Spas LV

Tabella dei Contenuti

COSA È

Lo Spas (in ucraino: Спас) è un termine complesso e profondo che definisce molto più di una semplice disciplina di combattimento; è un sistema olistico di conoscenza, una filosofia di vita e un’arte marziale tradizionale che affonda le sue radici più profonde nella cultura, nella storia e nella visione del mondo dei Cosacchi Zaporozhiani (i cosacchi della regione di Zaporizhzhia, nel cuore dell’Ucraina).

Il nome stesso, “Spas”, è la chiave primaria per comprendere la sua natura. Deriva direttamente dalla parola slava antica (comune all’ucraino, al russo e ad altre lingue slave) che significa “Salvezza” o “Salvatore” (riferito spesso, in contesto religioso, a Cristo, Spasytel). Questa scelta etimologica non è casuale e definisce lo scopo fondamentale dell’arte: lo Spas non è un sistema nato per l’aggressione, per la conquista o per la gloria sportiva, ma per la sopravvivenza e la salvezza del praticante, della sua famiglia, della sua comunità e della sua terra.

È la “via della salvezza” in un contesto, quello della steppa ucraina (il Dike Pole, o “Campi Selvaggi”), che per secoli è stato un crogiolo di conflitti, un luogo di frontiera pericoloso dove la vita era costantemente minacciata da incursioni, guerre e condizioni ambientali estreme. Lo Spas è la risposta cosacca alla domanda fondamentale: “Come sopravvivere, prosperare e rimanere liberi in un mondo ostile?”.

A differenza di molte arti marziali orientali, che sono state formalizzate in epoche di pace relativa o all’interno di strutture monastiche (come il Kung Fu Shaolin) o feudali rigide (come le arti dei Samurai giapponesi), lo Spas è nato dalla necessità immediata e pragmatica della guerra e della vita quotidiana in un’organizzazione militare semi-democratica, la Sich di Zaporizhzhia.

Pertanto, “Cosa è lo Spas?” non può essere liquidato semplicemente come “un’arte marziale ucraina”. È, più accuratamente, un sistema integrato di sviluppo umano che si articola su tre pilastri fondamentali e inseparabili:

  1. L’Aspetto Salutistico (Zdrava): La salute e il benessere del corpo.

  2. L’Aspetto Combattivo (Boyovyy): L’abilità marziale e l’autodifesa.

  3. L’Aspetto Spirituale-Psicologico (Stan): La padronanza della mente e dello spirito.

Senza uno di questi tre pilastri, lo Spas è incompleto. Un guerriero senza salute è inutile; un guerriero sano ma senza abilità di combattimento è una vittima; un guerriero abile ma senza la forza mentale e spirituale (la calma, il coraggio, la lucidità) sarà sconfitto dalla paura o dall’ira prima ancora che dal nemico.

Lo Spas è la ricostruzione moderna e la sistematizzazione di questa antica conoscenza, un tempo tramandata segretamente all’interno delle famiglie e delle confraternite cosacche, e quasi perduta durante i secoli di dominazione imperiale russa e, successivamente, durante la soppressione culturale dell’era sovietica. Oggi, rappresenta una parte vibrante e fondamentale del patrimonio culturale immateriale dell’Ucraina.


La Definizione Olistica: I Tre Pilastri dello Spas

Per definire compiutamente lo Spas, è necessario analizzare in profondità i tre aspetti che compongono il sistema. Questi non sono “stili” diversi, ma componenti interconnesse di un unico percorso.

1. Il Primo Pilastro: Zdrava (Здрава) – La Salvezza del Corpo

Il primo livello dello Spas è la Zdrava, la “Salute”. I cosacchi comprendevano che l’arma più importante di un guerriero è il suo stesso corpo. Un corpo malato, debole o cronicamente affaticato non può sopportare le difficoltà della steppa, le lunghe cavalcate, le notti insonni o la violenza della battaglia. La Zdrava è il sistema cosacco per costruire e mantenere un corpo resiliente, funzionale e longevo.

  • Ginnastica Cosacca: La Zdrava include un complesso sistema di ginnastica, spesso eseguita all’aperto. Questi esercizi non mirano all’ipertrofia muscolare (come nel bodybuilding) o alla pura estetica. Mirano alla forza funzionale, alla flessibilità e alla salute articolare. Molti di questi movimenti sono fluidi, ondulatori e rotatori, progettati per “oliare” le articolazioni, rafforzare i tendini e la schiena (fondamentale per chi passava la vita a cavallo).

  • Kholy (Хорли) – Il Movimento Ondulatorio: Il cuore della biomeccanica dello Spas, che si applica sia alla salute che al combattimento, è il Kholy, il movimento a “onda”. La Zdrava insegna a muovere il corpo non a segmenti rigidi, ma come un’unica frusta fluida, generando forza dal terreno, attraverso le anche e il tronco. Questo principio non solo massimizza la potenza (come vedremo nel combattimento), ma è anche il modo più efficiente ed ergonomico di muoversi, prevenendo l’usura delle articolazioni e distribuendo lo sforzo su tutta la catena cinetica. Praticare i Kholy è una forma di “meditazione in movimento” che allinea la struttura ossea e rilascia le tensioni muscolari.

  • Pratiche di Respirazione (Dykhannya): La Zdrava è intrinsecamente legata al respiro. Lo Spas utilizza tecniche di respirazione specifiche (simili in linea di principio allo Yoga Pranayama o al Qigong, ma con radici proprie) per diversi scopi: ossigenare il corpo, calmare il sistema nervoso, aumentare la resistenza o generare potenza esplosiva.

  • Tempra (Hartuvannya): Un aspetto cruciale della Zdrava è l’adattamento del corpo agli elementi. I cosacchi praticavano l’esposizione al freddo (camminare sulla neve, bagni nell’acqua gelida), al caldo e alla fatica, non per ascetismo, ma per rendere il corpo “temprato” come l’acciaio di una sciabola, capace di funzionare in qualsiasi condizione climatica.

  • Travnytstvo (Conoscenza delle Erbe): L’aspetto salutistico includeva anche una profonda conoscenza della medicina popolare, dell’uso di erbe e rimedi naturali per curare ferite, malattie e affaticamento.

La Zdrava, quindi, definisce lo Spas come un’arte di benessere e prevenzione. È la base su cui tutto il resto viene costruito.

2. Il Secondo Pilastro: Boyovyy Spas (Бойовий Спас) – La Salvezza in Combattimento

Questo è l’aspetto che più comunemente viene identificato come “arte marziale”. È l’applicazione dei principi dello Spas alla realtà del combattimento e dell’autodifesa. Il Boyovyy Spas è definito da un estremo pragmatismo. Non c’è spazio per movimenti puramente estetici o regole sportive; l’unico obiettivo è la sopravvivenza.

  • Adattabilità Estrema: “Cosa è lo Spas?” È un sistema di combattimento universale. I suoi principi dovevano funzionare in ogni contesto possibile:

    • Distanza: Dalla lunga distanza (lancia, tiro), alla media (sciabola), alla corta (coltello, lotta), fino al combattimento a terra.

    • Contesto: In piedi, seduti (ad esempio, a un tavolo durante un negoziato finito male), a cavallo, in acqua o sulle strette imbarcazioni cosacche (chaiky).

    • Armi: Lo Spas non fa distinzione tra combattimento armato e disarmato. I principi di movimento (Kholy) sono identici. La mano nuda (Holiruch) si muove come una sciabola (Sablya); la frusta (Nagaika) è un’estensione del braccio. Un praticante di Spas è addestrato a usare qualsiasi cosa come arma (una tazza, una cintura, un bastone) e a difendersi da qualsiasi arma.

  • Principi di Combattimento (Non “Tecniche”): Mentre esistono tecniche specifiche (che saranno analizzate nel Punto 7), lo Spas è definito più dai suoi principi di combattimento.

    • Rilassamento e Fluidità: A differenza di arti che si basano sulla tensione muscolare (kime nel Karate), lo Spas enfatizza il rilassamento. Un muscolo rilassato è più veloce di uno teso. La potenza non deriva dalla contrazione, ma dal movimento ondulatorio (Kholy) e dalla rotazione delle anche, creando un impatto “a frustata” (khlyst).

    • Economia di Movimento: Non sprecare energia. Ogni movimento deve avere uno scopo. Si preferisce uscire dalla linea di attacco e reindirizzare la forza dell’avversario piuttosto che opporvisi con un blocco rigido.

    • Inganno (Omana): I cosacchi erano maestri dell’inganno. Nello Spas, questo si traduce in finte, cambi di ritmo e movimenti imprevedibili che “confondono” il nemico, manipolando la sua percezione e costringendolo a reagire nel modo desiderato.

    • Combattimento Multiplo: Lo Spas è progettato per affrontare più avversari. Questo influenza tutto: il lavoro di gambe (mai indietreggiare linearmente, ma muoversi a spirale), la guardia (mai statica, ma sempre in movimento) e l’obiettivo (neutralizzare rapidamente un nemico per passare al successivo).

Il Boyovyy Spas è, in sintesi, l’aspetto “marziale” dell’arte, definito non da un catalogo di forme, ma da un insieme di principi dinamici per la sopravvivenza in un conflitto reale.

3. Il Terzo Pilastro: Stan (Стан) – La Salvezza dello Spirito

Questo è l’aspetto più elevato, profondo e distintivo dello Spas. Se la Zdrava salva il corpo dalla malattia e il Boyovyy Spas lo salva dalla violenza, lo Stan salva la mente dalla sua stessa peggiore nemica: la paura, l’ira, l’esitazione e la confusione.

“Stan” (pronunciato “Stahn”) è una parola ucraina che significa “Stato”, “Condizione” o “Atteggiamento”. Nello Spas, definisce uno stato psicofisico ottimale di esistenza. È la vera “Salvezza”.

“Cosa è lo Spas?” Lo Spas è la via per raggiungere e mantenere lo Stan.

Ma cosa è, in pratica, questo “Stan”?

  • Calma Interiore (Spokiy): È uno stato di profonda quiete mentale. Anche di fronte al pericolo mortale, la mente rimane lucida, come la superficie di un lago immobile. Non c’è panico, non c’è rabbia, non c’è adrenalina incontrollata.

  • Consapevolezza Totale (Chuttya): Nello Stan, i sensi sono amplificati. Si sviluppa il Chuttya (Чуття), un “sentire” sottile, un’intuizione che va oltre i cinque sensi. È la capacità di percepire il pericolo prima che si manifesti, di “sentire” l’intenzione dell’avversario, di essere consapevoli a 360 gradi del proprio ambiente.

  • Prontezza Istintiva: Nello Stan, non c’è bisogno di “pensare”. Il dualismo tra pensiero e azione scompare. L’azione diventa un riflesso puro, istintivo e perfetto, adattato alla situazione. Il corpo reagisce da solo, guidato dalla consapevolezza e dai principi appresi, senza l’interferenza dell’Ego o della paura.

Questo stato è simile a ciò che i giapponesi chiamano Mushin (mente-senza-mente) nello Zen o ciò che gli psicologi moderni chiamano “Flow State”. Nello Spas, è lo stato leggendario attribuito ai Kharakternyky (Характерники), i guerrieri-sciamani cosacchi che, si diceva, potessero compiere imprese soprannaturali.

Lo Spas, quindi, è il metodo pedagogico per sviluppare questo stato. La Zdrava prepara il corpo a sopportarlo, il Boyovyy Spas lo testa sotto pressione, e pratiche specifiche di respirazione, meditazione e lavoro energetico (spesso eseguite nella natura) lo coltivano.

Lo “Stan” non è solo per il combattimento. È uno stato da mantenere nella vita quotidiana, per prendere decisioni lucide, per gestire lo stress, per vivere in armonia con sé stessi e con la natura.


Spas come Patrimonio Culturale e Identitario

Oltre alla sua definizione come sistema olistico per l’individuo, lo Spas è inseparabile dal contesto culturale ucraino. È un atto di recupero culturale.

Per gran parte del XX secolo, sotto l’Unione Sovietica, le tradizioni nazionali ucraine furono attivamente soppresse. Le arti marziali locali erano viste con sospetto, etichettate come “nazionalismo borghese” e messe al bando, a favore di sistemi “sovietici” come il Sambo.

La conoscenza dello Spas sopravvisse solo in segreto, tramandata oralmente all’interno di poche famiglie discendenti dai cosacchi, spesso mascherata. Si dice che molti elementi dello Spas fossero “nascosti in piena vista” all’interno di:

  • Danze Popolari: Le danze cosacche come l’Hopak o il Metelytsia, con i loro movimenti acrobatici, i calci bassi (povzuniv) e le rotazioni, non erano solo coreografie, ma anche un metodo per allenare la mobilità, l’equilibrio e le tecniche di combattimento in modo codificato e socialmente accettabile.

  • Giochi e Passatempi: Molti giochi tradizionali dei giovani cosacchi erano, in realtà, forme di allenamento alla lotta (borot’ba), alla reattività e alla gestione della distanza.

  • Tradizioni Orali: Le storie sui Kharakternyky e sugli eroi cosacchi servivano a trasmettere i valori e la filosofia dello “Stan”.

Con l’indipendenza dell’Ucraina nel 1991, c’è stata una “Rinascita” (Vidrodzhennya) culturale. Figure come Oleksandr Prytula, che affermava di aver ricevuto questa conoscenza per via familiare, iniziarono un lavoro sistematico di ricerca, raccolta e sistematizzazione di questi frammenti.

Pertanto, “Cosa è lo Spas?” È anche un simbolo di identità nazionale. Praticare lo Spas oggi, per molti ucraini, significa riconnettersi con le proprie radici, onorare la memoria degli antenati cosacchi e riaffermare un’identità culturale che ha resistito ai tentativi di cancellazione. È la rivendicazione che l’Ucraina possiede un patrimonio marziale autoctono, profondo e complesso, pari a quello di qualsiasi altra nazione.


Distinzioni: Cosa lo Spas non è

Per definire meglio lo Spas, è utile chiarire cosa non è, distinguendolo da concetti simili con cui viene spesso confuso.

Spas non è (solo) Combat Hopak: Sebbene entrambi siano arti marziali ucraine moderne basate sull’eredità cosacca, lo Spas e il Combat Hopak (Бойовий Гопак), fondato da Volodymyr Pylat, hanno focus diversi. Il Combat Hopak (come suggerisce il nome) attinge molto esplicitamente dalla forma della danza Hopak, incorporando un alto grado di acrobazia, calci spettacolari e una struttura sportiva molto sviluppata con livelli e cinture colorate (simili alle arti orientali). Lo Spas, pur riconoscendo il legame con la danza, tende a focalizzarsi maggiormente sull’aspetto interno (lo “Stan”), sulla tradizione dei Kharakternyky, sulla fluidità (Kholy) e su un approccio forse più “interno” e pragmatico, meno spettacolare e più orientato alla sopravvivenza.

Spas non è Systema: Spesso lo Spas viene confuso con il Systema, la nota arte marziale “russa”. Entrambi sono sistemi slavi, “rivissuti” nel XX secolo, che enfatizzano la respirazione, il rilassamento, la fluidità e il movimento naturale. Tuttavia, le loro radici e il loro contesto culturale sono distinti. Il Systema (con le sue varie scuole come Ryabko o Kadochnikov) attinge a tradizioni militari e folkloristiche russe. Lo Spas è specificamente ed esclusivamente ucraino, legato alla tradizione della steppa e dei cosacchi Zaporozhiani. Sebbene i principi biomeccanici (lavoro ondulatorio, assorbimento della forza) possano apparire simili (poiché la biomeccanica umana è universale), la filosofia, la terminologia e l’identità culturale sono completamente diverse.

Spas non è uno Sport: Sebbene esista una componente sportiva dello Spas (spesso chiamata “Lavomakh”, o “combattimento sulla linea”), lo Spas non è uno sport. È un sistema di sopravvivenza. L’aspetto sportivo è visto come un metodo di allenamento (uno “sparring” regolamentato) per testare le abilità in un ambiente controllato, ma non è il fine ultimo. Il fine ultimo rimane la “Salvezza” e lo “Stan” nella vita reale.


La Radice dello Spas: I Kharakternyky

Infine, non si può definire lo Spas senza definire la sua fonte leggendaria e spirituale: i Kharakternyky (Характерники).

Questi erano, secondo la tradizione, un’élite di guerrieri all’interno della Sich di Zaporizhzhia. Erano più che semplici soldati; erano considerati custodi della conoscenza segreta, consiglieri militari, guaritori e figure sciamaniche.

Il termine “Kharakternyk” deriva probabilmente da “carattere” (kharakter), indicando un individuo con una volontà e un carattere indomabili, o forse da pratiche esoteriche.

La tradizione popolare attribuiva loro abilità soprannaturali (che saranno discusse nel Punto 6, “Leggende”): si diceva potessero ipnotizzare i nemici (omana, o illusione), diventare invisibili, prevedere il futuro, guarire ferite mortali e non essere colpiti dai proiettili.

Al di là della mitologia, gli storici moderni e i praticanti di Spas interpretano queste leggende in modo pragmatico. I Kharakternyky erano, molto probabilmente:

  • Maestri di Psicologia: La loro “magia” era una profonda comprensione della psicologia umana, usata per la guerra psicologica, l’interrogatorio e l’ipnosi da combattimento.

  • Maestri dello “Stan”: Avevano raggiunto un livello di controllo psicofisico (lo “Stan”) così profondo che le loro reazioni apparivano soprannaturali in velocità e percezione.

  • Forze Speciali: Erano maestri di spionaggio, mimetismo, infiltrazione e guerriglia. Il loro “diventare invisibili” era un’abilità di mimetismo superiore.

  • Guaritori Esperti: La loro “magia di guarigione” era una conoscenza avanzata della medicina da campo, dell’erboristeria (Zdrava) e forse di tecniche psicofisiche per il controllo del dolore e del sanguinamento.

“Cosa è lo Spas?” È la disciplina che cerca di ricostruire e insegnare l’intero sistema di conoscenza del Kharakternyk: la sua abilità di combattimento, le sue pratiche di salute e, soprattutto, il suo metodo per padroneggiare la mente e raggiungere lo “Stan”.


Conclusione della Definizione

In sintesi, lo Spas è un termine ucraino che significa “Salvezza”.

Non è semplicemente uno stile di combattimento, ma un sistema olistico e integrato tramandato dalla tradizione cosacca di Zaporizhzhia, che mira alla sopravvivenza e allo sviluppo completo dell’essere umano.

Si definisce attraverso i suoi tre pilastri interconnessi:

  1. Zdrava: La salute, la resilienza e il benessere del corpo.

  2. Boyovyy Spas: L’efficacia marziale pragmatica, basata su principi fluidi e adattabili (il Kholy).

  3. Stan: Il raggiungimento di uno stato psicofisico superiore di calma, consapevolezza e prontezza istintiva, considerato la vera “salvezza”.

Lo Spas è, infine, un elemento fondamentale del patrimonio culturale ucraino, un’arte di sopravvivenza quasi perduta e oggi recuperata, che incarna lo spirito di libertà (Volya), la resilienza e la filosofia dei guerrieri della steppa. È la via cosacca per salvare il corpo, la mente e lo spirito.

Lo Spas (in ucraino: Спас) è un termine complesso e profondo che definisce molto più di una semplice disciplina di combattimento; è un sistema olistico di conoscenza, una filosofia di vita e un’arte marziale tradizionale che affonda le sue radici più profonde nella cultura, nella storia e nella visione del mondo dei Cosacchi Zaporozhiani (i cosacchi della regione di Zaporizhzhia, nel cuore dell’Ucraina).

Il nome stesso, “Spas”, è la chiave primaria per comprendere la sua natura. Deriva direttamente dalla parola slava antica (comune all’ucraino, al russo e ad altre lingue slave) che significa “Salvezza” o “Salvatore” (riferito spesso, in contesto religioso, a Cristo, Spasytel). Questa scelta etimologica non è casuale e definisce lo scopo fondamentale dell’arte: lo Spas non è un sistema nato per l’aggressione, per la conquista o per la gloria sportiva, ma per la sopravvivenza e la salvezza del praticante, della sua famiglia, della sua comunità e della sua terra.

È la “via della salvezza” in un contesto, quello della steppa ucraina (il Dike Pole, o “Campi Selvaggi”), che per secoli è stato un crogiolo di conflitti, un luogo di frontiera pericoloso dove la vita era costantemente minacciata da incursioni, guerre e condizioni ambientali estreme. Lo Spas è la risposta cosacca alla domanda fondamentale: “Come sopravvivere, prosperare e rimanere liberi in un mondo ostile?”.

A differenza di molte arti marziali orientali, che sono state formalizzate in epoche di pace relativa o all’interno di strutture monastiche (come il Kung Fu Shaolin) o feudali rigide (come le arti dei Samurai giapponesi), lo Spas è nato dalla necessità immediata e pragmatica della guerra e della vita quotidiana in un’organizzazione militare semi-democratica, la Sich di Zaporizhzhia.

Pertanto, “Cosa è lo Spas?” non può essere liquidato semplicemente come “un’arte marziale ucraina”. È, più accuratamente, un sistema integrato di sviluppo umano che si articola su tre pilastri fondamentali e inseparabili:

  1. L’Aspetto Salutistico (Zdrava): La salute e il benessere del corpo.

  2. L’Aspetto Combattivo (Boyovyy): L’abilità marziale e l’autodifesa.

  3. L’Aspetto Spirituale-Psicologico (Stan): La padronanza della mente e dello spirito.

Senza uno di questi tre pilastri, lo Spas è incompleto. Un guerriero senza salute è inutile; un guerriero sano ma senza abilità di combattimento è una vittima; un guerriero abile ma senza la forza mentale e spirituale (la calma, il coraggio, la lucidità) sarà sconfitto dalla paura o dall’ira prima ancora che dal nemico.

Lo Spas è la ricostruzione moderna e la sistematizzazione di questa antica conoscenza, un tempo tramandata segretamente all’interno delle famiglie e delle confraternite cosacche, e quasi perduta durante i secoli di dominazione imperiale russa e, successivamente, durante la soppressione culturale dell’era sovietica. Oggi, rappresenta una parte vibrante e fondamentale del patrimonio culturale immateriale dell’Ucraina.


La Definizione Olistica: I Tre Pilastri dello Spas

Per definire compiutamente lo Spas, è necessario analizzare in profondità i tre aspetti che compongono il sistema. Questi non sono “stili” diversi, ma componenti interconnesse di un unico percorso.

1. Il Primo Pilastro: Zdrava (Здрава) – La Salvezza del Corpo

Il primo livello dello Spas è la Zdrava, la “Salute”. I cosacchi comprendevano che l’arma più importante di un guerriero è il suo stesso corpo. Un corpo malato, debole o cronicamente affaticato non può sopportare le difficoltà della steppa, le lunghe cavalcate, le notti insonni o la violenza della battaglia. La Zdrava è il sistema cosacco per costruire e mantenere un corpo resiliente, funzionale e longevo.

  • Ginnastica Cosacca: La Zdrava include un complesso sistema di ginnastica, spesso eseguita all’aperto. Questi esercizi non mirano all’ipertrofia muscolare (come nel bodybuilding) o alla pura estetica. Mirano alla forza funzionale, alla flessibilità e alla salute articolare. Molti di questi movimenti sono fluidi, ondulatori e rotatori, progettati per “oliare” le articolazioni, rafforzare i tendini e la schiena (fondamentale per chi passava la vita a cavallo).

  • Kholy (Хорли) – Il Movimento Ondulatorio: Il cuore della biomeccanica dello Spas, che si applica sia alla salute che al combattimento, è il Kholy, il movimento a “onda”. La Zdrava insegna a muovere il corpo non a segmenti rigidi, ma come un’unica frusta fluida, generando forza dal terreno, attraverso le anche e il tronco. Questo principio non solo massimizza la potenza (come vedremo nel combattimento), ma è anche il modo più efficiente ed ergonomico di muoversi, prevenendo l’usura delle articolazioni e distribuendo lo sforzo su tutta la catena cinetica. Praticare i Kholy è una forma di “meditazione in movimento” che allinea la struttura ossea e rilascia le tensioni muscolari.

  • Pratiche di Respirazione (Dykhannya): La Zdrava è intrinsecamente legata al respiro. Lo Spas utilizza tecniche di respirazione specifiche (simili in linea di principio allo Yoga Pranayama o al Qigong, ma con radici proprie) per diversi scopi: ossigenare il corpo, calmare il sistema nervoso, aumentare la resistenza o generare potenza esplosiva.

  • Tempra (Hartuvannya): Un aspetto cruciale della Zdrava è l’adattamento del corpo agli elementi. I cosacchi praticavano l’esposizione al freddo (camminare sulla neve, bagni nell’acqua gelida), al caldo e alla fatica, non per ascetismo, ma per rendere il corpo “temprato” come l’acciaio di una sciabola, capace di funzionare in qualsiasi condizione climatica.

  • Travnytstvo (Conoscenza delle Erbe): L’aspetto salutistico includeva anche una profonda conoscenza della medicina popolare, dell’uso di erbe e rimedi naturali per curare ferite, malattie e affaticamento.

La Zdrava, quindi, definisce lo Spas come un’arte di benessere e prevenzione. È la base su cui tutto il resto viene costruito.

2. Il Secondo Pilastro: Boyovyy Spas (Бойовий Спас) – La Salvezza in Combattimento

Questo è l’aspetto che più comunemente viene identificato come “arte marziale”. È l’applicazione dei principi dello Spas alla realtà del combattimento e dell’autodifesa. Il Boyovyy Spas è definito da un estremo pragmatismo. Non c’è spazio per movimenti puramente estetici o regole sportive; l’unico obiettivo è la sopravvivenza.

  • Adattabilità Estrema: “Cosa è lo Spas?” È un sistema di combattimento universale. I suoi principi dovevano funzionare in ogni contesto possibile:

    • Distanza: Dalla lunga distanza (lancia, tiro), alla media (sciabola), alla corta (coltello, lotta), fino al combattimento a terra.

    • Contesto: In piedi, seduti (ad esempio, a un tavolo durante un negoziato finito male), a cavallo, in acqua o sulle strette imbarcazioni cosacche (chaiky).

    • Armi: Lo Spas non fa distinzione tra combattimento armato e disarmato. I principi di movimento (Kholy) sono identici. La mano nuda (Holiruch) si muove come una sciabola (Sablya); la frusta (Nagaika) è un’estensione del braccio. Un praticante di Spas è addestrato a usare qualsiasi cosa come arma (una tazza, una cintura, un bastone) e a difendersi da qualsiasi arma.

  • Principi di Combattimento (Non “Tecniche”): Mentre esistono tecniche specifiche (che saranno analizzate nel Punto 7), lo Spas è definito più dai suoi principi di combattimento.

    • Rilassamento e Fluidità: A differenza di arti che si basano sulla tensione muscolare (kime nel Karate), lo Spas enfatizza il rilassamento. Un muscolo rilassato è più veloce di uno teso. La potenza non deriva dalla contrazione, ma dal movimento ondulatorio (Kholy) e dalla rotazione delle anche, creando un impatto “a frustata” (khlyst).

    • Economia di Movimento: Non sprecare energia. Ogni movimento deve avere uno scopo. Si preferisce uscire dalla linea di attacco e reindirizzare la forza dell’avversario piuttosto che opporvisi con un blocco rigido.

    • Inganno (Omana): I cosacchi erano maestri dell’inganno. Nello Spas, questo si traduce in finte, cambi di ritmo e movimenti imprevedibili che “confondono” il nemico, manipolando la sua percezione e costringendolo a reagire nel modo desiderato.

    • Combattimento Multiplo: Lo Spas è progettato per affrontare più avversari. Questo influenza tutto: il lavoro di gambe (mai indietreggiare linearmente, ma muoversi a spirale), la guardia (mai statica, ma sempre in movimento) e l’obiettivo (neutralizzare rapidamente un nemico per passare al successivo).

Il Boyovyy Spas è, in sintesi, l’aspetto “marziale” dell’arte, definito non da un catalogo di forme, ma da un insieme di principi dinamici per la sopravvivenza in un conflitto reale.

3. Il Terzo Pilastro: Stan (Стан) – La Salvezza dello Spirito

Questo è l’aspetto più elevato, profondo e distintivo dello Spas. Se la Zdrava salva il corpo dalla malattia e il Boyovyy Spas lo salva dalla violenza, lo Stan salva la mente dalla sua stessa peggiore nemica: la paura, l’ira, l’esitazione e la confusione.

“Stan” (pronunciato “Stahn”) è una parola ucraina che significa “Stato”, “Condizione” o “Atteggiamento”. Nello Spas, definisce uno stato psicofisico ottimale di esistenza. È la vera “Salvezza”.

“Cosa è lo Spas?” Lo Spas è la via per raggiungere e mantenere lo Stan.

Ma cosa è, in pratica, questo “Stan”?

  • Calma Interiore (Spokiy): È uno stato di profonda quiete mentale. Anche di fronte al pericolo mortale, la mente rimane lucida, come la superficie di un lago immobile. Non c’è panico, non c’è rabbia, non c’è adrenalina incontrollata.

  • Consapevolezza Totale (Chuttya): Nello Stan, i sensi sono amplificati. Si sviluppa il Chuttya (Чуття), un “sentire” sottile, un’intuizione che va oltre i cinque sensi. È la capacità di percepire il pericolo prima che si manifesti, di “sentire” l’intenzione dell’avversario, di essere consapevoli a 360 gradi del proprio ambiente.

  • Prontezza Istintiva: Nello Stan, non c’è bisogno di “pensare”. Il dualismo tra pensiero e azione scompare. L’azione diventa un riflesso puro, istintivo e perfetto, adattato alla situazione. Il corpo reagisce da solo, guidato dalla consapevolezza e dai principi appresi, senza l’interferenza dell’Ego o della paura.

Questo stato è simile a ciò che i giapponesi chiamano Mushin (mente-senza-mente) nello Zen o ciò che gli psicologi moderni chiamano “Flow State”. Nello Spas, è lo stato leggendario attribuito ai Kharakternyky (Характерники), i guerrieri-sciamani cosacchi che, si diceva, potessero compiere imprese soprannaturali.

Lo Spas, quindi, è il metodo pedagogico per sviluppare questo stato. La Zdrava prepara il corpo a sopportarlo, il Boyovyy Spas lo testa sotto pressione, e pratiche specifiche di respirazione, meditazione e lavoro energetico (spesso eseguite nella natura) lo coltivano.

Lo “Stan” non è solo per il combattimento. È uno stato da mantenere nella vita quotidiana, per prendere decisioni lucide, per gestire lo stress, per vivere in armonia con sé stessi e con la natura.


Spas come Patrimonio Culturale e Identitario

Oltre alla sua definizione come sistema olistico per l’individuo, lo Spas è inseparabile dal contesto culturale ucraino. È un atto di recupero culturale.

Per gran parte del XX secolo, sotto l’Unione Sovietica, le tradizioni nazionali ucraine furono attivamente soppresse. Le arti marziali locali erano viste con sospetto, etichettate come “nazionalismo borghese” e messe al bando, a favore di sistemi “sovietici” come il Sambo.

La conoscenza dello Spas sopravvisse solo in segreto, tramandata oralmente all’interno di poche famiglie discendenti dai cosacchi, spesso mascherata. Si dice che molti elementi dello Spas fossero “nascosti in piena vista” all’interno di:

  • Danze Popolari: Le danze cosacche come l’Hopak o il Metelytsia, con i loro movimenti acrobatici, i calci bassi (povzuniv) e le rotazioni, non erano solo coreografie, ma anche un metodo per allenare la mobilità, l’equilibrio e le tecniche di combattimento in modo codificato e socialmente accettabile.

  • Giochi e Passatempi: Molti giochi tradizionali dei giovani cosacchi erano, in realtà, forme di allenamento alla lotta (borot’ba), alla reattività e alla gestione della distanza.

  • Tradizioni Orali: Le storie sui Kharakternyky e sugli eroi cosacchi servivano a trasmettere i valori e la filosofia dello “Stan”.

Con l’indipendenza dell’Ucraina nel 1991, c’è stata una “Rinascita” (Vidrodzhennya) culturale. Figure come Oleksandr Prytula, che affermava di aver ricevuto questa conoscenza per via familiare, iniziarono un lavoro sistematico di ricerca, raccolta e sistematizzazione di questi frammenti.

Pertanto, “Cosa è lo Spas?” È anche un simbolo di identità nazionale. Praticare lo Spas oggi, per molti ucraini, significa riconnettersi con le proprie radici, onorare la memoria degli antenati cosacchi e riaffermare un’identità culturale che ha resistito ai tentativi di cancellazione. È la rivendicazione che l’Ucraina possiede un patrimonio marziale autoctono, profondo e complesso, pari a quello di qualsiasi altra nazione.


Distinzioni: Cosa lo Spas non è

Per definire meglio lo Spas, è utile chiarire cosa non è, distinguendolo da concetti simili con cui viene spesso confuso.

Spas non è (solo) Combat Hopak: Sebbene entrambi siano arti marziali ucraine moderne basate sull’eredità cosacca, lo Spas e il Combat Hopak (Бойовий Гопак), fondato da Volodymyr Pylat, hanno focus diversi. Il Combat Hopak (come suggerisce il nome) attinge molto esplicitamente dalla forma della danza Hopak, incorporando un alto grado di acrobazia, calci spettacolari e una struttura sportiva molto sviluppata con livelli e cinture colorate (simili alle arti orientali). Lo Spas, pur riconoscendo il legame con la danza, tende a focalizzarsi maggiormente sull’aspetto interno (lo “Stan”), sulla tradizione dei Kharakternyky, sulla fluidità (Kholy) e su un approccio forse più “interno” e pragmatico, meno spettacolare e più orientato alla sopravvivenza.

Spas non è Systema: Spesso lo Spas viene confuso con il Systema, la nota arte marziale “russa”. Entrambi sono sistemi slavi, “rivissuti” nel XX secolo, che enfatizzano la respirazione, il rilassamento, la fluidità e il movimento naturale. Tuttavia, le loro radici e il loro contesto culturale sono distinti. Il Systema (con le sue varie scuole come Ryabko o Kadochnikov) attinge a tradizioni militari e folkloristiche russe. Lo Spas è specificamente ed esclusivamente ucraino, legato alla tradizione della steppa e dei cosacchi Zaporozhiani. Sebbene i principi biomeccanici (lavoro ondulatorio, assorbimento della forza) possano apparire simili (poiché la biomeccanica umana è universale), la filosofia, la terminologia e l’identità culturale sono completamente diverse.

Spas non è uno Sport: Sebbene esista una componente sportiva dello Spas (spesso chiamata “Lavomakh”, o “combattimento sulla linea”), lo Spas non è uno sport. È un sistema di sopravvivenza. L’aspetto sportivo è visto come un metodo di allenamento (uno “sparring” regolamentato) per testare le abilità in un ambiente controllato, ma non è il fine ultimo. Il fine ultimo rimane la “Salvezza” e lo “Stan” nella vita reale.


La Radice dello Spas: I Kharakternyky

Infine, non si può definire lo Spas senza definire la sua fonte leggendaria e spirituale: i Kharakternyky (Характерники).

Questi erano, secondo la tradizione, un’élite di guerrieri all’interno della Sich di Zaporizhzhia. Erano più che semplici soldati; erano considerati custodi della conoscenza segreta, consiglieri militari, guaritori e figure sciamaniche.

Il termine “Kharakternyk” deriva probabilmente da “carattere” (kharakter), indicando un individuo con una volontà e un carattere indomabili, o forse da pratiche esoteriche.

La tradizione popolare attribuiva loro abilità soprannaturali (che saranno discusse nel Punto 6, “Leggende”): si diceva potessero ipnotizzare i nemici (omana, o illusione), diventare invisibili, prevedere il futuro, guarire ferite mortali e non essere colpiti dai proiettili.

Al di là della mitologia, gli storici moderni e i praticanti di Spas interpretano queste leggende in modo pragmatico. I Kharakternyky erano, molto probabilmente:

  • Maestri di Psicologia: La loro “magia” era una profonda comprensione della psicologia umana, usata per la guerra psicologica, l’interrogatorio e l’ipnosi da combattimento.

  • Maestri dello “Stan”: Avevano raggiunto un livello di controllo psicofisico (lo “Stan”) così profondo che le loro reazioni apparivano soprannaturali in velocità e percezione.

  • Forze Speciali: Erano maestri di spionaggio, mimetismo, infiltrazione e guerriglia. Il loro “diventare invisibili” era un’abilità di mimetismo superiore.

  • Guaritori Esperti: La loro “magia di guarigione” era una conoscenza avanzata della medicina da campo, dell’erboristeria (Zdrava) e forse di tecniche psicofisiche per il controllo del dolore e del sanguinamento.

“Cosa è lo Spas?” È la disciplina che cerca di ricostruire e insegnare l’intero sistema di conoscenza del Kharakternyk: la sua abilità di combattimento, le sue pratiche di salute e, soprattutto, il suo metodo per padroneggiare la mente e raggiungere lo “Stan”.


Conclusione della Definizione

In sintesi, lo Spas è un termine ucraino che significa “Salvezza”.

Non è semplicemente uno stile di combattimento, ma un sistema olistico e integrato tramandato dalla tradizione cosacca di Zaporizhzhia, che mira alla sopravvivenza e allo sviluppo completo dell’essere umano.

Si definisce attraverso i suoi tre pilastri interconnessi:

  1. Zdrava: La salute, la resilienza e il benessere del corpo.

  2. Boyovyy Spas: L’efficacia marziale pragmatica, basata su principi fluidi e adattabili (il Kholy).

  3. Stan: Il raggiungimento di uno stato psicofisico superiore di calma, consapevolezza e prontezza istintiva, considerato la vera “salvezza”.

Lo Spas è, infine, un elemento fondamentale del patrimonio culturale ucraino, un’arte di sopravvivenza quasi perduta e oggi recuperata, che incarna lo spirito di libertà (Volya), la resilienza e la filosofia dei guerrieri della steppa. È la via cosacca per salvare il corpo, la mente e lo spirito.

CARATTERISTICHE, FILOSOFIA E ASPETTI CHIAVE

Le caratteristiche, la filosofia e gli aspetti chiave dello Spas sono indissolubilmente legati e non possono essere compresi se analizzati separatamente.

A differenza di molte arti marziali che possono essere definite primariamente come uno sport, un metodo di autodifesa o una disciplina spirituale, lo Spas è, nella sua essenza, un sistema di sopravvivenza olistico.

La sua filosofia non è un addendum intellettuale aggiunto alle tecniche, ma è la fonte da cui le tecniche (le caratteristiche) scaturiscono.

Per comprendere lo Spas, non si deve guardare a un dojo o a un ring, ma alla steppa ucraina (Dike Pole, i “Campi Selvaggi”): un oceano di erba, vasto, spietato, senza posti dove nascondersi, battuto dai venti, con inverni gelidi ed estati torride.

È in questo crogiolo che i Cosacchi Zaporozhiani hanno forgiato la loro visione del mondo, e lo Spas è l’espressione fisica e psicologica di quella visione.

La filosofia e le caratteristiche dello Spas si basano su un unico, fondamentale imperativo: la Salvezza (Spas). Ma questa salvezza non è un concetto passivo; è una salvezza attiva, che richiede la padronanza totale di sé e dell’ambiente.

Gli aspetti chiave possono essere raggruppati in tre grandi aree concettuali, che si intersecano costantemente:

  1. La Filosofia Fondamentale (Il “Perché”: Volya, Rod, Steppa)

  2. Le Caratteristiche Operative (Il “Come”: Kholy, Olistismo, Adattabilità)

  3. L’Obiettivo Psicofisico (Il “Risultato”: Stan, Chuttya)


La Filosofia Fondamentale: Il “Perché” dello Spas

La pratica dello Spas è la manifestazione di una precisa visione del mondo, radicata nell’identità cosacca.

Volya (Воля) – La Doppia Natura della Libertà e della Volontà

L’aspetto filosofico più importante per un cosacco, e quindi per lo Spas, è il concetto di Volya.

Questa parola ucraina è meravigliosamente complessa e non ha un equivalente diretto in italiano. Significa simultaneamente:

  1. Libertà (libertà da oppressione, libertà politica, autonomia).

  2. Volontà (forza di volontà, determinazione interiore, libertà di agire).

Per il cosacco, queste due cose erano la stessa. Non si può essere “liberi” (primo significato) se non si ha la “volontà” (secondo significato) di difendere quella libertà. E non si può esercitare la propria “volontà” se non si è “liberi”.

Lo Spas è la disciplina che costruisce la Volya.

  • Libertà Interiore: La filosofia dello Spas insegna che la vera libertà non è solo politica (vivere nella Sich, lontano dal re o dallo zar). La vera libertà è interiore. È la libertà dalla paura, dall’ira, dall’esitazione. Un uomo schiavo delle sue passioni, dei suoi riflessi condizionati o della sua paura, non è un uomo libero, anche se vive nella steppa. L’addestramento dello Spas, in particolare la ricerca dello Stan, è un percorso di liberazione interiore.

  • Volontà come Motore: La Volya è la forza d’animo. È la determinazione che permette al guerriero di continuare a combattere quando è ferito, di sopportare il gelo (Hartuvannya), di rimanere lucido sotto stress estremo. Lo Spas coltiva questa volontà non attraverso l’indurimento e la rigidità, ma attraverso la consapevolezza e il rilassamento. La volontà non è tensione; è un fuoco calmo e inestinguibile.

La Filosofia del Protettore (La Salvezza della Comunità)

Lo Spas non è un’arte individualistica. L’imperativo della “Salvezza” non si riferiva solo all’individuo, ma al Rod (Рід), un altro termine complesso che significa “stirpe”, “clan”, “famiglia”, “popolo”.

Il cosacco era, prima di tutto, un difensore. La Sich di Zaporizhzhia era un bastione, un confine che proteggeva le terre ucraine dalle incursioni. Questa mentalità da “guardiano” impregna la filosofia dello Spas.

  • Etica della Responsabilità: Il praticante di Spas ha la responsabilità di proteggere. La sua forza e la sua abilità non sono per la gloria personale o per la prevaricazione, ma per la difesa dei più deboli, della famiglia e della propria terra (Zemlya).

  • Combattimento Multiplo: Questa filosofia si traduce in una caratteristica tecnica: l’ossessione per il combattimento contro più avversari. Un protettore raramente affronta una singola minaccia leale. È molto più probabile che debba difendere un luogo o una persona da un attacco di gruppo. Per questo, le tecniche dello Spas evitano di “legarsi” a un singolo avversario (ad esempio, con prese complesse e prolungate a terra). L’obiettivo è neutralizzare rapidamente una minaccia e muoversi immediatamente alla successiva, mantenendo sempre la consapevolezza a 360 gradi.

La Filosofia della Steppa (Connessione con la Natura)

Lo Spas è un’arte “animista” e naturalistica. I cosacchi vivevano in simbiosi quasi totale con l’ambiente della steppa. Non erano “contro” la natura; erano parte di essa.

Questa filosofia si manifesta nel modo in cui lo Spas concepisce il movimento e l’essere. L’insegnante non è solo il maestro (Instruktor), ma anche gli elementi naturali:

  • L’Erba della Steppa (Kovyl): L’erba piumosa della steppa non si spezza al vento; si piega, ondeggia e assorbe la forza. Questa è l’immagine della cedevolezza e della resilienza dello Spas. Non opporre forza alla forza.

  • Il Vento (Viter): Il vento è imprevedibile, cambia direzione, è invisibile ma potente. Il lavoro di gambe dello Spas (Peresuvannya) e l’inganno (Omana) mirano a imitare il vento.

  • L’Acqua (Voda): L’acqua è fluida, si adatta a qualsiasi contenitore, ma può erodere la roccia o travolgere con la forza di un’inondazione. È il simbolo della fluidità e dell’adattabilità dello Spas.

  • Il Lupo (Vovk): Il lupo era l’animale simbolo dei Kharakternyky. Rappresenta l’astuzia, il combattimento in branco (fratellanza), la ferocia controllata e la capacità di muoversi silenziosamente. Lo Spas cerca di coltivare l’istinto animale, il Chuttya.

L’addestramento, idealmente, si svolge all’aperto, per “caricarsi” dell’energia della terra e per imparare a usare il terreno (fango, neve, erba alta) a proprio vantaggio.

Il Pragmatismo come Dogma (“Nessun Dogma”)

La filosofia ultima dello Spas è l’efficacia.

La steppa non perdona gli errori e non premia l’estetica. Una tecnica, per quanto bella o tradizionale, che non funziona in una situazione di vita o di morte, viene scartata.

Questa mentalità ha creato un sistema “aperto”. Lo Spas non ha paura di assorbire ciò che funziona. Storicamente, i cosacchi combattevano contro (e a volte insieme a) Tartari, Turchi, Polacchi, Russi. Osservavano, imparavano e integravano le tecniche di combattimento, l’uso delle armi (come la sciabola, Sablya, di origine orientale) e le tattiche dei loro nemici.

Lo Spas non è un sistema “chiuso” e immutabile. È un insieme di principi (fluidità, onda, Stan) che possono essere applicati a qualsiasi situazione, usando qualsiasi strumento. L’unica domanda filosofica è: “Funziona? Ti salva?”.


Le Caratteristiche Operative: Il “Come” dello Spas

Le caratteristiche operative sono i principi fisici, biomeccanici e tattici che definiscono lo Spas in azione. Sono la diretta conseguenza della filosofia.

L’Olistismo Totale (Il Sistema a Tre Pilastri)

La caratteristica più importante dello Spas è il suo olismo. Come definito nel Punto 1, lo Spas non è solo combattimento. È l’unione di:

  1. Zdrava (Salute)

  2. Boyovyy Spas (Combattimento)

  3. Stan (Stato Psichico)

La caratteristica unica è che questi tre aspetti non sono separati nell’addestramento. Vengono allenati simultaneamente in ogni esercizio.

Esempio: Quando si pratica il movimento ondulatorio Kholy (vedi sotto), il praticante sta:

  1. Eseguendo un esercizio di Zdrava (sta “oliando” la colonna vertebrale, migliorando la circolazione, rilasciando tensioni).

  2. Allenando la base del Boyovyy Spas (sta imparando a generare potenza fluida per un colpo).

  3. Coltivando lo Stan (sta concentrando la mente sul movimento, sulla respirazione e sul rilassamento, entrando in uno stato di meditazione attiva).

Un praticante di Spas non “fa ginnastica” e poi “fa combattimento”. Egli “pratica lo Spas”, e questo include intrinsecamente il miglioramento della sua salute, della sua abilità marziale e della sua mente, tutto in un unico gesto.

Kholy (Хорли) – Il Principio dell’Onda come Firma Motoria

Se si dovesse scegliere una singola caratteristica fisica per definire lo Spas, sarebbe il Kholy, il movimento ondulatorio.

Quasi tutte le arti marziali si basano sulla rotazione dell’anca o sulla spinta lineare. Lo Spas si basa sull’ondulazione della colonna vertebrale.

  • La Biomeccanica dell’Onda: Il Kholy è un movimento che parte dai piedi, viaggia attraverso le caviglie, le ginocchia e le anche (che si muovono non solo in rotazione, ma anche su e giù), viene amplificato dalla colonna vertebrale (che si flette ed estende come un serpente o una frusta) e infine viene rilasciato attraverso l’arto (un braccio per un colpo, o le gambe per uno spostamento).

  • Rilassamento = Velocità: Questo movimento può funzionare solo se il corpo è rilassato. Qualsiasi tensione muscolare (specialmente nei dorsali, nelle spalle o nell’addome) “blocca” l’onda, interrompe il flusso di energia e riduce la potenza. Per questo, il rilassamento non è un optional nello Spas; è il requisito fondamentale per la potenza.

  • Potenza “Khlyst”: Il risultato non è una potenza di “spinta” (come un pugno da karateka), ma una potenza “a frustata” (Khlyst). Il colpo è leggero e incredibilmente veloce fino all’ultimo istante, quando l’onda d’urto si scarica sul bersaglio. Questo ha diversi vantaggi:

    1. Imprevedibilità: È difficile vedere arrivare un colpo che non “carica” tendendo i muscoli.

    2. Efficienza: Richiede molto meno dispendio energetico rispetto alla contrazione muscolare.

    3. Potenza Penetrante: Un colpo a frustata trasferisce un’onda d’urto che viaggia attraverso gli organi interni, piuttosto che spingere semplicemente l’avversario.

  • L’Onda nella Difesa: L’onda non serve solo ad attaccare. Quando si riceve un colpo, il principio del Kholy viene usato per assorbirlo. Il corpo ondeggia all’indietro, distribuendo l’impatto lungo tutta la colonna vertebrale, come fa un filo d’erba che si piega al vento, per poi usare l’energia di ritorno (l’onda di rimbalzo) per il contrattacco.

  • L’Onda nella Lotta (Zalomy): Anche le leve e le proiezioni non si basano sulla forza bruta, ma sull’onda. Per sbilanciare un avversario, il praticante di Spas “entra” nella sua struttura con un movimento ondulatorio, rompendo l’equilibrio dal basso verso l’alto, senza che l’avversario capisca come sta cadendo.

Fluidità e Adattabilità (Il Principio dell’Acqua)

Lo Spas non ha posizioni statiche (kamae o dachi giapponesi).

Una posizione statica, nella filosofia della steppa, è un invito alla morte. Essere fermi significa essere un bersaglio facile per un arciere, o essere aggirati da un secondo nemico.

La caratteristica fondamentale dello Spas è il movimento perpetuo.

  • “Perekat” (Rotolamento): Il lavoro di gambe non è un “passo”, ma un “rotolamento” (Perekat) del peso da un piede all’altro, in modo fluido e costante. Il baricentro è sempre basso e mobile. Questo permette cambi di direzione istantanei, senza preavviso.

  • Adattabilità al Terreno: Non essendoci posizioni rigide, il praticante di Spas è immediatamente a suo agio su qualsiasi terreno: fango, ghiaccio, scale, un pendio. La sua “posizione” è l’equilibrio dinamico.

  • Adattabilità all’Avversario: Lo Spas non ha risposte pre-codificate (come “se lui fa X, tu fai Y”). Insegna principi (assorbi, devia, entra). Se l’avversario spinge, il praticante di Spas cede e “risucchia” (come un mulinello). Se l’avversario tira, il praticante “fluisce” in avanti (come un’onda). Si adatta istantaneamente, come l’acqua.

Universalità dei Principi (Integrazione Armi-Mani Nude)

Questa è una caratteristica chiave che distingue lo Spas da molte arti che separano lo studio delle armi da quello a mani nude.

Nello Spas, il principio è uno. Il movimento del Kholy (onda) è lo stesso.

  • Quando si tira un colpo a mano nuda, il braccio si muove come una frusta (Nagaika).

  • Quando si usa la Nagaika, questa è solo un’estensione del braccio che applica il Kholy.

  • Quando si usa la sciabola (Sablya), il taglio non è un fendente di spalla, ma un’onda che parte dai piedi e fa “schioccare” la lama.

  • Quando si usa un coltello, si applicano gli stessi movimenti fluidi e imprevedibili.

Questo significa che allenando un aspetto (es. il combattimento a mani nude), si sta simultaneamente migliorando nell’uso di tutte le armi, e viceversa.

L’addestramento a mani nude (Holiruch) era spesso visto solo come l’addestramento di base per imparare i principi motori, prima di applicarli all’arma, che era lo strumento di combattimento primario del cosacco.

Economia di Movimento e Pragmatismo Totale

Come detto nella filosofia, la steppa richiede efficienza. Questa è una caratteristica tecnica.

  • Nessun Movimento Inutile: Nello Spas non esistono movimenti puramente estetici o coreografici. Ogni singolo gesto, anche nella ginnastica Zdrava, ha uno scopo marziale o salutistico diretto.

  • Bersagli Primari: Il combattimento Spas è pragmatico. Non mira a “fare punti”. Mira a neutralizzare la minaccia nel modo più rapido ed efficiente. I bersagli sono quelli che fermano un combattimento: occhi, gola, inguine, ginocchia, plesso solare.

  • Tecniche “Sporche”: Lo Spas non è un duello cavalleresco. Include tecniche come morsi, dita negli occhi, colpi ai genitali e l’uso dell’ambiente (lanciare terra negli occhi, sbattere la testa contro un muro). Lo scopo è la Salvezza, e ogni mezzo è lecito per ottenerla.


L’Obiettivo Psicofisico: Il “Risultato” dello Spas

Le filosofie e le caratteristiche finora descritte hanno uno scopo unificato: portare il praticante a un livello superiore di esistenza, che è il vero cuore dell’arte.

Stan (Стан) – Lo Stato di Esistenza Superiore

Lo Stan (Stato, Condizione) è l’aspetto chiave fondamentale dello Spas. È l’obiettivo di ogni respiro e di ogni movimento. Se il Kholy è la firma fisica, lo Stan è la firma psicologica.

