmente distinta dal kishajutsu o yabusame di una ryūha specifica, mancando del contesto marziale completo, del lignaggio diretto, dell’aspetto rituale (nel caso dello Yabusame) e dell’integrazione con l’intero sistema filosofico e tecnico di una scuola tradizionale.
- Gruppi di Rievocazione Storica: Alcuni gruppi di rievocazione storica potrebbero interessarsi al periodo feudale giapponese e tentare di ricreare equipaggiamenti e forse scenari di battaglia, potenzialmente includendo figure a cavallo. Tuttavia, il loro scopo è la rappresentazione storica e non l’addestramento marziale continuativo secondo i metodi rigorosi di una scuola koryuˉ. Le tecniche utilizzate sono spesso interpretazioni basate su ricerche, non il frutto di una trasmissione diretta e ininterrotta.
- Altre Arti Marziali Giapponesi: L’Italia ospita una fiorente comunità di praticanti di molte arti marziali giapponesi, sia moderne (GendaiBudoˉ) che classiche (KoryuˉBudoˉ), come Kendo, Iaido, Judo, Aikido, Karate, Kyudo (tiro con l’arco a piedi), Jujutsu. Nessuna di queste, però, include il Bajutsu.
Eventi Occasionali:
- Dimostrazioni: In occasioni molto rare, tipicamente durante grandi eventi culturali dedicati al Giappone o festival di arti marziali di rilevanza internazionale, potrebbe essere invitato un gruppo di maestri giapponesi per una dimostrazione di Bajutsu, in particolare di Yabusame data la sua spettacolarità. È fondamentale capire che si tratta di eventi dimostrativi, non di opportunità di pratica regolare per il pubblico italiano.
- Seminari: La possibilità che un maestro giapponese tenga un seminario specifico sul Bajutsu in Italia è ancora più remota, data la complessità logistica e la necessità di cavalli addestrati e strutture adeguate. Anche se avvenisse, un seminario isolato non costituisce una pratica continuativa.
Perché Questa Assenza?
Le ragioni della quasi totale assenza del Bajutsu in Italia sono le stesse che ne limitano la diffusione globale al di fuori del Giappone:
- Costi Proibitivi: Mantenere cavalli adatti, strutture (maneggio, campo di tiro dedicato), acquistare e manutenere equipaggiamenti tradizionali (selle, armature, armi) richiede investimenti enormi.
- Complessità Logistica: Organizzare allenamenti regolari che coinvolgono cavalli e armi richiede spazi ampi, sicuri e personale qualificato per la gestione degli animali.
- Difficoltà nella Trasmissione: La necessità di apprendimento diretto e a lungo termine in Giappone per ottenere una qualifica autentica rende estremamente difficile la formazione di istruttori residenti all’estero.
Conclusione (Aprile 2025):
In sintesi, la pratica del Bajutsu tradizionale giapponese, intesa come insegnamento regolare all’interno di una scuola koryuˉ riconosciuta, è di fatto assente in Italia. Esistono attività correlate come l’equitazione generica, il tiro con l’arco a cavallo come hobby e la rievocazione storica, ma nessuna di queste corrisponde alla disciplina marziale del Bajutsu. Gli appassionati italiani seriamente interessati ad apprendere quest’arte dovrebbero necessariamente pianificare periodi di studio prolungati in Giappone, presso le poche scuole tradizionali che ancora la preservano.
TERMINOLOGIA TIPICA
Comprendere la terminologia specifica è fondamentale per avvicinarsi a qualsiasi arte marziale tradizionale giapponese (Budoˉ). Nel Bajutsu, questi termini non solo descrivono tecniche ed equipaggiamenti, ma racchiudono anche concetti filosofici e culturali profondi. Ecco un glossario dei termini più comuni e importanti, presentati in ordine alfabetico:
- Abumi (鐙): Abumi. Staffa. Le staffe giapponesi avevano spesso una forma peculiare, a piattaforma, per fornire stabilità al cavaliere, specialmente per tirare con l’arco o usare armi inastate.
- Bajō (馬場): Bajō. Maneggio, campo di equitazione, pista. L’area specificamente dedicata all’allenamento a cavallo. A volte si usa anche il termine generico Doˉjoˉ.
- Bajutsu (馬術): Bajutsu. Letteralmente “arte/tecnica del cavallo”. Il termine principale per l’arte marziale equestre giapponese nel suo complesso.
- Bamen (馬面): Bamen. Protezione facciale per il cavallo, parte dell’armatura equina (umayoroi).
- Battōjutsu (抜刀術): Battōjutsu. Arte dell’estrazione rapida della spada. Nel contesto del Bajutsu, si riferisce alle tecniche per sguainare la spada (tachi o katana) efficacemente da cavallo.
- Budō (武道): Budō. Letteralmente “Via Marziale”. Termine moderno (post-Restaurazione Meiji) che si riferisce alle arti marziali giapponesi praticate non solo per l’efficacia combattiva, ma anche per lo sviluppo etico, morale e spirituale del praticante.
- Bujutsu (武術): Bujutsu. Letteralmente “tecnica/arte marziale/di guerra”. Termine più antico che si riferisce alle arti del combattimento praticate primariamente per la loro efficacia sul campo di battaglia, tipico delle arti koryuˉ.
- Bushi (武士): Bushi. Guerriero, sinonimo più ampio di Samurai, indicante un membro della classe guerriera.
- Bushidō (武士道): Bushidō. Letteralmente “La Via del Guerriero”. Il codice etico e comportamentale non scritto seguito dai samurai, che enfatizzava valori come onore, lealtà, coraggio, autodisciplina e rispetto.
- Dōjō (道場): Dōjō. Letteralmente “luogo della Via”. Il termine generico per una sala o spazio di allenamento nelle arti marziali giapponesi. Può essere usato anche per il Bajutsu, ma Bajoˉ è più specifico per l’area equestre.
- Fudōshin (不動心): Fudōshin. Mente Immobile. Uno stato mentale di calma, stabilità e imperturbabilità, anche sotto estrema pressione o pericolo. Essenziale nel combattimento.
- Hakama (袴): Hakama. Ampio pantalone (o gonna-pantalone) tradizionale indossato dai samurai e dai praticanti di molte arti marziali, incluso il Bajutsu.
- Hayaashi (速歩): Hayaashi. Trotto. Una delle andature del cavallo.
- Horo (母衣, 幌): Horo. Una sorta di mantello rigido o a palloncino, indossato sulla schiena da alcuni samurai (specialmente messaggeri o guardie del corpo a cavallo) nel periodo feudale, progettato per offrire protezione dalle frecce deviandole.
- Inuoumono (犬追物): Inuoumono. Storica pratica di addestramento del tiro con l’arco a cavallo che consisteva nell’inseguire e colpire (con frecce protette) dei cani. Oggi non più praticata.
- Jinba Ittai (人馬一体): Jinba Ittai. Letteralmente “persona [e] cavallo [come] un solo corpo”. Concetto filosofico e tecnico fondamentale del Bajutsu, che rappresenta l’ideale di perfetta unità, armonia e comunicazione tra cavaliere e cavallo.
- Jobajutsu (乗馬術): Jobajutsu. Arte della monta, tecniche di equitazione. Si riferisce specificamente all’abilità nel cavalcare e controllare il cavallo, come componente del Bajutsu più ampio.
- Kabuto (兜): Kabuto. Elmo tradizionale giapponese, parte dell’armatura (yoroi).