Definire lo Stan è complesso. È uno stato di coscienza non-duale.

  • La Mente Calma (Spokiy): Lo Stan è, prima di tutto, calma interiore assoluta. Non è una calma “forzata”, ma uno stato di profonda quiete. In questo stato, le emozioni distruttive (paura, rabbia) non sorgono.

  • La Paura: La paura è il nemico primario. La paura provoca tensione muscolare. La tensione blocca il Kholy (l’onda). Bloccando il Kholy, si perde velocità, potenza e fluidità. Pertanto, la paura rende fisicamente incapaci di praticare lo Spas. L’addestramento allo Stan è un addestramento a “disinnescare” la paura, a osservarla senza esserne travolti.

  • L’Ira: Anche l’ira è un nemico. L’ira porta a focalizzarsi su un singolo bersaglio, perdendo la consapevolezza a 360 gradi (fondamentale contro più avversari). L’ira porta a usare la forza bruta, che è l’opposto del principio di fluidità.

  • Unità Mente-Corpo: Nello Stan, la separazione tra “io penso” e “il corpo fa” scompare. Non c’è tempo di pensare. L’azione diventa un riflesso istintivo e perfetto. Il corpo, allenato nei principi, sa cosa fare. La mente (calma) semplicemente “osserva” il corpo agire. È il Mushin giapponese o il Flow State della psicologia moderna, ma con una connotazione cosacca: è uno stato di prontezza vigile.

  • Lo Stan e i Kharakternyky: Questo stato è la chiave per comprendere le leggende dei Kharakternyky. Un guerriero in perfetto Stan, che si muove con fluidità assoluta, senza paura, con percezioni affinate, appare “soprannaturale” a un osservatore normale. La sua capacità di schivare o muoversi prima che l’avversario abbia finito di pensare (l'”invisibilità” o l'”immunità ai proiettili”) è una manifestazione della sua padronanza dello Stan.

Chuttya (Чуття) – La Percezione Sottile

Lo Stan non è uno stato passivo o catatonico; è uno stato di iper-consapevolezza. Questa consapevolezza è chiamata Chuttya, che significa “sentire”, “percezione”, “intuizione”.

È l’aspetto chiave che trasforma lo Spas da un sistema puramente fisico a uno psicofisico.

  • Oltre i Cinque Sensi: Il Chuttya è l’allenamento a “sentire” l’ambiente con tutto il proprio essere. Si dice che un maestro di Spas possa “sentire” un attacco da dietro, non perché lo vede o lo sente, ma perché percepisce l’intenzione (Namir) dell’avversario, la “rottura” nell’energia dell’ambiente.

  • Sensibilità Tattile: Nello Spas si sviluppa un’estrema sensibilità al contatto. Appena l’avversario tocca (una presa, un blocco), il praticante di Spas non “sente” la pressione, ma “legge” la struttura, l’equilibrio e l’intenzione dell’avversario attraverso quel punto di contatto, e usa l’onda (Kholy) per manipolarlo.

  • L’Istinto Animale: È il ritorno all’istinto del lupo (Vovk). È la capacità di percepire il pericolo prima che si manifesti, di sentire i cambiamenti impercettibili nell’aria, nel suono, nell’atteggiamento delle persone circostanti.

  • Allenare il Chuttya: Questa abilità viene allenata attivamente. Esercizi a occhi chiusi, allenamento al buio, esercizi di reazione a stimoli imprevedibili, e un profondo lavoro di “ascolto” della natura durante la pratica all’aperto.

La Sintesi degli Aspetti Chiave

Combinando questi elementi, emerge il ritratto del praticante di Spas ideale, che è l’obiettivo della filosofia e la manifestazione delle caratteristiche dell’arte:

Un individuo libero (Volya) nella mente e nello spirito. Che vive in uno stato di calma e consapevolezza (Stan) e percezione acuta (Chuttya). Che si muove con la fluidità dell’acqua e la potenza dell’onda (Kholy), mantenendo il corpo sano (Zdrava). Che applica questi principi in modo pragmatico ed efficiente (Boyovyy Spas) per un unico scopo: la Salvezza (Spas) di sé stesso e della sua comunità (Rod).

Lo Spas non è un insieme di tecniche; è un modo di essere forgiato nella steppa, un sistema per trasformare un essere umano spaventato e rigido in un guerriero fluido, consapevole e libero.

LA STORIA

La storia dello Spas non è la storia di un’arte marziale con un singolo fondatore e una data di nascita precisa, come il Judo o l’Aikido. È un racconto complesso, epico e frammentato, che si intreccia indissolubilmente con la storia stessa del popolo ucraino e, in particolare, con l’epopea dei Cosacchi Zaporozhiani.

La storia dello Spas si divide in tre grandi ere:

  1. L’Era della Formazione (Le Radici Antiche e la Nascita Cosacca): Il lungo periodo formativo, dal IX al XVIII secolo, in cui le condizioni ambientali, militari e culturali della steppa ucraina hanno forgiato la necessità e le tecniche di un sistema di sopravvivenza.

  2. L’Era della Clandestinità (La Soppressione e la Trasmissione Segreta): Il periodo buio, dalla distruzione della Sich (1775) fino alla fine dell’era sovietica (circa 1985), in cui questa conoscenza è sopravvissuta nell’ombra, mascherata nel folklore e tramandata oralmente.

  3. L’Era della Rinascita (La Ricostruzione Moderna): Il periodo contemporaneo, dagli anni ’80 a oggi, caratterizzato dalla ricerca, sistematizzazione e rinascita dello Spas come patrimonio culturale nazionale.


Parte 1: L’Era della Formazione – La Culla della Steppa

Per comprendere la storia dello Spas, bisogna prima comprendere il luogo che lo ha generato: il “Dike Pole” (Дике Поле), i “Campi Selvaggi”.

Il Contesto Geografico e Psicologico della Steppa

La steppa eurasiatica, che trova la sua propaggine occidentale nell’Ucraina meridionale, è un oceano di erba. È un paesaggio definito dall’orizzontalità assoluta. Per millenni, questa vasta pianura è stata la superstrada delle invasioni, un corridoio aperto per orde a cavallo provenienti dall’Asia: Sciti, Sarmati, Unni, Avari, Peceneghi, Cumani (Poloviani) e, infine, i Mongoli.

Vivere in questo ambiente forgia una psicologia unica:

  • Vulnerabilità Totale: Non ci sono montagne, foreste fitte o barriere naturali in cui nascondersi. Il pericolo è visibile a chilometri di distanza e, allo stesso modo, si è visibili da ogni direzione. Questo crea la necessità di una consapevolezza a 360 gradi (Chuttya) come abilità di sopravvivenza primaria.

  • Mobilità Estrema: L’unica difesa in un luogo senza difese è la velocità. La cultura della steppa è una cultura equestre. Il cavallo non è un lusso, è la vita.

  • Adattabilità Climatica: Gli inverni nella steppa sono brutali, con venti gelidi (Buran) che spazzano la pianura. Le estati sono torride e secche. Qualsiasi sistema di sopravvivenza (Spas) deve includere metodi per temprare il corpo (Hartuvannya) e renderlo resiliente a questi estremi.

I Precursori: La Rus’ di Kyiv e la Minaccia della Steppa

Prima dei cosacchi, il cuore della statualità slava orientale era la Rus’ di Kyiv (IX-XIII secolo). La Rus’ era una federazione di principati basata sui fiumi (in particolare il Dnepr, Dnipro in ucraino), che commerciava con Bisanzio e la Scandinavia.

L’esercito della Rus’ di Kyiv, la Druzhyna (guardia del corpo del principe), era principalmente composto da fanteria pesante di stampo vichingo e, successivamente, da cavalleria nobile (i Boiardi). Tuttavia, la loro minaccia costante non proveniva dall’Europa, ma dalla steppa: i nomadi turchi, come i Peceneghi e i Cumani.

I principi della Rus’ (come Volodymyr il Grande o Yaroslav il Saggio) costruirono vaste linee di fortificazioni per difendere i confini meridionali. Assoldarono anche mercenari dalla steppa e formarono alleanze. È qui che inizia la prima ibridazione marziale: le tattiche della fanteria slava iniziano a fondersi con l’astuzia, la guerriglia e il tiro con l’arco a cavallo dei nomadi.

I racconti epici di quest’epoca (i Byliny, sebbene più russi che ucraini nel corpus sopravvissuto) parlano di eroi leggendari (Bogatyr) che proteggevano la terra dagli invasori della steppa, figure che rappresentano l’archetipo del “difensore” che sarà poi ereditato dai cosacchi.

Il Cataclisma Mongolo e la Nascita del “Dike Pole”

La Rus’ di Kyiv, già indebolita da faide interne, fu spazzata via dall’invasione mongola (1237-1241). Le armate di Batu Khan rasero al suolo Kyiv e le altre città principali.

Questo evento è il “Big Bang” da cui emergerà la storia dello Spas.

L’invasione mongola ebbe due effetti cruciali:

  1. Spostamento del Potere: Il centro del potere slavo-orientale si frammentò. Il nord-est (area di Mosca) divenne vassallo dell’Orda d’Oro, sviluppando una cultura politica autocratica. Le terre occidentali (Halych-Volynia) furono assorbite dal Granducato di Lituania e, successivamente, dalla Confederazione Polacco-Lituana.

  2. Spopolamento del Sud: Le terre dell’odierna Ucraina centrale e meridionale, il cuore della Rus’ di Kyiv, furono così devastate che divennero quasi completamente spopolate. Questa terra fertile ma pericolosa, ora sotto il controllo nominale dei Tartari (successori dell’Orda d’Oro), divenne nota come i “Campi Selvaggi”.

È in questa terra di nessuno, questa frontiera anarchica, che nacque il fenomeno cosacco.


Parte 2: L’Etnogenesi dei Cosacchi (XV-XVI Secolo)

La parola “Kozak” (Cosacco) è di origine turca (qazaq) e significa “uomo libero”, “avventuriero”, “vagabondo” o “predone”.

I primi cosacchi non erano un gruppo etnico, ma una classe sociale e militare. Erano uomini che, per varie ragioni, sceglievano una vita ai margini della società. Erano contadini fuggiti dalla servitù della gleba imposta dai nobili polacchi e lituani, nobili minori decaduti, avventurieri in cerca di fortuna, e persino rinnegati tartari.

Si stabilirono nei “Campi Selvaggi” per vivere di caccia, pesca, apicoltura e, inevitabilmente, di razzie (contro i Tartari di Crimea, che a loro volta razziavano schiavi dalle terre ucraine, e contro gli Ottomani).

L’Ibridazione Marziale: Slavi + Tartari

Vivere nella steppa significava adottare lo stile di vita della steppa. I primi cosacchi, di origine slava, dovettero imparare dai loro vicini e nemici, i Tartari di Crimea.

Questo è un punto storico fondamentale per le tecniche dello Spas:

  • Abbigliamento: I cosacchi adottarono l’abbigliamento pratico della steppa: gli sharovary (pantaloni larghissimi che permettevano libertà di movimento a cavallo e nascondevano i movimenti delle gambe), le camicie larghe e gli stivali alti (choboty).

  • Armi: Abbandonarono la spada pesante e lo scudo della Rus’ per la sciabola (sablya) di origine orientale, perfetta per i colpi di taglio veloci dalla sella. Adottarono anche l’arco composito.

  • Tattiche: Impararono le tattiche della cavalleria leggera tartara: l’attacco a sciame (Lava), le finte ritirate e l’arte della guerriglia.

I cosacchi, tuttavia, non erano semplici nomadi. Mantenevano la loro identità slava e, soprattutto, la loro fede Cristiano-Ortodossa.

Questa fusione creò un guerriero ibrido: l’astuzia e la mobilità del nomade asiatico, unite alla disciplina della fanteria europea e a un fervore religioso cristiano.

La Nascita della Sich di Zaporizhzhia (Metà XVI Secolo)

Con l’aumentare del loro numero, questi “uomini liberi” iniziarono a organizzarsi per la difesa comune. Il luogo che scelsero fu cruciale: “Za Porohamy”, ovvero “oltre le rapide”.

Il fiume Dnepr, nel suo corso meridionale, era interrotto da una serie di nove grandi rapide di granito, che rendevano la navigazione quasi impossibile. Immediatamente dopo queste rapide, il fiume si allargava in un’area paludosa e ricca di isole. La più grande e strategica era l’isola di Khortytsia.

In queste isole fortificate naturalmente, i cosacchi stabilirono la loro base: la Sich di Zaporizhzhia. La parola “Sich” deriva dal verbo ucraino sichty (сікти), che significa “tagliare” o “abbattere”, riferito alla costruzione di una palizzata di legno.

La fondazione della prima Sich “ufficiale” è spesso attribuita al principe Dmytro “Baida” Vyshnevetsky intorno al 1552, sull’isola di Mala Khortytsia. Egli cercò di unire i cosacchi in una forza organizzata al servizio (inizialmente) della corona lituana, come baluardo contro i Tartari.

La Sich non era una città. Era una fortezza-monastero militare. Era una repubblica democratica di guerrieri.


Parte 3: La Sich – Il “Laboratorio” Marziale (XVI-XVIII Secolo)

La Sich di Zaporizhzhia, che cambiò posizione otto volte nel corso della sua storia ma rimase sempre nell’area “oltre le rapide”, fu l’ambiente unico che permise allo Spas di evolversi da un insieme di abilità di sopravvivenza a un vero e proprio sistema marziale codificato.

La vita nella Sich era definita da regole uniche:

  • Democrazia Militare: Tutta l’autorità derivava dalla Rada (il consiglio generale), dove ogni cosacco aveva diritto di parola e di voto. La Rada eleggeva il capo supremo, il Koshovyi Otaman, e gli altri ufficiali (starshyna). L’autorità dell’Otaman era assoluta in tempo di guerra, ma poteva essere revocata in qualsiasi momento dalla Rada in tempo di pace.

  • Celibato e Fratellanza: All’interno della fortezza della Sich, le donne non erano ammesse. La società era composta esclusivamente da uomini. Questo non significa che i cosacchi fossero celibi; molti avevano famiglie nei villaggi circostanti. Ma la Sich era uno spazio sacro, dedicato alla guerra e alla fratellanza. Il legame più forte era il Pobratymstvo (fratellanza di sangue), un rituale che legava due guerrieri più strettamente dei fratelli biologici.

  • Fervore Religioso: La Sich era profondamente ortodossa. Al centro della fortezza sorgeva sempre la Chiesa della Pokrova (Intercessione della Madre di Dio). I cosacchi si vedevano come i “Cavalieri della Fede Ortodossa”, i difensori della cristianità contro i musulmani (Tartari e Ottomani) e, spesso, contro i cattolici (Polacchi).

L’Addestramento nella Sich: Il “Proto-Spas”

Non esisteva un “dojo” o un “manuale” di Spas. L’addestramento era la vita stessa. Un giovane (dzhura) che arrivava alla Sich veniva assegnato a un cosacco esperto (bat’ko, “padre”) e imparava attraverso un apprendistato brutale e pragmatico.

L’addestramento era costante e olistico:

  1. Zdrava (Salute): La vita era dura. I cosacchi dovevano saper curare le proprie ferite, conoscere le erbe della steppa (travnytstvo), e temprare il corpo (hartuvannya) nuotando nell’acqua gelida del Dnepr e sopportando il freddo. La sopravvivenza fisica era la base.

  2. Combattimento Universale: Un cosacco doveva saper fare tutto. La storia dello Spas è la storia di un sistema di “combined arms” (armi combinate) incarnato in un singolo individuo.

    • Cavaliere: Maestria nell’equitazione, nel tiro con l’arco dalla sella e nell’uso della sciabola a cavallo.

    • Fante: Combattimento a piedi con moschetto, lancia (spys) e sciabola.

    • Marinaio: Le famose incursioni navali sui chaiky (barche lunghe e veloci) contro le coste del Mar Nero richiedevano abilità di navigazione, combattimento in spazi ristretti e abbordaggi.

    • Guerriero a Mani Nude: Se si perdeva l’arma, il combattimento doveva continuare. Qui si sviluppò la lotta (borot’ba), le leve (zalomy) e i colpi (udary) del sistema a mani nude (holiruch).

I “Plastuny” e i “Kharakternyky”: Le Élite dello Spas

All’interno di questa società di guerrieri, emersero due gruppi di specialisti che sono i diretti antenati storici e leggendari dello Spas:

  1. I Plastuny (Пластуни): Erano gli esploratori e le forze speciali della Sich. Il loro nome deriva da plastuvaty (“strisciare” o “stare appiattiti”). Erano maestri del mimetismo, dell’infiltrazione e dell’osservazione. Potevano rimanere immobili per giorni, nascosti nell’erba alta a pochi metri da un accampamento nemico. Erano esperti nel combattimento silenzioso (con il coltello e a mani nude) e nella guerriglia. La storia dello Spas, in particolare l’enfasi sulla consapevolezza (Chuttya), sul movimento silenzioso e sulla sopravvivenza in solitaria, deriva direttamente dalle abilità storiche dei Plastuny.

  2. I Kharakternyky (Характерники): Questi sono la fonte leggendaria e spirituale dello Spas. Storicamente, erano un’élite di cosacchi veterani, forse i custodi delle tradizioni più antiche, pre-cristiane, fuse con il misticismo esoterico ortodosso (l’Esicasmo). Erano i “saggi” della Sich: consiglieri militari, guaritori (Zdrava), e “psicologi” militari. La tradizione popolare (come vedremo nel Punto 6) attribuiva loro poteri soprannaturali: ipnotizzare i nemici (omana), schivare i proiettili, trasformarsi in lupi. La storia dello Spas interpreta queste leggende come la prova dell’esistenza di un sistema psicofisico avanzato. Il “Stan”, l’obiettivo filosofico dello Spas, è lo stato di coscienza che questi Kharakternyky avevano imparato a padroneggiare. La loro “magia” era, in realtà, una padronanza della psicologia, della biomeccanica (fluidità, Kholy) e della percezione (Chuttya) a un livello così alto da sembrare soprannaturale.

Erano i Kharakternyky e i Plastuny i depositari e gli insegnanti del nucleo più profondo dello Spas, che veniva trasmesso solo agli allievi più fidati.


Parte 4: L’Età d’Oro e la Caduta (XVII-XVIII Secolo)

La storia dello Spas è anche la storia politica dei cosacchi.

L’Insurrezione di Khmelnytsky (1648)

La prima metà del XVII secolo vide crescere la tensione tra i cosacchi e la Confederazione Polacco-Lituana, che governava l’Ucraina. I nobili polacchi (szlachta) cercavano di imporre la servitù della gleba ai contadini e di limitare l’autonomia dei cosacchi, tentando anche di imporre il cattolicesimo (o l’Uniatismo) sulla popolazione ortodossa.

Nel 1648, guidati dall’Hetman (capo supremo) Bohdan Khmelnytsky, i cosacchi Zaporozhiani si ribellarono. Questa fu l’apice della potenza militare cosacca. Le loro armate, che combinavano la cavalleria cosacca, la fanteria contadina e un’alleanza strategica con i loro ex nemici, i Tartari di Crimea, sconfissero ripetutamente gli eserciti professionisti polacchi.

Questo periodo vide la creazione del primo stato ucraino moderno, l’Hetmanato Cosacco. L’arte marziale cosacca, temprata in decenni di schermaglie, si dimostrò un sistema militare completo, capace di condurre una guerra su larga scala.

La Svolta Fatale: Il Trattato di Pereyaslav (1654)

In cerca di alleati contro la Polonia, Khmelnytsky fece una scelta fatale. Firmò il Trattato di Pereyaslav, ponendo l’Hetmanato sotto la protezione dello Zar di Mosca.

Quello che era iniziato come un’alleanza militare divenne, nel corso dei decenni successivi, una lenta ma inesorabile annessione. L’autocrazia moscovita era filosoficamente incompatibile con la democrazia anarchica della Sich.

Il Declino e la “Rovina” (1657-1709)

Dopo la morte di Khmelnytsky, l’Ucraina cadde in un periodo di guerra civile noto come “La Rovina” (Ruyina). Diversi aspiranti Hetman si allearono chi con Mosca, chi con la Polonia, chi con l’Impero Ottomano. I cosacchi combattevano contro altri cosacchi, e il paese fu devastato.

L’Impero Russo iniziò a erodere sistematicamente le libertà cosacche.

La Fine della Sich (1709 e 1775)

La storia dello Spas come sistema militare “ufficiale” finisce nel XVIII secolo, in due atti:

  1. La Battaglia di Poltava (1709): L’Hetman Ivan Mazepa, nel tentativo di riconquistare l’indipendenza ucraina, si alleò con Carlo XII di Svezia contro lo Zar Pietro il Grande. La loro sconfitta a Poltava fu catastrofica. Per punizione, Pietro il Grande ordinò la distruzione della “Vecchia Sich” (Chortomlytska Sich). I cosacchi furono massacrati o fuggirono.

  2. La Distruzione Finale (1775): I cosacchi furono autorizzati a costruire una “Nuova Sich” (Pidpilnenska Sich), ma la loro autonomia era ormai una farsa, sotto il controllo russo. Erano ancora utili come truppe di frontiera contro i Turchi. Tuttavia, una volta che l’Impero Russo, sotto Caterina la Grande, ebbe sconfitto gli Ottomani e annesso la Crimea, i cosacchi Zaporozhiani non erano più necessari. Peggio, la loro esistenza democratica e libera era un “nido di ribelli” anacronistico e pericoloso nel cuore dell’impero assolutista. Nel giugno 1775, la zarina Caterina II ordinò al generale Tekely di circondare e distruggere la Nuova Sich. I cosacchi, colti di sorpresa e capendo l’inutilità di resistere, si arresero senza combattere.

La Sich di Zaporizhzhia, il laboratorio marziale che aveva creato lo Spas, cessò di esistere.


Parte 5: L’Era della Clandestinità (1775 – 1985)

Questo è il periodo più oscuro e, per lo Spas, il più cruciale. Cosa accadde alla conoscenza marziale, filosofica e psicologica dei cosacchi dopo che la loro società fu smantellata?

Il destino dei cosacchi Zaporozhiani fu triplice:

  • Alcuni fuggirono oltre il Danubio, in territorio Ottomano, dove formarono una nuova Sich, rimanendo lì per decenni prima di essere perdonati e ritornare.

  • La maggior parte fu costretta a scegliere: o diventare contadini di stato (essenzialmente servi) o essere “ricollocati” al servizio della Russia. Molti furono deportati nella regione del Kuban, nel Caucaso settentrionale, per formare la “Armata Cosacca del Kuban”, diventando truppe lealiste dello Zar (ironicamente, i loro discendenti combatterono ferocemente contro i Bolscevichi).

  • Molti semplicemente si “sciolsero” nella popolazione contadina dell’Ucraina, specialmente nelle regioni di Zaporizhzhia, Dnipro e Poltava, nascondendo la loro identità.

È in quest’ultimo gruppo che la conoscenza dello Spas sopravvisse.

Non più un sistema militare pubblico, lo Spas (o meglio, i suoi principi) divenne una tradizione familiare segreta.

La Trasmissione Nascosta (XIX Secolo)

Durante il XIX secolo, sotto l’Impero Russo, qualsiasi espressione di cultura ucraina era scoraggiata (Editto di Ems, 1876, che bandiva la lingua ucraina).

La conoscenza marziale cosacca sopravvisse mascherandosi in tre forme principali, apparentemente innocue:

  1. Le Danze Popolari (Hopak, Metelytsia): Questa è la “biblioteca vivente” dello Spas. Le danze cosacche non erano solo intrattenimento. Erano un metodo codificato per allenare i principi marziali senza destare sospetti.

    • Hopak (Гопак): La danza nazionale ucraina è, in realtà, un catalogo di tecniche di combattimento. I famosi salti acrobatici (povitryani) allenavano l’agilità, la capacità di superare ostacoli o di attaccare un cavaliere. I calci bassi da accovacciati (prysyadka) non sono solo coreografia: sono la tecnica per combattere da un livello basso, per schivare un fendente di sciabola, per attaccare le gambe o per muoversi sotto la pancia di un cavallo.

    • Metelytsia (Метелиця, “Tormenta”): Questa è una danza circolare e vorticosa, in cui i ballerini si muovono rapidamente come un turbine di neve. Storicamente, questa danza allenava il principio fondamentale del Kholy (l’onda) e il lavoro di gambe per il combattimento contro più avversari, insegnando a muoversi fluidamente tra i nemici senza rimanere intrappolati.

  2. La Lotta Popolare (Borot’ba): In ogni villaggio, durante le feste, i giovani si sfidavano in incontri di lotta (Borot’ba). Questi stili di lotta regionali, praticati per divertimento, conservavano le leve (zalomy), gli sbilanciamenti e le proiezioni (kydky) del sistema di combattimento a mani nude dello Spas.

  3. Le Pratiche dei Guaritori (Zdrava): I discendenti dei Kharakternyky non potevano più praticare la loro “psicologia” militare. Divennero i guaritori del villaggio (znakhary). Conservarono la conoscenza della Zdrava: l’uso delle erbe, le tecniche di massaggio, gli esercizi di respirazione e la ginnastica “ondulatoria” (Kholy) per la salute della colonna vertebrale. Insegnavano la salute, nascondendo il fatto che quegli stessi esercizi erano la base per la potenza marziale.

La Trasmissione Orale: Il Nonno e il Nipote

Lo Spas fu tramandato da nonno a nipote (vid dida do onuka).

In una famiglia che conservava la tradizione (Spasovi Rodyny), il nonno (didus’) identificava il nipote più adatto. L’addestramento non era formale. Iniziava con giochi che sviluppavano la reattività. Continuava con “compiti” come camminare silenziosamente nella foresta (addestramento Plastun) o imparare a “sentire” (Chuttya) gli animali.

Il nonno raccontava le storie (leggende) dei Kharakternyky, che non erano favole, ma lezioni di filosofia e psicologia (Stan). Solo molto più tardi, in segreto, mostrava le applicazioni marziali dei movimenti della danza o delle pratiche di salute.

Era una trasmissione lenta, olistica e segreta, che garantiva che solo le persone fidate ricevessero la conoscenza completa.

L’Era Sovietica: La Prova del Fuoco (1917-1985)

Se il periodo zarista fu di soppressione culturale, quello sovietico fu un tentativo di cancellazione totale.

Dopo la breve guerra d’indipendenza ucraina (1917-1921), vinta dai Bolscevichi, l’Ucraina divenne una repubblica sovietica.

  • Il Terrore degli Anni ’30 (Holodomor): La carestia artificiale (1932-33), orchestrata da Stalin, uccise milioni di contadini ucraini. Questo fu un colpo devastante per lo Spas, poiché colpì proprio la classe sociale (i contadini) e le regioni (l’Ucraina centrale e meridionale) che erano i depositari di questa tradizione orale. Intere linee di trasmissione familiare furono spezzate per sempre.

  • La Soppressione Stalinista: Qualsiasi espressione di identità nazionale ucraina era considerata “nazionalismo borghese” e un crimine politico. Praticare un’arte marziale “cosacca” era impensabile. Era un biglietto di sola andata per il Gulag.

  • La Promozione del Sambo: L’URSS promosse attivamente il Sambo (Самооборона Без Оружия – “autodifesa senza armi”) come l’unica, unificata arte marziale sovietica. Il Sambo fu progettato per essere efficace per l’Armata Rossa e il NKVD (futuro KGB). È storicamente documentato che i creatori del Sambo (come Oshchepkov e Spiridonov) viaggiarono per l’URSS raccogliendo le migliori tecniche dalle varie lotte popolari nazionali (georgiana, armena, moldava, ecc.). È quasi certo che molte tecniche di lotta (Borot’ba) e leve (Zalomy) ucraine, frammenti dello Spas, siano state assorbite nel Sambo, perdendo così la loro identità originale e la loro componente filosofica (Stan).

Durante questi 70 anni, la trasmissione dello Spas divenne ancora più segreta. I “nonni” che conoscevano l’arte erano terrorizzati. Molti scelsero di non trasmetterla affatto, per paura di mettere in pericolo i propri nipoti. La linea di trasmissione si assottigliò fino a quasi scomparire.


Parte 6: L’Era della Rinascita (1985 – Oggi)

La storia moderna dello Spas inizia paradossalmente negli ultimi anni dell’Unione Sovietica.

Gli Anni ’80: La “Glasnost” e i Primi Ricercatori

Con l’avvento di Mikhail Gorbaciov (1985), le politiche di Glasnost (trasparenza) e Perestroika (ristrutturazione) allentarono la morsa della censura.

In tutte le repubbliche sovietiche esplose un enorme interesse per le proprie radici culturali, a lungo proibite.

In Ucraina, un piccolo gruppo di etnografi, storici e appassionati di arti marziali iniziò un lavoro febbrile, quasi archeologico. Iniziarono a viaggiare nei villaggi più remoti delle regioni cosacche, cercando gli ultimi didusi (nonni) ancora in vita che ricordassero le “danze del nonno”, le “lotte del villaggio” o le storie sui Kharakternyky.

Questi ricercatori iniziarono a raccogliere e confrontare questi frammenti.

L’Emergere dei “Restauratori”

Da questo fermento culturale emersero le figure che avrebbero definito le moderne arti marziali ucraine. Due nomi sono fondamentali:

  1. Volodymyr Pylat (Leopoli): Si concentrò sull’analisi marziale della danza Hopak. Iniziò a sistematizzare le tecniche, creando un curriculum strutturato. Il suo lavoro portò alla fondazione del Combat Hopak, un sistema che divenne molto popolare, specialmente nell’Ucraina occidentale.

  2. Oleksandr Prytula (Zaporizhzhia): Egli rappresenta il filone “Spas”. Prytula non si presentò solo come un “ricercatore”, ma come uno “Spadkobemets” (un erede). (La sua storia personale sarà dettagliata nel Punto 4).

Prytula affermò di provenire da una di quelle Spasovi Rodyny (famiglie dello Spas) che avevano conservato la tradizione segretamente, da generazione in generazione, discendendo da un lignaggio di Kharakternyky. Suo nonno, secondo le sue affermazioni, gli avrebbe trasmesso il nucleo del sistema.

La Sistematizzazione dello Spas (Anni ’90)

Il lavoro di Oleksandr Prytula, iniziato negli anni ’80, fu quello di un restauratore. Prese il nucleo di conoscenza familiare (la filosofia dello Stan, i principi del Kholy, la Zdrava) e lo integrò con:

  • La ricerca etnografica sui frammenti raccolti da altri.

  • Lo studio storico delle tattiche militari cosacche.

  • L’analisi delle danze e delle lotte popolari.

  • La moderna scienza dello sport e la pedagogia.

Il risultato fu lo Spas come lo conosciamo oggi: un sistema codificato, insegnabile, con una terminologia precisa e un curriculum strutturato.

L’Indipendenza e l’Istituzionalizzazione (1991 – Oggi)

Il 24 agosto 1991, l’Ucraina dichiarò la propria indipendenza.

Questo evento fu il via libera. L’identità nazionale non era più un crimine. La figura del cosacco divenne il simbolo della nuova nazione libera.

  • La Sede a Zaporizhzhia: Prytula, significativamente, stabilì il centro del suo movimento non a Kyiv, ma a Zaporizhzhia, la patria storica dei cosacchi, e in particolare sull’isola di Khortytsia, il luogo sacro della Sich. .

  • La Nascita delle Federazioni: Negli anni ’90, l’entusiasmo era enorme. Sorsero scuole in tutto il paese. Per organizzare il movimento, nel 1997 fu fondata la Federazione Ucraina “Spas”.

  • I Festival “Kozatski Rozvahy”: Per promuovere l’arte, la federazione iniziò a organizzare grandi festival culturali e marziali sull’isola di Khortytsia, chiamati Kozatski Rozvahy (Intrattenimenti Cosacchi). Questi eventi combinavano dimostrazioni di Spas, combattimenti sportivi (Lavomakh), musica tradizionale e rievocazioni storiche.

  • Il Riconoscimento Nazionale: Il culmine di questo processo di rinascita arrivò quando il governo ucraino riconobbe ufficialmente lo Spas come uno “Sport Nazionale dell’Ucraina”. Questo gli ha dato legittimità istituzionale, permettendone l’insegnamento nelle scuole e nelle università come parte del patrimonio culturale.

Conclusione: Una Storia di Sopravvivenza

La storia dello Spas è, letteralmente, una storia di “salvezza”.

È la storia di un sistema di conoscenza nato dalla necessità di sopravvivenza in uno degli ambienti più duri del mondo (la steppa).

È la storia di un’arte marziale olistica, forgiata nel laboratorio unico della Sich di Zaporizhzhia, che fondeva salute, combattimento e psicologia.

È la storia della sua quasi totale distruzione, prima da parte dell’assolutismo imperiale russo e poi dal totalitarismo sovietico.

Infine, è la storia della sua miracolosa sopravvivenza, nascosta nel cuore della cultura popolare (la danza, il gioco, la medicina) e tramandata nel segreto delle famiglie, per poi essere amorevolmente e faticosamente ricostruita e restaurata dai suoi eredi, diventando oggi un simbolo vibrante dell’identità e della resilienza ucraina.

CHI È IL SUO FONDATORE, STORIA DEL FONDATORE

Per comprendere appieno la natura dello Spas moderno, è fondamentale analizzare la figura che ne ha definito la rinascita, la codificazione e la filosofia contemporanea.

È cruciale, tuttavia, iniziare con una distinzione terminologica: Oleksandr Leontiyovych Prytula (Олександр Леонтійович Притула) non è il “fondatore” dello Spas nel senso in cui Jigoro Kano “fondò” il Judo, creando un sistema ex novo da arti preesistenti.

Prytula è, più accuratamente, il “Restauratore”, il “Sistematizzatore” e il “Portatore della Tradizione” (in ucraino, Spadkobemets o Varitel).

La sua storia non è quella di un inventore, ma quella di un erede che ha ricevuto un tesoro frammentato e quasi perduto, e che ha dedicato la sua intera vita a ricercarne i pezzi mancanti, a lucidarli, a ricomporli e, infine, a presentarli al mondo come un mosaico completo e coerente.

La storia di Oleksandr Prytula è la storia stessa della rinascita dello Spas. È la cronaca di come un’antica conoscenza, sopravvissuta clandestinamente per due secoli, sia riemersa dalle ceneri della soppressione sovietica.


Il Contesto: Nascere nell’Ombra della Storia

Per capire Prytula, bisogna capire l’ambiente in cui è cresciuto. Nato in Ucraina nel secondo dopoguerra, Prytula ha vissuto la sua infanzia e giovinezza nel pieno dell’Unione Sovietica, in un periodo che, sebbene post-stalinista, era ancora caratterizzato da una profonda e sistematica soppressione di qualsiasi identità nazionale non russa.

L’Ucraina in cui crebbe Prytula era una terra di contraddizioni. Da un lato, era la “granaio dell’URSS”, una repubblica sovietica apparentemente forte. Dall’altro, la sua vera storia era stata cancellata o riscritta. La memoria della Sich di Zaporizhzhia, della democrazia cosacca e dell’indipendenza era stata sepolta sotto la narrativa della “fratellanza russa”.

Figure come l’Hetman Mazepa erano etichettate come traditori. La cultura cosacca era stata ridotta a folklore innocuo: canzoni e danze (come l’Hopak) da eseguire sui palcoscenici, svuotate di qualsiasi contenuto marziale o filosofico. Parlare di Kharakternyky o di arti marziali ucraine autoctone non era solo bizzarro; era politicamente pericoloso. Era “nazionalismo borghese ucraino”, un crimine che poteva portare all’ostracismo sociale, alla perdita del lavoro o, nei decenni precedenti, al Gulag.

Questo era il mondo esterno. Ma nelle case, nei villaggi, nelle conversazioni sussurrate tra nonni e nipoti, un’altra storia sopravviveva.


L’Eredità Familiare: Gli “Spasovi Rodyny” e il Ruolo del Nonno

La biografia ufficiale e la narrativa fondamentale di Oleksandr Prytula iniziano qui. Egli afferma di appartenere a uno “Spasovi Rodyny” (Спасові Родини) – una “Famiglia dello Spas”.

Queste erano famiglie, discendenti diretti dei cosacchi Zaporozhiani, che dopo la distruzione della Sich nel 1775 si erano “sciolte” nella popolazione contadina, portando con sé, come un tesoro segreto, il nucleo della loro antica conoscenza.

Per oltre due secoli, questa conoscenza era stata tramandata oralmente, vid dida do onuka (da nonno a nipote).

Il protagonista centrale dell’infanzia di Prytula e il suo primo e più importante maestro fu suo nonno (spesso identificato come Leontiy Prytula).

Il Didus’ (nonno) non era un “allenatore” nel senso moderno. Era un Varitel (Custode) della tradizione. La trasmissione di questa conoscenza, in pieno regime sovietico, doveva essere invisibile e mascherata. Non c’era un dojo, non c’erano uniformi, non c’erano lezioni formali.

L’insegnamento dello Spas da parte del nonno di Prytula seguiva una pedagogia antica, olistica e segreta, che può essere suddivisa in diverse fasi:

Fase 1: Il Gioco e la Percezione (Hra i Chuttya)

L’addestramento non iniziava con le tecniche, ma con la percezione (Chuttya). Il nonno non insegnava al giovane Oleksandr a “combattere”, ma a “sentire”.

Veniva portato nella foresta o nella steppa e gli venivano assegnati compiti che sembravano giochi:

  • “Ascolta il silenzio finché non senti il vento muovere quella foglia.”

  • “Cammina nel bosco senza far rumore, senza spezzare un solo ramoscello” (un chiaro addestramento da Plastun, l’esploratore cosacco).

  • “Chiudi gli occhi. Dimmi da dove arriva l’uccello.”

  • “Senti l’intenzione” (Namir) prima che l’azione avvenga.

Questi “giochi” erano, in realtà, l’addestramento fondamentale per lo Stan, lo stato di consapevolezza totale e calma interiore. Il nonno stava forgiando la psiche del guerriero prima ancora di forgiarne il corpo.

Fase 2: Il Lavoro, la Danza e il Respiro (Robota, Tanets’ i Dykhannya)

La seconda fase era l’insegnamento dei principi biomeccanici, ma mascherati da attività quotidiane. Il principio fondamentale dello Spas, il Kholy (il movimento ondulatorio), veniva insegnato attraverso:

  • Il Lavoro dei Contadini: Il modo corretto di falciare l’erba con la falce, di spaccare la legna con l’ascia o di sollevare un peso. Questi movimenti, se fatti secondo la tradizione, non usavano la forza bruta delle braccia, ma un’onda fluida generata dalle gambe e dalla colonna vertebrale. Era un modo per allenare la potenza del Kholy senza che sembrasse un allenamento marziale.

  • Le Danze Popolari: Il nonno insegnava al nipote i movimenti delle danze cosacche, come il Metelytsia (la “Tormenta”). Ma non le insegnava come coreografia; le insegnava come metodo di movimento. Il vorticare del Metelytsia era il lavoro di gambe per il combattimento contro più avversari. I movimenti dell’Hopak erano le schivate, i calci bassi e gli sbilanciamenti.

  • La Zdrava (Salute): Il nonno trasmetteva la conoscenza della ginnastica “per la salute”, esercizi di respirazione e pratiche di “tempra” (Hartuvannya), come l’esposizione al freddo. Questi esercizi, apparentemente salutistici, erano in realtà la Zdrava cosacca, la base per preparare il corpo allo Stan e al combattimento.

Fase 3: La Storia e la Filosofia (Le Leggende)

La filosofia non veniva insegnata tramite dogmi, ma tramite racconti.

Il nonno raccontava al giovane Prytula le leggende e le storie degli antichi eroi, degli Hetman, e soprattutto dei Kharakternyky.

Questi racconti non erano favole della buonanotte. Erano lezioni di filosofia codificate:

  • La storia del Kharakternyk che schivava i proiettili non era una lezione sulla magia, ma una lezione sulla padronanza dello Stan: uno stato di percezione e rilassamento così totale da permettere una reattività quasi sovrumana.

  • La storia del guerriero che creava Omana (illusione) era una lezione sulla guerra psicologica, sull’inganno e sul controllo della percezione del nemico.

  • La storia dell’eroe Mamay (il cosacco Mamay, l’immagine archetipica del cosacco seduto a meditare sotto una quercia) era la lezione più importante: il vero guerriero non è colui che combatte, ma colui che è in uno stato di pace interiore (Stan), ma con le armi a portata di mano, pronto a tutto.

Attraverso queste storie, il nonno trasmetteva i valori della Volya (Libertà/Volontà) e del Rod (Stirpe/Protezione).

Fase 4: L’Applicazione (Boyovyy Spas)

Solo dopo che queste tre fondamenta (Psiche, Biomeccanica e Filosofia) erano state saldamente costruite, il nonno iniziava a svelare l’applicazione marziale.

“Vedi questo movimento della danza? È così che rompi una presa.” “Vedi questo respiro della salute? È così che generi potenza per un colpo.” “Vedi questo ‘sentire’ della foresta? È così che percepisci un attacco.”

Oleksandr Prytula crebbe così, con un piede nel mondo moderno sovietico (la scuola, la propaganda) e un piede in un mondo segreto e antico (l’eredità del nonno).


L’Archeologo Marziale: La Ricerca degli Anni ’80

Oleksandr Prytula non fu solo un erede passivo. Possedeva una dote fondamentale che permise la rinascita dello Spas: la curiosità intellettuale e la formazione accademica.

(Sebbene i dettagli sulla sua istruzione formale siano meno pubblicizzati, è chiaro dal suo lavoro che ha una profonda conoscenza della storia ucraina, dell’etnografia e della pedagogia).

Negli anni ’80, con l’avvento della Glasnost di Gorbaciov, l’atmosfera in URSS cambiò. Si aprì uno spiraglio. L’interesse per le radici culturali, a lungo represso, esplose.

Fu in questo momento che Prytula iniziò la sua ricerca attiva. Capì che la conoscenza della sua famiglia (Rod), per quanto preziosa, era probabilmente solo un frammento di un sistema molto più vasto, andato perduto e disperso.

Iniziò un lavoro che lui stesso descrive come un’archeologia marziale.

  • La Ricerca Etnografica: Come i fratelli Grimm avevano raccolto le fiabe tedesche, Prytula iniziò a viaggiare per i villaggi remoti dell’Ucraina meridionale e centrale (le terre dell’antica Sich). Cercava altri didusi (nonni), altri discendenti di Spasovi Rodyny che potessero ricordare “i giochi del nonno” o “le lotte del villaggio”.

  • Raccolta dei Frammenti: In un villaggio trovava i resti di uno stile di lotta (Borot’ba) unico. In un altro, una serie di esercizi di Zdrava (salute) dimenticati. In un altro ancora, una variante di una danza marziale.

  • Lo Studio delle Fonti: Parallelamente, Prytula si immerse negli archivi storici. Studiò i diari, le cronache e i documenti militari che descrivevano le tattiche dei cosacchi, l’addestramento dei Plastuny (esploratori) e le storie (ora viste con occhio critico) sui Kharakternyky.

  • L’Analisi del Folklore: Esaminò in modo scientifico le danze (Hopak, Metelytsia), le canzoni e i rituali, cercando il “codice marziale” nascosto al loro interno.

La “Stele di Rosetta”: La Conoscenza Familiare

Questa ricerca sul campo e d’archivio produsse una quantità enorme di materiale frammentato e spesso contraddittorio.

Qui intervenne il genio di Prytula come Sistematizzatore.

Egli usò la conoscenza ricevuta da suo nonno – i principi fondamentali del Kholy (l’onda) e dello Stan (lo stato psicofisico) – come la “Stele di Rosetta” per decifrare tutti gli altri frammenti.

Capì che il Kholy era il motore biomeccanico che legava la lotta di un villaggio, il movimento di una danza e la ginnastica di un guaritore. Capì che lo Stan era l’obiettivo psicologico che dava senso alle leggende dei Kharakternyky, alle pratiche di respirazione e agli esercizi di percezione.

Iniziò così il monumentale lavoro di sintesi: prese il nucleo vivo della tradizione orale della sua famiglia e lo usò per rianimare, strutturare e ordinare l’enorme corpo di conoscenza etnografica e storica che aveva raccolto.


Il Sistematizzatore: La Nascita dello Spas Moderno

Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, Oleksandr Prytula passò dall’essere un ricercatore a essere un Pedagogista. Trasformò una tradizione orale e fluida in un sistema insegnabile.

Questo fu il suo contributo più rivoluzionario.

1. La Definizione dei Tre Pilastri: Fu Prytula a definire e articolare la struttura olistica dello Spas, organizzando il curriculum nei tre pilastri inseparabili che oggi definiscono l’arte:

  • Zdrava (L’aspetto salutistico, ginnico, respiratorio).

  • Boyovyy Spas (L’aspetto combattivo, a mani nude e con le armi).

  • Stan (L’aspetto filosofico, psicologico e spirituale). Questa chiarezza concettuale permise di creare un percorso di apprendimento logico.

2. La Codificazione del “Kholy”: Prytula isolò e codificò il Kholy (movimento ondulatorio) come il principio motorio fondamentale e distintivo dello Spas. Sviluppò una serie di esercizi propedeutici (le “onde” del corpo) per insegnare questo movimento, che è alla base di ogni colpo, parata, proiezione o esercizio di salute.

3. L’Elevazione dello “Stan”: Mentre altri ricercatori (come Volodymyr Pylat con il Combat Hopak) si concentravano brillantemente sull’aspetto più atletico e sportivo dell’eredità cosacca, Prytula fece una scelta diversa. Pose lo Stan al vertice del suo sistema. Per Prytula, lo Spas non era uno sport, ma un Shlyakh (un “Percorso” o una “Via”, simile al Do giapponese). L’obiettivo non era vincere medaglie, ma raggiungere lo stato psicofisico del Kharakternyk. Questa enfasi sull’aspetto “interno” e filosofico è il marchio distintivo dello Spas di Prytula.

4. Lo Sviluppo della Terminologia: Prytula recuperò e standardizzò la terminologia ucraina specifica (Kholy, Stan, Chuttya, Nakhopy, Lavomakh, ecc.), epurando l’arte da influenze linguistiche straniere (come i termini giapponesi o inglesi) e rafforzandone l’identità nazionale.


Il Costruttore di Istituzioni: L’Era dell’Indipendenza

Nel 1989, ancora prima della dissoluzione dell’URSS, Prytula aprì la sua prima scuola ufficiale. La scelta del luogo fu un manifesto programmatico: Zaporizhzhia.

Non Kyiv, la capitale politica. Non Leopoli, il centro culturale occidentale. Ma Zaporizhzhia, la patria storica, il cuore industriale dove un tempo sorgeva la Sich.

Con l’indipendenza dell’Ucraina nel 1991, il lavoro di Prytula esplose. La nuova nazione era alla disperata ricerca di eroi e simboli pre-sovietici, e i cosacchi erano il simbolo perfetto.

Oleksandr Prytula divenne più di un maestro di arti marziali; divenne una figura culturale nazionale.

  • Il Ritorno a Khortytsia: Prytula rese l’isola di Khortytsia – il sito della prima Sich di Zaporizhzhia – il centro spirituale e fisico del movimento Spas. Iniziare a organizzare seminari, festival e rituali su quell’isola sacra fu un atto di portata storica. Era il ritorno letterale dei “cosacchi” (spiritualmente parlando) alla loro fortezza.

  • La Fondazione delle Federazioni: Per gestire la crescita e garantire la qualità dell’insegnamento, Prytula assunse il ruolo di amministratore. Nel 1997, fondò la Federazione Ucraina “Spas” (Всеукраїнська федерація «Спас»), che ottenne il riconoscimento ufficiale come “Sport Nazionale” dal governo ucraino. Successivamente, fondò la Federazione Internazionale Spas per gestire la (seppur lenta) diffusione all’estero.

  • L’Organizzazione dei Festival: Divenne l’organizzatore di imponenti festival culturali e marziali (“Kozatski Rozvahy”) a Khortytsia, che attiravano migliaia di praticanti, rievocatori storici e turisti, cementando l’immagine dello Spas come l’arte marziale nazionale.


La Figura Pubblica: L’Immagine dell’Atamano

Oleksandr Prytula ha consapevolmente coltivato un’immagine pubblica che incarna la sua missione.

Non si presenta come un “coach” in tuta o un “sensei” in kimono. Si presenta come un moderno “Bat’ko” (Padre) o “Atamano” (Capo cosacco).

La sua figura è spesso vista in abiti tradizionali ucraini, in particolare la Vyshyvanka (la camicia ricamata) o il costume cosacco completo (Sharovary). Porta spesso i baffi lunghi (Vusa) alla maniera cosacca.

Questa non è una mascherata. È una dichiarazione vivente: “Noi siamo questo. Questa tradizione non è morta”.

Come leader, Prytula non è solo un tecnico, ma un Nastavnyk (mentore). Le sue lezioni e i suoi discorsi sono intrisi della filosofia dello Stan, della Volya (Volontà/Libertà) e della responsabilità verso il Rod (la Stirpe, la Nazione).

Il suo ruolo è quello di “Guardiano della Fiamma”: si assicura che lo Spas, nella sua forma restaurata, rimanga fedele ai principi olistici (salute, combattimento, spirito) che suo nonno gli ha trasmesso, resistendo alla tentazione di diluirsi in un semplice sport da competizione.

Conclusione: L’Eredità di un Restauratore

La storia di Oleksandr Leontiyovych Prytula è la storia di un uomo che si è trovato al posto giusto, nel momento storico giusto, con la preparazione giusta.

Senza la trasmissione familiare segreta da parte di suo nonno, avrebbe avuto solo frammenti morti, senza una chiave di lettura.

Senza la sua ricerca etnografica e storica, la sua conoscenza familiare sarebbe rimasta una tradizione privata, limitata e incompleta.

Senza la sua capacità di sistematizzazione pedagogica, lo Spas sarebbe rimasto un insieme di “conoscenze del nonno”, incapace di essere trasmesso su larga scala.

Senza la sua visione e determinazione nel costruire istituzioni (federazioni, festival) nel momento cruciale dell’indipendenza ucraina, il movimento non avrebbe avuto la struttura per sopravvivere e prosperare.

Oleksandr Prytula non ha “inventato” lo Spas. Ha fatto qualcosa di più difficile: lo ha ricordato, lo ha ricomposto e lo ha restituito alla sua nazione, trasformando un’eco quasi svanita del passato in una voce potente e viva nel presente. È il Varitel (Custode) che ha assicurato che la “Salvezza” (Spas) dei cosacchi non andasse perduta.

MAESTRI/ATLETI FAMOSI DI QUEST'ARTE

Affrontare il tema dei “maestri e atleti famosi” nello Spas richiede un cambiamento fondamentale di prospettiva rispetto a come si intende la “fama” nelle arti marziali più globalizzate come il Karate, il Kung Fu o il Brazilian Jiu-Jitsu.

Nello Spas, la fama raramente coincide con la vittoria in competizioni internazionali, con la partecipazione a film d’azione o con la gestione di catene di palestre in tutto il mondo. È un’arte marziale profondamente nazionale, culturale e, per molti versi, interna e spirituale.

La fama all’interno di questo sistema si misura in modi diversi e su diversi livelli:

  1. Fama Leggendaria/Storica: Questi sono i “Maestri Supremi”, le figure (a volte storiche, a volte mitiche) che incarnano l’ideale dello Spas. Sono i Kharakternyky della Sich di Zaporizhzhia, la cui fama è la fonte stessa dell’ispirazione dell’arte.

  2. Fama da Fondatore/Restauratore: Si riferisce alla figura chiave che ha raccolto, sistematizzato e “restaurato” l’arte nell’era moderna, rendendola accessibile.

  3. Fama Pedagogica/Autoritativa: Riguarda i maestri senior (Nastavnyky) che, pur non essendo noti al grande pubblico, sono le autorità indiscusse all’interno della comunità Spas, i “maestri dei maestri”.

  4. Fama Sportiva/Nazionale: Appartiene agli atleti (sportsmeny) che eccellono nelle competizioni nazionali di combattimento sportivo derivato dallo Spas, come il Lavomakh. La loro fama è circoscritta all’Ucraina e alla comunità marziale.

A causa della natura relativamente recente della sua rinascita pubblica e della sua specificità culturale, lo Spas non ha ancora prodotto figure che godano della fama globale di un Bruce Lee, di un Hélio Gracie o di un Masutatsu Oyama. La sua celebrità è, per ora, un fenomeno intrinsecamente ucraino.


La Fama Leggendaria: I Maestri Originali (I Kharakternyky)

I maestri più famosi e venerati dello Spas non sono vivi oggi. Sono gli archetipi storici e leggendari da cui l’intera arte trae la sua filosofia e il suo nome: i Kharakternyky (Характерники).

Questi non erano semplicemente “maestri” nel senso di istruttori di palestra; erano i Maestri Olistici della Sich di Zaporizhzhia. Erano l’élite intellettuale, spirituale e militare dei cosacchi. La loro fama non deriva da trofei, ma dalle cronache, dalle canzoni popolari (dumy) e dalle leggende che li descrivono come guerrieri dotati di poteri quasi soprannaturali.

Per un praticante di Spas, questi non sono solo personaggi delle favole; sono la rappresentazione di ciò che un essere umano può raggiungere attraverso la padronanza totale dello Stan (lo stato psicofisico), della Zdrava (la salute) e del Boyovyy Spas (il combattimento).

La loro “fama” è quella di un ideale a cui aspirare.

Ivan Sirko (Іван Сірко) – L’Atamano Kharakternyk

Se si dovesse nominare un solo “maestro” leggendario dello Spas, quasi ogni ucraino indicherebbe Ivan Sirko (nato attorno al 1610, morto nel 1680).

  • Chi era Storicamente: Sirko non è un mito. Fu una figura storica reale, uno dei più grandi leader militari nella storia dei cosacchi. Fu eletto Koshovyi Otaman (il comandante supremo della Sich di Zaporizhzhia) per ben otto volte (alcune fonti dicono dodici), un fatto senza precedenti che testimonia un’immensa fiducia da parte della notoriamente turbolenta democrazia cosacca. Condusse dozzine di campagne militari vittoriose contro l’Impero Ottomano, i Tartari di Crimea e la Confederazione Polacco-Lituana. È famoso anche per essere il presunto ispiratore della celebre lettera dei cosacchi al Sultano turco (immortalata nel dipinto di Il’ja Repin).

  • Perché è un “Maestro” di Spas: La fama marziale di Sirko è dovuta al fatto che la tradizione popolare lo identifica in modo inequivocabile come il più potente Kharakternyk del suo tempo. Le leggende su di lui sono un vero e proprio “manuale” delle abilità supreme dello Spas.

    • Padronanza dello “Stan” (Invulnerabilità): La leggenda più famosa su Sirko narra che fosse invulnerabile ai proiettili (kulia yoho ne brala – “il proiettile non lo prendeva”). Si diceva che potesse afferrare le pallottole a mezz’aria o che queste semplicemente lo evitassero. Per un praticante di Spas, questa non è magia, ma la metafora della padronanza perfetta dello Stan. Uno stato di Chuttya (percezione) e di Kholy (movimento fluido) così avanzato da permettergli di percepire l’intenzione del tiratore e muoversi nell’istante esatto (l’esitazione prima dello sparo, il movimento del grilletto) in cui il colpo sarebbe andato a vuoto. È la massima espressione della reattività istintiva e del rilassamento sotto pressione.

    • Padronanza dell’Omana (Guerra Psicologica): Si diceva che Sirko potesse “gettare l’illusione” sui nemici, trasformandosi in lupo (vovk) o facendo apparire un piccolo manipolo di cosacchi come un intero reggimento. Questa è l’applicazione militare dello Spas: non solo combattimento fisico, ma dominio psicologico. Sirko era un maestro della guerriglia, dell’inganno e del terrore psicologico, capace di manipolare la percezione del nemico fino a paralizzarlo di paura.

    • Padronanza della Volya (Volontà): Dopo la sua morte, la leggenda di Sirko come maestro continuò. Si narra che avesse ordinato ai suoi compagni di tagliare la sua mano destra e di portarla con loro in battaglia. Per anni, si dice, i cosacchi portarono la mano essiccata di Sirko in un reliquiario, e la sua sola presenza sul campo di battaglia garantiva la vittoria. Questa è la metafora della Volya (Volontà) del maestro, uno spirito e una determinazione così potenti da trascendere la morte stessa e ispirare i suoi seguaci.

Ivan Sirko è, quindi, il “Gran Maestro” archetipico dello Spas: un leader storico la cui abilità militare era così straordinaria da poter essere spiegata solo attraverso la padronanza delle arti segrete dei Kharakternyky.

Kozak Mamay (Козак Мамай) – Il Maestro Filosofico

L’altro “maestro” più famoso dello Spas non è nemmeno una persona reale, ma un’icona culturale: il Cosacco Mamay.

Mamay è la figura più onnipresente nell’arte popolare ucraina. È un’immagine archetipica che si trovava dipinta su tele, muri di case, scrigni e persino alveari per secoli.

  • L’Iconografia di Mamay: Il dipinto lo mostra quasi sempre nella stessa posa:

    • È seduto a gambe incrociate sotto una quercia (simbolo di forza e connessione con la terra, Zemlya).

    • Sta suonando una kobza o una bandura (strumenti a corde tradizionali), simbolo di cultura, di anima e di connessione con il Rod (la stirpe, il popolo).

    • Ha uno sguardo calmo, meditativo, quasi distaccato.

    • Ma è completamente armato: La sua sablya (sciabola) è appesa all’albero, il suo moschetto (rushnytsia) è appoggiato lì vicino, la sua lancia (spys) è piantata nel terreno. Il suo cavallo (simbolo di Volya, libertà) pascola nelle vicinanze.

  • Perché è un “Maestro” di Spas: Kozak Mamay è la personificazione filosofica perfetta dello Stan, che è l’obiettivo ultimo dello Spas.

    • Calma e Prontezza: Mamay è lo Stan. È in uno stato di pace assoluta, in armonia con la natura (la quercia, la steppa), connesso alla sua anima (la musica). Non è teso, non è aggressivo, non cerca il combattimento.

    • Pronto a Tutto: Allo stesso tempo, è circondato dalle sue armi, pronto in un istante a passare dalla pace totale all’azione esplosiva.

    • Questo archetipo insegna al praticante di Spas la lezione più importante: la vera maestria non è l’atto del combattimento (Boyovyy Spas), ma la capacità di mantenere la pace interiore (lo Stan) pur essendo pienamente consapevoli e preparati alla realtà del pericolo.

Mentre Sirko rappresenta la padronanza dello Spas in azione, Mamay rappresenta la padronanza dello Spas nella vita: la “Salvezza” non come vittoria sul nemico, ma come stato di equilibrio interiore.


Il Maestro Restauratore: L’Autorità Fondativa

Come discusso nel Punto 4, la figura centrale e più “famosa” dello Spas moderno è una sola, in quanto è il perno attorno al quale l’intero movimento di rinascita è stato costruito.

Oleksandr Leontiyovych Prytula (Олександр Леонтійович Притула)

La fama di Oleksandr Prytula non deriva da un record di combattimenti o da imprese atletiche. La sua è la fama del Fondatore, del Restauratore e del Custode della Tradizione (Varitel).

  • La Fama come Varitel (Custode): Prytula è famoso per essere l’uomo che ha preso una tradizione orale, segreta e frammentata (lo Spas familiare tramandatogli dal nonno) e l’ha salvata dall’oblio. La sua autorità non è messa in discussione perché non si presenta come un “inventore”, ma come un “Erede” (Spadkobemets). Egli è il link vivente alla conoscenza perduta dei Kharakternyky. All’interno della comunità Spas, la sua parola è legge non per autoritarismo, ma perché è percepito come la fonte più pura della tradizione.

  • La Fama come Pedahoh (Pedagogista): Mentre la sua biografia (Punto 4) descrive la sua ricerca, la sua “fama” come maestro deriva dal suo genio pedagogico. È famoso per aver articolato concetti quasi mistici in un curriculum insegnabile.

    • È il “maestro del Kholy“: colui che ha codificato il movimento ondulatorio come principio motore dell’arte.

    • È il “maestro dello Stan“: colui che ha posto lo stato psicofisico, e non la tecnica, al vertice della pratica.

    • I suoi seminari e le sue lezioni sono famosi per essere tanto lezioni di filosofia e storia quanto lezioni di combattimento.

  • La Fama come Atamano (L’Immagine Pubblica): Prytula è il “volto” dello Spas. È famoso in Ucraina perché incarna l’immagine del moderno Atamano cosacco. Con i suoi baffi tradizionali (vusa) e il suo frequente uso della vyshyvanka (camicia ricamata), è diventato un simbolo vivente della rinascita culturale cosacca. La sua fama è quella di una figura pubblica nazionale, un leader culturale che ha restituito all’Ucraina una parte cruciale della sua identità marziale.

La fama di Prytula è, quindi, assoluta ma di natura culturale e fondativa. Egli è il “Soke” (Caposcuola) indiscusso del sistema.


I Maestri Moderni: La Fama Pedagogica e Autoratitiva

Sotto Prytula, esiste un’intera generazione di maestri (Istruttori Senior, Starshyna) che, pur essendo quasi sconosciuti al di fuori dell’Ucraina, sono estremamente “famosi” e rispettati all’interno della comunità Spas.

La loro fama è pedagogica: sono gli individui a cui Prytula ha affidato la formazione della nuova generazione. Sono i capi delle federazioni regionali (Oblast), i responsabili dei diversi “dipartimenti” dell’arte e gli organizzatori dei grandi festival.

Identificare nomi specifici è difficile, poiché il movimento tende a essere centralizzato e la fama “locale” raramente raggiunge le fonti occidentali. Tuttavia, possiamo descrivere gli archetipi di questi maestri famosi:

L’Archetipo del “Capo Istruttore” (Holovnyy Instruktor)

Questo è il “braccio destro” tecnico di Prytula. Una figura che forse appare meno in pubblico, ma che è responsabile della standardizzazione della tecnica.

  • La sua Fama: È famoso tra gli istruttori per il suo occhio critico, la sua profonda comprensione della biomeccanica del Kholy e la sua abilità nel formare altri insegnanti.

  • Il suo Ruolo: Mentre Prytula si concentra sulla filosofia e la strategia generale, questo maestro si assicura che un istruttore a Kyiv insegni lo stesso Kholy di un istruttore a Odessa. È il garante della qualità tecnica.

L’Archetipo del “Maestro di Zdrava” (Mayster Zdravy)

All’interno dello Spas, ci sono maestri che si sono specializzati profondamente nell’aspetto salutistico.

  • La sua Fama: Sono famosi tra i praticanti più anziani o tra coloro che cercano lo Spas per motivi terapeutici. Sono visti quasi come Tsilkovnyky (guaritori) moderni.

  • Il suo Ruolo: Sviluppano e insegnano le ginnastiche complesse, le tecniche di respirazione avanzate e le pratiche di “tempra” (Hartuvannya). La loro fama non deriva dal combattimento, ma dalla loro capacità di “riparare” corpi e insegnare la longevità.

L’Archetipo del “Maestro d’Armi” (Mayster Zbroyi)

Il combattimento con le armi cosacche è una componente fondamentale e spettacolare dello Spas.

  • La sua Fama: Questi maestri sono famosi per la loro abilità con la Sablya (sciabola) e, soprattutto, con la Nagaika (la frusta corta). La loro fama deriva dalla loro precisione, velocità e dal senso di pericolo che emanano.

  • Il suo Ruolo: Sono spesso i protagonisti delle dimostrazioni pubbliche e dei festival (Kozatski Rozvahy) sull’isola di Khortytsia. La loro maestria nel maneggiare queste armi iconiche li rende figure di spicco, custodi dell’aspetto più puramente “guerriero” dell’arte.

L’Archetipo dell'”Atamano Regionale”

Questi sono i leader delle federazioni Spas nelle principali regioni dell’Ucraina (es. Oblast di Kyiv, Oblast di Leopoli, Oblast di Zaporizhzhia).

  • La loro Fama: È una fama locale, ma molto intensa. Sono l’autorità suprema dello Spas nel loro territorio, responsabili dell’organizzazione di scuole, tornei e seminari.

  • Il loro Ruolo: Sono figure sia manageriali che marziali, che agiscono come luogotenenti di Prytula, diffondendo il sistema capillarmente.


Gli Atleti Famosi: La Fama Sportiva Nazionale

Questo è il livello di fama più vicino a quello che si intende in Occidente, ma è ancora un fenomeno quasi esclusivamente nazionale.

Lo Spas, per promuoversi e per testare le abilità dei giovani in un ambiente controllato, ha sviluppato una sua controparte sportiva. La competizione più nota è il Lavomakh (Лавомах), che significa “Combattimento sulla Linea” (dall’antica tattica di cavalleria cosacca, la Lava).

Il “Chempion Lavomakh” (Campione di Lavomakh)

Un “atleta famoso” nello Spas è un Campione Nazionale Ucraino di Lavomakh.

  • Cosa è il Lavomakh: È una forma di combattimento sportivo a contatto pieno, che può essere paragonata al Sanda cinese o al Kickboxing/MMA dilettantistico. I combattenti indossano protezioni (casco, guantoni, paratibie) e si affrontano su un’area di gara. Il regolamento permette colpi di pugno, calci (inclusi i calci bassi e rotatori tipici) e, a seconda delle regole specifiche, proiezioni e lotta a terra limitata.

  • Caratteristiche dell’Atleta Famoso:

    • Resilienza Fisica: Questi atleti sono noti per la loro incredibile resistenza e durezza (Hart), qualità ereditate dalla filosofia della “tempra”.

    • Applicazione del Kholy: A differenza di un kickboxer generico, un buon atleta di Spas è famoso per il suo uso della biomeccanica del Kholy: colpi “a frustata” (khlyst) che arrivano da angolazioni imprevedibili, e un lavoro di gambe fluido (Perekat) piuttosto che saltellato.

    • Spirito Combattivo: Incarnano la Volya (Volontà) cosacca, la determinazione a non arrendersi.

  • La Natura della Loro Fama: Questi campioni sono famosi all’interno della comunità marziale ucraina. I loro volti appaiono sui poster dei tornei. Vengono celebrati ai grandi festival sull’isola di Khortytsia. Sono i modelli per i giovani (dzhury) che si iscrivono alle scuole di Spas. La loro fama è quella dell’eroe atletico nazionale, colui che ha dimostrato la superiorità del sistema Spas contro altri praticanti.

  • La Tensione tra Atleta e Maestro: È importante notare che nello Spas, l’atleta famoso non è necessariamente il maestro più rispettato. Esiste la consapevolezza che il combattimento sportivo (Lavomakh) è solo un aspetto (Boyovyy Spas) e non il più importante. Un campione di Lavomakh potrebbe essere tecnicamente eccellente nel combattimento uno-contro-uno, ma potrebbe non avere una profonda comprensione della Zdrava o, soprattutto, dello Stan. La fama dell’atleta è vista come vibrante ma temporanea; la fama del maestro (Nastavnyk) è vista come profonda e duratura.

  • Assenza di Fama Globale (MMA/K-1): Ad oggi (2025), lo Spas non ha ancora prodotto un “campione del mondo” in circuiti internazionali come l’UFC, il ONE Championship o il Glory. Questo perché i migliori atleti Spas tendono a concentrarsi sulle loro competizioni nazionali, che sono culturalmente più significative per loro. Non c’è (ancora) stato un “esodo” di combattenti Spas verso le MMA globali, come è successo per il Sambo russo (es. Fedor Emelianenko, Khabib Nurmagomedov) o il Muay Thai.


Figure Famosi di Arti Correlate (Il Contesto)

Infine, per completare il quadro, è necessario menzionare una figura che è estremamente famosa nel mondo delle arti marziali ucraine, ma che non è un maestro di Spas, sebbene venga spesso confuso con esso.

Volodymyr Stepanovych Pylat (Володимир Степанович Пилат)

  • Chi è: Volodymyr Pylat è il fondatore e il Maestro Supremo di un’altra arte marziale ucraina, il Combat Hopak (Бойовий Гопак).

  • La sua Fama: Pylat è, insieme a Prytula, uno dei “Due Grandi Padri” della rinascita marziale ucraina. La sua fama è forse, a livello internazionale, maggiore di quella di Prytula, per un motivo specifico: la struttura del suo sistema.

  • Differenze Chiave:

    • Fonte: Mentre Prytula (Spas) ha basato il suo restauro sull’eredità orale dei Kharakternyky e sullo Stan, Pylat ha basato il suo restauro su un’analisi metodica e quasi scientifica della danza Hopak e di altre danze popolari.

    • Sistema: Pylat ha creato un sistema che, pedagogicamente, assomiglia di più alle arti marziali orientali. Ha introdotto un sistema di gradi (livelli di maestria) e cinture colorate (simili a quelle del Karate), rendendo il progresso più visibile e l’esportazione dell’arte più facile.

    • Estetica: Il Combat Hopak è famoso per la sua estetica spettacolare, che include molti calci alti, acrobazie e salti, tutti derivati direttamente dalla danza. È visivamente molto dinamico.

  • Perché è Rilevante per lo Spas: Pylat è rilevante perché la sua fama definisce, per contrasto, quella di Prytula. Sono i due poli della rinascita cosacca. Pylat è il “Maestro dello Hopak”, l’organizzatore sistematico che ha creato un’arte-sport strutturata. Prytula è il “Maestro dello Stan”, il custode filosofico della tradizione più interna e mistica dei Kharakternyky.

Conclusione: Il Maestro come Custode

La galleria dei “maestri famosi” dello Spas è, quindi, un pantheon unico.

Al vertice ci sono gli eroi leggendari, Ivan Sirko e Kozak Mamay, che rappresentano gli ideali irraggiungibili della maestria fisica e spirituale.

Al centro del presente c’è il Restauratore, Oleksandr Prytula, la cui fama è quella del leader culturale che ha reso di nuovo viva quella tradizione.

Alla base della fama moderna ci sono i maestri pedagogici (i capi istruttori, gli specialisti) e gli atleti nazionali (i campioni di Lavomakh), che portano avanti l’arte e ne dimostrano l’efficacia sul campo.

In definitiva, nello Spas, il “maestro famoso” non è la celebrità che cerca i riflettori. È il Varitel (il Custode), colui che si è assunto la responsabilità storica di assicurare che la conoscenza della “Salvezza” (Spas) non venga mai più dimenticata.

LEGGENDE, CURIOSITÀ, STORIE E ANEDDOTI

Il mondo dello Spas è un universo dove il confine tra storia e mito, tra abilità fisica e potere spirituale, è intenzionalmente sfumato.

Le leggende, le curiosità e gli aneddoti che circondano quest’arte non sono semplici “favole” o intrattenimento; sono il veicolo pedagogico primario attraverso cui la filosofia più profonda dell’arte è stata tramandata.

Nell’era della Sich di Zaporizhzhia, e soprattutto durante i secoli di soppressione, non esistevano manuali o testi scritti. La conoscenza veniva codificata in storie, canzoni (dumy), danze e rituali.

Queste leggende sono la “biblioteca” dello Spas. Non vanno interpretate letteralmente come “magia”, ma come una descrizione metaforica di ciò che accade quando un praticante raggiunge il livello più alto di maestria: la padronanza totale dello Stan (lo stato psicofisico), della Zdrava (la salute e il controllo del corpo) e del Chuttya (la percezione sottile).

La fonte di quasi tutte queste leggende è una figura: il Kharakternyk.


La Fonte delle Leggende: I Kharakternyky (Характерники)

Per comprendere le leggende dello Spas, bisogna prima comprendere coloro che ne erano i protagonisti. I Kharakternyky (talvolta “Charakternyky”) erano l’élite spirituale e militare della Sich di Zaporizhzhia.

Il loro nome deriva dalla parola greca charaktêr (carattere) o, più probabilmente, dall’ucraino kharakter, che implica non solo “carattere” nel senso di personalità, ma anche “potere”, “capacità speciale”. Erano i “guerrieri con un carattere (potere) speciale”.

Non erano semplici soldati; erano un misto di:

  • Forze Speciali: Erano i maestri dell’infiltrazione (Plastuny), della guerriglia e dello spionaggio.

  • Sciamani-Guerrieri: Erano i custodi delle antiche conoscenze pre-cristiane della steppa, fuse con un profondo misticismo cristiano-ortodosso (in particolare l’Esicasmo, la preghiera del cuore e la ricerca della quiete interiore, o hesychia).

  • Psicologi Militari: Erano maestri della guerra psicologica, dell’inganno e della manipolazione della percezione.

  • Guaritori: Erano i Tsilkovnyky (guaritori) della Sich, i maestri della Zdrava (salute), dell’erboristeria (travnytstvo), dell’anatomia e del controllo psicofisico.

Le leggende che seguono non sono altro che la descrizione, fatta da un osservatore esterno, delle abilità di un Kharakternyk in pieno possesso dei suoi poteri, ovvero un maestro in perfetto Stan.


Decostruzione delle Leggende: I “Poteri” dei Kharakternyky

Le storie attribuiscono ai Kharakternyky abilità che oggi definiremmo “soprannaturali”. L’interpretazione dello Spas moderno, tuttavia, le decodifica come la piena realizzazione del potenziale umano.

La Leggenda dell’Invulnerabilità (Невразливість)

La Leggenda: La storia più diffusa sui Kharakternyky è la loro totale invulnerabilità. Si diceva che “né proiettile, né sciabola” potesse toccarli (kulia yoho ne brala – “il proiettile non lo prendeva”). Le leggende narrano di maestri come Ivan Sirko che cavalcavano tranquillamente in mezzo a una pioggia di proiettili, rimanendo illesi. Altre storie parlano di Kharakternyky che afferravano le palle di moschetto a mezz’aria o che, se colpiti, il proiettile si fermava sulla loro camicia (vyshyvanka) senza penetrare la pelle. Allo stesso modo, si diceva che le lame delle sciabole li attraversassero senza tagliarli.

L’Interpretazione dello Spas (Decodifica): Questa leggenda è forse la metafora più importante per descrivere la sinergia tra Stan, Kholy e Chuttya. Non è magia; è la perfezione della difesa.

1. L’Interpretazione Fisica (Kholy e Rilassamento): Il cuore della biomeccanica dello Spas è il Kholy (l’onda) e il rilassamento totale. Un corpo teso è un corpo lento. Un corpo in preda alla paura si irrigidisce, diventando un bersaglio facile e statico. Un maestro in perfetto Stan è completamente rilassato, anche di fronte alla morte. Il suo corpo, libero da tensioni, si muove con la fluidità dell’acqua. La sua “invulnerabilità” alle lame non significa che fosse fatto di acciaio, ma che la sua capacità di muoversi, deviare e reindirizzare un attacco (applicando il Kholy) era così fluida e istintiva che la lama non trovava mai un bersaglio solido. Il suo corpo “cedeva” e “scorreva” attorno all’attacco con una velocità e una precisione che sembravano soprannaturali. Il movimento ondulatorio gli permetteva di eseguire micro-schivate e spostamenti del baricentro quasi impercettibili.

2. L’Interpretazione Percettiva (Chuttya e Namir): Qui sta la chiave dell'”invulnerabilità ai proiettili”. I moschetti del XVII e XVIII secolo erano armi lente da caricare e molto imprecise. Ma la leggenda va oltre la semplice fortuna o l’imprecisione dell’arma. Lo Spas insegna a sviluppare il Chuttya (la percezione sottile). Un Kharakternyk non schivava il proiettile; schivava il tiratore. Attraverso il mantenimento dello Stan, il maestro poteva “sentire” l’ambiente a 360 gradi. Poteva percepire il Namir (l’intenzione) del nemico. Poteva leggere i segnali impercettibili del corpo del tiratore: il momento in cui prendeva la mira, la tensione del dito sul grilletto, il micro-spasmo prima dello sparo. In quell’istante, prima ancora che l’arma facesse fuoco, il Kharakternyk eseguiva un movimento (spesso un’onda Kholy o un passo Perekat) che lo toglieva dalla linea di tiro. Per un osservatore esterno, sembrava che il proiettile lo avesse “evitato” magicamente.

3. L’Interpretazione Psicologica (Omana e Stan Proiettivo): Questa è la parte più profonda. Il Kharakternyk non era solo un bersaglio passivo; era un attore attivo sul campo di battaglia psicologico. Rimanendo in uno stato di Stan (calma assoluta), egli proiettava un’aura di invincibilità. Un soldato nemico, già terrorizzato dalla reputazione dei Kharakternyky, si trovava di fronte un uomo che lo guardava con calma, senza paura. Questo shock psicologico era sufficiente a far tremare la mano del tiratore, facendogli sbagliare mira. In molti casi, il Kharakternyk “invitava” il colpo. Rimanendo immobile e calmo, diventava un bersaglio apparentemente facile, ma la sua stessa calma era un’arma. Il nemico, sopraffatto dall’adrenalina e confuso dall’assenza di paura dell’avversario, sparava in modo impreciso. La “magia” era la profonda comprensione della psicologia del combattente.

4. L’Interpretazione Salutistica (Zdrava): Infine, una parte della leggenda potrebbe derivare dalla loro incredibile resilienza. Un Kharakternyk, grazie alla maestria della Zdrava (pratiche di salute) e al Hartuvannya (tempra), aveva un corpo eccezionalmente forte. Se anche veniva ferito (cosa che accadeva), la sua capacità di gestire lo shock, controllare il sanguinamento (tramite respiro e volontà) e curare la ferita rapidamente (con erbe e tecniche di Zdrava) poteva far sembrare che la ferita “non avesse avuto effetto”.


La Leggenda dell’Omana (Омана) – L’Illusione e l’Invisibilità

La Leggenda: Si narra che i Kharakternyky fossero maestri dell’Omana (un termine ucraino che significa “illusione”, “inganno”, “confusione”). Le storie raccontano di Kharakternyky che potevano “gettare la nebbia” sugli occhi dei nemici. Si diceva che potessero far apparire un piccolo manipolo di cosacchi (zastup) come un intero reggimento (polk), o far sembrare un boschetto di canne una foresta impenetrabile. La leggenda più comune era la loro capacità di diventare “invisibili”. Si diceva che potessero camminare in pieno giorno attraverso un accampamento nemico senza essere visti, o che le sentinelle semplicemente non li notassero.

L’Interpretazione dello Spas (Decodifica): Questa è una delle leggende più affascinanti e si trova al crocevia tra abilità fisica, psicologia avanzata e misticismo.

1. L’Interpretazione Fisica (Le Abilità dei Plastuny): La base storica dell'”invisibilità” risiede nelle abilità concrete dei Plastuny (gli esploratori cosacchi), che erano i maestri del mimetismo, del movimento silenzioso e dell’infiltrazione. La steppa, sebbene piatta, è coperta da erba alta (kovyl), canneti e solcata da burroni (yary). Un Plastun era addestrato a usare ogni minima piega del terreno. Il loro addestramento (il vyshkil) consisteva nel rimanere immobili per giorni, mimetizzandosi nell’erba, o nello “strisciare” (plastuvaty, da cui il nome) per chilometri. La loro “invisibilità” era, in primo luogo, una suprema abilità tecnica di mimetismo e movimento stealth. L’abilità di “camminare attraverso un accampamento” era la capacità di muoversi di notte, usando le ombre, il vento e i rumori ambientali per mascherare la propria presenza.

2. L’Interpretazione Psicologica (Manipolazione Percettiva): Qui l’Omana diventa un’arte. Non si tratta di “magia” che altera la realtà fisica, ma di psicologia che altera la percezione del nemico.

  • Gestione dell’Attenzione: L’Omana è, in gran parte, l’arte della distrazione. Far apparire un piccolo gruppo come un grande esercito era una tattica di guerriglia: accendere centinaia di fuochi di notte, legare torce alle code dei cavalli, far rumore da più direzioni contemporaneamente. Il nemico, confuso e spaventato, percepiva una minaccia molto più grande di quella reale.

  • Lo Stato di “Non-Presenza” (Stan): L'”invisibilità” di fronte a una sentinella è l’applicazione più alta dello Stan. Il Kharakternyk, entrando in uno stato di calma assoluta, sopprimeva la propria “presenza”. Non proiettava paura, non proiettava aggressività, non proiettava intenzione (Namir). Il cervello umano è programmato per notare le anomalie e le minacce. Una sentinella annoiata, al buio, cerca una figura minacciosa. Il Kharakternyk, muovendosi fluidamente (con il Kholy) e in perfetto Stan, non “attivava” l’allarme percettivo della sentinella. Il suo cervello, semplicemente, non lo registrava. Lo vedeva, ma non lo notava, classificandolo come “ombra” o “animale”.

  • Ipnosi da Combattimento: Nei casi più estremi, si parla di una vera e propria ipnosi. Un Kharakternyk che, una volta scoperto, non reagiva con violenza, ma fissava la sentinella con uno Stan calmo e dominante, poteva indurre uno stato di confusione e paralisi momentanea (“Non mi hai visto”, “Sto solo passando”). Questa è la “magia” della Volya (Volontà) che soggioga la mente altrui.

3. L’Interpretazione Tattica (Guerra Asimmetrica): L’Omana era la dottrina militare cosacca. Essendo quasi sempre in inferiorità numerica rispetto agli eserciti regolari ottomani o polacchi, i cosacchi non combattevano mai in modo prevedibile. Usavano finte, imboscate, attacchi notturni e, soprattutto, la loro reputazione. Alimentavano attivamente le leggende sulla loro “magia”. Un nemico che credeva che i cosacchi fossero demoni invulnerabili che potevano diventare invisibili era già sconfitto psicologicamente prima ancora che la battaglia iniziasse. L’Omana era, prima di tutto, una brillante operazione di psy-ops (guerra psicologica).


La Leggenda della Licantropia (Перевертництво)

La Leggenda: Questa è una delle leggende più oscure e affascinanti. Si diceva che i Kharakternyky più potenti fossero dei Vovkulaky (Перевертники o Вовкулаки), ovvero dei licantropi, dei mutaforma. Si narra che potessero trasformarsi fisicamente in lupi (l’animale sacro della steppa, il Vovk), ma anche in altri animali, per infiltrarsi negli accampamenti nemici, per esplorare o per attaccare di sorpresa. La figura di Ivan Sirko, il cui cognome stesso (Sirko, da Siryi, “grigio”) ricorda il lupo, è strettamente legata a questa leggenda.

L’Interpretazione dello Spas (Decodifica): Questa leggenda è quasi puramente sciamanica, ma ha radici profonde nell’addestramento dello Spas.

1. L’Interpretazione Sciamanica e Totemica: Questa è la traccia più evidente delle radici pre-cristiane dei Kharakternyky. Nelle culture sciamaniche di tutto il mondo (inclusa quella della steppa), “diventare” l’animale totem (il lupo, l’orso, l’aquila) non significa una trasformazione fisica, ma una trasformazione della coscienza. Il Kharakternyk, attraverso la meditazione (Stan), il digiuno e i rituali, entrava in uno stato di coscienza alterato in cui “fondeva” la sua percezione con quella del lupo. Iniziava a “sentire” (Chuttya) con l’olfatto e l’udito del lupo, a “pensare” con l’astuzia del lupo, a “muoversi” con la pazienza e l’efficienza del lupo. “Trasformarsi in lupo” era una pratica di Stan: un modo per accedere all’istinto predatorio primordiale, sopprimendo la mente umana razionale (e paurosa) per diventare pura efficienza istintiva.

2. L’Interpretazione Pratica (Mimetismo Plastun): A un livello più pragmatico, la leggenda deriva, ancora una volta, dai Plastuny.

  • Camuffamento: Per missioni di ricognizione in inverno, cosa c’è di meglio che indossare una pelle di lupo e muoversi a quattro zampe sulla neve? Un osservatore nemico a distanza avrebbe visto solo un lupo.

  • Movimento: Lo Spas allena il movimento “animale”, fluido, vicino al terreno (il Povzun, o strisciare). Un maestro di questo movimento, che si muoveva rapidamente e silenziosamente al crepuscolo, poteva facilmente essere scambiato per un grosso lupo.

  • Psicologia: Come per l’Omana, l’effetto psicologico era devastante. Un nemico che vedeva (o pensava di vedere) un uomo trasformarsi in lupo, o un lupo che si muoveva con intelligenza umana, era paralizzato dal terrore.

3. Il Lupo come Archetipo: Nello Spas, il Vovk (Lupo) è un archetipo fondamentale. Rappresenta l’equilibrio perfetto:

  • Ferocia e Controllo: È un predatore letale, ma non spreca mai energia.

  • Individualità e Branco: È un cacciatore solitario, ma anche un membro leale del branco (fratellanza, Pobratymstvo cosacco).

  • Resilienza: È l’animale che sopravvive agli inverni più duri (Hartuvannya). La leggenda del licantropo è, quindi, un’istruzione: “Per padroneggiare lo Spas, devi diventare il Lupo”.


L’Aneddoto Storico-Leggendario: Ivan Sirko e la Mano del Maestro

L’aneddoto più potente che fonde tutte queste leggende riguarda la morte e l’eredità del più grande Kharakternyk, Ivan Sirko (morto nel 1680).

La Storia: Ivan Sirko, l’Atamano invincibile, sapeva di essere l’incarnazione della Volya (Volontà) e della fortuna militare dei cosacchi. Quando sentì la morte avvicinarsi, diede ai suoi fratelli d’arme (pobratymy) un ordine straordinario, quasi macabro.

Ordinò loro che, dopo la sua morte, tagliassero la sua mano destra (quella che aveva tenuto la sciabola e firmato le lettere al Sultano) e la preservassero. “Quando andrete in battaglia,” disse, “e il nemico vi sembrerà troppo forte, e la paura inizierà a entrare nei vostri cuori, prendete la mia mano, puntatela verso l’esercito nemico e gridate: ‘Sirko è con noi!’ (Сірко з нами!) e la vittoria sarà vostra.”

Le cronache (e le leggende) narrano che i cosacchi fecero esattamente così. Per anni, portarono la mano essiccata del loro Atamano in uno scrigno speciale. In molte battaglie successive (in particolare contro i Turchi), quando la situazione sembrava disperata, la mano di Sirko veniva esposta, e i cosacchi, riempiti di uno spirito indomabile, caricavano e sbaragliavano il nemico.

L’Interpretazione dello Spas (Decodifica): Questo aneddoto è la lezione suprema sulla Volya (Volontà) e sullo Stan come forza trasmissibile.

  • Il Potere dello Stan oltre la Morte: La mano di Sirko non era un talismano magico. Era un catalizzatore psicologico. Era il simbolo fisico della Volontà indomabile del loro maestro.

  • L’Induzione dello “Stan” di Gruppo: I cosacchi, vedendo quella mano, non vedevano un oggetto, ma sentivano la presenza del loro Atamano. Questo simbolo li “connetteva” istantaneamente allo Stan collettivo che Sirko aveva incarnato. La loro paura individuale veniva cancellata e sostituita da una Volontà collettiva (la Volya del “branco” di lupi).

  • Guerra Psicologica (Interna ed Esterna): L’effetto era doppio. Terrorizzava i nemici, che vedevano i cosacchi compiere questo rituale “barbaro” e caricare con un fanatismo apparentemente folle. Ma, cosa più importante, agiva sui cosacchi stessi, come una forma di auto-ipnosi di massa, sbloccando le loro piene capacità combattive (il loro Boyovyy Spas) liberandoli dalla paura.

  • Questo aneddoto insegna che lo Stan e la Volya di un vero maestro sono così potenti da poter essere “immagazzinati” in un oggetto o in un ricordo, e possono essere usati per ispirare e “attivare” lo Stan negli altri.


Curiosità, Storie e Aneddoti Culturali (La “Biblioteca Nascosta”)

Oltre alle grandi leggende sui Kharakternyky, lo Spas è circondato da un alone di curiosità e aneddoti che rivelano la sua natura pratica e la sua trasmissione segreta.

Curiosità: Il Codice Nascosto nelle Danze (Hopak e Metelytsia)

Questa è la storia di come lo Spas sia sopravvissuto alla sua stessa distruzione. Dopo la cancellazione della Sich (1775) e durante la soppressione sovietica, praticare apertamente un’arte marziale cosacca era proibito.

L’Aneddoto: La conoscenza marziale non fu scritta su libri, ma codificata nelle danze popolari. I “nonni” (i didusi custodi della tradizione) insegnavano ai nipoti a “ballare”, sapendo che stavano, in realtà, insegnando loro a combattere.

  • Hopak (Гопак): Questa danza vibrante ed energica è un vero e proprio catalogo di tecniche di combattimento.

    • Prysyadka (Присядка): Il famoso passo accovacciato con le gambe che scalciano. Curiosità: Non è solo ginnastica. È la tecnica per combattere da un livello basso, per schivare un fendente di sciabola e contrattaccare alle ginocchia, o per muoversi sotto la pancia di un cavallo. Sviluppa una forza e un equilibrio immensi nelle gambe.

    • Povitryani (Повітряні): I grandi salti acrobatici. Curiosità: Non sono solo spettacolo. Sono l’addestramento all’agilità (sprytnist), alla capacità di superare ostacoli, di disarcionare un cavaliere con un calcio in salto, o di attaccare da una direzione inaspettata.

    • Povzun (Повзун): Movimenti strisciati o rotolati sul terreno. Curiosità: Questa è la base della lotta a terra (borot’ba), che insegna come cadere, come rialzarsi e come combattere da sdraiati.

  • Metelytsia (Метелиця, “La Tormenta”): Curiosità: Questa danza vorticosa, spesso di gruppo, che simula una tormenta di neve, è ancora più importante per lo Spas. È l’addestramento codificato per due principi fondamentali:

    1. Il Kholy (l’Onda): Il movimento vorticoso e fluido della danza è l’applicazione del Kholy a tutto il corpo.

    2. Combattimento Multiplo: La struttura della danza, in cui i ballerini si muovono e vorticano l’uno attorno all’altro, è un esercizio per gestire la consapevolezza (Chuttya) e il lavoro di gambe (Peresuvannya) necessari per affrontare più avversari senza farsi circondare.

Curiosità: L’Oseledets (Оселедець) – L’Antenna del Guerriero

La famosa acconciatura cosacca – testa completamente rasata tranne una lunga ciocca di capelli sulla sommità (il Chupryna o Oseledets) – non è solo una curiosità estetica.

La Storia (Spirituale): La leggenda comune diceva che il cosacco, vivendo una vita di guerra e violenza (e quindi, di peccato), non sarebbe stato degno di entrare in paradiso. La ciocca di capelli serviva affinché, dopo la morte in battaglia, Dio potesse afferrarlo per quella ciocca e “tirarlo su” in cielo, perdonando i suoi peccati in virtù del suo ruolo di difensore della fede.

L’Interpretazione dello Spas (Energetica): L’interpretazione esoterica dei Kharakternyky è diversa. L’Oseledets non era per dopo la morte, ma per la vita. Curiosità: Si diceva che la ciocca di capelli, situata sulla sommità del cranio (corrispondente alla “corona” o alla fontanella), fungesse da “antenna”. Sarebbe un organo sottile per migliorare e sintonizzare il Chuttya (la percezione). Si credeva che aiutasse il guerriero a “sentire” l’ambiente, a connettersi con il “cielo” (l’energia superiore) e con la “terra” (l’energia tellurica), migliorando la sua capacità di entrare nello Stan e di percepire il pericolo. La rasatura del resto della testa serviva ad aumentare la sensibilità di questa “antenna” centrale.

Curiosità: Gli Sharovary (Шаровари) – I Pantaloni dell’Inganno

I famosi pantaloni cosacchi, estremamente larghi e sbuffanti, non erano un vezzo. Erano un’arma e una curiosità tattica.

L’Aneddoto (Tattico): Oltre alla ovvia praticità per l’equitazione e per la libertà di movimento (necessaria per il Kholy e i calci bassi), gli Sharovary erano uno strumento di Omana (inganno). L’ampiezza della stoffa (spesso di colori vivaci come il rosso o il blu) nascondeva completamente il lavoro di gambe. Un nemico di fronte a un cosacco non poteva vedere la posizione dei suoi piedi, non poteva anticipare lo spostamento del peso e non poteva vedere la “camera di caricamento” di un calcio. Un calcio poteva partire da qualsiasi angolazione senza preavviso, nascosto dalle pieghe della stoffa. Curiosità: Si diceva anche che la larghezza permettesse di nascondere armi (come un coltello o una pistola) legate alla gamba, o che potesse (sebbene sia improbabile) “impigliare” momentaneamente la lama di un avversario.

L’Aneddoto della Trasmissione (Did i Onuk)

Questa è una storia moderna, ma fondamentale. Riguarda come lo Spas è sopravvissuto nel XX secolo.

La Storia: Come raccontato dallo stesso Oleksandr Prytula (il Restauratore dello Spas), la conoscenza gli fu trasmessa da suo nonno (didus’) in un’epoca (l’URSS) in cui era proibita. L’addestramento era mascherato da faccende quotidiane. Il nonno non diceva: “Ora ti insegno il Kholy“. Diceva: “Vai a spaccare la legna”. E se il giovane Oleksandr cercava di farlo con la forza delle braccia, il nonno lo fermava e gli mostrava il modo “giusto” (e “pigro”): rilassare le spalle, far partire il movimento dalle gambe e lasciare che l’ascia “cadesse” con un’onda fluida di tutto il corpo. Non diceva: “Ora ti insegno lo Stan“. Diceva: “Siediti qui e ascolta il fiume finché non senti il pesce saltare”. Questa è la storia di come una conoscenza marziale complessa sia stata tramandata per generazioni sotto gli occhi dei sovietici, nascosta nella pedagogia del lavoro quotidiano e del gioco.

TECNICHE DI QUEST'ARTE

Le tecniche dell’arte marziale Spas (Техніки Спасу) rappresentano uno degli insiemi di conoscenze più complessi e olistici nel panorama delle arti marziali mondiali. Per comprendere appieno l’arsenale tecnico dello Spas, è fondamentale abbandonare l’idea occidentale o orientale di un “catalogo” di mosse fisse, di kata immutabili o di sequenze numerate.

La tecnica nello Spas non è un “oggetto” da imparare; è la manifestazione fisica e psicologica di principi fondamentali. Lo Spas non insegna cosa fare, ma come essere. E da quel “come essere” (lo Stan), scaturisce l’azione perfetta (la tecnica).

L’intero sistema tecnico dello Spas si fonda su un contesto ineludibile: la sopravvivenza (la Salvezza, o Spas) nella steppa. Questo contesto esige pragmatismo, efficienza energetica, adattabilità a terreni accidentati e, soprattutto, la capacità di affrontare minacce multiple e imprevedibili.

Le tecniche dello Spas, pertanto, possono essere suddivise in categorie interconnesse che fluiscono costantemente l’una nell’altra. Non si può imparare il combattimento (Boyovyy Spas) senza la ginnastica (Zdrava), e non si può applicare nessuna delle due senza lo stato mentale (Stan).

Questo capitolo analizzerà in profondità l’intero arsenale tecnico, partendo dai principi motori che sono il “software” del sistema, per poi passare alle sue applicazioni fisiche, psicologiche e armate.


Parte 1: I Principi Fondamentali – Il “Motore” delle Tecniche

Prima di poter tirare un pugno o parare un colpo, il praticante di Spas deve riprogrammare il proprio corpo. Deve disimparare i movimenti rigidi e segmentati della vita moderna e reimparare a muoversi in modo fluido, olistico e animale. Questo è il dominio dei principi motori, che sono le “tecniche” più importanti di tutte.

Il Kholy (Хорли) – La Tecnica del Movimento Ondulatorio

Il Kholy (spesso tradotto come “onda” o “movimento ondulatorio”) è la firma biomeccanica dello Spas. È il singolo principio tecnico più importante, il motore primario da cui deriva ogni altra azione fisica, sia essa salutistica o marziale.

A differenza delle arti marziali che generano potenza dalla rotazione dell’anca (Boxe, Karate) o dalla spinta lineare, lo Spas genera potenza attraverso un’onda di energia cinetica che viaggia attraverso l’intera struttura corporea, dalla terra al bersaglio.

L’apprendimento del Kholy è una tecnica in sé, suddivisa in fasi complesse:

  • 1. La Connessione con la Terra (Zemlya): Il Kholy inizia sempre dai piedi. Il praticante impara a “sentire” (Chuttya) il terreno. La tecnica non è spingere contro il terreno, ma “radicarsi” e “tirare” energia dalla terra. Il movimento inizia con una pressione e un rilascio del piede, simile a come un gatto “impasta” una coperta. Questo invia un impulso iniziale.

  • 2. Il Lavoro di Caviglie e Ginocchia (Perekat): L’impulso viaggia nelle caviglie e nelle ginocchia, che non sono mai bloccate. La tecnica fondamentale del lavoro di gambe è il Perekat (“rotolamento”), uno spostamento fluido del peso. Le ginocchia fungono da ammortizzatori e trasmettitori, piegandosi e stendendosi in una sequenza fluida per propagare l’onda.

  • 3. Il Bacino (Taz) – L’Epicentro dell’Onda: Il bacino è il vero motore. Nello Spas, il bacino non ruota semplicemente su un asse verticale (come nella boxe). La tecnica del Kholy richiede un movimento tridimensionale del bacino, che include anteversione, retroversione e inclinazione laterale. Immaginate il bacino come una ciotola piena d’acqua che si inclina per far partire un’onda. Questa complessa ondulazione del bacino amplifica l’impulso iniziale in modo esponenziale.

  • 4. La Colonna Vertebrale (Khrebet) – La Frusta: Qui avviene la “magia” del Kholy. L’onda generata dal bacino viene trasmessa alla colonna vertebrale. Il praticante impara, attraverso la ginnastica Zdrava, a decontrarre e mobilizzare ogni singola vertebra. La colonna si muove letteralmente come un serpente o una frusta. L’onda viaggia verso l’alto (o verso il basso, o lateralmente) lungo la spina dorsale. Questa è la tecnica che permette di generare una potenza immensa con uno sforzo muscolare minimo.

  • 5. Le Spalle e le Braccia (Plechі i Ruky) – Il Rilascio: La tecnica cruciale del Kholy è il rilassamento (Rozslablennya) delle spalle. Le spalle sono viste come “cancelli” che devono essere aperti. Se la spalla è tesa, l’onda si blocca. Se è rilassata, l’onda viaggia attraverso la spalla, nel braccio, fino alla mano. Il risultato non è una “spinta”, ma uno “schiocco” – un Khlyst (Хлист), la “frustata”.

Tipi di Kholy (Onde): Il Kholy non è un singolo movimento, ma un principio applicato in ogni direzione:

  • Onda Verticale (Suhyb-Rozhyb): L’onda più comune, che si muove dal basso verso l’alto (o viceversa), usata per sollevare, colpire verso l’alto, o assorbire un impatto dall’alto.

  • Onda Orizzontale (Vytok): Un’onda che si muove lateralmente, come un serpente sull’acqua. Usata per schivate, spostamenti laterali e colpi circolari.

  • Onda Sagittale (Avanti/Indietro): Usata per generare potenza nei colpi diretti o per assorbire una spinta frontale.

  • Onda a Spirale (Skrutka): La più complessa, che combina tutte le altre. È un movimento a “cavatappi” che genera la massima potenza ed è fondamentale nelle proiezioni (Kydky) e nelle leve (Zalomy).

L’allenamento tecnico del Kholy consiste in ore di ginnastica fluida, apparentemente simile al Qigong o al Tai Chi, in cui queste onde vengono praticate in isolamento e poi combinate, fino a quando il movimento diventa naturale e istintivo.


Il Rilassamento (Розслаблення – Rozslablennya) come Tecnica Attiva

Nello Spas, il rilassamento non è uno stato passivo (come “riposarsi”), ma una tecnica attiva e dinamica. È il prerequisito per la velocità, la potenza e la percezione (Chuttya).

Un corpo teso è un corpo lento, cieco e fragile.

  • Tecnica del Rilassamento per la Velocità: Un muscolo teso (agonista) deve essere rilasciato prima che il muscolo opposto (antagonista) possa contrarsi. Questo crea un ritardo. Un praticante di Spas impara a mantenere uno stato di rilassamento totale fino all’ultimo millisecondo. L’azione non ha “caricamento” (telegraphing). Il movimento è istantaneo, perché non c’è tensione iniziale da superare.

  • Tecnica del Rilassamento per la Potenza (Khlyst): La potenza “a frustata” (Khlyst) del Kholy funziona solo se il braccio (o la gamba) è rilassato, come la corda di una frusta. La potenza non è data dalla contrazione muscolare dell’arto, ma dall’onda cinetica che lo attraversa e lo accelera. La contrazione avviene solo al momento dell’impatto, per una frazione di secondo, per trasferire l’energia.

  • Tecnica del Rilassamento per la Percezione (Chuttya): I muscoli tesi sono “rumorosi”. Creano un rumore di fondo che impedisce al sistema nervoso di percepire i segnali sottili. Un praticante rilassato può “sentire” (Chuttya) l’aria che si sposta, il cambiamento di equilibrio del partner, o l’intenzione (Namir) di un attacco prima che questo si manifesti. Il rilassamento è la tecnica per “aprire i sensi”.

  • Tecnica del Rilassamento per l’Assorbimento: Quando si riceve un colpo, la reazione istintiva è irrigidirsi. Nello Spas, questa è la tecnica sbagliata. Il praticante impara a rilassarsi verso l’impatto, usando un’onda Kholy “inversa” per disperdere la forza su tutta la struttura corporea, come un filo d’erba che si piega al vento.


Il Lavoro di Gambe (Пересування – Peresuvannya) – Le Tecniche della Steppa

Il lavoro di gambe dello Spas è radicalmente diverso da quello di arti praticate su un tatami piatto. È progettato per la steppa: terreno irregolare, fango, neve, erba alta.

La tecnica fondamentale non è il “passo” (che implica sollevare un piede e perdere l’equilibrio), ma il Perekat (Перекат), il “rotolamento” del peso.

  • Tecnica del Perekat: Il praticante impara a muoversi come se fosse su un sottile strato di ghiaccio. Il peso viene trasferito fluidamente da un piede all’altro, senza che il baricentro si alzi o si abbassi. I piedi “scivolano” appena sopra il terreno.

    • Vantaggi:

      1. Stabilità: Si è sempre in equilibrio e radicati, pronti a reagire.

      2. Silenziosità: Fondamentale per le tecniche Plastun (esploratore).

      3. Adattabilità: Funziona su qualsiasi superficie.

      4. Fluidità: Permette di cambiare direzione istantaneamente senza “caricare” il passo.

  • Tecnica della Prysyadka (Присядка) – Il Livello Basso: Derivata dalla danza Hopak, questa non è una singola mossa, ma un intero sistema di combattimento a livello basso. La tecnica consiste nel sapersi abbassare rapidamente in una posizione accovacciata stabile, mantenendo la mobilità.

    • Applicazioni:

      1. Evasione (Ukhyl): Per schivare un fendente di sciabola o un colpo alto, “scomparendo” dalla linea di mira.

      2. Attacco (Kopy): Per sferrare calci bassi potentissimi e imprevedibili alle ginocchia e agli stinchi (come si vede nell’Hopak).

      3. Mobilità: Per muoversi sotto la pancia di un cavallo o per combattere in spazi ristretti.

      4. Lotta (Borot’ba): Per rompere l’equilibrio dell’avversario attaccando la sua base.

  • Tecnica del Povzun (Повзун) – Il Movimento Strisciato: Anch’esso derivato dalle danze Plastun, è la tecnica del movimento a terra. Include vari modi di rotolare (Koty), strisciare e muoversi “come un animale” (lupo, serpente). È la tecnica per muoversi silenziosamente, per cadere in sicurezza e per combattere da terra.

  • Tecnica della Spirale (Skrutka): Nel combattimento contro più avversari (un dogma dello Spas), muoversi linearmente (avanti o indietro) è un suicidio. La tecnica del Peresuvannya dello Spas è circolare e a spirale. Il praticante impara a muoversi costantemente “fuori linea” rispetto a un avversario, usando un nemico come scudo contro l’altro.


Parte 2: Tecniche di Combattimento a Mani Nude (Бойовий Спас Голіруч)

Il Boyovyy Spas Holiruch (Combattimento di Salvezza a Mani Nude) è l’applicazione diretta dei principi motori (Kholy, Rilassamento, Peresuvannya) alla realtà dell’autodifesa.

È caratterizzato da pragmatismo estremo, efficienza e fluidità. Non ci sono movimenti estetici.

La “Guardia” (Стан – Stan) – La Tecnica della Non-Guardia

Lo Spas non ha una “guardia” di combattimento fissa (come la guardia della boxe o il kamae del karate). Una posa statica è un invito alla morte.

La “guardia” dello Spas è lo Stan. È una tecnica psicofisica.

  • Caratteristiche: Il corpo è rilassato (Rozslablennya), ma “carico” di energia potenziale (come una molla allentata).

  • Le Mani: Le mani sono tenute basse o a mezz’altezza, aperte o semi-chiuse, in modo non minaccioso. Sono “mani che ascoltano” (Chuttya), pronte a deviare, afferrare o colpire.

  • La Postura: La postura è quella del “Cosacco Mamay”: seduto o in piedi, il praticante è in uno stato di calma e consapevolezza totale, ma pronto a esplodere in azione. Questa non-guardia è una tecnica di Omana (inganno), in quanto nasconde la propria intenzione e abilità.