- Kakeashi (駆歩): Kakeashi. Galoppo/Canter. L’andatura più veloce del cavallo.
- Kasagake (笠懸): Kasagake. Una forma di tiro con l’arco a cavallo in cui si tirava a diversi tipi di bersagli, in particolare cappelli di paglia (kasa). Meno ritualizzato dello Yabusame.
- Kata (形): Kata. Forma, modello. Nel Bajutsu, sequenze preordinate di movimenti e tecniche eseguite da cavaliere e cavallo insieme, per praticare e tramandare l’arte.
- Katana (刀): Katana. La spada giapponese a lama curva e singola più conosciuta, sviluppatasi dopo il Tachi. Poteva essere usata anche a cavallo, ma il Tachi era spesso preferito.
- Keikogi (稽古着): Keikogi. Abbigliamento da allenamento (“veste da pratica”), solitamente composto da giacca (uwagi) e pantaloni (zubon).
- Kenjutsu (剣術): Kenjutsu. Arte della spada. Nel contesto del Bajutsu, si riferisce alle tecniche di combattimento con la spada da cavallo.
- Kisha (騎射): Kisha. Tiro con l’arco a cavallo (termine generico).
- Koryū (古流): Koryū. Letteralmente “scuola antica”. Si riferisce alle arti marziali giapponesi tradizionali fondate prima della Restaurazione Meiji (1868), che mantengono un lignaggio diretto e un focus sulle tradizioni storiche. Il Bajutsu praticato oggi appartiene a questa categoria.
- Kura (鞍): Kura. Sella giapponese tradizionale, con una forma distintiva adatta alle esigenze del combattimento a cavallo.
- Kyūba Jutsu (弓馬術): Kyūba Jutsu. Arte dell’arco e del cavallo. Termine spesso usato per indicare specificamente le arti marziali equestri che combinano equitazione e tiro con l’arco.
- Kyūjutsu (弓術): Kyūjutsu. Arte dell’arco (generalmente da terra). L’abilità nell’uso dello Yumi.
- Maai (間合い): Maai. Intervallo, distanza e tempismo corretti tra sé e l’avversario (o il bersaglio). Concetto cruciale in tutte le arti marziali, adattato nel Bajutsu alla dinamica del combattimento a cavallo.
- Meiba (名馬): Meiba. Cavallo famoso, cavallo eccellente. Un cavallo rinomato per le sue qualità.
- Metsuke (付け / 見付け): Metsuke. Percezione, osservazione, punto di focalizzazione dello sguardo. Capacità di osservare l’ambiente e l’avversario in modo completo e consapevole.
- Namiashi (並歩): Namiashi. Passo. L’andatura più lenta del cavallo.
- Nuki-tsuke (抜き付け): Nuki-tsuke. L’azione iniziale di estrarre la spada dal fodero.
- Reihō (礼法): Reihō. Etichetta, insieme di norme comportamentali e cerimoniali. Molto importante in molte scuole koryuˉ, specialmente nell’Ogasawara-ryū.
- Ryūha (流派): Ryūha. Scuola, stile, tradizione, lignaggio all’interno di un’arte marziale.
- Samurai (侍): Samurai. Membro della classe guerriera aristocratica del Giappone feudale, principale praticante del Bajutsu.
- Sensei (先生): Sensei. Insegnante, maestro. Titolo rispettoso usato per rivolgersi all’istruttore.
- Shisei (姿勢): Shisei. Postura, assetto del corpo.
- Sōjutsu (槍術): Sōjutsu. Arte della lancia (Yari). Nel contesto del Bajutsu, si riferisce alle tecniche di uso della lancia da cavallo.
- Sōke (宗家): Sōke. Caposcuola, erede principale del lignaggio di una ryuˉha.
- Tachi (太刀): Tachi. Spada lunga giapponese, predecessore della Katana, caratterizzata da una curvatura più pronunciata e dall’essere indossata con il taglio rivolto verso il basso, più adatta all’estrazione da cavallo.
- Tameshigiri (試し斬り): Tameshigiri. Pratica del taglio di prova, solitamente eseguita su rotoli di paglia bagnata o bambù, per testare l’efficacia del taglio e la tecnica. Può essere adattata (raramente) per la pratica a cavallo.
- Tsuki (突き): Tsuki. Affondo, colpo di punta (sia con la spada che con la lancia).
- Tsuru (弦): Tsuru. Corda dell’arco (Yumi).
- Uma (馬): Uma (o la lettura Ma in parole composte come Bajutsu). Cavallo.
- Uma Yoroi (馬鎧): Uma Yoroi. Armatura per cavallo.
- Ya (矢): Ya. Freccia.
- Yabusame (流鏑馬): Yabusame. Forma rituale e spettacolare di tiro con l’arco a cavallo, eseguita principalmente in contesti cerimoniali Shintoisti.
- Yari (槍): Yari. Lancia giapponese, usata sia da fanti che da cavalieri.
- Yoroi (鎧): Yoroi. Armatura tradizionale giapponese indossata dai samurai.
- Yumi (弓): Yumi. Arco lungo asimmetrico giapponese.
- Zanshin (残心): Zanshin. Mente che rimane, consapevolezza continua. Stato di vigilanza e concentrazione che persiste anche dopo aver completato una tecnica o un’azione.
Questo glossario copre molti dei termini fondamentali per comprendere discussioni, testi o insegnamenti relativi al Bajutsu, evidenziando la ricchezza e la specificità del linguaggio usato in questa affascinante arte marziale.
ABBIGLIAMENTO
L’abbigliamento indossato per la pratica del Bajutsu varia significativamente a seconda del contesto: l’allenamento quotidiano, le cerimonie formali come lo Yabusame, o la rappresentazione storica che include l’armatura completa. Ogni tipo di vestiario ha una sua funzione pratica, simbolica e storica.
A) Abbigliamento per l’Allenamento Quotidiano (KeikoFukusoˉ, 稽古服装)
Questo è l’abbigliamento utilizzato per la pratica regolare, focalizzato sulla funzionalità, la libertà di movimento e la tradizione marziale.
- Keikogi (稽古着): È la base dell’uniforme, simile a quella usata in molte altre arti marziali giapponesi. Solitamente è composto da:
- Uwagi (上着): Una giacca robusta, tipicamente in cotone pesante (bianco è il colore più comune), disegnata per resistere all’usura dell’allenamento. Lo stile può variare leggermente tra le scuole.
- Zubon (ズボン): Pantaloni abbinati, anch’essi in cotone resistente.
- Obi (帯): La cintura, indossata sopra la giacca (uwagi) ma sotto l’hakama, serve a tenere chiusa la giacca. Il colore può indicare il grado in alcune arti marziali, ma nei koryuˉ come il Bajutsu, il sistema di gradi e cinture colorate è spesso assente o diverso da quello delle arti moderne; una cintura nera o bianca/blu scuro è comune.
- Hakama (袴): L’ampio pantalone plissettato tradizionale è quasi sempre indossato nel Bajutsu. I colori più comuni sono il nero o l’indaco/blu scuro. L’hakama permette ampia libertà di movimento alle gambe, essenziale per montare e dare aiuti al cavallo, e conferisce un aspetto formale e tradizionale. Indossarla a cavallo richiede un certo adattamento per non intralciare o impigliarsi.
- Calzature e Protezioni:
- Tabi (足袋): Calze tradizionali giapponesi con l’alluce separato. Possono essere indossate a terra o con calzature tradizionali.
- Calzature da Equitazione: La scelta specifica dipende molto dalla scuola e dalle preferenze. Storicamente si usavano diversi tipi di calzature, come gli stivali di pelo (kegutsu, 毛沓) o sandali di paglia (waraji) sopra i tabi. Nella pratica moderna, per ragioni di sicurezza e disponibilità, si possono usare stivali da equitazione moderni (specialmente quelli con un piccolo tacco per sicurezza nelle staffe) oppure calzature più tradizionali o specifiche della scuola, se disponibili.
- Equipaggiamento di Sicurezza Moderno (Opzionale): Sebbene non faccia parte della tradizione, per motivi di sicurezza, specialmente durante fasi specifiche dell’addestramento o in contesti meno formali, alcuni praticanti o scuole possono scegliere di utilizzare protezioni moderne come il cap da equitazione o corpetti protettivi.
B) Abbigliamento Cerimoniale (Es. Yabusame)
Per occasioni formali, dimostrazioni pubbliche o rituali come lo Yabusame, l’abbigliamento è molto più elaborato e si ispira direttamente agli abiti storici dei samurai.
- Strati Inferiori: Spesso si indossa un sottoveste (juban, 襦袢) o un keikogi leggero sotto gli strati superiori.
- Hakama: Come sopra, ma il tessuto (es. seta) e il colore possono essere specifici per l’occasione.
- Vesti Superiori Formali:
- Hitatare (直垂): Un completo tradizionale composto da una veste ampia e pantaloni (hakama) coordinati, spesso in tessuti pregiati (seta) e decorati con i blasoni familiari (mon, 紋). È l’abbigliamento più iconico associato allo Yabusame, evocante l’eleganza dei guerrieri del periodo Kamakura.
- Suikan (水干): Un altro tipo di veste tradizionale, simile all’hitatare ma leggermente diversa nel taglio e nella chiusura, anch’essa comunemente usata nello Yabusame.
- Kamishimo (裃): Tipico del periodo Edo, composto da un hakama e un kataginu (肩衣), una sorta di gilet senza maniche con spalle molto accentuate. Meno comune per lo Yabusame classico, ma potrebbe apparire in dimostrazioni che rappresentano quel periodo storico.
- Copricapi:
- Eboshi (烏帽子): Cappello tradizionale laccato di nero, indossato dai nobili e dai samurai in contesti formali. Ne esistono varie forme, e sono un elemento distintivo dell’abbigliamento per lo Yabusame.
- Hachimaki (鉢巻): Fascia per la testa, talvolta indossata sotto l’eboshi o altri copricapi per assorbire il sudore o per motivi simbolici.
- Guanto da Arciere (Yugake, 弓懸): Indispensabile per il tiro con l’arco. È un guanto specifico, solitamente in pelle di cervo, che protegge le dita della mano che tira la corda. Nel Kyudo e Kyuba Jutsu si usa tipicamente un guanto a tre o quattro dita.
C) Abbigliamento Storico da Battaglia (Armatura)
Rappresenta l’equipaggiamento effettivo indossato dai samurai in guerra a cavallo.
- Yoroi (鎧): L’armatura completa giapponese. Composta da molte parti assemblate:
- Doˉ (胴): La protezione per il torso (corazza).
- Kusazuri (草摺): Le falde mobili che pendono dal doˉ per proteggere le anche e la parte superiore delle gambe, disegnate per aprirsi e non intralciare la monta.
- Sode (袖): Le grandi protezioni rettangolari per le spalle.
- Kote (籠手): Le maniche corazzate.
- Haidate (佩楯): Le protezioni per le cosce, indossate come un grembiule.
- Suneate (脛当): Gli schinieri per proteggere la parte inferiore delle gambe.
- Kabuto (兜): L’elmo, spesso riccamente decorato con un cimiero (maedate) e dotato di una protezione per il collo (shikoro).
- Sotto l’Armatura: Si indossavano strati di indumenti specifici (yoroihitatare) per attutire gli urti e rendere più confortevole l’armatura.
Indossare e combattere con l’armatura completa a cavallo richiedeva una forza fisica e un’abilità straordinarie, dato il peso considerevole e l’ingombro.
Conclusione:
L’abbigliamento nel Bajutsu non è un dettaglio secondario, ma una componente integrante della pratica che riflette il contesto (allenamento, cerimonia, battaglia), la storia, la funzione e l’etichetta dell’arte. Dal pratico keikogi e hakama per l’allenamento quotidiano, agli splendidi e simbolici abiti cerimoniali dello Yabusame, fino alla complessa e funzionale armatura yoroi, ogni veste racconta una parte della storia e dello spirito del Bajutsu e del samurai.
ARMI
Il Bajutsu non è solo l’arte di cavalcare, ma soprattutto quella di combattere efficacemente da cavallo. L’arsenale del cavaliere samurai si è evoluto nel tempo, ma alcune armi sono state particolarmente associate alla pratica equestre, richiedendo tecniche specifiche per essere maneggiate dalla sella. Le armi principali sono:
Arco e Frecce (Yumi 弓 e Ya 矢)
- Descrizione: L’arco giapponese (Yumi) è unico al mondo per la sua marcata asimmetria, con l’impugnatura posizionata a circa un terzo della lunghezza dal basso. Questa caratteristica fondamentale permetteva di maneggiare un arco molto lungo (spesso oltre i 2 metri, per generare grande potenza) anche da cavallo, riducendo il rischio che l’arto inferiore dell’arco interferisse con il collo o la criniera del cavallo durante la trazione. Era un arco composito, tradizionalmente fatto di legno, bambù e corno/tendine laminati. Le frecce (Ya) variavano in lunghezza e tipo di punta a seconda dello scopo: punte sottili per perforare le armature (yoroi−doˉshi), punte più larghe a “foglia di salice” per ferire bersagli non corazzati, e le famose frecce fischianti (kabura−ya) usate per segnalazioni o per spaventare il nemico prima di una carica.
- Utilizzo nel Bajutsu (Kishajutsu, 騎射): Storicamente, l’arco fu l’arma predominante e più prestigiosa del samurai a cavallo, specialmente nei periodi Heian e Kamakura. L’abilità nel tiro con l’arco da cavallo (kishajutsu) era considerata la massima espressione del valore guerriero. Richiedeva una tecnica sopraffina per controllare il cavallo (spesso solo con le gambe), incoccare rapidamente la freccia, tendere l’arco e scoccare con precisione, il tutto al galoppo. Era usato per attacchi a distanza, per scompigliare le file nemiche prima di una carica, e in forme rituali come lo Yabusame.
- Vantaggi/Svantaggi: Offriva il vantaggio del combattimento a distanza unito alla mobilità del cavallo. Tuttavia, richiedeva l’uso di entrambe le mani (rendendo più complesso il controllo diretto del cavallo tramite le redini), la sua efficacia diminuì con il miglioramento delle armature, e richiedeva spazio per essere usato efficacemente.
Lancia (Yari 槍)
- Descrizione: La lancia giapponese (Yari) esisteva in moltissime varianti di lunghezza e forma della lama. A cavallo, si tendeva a usare lance piuttosto lunghe per massimizzare la portata. Le lame potevano essere semplici punte dritte (su−yari) o avere forme più complesse con traverse o lame laterali (kama−yari, ecc.).