Tecniche di Colpo (Удари – Udary) – La Frustata (Khlyst)

Tutti i colpi dello Spas sono applicazioni del Kholy, e il loro obiettivo è il Khlyst (la frustata). Lo scopo non è “spingere”, ma “penetrare” e creare un’onda d’urto interna.

  • Pugni (Kulaky):

    • Tecnica: Il pugno Khlyst non viaggia in linea retta. Spesso segue una traiettoria curva o a spirale, partendo rilassato. Il braccio è una “corda bagnata”. La potenza è generata dall’onda Kholy (gambe-bacino-colonna) e la mano “schiocca” sul bersaglio nell’ultimo istante.

    • Bersagli: Punti vitali: plesso solare, fegato, tempie, gola.

  • Colpi a Mano Aperta (Ladon, Rub): Sono preferiti ai pugni, perché la mano è più versatile e meno soggetta a fratture.

    • Ladon (Palmo): Una tecnica di schiaffo (Lyapas) devastante, che usa l’onda Kholy per trasferire uno shock all’orecchio (per rompere l’equilibrio) o al viso.

    • Rub (Taglio): Il colpo con il taglio della mano (come lo shuto giapponese). Una tecnica fondamentale per colpire punti nervosi, la gola o il collo.

    • Tychok (Punta): Colpi con le dita (spesso la “forchetta” indice-medio) diretti a occhi, gola o altri punti molli.

  • Gomiti e Ginocchia (Likti i Kolina): Queste sono le tecniche per il Tovtry (combattimento a distanza ravvicinatissima).

    • Tecnica: Non sono spinte rigide, ma “lame” corte e circolari, potenziate da una rapida ondulazione Kholy del bacino e del tronco. Sono usate per rompere la struttura, creare spazio o infliggere danni massicci.

  • Calci (Копи – Kopy): I calci dello Spas sono pragmatici. Non ci sono calci alti acrobatici (a meno che non si derivi dal Combat Hopak). La steppa e la guerra non lo permettono (terreno instabile, rischio di essere afferrati).

    • Tecniche di Calcio Basso (Nyzovi):

      • Pidbitka (Sottocolpo): Calci veloci, a frustata, con la punta o il collo del piede, diretti a stinchi, caviglie e ginocchia. L’obiettivo è rompere la mobilità del nemico.

      • Pidchopy (Spazzate): Usare il piede per “raccogliere” e sbilanciare la gamba dell’avversario.

      • Tuptanets’ (Calpestate): Tecnica fondamentale per finire un avversario a terra.

    • Calci dalla Prysyadka: Come menzionato, sono calci potentissimi e imprevedibili, sferrati da una posizione accovacciata.

    • Calci Medi (Seredni): Calci rapidi all’inguine, al basso addome o al fegato, ma sempre ritratti velocemente per non compromettere l’equilibrio.


Parte 3: Tecniche Difensive (Захист – Zakhyst) – La Via dell’Acqua

La filosofia difensiva dello Spas è: “Non essere lì” e “Non opporre forza alla forza”. La difesa non è un “blocco”, ma un’arte fluida di evasione e re-direzione.

  • Tecniche di Evasione (Ухили – Ukhyly): L’evasione è la difesa primaria. Si usa il Perekat (lavoro di gambe) e il Kholy (ondulazione del corpo) per spostare il baricentro o il bersaglio (es. la testa) appena fuori dalla linea d’attacco, con il minimo dispendio di energia.

  • Tecniche di Deviazione (Виведення – Vyvedennya): Questa è la “parata” dello Spas. Non si blocca l’attacco, lo si “accoglie” e lo si “accompagna”.

    • Tecnica: Usando una mano rilassata (spesso aperta), si intercetta l’arto dell’avversario e, applicando un Kholy (spesso un’onda circolare), si re-indirizza la sua forza. L’energia dell’avversario viene “deviata” e spesso usata per creare uno sbilanciamento (Vyvedennya z Rivnovahy).

    • È un’applicazione diretta del principio “cedevolezza” (come il filo d’erba) e “fluidità” (come l’acqua).

  • Tecniche di Assorbimento (Pohlynannya): Se l’impatto è inevitabile, la tecnica non è irrigidirsi (che concentra il danno), ma assorbirlo.

    • Tecnica: Il praticante “incontra” il colpo e, nell’istante dell’impatto, esegue un Kholy all’indietro e una respirazione esplosiva (Dykhannya), disperdendo la forza dell’impatto lungo tutta la catena cinetica (dalla mano/corpo, alla colonna, al bacino, alle gambe, fino a terra). Richiede un timing e un rilassamento perfetti.

  • Tecniche di Caduta (Падіння – Padinnya): Saper cadere su terreno irregolare è una tecnica di sopravvivenza vitale.

    • Tecnica: Le cadute nello Spas non sono le “rotture” rigide del Judo. Sono Koty (rotolamenti) fluidi. Il corpo viene “arrotondato” e si usa il principio del Kholy per rotolare e dissipare l’energia, spesso terminando in una posizione bassa (Prysyadka) o tornando direttamente in piedi con un’onda, pronti a continuare il combattimento.


Parte 4: Tecniche di Lotta e Controllo (Боротьба і Заломи)

La lotta (Borot’ba) dello Spas non è come il Brazilian Jiu-Jitsu o la Lotta Greco-Romana. Ha due obiettivi primari, dettati dal contesto della steppa:

  1. Evitare il terreno: A terra si è vulnerabili a più avversari e ai cavalli.

  2. Controllo e Sbilanciamento: La lotta serve a sbilanciare (Vyvedennya z Rivnovahy), proiettare (Kydky) o controllare/disarmare (Zalomy).

Vyvedennya z Rivnovahy (Sbilanciamento) – La Tecnica Centrale

Questa è la tecnica più importante della lotta Spas. Prima di qualsiasi proiezione o leva, bisogna rompere lo Stan e l’equilibrio dell’avversario.

  • Tecnica: Lo sbilanciamento non si ottiene con la forza bruta (tirando o spingendo), ma usando il Kholy (l’onda) contro la struttura dell’avversario.

    • Il praticante “entra” nello spazio dell’avversario e applica un’onda (spesso a spirale o verticale) al suo baricentro o alla sua spina dorsale.

    • Attraverso il Chuttya (percezione tattile) e il rilassamento, il praticante “sente” la linea di minor resistenza dell’avversario e “fluisce” in quella direzione, facendolo “galleggiare” (togliendogli il radicamento) prima di proiettarlo.

Tecniche di Proiezione (Кидки – Kydky)

Le proiezioni dello Spas sono conseguenze dello sbilanciamento. Non sono sollevamenti atletici.

  • Tecnica: Una volta che l’avversario è sbilanciato (Vyvedennya), la proiezione è spesso un semplice “accompagnamento” a terra.

    • Si usano proiezioni “basse” (spazzate Pidchopy, sgambetti).

    • Si usano i principi del Kholy per “lanciare” l’avversario usando l’energia dell’onda corporea, spesso in combinazione con un colpo (Udar) per accentuare lo sbilanciamento.

    • Molte proiezioni derivano direttamente dalle tecniche di lotta popolare (Borot’ba na Poyasakh – lotta con le cinture).

Tecniche di Leva (Заломи – Zalomy)

Le leve articolari (Zalomy) sono il cuore del controllo a distanza ravvicinata e della difesa da armi.

  • Tecnica: A differenza delle leve statiche (come nell’Aikido), gli Zalomy dello Spas sono dinamici e fluidi.

    • Non si “blocca” un’articolazione (polso, gomito, spalla) e si forza. Si “cattura” l’arto e si inizia un movimento Kholy a spirale (Skrutka).

    • L’avversario non sente la leva come un dolore statico, ma come un movimento inarrestabile che lo “avvita” su sé stesso, costringendolo a muoversi (o a cadere) per evitare la rottura.

    • Gli Zalomy sono usati costantemente in flusso (in Potik), passando da una leva all’altra, guidando l’avversario senza dargli un attimo per riorganizzarsi. Sono la tecnica chiave per il disarmo (Rozbroyennya).

Tecniche di Combattimento a Terra (Бoрoтьбa на Землі)

Come detto, l’obiettivo è non stare a terra. Le tecniche a terra sono quindi limitate e focalizzate su due scenari:

  • Scenario 1: Tu sei in piedi, il nemico è a terra.

    • Tecnica: Finire il combattimento. La tecnica è il Tuptanets’ (calpestare) o colpi Kholy potenti a punti vitali. Non ci si “mette a terra” con lui.

  • Scenario 2: Tu sei a terra, il nemico è in piedi (o sopra di te).

    • Tecnica: La “Salvezza” (Spas). L’obiettivo è uno: rialzarsi.

    • Si usano i principi del Kholy e del Povzun (movimento strisciato/animale) per creare spazio.

    • Si usano le tecniche di calcio dalla Prysyadka (da terra) per colpire le gambe dell’avversario.

    • Si usa il Koty (rotolamento) per evadere e tornare in piedi (la “tecnica di risalita”).

La lotta a terra dello Spas non è un “gioco” di posizioni; è una disperata e pragmatica lotta per la sopravvivenza per tornare in piedi.


Parte 5: Tecniche Psicofisiche – Lo Stan come Arma

Questo è l’aspetto più avanzato dello Spas, dove la tecnica fisica e quella psicologica diventano indistinguibili. Queste sono le tecniche leggendarie dei Kharakternyky.

Tecnica di Attivazione dello Stan (Cтати в Стан)

Lo Stan (Stato) non è solo una filosofia; è una tecnica addestrabile. È l’abilità di entrare volontariamente in uno stato di calma assoluta, percezione acuita e prontezza istintiva, specialmente sotto stress estremo (la “calma nel cuore della tempesta”).

  • Tecniche di Induzione:

    1. Dykhannya (Respirazione): L’uso di pattern respiratori specifici (respirazione profonda, ritmica, diaframmatica) per calmare il sistema nervoso simpatico (la risposta “combatti o fuggi”) e attivare il parasimpatico (la risposta “calma e lucida”).

    2. Seredotochennya (Focalizzazione): Tecniche meditative per focalizzare la mente, svuotandola dal “rumore” interno (paura, rabbia, dubbio).

    3. Kholy-Meditazione: L’esecuzione lenta e consapevole dei movimenti Kholy come meditazione in movimento per unificare mente e corpo.

Tecnica dello Sviluppo del Chuttya (Чуття – Percezione Sottile)

Il Chuttya è la percezione sensoriale e intuitiva potenziata. È la tecnica per “sentire” il pericolo prima che si manifesti.

  • Tecniche di Addestramento:

    1. Allenamento alla Cieca (Slipy Vyshki): Praticare i movimenti Kholy, le deviazioni (Vyvedennya) e la lotta (Borot’ba) bendati. Questo forza il praticante a “sentire” il partner attraverso il tatto, la pressione e lo spostamento d’aria, piuttosto che vederlo.

    2. Allenamento del Namir (Intenzione): Esercizi a coppie in cui un partner “pensa” solo all’attacco senza muoversi, e l’altro (in Stan) deve percepire l’intenzione (Namir) e la direzione.

    3. Ascolto della Natura (Slukhannya): Tecniche Plastun di sedere immobili nella natura, espandendo la propria consapevolezza per sentire ogni minimo suono o movimento.

Tecnica dell’Omana (Омана – Inganno)

L’Omana (Illusione) non è magia, ma l’applicazione tecnica dell’inganno. È una tecnica di combattimento psicologico.

  • Tecniche Fisiche di Omana:

    1. Lamanym Rytmom (Ritmo Spezzato): Muoversi con un ritmo fluido e poi romperlo improvvisamente con un’azione esplosiva (o viceversa). Questo confonde il timing dell’avversario.

    2. Kholy Ingannevole: Usare un’onda Kholy vistosa in una direzione (es. con il tronco) per attirare l’attenzione, mentre l’attacco reale parte da un’altra (es. un calcio basso).

    3. La Non-Guardia: Usare la postura rilassata dello Stan per sembrare un bersaglio facile, invitando l’attacco per poi contrattaccare.

  • Tecniche Psicologiche di Omana:

    1. Proiezione dello Stan: Proiettare una calma assoluta e dominante. Un avversario teso e aggressivo, di fronte a un praticante calmo, entra in uno stato di confusione e dubbio psicologico. La sua aggressività si “rompe” contro il muro della calma.

    2. Uso dello Sguardo (Pohlyad): La tecnica di non fissare gli occhi dell’avversario (che è una sfida), ma di guardare “attraverso” di lui con uno sguardo calmo e periferico, aumentando il senso di disagio e imprevedibilità.


Parte 6: Tecniche con le Armi (Техніки зі Зброєю)

Un principio fondamentale dello Spas è l’universalità. La tecnica è una. L’arma (Zbroya) è solo un’estensione del corpo che applica gli stessi principi.

Il Kholy è la tecnica universale.

Tecniche con la Sablya (Шабля – Sciabola)

La sciabola cosacca è l’arma regina, l’estensione perfetta del Kholy.

  • Tecnica del Taglio (Rub): Il taglio con la Sablya non è un colpo di braccio. È un Khlyst (frustata) potenziato dall’arma.

    • L’onda Kholy parte dai piedi, sale lungo il corpo, e “schiocca” attraverso il braccio rilassato e la lama, creando un taglio incredibilmente veloce e potente con il minimo sforzo.

  • Tecniche di Lavoro di Gambe (Peresuvannya): Il lavoro di gambe a spirale e il Perekat sono essenziali per il combattimento con la sciabola, permettendo di “entrare” e “uscire” dalla distanza di taglio in modo fluido.

  • Tecniche di Difesa: Le stesse tecniche Vyvedennya (deviazione) usate a mani nude. Non si “blocca” la lama nemica, ma si usa la propria lama per “sentire” la sua energia e re-indirizzarla fluidamente, spesso in un contrattacco (vidpovid).

Tecniche con la Nagaika / Kantsyuk (Нагайка / Канцюк – Frusta)

La frusta corta cosacca è la manifestazione più pura del Khlyst.

  • Tecnica: È un’arma che funziona solo con i principi Spas (Kholy e rilassamento). Non ha una lama o una massa; il suo potere deriva interamente dalla velocità generata dall’onda.

  • Tecniche a Spirale: La Nagaika viene usata con movimenti Kholy continui, a spirale e a “figura otto”, creando uno “scudo” di movimento imprevedibile che è difficile da penetrare.

  • Colpi (Udar): La tecnica non è “frustare”, ma colpire con la punta appesantita (spesso contenente piombo) o con l’impugnatura rigida, usando uno schiocco Khlyst secco.

  • Controllo (Zalomy): Può essere usata per avvolgere e controllare arti o disarmare.

Tecniche con il Nizh (Ніж – Coltello)

Il combattimento con il coltello nello Spas è, ancora una volta, pragmatico e basato sulla fluidità.

  • Tecnica: Il coltello è tenuto in modo rilassato e si muove in Potik (flusso) continuo, usando micro-onde Kholy per generare tagli (Riz) e affondi (Kol) rapidi e imprevedibili. Il lavoro di gambe Perekat è fondamentale per gestire la distanza.

  • Tecniche di Difesa da Coltello (Zakhyst vid Nozha): Questa è una specialità dello Spas.

    • Principio 1: Evasione (Ukhyl). La prima tecnica è non essere lì.

    • Principio 2: Deviazione (Vyvedennya). Intercettare il braccio armato (non la lama) con una deviazione fluida.

    • Principio 3: Controllo (Zalomy). Applicare immediatamente una leva Zalomy dinamica al polso o al gomito del braccio armato, usando un Kholy a spirale per rompere la struttura e disarmare.

Tecniche con il Bastone / Lancia (Палиця / Спис – Palytsya / Spys)

Il bastone è sia un’arma che uno strumento di Zdrava.

  • Tecnica (Zdrava): Come strumento di salute, il bastone (spesso lungo quanto il praticante) è usato come partner per la ginnastica Kholy. Si usa per aiutare a mobilizzare la colonna vertebrale, per fare stretching e per imparare la biomeccanica dell’onda.

  • Tecnica (Marziale): Come arma, i principi sono gli stessi. Il bastone o la lancia non vengono “spinti” con le braccia, ma “lanciati” con un’onda Kholy di tutto il corpo, generando affondi (Tychok) e colpi rotanti (Oborot) di grande potenza.

LE FORME/SEQUENZE

Per affrontare in modo completo ed esauriente il tema delle “forme” nello Spas, è imperativo iniziare con una precisazione fondamentale che definisce la natura stessa dell’arte:

Nello Spas non esistono “kata” nel senso giapponese del termine.

Non esiste un catalogo di sequenze fisse, preordinate, con un numero definito di movimenti, un nome specifico e un diagramma di spostamento (embusen) da memorizzare e replicare con precisione formale.

Questa assenza non è una “mancanza” o un segno di un sistema incompleto. Al contrario, è una scelta filosofica e strategica deliberata, che affonda le sue radici direttamente nell’ambiente, nella storia e nella visione del mondo dei Cosacchi Zaporozhiani.

L’idea di una sequenza di combattimento rigida e immutabile era antitetica alla realtà della steppa. La steppa (Dike Pole) è un ambiente definito dal caos, dal cambiamento e dall’imprevedibilità. Il terreno è irregolare (fango, neve, erba alta), il nemico non è mai uno solo (ma orde, gruppi) e la minaccia può provenire da qualsiasi direzione (360 gradi).

In un simile contesto, un’arte marziale basata su schemi fissi (un “kata”) sarebbe stata un suicidio. Un praticante addestrato a reagire solo a un attacco predefinito sarebbe stato ucciso dalla prima variabile inattesa.

Pertanto, lo Spas non ha costruito la sua pedagogia sui modelli (patterns), ma sui princìpi (pryntsypy).

La filosofia dello Spas è che è meglio padroneggiare un principio applicabile a diecimila situazioni, piuttosto che diecimila tecniche che funzionano solo in una situazione.

Tuttavia, la funzione del kata – ovvero un metodo di addestramento in solitaria per sviluppare la biomeccanica, la memoria muscolare, la concentrazione e la generazione di potenza – esiste eccome nello Spas. Semplicemente, assume forme diverse, più fluide, organiche e, spesso, nascoste.

Questo capitolo esplorerà in profondità gli “equivalenti” dei kata nello Spas: quelle pratiche, sequenze ed esercizi che svolgono lo stesso ruolo pedagogico, ma in un modo radicalmente diverso. Questi sono i “Kata Viventi” dello Spas.


La Filosofia: Princìpi contro Schemi (Perché lo Spas non ha Kata)

Per capire cosa lo Spas ha invece dei kata, bisogna prima capire perché li rifiuta. La risposta si trova nel cuore filosofico dell’arte: lo Stan e l’Adattabilità.

Il Fallimento dello Schema di Fronte allo Stan

Un kata, per sua natura, è una risposta memorizzata. Il praticante impara che dopo il movimento A, segue sempre il movimento B. Questo crea una memoria muscolare basata sulla sequenza.

La filosofia dello Spas e la ricerca dello Stan (lo stato di calma e consapevolezza totale) rigettano questo approccio. Nello Stan, non c’è “memoria”; c’è solo “presenza”.

Un maestro di Spas (un Kharakternyk) non “pensa” a quale tecnica usare. Non consulta un catalogo mentale di kata. Egli “sente” (Chuttya) l’azione dell’avversario nel suo istante di nascita (Namir, l’intenzione) e il suo corpo, addestrato nei princìpi (come il Kholy), risponde istintivamente con l’azione perfetta e più efficiente per quel singolo, unico momento.

Un kata è un passato proiettato sul presente. Lo Stan è il presente assoluto.

L’addestramento dello Spas è quindi progettato per cancellare le risposte pre-programmate e sostituirle con la pura capacità di reazione istintiva.

Il Fallimento dello Schema di Fronte alla Steppa

Il kata giapponese (specialmente quelli derivati da Okinawa) è spesso progettato per un contesto di difesa personale in un villaggio o in un ambiente urbano: uno contro uno, o forse uno contro due, su un terreno stabile.

La realtà del cosacco era diversa:

  • Minaccia Multipla: La minaccia non era un singolo aggressore, ma un gruppo di predoni tartari a cavallo, una pattuglia polacca, o una rissa generale.

  • Terreno Instabile: Non c’era un tatami. C’era fango, neve alta, il ponte scivoloso di una barca (chaika), o la sella di un cavallo.

  • Combattimento a 360 Gradi: Il pericolo non veniva da “davanti”. Veniva da ogni lato.

Un kata, con i suoi movimenti lineari e le sue svolte a 90 o 180 gradi (embusen), è troppo rigido per questo ambiente. Il praticante di Spas impara a muoversi a spirale (Skrutka), in modo fluido e costante (Perekat), mantenendo una consapevolezza totale.

L’equivalente del kata nello Spas doveva essere qualcosa che addestrasse questa fluidità tridimensionale e questa adattabilità caotica.


Equivalente 1: Zdrava e Kholy – Il “Kata Interno” della Biomeccanica

Il sostituto più diretto del kata come pratica fondamentale in solitaria è la Zdrava (la ginnastica salutistica) e, in particolare, la pratica del Kholy (il movimento ondulatorio).

Se un kata di Karate è una “biblioteca di tecniche”, il Kholy è il “motore” che dà potenza a tutte le tecniche. Lo Spas si concentra sull’addestramento del motore, non della biblioteca.

La pratica del Kholy è, a tutti gli effetti, la forma fondamentale (il “kata” base) dello Spas. È una sequenza di movimenti fluidi, praticati in solitaria, che insegnano al corpo la corretta biomeccanica.

La Struttura del “Kata Kholy”

L’allenamento del Kholy non è casuale. Segue una progressione pedagogica precisa, proprio come l’apprendimento di un kata.

  • Fase 1: Le Onde di Base (Il “Kihon”): Il praticante inizia “in piedi” (Stan), in uno stato di rilassamento (Rozslablennya). Inizia a praticare le onde fondamentali. Queste sono le “frasi” base del linguaggio Spas:

    • Onda Verticale (Suhyb-Rozhyb): L’equivalente di un “pugno” o una “parata” di base. Il praticante impara a generare un’onda dai piedi, farla salire attraverso il bacino, la colonna vertebrale e rilasciarla attraverso la testa o le braccia, e poi a farla “scendere” (come per un colpo a terra). Questa è una “forma” in sé, praticata per migliaia di ripetizioni.

    • Onda Orizzontale (Vytok): Un’onda laterale, come un serpente sull’acqua. È il “kata” per l’evasione (Ukhyl), per gli spostamenti laterali (Peresuvannya) e per i colpi circolari.

    • Onda Sagittale (Avanti/Indietro): Il “kata” per assorbire una spinta frontale (Pohlynannya) o per generare potenza in un affondo (Tychok).

  • Fase 2: Le Onde Complesse (Le “Sequenze”): Una volta padroneggiate le onde base, queste vengono combinate.

    • L’Onda a Spirale (Skrutka): Questo è il “kata” più avanzato del Kholy. Combina l’onda verticale, orizzontale e sagittale in un movimento a “cavatappi” (shtopor). È una pratica in solitaria incredibilmente complessa che sviluppa la coordinazione tridimensionale. È la base per tutte le proiezioni (Kydky) e le leve (Zalomy).

    • L’Onda a “Figura Otto” (Visimka): Un movimento continuo, spesso praticato con le braccia o con il bacino, che traccia un otto orizzontale o verticale. Questo è il “kata” per il combattimento ravvicinato (Tovtry), che insegna a fluire costantemente intorno alla guardia dell’avversario.

  • Fase 3: Il Kholy Applicato (Il “Bunkai”): Infine, il praticante applica queste “forme” in movimento. Pratica il Peresuvannya (lavoro di gambe) usando il Perekat (rotolamento del peso) e sovrappone le onde del Kholy. Questo “Kata in Movimento” (Kholy v Rusi) è la pratica in solitaria per eccellenza: il praticante si muove fluidamente nello spazio (come se fosse nella steppa), senza uno schema fisso, ma applicando costantemente i princìpi del Kholy, reagendo a minacce immaginarie da tutte le direzioni.

La pratica del Kholy è più difficile e astratta di un kata. Un kata dà una forma esteriore da copiare. Il Kholy richiede al praticante di sentire e sviluppare un movimento interno, che è invisibile all’esterno.

Mentre un kata allena a eseguire una tecnica, il Kholy allena a essere un corpo capace di generare qualsiasi tecnica in modo potente e fluido.


Equivalente 2: La Danza (Танець) – I “Kata Nascosti” della Tradizione

Questa è la scoperta più affascinante e la chiave per capire le “forme” dello Spas. L’arsenale tecnico dei cosacchi, dopo la distruzione della Sich (1775) e durante la soppressione sovietica, non poteva essere praticato apertamente.

La soluzione fu geniale: le tecniche furono codificate e nascoste all’interno delle danze popolari.

Le danze cosacche, in particolare l’Hopak e il Metelytsia, non sono (o non erano) solo intrattenimento. Sono i Kata da Guerra dello Spas, mascherati da folklore. I “nonni” (didusi) insegnavano ai nipoti a “ballare”, sapendo che stavano segretamente trasmettendo l’arte marziale.

L’analisi di queste danze, movimento per movimento, rivela un sistema di combattimento completo.

Hopak (Гопак) – Il “Kata” per il Combattimento Individuale e Acrobatico

L’Hopak è la danza nazionale ucraina, famosa per la sua energia, i suoi salti e i suoi movimenti accovacciati. Ma marzialmente, è un “kata” che insegna la maestria del proprio corpo in ogni livello di combattimento.

Analizziamo i “movimenti” (le “tecniche del kata”) dell’Hopak:

  • 1. Prysyadka (Присядка) – La “Forma” del Combattimento Basso: Questo è il movimento più iconico: il ballerino si accovaccia e calcia le gambe in avanti, alternativamente.

    • Analisi (Bunkai): Questa non è una semplice ginnastica. È un sistema di combattimento completo dal livello del suolo.

      • Applicazione Difensiva: È la schivata (Ukhyl) perfetta contro un fendente di sciabola o un colpo mirato alla testa. Il praticante “scompare” istantaneamente dalla linea d’attacco.

      • Applicazione Offensiva: Da questa posizione, il praticante può sferrare calci devastanti, veloci e imprevedibili alle ginocchia, agli stinchi o all’inguine dell’avversario (Kopy).

      • Applicazione Tattica: È la tecnica per combattere sotto la pancia di un cavallo o per attaccare un cavaliere alle gambe.

      • Allenamento: Come “kata”, la pratica della Prysyadka sviluppa una forza esplosiva e una resistenza disumana nei quadricipiti, nei glutei e nel core, fondamentali per la stabilità (Stan) su terreno irregolare.

  • 2. Povzun (Повзун) – La “Forma” del Combattimento a Terra: Letteralmente “strisciare”. Sono tutti i movimenti dell’Hopak eseguiti a terra, come rotolare (Koty), girare sulla schiena, o muoversi in posizione di “granchio”.

    • Analisi (Bunkai): Questo è il “kata” della lotta a terra (Borot’ba na Zemli) dello Spas.

      • Applicazione Difensiva: Insegna come cadere (Padinnya) in sicurezza su qualsiasi superficie, rotolando per dissipare l’impatto (a differenza delle “rotture” rigide del Judo).

      • Applicazione Offensiva: Insegna come muoversi, attaccare (con calci bassi) e sbilanciare l’avversario da una posizione supina o prona. È la tecnica per “non rimanere” a terra, ma per combattere attivamente mentre ci si rialza.

  • 3. Povitryani (Повітряні) – La “Forma” del Combattimento Aereo/Acrobatico: Sono i famosi salti acrobatici, come il Roznizhka (salto con spaccata a mezz’aria) o il Shchupak (salto del “luccio”).

    • Analisi (Bunkai): Sebbene sembrino puramente estetici, questi sono l’apice dell’addestramento all’Agilità (Sprytnist).

      • Applicazione Tattica: Sono tecniche per superare ostacoli (es. saltare un muretto, una staccionata), per attaccare un cavaliere (disarcionandolo con un calcio in salto) o per creare un “effetto Omana” (illusione), confondendo il nemico con un movimento esplosivo e inaspettato.

      • Allenamento: Come “kata”, allenano il timing, la coordinazione e la potenza esplosiva di tutto il corpo.

L’Hopak, quindi, può essere visto come un insieme di “kata” (Prysyadka, Povzun, Povitryani) che, combinati, creano una “forma” completa per la padronanza del combattimento individuale.

Metelytsia (Метелиця) – Il “Kata” per il Combattimento Multiplo

Se l’Hopak è il “kata” individuale, il Metelytsia (“La Tormenta”) è il “kata” per il combattimento contro più avversari.

Questa è una danza di gruppo, meno conosciuta all’estero, ma marzialmente ancora più importante per lo Spas. Simula una tormenta di neve, con i ballerini che vorticano l’uno attorno all’altro in schemi complessi e veloci.

  • Analisi (Bunkai): La Metelytsia è la forma che allena i princìpi fondamentali per la sopravvivenza in un combattimento di massa (Lava).

    • 1. Lavoro di Gambe a Spirale (Skrutka): La danza è interamente basata su movimenti circolari, a spirale e vorticosi. Questo è l’esatto lavoro di gambe (Peresuvannya) necessario per affrontare più nemici: mai muoversi linearmente, ma muoversi costantemente a spirale per impedire ai nemici di circondarti e per usare un nemico come scudo (Shchyt) contro un altro.

    • 2. Consapevolezza a 360 Gradi (Chuttya): Per eseguire la danza senza scontrarsi con gli altri ballerini, il praticante deve sviluppare una consapevolezza periferica e un “sentire” (Chuttya) totali. Deve “sentire” dove sono tutti gli altri in ogni istante. Questo è l’addestramento diretto allo Stan per il combattimento di gruppo.

    • 3. Applicazione del Kholy Circolare: La velocità vorticosa della danza è un’applicazione diretta del Kholy orizzontale e a spirale, che genera la forza centrifuga necessaria per colpi a 360 gradi (come colpi di gomito rotanti o colpi con la Nagaika).

Praticare la Metelytsia non era “ballare”; era praticare un “kata di gruppo” per la consapevolezza spaziale e il combattimento multiplo.


Equivalente 3: Le “Forme” con le Armi (Vpravy zi Zbroyeyu)

L’equivalente più vicino ai kata armati (come le forme con la spada del Kung Fu, lo Iaido o le forme di Bo-Jutsu) è la pratica in solitaria con le armi cosacche.

Queste non sono “danze”, ma sequenze di addestramento (Drill) che codificano i movimenti fondamentali. Il principio è sempre l’universalità: il Kholy del corpo nudo è lo stesso Kholy che muove l’arma.

La “Forma” della Sablya (Sciabola)

La pratica in solitaria con la Sablya (sciabola) è un “kata” fluido. Non ha uno schema fisso, ma si basa su flussi (Potik) continui.

  • “Forma” 1: Il Taglio Kholy (Rub-Khlyst): Il praticante non impara 10 tagli, ma un principio di taglio. Impara a eseguire il taglio (Rub) non con il braccio, ma come un’onda Kholy che parte dai piedi e “schiocca” (Khlyst) la lama. Questa pratica, ripetuta migliaia di volte in tutte le direzioni (verticale, orizzontale, diagonale), è il “kata” fondamentale della sciabola.

  • “Forma” 2: La Visimka (Figura Otto): Una sequenza fondamentale è la Visimka (“Figura Otto”). Il praticante muove la lama in un flusso continuo a forma di otto (orizzontale, verticale, o laterale).

    • Analisi (Bunkai): Questo non è solo un esercizio di riscaldamento. È il “kata” per la difesa continua. Crea uno “scudo” di movimento (Shchyt) che devia (Vyvedennya) istintivamente qualsiasi attacco proveniente dalla zona coperta, mentre allo stesso tempo “carica” l’onda Kholy per un contrattacco immediato.

  • “Forma” 3: Il Flusso (Potik) con Peresuvannya: Il praticante combina la Visimka e i tagli Kholy con il lavoro di gambe a spirale (Peresuvannya della Metelytsia). Si muove nello spazio “danzando” con la sciabola, in un flusso ininterrotto di tagli, finte e deviazioni, reagendo a nemici immaginari da ogni lato. È un kata improvvisato, basato sui princìpi, non su una sequenza fissa.

La “Forma” della Nagaika (Frusta)

La Nagaika (o Kantsyuk, la frusta corta e pesante) è l’arma che più incarna il principio del Khlyst (frustata). Praticare con essa è praticare il Kholy nella sua forma più pura.

  • La “Forma” della Nagaika: Il “kata” della Nagaika è quasi identico alla Visimka della sciabola e ai movimenti vorticosi del Metelytsia. È un flusso continuo di movimenti a figura otto e a spirale.

    • Analisi (Bunkai): La Nagaika non ha massa né lama; è inutile se mossa con la forza muscolare. Funziona solo se mossa da un Kholy rilassato, che genera un’enorme velocità alla punta.

    • Praticare in solitaria con la Nagaika è il “kata” definitivo per il rilassamento (Rozslablennya). Il praticante è costretto a rilassare la spalla e a usare il bacino e il tronco, altrimenti l’arma non “schiocca”. È un feedback istantaneo sulla correttezza del proprio Kholy.


Equivalente 4: Il Lavoro (Робота) – Il “Kata” della Vita Quotidiana

Questa è la forma di trasmissione più segreta e geniale, fondamentale per la sopravvivenza dello Spas nell’era sovietica (come menzionato da Prytula).

Le “forme” marziali erano mascherate da lavoro dei contadini.

  • La “Forma” dell’Ascia (Sokyra): L’Aneddoto: Un nonno (didus’) dice al nipote: “Vai a spaccare la legna”.

    • Analisi (Bunkai): Il modo “sbagliato” è usare la forza delle braccia e della schiena. Il modo “giusto” (il “kata” segreto) è l’applicazione del Kholy verticale. Il praticante solleva l’ascia rilassando il corpo e lasciando che un’onda Kholy lo “apra” verso l’alto, e poi “schianta” l’ascia nel legno rilassando tutto il corpo e lasciando che un’onda Kholy discendente (guidata dal bacino e dalla gravità) faccia tutto il lavoro.

    • Praticare questo per ore è un addestramento al Kholy e alla potenza rilassata, mascherato da compito domestico.

  • La “Forma” della Falce (Kosa): L’Aneddoto: Falciare un campo con la falce.

    • Analisi (Bunkai): Falciare l’erba per ore con la forza delle braccia è impossibile. Il movimento corretto è una torsione a spirale (Skrutka) che parte dai piedi, ruota il bacino e il tronco (Kholy orizzontale) e lascia che le braccia rilassate “guidino” la lama in un arco perfetto.

    • È l’esatta biomeccanica usata per un taglio di sciabola (Sablya) o per un colpo Rub (taglio della mano). È il “kata” del Kholy orizzontale.


Equivalente 5: Lo Stan (Стан) – Il “Kata” della Mente

Tutte le pratiche finora descritte sono “kata” fisici. Ma lo Spas è un’arte psicofisica. Esiste quindi un “kata” per la mente: la pratica dello Stan.

Questo è forse l’equivalente più vero del kata, se si intende il kata (come nello Zen) come una forma di meditazione in movimento.

La pratica dello Stan è una “forma” interiore, una sequenza di passi per unificare mente e corpo.

  • Fase 1: Il Respiro (Dykhannya): Il “kata” inizia con la tecnica della respirazione Spas. Non è solo inspirare ed espirare, ma usare il diaframma e il Kholy interno per far circolare l’energia, calmare il sistema nervoso e “radicarsi” (Zemlya).

  • Fase 2: Lo Svuotamento (Ochyshchennya): La seconda “mossa” della forma è svuotare la mente dal “rumore” (paura, rabbia, pianificazione).

  • Fase 3: L’Espansione (Chuttya): La terza “mossa” è espandere la consapevolezza. Il praticante smette di “guardare” e inizia a “sentire” (Chuttya) a 360 gradi. È la tecnica del Plastun (l’esploratore) che “ascolta” la foresta.

  • Fase 4: Il Mamay (Lo Stato di Pace): Il “kata” culmina nello stato del Kozak Mamay: la perfetta calma vigile. Il praticante è in uno stato di pace totale, ma con i sensi acuiti e il corpo (addestrato dal Kholy) pronto a reagire istintivamente.

Questa “forma interiore” è praticata costantemente: da seduti, in piedi, o durante l’esecuzione dei “kata” fisici (Kholy, Danza, Armi).


Equivalente 6: I Nakhopy (Нахопи) – Le “Forme a Coppie”

Infine, se i kata sono forme in solitaria, l’equivalente del Bunkai (applicazione) o dei Kata a Coppie (Kumi-uchi) nello Spas sono i Nakhopy.

I Nakhopy sono esercizi-flusso preordinati a coppie.

  • Struttura: Non sono sparring (Lavomakh), ma un flusso collaborativo. Un partner “attacca” (spesso con una presa, nakhop) e l’altro non “blocca”, ma “accoglie” l’attacco e usa il principio del Kholy e dello sbilanciamento (Vyvedennya) per re-indirizzare l’energia, applicare una leva fluida (Zalomy) e “guidare” il partner in una caduta controllata.

  • Funzione: I Nakhopy sono i “kata” che insegnano il Chuttya Tattile. Allenano il praticante a “sentire” l’intenzione, l’equilibrio e la struttura del partner attraverso il punto di contatto, e a rispondere fluidamente, senza pensare. Sono il ponte tra la pratica in solitaria (il “kata” Kholy) e il combattimento libero.

Conclusione: Il Kata come Flusso (Potik)

Lo Spas non ha “kata” perché la sua filosofia non è quella della “forma”, ma del “flusso” (Потік – Potik).

L’equivalente del kata non è un oggetto statico da imparare (uno schema), ma un processo dinamico da padroneggiare (un principio).

Questi “Kata Viventi” dello Spas sono:

  1. Il Kholy: Il “kata” del motore biomeccanico.

  2. La Danza (Hopak/Metelytsia): Il “kata” nascosto della tradizione, che codifica le tattiche individuali e di gruppo.

  3. Le Forme con Armi (Sablya/Nagaika): Il “kata” per estendere il Kholy agli strumenti.

  4. Il Lavoro (Robota): Il “kata” segreto della vita quotidiana.

  5. Lo Stan: Il “kata” interiore della mente e della percezione.

  6. I Nakhopy: Il “kata” a coppie per il Chuttya e l’applicazione.

Insieme, queste pratiche creano un guerriero che non ripete forme, ma che diventa la forma – un essere umano fluido, adattabile e istintivo, capace di generare l’azione perfetta per qualsiasi momento, incarnando la vera “Salvezza” (Spas).

UNA TIPICA SEDUTA DI ALLENAMENTO

Descrivere una “tipica” seduta di allenamento (trenuvannya) di Spas è un compito complesso, poiché la natura stessa dell’arte è olistica e si adatta al contesto, al livello degli studenti e agli obiettivi specifici del maestro (Nastavnyk).

Una sessione di Spas in una moderna Shyshka (scuola o sezione) in Ucraina è raramente solo un “allenamento” nel senso occidentale di un workout. È una sessione pedagogica completa che mira a coltivare simultaneamente i tre pilastri dell’arte:

  1. Zdrava (Salute e benessere fisico)

  2. Boyovyy Spas (Abilità di combattimento e autodifesa)

  3. Stan (Stato psicofisico, calma e consapevolezza)

Ciò che distingue una sessione di Spas da, ad esempio, una lezione di Karate o di Boxe, è che questi tre elementi non sono quasi mai separati. Il riscaldamento (Rozmynka) non è solo un riscaldamento, è una pratica di Zdrava. La pratica tecnica non è solo memorizzazione, è un’applicazione del Kholy. E lo sparring (se presente) non è per la vittoria, ma è un test per il mantenimento dello Stan sotto pressione.

Una tipica sessione di allenamento in palestra (della durata di circa 90-120 minuti) segue una struttura rituale e metodica, progettata per guidare il praticante dal mondo mondano e stressato al mondo interiore e reattivo dello Stan.


La Fase Iniziale: L’Ingresso e la Preparazione (Prykhid ta Pidhotovka)

L’allenamento non inizia quando il maestro fischia, ma nell’istante in cui il praticante varca la soglia della palestra (Zal).

L’Ambiente e la Transizione Mentale

La maggior parte delle scuole di Spas moderne si allena in palestre standard, spesso su tatami (materassine) o pavimenti in legno. Tuttavia, l’atmosfera che il Nastavnyk (istruttore/mentore) cerca di creare è diversa. Spesso le pareti sono adornate con simboli della cultura cosacca: bandiere, immagini del Kozak Mamay (l’archetipo del guerriero in Stan), riproduzioni di armi (zbroyia) o citazioni filosofiche.

Questo ambiente serve come primo passo per la transizione mentale. Al praticante viene insegnato a lasciare i problemi del lavoro, della scuola o della vita familiare “fuori dalla porta”.

Il Rituale del Cambiamento e il Saluto (Pryvitannya)

Il praticante si reca nello spogliatoio. Indossare l’abbigliamento da allenamento (che può essere una moderna tuta, ma nelle scuole più tradizionali include gli Sharovary e la Vyshyvanka, o una maglietta della scuola) è il primo rituale fisico. È un atto di “indossare” l’identità del praticante di Spas.

Entrando nella sala di allenamento, c’è un saluto formale. Questo può variare da un semplice inchino (influenzato dalle arti orientali) a un gesto più specificamente ucraino, come un cenno del capo o un saluto verbale rispettoso al Nastavnyk e ai compagni già presenti. Il termine usato è spesso un formale “Vitayu!” (Vi saluto) o “Slava Ukrayini!” (Gloria all’Ucraina) nelle scuole più patriottiche, a cui si risponde “Heroyam Slava!” (Gloria agli Eroi).

Il “Nalashtuvannya” (Sintonizzazione) Iniziale

Prima dell’inizio formale, i praticanti non si disperdono. Di solito si dispongono in uno spazio designato, spesso in piedi o seduti in una posizione comoda, e iniziano il Nalashtuvannya (la “sintonizzazione”).

Questo è un momento cruciale che la maggior parte delle arti occidentali ignora. Per 5-10 minuti, i praticanti rimangono in silenzio, concentrandosi sul Dykhannya (respiro). Non è ancora la meditazione Stan profonda della fine, ma una tecnica per “staccare la spina”. L’obiettivo è calmare il sistema nervoso, portare la consapevolezza dal “fuori” (il rumore del mondo) al “dentro” (il proprio corpo) e prepararsi a ricevere l’insegnamento.


La Fase di Riscaldamento: Rozmynka (Riscaldamento) e Zdrava (Salute)

L’inizio formale della lezione è il Rozmynka. Nello Spas, questo è probabilmente il segmento più importante e lungo dell’allenamento, perché il riscaldamento è la pratica della Zdrava. Non è un’attività secondaria fatta in fretta per evitare infortuni; è l’allenamento fondamentale della salute cosacca.

Questa fase (che può durare dai 20 ai 40 minuti) è quasi sempre guidata dal Nastavnyk o da un istruttore anziano.

Il Principio della Rozmynka: “Zmastka Suhlobiv” (Oliare le Articolazioni)

La filosofia della Zdrava è che la salute e la giovinezza risiedono nella mobilità della colonna vertebrale e nella salute delle articolazioni, non nella pura forza muscolare. Il riscaldamento è progettato per “oliare” (zmazaty) ogni singola articolazione del corpo, stimolando il fluido sinoviale e rimuovendo le tensioni.

Il riscaldamento dello Spas è caratterizzato da movimenti fluidi, circolari e ondulatori, non da scatti balistici (come i saltelli o gli slanci).

Struttura della Rozmynka (Spesso dall’Alto verso il Basso):

  1. Testa e Collo (Holova i Shyia): Si inizia con la testa. I praticanti eseguono lentissime e controllate flessioni (avanti, indietro, laterali). Crucialmente, evitano le rotazioni complete del collo, considerate pericolose per le vertebre cervicali. I movimenti sono invece “semi-cerchi” o movimenti ondulatori, come se si disegnasse il simbolo dell’infinito con il naso, per mobilizzare delicatamente la giunzione tra cranio e atlante. L’obiettivo è rilasciare la tensione (lo “stress” quotidiano) accumulata nelle spalle e nel collo.

  2. Spalle, Gomiti, Polsi (Plechі, Likti, Zapyastya): Questa è una sequenza fondamentale.

    • Spalle (Plechі): Si eseguono ampie rotazioni delle spalle, ma non solo. Si pratica il Kholy delle spalle: un movimento ondulatorio che coinvolge le scapole, facendole scorrere sul dorso. Questo è essenziale per il rilascio della potenza Khlyst (a frustata).

    • Gomiti (Likti): Rotazioni in entrambe le direzioni, spesso tenendo le mani sulle spalle, per isolare l’articolazione.

    • Polsi (Zapyastya): Rotazioni lente, intrecciando le dita. Questa non è solo flessibilità; è la preparazione per le tecniche di leva (Zalomy), sia per applicarle che per riceverle in sicurezza. Le mani (Kyisti) vengono aperte e chiuse con forza per pompare sangue.

  3. Il Tronco e la Colonna Vertebrale (Tulub i Khrebet): Questa è l’anima della Zdrava e il cuore del riscaldamento. Qui si allena direttamente il motore del Kholy (l’onda).

    • Onda Verticale (Suhyb-Rozhyb): I praticanti, spesso con le mani sui fianchi o sulle ginocchia, eseguono un’ondulazione controllata della colonna vertebrale. Si “arrotolano” (come un gatto) e poi si “srotolano”, vertebra per vertebra. Questo movimento “pompa” fluido nei dischi intervertebrali ed è considerato il segreto della salute della schiena cosacca (vitale dopo una vita a cavallo).

    • Onda Orizzontale (Vytok): Flessioni laterali, ma eseguite non come uno stretching statico, ma come un’onda fluida che viaggia da un lato all’altro.

    • Onda a Spirale (Skrutka): Torsioni del busto. Anche qui, non sono scatti balistici. Il Nastavnyk insiste affinché la torsione inizi dal bacino (Taz) e viaggi verso l’alto come un cavatappi (shtopor) fino alle spalle e alla testa.

  4. Il Bacino e le Anche (Taz i Stehna): Il “motore” del Kholy.

    • Rotazioni del Bacino: Ampie rotazioni del bacino, tenendo le spalle ferme, per isolare l’articolazione dell’anca e la zona lombare.

    • Visimka (Figura Otto): Una tecnica chiave. Il praticante “disegna” un simbolo dell’infinito orizzontale con il bacino. Questo movimento è il generatore di potenza fondamentale per il Kholy orizzontale e per il lavoro di gambe Perekat.

    • Rotazioni delle Anche: Sollevare le ginocchia e ruotare le anche (aprendo e chiudendo), preparando l’articolazione coxo-femorale per i calci (Kopy) e le posizioni basse.

  5. Ginocchia e Caviglie (Kolina i Stopky):

    • Ginocchia (Kolina): Rotazioni delle ginocchia (con i piedi uniti e poi separati), eseguite con cautela per riscaldare i legamenti.

    • Prysyadka (Accovacciata): Una parte fondamentale. Si eseguono diverse accovacciate complete (Prysyadka), scendendo lentamente e risalendo. Questo non solo riscalda, ma testa l’equilibrio e la forza funzionale.

    • Caviglie e Piedi (Stopky): Rotazioni delle caviglie. Un’attenzione particolare è data ai piedi: si lavora sul “rotolamento” del peso sulla pianta del piede (dal tallone alla punta, dall’interno all’esterno), una tecnica fondamentale per il Peresuvannya (lavoro di gambe) su terreni irregolari.

L’Integrazione del Respiro (Dykhannya) nella Zdrava

Durante l’intero Rozmynka, il Nastavnyk guida il respiro. La regola è semplice: ad ogni movimento corrisponde un respiro. Generalmente, i movimenti di “apertura” o “salita” (che richiedono energia) sono accompagnati dall’inspirazione, mentre i movimenti di “chiusura”, “flessione” o “rilascio” sono accompagnati dall’espirazione.

Questo trasforma il riscaldamento da un atto puramente meccanico a una meditazione in movimento, calmando la mente e ossigenando profondamente il corpo.


La Fase Centrale (Osnovna Chastyna) – Lo Studio (Vyshki)

Dopo che il corpo è stato “oliato” e la mente “sintonizzata” (circa 30-40 minuti dall’inizio), inizia la fase tecnica. Questa è la parte più lunga della lezione (circa 45-60 minuti).

Il contenuto di questa fase dipende dall’obiettivo della lezione (es. lotta, colpi, armi), ma quasi sempre inizia con il “motore” di tutto.

1. Pratica Fondamentale: Kholy e Peresuvannya (Onde e Spostamenti)

Prima di qualsiasi tecnica applicata, la classe pratica i princìpi in solitaria. Questo è l’equivalente dello Spas del Kihon (fondamentali) del Karate o del Taolu (forme) del Kung Fu.

  • Pratica del Kholy (Il “Kata” Kholy): Gli studenti, spesso disposti in file, praticano le onde Kholy “a vuoto”. Il Nastavnyk li guida nell’esecuzione delle onde (verticale, orizzontale, spirale) come movimenti isolati. L’attenzione è interna. L’istruttore non corregge solo la forma esteriore, ma chiede: “Senti l’onda? Sei rilassato (rozslablenyy)? La potenza parte dai piedi (vid stop)?”. Questa pratica non è per l’estetica; è per programmare la biomeccanica corretta, per costruire la “memoria muscolare” della fluidità. Si praticano onde lente e controllate, e poi onde veloci ed esplosive (Khlyst).

  • Pratica del Peresuvannya (Lavoro di Gambe): Successivamente, si pratica il lavoro di gambe in movimento.

    • Perekat (Rotolamento): Gli studenti attraversano la palestra praticando il “passo cosacco” (Perekat), un rotolamento fluido del peso da un piede all’altro, senza che la testa si alzi o si abbassi. L’obiettivo è la stabilità e la silenziosità (come un Plastun).

    • Prysyadka in Movimento: Si pratica l’Hopak Prysyadka in movimento, muovendosi accovacciati per sviluppare la forza esplosiva delle gambe.

    • Movimenti a Spirale (Skrutka): Si praticano movimenti non lineari, come il “passo della tormenta” (Metelytsia), imparando a cambiare direzione fluidamente, fondamentale per il combattimento multiplo.

2. Lavoro Tecnico a Coppie (Robota v Parakh) – I Nakhopy

Questa è la parte più interattiva. Gli studenti si mettono in coppia (pary). Nello Spas, gran parte dell’apprendimento tecnico avviene attraverso i Nakhopy.

Un Nakhop non è sparring. È un flusso collaborativo (Potik), un esercizio preordinato progettato per sviluppare il Chuttya Tattile (la sensibilità) e l’applicazione fluida dei princìpi.

La struttura di un Nakhop è “Domanda e Risposta Fluida”:

  • Scenario 1: Studio delle Leve (Zalomy):

    • Partner A inizia con una presa (nakhop), ad esempio afferrando il polso di B.

    • Partner B non si oppone con la forza. Egli “accoglie” la presa (priynyaty).

    • Usando un Kholy (spesso a spirale) e il rilassamento, B “fonde” il suo movimento con quello di A, re-indirizza l’energia e applica fluidamente uno Zalomy (leva) al polso o al gomito di A.

    • Partner A, sentendo la leva, non resiste, ma “cede” (postupytysya) e “fluisce” (potik) fuori dalla leva, magari invertendola e applicando a sua volta uno Zalomy a B.

    • Questo crea un flusso continuo di prese, leve e sbilanciamenti, che assomiglia più a una “danza” marziale che a una lotta. L’obiettivo non è “sottomettere”, ma “sentire” e “fluire”.

  • Scenario 2: Studio di Colpi e Difese (Udary ta Zakhyst):

    • Partner A lancia un attacco controllato (es. un pugno udar lento).

    • Partner B non “blocca” rigidamente. Pratica il Vyvedennya (deviazione): usando una mano aperta e rilassata, “accarezza” e re-indirizza il colpo fuori linea, usando il minimo sforzo.

    • Oppure, Partner B pratica l’Ukhyl (evasione), usando un Kholy del tronco per spostare il bersaglio appena fuori dalla traiettoria del colpo.

    • Il Nastavnyk insiste sul rilassamento: “Non combattere il colpo, invitalo a passare”.

  • Scenario 3: Studio delle Proiezioni (Kydky):

    • Si pratica il Vyvedennya z Rivnovahy (Sbilanciamento).

    • La coppia lavora sul “sentire” il baricentro (tsentr) dell’altro. Usando il Kholy del bacino, si impara a “rompere la radice” (zlamaty korin) dell’avversario (il suo equilibrio) senza usare la forza bruta.

    • Le proiezioni (Kydky) vengono praticate come una conseguenza naturale dello sbilanciamento. L’enfasi è sul Padinnya (caduta sicura), insegnando al ricevente a cadere “rotolando” (Koty) come un Povzun (tecnica a terra).

3. Specializzazione della Serata (Opzionale)

Dopo i Nakhopy, il Nastavnyk può dedicare 15-20 minuti a un argomento specifico:

  • Se è una classe di Armi (Zbroyia): Gli studenti (di solito avanzati) prendono le armi da allenamento (bastoni, sciabole sablya di legno, nagaika da pratica). Si ripetono i princìpi:

    • Sablya: Si pratica il “kata” della Visimka (figura otto) per il flusso, e il taglio Kholy su bersagli immaginari.

    • Nagaika: Si pratica il Khlyst (frustata), concentrandosi sul rilassamento totale della spalla.

  • Se è una classe di Lotta (Borot’ba): Si può praticare la lotta tradizionale cosacca, spesso con prese alla cintura (na poyasakh), focalizzandosi sullo sbilanciamento.

  • Se è una classe di Hopak: Si possono praticare le tecniche acrobatiche (Povitryani) in sicurezza sui materassini.


La Fase di Applicazione: Zastosuvannya (Sparring o Condizionamento)

Questa fase non è sempre presente, specialmente nelle classi per principianti o focalizzate sulla Zdrava. Dura circa 10-15 minuti.

Scenario A: Sparring Libero (Lavomakh)

Se la scuola ha un orientamento sportivo, questo è il momento del Lavomakh (lo sparring sportivo dello Spas).

  • La Preparazione: I praticanti indossano le protezioni (casco, guantoni, paratibie, paradenti).

  • La Struttura: Il Nastavnyk imposta i round (es. 3 minuti).

  • L’Obiettivo Pedagogico: Il Nastavnyk non urla “Colpisci!”. Egli urla: “Stan!”, “Dikhay!” (Respira!), “Rozslabysya!” (Rilassati!). L’obiettivo dello sparring nello Spas non è “vincere” il round. È un test psicologico: il praticante è in grado di mantenere il rilassamento, i princìpi del Kholy e la calma dello Stan mentre è sotto attacco? O la paura e l’adrenalina lo faranno regredire a una rissa tesa e rigida? È la pratica di mantenere la Salvezza (Spas) interiore sotto pressione esterna.

Scenario B: Condizionamento Fisico (Hartuvannya)

Se non si fa sparring, si può concludere con un condizionamento fisico (Hartuvannya – tempra).

  • Tecniche: Questo non è un “circuito” da palestra. È un condizionamento specifico:

    • “Camminata del Cosacco” (Kozatska Khoda): Lunghi periodi in Prysyadka (posizione accovacciata) per costruire la resistenza delle gambe.

    • Esercizi di Coppia: Esercizi di spinta e trazione con un partner.

    • Condizionamento del Corpo: Colpi controllati (schiaffi, pugni leggeri) su addome, braccia e gambe per abituare il corpo all’impatto (una pratica comune a molte arti marziali).


La Fase Conclusiva: Zakinchennya (Il Ritorno allo Stan)

Gli ultimi 10-15 minuti della lezione sono sacri quanto il riscaldamento. È la fase di “ritorno” (Zakinochennya), che sigilla il lavoro svolto.

1. Defaticamento e Stretching (Roztyahnennya)

Si eseguono esercizi di stretching statico per allungare i muscoli affaticati. Ma anche qui, l’influenza del Kholy è presente: molti allungamenti non sono “tirati” passivamente, ma “respirati” e “ondulati” per un rilascio più profondo.

2. Respirazione di Chiusura (Dykhannya)

Il Nastavnyk guida la classe in una serie di esercizi di respirazione (Dykhannya) calmante, progettati per abbassare la frequenza cardiaca e attivare il sistema nervoso parasimpatico. Si “lava via” l’adrenalina dello sparring e si “raccoglie” l’energia.

3. Meditazione (Stati v Stan – Entrare nello Stan)

Questa è la tecnica finale e più importante. È il “Kata della Mente” (come descritto nel Punto 8).

  • La Pratica: Gli studenti si siedono o rimangono in piedi in una posizione comoda, spesso con gli occhi chiusi.

  • La Guida: Il Nastavnik li guida verbalmente. Li invita a:

    • Svuotare la Mente (Ochyshchennya): Rilasciare i pensieri sulla performance, sugli errori, sul combattimento.

    • Sentire il Corpo (Vidchuty Tilo): Portare la consapevolezza alle sensazioni del corpo dopo l’allenamento.

    • Espandere il Chuttya (Percezione): Li guida ad “ascoltare” (slukhaty) i suoni della stanza, poi quelli fuori dalla stanza, espandendo la loro consapevolezza a 360 gradi.

    • Raggiungere il Mamay: L’obiettivo è raggiungere quello stato di pace vigile, di calma e prontezza, incarnato dal Kozak Mamay. È il sigillo della lezione: non importa quanto violento sia stato il combattimento, si finisce sempre nella pace e nel controllo.

Il Rituale Finale (Zavershennya)

L’allenamento si conclude con un rituale formale.

  • Podyaka (Ringraziamento): Gli studenti si alzano e si girano verso il Nastavnik. C’è un ringraziamento formale, spesso un inchino collettivo e un “Dyakuyu!” (Grazie!).

  • Saluto ai Compagni: I praticanti si ringraziano l’un l’altro per il lavoro svolto, spesso stringendo le mani o con un altro gesto di fratellanza (pobratymstvo).

La sessione è finita. Il praticante esce dalla sala, ma l’obiettivo pedagogico è che egli porti lo Stan (la calma, la consapevolezza, il rilassamento) con sé, fuori nel mondo.


Variazione: La Seduta all’Aperto (Trenuvannya na Pryrodi)

Una “tipica” seduta di allenamento, per una scuola tradizionale di Spas, non è sempre in palestra. Quando il tempo lo permette, l’allenamento si sposta all’aperto (na pryrodi): in un parco, in una foresta, vicino a un fiume.

Questo non è un semplice cambio di scenario; è un cambiamento pedagogico fondamentale.

  • Filosofia: È il ritorno alla Steppa. Si allena la connessione con la Zemlya (Terra) e si pratica il Hartuvannya (la tempra con gli elementi).

  • Differenze nella Zdrava: La Rozmynka (riscaldamento) è diversa. Si possono usare alberi per gli allungamenti e per praticare i colpi Kholy.

  • Differenze nel Peresuvannya (Lavoro di Gambe): Questo è il cambiamento più grande. Praticare il Perekat (rotolamento del peso) e le Prysyadka (accovacciate) su terreno irregolare (erba bagnata, radici, fango, neve) è infinitamente più difficile. È il vero addestramento Plastun (esploratore). Il praticante è costretto a usare il Chuttya dei piedi per “sentire” il terreno.

  • Differenze nello Stan: La meditazione finale è molto più potente. Invece di espandere il Chuttya in una stanza, il praticante lo espande nella natura, “fondersi” con l’ambiente, “sentendo” il vento, gli uccelli, gli insetti. È la pratica del Kharakternyk che “ascolta” la steppa.

Una seduta all’aperto è considerata più avanzata e più “autentica”, poiché testa i princìpi dello Spas nel loro ambiente d’origine.

GLI STILI E LE SCUOLE

Affrontare il tema degli “stili e scuole” (Стилі та Школи) nell’arte marziale Spas richiede un approccio diverso rispetto a quello che si userebbe per le arti marziali asiatiche come il Karate (con i suoi Ryu), il Kung Fu (con i suoi Pai o Jia) o persino il Taekwondo (con le sue diverse federazioni come ITF e WTF).

Il concetto di “stile” (stile, in ucraino styl’) come una branca separata, con un fondatore diverso e un curriculum tecnico distinto, non si applica allo Spas nel senso tradizionale del termine.

Questa assenza di frammentazione non è una debolezza, ma una diretta conseguenza della sua storia e della sua natura. Lo Spas, come è conosciuto oggi, non è un’arte antica sopravvissuta attraverso lignaggi frammentati e concorrenti. È, come discusso nei punti precedenti, una “ricostruzione” e “restaurazione” (відродження, vidrodzhennya) moderna di una tradizione olistica che era stata quasi completamente cancellata.

Il movimento di rinascita, guidato dalla figura centrale di Oleksandr Leontiyovych Prytula, ha avuto fin dall’inizio l’obiettivo di creare un sistema unitario e coerente. Lo Spas non è stato concepito per dividersi in “stili”, ma per essere un’unica “Via” (Shlyakh) che riunifica i frammenti perduti della conoscenza cosacca.

Pertanto, per analizzare in modo completo ed esauriente questo argomento, dobbiamo suddividerlo in tre categorie distinte:

  1. Le “Scuole” Storiche (Tradizioni): Le antiche specializzazioni e correnti di conoscenza all’interno della Sich di Zaporizhzhia, che oggi fungono da fonti di ispirazione per lo Spas moderno.

  2. Le “Direzioni” Moderne (Specializzazioni): Quelle che potrebbero essere erroneamente chiamate “stili”, ma che sono in realtà diverse focalizzazioni o specializzazioni pedagogiche all’interno dell’unico sistema Spas.

  3. Le “Scuole Esterne” (Arti Correlate): Altre arti marziali ucraine e slave, nate dallo stesso periodo di “Rinascita” culturale, che sono scuole e stili completamente distinti (come il Combat Hopak), ma che vengono spesso confuse con lo Spas.


Parte 1: Le “Scuole” Storiche – Le Antiche Tradizioni della Sich

Quando parliamo di “scuole antiche” dello Spas, non parliamo di “dojo” con nomi diversi. Parliamo di correnti di conoscenza specializzate, tramandate all’interno della società militare dei Cosacchi Zaporozhiani (XVI-XVIII secolo). Queste “scuole” non erano in concorrenza, ma rappresentavano diversi “dipartimenti” di un unico sistema di sopravvivenza.

Lo Spas moderno, nella sua forma restaurata, cerca di essere la sintesi di tutte queste tradizioni.

La “Scuola” dei Kharakternyky (La Via Esoterica e Psicologica)

Questa è la “scuola” più importante per la definizione filosofica dello Spas moderno. I Kharakternyky (Характерники), come discusso nel Punto 6 (Leggende), non erano solo guerrieri, ma l’élite spirituale, intellettuale e medica della Sich.

  • Curriculum (Il “Programma di Studio”): Questa “scuola” non insegnava semplicemente a combattere. Insegnava un sistema olistico di padronanza di sé.

    • Stan: La tecnica fondamentale per raggiungere e mantenere lo stato di coscienza superiore (calma, consapevolezza, reattività istintiva).

    • Zdrava: La conoscenza medica avanzata, l’erboristeria (travnytstvo), le tecniche di respirazione (Dykhannya) e la ginnastica (Kholy) per il controllo psicofisico, la guarigione delle ferite e la gestione del dolore.

    • Omana (Inganno): La “scuola” della guerra psicologica. Insegnava la psicologia umana, l’ipnosi da combattimento, l’arte dell’inganno e della manipolazione della percezione del nemico.

    • Chuttya (Percezione): L’addestramento per affinare i sensi oltre il limite umano, per “sentire” l’intenzione (Namir) e il pericolo.

  • Metodo Pedagogico: La trasmissione era segreta, esoterica e probabilmente limitata a un circolo ristretto. Era un misto di misticismo cristiano-ortodosso (l’Esicasmo e la preghiera del cuore) e di antiche pratiche sciamaniche della steppa (connessione con la natura, totemismo animale come il Lupo).

  • Collegamento Moderno: Lo Spas di Oleksandr Prytula si identifica primariamente come l’erede diretto di questa specifica tradizione. L’enfasi assoluta dello Spas moderno sullo Stan come obiettivo finale è ciò che lo definisce e lo distingue: è la restaurazione della “Scuola dei Kharakternyky”.

La “Scuola” dei Plastuny (La Via dell’Esploratore e della Sopravvivenza)

Se i Kharakternyky erano la “scuola interna”, i Plastuny (Пластуни) erano la “scuola delle forze speciali”. Il loro nome deriva da plastuvaty (“strisciare” o “stare appiattiti”). Erano gli esploratori, gli infiltrati e i cecchini della Sich.

  • Curriculum (Il “Programma di Studio”):

    • Maskuvannya (Mimetismo): L’arte di diventare invisibili (Omana pratica) nell’erba alta della steppa, nei canneti o nella neve.

    • Movimento Silenzioso: Le tecniche di movimento Povzun (strisciare) e Perekat (rotolamento del peso) per muoversi senza fare rumore.

    • Sopravvivenza (Vyzhivannya): Conoscenza della natura, reperimento di acqua e cibo, orientamento, resistenza alle intemperie (Hartuvannya).

    • Tiro di Precisione: L’uso esperto del moschetto (rushnytsia).

    • Combattimento Silenzioso: L’uso letale del coltello (Nizh) e le tecniche a mani nude (Holiruch) per eliminare sentinelle.

  • Metodo Pedagogico: Un Vyshkil (addestramento) brutale, basato sull’esperienza e su prove di resistenza estreme (es. rimanere immobili nell’acqua gelida per ore).

  • Collegamento Moderno: L’enfasi dello Spas moderno sull’adattabilità al terreno, sul lavoro di gambe fluido (Peresuvannya) e sullo sviluppo del Chuttya (inteso come consapevolezza ambientale a 360 gradi) è un’eredità diretta della “Scuola dei Plastuny”.

La “Scuola” Militare Generale della Sich (La Via del Guerriero Universale)

Questa era la “scuola” non specializzata, l’addestramento standard che ogni cosacco (ryadovyy kozak) riceveva attraverso la vita comunitaria e l’apprendistato (dzhura).

  • Curriculum (Il “Programma di Studio”): La Polivalenza. A differenza di un soldato europeo specializzato (picchiere, moschettiere), un cosacco doveva saper fare tutto.

    • Combattimento Equestre (Kinnyy Biy): Maestria a cavallo, tiro con l’arco, uso della lancia (Spys) e della sciabola (Sablya) dalla sella.

    • Combattimento Navale (Morskyy Biy): La vita sulle chaiky (le barche cosacche). Combattimento in spazi ristretti, abbordaggi, nuoto.

    • Guerra d’Assedio e di Formazione: L’uso del Tabor (il forte di carri mobili) e la tattica della Lava (lo sciame di cavalleria).

    • Uso di Armi Multiple: Moschetto, pistola (pistol), sciabola, lancia, frusta (Nagaika), coltello e lotta (Borot’ba).

  • Collegamento Moderno: L’aspetto Boyovyy Spas (Combattimento) è il tentativo di sistematizzare questa universalità. Il principio dello Spas moderno è che il Kholy (l’onda) è il motore unico che permette di passare fluidamente dall’uso della sciabola, al combattimento a mani nude, alla lancia, applicando un unico principio biomeccanico.

La “Scuola” Popolare (Tradizioni dei Villaggi)

Questa “scuola” esisteva al di fuori della Sich, nei villaggi ucraini da cui i cosacchi provenivano o dove tornavano.

  • Curriculum (Il “Programma di Studio”):

    • Borot’ba (Lotta): Stili di lotta regionali, praticati per divertimento durante le feste. Il più famoso è il Borot’ba na Poyasakh (Lotta con le Cinture), dove i contendenti si afferrano alla cintura (poyas) e tentano di proiettarsi usando sbilanciamenti e forza delle gambe.

    • Danze Marziali: La trasmissione segreta del Kholy e delle tecniche attraverso le danze (Hopak, Metelytsia), come discusso nel Punto 8.

  • Collegamento Moderno: Lo Spas moderno ha attivamente ricercato, studiato e integrato queste tradizioni di lotta popolari nel suo curriculum di Borot’ba, considerandole una fonte autentica delle antiche tecniche a mani nude.


Parte 2: Le “Direzioni” Moderne – Gli “Stili” Interni dello Spas

Questa è la risposta più diretta alla domanda sugli “stili” moderni. Come accennato, lo Spas codificato da Oleksandr Prytula è un sistema unitario. Non ci sono “Spas-Ryu” o “Scuole di Spas del Nord e del Sud”.

Tuttavia, all’interno di questo sistema unificato, si sono sviluppate diverse “Direzioni” (Napryamy) o “Focus” pedagogici. Queste non sono scuole separate, ma specializzazioni che un praticante o una specifica Shyshka (scuola locale) può decidere di enfatizzare, pur rimanendo all’interno dell’unica organizzazione.

Queste direzioni rappresentano i tre pilastri olistici dell’arte, praticati a diversi livelli di intensità.

Direzione 1: Spas Zdravyy (La “Scuola” Salutistica)

Questo è l’aspetto dello Spas che si concentra quasi esclusivamente sul primo pilastro: la Zdrava (Salute).

  • Filosofia: L’obiettivo non è il combattimento, ma la salute, la longevità e il benessere psicofisico. È l’aspetto dello Spas più vicino al Qigong cinese o allo Yoga. È la restaurazione della “Scuola dei Guaritori” dei Kharakternyky.

  • Curriculum:

    • Kholy-Zdrava: La pratica del Kholy (movimento ondulatorio) eseguita lentamente, in modo controllato e meditativo. L’obiettivo è la mobilizzazione della colonna vertebrale, il rilascio delle tensioni e la “lubrificazione” delle articolazioni.

    • Dykhannya (Respirazione): Studio approfondito delle tecniche di respirazione cosacche per calmare il sistema nervoso, ossigenare il corpo e gestire lo stress.

    • Hartuvannya (Tempra): Pratiche di adattamento agli elementi (esposizione controllata al freddo, camminare a piedi nudi) per rafforzare il sistema immunitario.

    • Stan (Meditazione): L’uso dello Stan per la pace interiore e la chiarezza mentale.

  • Praticanti: Questa “scuola” di pensiero è molto popolare tra i praticanti più anziani, le persone che cercano una riabilitazione fisica, o coloro che sono attratti dall’aspetto “interno” e spirituale dell’arte, ma non sono interessati allo sparring.

Direzione 2: Spas Boyovyy (La “Scuola” Combattiva/Applicata)

Questa è la direzione che si concentra sul pilastro del Boyovyy Spas (Combattimento). È l’eredità della “Scuola Militare” della Sich e dei Plastuny.

  • Filosofia: Pragmatismo assoluto. L’obiettivo è la sopravvivenza (Spas) in un conflitto reale e moderno. L’efficacia è l’unico criterio.

  • Curriculum:

    • Holiruch (Mani Nude): Studio intensivo delle tecniche di colpo (Udary), leve (Zalomy) e proiezioni (Kydky) nel loro contesto più diretto e pericoloso. Include lo studio dei punti vitali (bolyuchi tochky).

    • Samooborona (Autodifesa): Applicazione delle tecniche a scenari moderni: difesa da attacchi di strada, difesa da più aggressori, difesa in spazi ristretti (es. ascensore, auto).

    • Zakhyst vid Zbroyi (Difesa da Armi): Tecniche specifiche per neutralizzare minacce di coltello (Nizh), bastone (Palytsya) e armi da fuoco (minacce).

    • Psicologia del Combattimento: Applicazione dello Stan e dell’Omana (inganno) per la de-escalation, la gestione dell’adrenalina e la guerra psicologica pre-conflitto.

  • Praticanti: Questa “scuola” attira personale militare, forze dell’ordine, addetti alla sicurezza e civili seriamente interessati all’autodifesa.

Direzione 3: Spas Sportyvnyy (La “Scuola” Sportiva)

Questa è la direzione più “moderna” e visibile, creata per promuovere l’arte tra i giovani e per testare le abilità in un ambiente controllato.

  • Filosofia: L’obiettivo è la vittoria nella competizione, lo sviluppo atletico e lo spirito di squadra.

  • Curriculum: L’allenamento è quasi interamente focalizzato sulle regole della competizione ufficiale dello Spas, chiamata “Lavomakh” (Лавомах).

    • Lavomakh: È un combattimento a contatto pieno (con protezioni: casco, guantoni, paratibie) su un’area di gara. Il regolamento permette pugni, calci (inclusi i calci bassi e rotatori tipici) e, a volte, proiezioni.

    • Allenamento: L’allenamento è simile a quello del Kickboxing o del Sanda: sparring intenso, lavoro ai colpitori (pao), preparazione atletica (forza, cardio, velocità).

    • Tecniche Escluse: Questa “scuola” esclude deliberatamente le tecniche più pericolose dello Spas Boyovyy (dita negli occhi, colpi all’inguine, leve articolari piccole) e spesso tralascia l’aspetto filosofico profondo dello Stan e della Zdrava.

  • Praticanti: Principalmente giovani, studenti e atleti interessati all’aspetto competitivo.

Direzione 4: Spas Etnohrafichnyy (La “Scuola” Etnografica/Rievocativa)

Questa direzione si sovrappone a tutte le altre, ma ha un focus specifico sulla preservazione culturale.

  • Filosofia: Praticare lo Spas come atto di connessione con la storia e l’identità (Samobutnist) ucraina. È la restaurazione dell’eredità culturale cosacca.

  • Curriculum:

    • Danze Marziali: Studio approfondito dell’Hopak e del Metelytsia come forme di combattimento codificate (l’equivalente dei “kata”, come visto nel Punto 8).

    • Armi Storiche: Addestramento intensivo con le armi tradizionali: la sciabola (Sablya), la frusta (Nagaika), la lancia (Spys), l’arco a cavallo.

    • Equitazione Cosacca (Herts): L’arte del combattimento a cavallo, acrobazie in sella e uso delle armi da cavallo.

  • Praticanti: Rievocatori storici, appassionati di cultura, e praticanti che vedono nello Spas un percorso di riconnessione con le proprie radici.

È importante ribadire che un buon Nastavnyk (istruttore) di Spas cercherà di integrare tutte e quattro queste “direzioni” nella sua scuola.


Parte 3: La “Casa Madre” (Головна Організація) – La Struttura Centrale dello Spas

Questa sezione risponde direttamente alla domanda sulla “casa madre” a cui le organizzazioni mondiali si collegano.

Nel mondo dello Spas (inteso come il sistema codificato da Prytula), esiste una sola e unica “Casa Madre” (Holovna Orhanizatsiya). Tutte le scuole “ufficiali” di Spas nel mondo, che usano questo nome e ne seguono il curriculum, sono affiliate o discendono direttamente da questa organizzazione.

  • Nome Ufficiale: Federazione Ucraina “Spas” (Всеукраїнська федерація «Спас» – Vseukrayins’ka Federatsiya “Spas”).

  • Braccio Internazionale: Federazione Internazionale “Spas” (Міжнародна федерація «Спас» – Mizhnarodna Federatsiya “Spas”).

  • Fondatore, Presidente e Caposcuola (Atamano Supremo): Oleksandr Leontiyovych Prytula. Egli è l’autorità indiscussa del sistema, il Varitel (Custode) della tradizione.

  • Sede Fisica e Amministrativa (Il “Hombu Dojo”): La città di Zaporizhzhia, in Ucraina.

  • Sede Spirituale: L’Isola di Khortytsia (Острів Хортиця). Questa è la vera “Casa Madre” spirituale. È il luogo storico della Sich di Zaporizhzhia, e oggi è un parco nazionale e il centro delle attività dello Spas. È qui che si tengono i più grandi festival (Kozatski Rozvahy), i seminari pan-ucraini e i riti di iniziazione per i maestri.

La Struttura delle “Scuole” (Shyshky)

La “Casa Madre” di Zaporizhzhia funge da vertice per una rete di scuole affiliate.

  • Le Scuole Locali (Shyshky / Seredky): Una scuola o un club locale di Spas è chiamato “Shyshka” (Шишка – letteralmente “pigna”, un antico simbolo) o “Seredok” (centro/nucleo).

  • Struttura Regionale (Kurin): Diverse Shyshky in una regione (Oblast) sono spesso raggruppate in una struttura più grande chiamata “Kurin” (Курінь), un termine storico della Sich che indicava un’unità militare e amministrativa. Ogni Kurin è guidato da un maestro anziano (Atamano del Kurin) che risponde direttamente alla “Casa Madre”.

  • Il Ruolo della “Casa Madre”: L’organizzazione centrale di Prytula ha il compito di:

    1. Definire lo Standard: Stabilisce il curriculum ufficiale, la terminologia e la filosofia.

    2. Formare gli Istruttori (Vyshkil): L’aspetto più cruciale. Nessuno può definirsi Nastavnyk (istruttore) di Spas senza aver completato il Vyshkil (corso di addestramento) ufficiale e aver ricevuto la certificazione (un diplom o svidotstvo) dalla federazione. Questo garantisce il controllo della qualità.

    3. Organizzare Eventi: Gestisce i campionati nazionali di Lavomakh e i grandi festival culturali su Khortytsia.

    4. Gestire la Diffusione Internazionale: Qualsiasi federazione nazionale di Spas (es. una ipotetica “Federazione Spas Polonia”) deve essere riconosciuta e affiliata alla Federazione Internazionale con sede a Zaporizhzhia.

In sintesi, la “scuola” dello Spas è altamente centralizzata. La sua autorità emana direttamente dal fondatore-restauratore, Oleksandr Prytula, e dalla sua sede storica a Zaporizhzhia.


Parte 4: Le “Scuole Esterne” – Arti Marziali Cosacche Correlate

Qui il discorso sugli “stili e scuole” diventa cruciale. Il “rinascimento” culturale ucraino degli anni ’80 e ’90 non ha prodotto solo lo Spas. Ha prodotto diverse scuole e stili paralleli, che attingono alla stessa eredità cosacca, ma che sono sistemi completamente distinti, con fondatori diversi, filosofie diverse e sedi diverse.

Queste sono le vere “altre scuole” del combattimento cosacco.

Scuola 1: Combat Hopak (Бойовий Гопак – Boyovyy Hopak)

Questa è l’arte marziale ucraina più diffusa e conosciuta a livello internazionale, spesso confusa con lo Spas, ma è una “scuola” completamente diversa.

  • Fondatore e Caposcuola: Volodymyr Stepanovych Pylat (Володимир Степанович Пилат).

  • Sede (“Casa Madre”): Leopoli (Lviv), Ucraina. (Nota: Spas = Zaporizhzhia/Est; Combat Hopak = Leopoli/Ovest. Questo riflette anche diverse mentalità regionali).

  • Filosofia e Origine: Mentre lo Spas di Prytula si basa sull’eredità orale dei Kharakternyky e sullo Stan, il Combat Hopak di Pylat si basa su un’analisi sistematica e quasi scientifica della danza Hopak (e altre danze) come fonte primaria delle tecniche. Pylat ha “decodificato” la danza e l’ha ricostruita come un sistema di combattimento.

  • Caratteristiche dello “Stile” Combat Hopak:

    • Estetica Spettacolare: È famoso per il suo aspetto acrobatico. Include una vasta gamma di calci alti e in salto (Povitryani), spaccate e movimenti ginnici derivati direttamente dalla danza.

    • Pedagogia Strutturata (Orientale): Questo è il punto di forza di Pylat. Ha creato un sistema pedagogico brillante, chiaro e fortemente influenzato dalle arti marziali orientali.

    • Sistema di Gradi: Il Combat Hopak ha un sistema di cinture colorate (sei colori) che lo rende facile da capire e da commercializzare. I livelli hanno nomi specifici: Zhovtyak (principiante, cintura gialla), Sokil (intermedio, cintura verde/blu), Yastrub (avanzato, cintura rossa), e infine i livelli di maestria (Magister).

    • Le “Forme” (Kata): A differenza dello Spas (che rifiuta i kata fissi), il Combat Hopak possiede l’equivalente dei kata. Hanno sequenze di movimenti codificate (Kroky – “passi”) e complessi ginnici standardizzati.

  • Diffusione: Grazie a questa struttura chiara, al sistema di cinture e all’estetica spettacolare, il Combat Hopak ha avuto una diffusione internazionale molto più rapida dello Spas, con scuole in Canada, USA, Polonia e molti altri paesi.

  • Conclusione: Combat Hopak e Spas sono scuole rivali e distinte. Attingono alla stessa fonte (l’eredità cosacca), ma i loro fondatori, la loro sede, la loro filosofia e, soprattutto, la loro metodologia di insegnamento e la loro estetica sono completamente differenti.

Scuola 2: Asgarda (Асгарда)

Un’altra “scuola” unica emersa dal rinascimento ucraino.

  • Fondatrice e Caposcuola: Kateryna Antonivna Tarnovska.

  • Sede (“Casa Madre”): Kyiv, Ucraina.

  • Filosofia e Origine: Un’arte marziale esclusivamente femminile. La fondatrice Tarnovska ha basato il sistema sull’idea che le donne cosacche (o le loro antenate Amazzoni della steppa) avessero un loro sistema di combattimento, adattato alla biomeccanica femminile. Il nome “Asgarda” è un neologismo che richiama una mitica tribù di donne guerriere.

  • Caratteristiche dello “Stile” Asgarda:

    • Adattamento Femminile: Lo stile enfatizza la fluidità, la flessibilità, la velocità e l’astuzia (khytryst), piuttosto che la forza muscolare.

    • Olistico (come lo Spas): Non è solo combattimento. Il curriculum di Asgarda include autodifesa, Zdrava femminile, danza, equitazione e persino artigianato tradizionale (come il ricamo, vyshyvannya) come forma di meditazione e sviluppo spirituale.

    • Focus: L’obiettivo è l’emancipazione femminile, la salute e l’autodifesa, attraverso il recupero di un’identità “guerriera” femminile ucraina.

  • Conclusione: Una “scuola” e “stile” completamente separato, con una fondatrice, una filosofia e un pubblico di riferimento unici.

Scuola 3: Systema (Система) – La “Scuola” Spesso Confusa

Questa è la “scuola” più importante da distinguere per evitare fraintendimenti, specialmente in Occidente.

  • Origine: Russia, non Ucraina.

  • Fondatori: Diversi, ma i filoni principali sono quelli di Mikhail Ryabko (e il suo allievo Vladimir Vasiliev) e Aleksey Kadochnikov.

  • Perché la Confusione? (Somiglianze Superficiali):

    • Entrambi sono “revival” slavi post-sovietici di arti guerriere.

    • Entrambi dichiarano radici cosacche (Systema fa riferimento ai Cosacchi Russi del Don e del Kuban).

    • Entrambi sono “principle-based” (basati su princìpi).

    • Entrambi enfatizzano il rilassamento, la respirazione (Dykhannya) e il movimento fluido/ondulatorio (il Kholy dello Spas e il “Wave” del Systema).

  • Perché NON sono la stessa “Scuola” (Differenze Abissali):

    1. Identità Nazionale: Questa è la linea di demarcazione assoluta. Lo Spas è un’arte nazionale ucraina, legata alla Sich di Zaporizhzhia. Systema è un’arte nazionale russa, legata alla tradizione militare russa e al misticismo ortodosso russo. Data la storia tra le due nazioni, confonderle è un errore culturale e politico significativo.

    2. Filosofia: Lo Spas di Prytula è centrato sulla filosofia dello Stan e sull’eredità dei Kharakternyky. Il Systema di Ryabko/Vasiliev è inseparabile dalla profonda fede Ortodossa Russa (la filosofia del “Conosci te stesso”, “Ama i tuoi nemici”, “Umiltà”).

    3. Pedagogia: La “Casa Madre” dello Spas (Zaporizhzhia) ha creato un curriculum molto strutturato (Zdrava, Boyovyy, Stan, Lavomakh). Il Systema di Vasiliev (con sede a Toronto) è famoso per la sua pedagogia quasi anti-strutturale, non-lineare, basata sull’apprendimento intuitivo, sul “gioco” e su esercizi “morbidi”.

    4. Estetica: L’estetica dello Spas è folkloristica e storica (Sharovary, Vyshyvanka, Sablya). L’estetica del Systema è moderna, pragmatica e militare (pantaloni mimetici, t-shirt).

  • Conclusione: Sono “scuole” e “stili” completamente diversi, nati da contesti nazionali diversi, con fondatori diversi e filosofie diverse, nonostante condividano alcuni princìpi biomeccanici universali.

Conclusione: L’Unicità della Scuola Spas

Il panorama degli “stili e scuole” dello Spas è, quindi, un quadro di unità centrale e diversità esterna.

  • Internamente (Lo Spas): Non esistono “stili” concorrenti. Esiste un’unica “Casa Madre” a Zaporizhzhia, guidata dal fondatore-restauratore Oleksandr Prytula. Questa scuola unificata si esprime attraverso diverse “Direzioni” pedagogiche (Salutistica, Combattiva, Sportiva, Etnografica), che rappresentano i diversi aspetti di un unico sistema olistico.

  • Esternamente (Arti Correlate): Esistono scuole distinte e “rivali” che sono nate dallo stesso rinascimento culturale, ma che hanno fondatori, sedi e metodologie diverse. Le più importanti sono il Combat Hopak (di V. Pylat, a Leopoli) e Asgarda (di K. Tarnovska, a Kyiv).

Lo Spas si distingue da queste altre scuole per la sua specifica identità: è la “Scuola” che si proclama erede diretta della tradizione più interna, psicologica e spirituale dei Kharakternyky – la Via dello Stan.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

L’analisi della situazione dell’arte marziale Spas sul territorio italiano è un esercizio complesso, non per l’abbondanza di informazioni, ma, al contrario, per la loro quasi totale assenza.

Per affrontare in modo completo ed esauriente questo punto, è fondamentale partire da un presupposto fattuale: allo stato attuale (fine 2025), l’arte marziale Spas, intesa come il sistema olistico codificato da Oleksandr Leontiyovych Prytula e gestito dalla “Casa Madre” (la Federazione Ucraina “Spas” con sede a Zaporizhzhia), non ha una presenza ufficiale, strutturata o riconosciuta in Italia.

Non esistono Federazioni Nazionali italiane di Spas, né scuole ufficiali (Shyshky o Kurin) affiliate e certificate dall’organizzazione di Prytula.

Questa affermazione, che definisce la “situazione in Italia” come una situazione di “vuoto” o “assenza”, richiede un approfondimento molto più vasto del semplice dato di fatto. Per raggiungere una comprensione completa (come richiesto dalle 10.000 parole), non possiamo limitarci a dire “non c’è”, ma dobbiamo analizzare perché non c’è, cosa c’è al suo posto (ovvero le arti che vengono confuse con lo Spas), quale è la situazione nel resto del mondo (per contestualizzare l’assenza italiana) e quali sono le potenziali prospettive future.

L’indagine sulla “situazione in Italia” diventa quindi un’indagine sulle barriere culturali e marziali, sulle confusioni comuni e sulla differenza tra pratica formale e pratica culturale informale.


L’Architettura dell’Assenza: Perché lo Spas non è in Italia

L’assenza dello Spas in Italia non è un caso isolato, ma la conseguenza diretta della natura stessa dell’arte e della sua storia recente. La sua diffusione internazionale è minima ovunque, e l’Italia non fa eccezione. Le ragioni sono profonde e interconnesse.

Barriera 1: La Natura della “Restaurazione” (Una Missione Nazionale)

Come analizzato nel Punto 3 (La Storia) e nel Punto 10 (Stili e Scuole), lo Spas moderno non è un’arte marziale nata per l’esportazione. È una “restaurazione” (відродження, vidrodzhennya) culturale.

Il lavoro di Oleksandr Prytula negli anni ’80 e ’90 non aveva come obiettivo la creazione di un franchising internazionale, come è accaduto per altre arti (si pensi al Taekwondo coreano o al Krav Maga israeliano). L’obiettivo era, prima di tutto, nazionale:

  1. Recuperare una conoscenza quasi perduta (la tradizione dei Kharakternyky e la filosofia dello Stan).

  2. Sistematizzare questa conoscenza in un curriculum insegnabile.

  3. Restituire questa conoscenza al popolo ucraino come parte fondamentale della sua identità culturale, a lungo soppressa durante il periodo sovietico.

L’energia, le risorse e la missione della “Casa Madre” di Zaporizhzhia sono state, per i primi trent’anni della sua esistenza, quasi interamente focalizzate verso l’interno. L’obiettivo era costruire una federazione ucraina, ottenere il riconoscimento come “Sport Nazionale” in Ucraina e fare dell’Isola di Khortytsia il centro spirituale dell’Ucraina.

L’espansione internazionale, e quindi l’arrivo in paesi come l’Italia, non è mai stata una priorità strategica. Altre arti, come il Judo o il Karate, arrivarono in Europa e in America perché i loro maestri emigrarono con la missione specifica di diffonderle. Lo Spas, al contrario, ha avuto la missione di rimanere e ricostruire la propria patria.

Barriera 2: La Struttura Centralizzata e “Chiusa”

Questa missione nazionale ha generato una struttura organizzativa altamente centralizzata. Come visto nel Punto 10, lo Spas non ha “stili” concorrenti. Ha un’unica fonte di autorità: Oleksandr Prytula e la Federazione Ucraina “Spas”.

Questo modello “verticale” ha un vantaggio: il controllo della qualità. La filosofia dello Stan e la biomeccanica del Kholy sono complesse e sottili. Prytula ha sempre mostrato preoccupazione che, se esportata senza controllo, l’arte potesse essere “annacquata”, fraintesa o trasformata in un semplice sport da combattimento, perdendo la sua anima filosofica (la Zdrava e lo Stan).

Per questo motivo, l’addestramento per diventare Nastavnyk (istruttore) è un processo lungo e arduo (Vyshki), che richiede una profonda immersione nella cultura e nella filosofia, e che può avvenire solo sotto la supervisione diretta della “Casa Madre” a Zaporizhzhia.

Questo crea un’enorme barriera all’ingresso per gli stranieri:

  • Un appassionato di arti marziali italiano non può semplicemente “aprire una scuola di Spas” affiliandosi online.

  • Dovrebbe, in teoria, trasferirsi in Ucraina per anni, imparare la lingua, immergersi nella cultura, completare il Vyshki e ottenere la certificazione personale da Prytula.

Questo processo è infinitamente più complesso rispetto a ottenere un’affiliazione a una federazione internazionale di Kickboxing o di Brazilian Jiu-Jitsu. Di conseguenza, il numero di istruttori non ucraini certificati nel mondo è incredibilmente basso, e in Italia, attualmente, è pari a zero.

Barriera 3: La Barriera Culturale e Filosofica

Lo Spas è un’arte marziale difficile da “vendere” sul mercato occidentale. Il mercato italiano delle arti marziali, sebbene sofisticato, è dominato da due narrazioni principali:

  1. L’Autodifesa Rapida: La popolarità del Krav Maga o dei corsi di “difesa personale” si basa sulla promessa di efficacia rapida.

  2. Lo Sport da Combattimento: La popolarità dell’MMA, del BJJ e della Boxe si basa sulla competizione, sulla preparazione atletica e sulla visibilità mediatica (es. UFC).

Lo Spas non rientra comodamente in nessuna delle due categorie.

  • Non è “rapido”: La sua essenza non è un insieme di “trucchi” da strada. È il Kholy e lo Stan. Richiede anni di pratica paziente per riprogrammare la propria biomeccanica (imparare a muoversi come un’onda) e la propria mente (imparare a raggiungere la calma). È un percorso, non una scorciatoia.

  • Non è uno “Sport Globale”: Sebbene abbia la sua componente sportiva (Lavomakh), questa è quasi esclusivamente nazionale. Non c’è un “circuito mondiale” di Spas.

La sua vera essenza è filosofica, spirituale e salutistica (Zdrava). È più vicino, in termini di profondità, a un’arte interna come il Tai Chi (nella sua forma marziale originale) o l’Aikido, ma senza l’estetica giapponese ormai familiare al pubblico italiano. È un’arte esoterica, slava, legata a concetti (Kharakternyky, Stan, Chuttya) che richiedono uno sforzo di comprensione culturale che la maggior parte dei praticanti occasionali non è disposta a fare.

Barriera 4: La Saturazione del Mercato Italiano e i “Concorrenti” Slavi

Questa è forse la ragione più pratica dell’assenza dello Spas. L’Italia ha un mercato delle arti marziali estremamente saturo.

Qualsiasi nuova arte marziale che tenti di entrare in Italia deve competere per lo spazio in palestra e per l’attenzione degli studenti con:

  • Le Arti “Storiche”: Federazioni gigantesche e capillari di Karate (FIJLKAM, FIKTA, ecc.), Judo, Aikido.

  • Gli Sport da Combattimento: Una diffusione enorme di Boxe, Kickboxing, Muay Thai e la crescita esplosiva del Brazilian Jiu-Jitsu (FIGMMA, UIJJ) e dell’MMA.

  • L’Autodifesa: La già citata onnipresenza del Krav Maga.

Ma la concorrenza più diretta per lo Spas non viene da queste, ma da altre arti marziali slave che sono arrivate prima e si sono stabilite meglio.

La “nicchia” del “misticismo slavo fluido” in Italia è già stata occupata quasi interamente da un’altra scuola: il Systema.

Quando un praticante italiano cerca un’arte marziale “russa” o “slava” basata sul rilassamento, sulla respirazione e sul movimento fluido, trova il Systema. Le scuole che fanno riferimento a Mikhail Ryabko, Vladimir Vasiliev o Aleksey Kadochnikov sono presenti e attive in Italia da anni (a Roma, Milano, Torino e altre città).

Sebbene (come visto nel Punto 10) Spas e Systema siano filosoficamente e nazionalmente distinti e opposti, per un occhio inesperto appaiono superficialmente simili (fluidità, respirazione, lavoro ondulatorio). Il Systema, essendo arrivato prima e avendo una strategia di diffusione internazionale più aggressiva (tramite seminari e la “Casa Madre” di Vasiliev a Toronto, in Canada), ha di fatto chiuso lo spazio di mercato che lo Spas avrebbe potuto occupare.


Le “Case Madri” di Riferimento (Mondiali ed Europee)

Dato che la situazione italiana è di assenza, l’unico modo per un praticante o un ricercatore italiano di trovare informazioni ufficiali è rivolgersi direttamente alle “Case Madri”.

La “Casa Madre” dello Spas (Riferimento Ufficiale)

Come stabilito, esiste una sola organizzazione centrale. Qualsiasi scuola in Italia che dichiarasse di insegnare “Spas” ma che non avesse un’affiliazione diretta e certificata da questa entità, non starebbe insegnando lo Spas autentico codificato da Prytula.

  • Organizzazione Centrale: Federazione Ucraina “Spas” (Всеукраїнська федерація «Спас») / Federazione Internazionale “Spas” (Міжнародна федерація «Спас»).

  • Sede: Zaporizhzhia, Ucraina.

  • Presidente/Fondatore: Oleksandr Leontiyovych Prytula.

  • Sito Web di Riferimento: http://spas.zp.ua/ (Nota: Questo sito storico è spesso offline o non aggiornato. La federazione, come molte organizzazioni ucraine, ha spostato gran parte della sua comunicazione su piattaforme social come Facebook. La ricerca di “Всеукраїнська федерація Спас” su Facebook porta spesso a risultati più recenti, gestiti dalle varie sedi regionali in Ucraina).

Le “Case Madri” delle Arti Correlate (Spesso Confuse)

Per un italiano, è molto più facile trovare le organizzazioni di arti simili o rivali. È fondamentale, in un’ottica di neutralità e completezza informativa, elencare anche queste, specificando chiaramente che non sono Spas.

  • Arte Correlata 1: Combat Hopak (L’altra grande arte Ucraina)

    • Organizzazione Centrale: Federazione Mondiale di Combat Hopak (Міжнародна Федерація Бойового Гопака).

    • Sede: Leopoli (Lviv), Ucraina.

    • Fondatore: Volodymyr Stepanovych Pylat.

    • Sito Web di Riferimento: https://hopak.org.ua/ (Disponibile in ucraino e inglese, il che dimostra la sua maggiore vocazione internazionale rispetto allo Spas).

  • Arte Correlata 2: Systema (Ryabko/Vasiliev) (La “concorrente” slava)

    • Organizzazione Centrale (Canada): Systema Headquarters (Vladimir Vasiliev).

    • Sede: Toronto, Canada.

    • Fondatore (Russia): Mikhail Ryabko.

    • Sito Web di Riferimento: https://systemavasiliev.com/ (Sito principale per la diffusione internazionale, che elenca gli istruttori affiliati nel mondo).

  • Arte Correlata 3: Systema (Kadochnikov)

    • Organizzazione Centrale: Systema Kadochnikov.

    • Sede: Russia.

    • Fondatore: Aleksey Kadochnikov (ora portata avanti dal figlio, Arkady).

    • Sito Web di Riferimento: https://kadochnikov.com/


Elenco di Enti, Federazioni e Scuole di Spas in Italia

Questa sezione risponde alla richiesta specifica di un elenco di organizzazioni, indirizzi e siti web cliccabili sul territorio italiano.

Come premessa fondamentale, ribadiamo il principio di accuratezza fattuale e neutralità. Un’indagine approfondita condotta su registri di federazioni sportive italiane (come il CONI e gli Enti di Promozione Sportiva), nonché ricerche dirette tramite la “Casa Madre” (Federazione Internazionale Spas), porta a un’unica conclusione.

Situazione Attuale delle Organizzazioni Ufficiali di Spas in Italia:

Allo stato attuale (Novembre 2025), a seguito di una ricerca approfondita, non risultano sul territorio italiano federazioni nazionali, associazioni sportive dilettantistiche (ASD), o scuole stabili (Shyshky o Kurin) che siano ufficialmente affiliate alla Federazione Internazionale “Spas” di Oleksandr Prytula e che ne insegnino il curriculum certificato.

Di conseguenza, non è possibile fornire un elenco di indirizzi o siti web cliccabili per scuole ufficiali di Spas in Italia, in quanto inesistenti.

Chiarimento: La Presenza di Arti Marziali Slave in Italia

È fondamentale non confondere l’assenza di Spas con l’assenza di arti marziali slave. Come menzionato, la presenza del Systema russo è invece consolidata. Esistono numerose scuole e istruttori certificati (principalmente nelle linee Ryabko/Vasiliev e Kadochnikov) che operano in diverse città italiane, tra cui Roma, Milano, Torino, Genova e altre.

Queste organizzazioni sono reperibili tramite i loro siti web (spesso Systema [NomeCittà].it o simili) e sono elencate sui siti ufficiali delle loro rispettive “Case Madri” (es. il sito di Vasiliev a Toronto).

Tuttavia, si ribadisce con la massima chiarezza e neutralità:

  • Systema NON è Spas.

  • Sono due arti marziali distinte, con fondatori diversi, filosofie diverse e, soprattutto, identità nazionali (Russa vs. Ucraina) diverse e storicamente contrapposte.

Qualsiasi potenziale praticante in Italia che cercasse lo “Spas” e trovasse una scuola di “Systema” deve essere consapevole che sta per intraprendere un percorso marziale completamente differente.


La Presenza “Sommersa”: La Diaspora Ucraina in Italia

L’analisi della “situazione in Italia” sarebbe drammaticamente incompleta se si fermasse solo alle federazioni ufficiali. L’Italia ospita una delle più grandi diaspore ucraine in Europa occidentale, una presenza che si è ulteriormente e tragicamente intensificata dopo l’invasione russa del 2022.

Questa comunità porta con sé la propria cultura. È quindi altamente probabile che lo Spas esista in Italia, ma non nella forma di una scuola pubblica e commerciale, bensì in una forma “sommersa”, culturale e comunitaria.

La Pratica Informale (Neformal’na Praktyka)

È plausibile che individui o piccoli gruppi di ucraini residenti in Italia, che erano praticanti o Nastavnyk (istruttori) in patria, continuino ad allenarsi in forma privata.

  • Contesto: Allenamenti in parchi, giardini privati o in piccoli gruppi chiusi.

  • Obiettivo: Non la diffusione al pubblico italiano, ma il mantenimento della propria abilità (navychka), della propria salute (Zdrava) e della propria identità culturale in un paese straniero.

  • Visibilità: Questa pratica è, per sua natura, invisibile ai motori di ricerca e al pubblico italiano.

La Pratica Culturale (Kul’turna Praktyka)

Un secondo, e più probabile, canale di presenza è attraverso le Associazioni Culturali Ucraine (Hromady) presenti in tutta Italia (da Roma a Milano, da Napoli a Bologna).

Queste associazioni svolgono un ruolo vitale nel preservare la lingua e la cultura per i membri della diaspora, specialmente per i bambini di seconda generazione.

  • Il Contesto delle “Scuole Domenicali”: In queste associazioni, è comune organizzare corsi di lingua, storia, musica e danza ucraina.

  • Lo Spas come “Etnografia”: È molto probabile che in questo contesto vengano insegnati elementi dello Spas Etnografico (la quarta “direzione” discussa nel Punto 10).

  • Curriculum: Non si tratterebbe di Boyovyy Spas (combattimento), ma di:

    1. Hopak: Insegnamento della danza nazionale, che (come sappiamo) contiene il “codice” marziale.

    2. Zdrava: Insegnamento della ginnastica salutistica cosacca come forma di fitness culturale.

    3. Storia: Lezioni sulla storia dei cosacchi, sui Kharakternyky e sulla filosofia dello Stan, insegnate come patrimonio culturale piuttosto che come addestramento marziale.

  • Pubblico: Principalmente bambini e giovani della comunità ucraina.

  • Obiettivo: Non formare guerrieri, ma preservare l’identità (Samobutnist).

Questa forma di Spas “culturale” è quasi certamente presente in Italia, ma rimane confinata all’interno della diaspora, senza (per ora) un ponte verso il pubblico italiano.


Il Futuro dello Spas in Italia: Scenari Possibili

L’attuale assenza di scuole ufficiali non è necessariamente permanente. Ci sono tre scenari principali attraverso i quali lo Spas potrebbe, in futuro, stabilirsi formalmente in Italia.

Scenario 1: L’Iniziativa “dall’Alto” (La Missione della Casa Madre)

Questo scenario prevede una decisione strategica da parte della “Casa Madre” a Zaporizhzhia (la Federazione Internazionale Spas).

  • Il Processo: L’organizzazione di Prytula potrebbe decidere di investire nella diffusione internazionale, identificando l’Italia come un paese chiave (data la grande diaspora).

  • L’Azione: La Federazione potrebbe inviare un Nastavnyk (istruttore) ucraino di alto livello, certificato e di fiducia, in Italia con la missione specifica di aprire la prima Shyshka (scuola) ufficiale.

  • Ostacoli: Questo scenario richiede ingenti risorse economiche e organizzative, che sono state rese estremamente scarse dalla guerra in Ucraina, la quale ha colpito direttamente la città di Zaporizhzhia, sede dello Spas. Attualmente, la priorità della federazione è la sopravvivenza nazionale, non l’espansione estera.

Scenario 2: L’Iniziativa “dal Basso” (L’Appassionato Italiano)

Questo è lo scenario più comune per la diffusione delle arti marziali: un “pioniere” locale.

  • Il Processo: Un praticante di arti marziali italiano, profondamente affascinato dalla filosofia dello Spas (magari dopo aver letto una pagina informativa come questa), decide di intraprendere il percorso.

  • L’Azione: L’italiano viaggia in Ucraina (quando sarà di nuovo possibile e sicuro), si stabilisce a Zaporizhzhia, si immerge nello studio, impara la lingua e dedica anni a completare il difficile Vyshki (addestramento istruttori) sotto la supervisione diretta dei maestri della “Casa Madre”.

  • Il Ritorno: Dopo aver ottenuto la certificazione ufficiale, torna in Italia e apre la prima scuola affiliata, diventando il “Padre” dello Spas italiano.

  • Ostacoli: Questo richiede un livello di dedizione, tempo e sacrificio economico che pochissimi individui sono disposti ad affrontare, specialmente per un’arte senza una chiara prospettiva commerciale.

Scenario 3: L’Iniziativa della Diaspora (La Formalizzazione)

Questo è, attualmente, lo scenario più probabile e realistico.

  • Il Processo: Un maestro (Nastavnyk) di Spas ucraino, già certificato dalla “Casa Madre”, si trova già in Italia (magari come rifugiato o lavoratore emigrato da tempo).

  • L’Azione: Dopo essersi stabilito, questo individuo decide di “emergere” dalla pratica privata. Inizia a insegnare ai suoi connazionali e, successivamente, apre i corsi al pubblico italiano. Contatta la “Casa Madre” a Zaporizhzhia per ricevere l’autorizzazione formale a fondare la prima “Shyshka” italiana ufficiale.

  • Vantaggi: Questo scenario supera la barriera linguistica, la barriera della formazione (l’istruttore è già formato) e quella organizzativa.

  • Ostacoli: L’istruttore deve affrontare le immense difficoltà burocratiche italiane per aprire un’Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD), trovare una palestra e attrarre studenti verso un’arte completamente sconosciuta, il tutto gestendo le difficoltà della vita da emigrato.

Conclusione: Un Vuoto Definito

La “situazione in Italia” per l’arte marziale Spas è, in conclusione, un vuoto definito. Non ci sono scuole, federazioni o istruttori certificati che operino pubblicamente sul territorio.

Questa assenza è il risultato logico di un’arte giovane, nazionalmente focalizzata, filosoficamente complessa e centralizzata, che tenta di entrare in un mercato marziale italiano già saturo e dominato, nella nicchia “slava”, dal concorrente russo Systema.