- Utilizzo nel Bajutsu (Soˉjutsu): L’importanza della lancia nel combattimento a cavallo crebbe enormemente durante i periodi Muromachi e Sengoku, con l’affermarsi di battaglie su larga scala e di grandi formazioni di fanteria. La cavalleria armata di lance divenne una forza d’urto devastante nelle cariche. Le tecniche (soˉjutsu a cavallo) si concentravano sull’uso della lancia per affondi potenti (tsuki), sfruttando l’inerzia e la velocità del cavallo per penetrare le difese nemiche o disarcionare altri cavalieri. Poteva essere usata a una mano (per mantenere un certo controllo delle redini) o a due mani (per maggiore potenza e controllo dell’arma).
- Vantaggi/Svantaggi: Il vantaggio principale era la portata superiore a quella della spada, cruciale nelle cariche e contro le formazioni di fanteria. Lo svantaggio era una minore maneggevolezza negli scontri ravvicinati e la vulnerabilità se l’asta si spezzava.
Spada (Tachi 太刀 / Katana 刀)
- Descrizione e Differenze: La spada era l’arma simbolo del samurai e un’importante arma per il combattimento ravvicinato a cavallo.
- Tachi (太刀): È la forma di spada più antica, caratterizzata da una curvatura più accentuata e una lunghezza maggiore rispetto alla Katana. Veniva indossata sospesa alla cintura con il taglio rivolto verso il basso, una configurazione che ne facilitava l’estrazione da cavallo. Fu la spada predominante per la cavalleria nei periodi precedenti all’Edo.
- Katana (刀): Più corta e con una curvatura meno pronunciata, veniva indossata infilata nella cintura (obi) con il taglio rivolto verso l’alto. Sebbene ottimizzata per il combattimento a piedi, poteva essere usata efficacemente anche da cavallo, specialmente nei periodi successivi.
- Utilizzo nel Bajutsu (Kenjutsu/Battoˉjutsu): Le tecniche di spada a cavallo (kenjutsu) includevano l’estrazione rapida (battoˉjutsu) e l’esecuzione di tagli (kiri) potenti, spesso dall’alto verso il basso per sfruttare la posizione sopraelevata, e affondi (tsuki). Era l’arma per eccellenza nel combattimento ravvicinato che poteva seguire una carica con lancia o arco, o nei duelli tra cavalieri.
- Vantaggi/Svantaggi: Offriva grande versatilità nel combattimento corpo a corpo. Tuttavia, aveva una portata limitata rispetto alla lancia e richiedeva di avvicinarsi molto al nemico. Estrarre e maneggiare la spada con precisione da una piattaforma instabile come un cavallo in movimento era estremamente difficile e richiedeva grande abilità.
- Descrizione e Differenze: La spada era l’arma simbolo del samurai e un’importante arma per il combattimento ravvicinato a cavallo.
Altre Armi (Secondarie/Meno Comuni)
- Naginata (薙刀): Un’arma inastata con una lama simile a quella di una spada, lunga e curva. Benché più spesso associata ai monaci guerrieri (soˉhei) o alle donne samurai (onna−bugeisha) per il combattimento a piedi, esistono testimonianze e scuole che ne contemplavano l’uso a cavallo. La sua portata e la capacità di eseguire ampi tagli potevano renderla efficace in certe situazioni.
- Tantō (短刀): Un pugnale o coltello corto. Era un’arma ausiliaria, utile per il combattimento ravvicinatissimo, in situazioni di grappling (lotta corpo a corpo) anche a cavallo, o come arma di ultima istanza se disarcionati o se le armi principali erano perse o rotte.
- Armi da Impatto: Sebbene meno iconiche per il samurai classico, armi da impatto come mazze o bastoni ferrati (simili al kanaboˉ, 金棒) potevano teoricamente essere usate da cavallo per la loro efficacia contro avversari corazzati, ma non erano considerate armi “nobili” come spada, arco o lancia.
Considerazioni Finali:
La scelta dell’arma principale poteva dipendere dal periodo storico (predominanza dell’arco prima, poi della lancia), dal ruolo specifico del samurai all’interno dell’esercito, dalle tattiche impiegate e dalle preferenze della scuola di appartenenza. Un samurai esperto era spesso competente nell’uso di più armi. L’essenza del Bajutsu risiedeva nella capacità di integrare perfettamente l’uso di queste armi con il controllo magistrale del cavallo, trasformando la coppia cavaliere-cavallo in una formidabile unità combattente.
A CHI E' INDICATO E A CHI NO
Il Bajutsu è un’arte marziale tradizionale (koryuˉbudoˉ) estremamente affascinante ma anche incredibilmente esigente sotto molteplici aspetti: fisico, mentale, culturale e logistico. Non è un’attività per tutti. Analizziamo nel dettaglio i profili di chi potrebbe trovarla adatta e di chi, invece, dovrebbe orientarsi altrove.
A Chi È Potenzialmente Indicato:
- Appassionati Profondi di Cultura e Storia Giapponese: Individui con un interesse genuino e radicato nella storia del Giappone feudale, nella figura del samurai, nelle arti marziali classiche (koryuˉ) e disposti ad immergersi in un contesto culturale specifico, con le sue regole e la sua etichetta (reihoˉ).
- Praticanti di Arti Marziali con Esperienza e Dedizione: Persone che hanno già esperienza in altre arti marziali (preferibilmente giapponesi, sia gendai che koryuˉ) e che quindi comprendono già l’importanza della disciplina, della ripetizione, del rispetto per la gerarchia e della dedizione a lungo termine richiesta per la maestria. Sono individui che cercano un’arte tradizionale autentica e unica.
- Cavalieri Esperti con Interesse Marziale/Storico: Persone che possiedono già solide basi di equitazione, un’ottima sensibilità verso i cavalli e che sono affascinate dall’idea di esplorare l’applicazione marziale storica dell’equitazione, andando oltre le discipline sportive moderne.
- Individui Eccezionalmente Disciplinati e Pazienti: Il Bajutsu richiede anni, se non decenni, di pratica costante per raggiungere un livello significativo. È adatto a persone dotate di grande autodisciplina, perseveranza incrollabile, capacità di concentrazione prolungata e pazienza nel vedere progressi lenti ma costanti.
- Persone in Ottima Forma Fisica e Mentalmente Salde: Richiede una buona condizione fisica generale (equilibrio, forza del core, resistenza, coordinazione), assenza di specifiche controindicazioni mediche (vedi punto 17), e una notevole forza mentale per affrontare le sfide, le paure (legate ai cavalli e alle armi) e la rigorosità dell’addestramento.
- Chi È Disposto a Superare Ostacoli Logistici e Finanziari: Questo è un punto cruciale, specialmente fuori dal Giappone. Data l’estrema rarità di scuole autentiche, chi è seriamente interessato deve essere realisticamente preparato ad affrontare enormi difficoltà, che molto probabilmente includono la necessità di viaggiare frequentemente o trasferirsi in Giappone per periodi prolungati, con tutti i costi e gli impegni che ciò comporta.
A Chi NON È Indicato:
- Chi Cerca Risultati Immediati o Facili: Il Bajutsu è l’antitesi della gratificazione istantanea. Il progresso è lento, l’addestramento è duro e ripetitivo. Non è adatto a chi si scoraggia facilmente o cerca un hobby leggero.