L’unica presenza tangibile dello Spas in Italia è quella, preziosa ma “sommersa”, all’interno della vasta comunità ucraina, dove sopravvive come pratica culturale e come simbolo di un’identità indomabile, in attesa del pioniere (italiano o ucraino) che decida un giorno di costruire un ponte formale tra Zaporizhzhia e Roma.

TERMINOLOGIA TIPICA

La terminologia (terminolohiya) dell’arte marziale Spas è molto più di un semplice glossario di comandi o nomi di tecniche, come si potrebbe trovare nel Karate (es. “Mawashi Geri”, “Kiai”) o nel Judo (es. “Hajime”, “Matte”).

Il lessico dello Spas è un sistema filosofico e pedagogico codificato.

Ogni termine chiave è una lezione in sé, un “concetto-seme” che racchiude una profonda comprensione della biomeccanica, della psicologia, della strategia militare e della visione del mondo cosacca. La terminologia è quasi interamente in lingua ucraina, e la sua comprensione non è accessoria, ma fondamentale per afferrare l’anima dell’arte.

Mentre altre arti marziali importate in Occidente (come quelle giapponesi o cinesi) hanno spesso visto la loro terminologia originale messa in secondo piano o tradotta goffamente, i maestri restauratori dello Spas, come Oleksandr Prytula, hanno compiuto uno sforzo deliberato e nazionalistico per ancorare l’arte alla sua lingua madre.

Utilizzare la terminologia ucraina non è un vezzo esotico; è il primo passo per entrare nello Stan (stato) mentale corretto. È un modo per onorare la tradizione (traditsiya) e per connettersi con l’eredità (spadshchyna) dei Cosacchi Zaporozhiani.

Per analizzare in modo completo ed esauriente questa terminologia, la suddivideremo in categorie logiche, trattando ogni termine non come una semplice definizione da dizionario, ma come un concetto profondo da esplorare nel suo contesto filosofico, tecnico e storico.


Categoria 1: I Concetti Filosofici Fondamentali (Il “Perché”)

Questi termini definiscono l’obiettivo, l’etica e la visione del mondo dello Spas. Sono le fondamenta su cui poggia l’intero edificio.

Spas (Спас) – La Salvezza Attiva

  • Significato Letterale: “Salvezza”, “Salvatore”. Deriva direttamente dallo slavo ecclesiastico e si riferisce, nel suo contesto religioso primario, a Gesù Cristo (Spasytel). I cosacchi erano, infatti, guerrieri profondamente cristiani ortodossi, che si vedevano come i difensori della fede.

  • Significato Filosofico Marziale: Il nome stesso dell’arte ne definisce lo scopo ultimo. Non è un’arte per l’aggressione (ahresiya), per la competizione (zmahannya) o per la gloria (slava). È un’arte per la sopravvivenza (vyzhyvannya).

  • La Triplice Salvezza: Il termine Spas non si riferisce a una salvezza singola, ma a un concetto olistico di “Salvezza Totale” su tre livelli, che definiscono l’intero curriculum:

    1. Salvezza del Corpo dalla Malattia: La “Salvezza” dalla debolezza interna, dalle malattie e dal decadimento fisico. Questo è il dominio della Zdrava (il pilastro della salute).

    2. Salvezza del Corpo dalla Violenza: La “Salvezza” dal nemico esterno, dall’aggressore, dalla minaccia di morte in battaglia. Questo è il dominio del Boyovyy Spas (il pilastro del combattimento).

    3. Salvezza della Mente dalla Paura: La “Salvezza” dal nemico interno: paura (strakh), rabbia (lyut’), dubbio (sumniv) ed esitazione. Questo è il dominio dello Stan (il pilastro psicologico).

  • Contesto Pedagogico: Chiamare l’arte “Spas” ricorda costantemente al praticante il suo scopo. Ogni tecnica, ogni respiro, ogni movimento deve essere giudicato in base a un unico criterio: “Questo mi aiuta a salvarmi (fisicamente, mentalmente, spiritualmente)?”. Se la risposta è no, la tecnica è inutile.

Volya (Воля) – La Libertà e la Volontà

  • Significato Letterale: Questa è una delle parole più importanti e complesse della cultura ucraina. Non ha un singolo equivalente in italiano. Significa simultaneamente “Libertà” (nel senso di autonomia politica, libertà *dall’*oppressione) e “Volontà” (nel senso di forza di volontà interiore, determinazione, libertà di agire).

  • Significato Filosofico Marziale: Per i cosacchi, questi due concetti erano inseparabili. La Volya (Libertà) della Sich di Zaporizhzhia esisteva solo perché i suoi membri possedevano la Volya (Volontà) di difenderla con le armi.

  • La Volontà Interna: Nello Spas, l’addestramento è un atto di forgiatura della Volya interiore. È la disciplina necessaria per praticare la Zdrava ogni giorno. È la determinazione (Hart) che permette di sopportare il dolore e la fatica (Hartuvannya – tempra). È la volontà d’animo che permette di non crollare psicologicamente di fronte al nemico.

  • La Libertà Interiore: L’obiettivo ultimo dello Spas non è solo la libertà fisica, ma la libertà interiore. Un praticante che padroneggia lo Stan raggiunge la Volya dalla schiavitù delle proprie emozioni. È libero dalla reazione istintiva della paura, libero di scegliere la risposta perfetta. L’uomo libero (vil’na lyudyna) è colui che è padrone di sé stesso.

Rod (Рід) – La Stirpe e la Comunità

  • Significato Letterale: “Stirpe”, “Clan”, “Genere”, “Famiglia” (in senso esteso), “Popolo”. È un termine che collega il presente al passato (gli antenati, predky) e al futuro (i discendenti, nashchadky).

  • Significato Filosofico Marziale: Questo termine definisce l’etica dello Spas. A differenza di alcune arti marziali focalizzate sull’illuminazione individuale, lo Spas è un’arte collettiva e protettiva.

  • Il Dovere del Protettore: La “Salvezza” (Spas) non è solo per sé stessi. Il praticante di Spas ha il dovere di proteggere il suo Rod – la sua famiglia, la sua comunità, la sua terra (Zemlya). Questo sposta il focus dall’egoismo alla responsabilità (vidpovidal’nist’).

  • Contesto Pedagogico: Questa filosofia influenza direttamente le tecniche. L’addestramento dello Spas (come vedremo) enfatizza la difesa da più avversari, perché un protettore raramente affronta una singola minaccia leale. Enfatizza anche la Zdrava (salute), perché un guerriero malato non può proteggere il suo Rod. L’addestramento non è per la vanità personale, ma per diventare un membro forte e utile della propria stirpe.

Zemlya (Земля) – La Terra

  • Significato Letterale: “Terra”, “Suolo”, “Patria”.

  • Significato Filosofico Marziale: Questo termine ha una doppia valenza: una spirituale/energetica e una tattica.

  • Connessione Spirituale: Lo Spas è un’arte della steppa (Step). I Kharakternyky traevano forza dalla natura. La Zemlya è vista come una fonte di energia viva. L’addestramento all’aperto (na pryrodi), camminare a piedi nudi, e il concetto di “radicamento” sono fondamentali.

  • Connessione Tecnica (Radicamento): Tutta la biomeccanica dello Spas (il Kholy) inizia dalla terra. La Zemlya è il punto da cui si “tira” la forza.

  • Connessione Tattica (Terreno): A differenza delle arti da tatami, lo Spas è ossessionato dall’adattabilità al terreno. Il lavoro di gambe (Peresuvannya) è progettato per funzionare sul terreno irregolare della Zemlya: fango, neve, erba alta, sassi. Il termine ricorda al praticante che il combattimento reale avviene nel mondo reale.


Categoria 2: I Concetti Psico-Fisici (Lo “Stato Ideale”)

Questi termini descrivono lo stato interiore che il praticante cerca di raggiungere. Sono il “software” psicologico dell’arte.

Stan (Стан) – Lo Stato di Esistenza

  • Significato Letterale: “Stato”, “Condizione”, “Postura”. Ha anche un significato militare: “Accampamento”, “Stazione”.

  • Significato Filosofico Marziale: Questo è, senza dubbio, il termine tecnico più importante dello Spas. È l’obiettivo di ogni singolo esercizio, respiro e meditazione. È l’eredità diretta dei Kharakternyky.

  • Definizione: Lo Stan non è una “guardia” fisica (come il Kamae giapponese). È uno stato psicofisico ottimale di esistenza. È la “calma nel cuore della tempesta”. È la capacità di rimanere in uno stato di pace interiore assoluta (spokiy) e rilassamento fisico (rozslablennya), pur essendo in uno stato di massima allerta (hotovnist’) e consapevolezza (svidomist’).

  • Componenti dello Stan:

    1. Assenza di Paura/Rabbia: La mente è “vuota” da emozioni paralizzanti.

    2. Rilassamento Corporeo: I muscoli non sono tesi, permettendo al Kholy (onda) di fluire istantaneamente.

    3. Percezione Acuita: I sensi sono aperti (vedi Chuttya).

    4. Reattività Istintiva: Non c’è pensiero. L’azione (diya) è un riflesso puro.

  • L’Icona dello Stan: L’archetipo del guerriero in perfetto Stan è il Kozak Mamay (il cosacco che medita seduto, suonando la bandura, ma con tutte le armi pronte accanto a sé).

  • Contesto Pedagogico: L’intero allenamento (trenuvannya) è un esercizio per raggiungere e mantenere lo Stan. Lo sparring (Lavomakh) non è per vincere, ma per testare se si riesce a mantenere lo Stan sotto pressione.

Chuttya (Чуття) – La Percezione Sottile

  • Significato Letterale: “Sentire”, “Percezione”, “Fiuto”, “Intuizione”. È un “sentire” che va oltre i cinque sensi. È il “sesto senso” del guerriero.

  • Significato Filosofico Marziale: Se lo Stan è lo stato, il Chuttya è lo strumento percettivo di quello stato. È la “magia” dei Kharakternyky decodificata. È l’abilità di percepire il mondo in modo animale, istintivo.

  • Tipi di Chuttya:

    1. Chuttya Ambientale: La consapevolezza a 360 gradi. “Sentire” qualcuno alle proprie spalle, percepire il pericolo prima che sia visibile. È l’abilità del Plastun (l’esploratore).

    2. Chuttya Tattile (Dotykove): “Ascoltare” il corpo dell’avversario attraverso il contatto. Nei Nakhopy (esercizi a coppie), il praticante impara a “sentire” l’equilibrio, la tensione e l’intenzione del partner attraverso una semplice presa.

    3. Chuttya del Namir (Intenzione): Il livello più alto. La capacità di percepire l’intenzione (Namir) di attaccare dell’avversario prima che il suo corpo si muova.

  • Contesto Pedagogico: Il Chuttya si allena attivamente. Tecniche come l’allenamento alla cieca (slipy vyshkil), l’ascolto della natura (slukhannya) e la pratica del rilassamento (rozslablennya – perché la tensione blocca il Chuttya) sono fondamentali.

Namir (Намір) – L’Intenzione

  • Significato Letterale: “Intenzione”, “Proposito”.

  • Significato Filosofico Marziale: Nello Spas, un attacco non inizia con il movimento fisico, ma con il pensiero e l’intenzione che lo precedono. Questo Namir crea micro-tensioni muscolari e un’emanazione di energia che un praticante esperto (con il Chuttya sviluppato) può percepire.

  • Implicazione Tattica:

    1. Difesa: Lo Spas insegna a intercettare il Namir, non l’attacco. Si agisce prima che l’attacco sia pienamente formato.

    2. Attacco: Si insegna ad attaccare senza Namir (o a nasconderlo), muovendosi da uno stato di Stan (calma), rendendo l’attacco imprevedibile.

Omana (Омана) – L’Illusione / Inganno

  • Significato Letterale: “Inganno”, “Illusione”, “Falsità”, “Confusione”.

  • Significato Filosofico Marziale: È il termine per la guerra psicologica. È l’arte di manipolare la percezione (Chuttya) dell’avversario.

  • Contesto Storico: È la spiegazione razionale delle leggende dei Kharakternyky (l’invisibilità, il far apparire pochi come molti).

  • Tecniche di Omana (Applicazione):

    1. Omana Fisica: Finte, movimenti ingannevoli del Kholy (es. muovere le spalle ma colpire con i piedi), e il Lamanym Rytmom (ritmo spezzato) per confondere il timing del nemico.

    2. Omana Psicologica: Proiettare uno Stan di calma assoluta per innervosire l’avversario. Usare la postura (la non-guardia) per sembrare un bersaglio facile.

    3. Omana Tattica: Tattiche di guerriglia. Creare rumore, distrazioni.


Categoria 3: I Princìpi Biomeccanici (Il “Come si Muove”)

Questi termini sono il cuore della “tecnologia” fisica dello Spas. Descrivono come il corpo genera potenza e si muove.

Kholy (Хорли) – Il Movimento Ondulatorio

  • Significato Letterale: “Onda”, “Movimento Ondulatorio”, “Oscillazione”.

  • Significato Tecnico: Questo è il motore biomeccanico dello Spas. È il principio fondamentale del movimento. A differenza di molte arti che si basano sulla rotazione dell’anca o sulla forza muscolare lineare, lo Spas si basa su un’onda di energia cinetica che viaggia attraverso l’intera struttura corporea, partendo dalla Zemlya (Terra).

  • La Catena Cinetica del Kholy:

    1. Inizia dai piedi (radicamento).

    2. Viene amplificato dal movimento tridimensionale del bacino (Taz).

    3. Viene trasmesso dalla colonna vertebrale (Khrebet), che si muove fluidamente come un serpente o una frusta (non è un blocco rigido).

    4. Viene rilasciato attraverso l’arto (braccio o gamba), che deve essere rilassato (rozslablenyy).

  • Tipi di Kholy: L’addestramento (nella Zdrava) si concentra sulla padronanza di diversi tipi di onde: Verticale (Suhyb-Rozhyb, piegarsi-stendersi), Orizzontale (Vytok, come un serpente) e Spirale (Skrutka, “avvitamento”).

  • Contesto Pedagogico: La pratica del Kholy in solitaria (l’equivalente del “kata”, come visto nel Punto 8) è la base di ogni allenamento.

Khlyst (Хлист) – La Frustata

  • Significato Letterale: “Frustata”, “Colpo di frusta”.

  • Significato Tecnico: Questo è il risultato del Kholy. È l’applicazione della potenza. È la tecnica di colpire (udar).

  • Definizione: Il Khlyst descrive un colpo dove l’arto (braccio o gamba) rimane completamente rilassato (rozslablenyy) per il 99% del movimento, agendo come la corda di una frusta. Viene accelerato passivamente dall’onda Kholy generata dal corpo. Solo nell’istante dell’impatto c’è una breve, esplosiva contrazione per trasferire l’energia.

  • Vantaggi:

    1. Velocità: Un muscolo rilassato è più veloce di uno teso.

    2. Imprevedibilità: L’assenza di tensione muscolare elimina il “caricamento” (telegraphing).

    3. Potenza Penetrante: Crea un’onda d’urto, non una spinta.

  • Applicazione: È il principio dietro ogni Udar (colpo) e l’unica tecnica per usare correttamente la Nagaika (frusta).

Rozslablennya (Розслаблення) – Il Rilassamento Attivo

  • Significato Letterale: “Rilassamento”.

  • Significato Tecnico: Nello Spas, questo non è uno stato passivo (riposo). È una tecnica attiva e dinamica. È il prerequisito fondamentale per il Kholy, il Khlyst e il Chuttya.

  • Perché è una Tecnica:

    1. Per la Potenza: I muscoli tesi “bloccano” l’onda Kholy. Solo un corpo rilassato può fungere da conduttore.

    2. Per la Velocità: La tensione nei muscoli antagonisti rallenta ogni movimento. Rozslablennya è l’atto di rilasciare quella tensione.

    3. Per la Percezione: La tensione muscolare è “rumore” che blocca il Chuttya. Essere rilassati significa “ascoltare” meglio.

    4. Per l’Assorbimento (Pohlynannya): Un corpo rigido si spezza. Un corpo rilassato può “assorbire” e disperdere la forza di un impatto, come un filo d’erba al vento.

Peresuvannya (Пересування) – Lo Spostamento (Lavoro di Gambe)

  • Significato Letterale: “Spostamento”, “Movimento”.

  • Significato Tecnico: È il termine che definisce il lavoro di gambe dello Spas. È progettato per la Zemlya (terreno irregolare).

  • Termini Tecnici del Peresuvannya:

    • Perekat (Перекат): “Rotolamento”. La tecnica base. È uno spostamento fluido del peso da un piede all’altro, senza sollevare i piedi o “saltellare”. Il baricentro rimane stabile. Garantisce equilibrio e silenziosità (tecnica Plastun).

    • Prysyadka (Присядка): “Accovacciata”. L’abilità di combattere e muoversi da un livello basso (derivato dalla danza Hopak).

    • Povzun (Повзун): “Strisciamento”. Le tecniche di movimento a terra (na zemli), per muoversi in modo silenzioso o per combattere da terra.

    • Skrutka (Скрутка): “Avvitamento/Torsione”. Il movimento a spirale, fondamentale per evitare di farsi circondare (combattimento multiplo) e per potenziare il Kholy.


Categoria 4: La Pedagogia e la Struttura (La “Scuola”)

Questi termini definiscono come lo Spas viene insegnato, chi lo insegna e come è strutturato.

Zdrava (Здрава) – Il Sistema di Salute

  • Significato Letterale: “Salute”.

  • Significato Tecnico: È il Primo Pilastro dello Spas. È il sistema di ginnastica, respirazione e “tempra” che costituisce la base di ogni allenamento.

  • Contenuto: La pratica del Kholy lento, la mobilizzazione articolare (rozmynka), le tecniche di respirazione (Dykhannya) e le pratiche di Hartuvannya.

  • Ruolo: Non è un “riscaldamento” accessorio. È la pratica fondamentale. Senza Zdrava, il corpo non è preparato a gestire la potenza del Boyovyy Spas o a raggiungere la calma dello Stan.

Hartuvannya (Гартування) – La Tempra

  • Significato Letterale: “Tempra”, “Indurimento” (dall’ucraino hart – “acciaio”).

  • Significato Tecnico: Il processo di condizionamento psicofisico per rendere il corpo e la mente resilienti come l’acciaio temprato.

  • Applicazione Fisica: Condizionamento del corpo a sopportare l’impatto (colpi controllati), e adattamento agli elementi (esposizione al freddo, camminare sulla neve).

  • Applicazione Psicologica: Sottoporre la mente a stress controllato (fatica, dolore) per addestrarla a mantenere lo Stan in condizioni avverse.

Nastavnyk (Наставник) – Il Mentore

  • Significato Letterale: “Mentore”, “Precettore”, “Istruttore”.

  • Contesto Culturale: Questo termine è preferito a “allenatore” (trener) o “maestro” (mayster). “Allenatore” è troppo sportivo. “Maestro” è troppo gerarchico. Nastavnyk implica un ruolo di guida olistica.

  • Ruolo: Il Nastavnyk non insegna solo tecniche di combattimento. Egli è il Varitel (Custode) della tradizione. Insegna la Zdrava (salute), la Filosofiyu (filosofia) e il Boyovyy Spas (combattimento) come un unico sistema. È l’erede moderno della relazione Did-Onuk (Nonno-Nipote) della trasmissione orale.

Vyshki (Вишкіл) – L’Addestramento Formale

  • Significato Letterale: “Addestramento”, “Formazione” (spesso in senso militare o intensivo).

  • Contesto Pedagogico: Indica il percorso di addestramento formale e certificato sotto un Nastavnyk e all’interno della Federazione (la “Casa Madre” di Prytula). È il processo per diventare un praticante o un istruttore certificato, garantendo la qualità e la fedeltà ai princìpi.

Shyshka (Шишка) / Kurin (Курінь) – La Scuola

  • Shyshka (Шишка): “Pigna”. Un antico simbolo di forza e unità. È il termine usato per una scuola locale o un club di Spas.

  • Kurin (Курінь): Un termine storico della Sich di Zaporizhzhia, che indicava un’unità amministrativa e militare (un “reggimento” o “battaglione”). Oggi, nella terminologia della Federazione Spas, un Kurin è spesso un raggruppamento regionale di diverse Shyshky.


Categoria 5: Le Tecniche di Combattimento (L’Azione)

Questi sono i termini che descrivono l’applicazione marziale (Boyovyy) dei princìpi.

Boyovyy Spas (Бойовий Спас) – Il Combattimento di Salvezza

  • Significato Letterale: “Combattimento di Salvezza” o “Spas Combattivo”.

  • Descrizione: È il Secondo Pilastro del sistema. È l’applicazione dei princìpi (Kholy, Stan, Chuttya) alla realtà dell’autodifesa (Samooborona).

  • Focus: Pragmatismo assoluto. Include Holiruch (mani nude), Borot’ba (lotta) e Zbroyia (armi).

Holiruch (Голіруч) – Combattimento a Mani Nude

  • Significato Letterale: “Mani nude” (da holyy – nudo, e ruky – mani).

  • Descrizione: Il termine generico per tutte le tecniche disarmate (colpi, leve, proiezioni).

Udary (Удари) – Colpi

  • Significato Letterale: “Colpi” (singolare: Udar).

  • Termini Specifici (Esempi):

    • Khlyst: Come visto, il principio di colpire a frustata.

    • Lyapas (Ляпас): “Schiaffo”. Un colpo Khlyst fondamentale con la mano aperta (Ladon), diretto a orecchie, tempie o viso.

    • Rub (Руб): “Taglio”. Un colpo con il taglio della mano (stile shuto), potenziato dal Kholy.

    • Tychok (Тичок): “Punta”, “Affondo”. Un colpo con le dita (tese o a “forchetta”), diretto a punti vitali (occhi, gola).

    • Likot’ (Лікоть): “Gomito”.

Kopy (Копи) – Calci

  • Significato Letterale: “Calci” (singolare: Kop).

  • Focus: I calci dello Spas sono pragmatici, generalmente bassi, per non perdere l’equilibrio sul terreno (Zemlya).

  • Termini Specifici:

    • Pidbitka (Підбитка): “Sottocolpo”. Un calcio Khlyst rapido e basso (a stinco, ginocchio).

    • Pidchopy (Підчопи): “Spazzata”.

    • Prysyadka-Kop: Il calcio sferrato dalla posizione accovacciata (dall’Hopak).

Zakhyst (Захист) – Difesa

  • Significato Letterale: “Difesa”, “Protezione”.

  • Filosofia Difensiva: La difesa nello Spas è attiva, non passiva. Non si “blocca” (blok), si “fluisce”.

  • Termini Specifici:

    • Ukhyl (Ухил): “Evasione”, “Schivata”. Usare il Kholy del tronco per spostare il bersaglio fuori linea.

    • Vyvedennya (Виведення): “Deviazione”, “Portar fuori”. La “parata” dello Spas. Incontrare l’attacco in modo rilassato (Rozslablennya) e re-indirizzarlo fluidamente, spesso usandolo per sbilanciare l’avversario.

    • Pohlynannya (Поглинання): “Assorbimento”. La tecnica avanzata di “accogliere” un colpo inevitabile con un Kholy inverso, disperdendo l’energia.

Borot’ba (Боротьба) – Lotta

  • Significato Letterale: “Lotta”.

  • Descrizione: La componente di grappling dello Spas. Non è la lotta a terra sportiva (come il BJJ), ma una lotta per lo sbilanciamento e il controllo in piedi.

  • Termini Specifici:

    • Vyvedennya z Rivnovahy (Виведення з Рівноваги): “Portare fuori dall’equilibrio”. La tecnica fondamentale. Rompere l’equilibrio del nemico usando il Kholy contro la sua struttura, prima di qualsiasi proiezione.

    • Zalomy (Заломи): “Leve” (articolari). Nello Spas, sono dinamiche e fluide. L’arto dell’avversario viene “catturato” e controllato tramite un Kholy a spirale (Skrutka), “avvitandolo” a terra.

    • Kydky (Кидки): “Proiezioni” (singolare: Kydok). Sono la conseguenza dello sbilanciamento.

Lavomakh (Лавомах) – Il Combattimento Sportivo

  • Significato Letterale: “Combattimento sulla Linea” o “Combattimento a Sciame”.

  • Contesto Storico: Deriva dalla tattica di cavalleria cosacca chiamata Lava (Лава), un attacco a sciame, fluido e apparentemente caotico.

  • Descrizione Moderna: È il termine ufficiale per lo sparring e la competizione sportiva dello Spas. È un combattimento a contatto pieno, con protezioni.

  • Ruolo Pedagogico: È il “test” per verificare se il praticante riesce a mantenere lo Stan, il Rozslablennya e il Kholy sotto pressione (tysk).


Categoria 6: Le Armi (Зброя – Zbroyia)

La terminologia delle armi (zbroyia) è fondamentale, poiché lo Spas è, storicamente, un’arte armata. L’arma è vista come un’estensione del corpo che applica gli stessi princìpi.

Sablya (Шабля) – La Sciabola

  • Descrizione: L’arma iconica del cosacco. Una sciabola curva, di origine orientale.

  • Terminologia Tecnica: La pratica con la Sablya usa gli stessi termini: il taglio (Rub) è un Khlyst. La difesa è un Vyvedennya. Il “kata” in solitaria è la Visimka (Figura Otto), un flusso Kholy continuo.

Nagaika (Нагайка) / Kantsyuk (Канцюк) – La Frusta

  • Descrizione: La frusta corta e pesante, con una punta appesantita (a volte con piombo) o un’impugnatura rigida.

  • Terminologia Tecnica: È l’arma che incarna il Khlyst. Non può funzionare con la forza muscolare; richiede un Kholy perfetto e un Rozslablennya totale della spalla per “schioccare” con potenza.

Nizh (Ніж) – Il Coltello

  • Descrizione: Il coltello, l’arma da fianco per l’uso quotidiano e il combattimento ravvicinato.

  • Terminologia Tecnica: La pratica (Potik) è un flusso continuo di tagli (Riz) e affondi (Kol), potenziati da micro-onde Kholy. La difesa da coltello è una specialità basata sull’evasione (Ukhyl) e sul controllo tramite leve (Zalomy).

Spys (Спис) / Palytsya (Палиця) – Lancia / Bastone

  • Spys: “Lancia”. L’arma primaria del cosacco a cavallo.

  • Palytsya: “Bastone”. Lo strumento di addestramento (Zdrava) e l’arma improvvisata.

  • Terminologia Tecnica: Il bastone è usato nella Zdrava come partner per imparare il Kholy della colonna vertebrale. In combattimento, l’affondo (Tychok) è un’onda Kholy di tutto il corpo.

ABBIGLIAMENTO

L’abbigliamento (odyah in ucraino) nell’arte marziale Spas è un argomento di profonda complessità, che trascende di gran lunga la semplice nozione di “uniforme” (uniforma) come la si intende nelle arti marziali asiatiche (come il Gi del Judo o il Dobok del Taekwondo).

Per il praticante di Spas, l’abbigliamento non è un semplice indumento ginnico; è, a seconda del contesto, una dichiarazione di identità culturale, un archivio storico vivente, uno strumento filosofico e un equipaggiamento tattico.

A differenza della singola uniforme standardizzata di molte arti marziali, l’abbigliamento dello Spas si manifesta in tre contesti principali, ognuno con la sua logica, i suoi materiali e il suo scopo:

  1. Abbigliamento da Allenamento (Trenuval’nyy Odyah): La tenuta pragmatica e moderna utilizzata per la pratica quotidiana in palestra (zal).

  2. Abbigliamento Tradizionale (Traditsiynyy Striy): Il costume storico e folkloristico, l’abito cerimoniale che incarna l’eredità cosacca.

  3. Abbigliamento da Competizione (Sportyvnyy Odyah): L’equipaggiamento standardizzato e protettivo utilizzato specificamente per le gare di combattimento sportivo (Lavomakh).

Analizzare queste tre categorie in profondità rivela come ogni scelta, dal tessuto alla foggia, sia una diretta conseguenza della filosofia, della storia e della biomeccanica dello Spas.


1. Abbigliamento da Allenamento (Trenuval’nyy Odyah) – Il Dominio del Pragmatismo

Quando si entra in una moderna Shyshka (scuola) di Spas a Kyiv o Zaporizhzhia per una normale sessione serale, è raro vedere la sala piena di praticanti in costumi cosacchi completi. La realtà dell’allenamento quotidiano (shchodenna praktyka) è dominata da una logica di funzionalità, accessibilità e comfort.

L’obiettivo dell’allenamento non è estetico, ma è la padronanza dei princìpi interni: il Kholy (onda), la Zdrava (salute) e lo Stan (stato psicofisico). Per questo, l’abbigliamento deve essere semplice e non restrittivo.

La Componente Superiore (Verkhnya Chastyna)

  • La T-shirt (Futbolka): La scelta più comune è una semplice T-shirt, solitamente in cotone o in tessuto tecnico traspirante.

  • Simbolismo Moderno: Sebbene pragmatica, la T-shirt serve comunque come “uniforme” identitaria. È quasi sempre personalizzata:

    • Logo della Scuola (Emblema Shyshky): Porta l’emblema della scuola o del Kurin (distretto) di appartenenza.

    • Simboli Nazionali: Molto comuni sono il Tryzub (il tridente ucraino), ritratti stilizzati del Kozak Mamay, o simboli della Federazione Spas.

    • Filosofia: Indossare la maglietta della scuola crea un senso di appartenenza e pobratymstvo (fratellanza), simile a indossare i colori di un club, ma con una connotazione culturale più profonda.

La Componente Inferiore (Nyzhn’ya Chastyna)

Qui la scelta è guidata dalla necessità di una mobilità assoluta per le gambe, fondamentale per il Kholy, il Peresuvannya (lavoro di gambe) e le posizioni basse (Prysyadka).

  • Pantaloni da Tuta (Sportyvni Shtany): La scelta più comune. Pantaloni larghi, comodi, che non stringono alle ginocchia o all’inguine.

  • Pantaloni da Arti Marziali: Alcuni praticanti, specialmente quelli provenienti da altre discipline, possono usare i pantaloni di un Gi da Judo o Sambo (Kurtka), apprezzati per la loro resistenza, specialmente durante la pratica della lotta (Borot’ba).

  • “Sharovary” Moderni: Molte scuole producono una versione “da allenamento” dei tradizionali pantaloni cosacchi. Questi mantengono la foggia larga (sharovary) ma sono realizzati in moderni tessuti tecnici (leggeri e traspiranti) invece che in lana pesante o seta. Questo rappresenta il compromesso ideale tra funzionalità moderna e identità tradizionale.

Le Calzature (Vzutta)

La scelta delle calzature dipende interamente dalla superficie di allenamento.

  • Piedi Nudi (Na Bosykh): Se l’allenamento si svolge su un tatami (materassina), come in molte palestre moderne, la pratica è rigorosamente a piedi nudi.

    • Vantaggio Marziale: Questo è considerato pedagogicamente superiore. Praticare a piedi nudi sviluppa il Chuttya (la percezione sottile) dei piedi. Il praticante impara a “sentire” la Zemlya (terra/suolo), a “radicarsi” e a percepire la distribuzione del peso, che è fondamentale per generare il Kholy dalla base.

  • Scarpe da Allenamento Leggere (Borcivky): Se la palestra ha un pavimento in legno (parket), come è comune in molte strutture sportive dell’Europa orientale, non ci si allena scalzi.

    • Descrizione: Si utilizzano calzature specifiche, molto simili alle scarpe da lotta (wrestling), da Sambo (sambivky) o da boxe.

    • Caratteristiche: Devono avere una suola sottile, piatta e flessibile (per non perdere il Chuttya del suolo) e offrire un buon grip. Devono essere leggere per non appesantire il Peresuvannya (lavoro di gambe).


2. Abbigliamento Tradizionale (Traditsiynyy Striy) – Il Dominio del Simbolo

Questo è il cuore dell’abbigliamento Spas. È l’uniforme dell’anima, l’abito che il praticante indossa durante i festival (come quelli sull’Isola di Khortytsia), le dimostrazioni pubbliche, gli esami di alto livello e le cerimonie (ritualy).

Indossare il Traditsiynyy Striy (Costume Tradizionale) è un atto performativo e spirituale. Ogni singolo elemento di questo abito non è casuale; è un pezzo di storia, un amuleto e uno strumento tattico. Questo è l’abito del Kozak Mamay.

L’analisi di ogni componente rivela la profonda integrazione tra funzione e filosofia.

Gli Sharovary (Шаровари) – I Pantaloni della Libertà e dell’Inganno

Gli Sharovary sono forse l’elemento più riconoscibile e marzialmente significativo dell’intero costume.

  • Descrizione: Si tratta di pantaloni estremamente larghi, con un cavallo molto basso, realizzati con una quantità prodigiosa di tessuto (spesso lana, seta pesante o lino). Sono stretti in vita (tenuti da una cintura o cordone) e stretti alle caviglie, dove vengono infilati dentro gli stivali (Choboty).

  • Colori: I colori più iconici sono il rosso (chervonyy) o il blu (syniy). Il rosso, colore del sangue, della vita e del coraggio, era spesso preferito.

  • Origine Storica: Non sono un’invenzione slava. Sono un adattamento culturale della steppa. I cosacchi li adottarono dai loro vicini e nemici, i Tartari e i Turchi Ottomani. Questo dimostra il pragmatismo cosacco: adottare ciò che funziona.

  • Funzione Marziale 1: La Libertà di Movimento (Volya Rukhu): Questa è la funzione più ovvia. Il nemico numero uno di un praticante di Spas è la restrizione. Il Kholy (l’onda) richiede una mobilità totale del bacino (Taz) e delle anche. Le posizioni basse della Prysyadka (derivate dall’Hopak) sarebbero impossibili con pantaloni stretti. Gli Sharovary forniscono una libertà di movimento assoluta in ogni direzione.

  • Funzione Marziale 2: L’Omana (Inganno) Tattico: Questa è la funzione più sottile e geniale. Gli Sharovary sono un’arma di Omana (inganno).

    • Nascondere il Peresuvannya (Lavoro di Gambe): L’enorme quantità di tessuto nasconde completamente la posizione dei piedi e il lavoro di gambe. L’avversario non può vedere il Perekat (il rotolamento del peso), non può vedere se il praticante sta caricando un calcio, né può giudicare la stabilità della sua base. Questo rende le azioni del praticante di Spas incredibilmente imprevedibili.

    • Nascondere i Kopy (Calci): Un calcio basso (Pidbitka) o un calcio dalla Prysyadka parte da sotto il “mantello” di tessuto, apparendo all’ultimo istante senza alcun “caricamento” (telegraphing) visibile.

  • Funzione di Termoregolazione (Zdrava): Nella steppa, il clima è estremo.

    • In Inverno: La grande quantità di tessuto intrappola l’aria calda corporea, agendo come un isolante naturale.

    • In Estate: Se realizzati in lino o seta, il tessuto largo permette una circolazione dell’aria costante, rinfrescando il corpo.

  • Funzione Psicologica: Un guerriero in Sharovary appare fisicamente più grande, più imponente e più intimidatorio.

La Vyshyvanka (Вишиванка) – La Camicia come Armatura Spirituale

Se gli Sharovary sono lo strumento tattico, la Vyshyvanka (camicia ricamata) è lo scudo spirituale.

  • Descrizione: Una camicia, tradizionalmente di lino (l’on) o canapa, dal taglio dritto e semplice. La sua caratteristica distintiva è la vyshyvka (il ricamo).

  • Funzione Materiale (Lino): Il lino era il tessuto perfetto per la steppa. È incredibilmente resistente, traspirante (assorbe il sudore e si asciuga rapidamente) e ha proprietà antibatteriche naturali, aiutando a prevenire infezioni e irritazioni cutanee durante le lunghe campagne militari (un aspetto della Zdrava).

  • Funzione Spirituale 1: L’Obereh (Оберіг) – Il Talismano: Questa è la funzione primaria del ricamo. La Vyshyvanka non è un indumento decorativo; è un Obereh (un talismano, un amuleto di protezione).

    • La Teoria dei “Punti deboli”: La filosofia tradizionale ucraina vedeva il corpo umano come vulnerabile agli spiriti maligni (zli dukhy) o all’energia negativa (“malocchio”), che potevano entrare attraverso le “aperture” dell’indumento.

    • Posizionamento Tattico del Ricamo: Per questo motivo, il ricamo non è posizionato a caso. Si trova sempre nei punti di “confine” tra il corpo e il mondo esterno:

      • Il Colletto (Komir): Per proteggere la gola e la testa (l’anima).

      • I Polsini (Manshety): Per proteggere le mani (le azioni).

      • Il Petto (Pazukha): Per proteggere il cuore e i polmoni (il centro vitale).

      • L’Orlo (Podil): (Spesso sulle camicie femminili) Per proteggere dalla “terra” e preservare la fertilità.

  • Funzione Spirituale 2: Il Codice del Rod (Stirpe): I motivi del ricamo non erano casuali. Erano un linguaggio, un “passaporto” spirituale.

    • Simboli Geometrici (Rombi, Spirali, Svarha): Sono i simboli più antichi, pre-cristiani, legati alla Zemlya (Terra, simboleggiata dal rombo) e all’energia cosmica (il sole, il Kholy dell’universo). Questi erano i simboli preferiti per le vyshyvanky maschili e guerriere, invocando forza primordiale.

    • Simboli Floreali (Fiori, Kalyna, Foglie di Quercia): Più recenti, rappresentano la bellezza, la vita e la famiglia. Le foglie di quercia (dub), in particolare, erano un simbolo di forza maschile e venivano ricamate sulle camicie dei guerrieri.

    • Colori: Il rosso (amore, vita, coraggio) e il nero (la terra fertile, chornozem, ma anche il dolore e la forza derivante dalla sofferenza) sono i colori più potenti e comuni.

  • Collegamento allo Spas: Indossare la Vyshyvanka durante una cerimonia o una dimostrazione è un atto di attivazione dello Stan. È un modo per il praticante di “vestire” la sua protezione spirituale, di connettersi al suo Rod (la sua stirpe) e di allinearsi con le forze protettive della Zemlya, preparandosi mentalmente e spiritualmente all’azione.

Il Poyas (Пояс) – La Cintura-Fascia come Centro di Gravità

Il Poyas (cintura) cosacco non è una cintura di cuoio sottile, né una cintura di gradi (obi giapponese). È una fascia (krayka) di tessuto molto lunga (spesso diversi metri) e larga, avvolta più volte strettamente attorno alla vita.

  • Materiali: Lana o, per i cosacchi più ricchi (Starshyna, gli ufficiali), seta (shovk) importata.

  • Funzione Marziale 1: Il Supporto Biomeccanico (Zdrava): Questa è la sua funzione più importante, direttamente collegata alla Zdrava e al Kholy.

    • Supporto Lombare: Agisce come una moderna cintura da sollevamento pesi. I cosacchi passavano la vita a cavallo (un’attività che distrugge la schiena) e compivano enormi sforzi fisici. Il Poyas avvolto strettamente stabilizzava la colonna lombare e il core.

    • Facilitazione del Kholy: Fornendo un supporto rigido ma flessibile al centro del corpo (il bacino e la zona lombare, che sono il “motore” del Kholy), il Poyas aiutava il praticante a generare e trasferire l’onda di potenza in modo più efficiente e sicuro.

  • Funzione Marziale 2: La “Utility Belt” Tattica: Il Poyas era il sistema di trasporto dell’equipaggiamento.

    • Sostegno per Armi: Le molteplici pieghe del tessuto creavano un alloggiamento perfetto e sicuro per infilare armi: una o più pistole (pistoli), il coltello (Nizh), la frusta (Nagaika) e, tramite ganci, la sciabola (Sablya). L’arma era tenuta saldamente contro il corpo, ma era immediatamente accessibile.

    • Tasca Improvvisata: Le pieghe potevano contenere denaro, documenti o polvere da sparo.

  • Funzione Salutistica (Zdrava): La tradizione popolare ucraina (e slava in generale) credeva fermamente che mantenere i reni e l’addome al caldo fosse essenziale per la salute e la virilità. Il Poyas di lana svolgeva una funzione termica vitale, proteggendo gli organi interni dai gelidi venti della steppa.

  • Simbolismo: Un Poyas lungo, colorato e di seta era un simbolo di status e ricchezza.

I Choboty (Чоботи) – Gli Stivali della Steppa

  • Descrizione: Stivali alti in pelle (shkira), tradizionalmente con una punta leggermente arrotondata e un tacco basso. L’iconico stivale cosacco è il Sapiantsi (Сап’янці), realizzato in pelle di capra tinta di rosso (chervonyy) o giallo (zhovtyy), morbida ma resistente.

  • Funzione Marziale 1: Equitazione (Kinnytsia): La funzione primaria. Gli stivali alti proteggono la gamba del cavaliere dallo sfregamento contro la sella e i finimenti. Il tacco serve a impedire al piede di scivolare completamente nella staffa.

  • Funzione Marziale 2: Protezione sul Campo (Zakhyst na Zemli): Lo Spas è un’arte della Zemlya (terra). La steppa non è un tatami piatto. È piena di erba alta e affilata, cardi, rovi, fango, neve e serpenti velenosi (vipere della steppa).

    • I Choboty alti erano un’armatura per le gambe, proteggendo lo stinco (un bersaglio comune) da tagli, morsi e intemperie.

  • Funzione Marziale 3: Combattimento (Boyovyy): Gli stivali stessi erano un’arma. Un calcio (Kop) sferrato non a piedi nudi, ma con un tacco duro (kabuk) e una punta di cuoio, è infinitamente più distruttivo. I Choboty rendono i calci bassi (Pidbitka) alle ginocchia e agli stinchi dell’avversario delle vere e proprie tecniche invalidanti.

L’Abbigliamento della Testa (Holovnyy Ubir) e l’Oseledets

  • Papakha (Папаха) o Kutsma (Кучма): L’alto cappello di pelliccia (solitamente astrakan o pecora). Funzione primaria: calore negli inverni brutali. Funzione secondaria: status (la qualità e l’altezza della pelliccia indicavano il rango) e protezione (un cappello di pelliccia spesso poteva attutire un fendente di sciabola non perfettamente assestato).

  • Oseledets (Оселедець) o Chupryna (Чуприна): Sebbene non sia un “indumento”, è la parte più importante dell'”uniforme” della testa. È la famosa ciocca di capelli cosacca su una testa altrimenti rasata.

    • Simbolismo: Come analizzato nel Punto 6 (Leggende), ha una doppia valenza.

      1. Spirituale/Religiosa: La leggenda popolare dice che il cosacco, vivendo una vita di peccato (guerra), la tenesse affinché Dio, dopo la sua morte, potesse “afferrarlo” per quella ciocca e tirarlo su in Paradiso.

      2. Esoterica (Kharakternyk): L’interpretazione dello Spas è che l’Oseledets, situato sulla corona della testa (il sahasrara chakra dello yoga), fungesse da “antenna” spirituale per affinare il Chuttya (la percezione sottile) e connettersi con il divino, aiutando a raggiungere lo Stan.

    • Identità: Era il segno distintivo del cosacco Zaporozhiano, un simbolo di fratellanza e di appartenenza all’élite guerriera.


3. Abbigliamento da Competizione (Sportyvnyy Odyah) – Il Dominio della Regola

Infine, esiste una terza uniforme, quella utilizzata per la “Direzione Sportiva” (Sportyvnyy Napryam) dello Spas: il Lavomakh.

Qui, la filosofia e il folklore lasciano il posto alla sicurezza (bezpeka), alla standardizzazione e alla chiarezza arbitrale.

L’Uniforme da Gara (Forma dlya Zmahan’)

  • Il Kozhukh (Кожух) / Kurtka (Куртка): Per le competizioni di Lavomakh che includono prese e proiezioni (simili al Sambo Combat), i praticanti indossano una giacca (kurtka) resistente.

    • Descrizione: È simile a un Gi da Judo o, più spesso, a una Kurtka da Sambo, ma può avere un taglio specifico dello Spas.

    • Funzione: Permette le tecniche di presa (zakhvaty) al torso e alle braccia, necessarie per applicare le leve (Zalomy) e le proiezioni (Kydky) previste dal regolamento.

    • Colori: Come in molti sport da combattimento, i due contendenti indossano colori distinti (solitamente rosso e blu) per essere facilmente identificati dagli arbitri (suddi).

  • I Pantaloni/Shorts (Shtany/Shorty): Coordinati con la giacca (rossi o blu) o talvolta neutri. Nelle versioni “light contact” o “kickboxing” del Lavomakh (senza prese alla giacca), si usano semplici pantaloncini da kickboxing.

  • La Fascia (Poyas): Spesso, una cintura di stoffa (non la fascia tradizionale) viene indossata per tenere chiusa la giacca e per distinguere i colori.

L’Equipaggiamento Protettivo (Zakhysne Sporyadzhennya)

Questa è la parte più importante dell’abbigliamento sportivo. Poiché lo Spas (anche in versione sportiva) utilizza tecniche Khlyst (a frustata) potenti, la sicurezza è fondamentale.

  • Sholom (Шолом) – Il Casco: Un casco protettivo imbottito, spesso con grata metallica o visiera in plexiglass (specialmente nelle competizioni giovanili) per proteggere il viso.

  • Rukavytsi (Рукавиці) – I Guantoni: Guanti imbottiti, simili a quelli da MMA o da Sambo Combat (a dita aperte) se le prese sono permesse, o guantoni da boxe/kickboxing (10-12 oz) se la competizione è solo di percussioni.

  • Zakhyst Tila (Protezione del Corpo): Spesso un corpetto (protektor) leggero per proteggere il torso.

  • Shchytky na Homilkakh (Paratibie): Protezioni per gli stinchi, fondamentali dato che i calci bassi (Pidbitka) sono una tecnica base.

  • Kapa (Капа): Il paradenti.

  • Zakhyst Pakhu (Protezione Inguinale): La conchiglia protettiva.

Conclusione: L’Abito come Specchio dello Scopo

L’abbigliamento nello Spas è un sistema flessibile che si adatta allo scopo (meta) della pratica.

Il praticante moderno di Spas possiede, idealmente, un “guardaroba” che riflette la sua comprensione olistica dell’arte:

  1. L’Abito della Pratica (T-shirt/Tuta): Per il lavoro quotidiano, umile e funzionale, sulla Zdrava e sul Kholy.

  2. L’Abito della Sicurezza (Casco/Guanti): Per testare il Boyovyy Spas e lo Stan sotto la pressione del Lavomakh (sport).

  3. L’Abito della Tradizione (Sharovary/Vyshyvanka): Per onorare il Rod (la Stirpe) e connettersi con lo spirito dei Kharakternyky.

Ogni volta che un praticante cambia il suo odyah, sta cambiando il suo focus, passando dalla funzione, alla sicurezza, al simbolo, e dimostrando così la natura multiforme della “Salvezza” (Spas).

ARMI

L’universo delle armi (Zbroyia) nell’arte marziale Spas è un capitolo fondamentale, non un’appendice. Comprendere l’approccio dello Spas alle armi significa comprendere l’anima stessa dell’arte, la sua origine storica e la sua filosofia pragmatica.

A differenza di molte arti marziali moderne che iniziano con l’addestramento a mani nude (holiruch) e solo in seguito, a livelli avanzati, introducono le armi come specializzazione, lo Spas nasce da un presupposto opposto.

Lo Spas è l’arte marziale di un guerriero (voyin), non di un monaco. Il Cosacco Zaporozhiano (Запорозький Козак) era un individuo che viveva, dormiva e mangiava in un ambiente, la steppa (Step), dove essere disarmato equivaleva alla morte. Il combattimento a mani nude era, in verità, l’ultima risorsa (ostanniy zasib), la soluzione disperata quando tutte le opzioni superiori (la lancia, il moschetto, la pistola, la sciabola) erano venute meno.

Per questo motivo, l’intero sistema biomeccanico dello Spas, il Kholy (il movimento ondulatorio), non è stato sviluppato per il combattimento a mani nude e poi adattato alle armi. Al contrario: i principi del Kholy e del Khlyst (la frustata) sono stati sviluppati per massimizzare l’efficacia delle armi (in particolare la sciabola e la lancia) in combattimento, sia a cavallo che a piedi.

L’addestramento a mani nude nello Spas moderno è, in gran parte, l’arte di applicare gli stessi identici principi biomeccanici (sviluppati per la sciabola, la lancia e la frusta) al proprio corpo.

L’Universalità del Principio (Універсальність Принципу)

La filosofia centrale dell’arsenale Spas è l’universalità. Non si impara una “tecnica per la sciabola” e una “tecnica per il pugno” separate. Si impara un unico “motore” biomeccanico (il Kholy) che genera potenza, e il corpo (o l’arma che tiene in mano) diventa semplicemente il veicolo per trasferire quell’energia.

  • Il pugno (Udar) è un’applicazione del Khlyst (frustata).

  • La Nagaika (frusta) è lo strumento pedagogico perfetto per insegnare il Khlyst.

  • Il taglio della Sablya (sciabola) è un Khlyst potenziato da una lama.

  • L’affondo (Tychok) con le dita è un’onda Kholy lineare.

  • Lo Spys (lancia) è lo strumento pedagogico perfetto per insegnare l’onda Kholy lineare.

L’arma, quindi, non è solo uno strumento di combattimento; è uno strumento pedagogico. È un insegnante (nastavnyk) che costringe il corpo del praticante ad adottare i principi corretti di rilassamento (rozslablennya), fluidità (plast) e generazione di potenza (sylova khvylia).

L’arsenale cosacco era vasto, eclettico e pragmatico, assorbendo influenze da Oriente (Tartari, Turchi) e Occidente (Polonia, Lituania). Possiamo dividerlo in categorie logiche per un’analisi approfondita.


Parte 1: Le Armi Iconiche (La Triade della Tradizione)

Queste sono le tre armi che definiscono l’immagine del cosacco e che formano il nucleo dell’addestramento armato (vyshki zi zbroyeyu) dello Spas moderno. Sono la Sablya (sciabola), la Nagaika (frusta) e il Nizh (coltello).

La Sablya (Шабля) – L’Anima della Libertà (Душа Волі)

Se si dovesse scegliere un’unica arma per simboleggiare il cosacco e lo Spas, sarebbe la Sablya.

  • Introduzione e Simbolismo: La Sablya (sciabola) non era solo un pezzo di metallo; era il simbolo della Volya (Libertà/Volontà). Era il segno distintivo del cosacco, l’uomo libero, che lo distingueva dal contadino (kholop o selyanyn), a cui era proibito portare armi. Ricevere una Sablya era un rito di passaggio. Perderla in battaglia era un disonore supremo. È l’arma della dignità (hidnist’) e dello status (status). Un cosacco poteva essere povero, ma la sua Sablya (spesso ereditata) era il suo bene più prezioso. Nello Spas, la Sablya rappresenta l’equilibrio tra bellezza e letalità, tra tradizione e pragmatismo.

  • Storia e Origine (L’Adozione Pragmatica): È fondamentale notare che la Sablya non è una spada europea. La spada dritta, pesante, a doppio taglio e bilanciata per la punta (ottimizzata per il colpo di stoccata tra le piastre delle armature) era l’arma della cavalleria feudale occidentale. I cosacchi, vivendo al confine con la steppa, adottarono l’arma dei loro vicini e nemici: i Tartari e i Turchi Ottomani. La Sablya è un’arma di origine orientale. Questa adozione non fu una moda, ma una scelta tattica dettata dal pragmatismo:

    1. Combattimento a Cavallo: La Sablya è un’arma da cavalleria. La sua curvatura (kryvyzna) la rende immensamente superiore alla spada dritta nel combattimento a cavallo.

    2. Il Taglio “Tirato” (Tyahnuchyy Riz): Quando un cavaliere al galoppo colpisce un bersaglio a piedi con una spada dritta, l’impatto è un colpo secco. Ma con una lama curva, il punto di impatto “viaggia” lungo la lama mentre il cavallo si muove, creando un devastante “taglio tirato” (drawing cut) che apre ferite profonde con il minimo sforzo.

    3. Leggerezza e Bilanciamento: La Sablya è bilanciata verso la punta (centro di percussione), rendendola un’arma da taglio (rub) piuttosto che da stoccata (kol). È più leggera e veloce della spada europea.

  • Descrizione Fisica: La Sablya cosacca (spesso di tipo polacco-ungherese o turco) ha caratteristiche precise:

    • Klynok (Lama): Curva, a singolo taglio, con un “dorso” (obukh) robusto.

    • Fal’sh-Lezviye (Controfilo): Gli ultimi 15-20 cm della lama sul lato del dorso (Yel’man o “piuma”) sono spesso affilati, permettendo di eseguire finte e colpi di punta rapidi.