- Persone Interessate Solo all’Equitazione Sportiva o Ricreativa: Chi ama i cavalli ma è interessato principalmente a discipline come il salto ostacoli, il dressage, le passeggiate o le corse, troverà il Bajutsu molto diverso negli obiettivi, nella metodologia e nella filosofia.
- Individui con Paura dei Cavalli (Equinofobia): Una paura significativa o una forte insicurezza nei confronti dei cavalli rende la pratica del Bajutsu impossibile e pericolosa.
- Persone con Scarsa Disciplina o Pazienza: La natura rigorosa e metodica dell’addestramento koryuˉ risulterebbe frustrante e insostenibile.
- Chi Ha Limitazioni di Tempo e/o Budget Significative: Questo è il fattore limitante più comune, specialmente in Italia oggi (Aprile 2025). L’impegno richiesto (anche solo per trovare un’opportunità di pratica autentica, quasi certamente all’estero) è tale da renderlo inaccessibile per la stragrande maggioranza delle persone.
- Chi Non Ha Accesso a Istruzione Qualificata e Riconosciuta: Tentare di imparare il Bajutsu da autodidatti, da video, o da istruttori non certificati da una ryuˉha giapponese riconosciuta è non solo inefficace ma potenzialmente molto pericoloso, sia per il praticante che per il cavallo. In Italia, attualmente, mancano queste figure e strutture.
- Individui con Controindicazioni Fisiche Specifiche: Persone con problemi seri alla schiena, articolazioni fragili, gravi allergie ai cavalli, problemi di equilibrio o altre condizioni mediche che rendono l’equitazione e l’uso di armi sconsigliati (vedi punto 17).
- Chi Mal Tollera Etichetta Rigida e Gerarchia: Le scuole koryuˉ operano secondo una struttura gerarchica e un’etichetta (reihoˉ) precisa che richiedono rispetto e umiltà. Non è adatto a chi preferisce ambienti informali o contesta le strutture tradizionali.
- Chi Cerca Primariamente Tecniche di Autodifesa Moderna: Sebbene derivi dal combattimento reale, il Bajutsu oggi è un’arte di preservazione storica e culturale. Le sue tecniche non sono direttamente applicabili ai contesti di autodifesa urbana moderna.
Conclusione:
Il Bajutsu è indicato per un ristrettissimo numero di individui che possiedono una rara combinazione di passione specifica per la cultura marziale giapponese e l’equitazione storica, una disciplina ferrea, una buona condizione fisica e mentale, e, fattore determinante, le risorse e la determinazione per superare le enormi barriere logistiche e accedere all’istruzione autentica, quasi esclusivamente disponibile in Giappone. Per la maggior parte delle persone, specialmente residenti in Italia nel 2025, rimane un’arte affascinante da conoscere e ammirare, ma realisticamente non praticabile in modo autentico.
CONSIDERAZIONI PER LA SICUREZZA
È fondamentale affrontare la pratica del Bajutsu con la massima consapevolezza dei rischi intrinseci che comporta. La combinazione di animali potenti e imprevedibili come i cavalli, l’alta velocità potenziale, e l’uso di armi tradizionali rende il Bajutsu un’attività intrinsecamente pericolosa. La sicurezza non è solo una considerazione, ma deve essere il principio guida assoluto in ogni momento dell’addestramento e della pratica. Ignorare i rischi o le procedure di sicurezza può avere conseguenze gravissime.
Analizziamo i principali pericoli e le misure per mitigarli:
A) Pericoli Legati ai Cavalli
Questi sono comuni a tutte le discipline equestri, ma possono essere amplificati dal contesto marziale:
- Cadute da Cavallo: È il rischio più frequente e potenzialmente grave. Una caduta, anche da fermo o a bassa velocità, può causare:
- Contusioni, distorsioni, lussazioni.
- Fratture (arti, costole, clavicola, bacino).
- Lesioni spinali (dalle ernie discali a danni midollari permanenti).
- Traumi cranici (commozioni cerebrali, emorragie, lesioni cerebrali traumatiche), anche indossando il casco.
- Calci e Morsi: Un cavallo spaventato, irritato, dolorante o che si sente minacciato può calciare con grande potenza (in tutte le direzioni) o mordere, causando fratture, gravi lacerazioni o lesioni interne.
- Imprevedibilità: Anche il cavallo più addestrato rimane un animale con istinti di fuga. Rumori improvvisi, oggetti inattesi, insetti fastidiosi, o errori del cavaliere possono scatenare reazioni improvvise come:
- Scarti laterali violenti.
- Impennate (alzarsi sulle zampe posteriori).
- Sgambate (calci posteriori improvvisi).
- Fughe incontrollate (bolt).
- Essere Travolti o Pestati: Dopo una caduta o durante la gestione a terra, c’è il rischio di essere calpestati dai pesanti zoccoli del cavallo.
B) Pericoli Legati alle Armi
Specifici dell’aspetto marziale del Bajutsu:
- Arco e Frecce: Rischio di colpire accidentalmente persone, altri cavalli o se stessi. Lesioni causate dalla corda dell’arco in caso di rottura o rilascio improprio. Ferite da taglio maneggiando le frecce o le punte.
- Lancia: Colpi accidentali contro se stessi, il cavallo o altri durante le manovre. Impatti pericolosi anche con lance da allenamento (punta smussata). Rischio che l’asta si spezzi o si impigli.
- Spada: Alto rischio di ferite da taglio o punta, anche con spade da allenamento senza filo (iaitoˉ) se usate impropriamente, o con spade di legno (bokken) per via dell’impatto. Il rischio diventa estremo se si utilizzano lame affilate (shinken, pratica riservata a livelli avanzatissimi e in condizioni iper-controllate, se mai contemplata). Pericolo di colpire il cavallo o se stessi durante l’estrazione, il taglio o il rinfodero.
C) Pericoli Specifici dell’Attività Combinata
- Perdita di Controllo: La necessità di gestire simultaneamente il cavallo e un’arma aumenta esponenzialmente la difficoltà e il rischio di perdere il controllo di uno dei due, o di entrambi.
- Distrazione Fatale: Concentrarsi sull’arma può portare a trascurare segnali importanti dal cavallo o dall’ambiente circostante.
- Cadute Complicate: Cadere mentre si impugna un’arma (specialmente lunga come una lancia o una spada) aumenta il rischio di lesioni complesse o di rimanere impigliati.
D) Pericoli Ambientali
- Terreno: Superfici scivolose (erba bagnata, fango), terreno irregolare, buche nascoste, possono causare la caduta del cavallo e del cavaliere.
- Spazio: Aree di allenamento troppo piccole o affollate aumentano il rischio di collisioni.
- Condizioni Meteo: Vento forte, pioggia intensa, caldo eccessivo possono stressare i cavalli e compromettere la capacità di controllo del cavaliere e la sicurezza del maneggio delle armi.
Misure Essenziali per la Sicurezza:
Mitigare questi rischi richiede un approccio multi-livello e una disciplina ferrea:
- Istruzione Qualificata e Riconosciuta: Questo è il fattore più importante. È assolutamente imperativo imparare solo sotto la guida di istruttori esperti, qualificati e ufficialmente riconosciuti da una scuola (ryuˉha) giapponese autentica. Questi istruttori devono possedere una profonda conoscenza sia dell’equitazione specifica richiesta, sia delle tecniche marziali della scuola, e devono porre la sicurezza come priorità assoluta. (Si ribadisce che tale istruzione è virtualmente irreperibile in Italia al momento, Aprile 2025).
- Progressione Estremamente Graduale: Nessuna fretta. Si devono padroneggiare solidamente i fondamentali dell’equitazione prima di introdurre qualsiasi arma. La velocità, la complessità delle manovre e l’introduzione delle armi devono avvenire in modo lentissimo e incrementale, solo quando l’istruttore lo ritiene sicuro.
- Selezione e Addestramento dei Cavalli: Utilizzare solo cavalli dal temperamento calmo, ben addestrati specificamente per questo tipo di lavoro e adatti al livello del cavaliere.
- Equipaggiamento di Sicurezza Personale:
- Casco (Cap): L’uso di un casco da equitazione omologato dovrebbe essere considerato obbligatorio, nonostante possa discostarsi dall’estetica tradizionale. Il rischio di trauma cranico è troppo alto per essere ignorato.
- Corpetto Protettivo: Fortemente raccomandato, specialmente nelle fasi iniziali o durante esercizi più dinamici, per proteggere torace e schiena in caso di caduta o calcio.
- Calzature Adeguate: Stivali da equitazione con tacco appropriato per evitare che il piede scivoli completamente nella staffa.
- Uso di Armi da Allenamento Sicure: Iniziare sempre con repliche sicure (spade di legno bokken, lance con punta smussata o flessibile, archi di potenza adeguata, frecce da pratica). L’uso di armi affilate è eccezionale e riservato a contesti e livelli di pratica estremamente avanzati e controllati.
- Controllo dell’Equipaggiamento: Ispezionare meticolosamente finimenti (sella, briglia), armi e protezioni prima di ogni utilizzo per individuare eventuali segni di usura o danneggiamento.
- Ambiente di Allenamento Sicuro: Utilizzare solo maneggi (bajoˉ) o aree ben mantenute, libere da ostacoli, con fondo adeguato e spazio sufficiente. Definire zone di lavoro e regole di circolazione chiare se più persone si allenano contemporaneamente.
- Consapevolezza e Attitudine Mentale: Mantenere sempre alta la concentrazione e la consapevolezza dell’ambiente, del cavallo e delle proprie azioni (zanshin). Evitare l’eccesso di confidenza, riconoscere i propri limiti e quelli del cavallo. Seguire sempre le indicazioni dell’istruttore.
- Preparazione alle Emergenze: Avere a disposizione un kit di primo soccorso, conoscere le procedure di base per gestire una caduta o un infortunio, avere numeri di emergenza a portata di mano.
Conclusione:
Il Bajutsu è un’arte marziale affascinante ma che comporta rischi significativi e reali. La sicurezza deve essere una preoccupazione costante e attiva. Sebbene l’adozione rigorosa di tutte le misure di sicurezza possibili possa ridurre la probabilità e la gravità degli incidenti, il rischio zero non esiste. La decisione di intraprendere questa pratica (nei rarissimi luoghi dove è possibile farlo in modo autentico e sicuro) richiede una piena comprensione e accettazione di questi pericoli. In Italia, allo stato attuale (Aprile 2025), la mancanza di istruttori qualificati e di strutture dedicate rende di fatto impossibile garantire un percorso di apprendimento sicuro e autentico.
CONTROINDICAZIONI
Prima di considerare un’arte marziale esigente e ad alto rischio come il Bajutsu, è fondamentale valutare onestamente non solo le proprie motivazioni e capacità, ma anche eventuali condizioni o fattori che potrebbero renderne la pratica sconsigliata o addirittura pericolosa. Queste sono le controindicazioni, che possiamo suddividere in fisiche, psicologiche e pratiche.
A) Controindicazioni Fisiche
Queste riguardano lo stato di salute e le capacità fisiche dell’individuo. È sempre raccomandata una visita medica prima di iniziare qualsiasi attività fisica intensa, a maggior ragione una come il Bajutsu.
- Problemi Muscolo-Scheletrici Significativi:
- Patologie della Colonna Vertebrale: Ernie discali sintomatiche o di grave entità, protrusioni significative, instabilità vertebrale, spondilolistesi, scoliosi grave, esiti di interventi chirurgici importanti alla schiena. Le sollecitazioni verticali e torsionali dell’equitazione possono aggravare queste condizioni.
- Problemi Articolari Gravi: Artrosi avanzata (specialmente a carico di anche, ginocchia, spalle, colonna), artrite reumatoide o altre malattie infiammatorie articolari in fase attiva. La presenza di protesi articolari richiede una valutazione medica molto attenta; spesso attività ad alto rischio di caduta sono sconsigliate. Grave lassità legamentosa che potrebbe portare a lussazioni.
- Osteoporosi Severa: Aumenta notevolmente il rischio di fratture in caso di caduta, anche banale.
- Condizioni Neurologiche:
- Disturbi dell’Equilibrio: Vertigini ricorrenti, sindrome di Ménière non controllata, labirintite cronica, atassia cerebellare o altre condizioni che compromettono l’equilibrio rendono la monta a cavallo estremamente pericolosa.
- Epilessia: Se non perfettamente controllata farmacologicamente, il rischio di una crisi improvvisa in sella o mentre si maneggiano armi è una controindicazione assoluta.
- Malattie Neuromuscolari: Condizioni come Sclerosi Multipla, distrofie muscolari, miastenia gravis, a seconda della gravità e dei sintomi (debolezza, spasticità, affaticabilità, problemi di coordinazione), possono compromettere la capacità di controllare il cavallo e le armi in sicurezza. Richiedono valutazione neurologica specifica.
- Condizioni Cardiovascolari:
- Cardiopatie gravi (insufficienza cardiaca, cardiopatia ischemica instabile), ipertensione arteriosa severa e non controllata, aritmie cardiache significative che potrebbero essere scatenate o aggravate dallo sforzo fisico e dallo stress emotivo. È necessario il parere del cardiologo.
- Condizioni Respiratorie:
- Asma grave e instabile, Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) severa. Lo sforzo fisico e l’inevitabile esposizione a polvere, fieno e allergeni presenti nei maneggi possono scatenare crisi respiratorie.
- Limitazioni Sensoriali:
- Problemi Visivi Gravi: Una vista molto ridotta, non correggibile adeguatamente con occhiali o lenti a contatto, può impedire di valutare correttamente distanze, ostacoli, bersagli e movimenti, compromettendo gravemente la sicurezza.
- Allergie Gravi:
- Storia di reazioni anafilattiche al pelo del cavallo, a punture di insetti comuni nei maneggi, o a polveri/muffe del fieno. L’esposizione sarebbe troppo rischiosa. Allergie più lievi vanno gestite con cautela.
- Gravidanza: L’equitazione, specialmente in discipline ad alto rischio di caduta come potenzialmente è il Bajutsu, è fortemente sconsigliata durante la gravidanza per i rischi di trauma all’addome e al feto.
- Obesità Grave: Può creare difficoltà significative nel montare, nel mantenere un assetto corretto e bilanciato, affaticare eccessivamente il cavallo e aumentare il rischio di complicazioni in caso di infortunio o caduta.
B) Controindicazioni Psicologiche/Mentali
- Fobie Specifiche: L’equinofobia (paura intensa e irrazionale dei cavalli) è una controindicazione ovvia. Anche una forte acrofobia (paura delle altezze) potrebbe creare disagio significativo in sella.