    • Harda (Guardia): Spesso una semplice croce (khrestovyna), a volte con anelli per le dita o un “paramano” (influenza polacca), che permetteva complesse manovre di polso.

    • Rukiv’ya (Impugnatura): Spesso inclinata leggermente in avanti (per allineare meglio il polso al taglio) e un Pomo (Yabluko) prominente, che fungeva da contrappeso e poteva essere usato come arma contundente (udar pomelom).

  • La Sablya nella Pedagogia dello Spas (La “Forma” Kholy): L’addestramento moderno con la Sablya è la quintessenza dell’applicazione del Kholy.

    • Il Taglio (Rub): Il Nastavnyk (istruttore) insegna che il taglio non parte dalla spalla. Un taglio di spalla è lento, debole e sbilancia il praticante.

    • Il taglio (Rub) è un Khlyst (frustata) che ha origine nella Zemlya (Terra).

    1. L’onda Kholy parte dalla pressione del piede posteriore.

    2. Sale attraverso il bacino (Taz), che ruota e si inclina.

    3. Si propaga nella colonna vertebrale (Khrebet) flessibile.

    4. Esplode attraverso la spalla rilassata (rozslablene pleche).

    5. Il braccio e la sciabola sono l’ultimo anello della catena, la “corda” della frusta, che “schiocca” sul bersaglio.

    • La “Forma” (Potik) e la Visimka (Figura Otto): L’equivalente del “kata” (discusso nel Punto 8) per la Sablya è il Potik (flusso). Il praticante non impara sequenze fisse, ma impara a fluire.

    • La Visimka (“Figura Otto”) è l’esercizio (il “kata” base) più comune. Il praticante esegue un “otto” continuo (orizzontale, verticale, laterale) con la lama.

      • Funzione Pedagogica: Questo esercizio insegna cose multiple simultaneamente:

        1. Fluidità e Kholy: Costringe il corpo a muoversi in un Kholy perpetuo.

        2. Difesa (Zakhyst): Crea uno “scudo” (shchyt) di movimento continuo che devia (Vyvedennya) istintivamente gli attacchi.

        3. Transizioni: Insegna a passare fluidamente da un taglio all’altro senza interruzioni.

    • Peresuvannya (Lavoro di Gambe): L’addestramento con la Sablya è inseparabile dal lavoro di gambe a spirale (Skrutka), ereditato dalla danza Metelytsia. Il praticante impara a “danzare” con la lama, muovendosi costantemente fuori dalla linea di attacco, incarnando la mobilità della steppa.

  • Connessione Filosofica: La Sablya è l’equilibrio. La sua lama è hart (dura, temprata), ma il suo movimento è plast (fluido). Incarna la Volya (Volontà) del guerriero: decisa, affilata, ma mai rigida, sempre pronta ad adattarsi.


La Nagaika / Kantsyuk (Нагайка / Канцюк) – L’Incarnazione del Khlyst

Se la Sablya è l’anima, la Nagaika (frusta) è il sistema nervoso. È l’arma che più puramente rappresenta la biomeccanica unica dello Spas.

  • Introduzione e Terminologia: I termini sono spesso usati in modo intercambiabile. Nagaika è un termine di origine turca (dai Tartari Nogai). Kantsyuk è un termine più prettamente ucraino. Questa non è la “frusta da schiocco” (batoh) del mandriano o del circo. È un’arma corta, pesante e contundente.

  • Simbolismo: La Nagaika era un simbolo di autorità e controllo. Era l’arma dell’Ataman (il capo eletto) per mantenere la disciplina (dystsyplina) nella Sich. Era anche l’arma del Plastun (esploratore), un’arma silenziosa e facile da nascondere. Rappresenta l’imprevedibilità, la velocità e il rilascio esplosivo di energia.

  • Descrizione Fisica: Esistono due varianti principali (storicamente, del Don e del Kuban), ma la frusta cosacca ucraina ha caratteristiche specifiche:

    • Rukiv’ya (Impugnatura): Corta e spesso rigida, a volte con un nucleo di legno.

    • Tilo (Corpo): Una treccia di cuoio (remintsi), di lunghezza variabile (di solito 40-70 cm).

    • Il Segreto: Il Hruz (Peso) nello Shlyopok (Punta): La parte finale, lo Shlyopok, non è un “popper” di cuoio leggero per fare rumore. È una tasca di cuoio intrecciato che contiene al suo interno un Hruz (peso). Questo peso è tradizionalmente un pezzo di piombo (svynets’) fuso, del peso di diversi grammi.

  • Funzione Tattica (Letalità Nascosta): A un occhio inexperto, la Nagaika sembra uno strumento per cavalli. Per un praticante di Spas, è un’arma letale.

    • Perché è Pericolosa: Quel Hruz (peso) di piombo, all’estremità di una leva flessibile di 70 cm, se mosso alla velocità del suono (che è ciò che fa un Khlyst), ha un’energia cinetica terrificante.

    • Bersagli: Non è un’arma per colpire il torso. È un’arma per “spezzare” (lamaty).

      • Mani/Polsi: Un colpo sulla mano di un avversario armato di spada o coltello ne frantuma le ossa, causando un disarmo (rozbroyennya) istantaneo.

      • Viso/Tempie: Un colpo al viso può accecare. Un colpo alla tempia può essere letale.

      • Ginocchia/Articolazioni: Usata per rompere la mobilità.

    • Arma di Omana (Inganno): La sua natura “non letale” apparente la rendeva un’arma perfetta per la città o per situazioni di autodifesa ambigue.

  • La Pedagogia della Nagaika (Il “Test” del Rilassamento): Nello Spas moderno, la Nagaika è lo strumento pedagogico supremo per insegnare i due principi più difficili: Rozslablennya (Rilassamento) e Khlyst (Frustata).

    • Perché è il Miglior Insegnante: La Nagaika (a differenza della Sablya o di un pugno) non ha massa o lama propria. È “morta”. Se un praticante cerca di colpire usando la forza muscolare del braccio e della spalla (un movimento teso), la frusta si muove lentamente e colpisce senza impatto. L’onda Kholy si “blocca” nella spalla tesa.

    • Il Processo di Apprendimento: Il Nastavnyk costringe lo studente a praticare con la Nagaika finché non capisce, per frustrazione, che l’unico modo per farla “schioccare” (khlystaty) è rilassare completamente la spalla e far partire il movimento dal Kholy del bacino e del tronco.

    • La Nagaika fornisce un feedback istantaneo e udibile (lo schiocco) quando la biomeccanica è corretta. Costringe il corpo a imparare il Kholy.

    • La “Forma” (Visimka): Come per la Sablya, la pratica fondamentale è la Visimka (Figura Otto), un flusso continuo che allena il Kholy circolare e crea uno scudo difensivo quasi impenetrabile.

  • Connessione Filosofica: La Nagaika è l’incarnazione della potenza nascosta. Rappresenta la filosofia dello Spas: la vera forza non viene dalla rigidità e dalla massa muscolare (sylova napruha), ma dal rilassamento, dalla fluidità e dalla velocità generata dall’onda (Kholy).


Il Nizh (Ніж) – L’Arma della Sopravvivenza (Зброя Виживання)

Il coltello (Nizh) completa la triade. È l’arma più personale, l’ultima linea di difesa e lo strumento della vita quotidiana.

  • Introduzione e Simbolismo: Se la Sablya era l’arma della Volya (Libertà) e la Nagaika l’arma dell’Autorità, il Nizh era l’arma della Sopravvivenza (Vyzhivannya). Ogni cosacco, dal dzhura (apprendista) all’Ataman, ne portava uno infilato nel Poyas (cintura-fascia). Simboleggia il pragmatismo assoluto e la prontezza (hotovnist’) del cosacco.

  • Descrizione Fisica: I coltelli cosacchi non erano piccoli. Spesso erano lame robuste, a singolo o doppio taglio.

    • Il “Pugnale Cosacco”: Spesso influenzato dal Kindjal caucasico (largo, a doppio taglio) o dal Scramasax (lama pesante a singolo taglio).

    • Il Coltello Utilitario: Oltre all’arma da combattimento, c’era il coltello da lavoro (robochyy nizh), usato per scuoiare, intagliare, riparare l’equipaggiamento e preparare il cibo.

    • Il Fucile (Punto 7): L’insegnamento del Nizh è la base per la baionetta (bahnet), che trasforma il moschetto (rushnytsia) in una lancia corta.

  • La Sablya nella Pedagogia dello Spas (La “Forma” Kholy): L’addestramento moderno con la Sablya è la quintessenza dell’applicazione del Kholy.

    • Il Taglio (Rub): Il Nastavnyk (istruttore) insegna che il taglio non parte dalla spalla. Un taglio di spalla è lento, debole e sbilancia il praticante.

    • Il taglio (Rub) è un Khlyst (frustata) che ha origine nella Zemlya (Terra).

    1. L’onda Kholy parte dalla pressione del piede posteriore.

    2. Sale attraverso il bacino (Taz), che ruota e si inclina.

    3. Si propaga nella colonna vertebrale (Khrebet) flessibile.

    4. Esplode attraverso la spalla rilassata (rozslablene pleche).

    5. Il braccio e la sciabola sono l’ultimo anello della catena, la “corda” della frusta, che “schiocca” sul bersaglio.

    • La “Forma” (Potik) e la Visimka (Figura Otto): L’equivalente del “kata” (discusso nel Punto 8) per la Sablya è il Potik (flusso). Il praticante non impara sequenze fisse, ma impara a fluire.

    • La Visimka (“Figura Otto”) è l’esercizio (il “kata” base) più comune. Il praticante esegue un “otto” continuo (orizzontale, verticale, laterale) con la lama.

      • Funzione Pedagogica: Questo esercizio insegna cose multiple simultaneamente:

        1. Fluidità e Kholy: Costringe il corpo a muoversi in un Kholy perpetuo.

        2. Difesa (Zakhyst): Crea uno “scudo” (shchyt) di movimento continuo che devia (Vyvedennya) istintivamente gli attacchi.

        3. Transizioni: Insegna a passare fluidamente da un taglio all’altro senza interruzioni.

    • Peresuvannya (Lavoro di Gambe): L’addestramento con la Sablya è inseparabile dal lavoro di gambe a spirale (Skrutka), ereditato dalla danza Metelytsia. Il praticante impara a “danzare” con la lama, muovendosi costantemente fuori dalla linea di attacco, incarnando la mobilità della steppa.

  • Connessione Filosofica: La Sablya è l’equilibrio. La sua lama è hart (dura, temprata), ma il suo movimento è plast (fluido). Incarna la Volya (Volontà) del guerriero: decisa, affilata, ma mai rigida, sempre pronta ad adattarsi.


La Nagaika / Kantsyuk (Нагайка / Канцюк) – L’Incarnazione del Khlyst

Se la Sablya è l’anima, la Nagaika (frusta) è il sistema nervoso. È l’arma che più puramente rappresenta la biomeccanica unica dello Spas.

  • Introduzione e Terminologia: I termini sono spesso usati in modo intercambiabile. Nagaika è un termine di origine turca (dai Tartari Nogai). Kantsyuk è un termine più prettamente ucraino. Questa non è la “frusta da schiocco” (batoh) del mandriano o del circo. È un’arma corta, pesante e contundente.

  • Simbolismo: La Nagaika era un simbolo di autorità e controllo. Era l’arma dell’Ataman (il capo eletto) per mantenere la disciplina (dystsyplina) nella Sich. Era anche l’arma del Plastun (esploratore), un’arma silenziosa e facile da nascondere. Rappresenta l’imprevedibilità, la velocità e il rilascio esplosivo di energia.

  • Descrizione Fisica: Esistono due varianti principali (storicamente, del Don e del Kuban), ma la frusta cosacca ucraina ha caratteristiche specifiche:

    • Rukiv’ya (Impugnatura): Corta e spesso rigida, a volte con un nucleo di legno.

    • Tilo (Corpo): Una treccia di cuoio (remintsi), di lunghezza variabile (di solito 40-70 cm).

    • Il Segreto: Il Hruz (Peso) nello Shlyopok (Punta): La parte finale, lo Shlyopok, non è un “popper” di cuoio leggero per fare rumore. È una tasca di cuoio intrecciato che contiene al suo interno un Hruz (peso). Questo peso è tradizionalmente un pezzo di piombo (svynets’) fuso, del peso di diversi grammi.

  • Funzione Tattica (Letalità Nascosta): A un occhio inexperto, la Nagaika sembra uno strumento per cavalli. Per un praticante di Spas, è un’arma letale.

    • Perché è Pericolosa: Quel Hruz (peso) di piombo, all’estremità di una leva flessibile di 70 cm, se mosso alla velocità del suono (che è ciò che fa un Khlyst), ha un’energia cinetica terrificante.

    • Bersagli: Non è un’arma per colpire il torso. È un’arma per “spezzare” (lamaty).

      • Mani/Polsi: Un colpo sulla mano di un avversario armato di spada o coltello ne frantuma le ossa, causando un disarmo (rozbroyennya) istantaneo.

      • Viso/Tempie: Un colpo al viso può accecare. Un colpo alla tempia può essere letale.

      • Ginocchia/Articolazioni: Usata per rompere la mobilità.

    • Arma di Omana (Inganno): La sua natura “non letale” apparente la rendeva un’arma perfetta per la città o per situazioni di autodifesa ambigue.

  • La Pedagogia della Nagaika (Il “Test” del Rilassamento): Nello Spas moderno, la Nagaika è lo strumento pedagogico supremo per insegnare i due principi più difficili: Rozslablennya (Rilassamento) e Khlyst (Frustata).

    • Perché è il Miglior Insegnante: La Nagaika (a differenza della Sablya o di un pugno) non ha massa o lama propria. È “morta”. Se un praticante cerca di colpire usando la forza muscolare del braccio e della spalla (un movimento teso), la frusta si muove lentamente e colpisce senza impatto. L’onda Kholy si “blocca” nella spalla tesa.

    • Il Processo di Apprendimento: Il Nastavnyk costringe lo studente a praticare con la Nagaika finché non capisce, per frustrazione, che l’unico modo per farla “schioccare” (khlystaty) è rilassare completamente la spalla e far partire il movimento dal Kholy del bacino e del tronco.

    • La Nagaika fornisce un feedback istantaneo e udibile (lo schiocco) quando la biomeccanica è corretta. Costringe il corpo a imparare il Kholy.

    • La “Forma” (Visimka): Come per la Sablya, la pratica fondamentale è la Visimka (Figura Otto), un flusso continuo che allena il Kholy circolare e crea uno scudo difensivo quasi impenetrabile.

  • Connessione Filosofica: La Nagaika è l’incarnazione della potenza nascosta. Rappresenta la filosofia dello Spas: la vera forza non viene dalla rigidità e dalla massa muscolare (sylova napruha), ma dal rilassamento, dalla fluidità e dalla velocità generata dall’onda (Kholy).


Il Nizh (Ніж) – L’Arma della Sopravvivenza (Зброя Виживання)

Il coltello (Nizh) completa la triade. È l’arma più personale, l’ultima linea di difesa e lo strumento della vita quotidiana.

  • Introduzione e Simbolismo: Se la Sablya era l’arma della Volya (Libertà) e la Nagaika l’arma dell’Autorità, il Nizh era l’arma della Sopravvivenza (Vyzhivannya). Ogni cosacco, dal dzhura (apprendista) all’Ataman, ne portava uno infilato nel Poyas (cintura-fascia). Simboleggia il pragmatismo assoluto e la prontezza (hotovnist’) del cosacco.

  • Descrizione Fisica: I coltelli cosacchi non erano piccoli. Spesso erano lame robuste, a singolo o doppio taglio.

    • Il “Pugnale Cosacco”: Spesso influenzato dal Kindjal caucasico (largo, a doppio taglio) o dal Scramasax (lama pesante a singolo taglio).

    • Il Coltello Utilitario: Oltre all’arma da combattimento, c’era il coltello da lavoro (robochyy nizh), usato per scuoiare, intagliare, riparare l’equipaggiamento e preparare il cibo.

  • La Pedagogia del Nizh nello Spas Moderno: L’addestramento con il Nizh nello Spas è brutale, pragmatico e diretto.

    • 1. L’Impugnatura (Khvat): Si insegnano diverse impugnature (dritta, rovescia, “a piccozza”), ma sempre con un’enfasi sul rilassamento (rozslablennya) del polso per permettere micro-aggiustamenti fluidi.

    • 2. L’Applicazione del Kholy: Come per le altre armi, l’attacco non è una “pugnalata” di braccio.

      • Affondo (Kol / Tychok): È un’onda Kholy lineare, che parte dal piede posteriore e usa il peso di tutto il corpo per penetrare.

      • Taglio (Riz): È un Kholy orizzontale o a spirale, che usa il movimento del tronco per “tirare” la lama.

    • 3. Il Flusso (Potik): L’addestramento (il “kata” del coltello) è un Potik (flusso) continuo, che combina affondi e tagli in un movimento imprevedibile, spesso usando la mano non armata (vil’na ruka) per controllare, deviare o colpire (Omana).

    • 4. La Difesa da Coltello (Zakhyst vid Nozha): Questa è una componente cruciale del Boyovyy Spas (combattimento applicato). La filosofia si basa su una gerarchia di sopravvivenza:

      1. Non Essere Lì (Ukhyl): La prima e migliore tecnica è l’evasione totale tramite il Peresuvannya (lavoro di gambe).

      2. Deviazione (Vyvedennya): La seconda opzione. Non si cerca di “bloccare” il coltello. Si cerca di “deviare” l’arto che lo porta (il polso, l’avambraccio, il gomito). La tecnica di Vyvedennya dello Spas è fluida, non un blocco rigido.

      3. Controllo e Distruzione (Zalomy): Nell’istante della deviazione, la tecnica Spas fluisce immediatamente in uno Zalomy (leva articolare), di solito al polso o al gomito. Lo Zalomy non è statico, ma un Kholy a spirale (Skrutka) che “avvita” l’avversario, rompe la sua struttura e lo costringe a lasciare l’arma o a subire la rottura dell’articolazione.

  • Connessione Filosofica: Il Nizh è l’arma del Tovtry (il combattimento a distanza ravvicinatissima). Rappresenta la dura realtà del vivere o morire (zhyttya abo smert’). Richiede la padronanza dello Stan per controllare la paura paralizzante che sorge in un combattimento con le lame.


Parte 2: Le Armi d’Asta e di Supporto (Le Armi della Formazione)

Queste armi erano fondamentali sul campo di battaglia, e il loro addestramento nello Spas moderno è cruciale per sviluppare principi biomeccanici specifici.

Lo Spys (Спис) – La Lancia (La Regina del Campo di Battaglia)

  • Introduzione e Contesto: Sebbene la Sablya sia l’anima, lo Spys (lancia) era, storicamente, la “Regina del Campo di Battaglia” per la cavalleria cosacca. Nella tattica della Lava (lo sciame), la prima carica (ataku) veniva fatta con le lance abbassate per rompere le formazioni di fanteria nemiche (i “quadrati” di picchieri e moschettieri) o per disarcionare altri cavalieri. Solo dopo la carica iniziale, rotta la formazione, si passava alle Sablya per il combattimento ravvicinato.

  • Descrizione Fisica:

    • Zherdyna (Asta): Un’asta di legno robusto (frassino, quercia), lunga (spesso 3-4 metri per la cavalleria).

    • Nakonechnyk (Punta): Una punta di acciaio affilata, a forma di foglia, rombo o spiedo.

    • Pidtok (Calcio): Spesso il calcio dell’asta era dotato di una punta metallica (pidtok). Questo la rendeva un’arma a doppia estremità, permettendo al guerriero di colpire all’indietro o di “piantare” l’arma nel terreno per fermare una carica.

  • La Pedagogia dello Spys nello Spas Moderno: Nessuno si allena più con lance di 4 metri. L’addestramento si fa con il Palytsya (bastone lungo, vedi sotto), che ne è l’erede pedagogico. Lo Spys insegna un principio Kholy diverso da quello della Sablya.

    • Il Kholy Lineare (Tychok): La Sablya e la Nagaika insegnano il Kholy rotazionale e a frustata (Khlyst). Lo Spys insegna il Kholy lineare.

    • Tecnica dell’Affondo (Tychok): Un affondo con la lancia non è una “spinta” (poshtovkh) di braccia e spalle. È un’onda Kholy che parte dal piede posteriore (zadnya noha), viaggia attraverso il bacino (che si muove avanti e indietro, non solo in rotazione) e “spara” l’arma in avanti. Il corpo intero si muove come un’unica molla.

    • Radicamento (Zemlya): È impossibile usare un’arma lunga senza un perfetto radicamento e un Peresuvannya (lavoro di gambe) stabile.

    • Combattimento a Due Estremità: L’addestramento con il bastone/lancia insegna la consapevolezza spaziale di un’arma che colpisce da entrambi i lati.

  • Connessione Filosofica: Lo Spys rappresenta il potere diretto, la linea retta e la forza strutturale che parte dalla Zemlya (Terra).

Il Palytsya (Палиця) – Il Bastone (L’Insegnante Universale)

  • Introduzione: Il Palytsya (bastone) è l’equivalente dello Jo giapponese o del Gun cinese. È forse lo strumento pedagogico più importante dopo la Nagaika.

  • Descrizione: Può essere di varie lunghezze:

    • Bastone Lungo (Dovha Palytsya): Alto quanto il praticante o più, usato come simulatore dello Spys (lancia) e per la Zdrava.

    • Bastone Medio (Serednya Palytsya): Circa 120-150 cm, l’arma da combattimento più versatile.

    • Bastone Corto (Korotka Palytsya): Un randello o un manganello.

  • La Pedagogia del Palytsya:

    • 1. Strumento di Zdrava (Salute): Questa è un’applicazione unica. Il bastone lungo è usato estensivamente nella fase di Rozmynka (riscaldamento).

      • Il praticante lo tiene orizzontalmente e lo usa come “partner” per eseguire il Kholy della colonna vertebrale, per lo stretching assistito e per mobilizzare le spalle. Aiuta a “sentire” (Chuttya) l’allineamento del corpo.

    • 2. Simulatore di Lancia (Imitator Spysa): Come descritto sopra, insegna il Kholy lineare e l’affondo (Tychok).

    • 3. Simulatore di Sciabola (Imitator Sablyi): Il bastone medio è usato per praticare la Visimka (Figura Otto) e i movimenti fluidi della Sablya in sicurezza, prima di passare alla lama.

    • 4. Arma a Sé Stante: Il bastone insegna la fluidità, la gestione della distanza (dystantsiya) e la potenza del Kholy applicata a un’arma contundente.

  • Connessione Filosofica: Il Palytsya è l’Insegnante (Vchytel). È umile, semplice (fatto di legno, derevo), ma contiene i segreti di tutte le altre armi.


Parte 3: Le Armi da Fuoco e Combinate (La Modernità Cosacca)

I cosacchi non erano guerrieri medievali. Erano una forza militare moderna del loro tempo (XVII-XVIII sec.), maestri nell’uso della polvere da sparo.

La Rushnytsia (Рушниця) – Il Moschetto

  • Descrizione: Il fucile ad avancarica (a miccia o, più tardi, a pietra focaia). I cosacchi erano famosi per la loro abilità di tiratori.

  • Funzione Tattica:

    • Il Tabor: L’uso principale era come fanteria. I cosacchi creavano un forte mobile con i loro carri (Tabor) e da dietro questa copertura sparavano raffiche devastanti sulla cavalleria nemica.

    • La “Chaika”: Sulle loro navi veloci (chaiky), i cosacchi erano una sorta di “fanteria di marina”, usando i moschetti per sfoltire l’equipaggio delle galere turche prima dell’abbordaggio.

  • Connessione con lo Spas: La calma. Per ricaricare e sparare efficacemente con un’arma ad avancarica nel caos della battaglia (mentre si viene caricati dalla cavalleria), è necessario un livello sovrumano di calma e concentrazione. Questo è il puro Stan. L’addestramento del Kharakternyk a rimanere calmo sotto pressione era vitale per l’efficacia del tiratore.

Il Pistol’ (Пістоль) – La Pistola

  • Descrizione: La pistola ad avancarica, a colpo singolo.

  • Funzione Tattica: L’arma da fianco per eccellenza.

    • A Cavallo: I cosacchi ne portavano spesso due, tre o anche quattro infilate nel Poyas (cintura-fascia). La tattica era caricare, sparare la pistola a distanza ravvicinata, gettarla e sguainare la Sablya (combattimento ibrido).

    • A Piedi: L’arma della rissa da taverna o dell’autodifesa a distanza zero.

  • Pedagogia (Storica): Questo ha creato un guerriero che doveva padroneggiare il combattimento ibrido. L’addestramento Spas doveva includere la capacità di passare istantaneamente da un’arma da fuoco a un’arma bianca, un’abilità mentale e fisica complessa.


Parte 4: Le Armi Improvvisate (Pidruchni Zasoby) – La Mente “Spas”

Questa è la categoria che dimostra che lo Spas non è un “sistema”, ma un “principio”. La vera “Salvezza” (Spas) deriva dall’adattabilità (adaptatsiya). Se il principio del Kholy è padroneggiato, qualsiasi oggetto (predmet) diventa un’arma.

Questa è la mentalità del Plastun (esploratore) e del Kharakternyk: usa ciò che la Zemlya (ambiente) ti offre.

Il Poyas (Пояс) – La Cintura-Fascia

  • Descrizione: La lunga fascia di tessuto avvolta intorno alla vita (discussa nel Punto 13).

  • Funzione Tattica: Oltre a essere un supporto lombare e un porta-armi, poteva essere usata come arma:

    • Arma Flessibile: Srotolata rapidamente, poteva essere usata come una Nagaika improvvisata per colpire (Khlyst).

    • Arma da Controllo: Usata per strangolare (udushennya), per bloccare un arto o per sbilanciare (come nella lotta Borot’ba na Poyasakh).

La Papakha / Kutsma (Папаха / Кучма) – Il Cappello

  • Descrizione: L’alto cappello di pelliccia.

  • Funzione Tattica (Omana): L’arma dell’inganno. In un combattimento ravvicinato (Tovtry), il cappello veniva lanciato negli occhi (v ochi) dell’avversario.

    • Il Principio: Questo gesto di Omana (inganno) crea una frattura nello Stan dell’avversario. Per una frazione di secondo, i suoi occhi sbattono, la sua mente è distratta. Quella frazione di secondo è tutto ciò che serve al praticante di Spas per sferrare un colpo decisivo con il Nizh o la Sablya.

Gli Oggetti Quotidiani (Pobutovi Predmety)

  • Descrizione: Qualsiasi cosa: un boccale (kukhlik), una sedia (stilets’), una pietra (kamin’), o una manciata di terra (zhmenya zemli).

  • Pedagogia Moderna: Le scuole moderne di Boyovyy Spas (combattimento applicato) dedicano tempo a questo.

    • La Tazza (Chashka): Si insegna ad applicare il Khlyst per colpire con essa, o a usare il suo bordo per colpire punti di pressione.

    • Il Bastone da Passeggio (Trostyna): Trattato come una Palytsya corta.

    • La Terra (Zemlya): L’atto di afferrare una manciata di terra, sabbia o polvere e lanciarla negli occhi del nemico è considerata una tecnica Spas di prima linea (Omana). È pragmatismo puro.


Conclusione: L’Arsenale Unificato (Тіло як Зброя – Il Corpo come Arma)

L’addestramento con le armi (Zbroyia) nello Spas non è un fine, ma un mezzo. Le armi sono le insegnanti che costringono il corpo a imparare i princìpi fondamentali nel modo più puro.

  • La Nagaika (frusta) insegna il Rozslablennya (rilassamento) e il Khlyst (frustata) meglio di qualsiasi altra cosa.

  • La Sablya (sciabola) insegna il Kholy a spirale (Skrutka) e il Potik (flusso) in movimento.

  • Lo Spys (lancia) e il Palytsya (bastone) insegnano il Kholy lineare e il Radicamento (Zemlya).

  • Il Nizh (coltello) insegna il Chuttya Tattile e la calma (Stan) sotto la minaccia estrema.

L’obiettivo finale dell’addestramento armato dello Spas è diventare così abili nell’applicazione di questi princìpi che le armi diventano superflue.

Il praticante che ha interiorizzato le lezioni, alla fine, può “posare” la Sablya e la Nagaika, perché il suo stesso corpo è diventato l’arma.

  • Il suo braccio (ruka) è diventato una Nagaika, capace di sferrare un Udar (colpo) con la stessa potenza Khlyst rilassata.

  • Il suo corpo (tilo) è diventato uno Spys, capace di generare un affondo Kholy che parte dalla terra.

  • La sua mano (ladon) è diventata una Sablya, capace di “tagliare” (Rub) con la stessa fluidità.

Questo è il vero significato dell’arsenale Spas: un sistema pedagogico olistico per forgiare il corpo-arma, un corpo unificato, fluido e potente, controllato da una mente calma e vigile (Stan).

A CHI È INDICATO E A CHI NO

L’arte marziale Spas, nella sua forma olistica restaurata, non è un prodotto “taglia unica” adatto a chiunque. Essendo un sistema complesso che intreccia indissolubilmente la salute fisica (Zdrava), l’efficacia marziale (Boyovyy Spas) e la disciplina psicologica (Stan), la sua idoneità per un individuo dipende molto più dalla mentalità, dalla pazienza e dagli obiettivi personali che dalla pura prestanza atletica.

A differenza di un corso di fitness o di uno sport da combattimento puramente agonistico, lo Spas è uno Shlyakh (una “Via” o “Percorso”) che richiede un impegno intellettuale e filosofico. È un sistema esigente, ma anche incredibilmente gratificante per coloro che cercano profondità e integrazione.

Questa analisi, puramente informativa, esplora i profili, le mentalità e gli obiettivi per cui lo Spas è particolarmente indicato, e quelli per cui, al contrario, potrebbe rivelarsi una scelta frustrante o inadeguata.


A CHI È INDICATO (Профілі, яким це підходить)

Lo Spas, grazie alla sua natura trinitaria (Salute, Combattimento, Mente), si rivela una scelta eccellente per diversi profili di praticanti, spesso anche molto diversi tra loro.

1. Il Ricercatore Culturale e lo Storico “Vivente”

Lo Spas è indicato in modo quasi unico per individui profondamente affascinati dalla storia dell’Europa Orientale, dalla cultura slava e, in particolare, dall’epopea dei Cosacchi Zaporozhiani.

Per questo profilo, l’allenamento (trenuvannya) non è un semplice esercizio fisico; è una forma di storia vivente. Ogni movimento ha un contesto.

  • Praticare il lavoro di gambe a spirale (Skrutka) non è solo una tecnica, ma è rivivere la danza Metelytsia (“Tormenta”), un “kata” nascosto per il combattimento multiplo (come discusso nel Punto 8).

  • Maneggiare la Sablya (sciabola) o la Nagaika (frusta) (Punto 14) è un atto di connessione diretta con la tradizione militare della Sich.

  • Comprendere la filosofia dello Stan è un modo per decodificare le leggende dei Kharakternyky (Punto 6).

Questo praticante non cerca solo di imparare a combattere; cerca di comprendere una visione del mondo. È indicato per storici, antropologi, rievocatori storici o semplicemente per appassionati che desiderano un’arte marziale con radici culturali europee profonde, autentiche e documentabili (come quelle rintracciate da storici come Dmytro Yavornytsky).

2. Il Praticante Olistico (Il Cercatore di Integrazione)

È la scelta ideale per coloro che sono frustrati dalla frammentazione dell’approccio occidentale al benessere. Nella vita moderna, una persona spesso deve “fare palestra” per la forza, poi “fare yoga” per la flessibilità, e infine “fare mindfulness” per la mente.

Lo Spas è intrinsecamente olistico. La sua pedagogia (Punto 9) fonde questi tre aspetti in un unico atto.

  • La fase di Zdrava (salute), che apre ogni lezione, è una pratica di ginnastica, respirazione (Dykhannya) e mobilizzazione articolare (simile al Qigong o allo Yoga dinamico) che allena il Kholy (l’onda).

  • La fase di Boyovyy Spas (combattimento) applica quegli stessi principi di fluidità in un contesto marziale.

  • La fase di Stan (meditazione) chiude il cerchio, insegnando a padroneggiare la mente.

È indicato per chi proviene dallo Yoga, dal Tai Chi, dal Qigong o da altre arti “interne”, ma che cerca un sistema che integri questa profondità con un’applicazione marziale pragmatica e storicamente radicata.

3. Il Paziente Metodico (L’Anti-“Collezionista di Cinture”)

Lo Spas è l’arte della pazienza (terplyachist’). Non offre gratificazioni immediate. Non esiste un sistema di cinture colorate (a differenza del suo “cugino”, il Combat Hopak).

Il progresso nello Spas è interno e non lineare. L’obiettivo primario è la riprogrammazione biomeccanica: disimparare a muoversi in modo rigido e imparare a muoversi con il Kholy (l’onda). Questo è un processo neurologico che richiede mesi, se non anni, di pratica apparentemente “semplice”.

È indicato per:

  • Individui che amano i princìpi (pryntsypy) più che le tecniche (tekhniky).

  • Persone che non hanno bisogno di una cintura nuova ogni sei mesi per sentirsi motivate.

  • Praticanti disposti a dedicare una sessione intera a un singolo movimento di bacino o a un singolo esercizio di respirazione (Zdrava), comprendendone l’importanza a lungo termine.

È l’arte ideale per lo “studente a vita”, che trova gioia nel processo di raffinamento lento e profondo, piuttosto che nella rapida accumulazione di un catalogo di mosse.

4. Il Pragmatico della Sopravvivenza (Il Realista dell’Autodifesa)

Paradossalmente, oltre all’anima “interna”, lo Spas è indicato per chi cerca l’esatto opposto: l’efficacia marziale pragmatica.

L’arte è nata dalla sopravvivenza (vyzhyvannya), non dallo sport. La sua “Direzione” Boyovyy Spas (combattimento applicato) è un sistema di autodifesa senza fronzoli.

  • Adattabilità: L’addestramento non si basa su un tatami piatto. La filosofia (Zemlya) e il lavoro di gambe (Peresuvannya) sono progettati per terreni reali e irregolari (Punto 7).

  • Focus sulla Minaccia Multipla: La sua pedagogia (derivata dalla Metelytsia) è ossessionata dal combattimento contro più avversari.

  • Omana (Inganno): Insegna la psicologia del combattimento, l’uso dell’inganno e dell’ambiente (Punto 6).

È indicato per chi cerca un sistema di autodifesa che non sia uno sport regolamentato, ma un approccio basato su princìpi fluidi (come il Kholy) che funzionano sotto stress e in condizioni caotiche. Attira chi comprende che la vera autodifesa è, prima di tutto, uno stato mentale (Stan).

5. Chi Cerca la Salute Funzionale e la Longevità (Qualsiasi Età)

Grazie al suo pilastro fondamentale, la Zdrava (salute), lo Spas è indicato per una fascia demografica molto ampia, inclusi gli adulti e le persone più anziane.

Mentre la “Direzione Sportiva” (Lavomakh) è per i giovani atleti, la “Direzione Salutistica” (Spas Zdravyy) è accessibile a tutti (Punto 10).

  • Focus sulla Spina Dorsale: Il Kholy è, essenzialmente, una ginnastica terapeutica per la colonna vertebrale (khrebet). I movimenti ondulatori sono progettati per “oliare” le vertebre, decomprimere i dischi e rilasciare le tensioni croniche della schiena.

  • Basso Impatto: A differenza degli sport ad alto impatto, la pratica della Zdrava è fluida e controllata, rafforzando le articolazioni (suhloby) senza logorarle.

È indicato per chiunque cerchi un’attività fisica che costruisca forza funzionale, mobilità e resilienza a lungo termine, con un forte accento sulla prevenzione degli infortuni e sul benessere della schiena.


A CHI È SCONSIGLIATO (Профілі, яким це НЕ підходить)

Allo stesso modo, la natura specifica dello Spas lo rende una scelta frustrante e controindicata per altrettanti profili, i cui obiettivi sono in diretto conflitto con la filosofia dell’arte.

1. L’Atleta Agonista “Puro” (Il Cercatore di Gloria Sportiva)

Lo Spas è sconsigliato a chi ha come obiettivo primario la competizione sportiva su un palcoscenico internazionale.

Se l’obiettivo di un individuo è diventare un campione di MMA (come in UFC), un medagliato olimpico di Judo o un campione mondiale di Kickboxing, lo Spas è la scelta sbagliata.

  • Circuito Chiuso: La componente sportiva dello Spas, il Lavomakh (Punto 10), è una competizione quasi esclusivamente nazionale (ucraina). Non ha un circuito internazionale, né la visibilità mediatica di altri sport da combattimento.

  • Focus Diverso: Anche nell’allenamento sportivo, un Nastavnyk (istruttore) di Spas sarà sempre più preoccupato che l’atleta mantenga lo Stan (la calma) e usi il Kholy (la tecnica corretta), piuttosto che vincere “sporco” o con la sola forza bruta. Il fine non è la medaglia, ma il test dei princìpi.

Chi cerca fama e carriera nello sport da combattimento troverà lo Spas limitante e filosoficamente restrittivo.

2. L’Impaziente (Il Cercatore del “Quick Fix”)

Lo Spas è fortemente sconsigliato a chi cerca risultati immediati.

Questo include due profili:

  • Il Collezionista di Cinture: Chi ha bisogno di una validazione esterna costante (cinture colorate, gradi, patch). Lo Spas (a differenza del Combat Hopak) è in gran parte privo di questo sistema. Il progresso è invisibile per anni.

  • Chi Cerca il Corso di Autodifesa del Weekend: L’individuo che vuole “imparare a difendersi in 10 lezioni”. Lo Spas è l’esatto opposto. È un’arte che richiede una riprogrammazione neurologica.

La base dell’arte, il Kholy (l’onda), non è un “trucco” che si impara in un giorno. È un modo di muoversi che va contro decenni di abitudini posturali e motorie rigide. Richiede migliaia di ripetizioni, pazienza e introspezione. L’impaziente si sentirà frustrato dopo poche settimane, lamentando di “non aver ancora imparato a combattere” mentre sta ancora (correttamente) lavorando sul respiro e sul movimento del bacino.

3. Il Praticante Dogmatico e Rigido (Il Cercatore di Schemi Fissi)

Paradossalmente, lo Spas è sconsigliato a molti praticanti di arti marziali tradizionali che sono mentalmente “rigidi”.

È indicato per chi ama la fluidità, l’adattabilità e l’improvvisazione basata sui princìpi. È sconsigliato per chi:

  • Ama la struttura immutabile dei Kata (come discusso nel Punto 8, lo Spas non ha kata fissi).

  • Cerca posizioni statiche e potenti (come lo Zenkutsu-dachi del Karate). Lo Spas è movimento perpetuo (Potik).

  • Vuole una risposta unica e corretta per ogni attacco (“Se lui fa X, tu fai Y”). Lo Spas risponde: “Dipende. Senti (Chuttya) e fluttua (Kholy)”.

Chi cerca la certezza di uno schema fisso troverà la filosofia fluida e basata sui princìpi dello Spas “vaga”, “confusa” o “inefficace”, perché non riesce a comprenderne la logica interna.

4. L’Individuo Aggressivo (Chi Cerca il Potere sugli Altri)

Questo è il profilo più controindicato dal punto di vista filosofico.

Lo Spas è sconsigliato a chi è spinto da rabbia (lyut’), ego, o dal desiderio di intimidire e dominare gli altri.

  • Filosofia Antitetica: Il nome stesso dell’arte è Spas (Salvezza). L’etica è quella del protettore del Rod (la Stirpe).

  • Obiettivo Contrario: L’obiettivo tecnico non è distruggere, ma neutralizzare. L’obiettivo psicologico non è alimentare la rabbia, ma raggiungere lo Stan (la calma assoluta).

  • Rigetto della Scuola: Un Nastavnyk (istruttore) autentico, che incarna la filosofia dello Spas, riconoscerebbe immediatamente questa mentalità aggressiva e la considererebbe una corruzione dell’arte. Il praticante verrebbe probabilmente allontanato dalla scuola, poiché la sua Volya (Volontà) è distruttiva, non protettiva.

Conclusione: Un’Arte per il Pensatore Fluido

In sintesi, lo Spas non è per tutti. Non è un prodotto di massa, ma un percorso specialistico.

È indicato per l’individuo paziente, colto, introspettivo e olistico, che sia motivato dalla salute funzionale, dalla profondità culturale o dalla sopravvivenza pragmatica, e che sia disposto a dedicare anni al raffinamento dei princìpi interni.

È sconsigliato all’individuo impaziente, aggressivo, dogmatico o focalizzato esclusivamente sulla gloria sportiva, poiché i suoi obiettivi e la sua mentalità sono in diretta opposizione con la filosofia fondamentale della “Salvezza” e dello “Stato di Calma” che l’arte cerca di coltivare.

CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA

L’arte marziale Spas è un sistema olistico e profondo, ma, come ogni disciplina di combattimento e di esplorazione fisica, comporta dei rischi intrinseci. La filosofia dello Spas è la “Salvezza” (Spas), e il primo livello di questa salvezza è la protezione del proprio corpo e di quello dei propri compagni di allenamento (pobratymy) dagli infortuni.

La sicurezza (bezpeka) nello Spas non è un insieme passivo di regole, ma una pratica attiva e una responsabilità condivisa. Essa si fonda sull’applicazione corretta dei princìpi fondamentali dell’arte. Un infortunio durante l’allenamento (trenuvannya) è quasi sempre il segnale che un principio è stato violato: si è usata la forza bruta al posto della fluidità, si è agito con tensione invece che con rilassamento (rozslablennya), o si è persa la consapevolezza (Stan).

Queste considerazioni sono rivolte al praticante (praktikuyuchyy) per aiutarlo a comprendere come navigare i rischi specifici dell’arte e come coltivare un allenamento sicuro (bezpechne trenuvannya) e sostenibile nel lungo termine.


1. Bezpeka nella Zdrava e nel Kholy (La Sicurezza nei Fondamentali)

Paradossalmente, una delle aree di maggior rischio per il principiante non è il combattimento, ma la pratica errata dei fondamenti: la ginnastica Zdrava (salute) e il movimento Kholy (ondulatorio).

La Corretta Esecuzione del Kholy (Onda)

Il Kholy (Punto 7) è il motore biomeccanico dello Spas. È un movimento ondulatorio che coinvolge l’intera colonna vertebrale (khrebet). Se eseguito con forza, rigidità o in modo balistico, è una via sicura per l’infortunio.

  • Evitare l’Iperestensione: Il praticante deve imparare a distinguere tra mobilizzazione (mobilizatsiya) e iperestensione (hiperroztyahnennya). L’onda Kholy non deve mai essere un “colpo di frusta” violento che spinge le vertebre oltre il loro raggio di sicurezza.

  • Azione Corretta: La pratica deve essere lenta, fluida e controllata (povil’na ta kontrolovana). Il praticante deve concentrarsi sul “sentire” (Chuttya) ogni singola vertebra che si muove in successione. Il movimento deve essere guidato dal bacino (Taz), non dalle spalle o dalla zona lombare.

  • Ascoltare il Dolore: La Zdrava deve creare una sensazione di calore e fluidità. Qualsiasi dolore acuto, pizzicotto o “scossa” è un segnale di stop immediato. Significa che si sta usando il muscolo (tensione) invece dell’onda (fluidità).

La Sicurezza nella Prysyadka (Posizione Accovacciata)

La Prysyadka (Punto 8), derivata dall’Hopak, è un esercizio fondamentale che sottopone le ginocchia (kolina) a uno stress immenso.

  • Rischio: Collasso del ginocchio verso l’interno (valgismo), eccessiva pressione sulla rotula.

  • Azione Corretta: La sicurezza richiede un allineamento perfetto.

    1. Durante l’accovacciata, le ginocchia devono sempre tracciare la linea del secondo e terzo dito del piede. Non devono mai “cadere” verso l’interno.

    2. Il peso deve essere distribuito sull’intero piede (stopa), non solo sulla punta (che sovraccarica la rotula) o solo sul tallone (che porta a perdere l’equilibrio).

    3. La progressione deve essere graduale. Un praticante con ginocchia deboli non deve tentare il movimento completo, ma lavorare sulla gamma di movimento sicura (bezpechnyy diapazon), rafforzando prima i muscoli (quadricipiti, glutei) che proteggono l’articolazione.

Il Riscaldamento (Rozmynka) come Prevenzione

La fase di Zdrava (Punto 9) non è un optional. È la prima e più importante procedura di sicurezza.

  • Azione Corretta: Il praticante deve dedicare i primi 20-30 minuti a “oliare” (zmazaty) metodicamente ogni articolazione (suhlob), dal collo alle caviglie. Saltare questa fase e passare direttamente alle tecniche di Boyovyy Spas (combattimento), specialmente con il clima freddo, è la causa più comune di stiramenti muscolari (roztyahnennya) e lesioni tendinee.


2. Il Paradosso della Sicurezza nel Rozslablennya (Rilassamento)

Il Rozslablennya (Rilassamento) è un principio tecnico fondamentale (Punto 7). Tuttavia, la sua applicazione errata nel lavoro a coppie è estremamente pericolosa.

  • Il Rischio: Esiste una differenza critica tra rilassamento attivo (lo Stan) e passività totale (essere “molli” o “addormentati”).

  • Scenario di Infortunio: Un praticante sta subendo una leva articolare (Zalomy). Il Nastavnyk (istruttore) gli dice di “rilassarsi”. Se il praticante interpreta questo come un “lasciar andare” passivo, non opporrà alcuna resistenza protettiva, e il partner (se non è esperto) applicherà la leva su un’articolazione “morta”, causando un’iperestensione o una lussazione.

  • Azione Corretta (per chi riceve): Il Rozslablennya nello Spas è consapevole. Il praticante deve:

    1. Rilasciare la tensione oppositiva (non “combattere” la leva con la forza).

    2. Mantenere l’integrità strutturale (tsilisnist’ struktury). I muscoli attorno all’articolazione devono rimanere “vivi” e protettivi.

    3. Usare il Kholy per “fluire” (potik) con la leva, muovendo tutto il corpo (es. ruotando o abbassandosi) per alleviare la pressione sul singolo giunto.

    4. Battere (Baty): Il segnale di resa (il tap) è un atto di sicurezza sacro. Va fatto presto, chiaramente e senza ego.


3. Bezpeka nei Nakhopy (Tecniche a Coppie): La Responsabilità del Pobratymstvo

La maggior parte degli infortuni nelle arti marziali avviene durante il lavoro a coppie (robota v parakh). Nello Spas, la filosofia del Pobratymstvo (fratellanza) impone che la sicurezza del proprio partner sia una responsabilità più importante della propria riuscita tecnica.

Sicurezza nell’Applicazione degli Zalomy (Leve Articolari)

Le leve dello Spas (Punto 7) sono dinamiche e a spirale (Skrutka). Questo le rende diverse e potenzialmente più pericolose delle leve statiche.

  • Rischio: Una leva a spirale applica una forza di taglio rotazionale all’articolazione (polso, gomito, spalla), che può danneggiare i legamenti più facilmente di una semplice pressione lineare.

  • Azione Corretta (per chi applica):

    1. Lentezza e Fluidità (Povil’no ta Plastychkno): Le leve devono essere imparate e praticate lentamente. La velocità (shvydkist’) è l’ultima cosa da aggiungere, solo dopo migliaia di ripetizioni controllate.

    2. Non “Strappare” (Ne Rvaty): Non si deve mai “strappare” l’articolazione. L’applicazione corretta è un’onda Kholy fluida e a spirale che “avvita” l’avversario.

    3. Ascoltare il Partner: Il praticante deve sviluppare il Chuttya Tattile (percezione) per “sentire” il limite del partner prima che il partner senta dolore. La leva si applica fino al punto di sbilanciamento (vyvedennya z rivnovahy), non fino al punto di rottura.

    4. Dare Spazio per Cadere: Quando si applica una leva che porta a terra, il praticante è responsabile di “guidare” (vesty) il partner in una caduta sicura, non di “sbatterlo” (khybaty) al suolo.

Sicurezza nelle Proiezioni (Kydky) e nelle Cadute (Padinnya)

Nessuna proiezione (Kydok) può essere praticata in sicurezza finché il ricevente non ha padroneggiato l’arte della caduta (Padinnya).

  • La Caduta Spas (Koty): La caduta dello Spas è progettata per la Zemlya (terreno irregolare). Non è la “battuta” (ukemi) piatta del Judo. È il Koty (rotolamento), una tecnica derivata dal Povzun (movimento a terra).

  • Azione Corretta (per chi cade): Il praticante deve imparare a:

    1. Arrotondare il Corpo (Skruhlennya): Trasformare il corpo in una “palla”, proteggendo la testa (holova) e la colonna vertebrale.

    2. Dissipare l’Energia: Usare l’onda Kholy per dissipare l’impatto su una superficie ampia e per un tempo più lungo, rotolando fluidamente.

    3. Rialzarsi: La caduta non finisce a terra. Finisce nel momento in cui ci si rialza in una posizione difensiva (spesso Prysyadka).

  • Azione Corretta (per chi proietta): La sicurezza impone di controllare la discesa del partner. Nello Spas, l’obiettivo non è sollevare e schiantare, ma sbilanciare (Vyvedennya z Rivnovahy). Una proiezione corretta è spesso un semplice “accompagnamento” a terra dopo che l’equilibrio è stato rotto.


4. Bezpeka nel Combattimento (Lavomakh e Hartuvannya)

Qui si entra nell’area del contatto pieno e del condizionamento ad alto rischio.

Sicurezza nel Lavomakh (Sparring Sportivo)

Lo sparring (Lavomakh), come descritto nel Punto 10, è il test dello Stan. Ma per testare lo Stan, il cervello deve essere protetto.

  • Equipaggiamento Protettivo (Zakhysne Sporyadzhennya): L’uso dell’equipaggiamento protettivo (Punto 13) non è negoziabile. È una considerazione di sicurezza assoluta.

    • Sholom (Casco): Fondamentale per prevenire commozioni cerebrali (strus mozku).

    • Rukavytsi (Guantoni) e Shchytky (Paratibie): Per proteggere sia chi colpisce (fratture alle mani) sia chi riceve (tagli, contusioni gravi).

    • Kapa (Paradenti): Essenziale.

  • Controllo (Kontrol’): L’allenamento non è una rissa. Il Nastavnyk deve imporre il controllo. Lo sparring “leggero” (lehkyy kontakt), focalizzato sulla tecnica, sulla fluidità e sul timing, è pedagogicamente molto più utile e sicuro dello sparring “duro” (zhorstkyy).

  • Il Fine è lo Stan: Il praticante deve costantemente ricordarsi (e venire ricordato) che l’obiettivo non è “vincere” o “fare male” al partner. L’obiettivo è testare la propria capacità di rimanere rilassato (rozslablenyy) e consapevole (svidomyy) sotto pressione. Perdere lo Stan e cadere nella rabbia (lyut’) è un fallimento, indipendentemente da chi ha messo a segno più colpi.

Sicurezza nell’Hartuvannya (Tempra)

La “tempra” (Punto 12) è l’antica pratica cosacca di condizionare il corpo agli estremi (impatto, freddo). È un’area ad altissimo rischio se gestita in modo errato.

  • Rischio: Danni ai tessuti, ai nervi, ipotermia.

  • Azione Corretta: La Gradualità (Postupovist’).

    1. Condizionamento all’Impatto: Non si inizia colpendo le ossa. Si inizia con “schiaffi” (lyapasy) leggeri sui gruppi muscolari (addome, cosce) per stimolare la circolazione e abituare il sistema nervoso. Deve essere fatto sotto la supervisione di un Nastavnyk che sappia distinguere tra disagio (utile) e danno (dannoso).

    2. Condizionamento al Freddo: La pratica di camminare sulla neve o dei bagni ghiacciati (tipica della Zdrava cosacca) non deve mai essere fatta da soli. Deve essere supervisionata. L’esposizione deve essere breve, controllata e seguita da un riscaldamento immediato e corretto. Il praticante deve imparare ad ascoltare i segnali di allarme del corpo.


5. Bezpeka nell’Uso delle Armi (Zbroyia)

Questa è l’area con il potenziale di infortunio più grave. La sicurezza qui è assoluta e non ammette deroghe.

  • La Gerarchia della Pratica (Yerarkhiya): La sicurezza nell’addestramento armato (vyshki zi zbroyeyu) (Punto 14) si basa su una progressione rigida:

    1. Fase 1: Pratica in Solitaria (Robota Povitrya): Il praticante deve prima padroneggiare i “kata” in solitaria (il Potik, la Visimka). Deve padroneggiare il Kholy con l’arma a vuoto prima di pensare di interagire con un partner.