- Disturbi d’Ansia o Panico Non Controllati: L’elevato livello di stress e concentrazione richiesto, unito ai rischi oggettivi, potrebbe facilmente scatenare attacchi d’ansia o panico in soggetti predisposti e non adeguatamente trattati.
- Scarsa Capacità di Giudizio o Elevata Impulsività: L’incapacità di valutare realisticamente i rischi, la tendenza a sopravvalutarsi o ad agire d’impulso senza riflettere sono estremamente pericolose quando si ha a che fare con cavalli e armi.
- Difficoltà nell’Accettare Regole e Gerarchie: L’incapacità o la non volontà di seguire istruzioni precise, rispettare le regole di sicurezza e l’etichetta della scuola rende la pratica impossibile in un contesto koryuˉ.
C) Controindicazioni Pratiche/Logistiche (Particolarmente Rilevanti in Italia, Aprile 2025)
- Impossibilità di Accesso a Istruzione Qualificata: Questa è, di fatto, la controindicazione più forte e quasi universale per chi risiede in Italia. Come discusso in precedenza, la mancanza di scuole autentiche e istruttori certificati rende la pratica del Bajutsu tradizionale irrealizzabile in sicurezza. Tentare percorsi alternativi non qualificati è sconsigliato e pericoloso.
- Mancanza di Risorse Economiche: Anche qualora si trovasse un modo (es. viaggiando), i costi associati (lezioni, viaggi, soggiorno, equipaggiamento) sono estremamente elevati e fuori dalla portata della maggior parte delle persone.
- Mancanza di Tempo e Dedizione: Il Bajutsu richiede un investimento di tempo enorme e costante, incompatibile con molti impegni lavorativi, familiari o altri interessi.
Conclusione:
Esistono numerose condizioni fisiche e psicologiche che possono controindicare la pratica del Bajutsu, rendendola pericolosa o inadatta per un individuo. È essenziale una valutazione medica preventiva e un’onesta auto-valutazione. Tuttavia, al di là delle condizioni personali, la controindicazione pratica derivante dalla quasi totale assenza di opportunità di apprendimento autentico e sicuro in Italia (e in gran parte del mondo fuori dal Giappone) è, allo stato attuale, il fattore decisivo che preclude la pratica a quasi tutti gli interessati residenti nel paese.
- Problemi Muscolo-Scheletrici Significativi:
CONCLUSIONI
Giunti al termine di questa esplorazione del Bajutsu (馬術), l’antica arte marziale equestre giapponese, emerge il ritratto di una disciplina straordinariamente complessa, affascinante e profondamente radicata nella storia e nella cultura del Giappone. Il Bajutsu è molto più della semplice somma delle sue parti – non è solo equitazione, né solo combattimento con armi tradizionali. È la sintesi di abilità fisiche eccezionali, disciplina mentale ferrea, conoscenza strategica e, soprattutto, la ricerca dell’armonia perfetta tra cavaliere e cavallo, incarnata nel concetto fondamentale di JinbaIttai (人馬一体).
Nato come necessità vitale sui campi di battaglia del Giappone feudale, il Bajutsu è stato per secoli una delle competenze distintive e più prestigiose della classe samurai (侍). L’abilità nel maneggiare l’arco (yumi), la lancia (yari) o la spada (tachi/katana) dalla sella, unita al controllo magistrale del cavallo, ha deciso le sorti di innumerevoli scontri e ha plasmato l’immaginario collettivo del guerriero giapponese. Le scuole tradizionali (koryuˉryuˉha) come la Ogasawara-ryū, con la sua enfasi sull’eleganza rituale dello Yabusame, e le diverse branche della Takeda-ryū, che preservano un approccio forse più marziale e comprensivo, sono i preziosi custodi di questo patrimonio.
Tuttavia, come abbiamo visto, il Bajutsu è anche un’arte che il tempo e il cambiamento hanno reso estremamente rara e difficile da praticare nel mondo contemporaneo (Domenica, 20 Aprile 2025). La fine dell’era samurai, la modernizzazione della guerra e, non ultimi, gli enormi ostacoli logistici e finanziari legati alla necessità di cavalli addestrati, strutture dedicate e istruttori altamente qualificati, ne hanno drasticamente ridotto la diffusione. La sua pratica autentica è oggi quasi esclusivamente confinata al Giappone, portata avanti da un numero esiguo di scuole e praticanti devoti.
Per chi risiede in Italia, la conclusione è netta: allo stato attuale, non esistono opportunità concrete per apprendere e praticare il Bajutsu tradizionale in modo sicuro e autentico. Le attività correlate come l’equitazione sportiva, il tiro con l’arco a cavallo come hobby o la rievocazione storica, pur valide nei loro rispettivi ambiti, non possono sostituire la profondità, la struttura e il lignaggio di una vera scuola koryuˉ di Bajutsu.
Nonostante questa inaccessibilità pratica per molti, il Bajutsu non perde il suo valore intrinseco. Rimane una potente testimonianza storica e culturale, un’arte che incarna principi universali di disciplina, rispetto (per l’insegnante, per la tradizione, per il cavallo), coraggio, ricerca della perfezione e armonia tra uomo e natura. Studiarne la storia, le tecniche e la filosofia offre una finestra unica sul mondo dei samurai e sulle arti marziali classiche giapponesi.
In definitiva, il Bajutsu si presenta oggi come un’eredità preziosa, un’arte marziale di incredibile profondità che sfida le contingenze del tempo. La sua sopravvivenza dipende dalla passione e dalla dedizione dei suoi rari cultori in Giappone. Per noi, rimane un simbolo della complessa abilità guerriera del passato e un monito all’impegno e al rispetto necessari per padroneggiare non solo una tecnica, ma un’intera “Via” marziale, in perfetta unione con il proprio nobile compagno, il cavallo. La sua conoscenza, anche se solo teorica per la maggior parte di noi, arricchisce la nostra comprensione del patrimonio marziale e culturale del Giappone.
FONTI
Le informazioni contenute in questa pagina dedicata al Bajutsu giapponese provengono da un’analisi e sintesi di diverse tipologie di fonti considerate autorevoli nel campo delle arti marziali giapponesi, della storia del Giappone e degli studi culturali. La natura specialistica e la rarità del Bajutsu, specialmente al di fuori del Giappone, rendono la ricerca di fonti primarie o estremamente dettagliate una sfida. Tuttavia, di seguito troverai esempi delle tipologie di fonti che potresti consultare per approfondire l’argomento, simili a quelle utilizzate per la compilazione di questa pagina:
A) Libri Specialistici:
La letteratura specificamente dedicata esclusivamente al Bajutsu in lingue diverse dal giapponese è molto scarsa. Tuttavia, informazioni preziose si possono trovare in opere più ampie dedicate a:
- Storia dei Samurai e Guerra Feudale Giapponese:
- Opere di Stephen Turnbull: Autore prolifico sulla storia militare dei samurai. Libri come “Samurai: The World of the Warrior” o testi più specifici sulle armi e le tattiche (es. “Samurai Cavalryman 1180–1600”) spesso contengono sezioni rilevanti sull’importanza della cavalleria, l’equipaggiamento e le tecniche come il tiro con l’arco montato.
- Opere Accademiche: Ricerca lavori di storici specializzati nel Giappone pre-moderno che trattano di organizzazione militare, classi guerriere e pratiche marziali.
- Arti Marziali Classiche Giapponesi (KoryuˉBudoˉ):
- Opere di Karl F. Friday: Storico accademico autorevole sui samurai e le arti marziali classiche. Libri come “Legacies of the Sword: The Kashima-Shinryu and Samurai Martial Culture” (scritto con Seki Humitake) offrono un contesto accademico rigoroso sulle scuole tradizionali, utile per comprendere la mentalità e la struttura dei koryuˉ.
- Antologie e Studi sui Koryū: Volumi come “Koryu Bujutsu: Classical Warrior Traditions of Japan” (a cura di Diane Skoss) o “Keiko Shokon: Classical Warrior Traditions of Japan” (a cura di Diane Skoss) possono contenere saggi o capitoli dedicati a scuole che includono il Bajutsu o discutere l’importanza delle arti equestri nel curriculum classico.
B) Siti Web di Scuole Autorevoli e Organizzazioni:
Consultare i siti ufficiali delle poche scuole che ancora preservano il Bajutsu è fondamentale, anche se spesso sono principalmente in lingua giapponese.
- Ogasawara-ryū Reihōkai (礼法弓馬術小笠原流): Il sito ufficiale della scuola Ogasawara è la fonte primaria per informazioni sulla loro specifica tradizione di etichetta (Reihoˉ), tiro con l’arco (Kyuˉhoˉ) e equitazione (Bahoˉ), in particolare per quanto riguarda lo Yabusame.
- (Nota: Gli URL possono cambiare. Si consiglia di cercare “Ogasawara-ryu Reihokai Official Website” o termini simili per trovare l’indirizzo web aggiornato. Un URL precedentemente associato è www.ogasawara-ryu.gr.jp).
- Takeda-ryū Nakamura Ha Sobudo (武田流中村派): Il sito ufficiale di questa specifica branca della Takeda-ryū può fornire informazioni sul loro curriculum comprensivo (Sobudo), che include il KyuˉbaJutsu.
- (Nota: Come sopra, cercare “Takeda-ryu Nakamura Ha Official Website” o simili. Un URL precedentemente associato è www.takedaryu.jp).
- Siti Dedicati ai Koryū: Risorse online come Koryu.com (gestito da Diane Skoss) offrono informazioni generali affidabili, articoli e potenziali contatti riguardanti le arti marziali classiche giapponesi, sebbene le informazioni specifiche sul Bajutsu possano essere limitate alla menzione delle scuole principali.
C) Articoli di Ricerca e Pubblicazioni Accademiche:
Per analisi più approfondite e specifiche, può essere utile consultare database accademici.
- Database: JSTOR, Academia.edu, Google Scholar, Project MUSE, etc.
- Parole Chiave (Keywords): Utilizzare termini di ricerca come “Bajutsu”, “Japanese equestrianism”, “Yabusame”, “samurai cavalry”, “koryu budo”, “Ogasawara-ryu”, “Takeda-ryu”, “mounted archery Japan”.
- Riviste Accademiche: Articoli pertinenti potrebbero essere trovati (spesso in inglese) su riviste specializzate in studi giapponesi, storia militare o studi asiatici, come “Monumenta Nipponica”, “Journal of Japanese Studies”, “Japanese Journal of Religious Studies” (per aspetti rituali), o l’ormai cessato “Journal of Asian Martial Arts”.
D) Documentari e Materiali Visivi:
- Produzioni NHK: L’emittente pubblica giapponese NHK (Nippon Hōsō Kyōkai) ha prodotto numerosi documentari di alta qualità sulla storia, la cultura e le tradizioni giapponesi, alcuni dei quali potrebbero includere servizi sullo Yabusame o altri aspetti del Bajutsu. La ricerca nei loro archivi o piattaforme di streaming può dare risultati.
- Video di Dimostrazioni: Piattaforme come YouTube ospitano video di dimostrazioni di Yabusame o, più raramente, di altre pratiche di Bajutsu. È fondamentale valutare criticamente la fonte e l’accuratezza di tali video. Cercare canali ufficiali delle scuole o di eventi culturali riconosciuti.
Avvertenze Importanti:
- Barriera Linguistica: Molte delle fonti più dettagliate e primarie sono disponibili solo in lingua giapponese.
- Verifica delle Fonti: È cruciale valutare sempre l’autorevolezza di una fonte, specialmente online. Dare priorità a siti ufficiali delle scuole, pubblicazioni accademiche peer-reviewed e autori riconosciuti nel campo.
- Informazioni Dinamiche: Il mondo delle arti marziali tradizionali è piccolo e le informazioni (contatti, siti web, dettagli sui curricula) possono cambiare. È sempre bene cercare le informazioni più aggiornate possibili.
DISCLAIMER - AVVERTENZE
Si prega il lettore di leggere attentamente le seguenti avvertenze prima di proseguire e nell’interpretare le informazioni contenute in questa pagina.
- Scopo Esclusivamente Informativo: Le informazioni qui presentate sul Bajutsu giapponese sono fornite unicamente a scopo informativo, culturale ed educativo generale. Questa pagina non costituisce e non intende sostituire in alcun modo l’insegnamento diretto, la guida pratica o la supervisione di un istruttore qualificato e certificato all’interno di una scuola (ryuˉha) tradizionale riconosciuta.
- Attività ad Altissimo Rischio Intrinseco: Si avverte esplicitamente il lettore che il Bajutsu, combinando l’equitazione (che coinvolge animali grandi e potenzialmente imprevedibili) con l’uso di armi tradizionali (arco, lancia, spada), è un’attività intrinsecamente pericolosa che comporta rischi significativi e reali di infortuni gravi, invalidità permanente o morte. I pericoli includono, ma non sono limitati a: cadute da cavallo con conseguenti traumi cranici, lesioni spinali o fratture; calci o morsi da parte del cavallo; ferite accidentali causate dalle armi (anche quelle da allenamento); incidenti dovuti a perdita di controllo del cavallo o dell’arma; e altri pericoli imprevisti legati all’interazione con animali e attrezzature marziali.
- Divieto di Auto-Apprendimento e Fonti Non Qualificate: È assolutamente sconsigliato e potenzialmente fatale tentare di apprendere o praticare le tecniche del Bajutsu basandosi esclusivamente sulle informazioni contenute in questa pagina, su video, libri o altre fonti indirette. L’auto-apprendimento o l’affidarsi a istruttori non qualificati o non certificati da una scuola madre giapponese riconosciuta espone a rischi inaccettabili per la propria incolumità e per quella del cavallo.
- Necessità Assoluta di Istruzione Qualificata: La pratica sicura ed efficace del Bajutsu è possibile unicamente sotto la guida costante e competente di istruttori che abbiano ricevuto una formazione completa e siano stati ufficialmente riconosciuti all’interno di un lignaggio tradizionale (koryuˉ). Si ribadisce che, alla data attuale (Aprile 2025), strutture e istruttori con tali requisiti sono estremamente rari a livello globale e di fatto non presenti in modo stabile e accessibile sul territorio italiano.
- Consultazione Medica Preventiva: Prima di considerare qualsiasi coinvolgimento in attività fisiche intense o potenzialmente pericolose come potrebbe essere anche solo l’equitazione di base (prerequisito per il Bajutsu), si raccomanda vivamente di consultare il proprio medico curante, specialmente in presenza di condizioni mediche preesistenti (problemi cardiaci, respiratori, neurologici, muscolo-scheletrici, allergie, ecc.). Solo un medico può valutare l’idoneità fisica individuale.
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a cura di F. Dore – 2025