    2. Fase 2: Uso di Simulatori (Imitatory): Si deve usare un Palytsya (bastone) per simulare la Sablya (sciabola). Si deve usare un coltello di gomma o legno (humovyy nizh) per praticare le difese.

    3. Fase 3: Pratica a Coppie con Protezioni: Qualsiasi lavoro a coppie con simulatori duri (es. bastone contro bastone) richiede protezioni minime (es. maschera da scherma, guanti protettivi).

    4. Fase 4: Armi Affilate (Zhyva Zbroya): L’uso di lame affilate è riservato esclusivamente ai maestri e solo per la pratica in solitaria (es. tameshigiri, il taglio di bersagli), mai contro un partner.

  • Il Rischio della Nagaika (Frusta): La Nagaika (Punto 14) è un’arma unica nel suo rischio: il pericolo maggiore è per il praticante stesso.

    • Rischio: Nell’imparare il Khlyst (frustata) e la Visimka (figura otto), è estremamente comune colpirsi da soli: sull’orecchio, sull’occhio, sul braccio o sulla mano.

    • Azione Corretta: L’uso di occhiali protettivi è fondamentale nelle fasi iniziali. La pratica deve essere lenta, focalizzandosi sul controllo della traiettoria prima di aggiungere la velocità (shvydkist’) che genera lo “schiocco”.

Conclusione: La Sicurezza come Manifestazione dello Stan

In definitiva, la considerazione di sicurezza primaria nello Spas è la filosofia stessa dell’arte. La sicurezza non è un elenco di divieti; è la manifestazione fisica della consapevolezza.

Un praticante che è in uno stato di Stan (calmo, consapevole, presente) è un praticante sicuro.

  • È consapevole (svidomyy) del proprio corpo e dei propri limiti (non tenterà un Prysyadka se il ginocchio è dolorante).

  • Possiede il Chuttya (percezione) per “sentire” i limiti del proprio partner durante uno Zalomy (leva).

  • È rilassato (rozslablenyy), quindi le sue cadute sono fluide (Koty) e i suoi muscoli non sono tesi e soggetti a strappi.

  • Non è guidato dall’ego o dalla rabbia (lyut’), quindi non trasformerà lo sparring (Lavomakh) in una rissa pericolosa.

La vera sicurezza nello Spas è la maestria dei princìpi: praticare con Stan è praticare in sicurezza.

CONTROINDICAZIONI

L’arte marziale Spas, come ogni attività fisica e marziale, non è universalmente adatta a tutti. Sebbene la sua filosofia sia la “Salvezza” (Spas) e uno dei suoi pilastri fondamentali sia la Zdrava (Salute), la sua pratica completa – in particolare le “Direzioni” (Napryamy) del Boyovyy Spas (Combattimento) e dello Spas Sportyvnyy (Sportivo) – è un’attività fisicamente e psicologicamente esigente.

Questi aspetti dell’arte comportano movimenti esplosivi (Khlyst), rotazioni complesse della colonna vertebrale (Kholy), posizioni accovacciate (Prysyadka), impatti controllati (Hartuvannya), cadute (Padinnya) e sparring (Lavomakh).

Pertanto, esistono diverse condizioni preesistenti, sia fisiche che psicologiche, che possono rappresentare una controindicazione relativa (che richiede estrema cautela e modifiche) o assoluta (che sconsiglia fortemente la pratica marziale) per un potenziale allievo.

Questa analisi informativa è rivolta al futuro o potenziale praticante per aiutarlo a prendere una decisione consapevole. È imperativo sottolineare che prima di iniziare la pratica dello Spas, o di qualsiasi altra arte marziale, è assolutamente necessaria una visita medica completa (visita medico-sportiva) e un colloquio onesto con il potenziale istruttore (Nastavnyk).


La Doppia Natura delle Controindicazioni nello Spas

È impossibile discutere di controindicazioni senza prima distinguere le “due anime” dello Spas moderno (come analizzato nel Punto 10 – Stili e Scuole). La maggior parte delle controindicazioni si applica quasi esclusivamente all’aspetto marziale/sportivo.

  • 1. Controindicazioni per lo Spas Zdravyy (Aspetto Salutistico): Questa “Direzione” dello Spas si concentra sulla ginnastica Kholy lenta e controllata, sulla respirazione (Dykhannya) e sulla mobilizzazione articolare. È un’attività a basso impatto. Per questa pratica, le controindicazioni sono pochissime. Anzi, la Zdrava è spesso terapeutica per molte delle condizioni croniche (come il mal di schiena) che sono invece controindicate per la parte combattiva. Anche qui, però, una condizione acuta (come un’ernia discale in fase infiammatoria) richiede uno stop.

  • 2. Controindicazioni per lo Spas Boyovyy / Sportyvnyy (Aspetto Marziale): Questa “Direzione” include sparring (Lavomakh), cadute (Padinnya), leve (Zalomy), condizionamento all’impatto (Hartuvannya) e movimenti acrobatici (Povitryani). Le seguenti controindicazioni si riferiscono primariamente a questa pratica intensa e a contatto pieno. Un individuo con una controindicazione per il Boyovyy Spas potrebbe, quasi sempre, praticare comunque in sicurezza lo Spas Zdravyy sotto supervisione medica.


Controindicazioni Fisiche Assolute (Per la Pratica Marziale)

Queste sono condizioni “non negoziabili”. Intraprendere l’aspetto combattivo dello Spas con una di queste condizioni rappresenta un rischio significativo di infortunio grave o, in alcuni casi, di morte.

1. Condizioni Cardiovascolari (Серцево-судинні)

Il combattimento marziale, e in particolare lo sparring come il Lavomakh, non è un esercizio aerobico costante. È un’attività anaerobica esplosiva, caratterizzata da picchi improvvisi e violenti della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna.

  • Ipertensione Grave o Non Controllata: Un picco di pressione durante uno sforzo massimale (come una proiezione o una raffica di colpi) può portare a conseguenze catastrofiche, come ictus o aneurismi.

  • Malattie Coronariche Note / Infarto Recente: Individui che hanno avuto un infarto miocardico, un ictus, o che soffrono di angina instabile. Lo stress fisico estremo dello sparring è assolutamente controindicato.

  • Aritmie Cardiache Gravi: Condizioni come la fibrillazione atriale non controllata o tachicardie ventricolari. L’adrenalina e lo sforzo dello sparring possono scatenare un evento aritmico pericoloso.

  • Aneurismi Conosciuti: (es. aortico o cerebrale). L’aumento della pressione interna durante lo sforzo (manovra di Valsalva) è un rischio inaccettabile.

2. Condizioni Neurologiche (Неврологічні)

  • Epilessia (Non Controllata o Frequente): Questa è una controindicazione assoluta. Le cause scatenanti in un allenamento di Spas sono molteplici e inevitabili:

    1. Impatto: Anche con un casco (sholom), i colpi alla testa sono una realtà nello sparring.

    2. Stress Fisiologico: L’iperventilazione, la fatica estrema e il rilascio di adrenalina sono noti trigger per le crisi epilettiche.

    3. Ambiente: Cadere durante una crisi su un pavimento duro o durante un esercizio a coppie rappresenta un pericolo estremo.

  • Disturbi Vestibolari Gravi (Vertigini): Condizioni come la Malattia di Menière o labirintiti croniche e acute. La pedagogia dello Spas è fondata sulla destabilizzazione e sulla rotazione. Il Kholy a spirale (Skrutka), le cadute (Koty – rotolamenti) e le proiezioni (Kydky) sono parte integrante dell’arte. Per un individuo con un disturbo vestibolare, questi movimenti non sono solo difficili, ma potenzialmente invalidanti e pericolosi.

3. Condizioni Muscolo-Scheletriche Acute o Gravi (Опорно-рухові)

  • Instabilità Articolare Grave: Ad esempio, lussazioni ricorrenti della spalla (pleche). La pratica dei Zalomy (leve articolari, Punto 7), che sono dinamiche e a spirale, su un’articolazione già instabile porterebbe quasi certamente a una lussazione in allenamento.

  • Osteoporosi Grave: Una densità ossea compromessa rende il corpo estremamente vulnerabile. Il condizionamento all’impatto (Hartuvannya), le cadute (Padinnya), o anche un colpo controllato in sparring, potrebbero causare fratture ossee.

  • Condizioni Spinali Acute:

    • Ernia del Disco in Fase Acuta/Infiammatoria: Un’ernia discale “calda”, con dolore sciatico irradiato, è una controindicazione assoluta. Qualsiasi caduta, torsione (Skrutka) o impatto potrebbe portare a un danno neurologico permanente.

    • Spondilolistesi Grave o Instabile: (Scivolamento di una vertebra). La ginnastica Kholy (onda), sebbene terapeutica per schiene sane, potrebbe essere pericolosa su una colonna vertebrale strutturalmente instabile.

    • Stenosi Spinale Severa: Qualsiasi impatto o torsione errata può compromettere ulteriormente il canale spinale.

4. Altre Condizioni Assolute

  • Gravidanza (Вагітність): Sebbene la Zdrava leggera possa essere continuata sotto consiglio medico, qualsiasi pratica di Boyovyy Spas (combattimento), cadute o sparring è assolutamente proibita a causa del rischio di impatto addominale e di stress fisico.

  • Disturbi della Coagulazione (es. Emofilia): Il rischio di emorragie interne incontrollabili a seguito di un impatto (anche con protezioni) rende lo sparring a contatto pieno inaccettabile.

  • Post-Operatorio Recente: Qualsiasi intervento chirurgico (addominale, articolare, spinale) richiede un periodo di recupero completo e il via libera medico-chirurgico prima di riprendere qualsiasi attività fisica, e un periodo ancora più lungo prima di riprendere un’attività di contatto.


Controindicazioni Relative (Richiedono Cautela e Modifiche)

Queste sono “zone grigie”. Si tratta di condizioni con cui un individuo potrebbe essere in grado di praticare lo Spas, ma solo dopo aver ottenuto l’approvazione del proprio medico e aver avuto una discussione franca e onesta con il Nastavnyk (istruttore). La pratica dovrà essere modificata (modyfikovana).

1. Condizioni Muscolo-Scheletriche Croniche (Стабільні)

  • Mal di Schiena Cronico / Ernie Pregresse (Stabili): Un’ernia del disco “vecchia” e stabile, senza infiammazione acuta.

    • Prospettiva: La Spas Zdravyy (ginnastica salutistica) e la pratica del Kholy controllato potrebbero essere estremamente benefiche, aiutando a mobilizzare la colonna, idratare i dischi e rafforzare il core (tsentr).

    • Modifica Obbligatoria: Il praticante deve evitare assolutamente le cadute (Padinnya) e lo sparring (Lavomakh) ad alto impatto. L’allenamento deve essere focalizzato al 100% sulla salute, non sul combattimento.

  • Artrosi (Osteoartrite): Usura delle articolazioni (es. ginocchia, anche).

    • Prospettiva: Lo Spas, essendo basato sul Kholy (onda) e sul Perekat (lavoro di gambe fluido), è un’arte a basso impatto (se si escludono i salti Povitryani e lo sparring). Può essere un modo eccellente per mantenere la mobilità (rukhlivist’) articolare senza l’impatto martellante della corsa o degli sport da salto.

    • Modifica Obbligatoria: Eliminare tutti i salti (Povitryani). Lo sparring deve essere limitato al Potik (flusso) leggero, senza colpi. Le posizioni Prysyadka (accovacciate) devono essere eseguite solo nel raggio di movimento non doloroso.

2. Condizioni Sistemiche Controllate

  • Ipertensione Controllata (Farmacologicamente): Un individuo la cui pressione è tenuta a bada dai farmaci.

    • Prospettiva: Può praticare, ma con cautela. La componente Zdrava (respirazione, ginnastica) e Stan (meditazione) sono altamente benefiche per abbassare la pressione.

    • Modifica Obbligatoria: Lo sparring (Lavomakh) intenso e il Hartuvannya (tempra) devono essere monitorati. Il praticante deve evitare sforzi massimali prolungati (manovra di Valsalva) e concentrarsi sul Dykhannya (respirazione) continua.

  • Asma (Indotta da Esercizio):

    • Prospettiva: La pratica è possibile. Il Nastavnyk deve esserne a conoscenza.

    • Modifica Obbligatoria: L’inalatore deve essere sempre a bordo tatami, a portata di mano. L’enfasi sulla respirazione (Dykhannya) nello Spas può, nel lungo termine, migliorare la capacità polmonare.

3. Condizioni Psicologiche (L’Arena dello Stan)

Questo è un territorio delicato e cruciale per lo Spas.

  • Depressione o Ansia (Moderate):

    • Prospettiva: Lo Spas può essere altamente terapeutico. L’attività fisica, il senso di comunità (pobratymstvo), la disciplina della Zdrava e, soprattutto, la pratica dello Stan (calma e consapevolezza) sono strumenti potenti per gestire l’ansia e migliorare l’umore.

  • Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD):

    • Prospettiva: Enorme cautela.

    • Benefici Potenziali: La pratica dello Stan (calma), del Chuttya (percezione) e della Zdrava (respirazione) può aiutare l’individuo a “riprendere possesso” del proprio corpo e a gestire gli stati di iper-vigilanza.

    • Rischi (Controindicazione Relativa): L’aspetto Boyovyy Spas è un trigger (tryher) potenziale. Lo sparring, il contatto fisico improvviso, le prese (Nakhopy) e la sensazione di essere “attaccati” (anche in un ambiente controllato) possono scatenare flashback e reazioni di panico.

    • Modifica Obbligatoria: La pratica marziale può essere intrapresa solo con il consenso di un terapeuta e con un Nastavnyk esperto, sensibile e informato, che introduca il contatto in modo estremamente graduale e controllato.

  • Personalità Aggressiva o “Ego-Guidata”:

    • Controindicazione Filosofica: Come discusso nel Punto 15, questa non è una condizione medica, ma è una controindicazione fondamentale. Lo Spas non è per chi cerca di imparare a “distruggere” o a “dominare” gli altri.

    • Rischio: Un individuo guidato dalla rabbia (lyut’) è un pericolo per sé stesso e per ogni compagno di allenamento. Non riuscirà mai a imparare il Rozslablennya (rilassamento) o lo Stan (calma), e userà le tecniche in modo pericoloso e rigido, causando infortuni. Un buon Nastavnyk dovrebbe identificare e rifiutare questo tipo di studente.

Conclusione: La Via della Prudenza e dell’Onestà (Шлях Обачності)

Prima di indossare gli Sharovary (i pantaloni cosacchi), il potenziale praticante deve fare un inventario onesto della propria salute.

La responsabilità è duplice:

  1. Del Praticante: Effettuare una visita medica approfondita. Essere onesti (chesnym) con sé stessi e con il proprio Nastavnyk riguardo a ogni singola condizione preesistente, anche se sembra minore.

  2. Del Nastavnyk (Istruttore): Avere la competenza per modificare l’allenamento. Un buon istruttore di Spas non applicherà un unico programma rigido, ma adatterà la pratica alle esigenze dell’individuo, magari indirizzando uno studente esclusivamente verso lo Spas Zdravyy.

La “Salvezza” (Spas) inizia prima ancora di salire sul tappeto: inizia con la decisione saggia e informata di proteggere il proprio corpo, rispettando i suoi limiti per poterli, un giorno, trascendere in sicurezza.

CONCLUSIONI

Giunti al termine di questa analisi approfondita, è possibile tracciare un quadro completo e olistico di cosa sia l’arte marziale Spas. La conclusione fondamentale di questa indagine è che definire lo Spas semplicemente come “un’arte marziale ucraina” è un’affermazione tanto vera quanto riduttiva, simile a definire l’oceano come “acqua salata”.

Lo Spas, come è emerso dalla sua storia, dalla sua filosofia e dalla sua metodologia, non è un semplice prodotto culturale; è un processo vivente. È la codificazione moderna di un’antica e pragmatica filosofia di sopravvivenza (vyzhyvannya), un sistema integrato forgiato nelle condizioni estreme della steppa ucraina (Dike Pole, i Campi Selvaggi) e filtrato attraverso la visione del mondo unica dei Cosacchi Zaporozhiani.

La vera essenza dello Spas, il filo conduttore che lega ogni singolo aspetto analizzato in questa pagina, è il suo stesso nome: Salvezza.

Ogni altro elemento – la tecnica, l’arma, l’allenamento, la storia – è subordinato a questo imperativo. Non è un’arte di aggressione, né uno sport per la gloria, né una ginnastica fine a sé stessa. È uno Shlyakh (una “Via” o “Percorso”) il cui unico scopo è la preservazione e lo sviluppo dell’essere umano nella sua totalità.

Questa conclusione si articola su tre sintesi fondamentali che riassumono l’identità dell’arte.


La Sintesi Olistica: La Trinità della Salvezza (Zdrava, Boyovyy, Stan)

La conclusione più importante sull’identità dello Spas è il suo rifiuto della frammentazione. L’analisi della sua struttura pedagogica (Punto 9 – Allenamento) e della sua filosofia (Punto 2) dimostra che lo Spas è un sistema trinitario, composto da tre pilastri inseparabili:

  1. Zdrava (Salute): La salvezza del corpo dalla malattia e dal decadimento.

  2. Boyovyy Spas (Combattimento): La salvezza del corpo dalla violenza esterna.

  3. Stan (Stato): La salvezza della mente dalla paura, dalla rabbia e dalla confusione.

In molte discipline moderne, questi tre elementi sono separati. Si pratica il fitness per la salute, il combattimento per l’autodifesa e la meditazione per la mente. La conclusione fondamentale dello Spas è che questa separazione è un’illusione che crea debolezza.

Nello Spas, la Zdrava non è un “riscaldamento”; è la pratica fondamentale che costruisce il motore biomeccanico (Kholy) e la resilienza necessari per il combattimento. Il Boyovyy Spas non è una rissa; è il “laboratorio” dove la calma dello Stan viene testata sotto la pressione (tysk) dell’adrenalina. E lo Stan non è una fuga dalla realtà; è lo strumento psicologico che dirige la Zdrava (consapevolezza del corpo) e il Boyovyy Spas (reattività istintiva).

Una sessione di allenamento (Punto 9) non è un “workout”, ma un rituale che fonde questi tre elementi in un unico atto. Si inizia con la Zdrava per preparare il corpo-arma, si testano i princìpi nel Lavomakh (sparring) o nei Nakhopy (flussi a coppie) e si conclude con la pratica dello Stan per “sigillare” la lezione nella calma.

Questa integrazione olistica è la risposta dello Spas alla domanda fondamentale su come forgiare un essere umano completo: non un atleta muscoloso ma mentalmente fragile, non un monaco pacifico ma fisicamente indifeso, e non un combattente letale ma distrutto dalla rabbia e dallo stress. L’obiettivo è l’equilibrio: il Kozak Mamay, l’archetipo (Punto 6, 12) del guerriero in pace, che suona la bandura (simbolo dello Stan), ma con la Sablya (la sciabola, simbolo del Boyovyy Spas) appesa accanto a sé.


La Sintesi Tecnica: Il Kholy come Motore Universale

La seconda conclusione riguarda l’identità tecnica dell’arte. Lo Spas non è un “catalogo di mosse”. Come emerso dall’analisi delle Tecniche (Punto 7) e delle “Forme” (Punto 8), lo Spas è un sistema basato sui princìpi (pryntsypy), non sugli schemi (skhemy).

Il cuore pulsante di questa tecnologia marziale è un unico principio biomeccanico: il Kholy (il movimento ondulatorio).

Questa è la “firma” tecnica dello Spas. L’intera pedagogia dell’arte è progettata per riprogrammare il corpo umano, disimparando i movimenti rigidi e segmentati e re-imparando a muoversi come un’unica frusta fluida (Khlyst).

Questa conclusione unifica l’intero arsenale:

  • Le Tecniche a Mani Nude (Punto 7) non sono “pugni” e “calci” nel senso tradizionale, ma applicazioni del Khlyst (la frustata) attraverso gli arti, resi potenti dal Rozslablennya (rilassamento) e dall’onda generata dal bacino e dalla colonna vertebrale.

  • Le Armi (Punto 14) non sono discipline separate, ma strumenti pedagogici per insegnare il Kholy. La Nagaika (frusta) è l’insegnante perfetto del Khlyst, poiché non funziona senza il rilassamento totale. La Sablya (sciabola) è l’insegnante del Kholy a spirale (Skrutka). Lo Spys (lancia) o Palytsya (bastone) è l’insegnante del Kholy lineare e del radicamento (Zemlya).

  • L’Assenza di Kata (Punto 8) è la conseguenza logica di questa filosofia. Un kata fisso è uno schema. Il Kholy è un principio. Lo Spas rifiuta lo schema a favore del principio, sostituendo le forme fisse con i “kata viventi”: la pratica della Zdrava (il Kholy in solitaria) e la decodifica marziale delle Danze (Hopak, Metelytsia), che sono esse stesse l’espressione di un flusso (Potik) dinamico.

La conclusione tecnica è che lo Spas è un’arte marziale “interna” europea. Non cerca la forza muscolare (sylova napruha), ma la potenza fluida generata dalla struttura, dal rilassamento e dall’onda. Questo la rende un’arte incredibilmente efficiente, pragmatica e sostenibile per il corpo nel lungo termine.


La Sintesi Storico-Culturale: Un’Arte come Atto di Restaurazione

Infine, una conclusione non può ignorare il “perché” lo Spas esista oggi. L’analisi della sua Storia (Punto 3), del suo Fondatore (Punto 4) e del suo contesto (Punto 10) porta a una conclusione innegabile: lo Spas moderno è un atto di restaurazione culturale e nazionale.

Non è un’arte marziale sopravvissuta indenne attraverso i secoli. È una tradizione che è stata spezzata, perseguitata e quasi cancellata. La sua storia si divide in tre atti drammatici:

  1. La Creazione (XVI-XVIII sec.): Forgiata nella Sich di Zaporizhzhia, l’arte raggiunse il suo apice con i Kharakternyky (Punto 6), maestri dello Stan e dell’arte bellica.

  2. La Clandestinità (1775-1985): Con la distruzione della Sich da parte dell’Impero Russo e la successiva soppressione sovietica, l’arte è “sparita”. È sopravvissuta solo in frammenti: nelle tradizioni orali familiari (vid dida do onuka), nelle danze popolari (il “codice” dell’Hopak), nelle lotte di villaggio (Borot’ba) e nelle pratiche dei guaritori di campagna (Znakhary).

  3. La Restaurazione (1985-Oggi): Il lavoro di figure come Oleksandr Prytula non è stato quello di un “inventore”, ma quello di un “archeologo marziale” e di un “erede” (Varitel). Egli ha raccolto questi frammenti e, usando la conoscenza tramandatagli (il Kholy e lo Stan), li ha riassemblati in un sistema coerente e insegnabile.

Questa conclusione è fondamentale per capire l’identità dello Spas nel mondo. Spiega perché lo Spas è così profondamente e orgogliosamente ucraino. È il recupero di un’identità nazionale che era stata negata.

Questo definisce anche il suo posto nel panorama marziale globale (Punto 10 e 11):

  • Non è Systema: Spiega l’assoluta necessità di distinguere lo Spas (ucraino, legato ai Kharakternyky di Zaporizhzhia) dal Systema (russo, legato alla tradizione militare russa), nonostante le superficiali somiglianze biomeccaniche (che derivano da una comune radice slava).

  • Non è Combat Hopak: Spiega la differenza con l’altra grande arte ucraina. Mentre il Combat Hopak di Volodymyr Pylat è una brillante sistematizzazione della danza in un’arte-sport (con cinture e kata), lo Spas di Prytula è una restaurazione della tradizione esoterica e psicologica dei Kharakternyky.

  • Spiega la sua Assenza (es. in Italia): L’obiettivo della “Casa Madre” di Zaporizhzhia non è mai stato il franchising commerciale o la diffusione globale. L’obiettivo era la sopravvivenza culturale e la ricostruzione nazionale. Questo spiega la sua struttura centralizzata, la sua natura “chiusa” e la sua quasi totale assenza in paesi come l’Italia (Punto 11), che non è mai stata una priorità strategica.


Conclusione Finale: La Via della “Salvezza” per il Mondo Moderno

Questa indagine completa ha rivelato lo Spas come un sistema di una profondità e complessità notevoli. È un’arte marziale che risponde a tre domande fondamentali:

  1. Come muoversi? Con il Kholy (l’onda fluida).

  2. Come combattere? Con la Pragmatismo (adattabilità, Omana, armi) e la Protezione (per il proprio Rod).

  3. Come essere? Nello Stan (la calma consapevole e vigile).

Lo Spas è la restaurazione di un’antica via guerriera che, paradossalmente, si rivela incredibilmente moderna. In un mondo che ci rende rigidi (sedentarietà), distratti (tecnologia) e ansiosi (stress), lo Spas offre un percorso olistico per recuperare ciò che i Cosacchi consideravano il bene supremo: la Volya (la Volontà e la Libertà).

Non è un’arte per tutti. L’analisi dei suoi requisiti (Punto 15) e delle sue controindicazioni (Punto 17) mostra che non è adatta all’impaziente, all’aggressivo o al cercatore di gloria sportiva.

È, invece, la Via per il “pensatore-guerriero”, per l’individuo (indipendentemente dall’età o dal sesso) che cerca l’integrazione, che è disposto a intraprendere un viaggio paziente per riprogrammare il proprio corpo (Zdrava), proteggersi efficacemente (Boyovyy Spas) e, soprattutto, padroneggiare la propria mente (Stan).

Lo Spas è, in definitiva, la “Salvezza” dall’inconsapevolezza: un manuale completo per forgiare un essere umano resiliente, fluido, consapevole e libero.

FONTI

Le informazioni contenute in questa pagina informativa, in particolare negli approfondimenti sui singoli punti, provengono da un processo di ricerca, sintesi e analisi comparativa condotto su un corpus di fonti eterogeneo e complesso.

La redazione di un documento esaustivo sull’arte marziale Spas presenta una sfida unica, radicalmente diversa da quella che si affronterebbe per discipline ampiamente documentate come il Karate o il Judo. La natura stessa dello Spas – un’arte basata su una tradizione orale (ustna traditsiya), soppressa per quasi due secoli e riemersa come “restaurazione” culturale (kulturne vidrodzhennya) solo alla fine del XX secolo – fa sì che il panorama delle fonti sia frammentato, spesso non accademico, e quasi esclusivamente in lingua ucraina.

Non esiste un singolo “manuale” onnicomprensivo o uno studio accademico definitivo in lingua inglese o italiana. Pertanto, la creazione di questa pagina ha richiesto una metodologia di triangolazione delle fonti. Le informazioni sono state raccolte, verificate e messe in prospettiva incrociando tre categorie principali di fonti:

  1. Fonti Primarie (La “Casa Madre”): Materiali ufficiali (pubblicazioni, siti web, video didattici) prodotti dalla Federazione Ucraina “Spas” e dal suo fondatore, Oleksandr Prytula. Questa è la fonte principale per la terminologia, la filosofia e la pedagogia dello Spas moderno.

  2. Fonti Storiche ed Etnografiche (Il Contesto): Opere accademiche e storiche (spesso monumentali) sulla storia dei Cosacchi Zaporozhiani, sul loro stile di vita (byt), sulle loro tattiche militari e sul folklore ucraino. Queste fonti forniscono il contesto e la veridicità storica da cui lo Spas moderno attinge la sua legittimità.

  3. Fonti Comparative e Analitiche (Il Contesto Moderno): Analisi di altre arti marziali slave (come il Combat Hopak e il Systema) per distinguere e definire lo Spas, e articoli accademici moderni sulla sociologia del revivalismo nazionale post-sovietico.

Questa bibliografia dettagliata non è solo un elenco, ma una descrizione del processo di ricerca intrapreso per garantire che le informazioni fornite siano il più possibile accurate, imparziali e complete.


1. Fonti Primarie: La Scuola di Oleksandr Prytula

Il nucleo delle informazioni sulla filosofia, la tecnica e la struttura dello Spas moderno proviene direttamente dalla “Casa Madre” (Головна Організація), l’unica autorità che definisce questa specifica arte marziale. La ricerca si è concentrata sui materiali prodotti dal suo fondatore-restauratore e dalla sua organizzazione.

1.1. Pubblicazioni Scritte (Libri e Articoli)

La fonte più autorevole per comprendere la visione del fondatore sono le sue stesse pubblicazioni. Sebbene la maggior parte sia disponibile solo in lingua ucraina, esse costituiscono i “manuali” fondamentali dell’arte.

  • Libro: “Спас: Шлях Воїна” (Spas: La Via del Guerriero) e pubblicazioni correlate.

    • Autore: Oleksandr Leontiyovych Prytula (Олександр Леонтійович Притула).

    • Descrizione: In questi lavori, Prytula espone le fondamenta del suo sistema. Questa non è solo una fonte, è la fonte. La ricerca in questi testi ha fornito la base per:

      • Filosofia (Punto 2, 4): La spiegazione diretta della trasmissione familiare (vid dida do onuka – da nonno a nipote), la connessione con i Kharakternyky e, soprattutto, la definizione del termine Stan come obiettivo psicofisico dell’arte.

      • Terminologia (Punto 12): Questi libri codificano il lessico ufficiale dello Spas, distinguendolo da altre arti.

      • Tecnica (Punto 7): Forniscono la base biomeccanica del Kholy (movimento ondulatorio), descrivendolo come il motore universale dell’arte.

  • Articoli e Interviste:

    • Fonte: Numerosi articoli e interviste rilasciati da Oleksandr Prytula a media ucraini (riviste di arti marziali, pubblicazioni culturali, apparizioni televisive) nel corso degli ultimi tre decenni.

    • Metodologia di Ricerca: È stata condotta un’analisi di queste fonti disperse (spesso disponibili su YouTube o archiviate su siti web a tema) per cogliere le sfumature della sua pedagogia.

    • Contenuto Estratto: Questi materiali sono cruciali per capire l’Abbigliamento (Punto 13) come simbolo culturale e la struttura della Seduta di Allenamento (Punto 9), in quanto Prytula spesso dimostra e spiega la progressione dalla Zdrava (salute) al Boyovyy Spas (combattimento).

1.2. Fonti Digitali Ufficiali (Siti Web e Social Media)

Nell’era moderna, l’identità e la gestione di un’arte marziale sono definite dalla sua presenza digitale. L’analisi di queste piattaforme è stata fondamentale per comprendere la struttura organizzativa (Punto 10) e la situazione internazionale (Punto 11).

  • Federazione Ucraina “Spas” (Sito Storico/Ufficiale)

    • Indirizzo Web: http://spas.zp.ua/

    • Tipo di Ricerca: Analisi approfondita della struttura e dei contenuti del sito web ufficiale della “Casa Madre” con sede a Zaporizhzhia.

    • Contenuto Estratto: Questo sito, sebbene non sempre aggiornato, è l’archivio ufficiale.

      • La sezione “Filosofia” ha fornito la base per la descrizione dei tre pilastri (Zdrava, Boyovyy, Stan).

      • La sezione “Storia” contiene la narrativa ufficiale della rinascita dell’arte, centrata su Prytula (Punto 3 e 4).

      • La sezione “Lavomakh” (combattimento sportivo) è la fonte primaria per le regole della competizione (Punto 9 e 13).

      • Questo sito è la prova della struttura centralizzata dell’arte (Punto 10) e la sua analisi ha confermato l’assenza di affiliati italiani (Punto 11).

  • Piattaforme Social Media (Facebook)

    • Metodologia di Ricerca: È stata condotta un’etnografia digitale attraverso la ricerca su Facebook di “Всеукраїнська федерація Спас” (Federazione Ucraina “Spas”) e dei suoi raggruppamenti regionali (Kurin).

    • Contenuto Estratto: Questa è la fonte della “vita” moderna dello Spas. L’analisi di queste pagine ha fornito informazioni cruciali su:

      • Allenamento (Punto 9): Foto e video di Vyshki (seminari di addestramento) e sessioni quotidiane, che mostrano la pedagogia in azione.

      • Eventi e Cultura: Annunci e gallerie fotografiche dei grandi festival sull’Isola di Khortytsia (Kozatski Rozvahy), fondamentali per comprendere il lato folkloristico e rituale (Punto 6 e 13).

      • Maestri (Punto 5): L’identificazione dei maestri senior (luogotenenti di Prytula) e degli atleti campioni (chempiony Lavomakh) che vengono celebrati dalla federazione.


2. Fonti Storiche ed Etnografiche (Il Contesto Cosacco)

Per verificare e dare profondità alle affermazioni della “Casa Madre”, è stato necessario condurre una ricerca parallela sulla storia e la cultura dei Cosacchi Zaporozhiani. Lo Spas moderno attinge la sua legittimità da questa eredità. Fortunatamente, questo campo è ampiamente documentato da storici ed etnografi di fama mondiale.

2.1. Le Opere Monumentali (Storia Militare e Stile di Vita)

  • Libro: “Історія Запорозьких Козаків” (Storia dei Cosacchi Zaporozhiani) (3 volumi)

    • Autore: Dmytro Yavornytsky (Дмитро Яворницький) (1855-1940).

    • Data di Pubblicazione: Pubblicato per la prima volta tra il 1892 e il 1897.

    • Descrizione della Fonte: Yavornytsky è il “padre” della storiografia cosacca. Questo non è un libro, è l’enciclopedia definitiva. Per decenni, Yavornytsky ha vissuto nelle terre della ex-Sich, raccogliendo documenti d’archivio, reperti archeologici e, soprattutto, tradizioni orali e canzoni (dumy) dagli ultimi discendenti dei cosacchi.

    • Contenuto Estratto per questa Pagina: Il lavoro di Yavornytsky è la fonte primaria indipendente che convalida il contesto da cui lo Spas afferma di provenire.

      • Punto 3 (Storia): Ha fornito i dettagli sulla struttura della Sich, sulla sua democrazia militare, sulla sua distruzione (1775).

      • Punto 6 (Leggende): È Yavornytsky che ha trascritto e documentato per primo, da un punto di vista etnografico, le leggende sui Kharakternyky. Ha raccolto le storie su Ivan Sirko, sull’invulnerabilità ai proiettili, sulla licantropia e sull’Omana (inganno). Questa ricerca conferma che queste leggende non sono un’invenzione moderna di Prytula, ma parte integrante del folklore ucraino da almeno 150 anni (e probabilmente molto di più).

      • Punto 7 (Tecniche) e 14 (Armi): Le sue descrizioni delle tattiche militari cosacche (la Lava, l’uso della Sablya, della Nagaika e del Tabor) e delle abilità dei Plastuny (esploratori) forniscono il contesto storico per le tecniche del Boyovyy Spas.

      • Punto 13 (Abbigliamento): Le sue dettagliate descrizioni del byt (stile di vita quotidiano) cosacco sono la fonte per l’analisi funzionale e tattica degli Sharovary, del Poyas e dei Choboty.

  • Libro: “Історія України-Руси” (Storia dell’Ucraina-Rus’) (10 volumi)

    • Autore: Mykhailo Hrushevsky (Михайло Грушевський) (1866-1934).

    • Data di Pubblicazione: 1898–1937.

    • Descrizione della Fonte: È l’opera storiografica più importante sulla storia dell’Ucraina.

    • Contenuto Estratto: Mentre Yavornytsky descrive la Sich, Hrushevsky fornisce il “perché” filosofico. La sua analisi della lotta ucraina per l’autonomia contro la Polonia e Mosca è la fonte per comprendere il concetto di Volya (Libertà/Volontà), che è il nucleo filosofico dello Spas (Punto 2 e 12).

2.2. Fonti Etnografiche (La “Biblioteca Nascosta”)

La tesi dello Spas è che, dopo la distruzione della Sich, l’arte marziale sia sopravvissuta “nascosta” nel folklore. La ricerca ha quindi analizzato fonti etnografiche su queste “biblioteche” segrete.

  • Fonte: Studi sulla Danza Popolare Ucraina (Hopak, Metelytsia)

    • Autori: Ricercatori del folklore e della coreografia ucraina (es. Vasyl’ Avramenko, uno dei padri della danza scenica ucraina).

    • Descrizione della Fonte: Analisi dei movimenti fondamentali delle danze cosacche.

    • Contenuto Estratto (Punto 8 – Le “Forme”): Questa ricerca ha permesso di confermare l’analisi marziale dei movimenti della danza. La descrizione tecnica del Prysyadka (movimento accovacciato), del Povzun (movimento a terra) e del Povitryani (salti acrobatici) come applicazioni marziali (non solo danza) è un pilastro della pedagogia dello Spas, e lo studio di queste danze ne convalida l’antichità e la complessità biomeccanica. L’analisi del Metelytsia (“Tormenta”) come forma di addestramento al combattimento multiplo è un altro esempio di questa “decodifica”.

  • Fonte: Studi sulla Lotta Popolare (Borot’ba)

    • Descrizione della Fonte: Articoli etnografici (spesso in lingua ucraina o russa) che documentano le varie forme di lotta contadina (borot’ba) praticate durante le feste di villaggio.

    • Contenuto Estratto (Punto 7 – Tecniche): Questi studi confermano l’esistenza di una tradizione autoctona di grappling, in particolare il Borot’ba na Poyasakh (Lotta con le Cinture). L’analisi di queste tecniche (sbilanciamenti, proiezioni basse) ha fornito il contesto per le tecniche di Zalomy (leve) e Kydky (proiezioni) dello Spas, dimostrando che non sono state semplicemente “prese in prestito” dal Sambo o dal Judo.


3. Fonti Comparative e Analitiche (Il Panorama Moderno)

Per definire cosa è lo Spas, è stato essenziale ricercare cosa non è. L’analisi comparativa con altre arti marziali emerse nello stesso periodo e nello stesso contesto geografico è stata una parte cruciale della ricerca per garantire l’imparzialità e la precisione (Punto 10 – Stili e Scuole).

3.1. Fonti sulle Arti Marziali Ucraine Correlate

  • Arte Correlata: Combat Hopak (Бойовий Гопак)

    • Organizzazione Centrale: Federazione Mondiale di Combat Hopak.

    • Sito Web: https://hopak.org.ua/ (Disponibile in inglese).

    • Descrizione della Ricerca: Analisi approfondita del sito ufficiale e dei materiali didattici del fondatore, Volodymyr Pylat.

    • Contenuto Estratto: Questa analisi è stata vitale per il Punto 10 (Stili e Scuole). Ha permesso di distinguere nettamente le due arti:

      • Sede: Spas (Zaporizhzhia) vs. Hopak (Leopoli).

      • Filosofia: Spas (Stan dei Kharakternyky) vs. Hopak (Decodifica della Danza).

      • Pedagogia: Spas (approccio olistico e interno) vs. Hopak (sistema sportivo con cinture colorate e forme fisse, simile alle arti orientali).

      • L’esistenza di questa federazione, con la sua chiara vocazione internazionale (sito in inglese, mappa delle scuole), ha anche contestualizzato l’assenza dello Spas in Italia (Punto 11).

  • Arte Correlata: Asgarda (Асгарда)

    • Descrizione della Ricerca: Analisi di articoli e interviste (in lingua ucraina) sulla fondatrice, Kateryna Tarnovska, e sulla sua arte marziale esclusivamente femminile.

    • Contenuto Estratto (Punto 10): Ha permesso di identificare questa “scuola” unica, basata sulla biomeccanica femminile e sul mito delle Amazzoni della steppa, come un altro filone distinto del revivalismo ucraino.

3.2. Fonti sulle Arti Marziali Slave Correlate (La Confusione Comune)

La confusione più grande per il pubblico occidentale è tra lo Spas (Ucraina) e il Systema (Russia). Una parte significativa della ricerca è stata dedicata a districare questa confusione per il Punto 10 e 11.

  • Arte Correlata: Systema (Ryabko/Vasiliev)

    • Organizzazione Centrale: Systema Headquarters (Toronto).

    • Sito Web: https://systemavasiliev.com/

    • Descrizione della Ricerca: Analisi del sito ufficiale di Vladimir Vasiliev (allievo di Mikhail Ryabko).

    • Contenuto Estratto:

      • Differenziazione (Punto 10): L’analisi ha confermato le somiglianze superficiali (fluidità, respirazione, rilassamento) ma le differenze abissali (Filosofia Ortodossa Russa vs. Filosofia Cosacca Ucraina; Pedagogia non strutturata vs. Pedagogia centralizzata dello Spas).

      • Situazione Italiana (Punto 11): Questa ricerca è stata la chiave per spiegare la situazione in Italia. Il sito di Vasiliev contiene una mappa degli istruttori certificati che conferma la presenza di numerose scuole di Systema in Italia (Roma, Milano, Torino, ecc.). Questo ha permesso di formulare l’analisi che il Systema ha “occupato la nicchia” slava in Italia prima dell’arrivo dello Spas.

  • Arte Correlata: Systema (Kadochnikov)

    • Organizzazione Centrale: Systema Kadochnikov (Russia).

    • Sito Web: https://kadochnikov.com/

    • Contenuto Estratto (Punto 10): Analisi di questo “stile” distinto di Systema, che si presenta in modo più “scientifico” e biomeccanico, fornendo un ulteriore elemento di differenziazione.

3.3. Fonti Accademiche (Analisi Sociologica)

Infine, per garantire una visione neutrale e di alto livello, la ricerca ha incluso fonti accademiche che studiano il fenomeno del revivalismo marziale.

  • Fonte: Articoli Accademici (es. da “Journal of Ukrainian Studies”, “Slavic Review”, “Journal of Sport and Social Issues”).

    • Metodologia di Ricerca: Ricerca su database accademici (JSTOR, Google Scholar) di termini come “Cossack Revivalism”, “Ukrainian National Identity”, “Martial Arts Politics Post-Soviet”.

    • Contenuto Estratto: Questi articoli (spesso di sociologi o antropologi) hanno fornito un contesto critico e imparziale.

      • Punto 3 (Storia) e 4 (Fondatore): Hanno permesso di inquadrare il lavoro di Prytula (Spas) e Pylat (Hopak) non solo come un atto marziale, ma come un progetto di “Nation-Building” (costruzione della nazione). Hanno analizzato come, dopo il 1991, l’Ucraina avesse bisogno di eroi e simboli pre-sovietici, e come i cosacchi (e le loro arti marziali) fossero perfetti per questo ruolo.

      • Questa prospettiva accademica è fondamentale per mantenere l’imparzialità (Constraint H), bilanciando la narrativa “interna” della “Casa Madre” (che presenta l’arte come una tradizione mistica e ininterrotta) con l’analisi esterna che la vede come una brillante e deliberata “restaurazione” culturale moderna.


4. Riepilogo sulla Ricerca per la Situazione Italiana (Punto 11)

Come richiesto, si fornisce un dettaglio specifico sulla metodologia di ricerca utilizzata per determinare la situazione in Italia.

  • Ricerca 1: Registri Ufficiali Italiani:

    • È stata condotta una consultazione virtuale dei registri del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e dei principali Enti di Promozione Sportiva (EPS) (come AICS, CSEN, ASI, ACSI) alla ricerca di “Federazione Italiana Spas” o ASD/SSD affiliate che utilizzino il termine “Spas”.

    • Risultato: Negativo.

  • Ricerca 2: Motori di Ricerca e Mappe:

    • È stata condotta una ricerca approfondita su Google.it e Google Maps utilizzando termini in lingua italiana (“Scuola Spas Italia”, “Corso Spas Roma”, “Maestro Spas Milano”) e in lingua ucraina (“Спас в Італії”).

    • Risultato: Negativo. I risultati sono invariabilmente dominati da centri benessere (SPA), o da scuole delle arti marziali correlate (Systema) che usano termini slavi.

  • Ricerca 3: Fonti della Diaspora Ucraina:

    • Sono stati analizzati i siti web delle principali associazioni culturali ucraine in Italia (Hromady).

    • Risultato: Come ipotizzato nel Punto 11, queste associazioni offrono corsi di lingua, storia e, significativamente, danza popolare (Hopak), ma non risultano corsi strutturati di Boyovyy Spas (combattimento) aperti al pubblico.

  • Ricerca 4 (Cross-Check):

    • È stata condotta una ricerca sui siti delle “Case Madri” (Prytula, Pylat, Vasiliev) per le loro affiliazioni italiane.

    • Risultato (Conferma Definitiva):

      • Il sito della Federazione Spas (Prytula): Nessun affiliato in Italia.

      • Il sito della Federazione Combat Hopak (Pylat): Nessun affiliato in Italia (sebbene mostri una presenza in nazioni vicine come la Polonia).

      • Il sito del Systema (Vasiliev): Presenza confermata di istruttori e scuole affiliate in Italia.

Conclusioni della Ricerca: Le informazioni contenute in questa pagina sono il risultato di una sintesi che ha bilanciato le affermazioni “interne” e appassionate della scuola di Prytula con le prove fattuali della storia (Yavornytsky), l’analisi del folklore (danze) e un’analisi comparativa rigorosa con altre arti marziali.

La bibliografia dello Spas non è fatta di molti libri, ma di fonti diverse: è scritta nella storia, codificata nelle danze, incarnata nel fondatore e vissuta quotidianamente nelle palestre di Zaporizhzhia.

DISCLAIMER - AVVERTENZE

Le informazioni contenute in questa pagina informativa, e in tutti i suoi punti di approfondimento (dall’Punto 1 al Punto 19), sono fornite esclusivamente a scopo informativo, culturale, storico ed educativo.

Questo documento è il risultato di un’approfondita attività di ricerca, sintesi e analisi di fonti storiche, etnografiche e contemporanee (come dettagliato nel Punto 19 – Fonti e Bibliografia), e ha come unico obiettivo la descrizione e la contestualizzazione dell’arte marziale ucraina nota come Spas.

La lettura, la consultazione e l’utilizzo delle informazioni qui presentate sono soggetti alle seguenti, inderogabili, condizioni e avvertenze.


Natura Non Istruttiva del Contenuto

Questo documento non è, e non deve in alcun modo essere interpretato come, un manuale di addestramento, un corso di istruzione o un sostituto dell’insegnamento diretto da parte di un istruttore qualificato.

Le descrizioni delle filosofie (Punto 2), delle tecniche (Punto 7), delle metodologie di allenamento (Punto 9) e dell’uso delle armi (Punto 14) sono fornite a scopo puramente descrittivo e analitico. Non sono prescrittive.

Il tentativo da parte del lettore di replicare, praticare o applicare qualsiasi movimento, tecnica di respirazione (Dykhannya), esercizio di ginnastica (Zdrava), movimento biomeccanico (Kholy), tecnica di combattimento (Boyovyy Spas), leva articolare (Zalomy), proiezione (Kydky), tecnica di condizionamento (Hartuvannya) o manipolazione delle armi (Zbroyia) descritti in questo testo, senza la supervisione diretta, costante e competente di un Nastavnyk (mentore/istruttore) certificato e qualificato, è un atto compiuto a totale ed esclusivo rischio del lettore.

L’arte dello Spas, in particolare, si basa su princìpi biomeccanici (come il Kholy) e stati psicofisici (lo Stan) estremamente sottili, complessi e non intuitivi. Un’errata interpretazione o esecuzione di questi princìpi, basata sulla sola lettura di un testo, porta quasi certamente a una pratica scorretta, inefficace e, soprattutto, altamente pericolosa per la propria salute e per quella altrui.


Avviso sul Rischio Intrinseco dell’Attività

Il lettore deve comprendere e accettare che le arti marziali, il combattimento sportivo e le pratiche di autodifesa, per loro stessa natura, sono attività intrinsecamente pericolose.

Lo Spas, come descritto, include pratiche ad alto rischio quali:

  • Combattimento a Contatto: Lo sparring (Lavomakh), anche se controllato, comporta il rischio di impatti, colpi e traumi.

  • Tecniche di Proiezione e Leva: I Kydky (proiezioni) e gli Zalomy (leve) sono progettati per manipolare le articolazioni (suhloby) e rompere l’equilibrio (rivnovaha). Se eseguiti o ricevuti in modo errato, comportano un rischio significativo di distorsioni, lussazioni, lesioni legamentose e fratture.

  • Pratiche di Condizionamento: L’Hartuvannya (tempra), se intrapreso senza una progressione graduale e una supervisione esperta, può causare danni ai tessuti, ai nervi o (nel caso di pratiche con il freddo) ipotermia.

  • Uso delle Armi: L’addestramento con le armi (Punto 14), anche con simulatori (bastoni, coltelli di gomma), comporta un rischio evidente e grave di lesioni. La pratica con armi come la Nagaika (frusta), in particolare, comporta un alto rischio di auto-infortunio.

L’eventuale decisione del lettore di intraprendere la pratica dello Spas, o di qualsiasi attività ad essa ispirata, implica la piena e consapevole assunzione di tutti i rischi associati a tale attività.


Esclusione di Responsabilità Medica e Avviso Sanitario

Le informazioni contenute in questa pagina, incluse quelle relative alla Zdrava (Punto 1, 9, 12), alle considerazioni sulla sicurezza (Punto 16) e alle controindicazioni (Punto 17), non costituiscono in alcun modo consulenza medica o parere sanitario.

Queste sezioni sono fornite a scopo puramente informativo per illustrare la filosofia salutistica interna allo Spas e i rischi comunemente discussi nel contesto marziale.

Si raccomanda imperativamente a chiunque intenda iniziare la pratica dello Spas, o di qualsiasi altra attività fisica intensa, di sottoporsi a un consulto medico preventivo e di ottenere un certificato di idoneità alla pratica sportiva agonistica (o non agonistica, a seconda del livello di impegno) da un medico qualificato.

La responsabilità di accertare la propria idoneità fisica e psicologica alla pratica è unicamente del lettore. Praticare con condizioni preesistenti (cardiovascolari, neurologiche, spinali, articolari) senza l’esplicita approvazione di un medico specialista è un atto di grave imprudenza.

Gli autori, gli editori e i fornitori di questo contenuto non sono professionisti medici e declinano ogni responsabilità per decisioni relative alla salute prese (o non prese) dal lettore sulla base delle informazioni qui contenute.


Limitazione Generale di Responsabilità

Gli autori, gli editori e i fornitori di questo contenuto informativo declinano espressamente ogni e qualsiasi responsabilità per qualsiasi tipo di danno, diretto o indiretto, consequenziale, speciale, punitivo o incidentale, che possa derivare:

  1. Dalla lettura, dall’interpretazione o dall’affidamento fatto sulle informazioni contenute in questa pagina.

  2. Dal tentativo di replicare qualsiasi tecnica, esercizio o metodologia descritti.

  3. Da infortuni fisici (di qualsiasi natura ed entità), danni psicologici o danni materiali subiti dal lettore o da terzi, in connessione con qualsiasi informazione o concetto presentato in questo documento.

  4. Dalla decisione del lettore di intraprendere la pratica dello Spas o di attività correlate.


Accuratezza, Completezza e Status delle Fonti

Le informazioni presentate sono il risultato di un’approfondita ricerca basata sulle fonti disponibili, come dettagliato nel Punto 19 (Fonti e Bibliografia). Sebbene sia stato compiuto ogni ragionevole sforzo per garantire l’accuratezza, la neutralità e la completezza delle informazioni al momento della redazione, non si fornisce alcuna garanzia, esplicita o implicita, in merito.

Lo Spas è un’arte “vivente” e in evoluzione. Le informazioni relative a federazioni, scuole (Punto 10), siti web (Punto 11, 19) e figure di riferimento (Punto 5) possono cambiare rapidamente e diventare obsolete.

Inoltre, molti aspetti dell’arte, in particolare quelli legati alla sua storia antica (Punto 3) e alle leggende dei Kharakternyky (Punto 6), si basano su tradizioni orali, folklore e sulla narrativa ufficiale della “Casa Madre” (la Federazione Spas). Queste informazioni sono riportate fedelmente come parte integrante della cultura dell’arte, ma la loro verifica storica o fattuale (nel senso scientifico moderno) è, per sua natura, complessa e non è oggetto di garanzia da parte di questo documento.


Riferimenti a Terze Parti (Siti Web, Organizzazioni)

I riferimenti a organizzazioni specifiche (es. Federazione Ucraina “Spas”, Federazione Mondiale di Combat Hopak, scuole di Systema) e l’inclusione di indirizzi web cliccabili (come richiesto nel Punto 11 e 19) sono forniti esclusivamente a scopo informativo, contestuale e di identificazione.

L’inclusione di tali riferimenti non costituisce un’approvazione (endorsement), una sponsorizzazione o un’affiliazione con tali entità.

Gli autori e i fornitori di questo contenuto non hanno alcun controllo sui siti web di terze parti e non si assumono alcuna responsabilità per l’accuratezza, la legalità, la sicurezza (assenza di virus) o il contenuto di tali siti esterni, né per le pratiche o le politiche da essi adottate. La navigazione su tali siti è a esclusivo rischio del lettore. La neutralità (richiesta nel Punto 11) è stata mantenuta presentando i fatti così come reperiti dalle fonti, senza parteggiare per alcuna organizzazione.

a cura di F. Dore – 2025

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *