Asgarda LV

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Per secoli, gli storici greci, primo fra tutti Erodoto, hanno raccontato storie ai confini del mito. Parlavano di donne che cavalcavano, cacciavano e combattevano con un coraggio pari, se non superiore, a quello di qualsiasi uomo. Donne che si tagliavano il seno destro per tendere meglio l’arco, che vivevano libere e feroci, che si univano agli uomini solo per procreare, tenendo con sé le figlie per addestrarle all’arte della guerra. Le chiamavano Amazzoni.

Per millenni, queste figure sono state relegate al regno della leggenda. Erano il “mito dell’altro”, un’affascinante ma improbabile fantasia creata da una società, quella greca, rigidamente patriarcale.

E se non fosse un mito?

Recenti scoperte archeologiche proprio in quelle terre, nelle tombe dei Kurgan, hanno portato alla luce scheletri di donne, sepolte con tutti gli onori militari: spade corte al loro fianco, punte di freccia conficcate nelle ossa, armature che ne avvolgevano i resti. La storia, lentamente, sta iniziando a confermare ciò che la leggenda ha sempre sussurrato.

Ma cosa c’entra tutto questo con il ventunesimo secolo? C’entra, perché quel sangue, quell’eco, quella memoria ancestrale non si sono mai spenti. Hanno solo dormito, in attesa del momento giusto per essere risvegliati.


Oggi, nel cuore pulsante dell’Ucraina moderna, tra le antiche strade di Leopoli e la vibrante energia di Kiev, quel sussurro è diventato una voce chiara e potente. Ha un nome: Asgarda.

Non è solo un’arte marziale. Sarebbe riduttivo, quasi offensivo, definirla tale.

L’Asgarda è un sistema. È una filosofia. È un percorso di riscoperta che risponde a una domanda antica quanto l’umanità: cosa significa essere una donna forte?

In un mondo che offre alle donne corsi di autodifesa basati sulla forza bruta, spesso progettati da uomini per uomini, l’Asgarda propone un paradigma completamente diverso. Non chiede alle donne di “combattere come un uomo”. Chiede loro di attingere a un potere che è unicamente, intrinsecamente e gloriosamente femminile.

È una disciplina creata da donne, esclusivamente per le donne. Un santuario, una “cittadella” – come il suo nome potrebbe suggerire – dove l’aggressività non è repressa ma incanalata, dove la fluidità sconfigge la rigidità, dove l’astuzia prevale sulla forza bruta e dove l’acrobazia si fonde con il combattimento letale.

Immaginate movimenti che non sono solo calci e pugni, ma che attingono alla grazia della danza tradizionale ucraina, all’agilità esplosiva della ginnastica e alla precisione spietata delle antiche tecniche di combattimento cosacche. Immaginate donne che imparano a maneggiare la Shablya, la sciabola curva, non come un pezzo di metallo, ma come un’estensione della loro stessa volontà. Immaginatele mentre padroneggiano la lancia, l’arco, il coltello.

Questa è l’Asgarda.


Ma il viaggio che questa pagina vi invita a compiere va ancora più in profondità. L’allenamento fisico, per quanto brutale ed esigente, è solo il primo passo.

L’Asgarda è un sistema olistico che cerca di forgiare non solo combattenti, ma individui completi. È un’immersione totale nella cultura, nella storia e nella spiritualità ucraina. Le praticanti non imparano solo a difendere il proprio corpo; imparano a difendere la propria anima, la propria identità, la propria eredità.

Cosa significa diventare una Kharakternytsia, la forma femminile degli antichi sciamani-guerrieri cosacchi, capaci, secondo la leggenda, di imprese soprannaturali? L’Asgarda insegna che questa non è magia, ma il raggiungimento di un livello superiore di intuizione, di consapevolezza, di connessione con la natura e con il proprio “centro” interiore. È la capacità di percepire il pericolo prima che si manifesti, di muoversi con una calma interiore che disorienta l’avversario.

Chi è la donna visionaria che ha codificato questa disciplina? Chi è Kateryna Tarnovska, la fondatrice che ha raccolto l’eredità spirituale delle Amazzoni per donarla alle donne di oggi? Come ha fatto a fondere l’antico misticismo dei Carpazi con la moderna scienza del combattimento?

Nella pagina che state per leggere, abbiamo intrapreso un’indagine approfondita per svelare ogni aspetto di questa affascinante e misteriosa arte. Non troverete solo un elenco di tecniche o una cronologia storica. Troverete l’anima di un movimento.

Esploreremo insieme:

  • La filosofia profonda che la distingue da qualsiasi altra arte marziale nel mondo.

  • Le tecniche segrete, dall’uso delle armi alle sequenze acrobatiche che simulano la battaglia.

  • Il percorso di formazione, un cammino di sette “passi” (o stupeni) che trasforma una principiante in una maestra.

  • L’allenamento tipo, una sessione estenuante che unisce meditazione, ginnastica estrema e sparring.

  • Il significato simbolico del suo abbigliamento, dalla camicia ricamata (Vyshyvanka) ai pantaloni da cosacco (Sharovary).

Questa non è una semplice pagina informativa. È un invito. È un viaggio nelle steppe dell’Ucraina e, allo stesso tempo, un viaggio all’interno di noi stessi, alla scoperta di un potere femminile antico, dimenticato e oggi, finalmente, ritrovato.

Siete pronti a varcare le porte dell’Asgarda? Continuate a leggere.

COSA È

Definire l’Asgarda (in ucraino: Асгарда) utilizzando i parametri convenzionali delle arti marziali o degli sport da combattimento è un esercizio intrinsecamente riduttivo. Se la si etichetta semplicemente come “un’arte marziale ucraina per donne”, si coglie solo l’ombra della sua complessa identità, trascurando la profondità della sua missione e la vastità del suo campo d’azione. L’Asgarda è, infatti, molto più di una sequenza di tecniche di difesa o di attacco; è un sistema educativo olistico e integrato, un percorso di vita e un movimento culturale specificamente progettato per la formazione, l’emancipazione e l’affermazione della donna ucraina nel contesto contemporaneo.

È una disciplina che rifiuta la frammentazione dell’individuo, cercando invece di coltivare simultaneamente e in modo interconnesso la sfera fisica, quella intellettuale (o mentale) e quella spirituale. Nata nel periodo turbolento e fertile seguito all’indipendenza dell’Ucraina dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica, l’Asgarda si pone come un potente strumento di ricostruzione identitaria. Non si limita a insegnare come combattere; si prefigge di rispondere a domande molto più profonde: chi è la donna ucraina? Quali sono le sue radici storiche e mitologiche? Come può manifestare la sua forza interiore ed esteriore in armonia con la sua natura femminile e la sua eredità culturale?

L’Asgarda, quindi, è un fenomeno unico. È un’arte marziale perché insegna il combattimento, l’uso delle armi, l’acrobazia e l’autodifesa efficace. Ma è anche una scuola di filosofia, un circolo di studio storico, una pratica di sviluppo spirituale e un movimento di affermazione patriottica. È un tentativo codificato e moderno di far rivivere quello che le sue fondatrici percepiscono come lo spirito ancestrale delle donne guerriere – le leggendarie Amazzoni e le storiche donne Scite e Sarmate – che si dice abbiano cavalcato e combattuto nelle steppe dell’odierna Ucraina.

In sintesi, l’Asgarda è un “sistema armonioso” di autoperfezionamento femminile, che utilizza il linguaggio dell’arte marziale come veicolo principale per forgiare individui completi: donne fisicamente abili, mentalmente acute, spiritualmente consapevoli e profondamente radicate nella propria identità culturale.

Il Concetto di “Sistema Armonioso” (Harmoniyna Systema)

Il termine più accurato utilizzato dalla sua stessa fondatrice, Kateryna Tarnovska, per descrivere l’Asgarda non è “arte marziale” (Bojove Mystetstvo), ma “Sistema Educativo Armonioso”. Questa scelta lessicale è fondamentale per comprenderne l’essenza.

L’armonia, in questo contesto, non significa assenza di conflitto o di aggressività. L’Asgarda è innegabilmente un’arte da combattimento che insegna l’efficacia marziale. L’armonia si riferisce piuttosto all’equilibrio e all’integrazione di tutte le componenti dell’essere umano, rifiutando la dicotomia occidentale che spesso separa la mente dal corpo, o lo spirito dalla materia.

Molte discipline sportive moderne si concentrano quasi esclusivamente sulla performance fisica: forza, velocità, resistenza. Molti percorsi accademici si concentrano sulla mente, trascurando il corpo. Molte pratiche spirituali ricercano la trascendenza distaccandosi dalla realtà fisica. L’Asgarda rigetta attivamente questa separazione.

Secondo la visione dell’Asgarda, una donna non può essere veramente “forte” se la sua forza fisica non è guidata da una mente disciplinata e illuminata, e se entrambe non sono animate da uno spirito saldo e connesso. L’armonia è il risultato della coltivazione simultanea di questi tre pilastri. Non si può allenare il corpo senza allenare la volontà; non si può studiare la filosofia senza testarne i principi sotto sforzo fisico; non si può praticare la meditazione senza avere la forza fisica per proteggere lo spazio in cui si medita.

Questo “sistema armonioso” si manifesta in ogni aspetto della pratica. Una sessione di allenamento non è solo sudore e tecnica; inizia e finisce con pratiche di concentrazione e consapevolezza. Lo studio delle armi, come la sciabola (Shablya), non è solo biomeccanica, ma è visto come una “danza” con la storia, un modo per connettersi energeticamente con gli antenati guerrieri. L’apprendimento di una tecnica di calcio acrobatica non è fine a sé stesso, ma è un esercizio per superare la paura (dominio mentale) e per esprimere la libertà fisica (dominio corporeo).

Il Triplice Pilastro: Corpo, Mente e Spirito

Per comprendere appieno “cosa è” l’Asgarda, è necessario analizzare come questo sistema armonioso si articola nei suoi tre pilastri fondamentali, che costituiscono la struttura portante dell’intera disciplina.

1. Il Pilastro Fisico (Tilo – Corpo): L’Amazzone Moderna

Il fondamento visibile dell’Asgarda è il suo rigoroso, esigente e spettacolare addestramento fisico. Questo pilastro non mira a “mascolinizzare” il corpo femminile, costringendolo a imitare la biomeccanica maschile basata sulla forza muscolare bruta. Al contrario, cerca di esaltare e perfezionare le qualità intrinseche del corpo femminile, trasformandole in vantaggi strategici letali.

  • Agilità e Fluidità: L’Asgarda pone un’enfasi immensa sull’agilità, la flessibilità e la fluidità. I movimenti non sono rigidi o lineari, ma circolari, continui ed elusivi. L’ispirazione deriva in parte dall’arte marziale nazionale ucraina Hopak Bojovyj (il combattimento derivato dalla danza cosacca Hopak), ma è stata radicalmente adattata.

  • Acrobazia (Akrobatyka): L’elemento più distintivo dell’Asgarda è la sua componente acrobatica. Le praticanti (chiamate Asgardky) dedicano una quantità enorme di tempo a padroneggiare verticali, capriole, ruote, salti mortali e complesse transizioni a terra. Questo non ha uno scopo puramente estetico o ginnico. L’acrobazia è concepita come la forma più alta di mobilità in combattimento. Insegna a controllare il proprio corpo in ogni situazione, a cadere da qualsiasi angolazione senza subire danni, a rialzarsi istantaneamente, a schivare attacchi in modi imprevedibili e a generare potenza da posizioni non convenzionali.

  • Biomeccanica Femminile: Il sistema riconosce che, in media, le donne possono avere un baricentro più basso e una maggiore flessibilità articolare rispetto agli uomini. Invece di vedere questo come uno svantaggio, l’Asgarda lo trasforma in un punto di forza. Le tecniche di leva, le proiezioni e il combattimento a terra sono studiate per usare l’intero peso del corpo e la flessibilità (specialmente delle anche e della colonna vertebrale) per sbilanciare e controllare un avversario, anche uno molto più grande e forte.

  • Salute e Resistenza: L’allenamento fisico è anche un percorso di salute (zdorov’ya). Include un condizionamento fisico estenuante, esercizi di respirazione per aumentare la capacità polmonare e pratiche per rafforzare il sistema nervoso. L’obiettivo è costruire un corpo che non sia solo “forte” in senso muscolare, ma “resiliente”, sano e capace di sostenere alti livelli di stress fisico e mentale.

2. Il Pilastro Intellettuale (Rozum – Mente): La Guerriera Saggia

Il secondo pilastro dell’Asgarda è lo sviluppo della mente. Una praticante di Asgarda non è solo un’atleta; è tenuta a essere una studentessa, una filosofa e una custode della cultura. La forza senza intelligenza e consapevolezza è considerata cieca e pericolosa.

  • Studio della Storia Ucraina: Una parte integrante della formazione è lo studio approfondito della storia nazionale. Questo va oltre le date e le battaglie. Si tratta di un’immersione nell’eredità culturale, con un focus specifico sul ruolo delle donne nella società ucraina attraverso i secoli. Si studiano le figure mitologiche (come la dea Berehynia, la protettrice), le prove archeologiche delle donne guerriere Scite e Sarmate, e il ruolo delle donne nell’epoca dei Cosacchi. Questo studio serve a costruire un senso di lignaggio e di orgoglio, fornendo modelli di ruolo potenti.

  • Filosofia e Psicologia: L’Asgarda insegna una propria filosofia di vita. Le allieve imparano i principi etici della disciplina, che includono l’onore, la verità, il rispetto per la natura, la responsabilità verso la propria comunità e la nazione. Si studiano anche elementi di psicologia: come controllare la paura, come gestire l’adrenalina in una situazione di conflitto, come sviluppare la “forza di volontà” (syla voli) e come mantenere la chiarezza mentale sotto pressione.

  • Consapevolezza Strategica: A livello pratico, lo sviluppo mentale si traduce in intelligenza tattica. L’Asgarda insegna a “pensare” il combattimento, a non reagire solo d’istinto. Si insegna a leggere il linguaggio del corpo dell’avversario, a usare l’astuzia, l’inganno e la psicologia per creare aperture, piuttosto che affidarsi unicamente alla velocità o alla forza fisica.

3. Il Pilastro Spirituale (Dukh – Spirito): La Sciamana Interiore

Questo è forse l’aspetto più profondo, complesso e distintivo dell’Asgarda. Il pilastro spirituale non si riferisce a una religione dogmatica, sebbene attinga liberamente a elementi del paganesimo slavo precristiano e al misticismo della natura. Si tratta piuttosto dello sviluppo della consapevolezza interiore e della connessione energetica.

  • Connessione con la Natura: L’Asgarda è profondamente legata alla terra ucraina. Parte della formazione spirituale avviene all’aperto, spesso nei Carpazi. Si praticano meditazioni camminate, esercizi di respirazione all’alba e rituali volti a “sentire” l’energia della terra, degli alberi e dei fiumi. Questa connessione è vista come una fonte di potere e di radicamento.

  • Meditazione e Controllo Energetico: Le praticanti imparano tecniche di meditazione (spesso dinamiche, in movimento) per calmare la mente, focalizzare l’intenzione e coltivare quella che viene chiamata “energia interna”. Questo concetto, simile al Qi cinese o al Ki giapponese, è visto come la vera fonte della potenza, che la tecnica fisica si limita a incanalare.

  • Il “Kharakternytsia”: L’obiettivo spirituale ultimo è diventare una Kharakternytsia. Questo è il termine femminile per Kharakternyk, una figura leggendaria del folklore cosacco. Il Kharakternyk era uno sciamano-guerriero d’élite, un mistico che si diceva avesse poteri soprannaturali: poteva guarire, prevedere il futuro, diventare “invisibile” in battaglia (nel senso di muoversi in modo impercettibile) e schivare i proiettili. Per l’Asgarda, diventare una Kharakternytsia non significa acquisire poteri magici, ma sviluppare la propria intuizione a un livello quasi soprannaturale. Significa sviluppare un “sesto senso” per il pericolo, una profonda empatia per comprendere le intenzioni altrui e una calma interiore incrollabile (lo “stato di vuoto”) che permette di agire in battaglia con perfetta efficienza e senza esitazione. È il culmine dell’armonia tra corpo, mente e spirito.

L’Asgarda come Percorso Identitario

Per capire cosa è l’Asgarda, è impossibile prescindere dal contesto in cui è nata. L’Ucraina, dopo aver ottenuto l’indipendenza nel 1991, ha vissuto un periodo di intensa ricerca e “ricostruzione” della propria identità nazionale, schiacciata per secoli prima dall’Impero Russo e poi, in modo sistematico, dall’Unione Sovietica.

Il regime sovietico aveva promosso un’identità “sovietica” omologata e atea, sopprimendo attivamente le tradizioni culturali, le lingue e le storie nazionali. Il folklore, le danze (come l’Hopak) e le arti marziali autoctone erano state o bandite o relegate a innocue esibizioni sceniche, prive del loro spirito guerriero originale.

L’Asgarda emerge in questo vuoto. È un atto di decolonizzazione culturale. È un modo per le donne ucraine di dire: “Non siamo solo le discendenti del contadino sovietico o la ‘donna nuova’ del comunismo. Siamo le eredi di una stirpe molto più antica e potente”.

Il Mito delle Amazzoni come Strumento Politico e Culturale

L’Asgarda si appropria deliberatamente del mito delle Amazzoni e delle scoperte storiche sulle donne guerriere Scite. Questa non è solo una curiosità storica; è il mito fondante della disciplina.

  • Perché le Amazzoni? Le Amazzoni, come descritte da Erodoto, vivevano proprio nelle terre (la Scizia) che corrispondono in gran parte all’odierna Ucraina meridionale e orientale. Erano l’archetipo della donna completamente emancipata: cavalcavano, combattevano, erano indipendenti dagli uomini e governavano la propria società. Erano l’antitesi perfetta della donna sottomessa del patriarcato tradizionale.

  • Dalla Storia al Destino: Abbracciando questo mito, l’Asgarda compie un’operazione potente: trasforma un racconto storico/mitologico in un destino. Se le donne ucraine discendono (spiritualmente o addirittura geneticamente) da queste guerriere leggendarie, allora la forza, l’indipendenza e il coraggio non sono qualcosa da imparare da zero, ma qualcosa da risvegliare, un potenziale sopito che attende solo di essere sbloccato.

  • L’Archetipo della “Berehynia”: Oltre all’Amazzone (la guerriera), l’Asgarda coltiva l’archetipo slavo della Berehynia. Questa è una figura mitologica precristiana, una divinità-spirito femminile che protegge la casa, la famiglia, la comunità e, per estensione, la nazione (Batkivshchyna, la terra dei padri). La Berehynia non è una guerriera aggressiva, ma una protettrice. È forte, saggia e radicata. L’Asgarda fonde questi due archetipi: la ferocia indomita dell’Amazzone e la saggezza protettiva della Berehynia. La praticante di Asgarda, quindi, non è addestrata per la violenza fine a sé stessa, ma per diventare la custode armata e consapevole della sua famiglia, della sua cultura e della sua terra.

L’Esclusività Femminile: Un Santuario Biomeccanico e Psicologico

L’aspetto più discusso e forse più radicale dell’Asgarda è la sua assoluta esclusività femminile. È fondata da una donna (Tarnovska), insegnata solo da istruttrici donne e praticata solo da donne. Questa non è una scelta di marketing o una forma di “sessismo al contrario”, ma una decisione filosofica e pragmatica fondamentale.

1. La Ragione Biomeccanica:

Come già accennato, l’Asgarda è progettata attorno alla fisiologia femminile. In molte arti marziali miste, le donne sono spesso costrette ad adattarsi a sistemi creati da e per uomini, che privilegiano la forza muscolare esplosiva della parte superiore del corpo e la massa. L’Asgarda capovolge questo paradigma.

Le tecniche sono ottimizzate per un centro di gravità più basso, per una maggiore flessibilità pelvica e spinale, e per l’uso della leva e della velocità piuttosto che della forza d’urto. Si insegna a generare potenza da tutto il corpo in modo fluido, a usare l’agilità per evitare lo scontro diretto di forza e a sfruttare la resistenza. L’allenamento è progettato per rafforzare il corpo femminile senza snaturarlo, prevenendo gli infortuni tipici (come quelli al legamento crociato anteriore, più comuni nelle atlete) attraverso un condizionamento specifico.

2. La Ragione Psicologica: Lo “Spazio Sicuro” (Bezpechnyy Prostir)

Questo è l’aspetto forse più importante. L’Asgarda crea un ambiente di allenamento privo della presenza maschile, che viene definito uno “spazio sicuro”.

  • Sperimentare l’Aggressività: In molte società, alle donne e alle ragazze viene insegnato fin da piccole a reprimere la propria aggressività, a essere gentili, concilianti e a evitare il conflitto. Questo le pone in una posizione di svantaggio psicologico in una situazione di pericolo reale. In un ambiente di sole donne, le praticanti sono libere di esplorare la propria aggressività “sana”, la propria rabbia e la propria potenza fisica senza sentirsi giudicate, senza la distrazione della competizione sessuale o senza la paura (conscia o inconscia) di ferire l’ego maschile o di essere ferite da una forza fisica incontrollata.

  • Superare il Trauma: Molte donne si avvicinano alle arti marziali dopo aver subito violenza. Allenarsi in un ambiente misto può essere intimidatorio o addirittura ritraumatizzante. Un ambiente di sole donne, guidato da istruttrici donne che comprendono queste dinamiche, permette un percorso di guarigione e di riappropriazione del proprio corpo e della propria forza in modo graduale e supportivo.

  • La Sorellanza (Sestrynstvo): L’esclusività crea un legame unico tra le praticanti. Non c’è competizione per l’attenzione maschile; c’è invece un forte senso di sorellanza, di mutuo supporto e di comunità. Le donne si allenano con le altre, non contro le altre, anche nello sparring più duro. L’obiettivo è far crescere l’intera comunità, non solo l’individuo.

Distinzioni Chiave: Cosa non è l’Asgarda

Per affinare ulteriormente la definizione di “Cosa è”, è utile chiarire cosa l’Asgarda non è.

  • Non è uno Sport da Competizione (come l’MMA o il Judo Olimpico): Sebbene le praticanti di Asgarda possano partecipare a competizioni interne o a dimostrazioni, l’obiettivo primario non è vincere medaglie o trofei. Non è uno “sport” nel senso moderno. L’Asgarda non si concentra su un regolamento sportivo limitato (es. “niente colpi agli occhi”, “niente leve alle piccole articolazioni”). Essendo radicata anche nell’autodifesa e in una filosofia guerriera, studia il combattimento nella sua totalità. L’enfasi è sul perfezionamento interiore (Shlyakh – il “percorso” o “Via”) piuttosto che sulla vittoria esteriore.

  • Non è un Corso di Autodifesa Rapido (come il Krav Maga): Molti sistemi di autodifesa sono progettati per insegnare a persone comuni, nel più breve tempo possibile, un numero limitato di tecniche “sporche” per sopravvivere a un’aggressione. L’Asgarda insegna anche questo, ma è solo la punta dell’iceberg. L’Asgarda è un percorso che dura tutta la vita. Non cerca solo di darti uno strumento (una tecnica), ma di trasformare te (la praticante). L’obiettivo non è solo “sopravvivere” a un’aggressione, ma vivere una vita intera da una posizione di forza, consapevolezza e padronanza.

  • Non è un’Arte Marziale Orientale “Importata” (come il Karate o il Kung Fu): L’Asgarda si oppone coscientemente al panorama delle arti marziali globalizzate. Sebbene condivida concetti universali (come l’energia interna o le forme/Kata), lo fa attraverso un filtro culturale specificamente ucraino. L’estetica, la terminologia, la filosofia e persino l’uniforme (con l’uso della Vyshyvanka, la camicia ricamata, e degli Sharovary, i pantaloni cosacchi) sono tutti deliberatamente e orgogliosamente ucraini. Praticare l’Asgarda è un modo per connettersi con le proprie radici, non con quelle di un’altra cultura.

  • Non è una Semplice “Ricostruzione Storica”: L’Asgarda non è un gruppo di rievocazione storica che cerca di replicare esattamente come combattevano le Scite. Nessuno sa con certezza assoluta come combattessero. L’Asgarda è un’arte moderna. È una reinterpretazione creativa e funzionale del concetto di donna guerriera ucraina. Utilizza la storia e il mito come ispirazione fondamentale, ma fonde questa ispirazione con la moderna scienza dello sport, la biomeccanica, la psicologia e le necessità del combattimento contemporaneo.

Il Nome: Simbolismo ed Etimologia

Infine, il nome stesso – Asgarda – è una dichiarazione d’intenti.

Sebbene l’assonanza con “Asgard”, la dimora degli dèi nella mitologia norrena, sia evidente (e rifletta forse le antiche connessioni tra i Variaghi/Vichinghi e la Rus’ di Kiev), l’interpretazione fornita all’interno della disciplina è spesso diversa e più radicata localmente.

L’etimologia proposta è spesso una combinazione di radici che simboleggiano la sua missione:

  • “As” (Ас): Questa radice è collegata a concetti di divinità, di “essere” primordiale, o agli “Asi” (un antico nome per popoli guerrieri, forse gli Iazigi, imparentati con i Sarmati). In senso spirituale, può essere interpretato come l”Io” divino, il sé superiore.

  • “Gard” (Гард): Una radice slava e norrena molto comune che significa “città”, “fortezza”, “recinto” o “protezione” (si pensi a “grad” in “Stalingrad” o “gorod” in “Novgorod”).

Unendo questi concetti, “Asgarda” può essere interpretata poeticamente come:

  • “La Città degli Dèi (o delle Dee)”

  • “La Fortezza dello Spirito”

  • “La Divina Protezione”

Il nome stesso evoca quindi l’immagine di un luogo sacro e protetto, una cittadella spirituale e fisica dove le donne possono coltivare la loro natura divina e guerriera, diventando esse stesse “protettrici” (le Berehynie) della loro terra e della loro cultura. È un nome che racchiude l’intera filosofia della disciplina: un santuario fortificato per la rinascita della donna guerriera.

In conclusione, l’Asgarda è un fenomeno culturale e marziale profondamente stratificato. È la risposta moderna dell’Ucraina alla domanda globale sull’emancipazione femminile, una risposta che non cerca di imitare modelli maschili o stranieri, ma che attinge con orgoglio alla propria storia mitica e al proprio suolo ancestrale. È un sistema completo per costruire donne che siano, nelle parole della sua stessa filosofia, “forti nel corpo, chiare nella mente e pure nello spirito”.

CARATTERISTICHE, FILOSOFIA E ASPETTI CHIAVE

Se il primo punto ha definito cosa è l’Asgarda – un sistema educativo olistico – questo capitolo si addentra nel suo cuore pulsante: il perché e il come. La filosofia dell’Asgarda non è un accessorio o un capitolo da studiare in un manuale; è il motore stesso della disciplina, l’architettura invisibile che dà forma a ogni movimento fisico, a ogni scelta tattica e a ogni aspetto della formazione.

Le caratteristiche fisiche dell’Asgarda, come la sua spettacolare componente acrobatica o l’uso della sciabola, sono semplicemente la manifestazione esteriore di un insieme di principi e valori profondamente radicati. Comprendere l’Asgarda significa prima di tutto comprendere la sua visione del mondo.

Questa filosofia si articola in una serie di aspetti chiave interconnessi: il concetto di “percorso armonioso”, l’imperativo dell’esclusività femminile, la reinterpretazione moderna degli archetipi ancestrali e un profondo patriottismo culturale.


I. Il Concetto Fondamentale: Il Percorso Armonioso (Shlyakh Harmoniya)

L’aspetto filosofico più importante dell’Asgarda è che essa non si presenta come uno “stile” o una “tecnica”, ma come uno “Shlyakh” – un “Percorso” o una “Via”, simile al Do giapponese (come nel Karatedo o Judo) o al Tao cinese. Questo implica che l’obiettivo non è il raggiungimento di un’abilità specifica (come vincere un incontro o imparare una forma), ma un processo di autoperfezionamento e trasformazione personale che dura tutta la vita.

Il fine ultimo di questo Shlyakh è il raggiungimento dell’Armonia (Harmoniya).

Nella filosofia dell’Asgarda, “armonia” non è sinonimo di passività, pace idilliaca o assenza di conflitto. Al contrario, è un concetto dinamico e guerriero. È l’allineamento perfetto e potente delle tre componenti dell’essere: Corpo (Tilo), Mente (Rozum) e Spirito (Dukh).

Una praticante è in “armonia” non quando è calma, ma quando il suo corpo è capace di eseguire istantaneamente ciò che la sua mente strategica concepisce e ciò che il suo spirito intuisce. È la fusione della volontà, dell’intenzione e dell’azione in un unico istante. L’armonia, in senso marziale, è l’efficienza perfetta, l’assenza di attrito interiore.

Questo “percorso armonioso” si basa su diversi principi filosofici chiave:

  • Autosufficienza (Samodostatnist’): La filosofia dell’Asgarda è radicalmente orientata all’emancipazione. L’obiettivo è formare una donna che sia “autonoma” e “autodeterminata”. Questo ha implicazioni profonde. Fisicamente, significa essere in grado di difendere sé stessa e i propri cari senza dipendere da altri. Psicologicamente, significa essere libera da dubbi, paure e condizionamenti esterni. Spiritualmente, significa trovare il proprio centro e la propria fonte di potere all’interno di sé, non in dogmi esterni.

  • Consapevolezza (Svidomist’): L’allenamento fisico intenso è visto come uno strumento per affinare la consapevolezza. La filosofia dell’Asgarda insegna che la maggior parte delle persone vive in uno stato di “sonno” mentale, reagendo istintivamente e inconsapevolmente agli stimoli. La pratica marziale, specialmente quella acrobatica che richiede una concentrazione assoluta per evitare infortuni, è una forma di meditazione in azione. Costringe la praticante a essere totalmente presente nel “qui e ora” (tut i zaraz). Questa presenza mentale (Svidomist’) è il primo passo per padroneggiare sé stessi e, di conseguenza, qualsiasi situazione di conflitto.

  • Azione sulla Passività: La filosofia dell’Asgarda rifiuta l’archetipo della donna come soggetto passivo, come “vittima” in attesa di essere salvata o di subire gli eventi. Il percorso insegna a essere protagoniste attive del proprio destino. Questo si traduce, in combattimento, nel prendere l’iniziativa, nel controllare la distanza e nel dettare i tempi dello scontro, piuttosto che limitarsi a reagire agli attacchi. Nella vita, significa affrontare i problemi in modo proattivo, non lamentarsi o subire.

  • L’Ideale della “Nuova Donna” (Nova Zhinka): Il culmine di questo percorso filosofico è la creazione della “Nuova Donna Ucraina”. Questo ideale non è un modello rigido, ma una direzione. È una donna che ha sanato la frattura tra forza e femminilità. È forte senza essere “mascolina”, è saggia senza essere passiva. È fisicamente abile (come un’atleta), intellettualmente colta (come una studiosa) e spiritualmente radicata (come una mistica). È la sintesi vivente dei tre pilastri, un individuo completo e armonioso capace di guidare la sua famiglia e contribuire alla rinascita della sua nazione.


II. Aspetto Chiave: L’Esclusività Femminile come Fondamento Filosofico e Strategico

La caratteristica più visibile e radicale dell’Asgarda è la sua totale esclusività femminile. Non è un dettaglio secondario, ma il pilastro su cui si regge l’intero edificio filosofico, psicologico e tecnico della disciplina. Questa scelta non è motivata da un principio di segregazione, ma da una profonda analisi delle necessità femminili in ambito marziale e di crescita personale.

Il Santuario Psicologico: Lo Spazio Sicuro (Bezpechnyy Prostir)

L’Asgarda crea deliberatamente un ambiente di allenamento – una sorta di “santuario” o “gineceo” marziale – libero dalla presenza maschile. La filosofia alla base di questa scelta è che solo in un ambiente del genere le donne possono esplorare appieno il loro potenziale, libere da condizionamenti sociali e psicologici millenari.

  • Liberazione dal “Male Gaze” (Sguardo Maschile): L’allenamento fisico, specialmente quello acrobatico, richiede di muovere il corpo in modi estremi, di cadere, di sudare, di assumere posizioni sgraziate e di fallire ripetutamente. La filosofia dell’Asgarda ritiene che la presenza maschile (il cosiddetto “male gaze” o sguardo maschile) possa introdurre una dinamica di giudizio estetico, di competizione sessuale o di imbarazzo, che distrae la praticante dall’obiettivo primario. Nello “spazio sicuro” di sole donne, la praticante è libera di concentrarsi unicamente sulla performance, sulla funzionalità del suo corpo e sul superamento dei propri limiti, senza preoccuparsi di “come appare”.

  • L’Esplorazione dell’Aggressività “Tabù”: La società, in molte culture, educa le donne a reprimere la propria aggressività. Rabbia, ferocia e potenza fisica sono spesso etichettate come “non femminili” o “isteriche”. L’Asgarda opera un capovolgimento filosofico: insegna che l’aggressività è un’energia neutra, una forza vitale fondamentale per la sopravvivenza e l’affermazione di sé. In un ambiente di sole donne, le praticanti sono incoraggiate a esplorare questa energia “tabù” in modo controllato e costruttivo. Possono essere feroci, urlare (il huk, o grido di battaglia), colpire con piena intenzione e sperimentare la propria potenza fisica senza la paura di essere giudicate “non femminili” o di ferire la sensibilità o l’ego maschile. È una forma di liberazione psicologica fondamentale.

  • Un Contesto di Guarigione: Molte donne si avvicinano alle arti marziali in seguito a esperienze di violenza o trauma, spesso inflitti da uomini. Per queste donne, allenarsi in un ambiente misto può essere intimidatorio o persino ritraumatizzante, specialmente in esercizi di contatto fisico, prese o combattimento a terra. Un ambiente di sole donne, guidato da istruttrici empatiche, offre un contesto sicuro per la riappropriazione del proprio corpo, per ricostruire la fiducia e per trasformare la paura in forza, seguendo un percorso graduale e rispettoso della propria sensibilità.

La Sorellanza (Sestrynstvo) come Strumento di Crescita

Un’altra caratteristica chiave che emerge da questa esclusività è la filosofia della Sorellanza (Sestrynstvo). L’Asgarda sostituisce deliberatamente la dinamica della competizione (spesso presente negli ambienti misti) con quella della cooperazione e del supporto reciproco.

Le praticanti non sono rivali, ma “sorelle d’arme”. La filosofia è che ogni donna ha la responsabilità di aiutare la propria compagna a crescere. Se una praticante è più forte, il suo dovere non è “vincere” contro la compagna più debole, ma “insegnarle” come diventare più forte. Questo crea un legame sociale potentissimo, una rete di supporto che si estende oltre la palestra (o zal) e diventa una vera e propria comunità. Questo spirito di corpo è considerato un moltiplicatore di forza: un gruppo di donne unite da un obiettivo comune e da un legame di sorellanza è filosoficamente e strategicamente più forte di un gruppo di individui isolati.

L’Imperativo Biomeccanico: La Scienza della Forza Femminile

Oltre agli aspetti psicologici, l’esclusività è una caratteristica tecnica fondamentale. La filosofia dell’Asgarda sostiene che i sistemi marziali creati da uomini per uomini non sono ottimali per la fisiologia femminile. L’Asgarda è un sistema progettato da zero attorno alle caratteristiche specifiche del corpo femminile, trasformando quelli che alcuni vedono come svantaggi in vantaggi tattici.

  • Centro di Gravità: Le donne hanno generalmente un baricentro più basso e una maggiore massa nella parte inferiore del corpo. La filosofia marziale dell’Asgarda non cerca di contrastare questa caratteristica, ma la esalta. Questo si traduce in una maggiore stabilità nelle posizioni basse e una capacità superiore di generare potenza nelle tecniche di gambe (calci, spazzate) e nelle proiezioni che usano le anche.

  • Flessibilità (Hnuchkist’): Il sistema incorpora una quantità enorme di stretching e lavoro sulla flessibilità, specialmente della colonna vertebrale e delle articolazioni coxo-femorali. Questa non è solo ginnastica: la flessibilità è un’arma filosofica e tattica. Permette di assorbire gli impatti, di muoversi in modi imprevedibili (come nell’acrobazia), di applicare leve articolari da angolazioni insolite e di liberarsi da prese con movimenti fluidi simili a quelli di un serpente.

  • Resistenza contro Potenza Esplosiva: Riconoscendo le differenze ormonali e metaboliche, l’Asgarda sviluppa una filosofia di combattimento basata più sulla resistenza, sulla fluidità e sull’usura dell’avversario, piuttosto che sulla singola azione di potenza muscolare esplosiva (tipica della forza maschile). Le praticanti imparano a muoversi costantemente, a colpire e ritirarsi, a usare l’astuzia per frustrare l’avversario e a colpire nel momento di massima debolezza.

La Dimensione Energetica e Spirituale dell’Esclusività

Infine, la filosofia dell’Asgarda tocca anche una dimensione più sottile, quasi esoterica. In linea con molte tradizioni spirituali, si ritiene che esistano energie “maschili” (spesso associate al sole, all’azione lineare, all’aggressione) e “femminili” (associate alla luna, alla ciclicità, all’intuizione, alla terra).

L’Asgarda è vista come un percorso per la coltivazione pura e intensiva dell’energia femminile archetipica. La presenza di energie maschili, sebbene complementare in altri contesti di vita, è vista come una “distrazione” o una “contaminazione” in questo specifico lavoro spirituale. L’allenamento diventa un rituale per risvegliare e potenziare questa energia femminile primordiale, la stessa che la filosofia attribuisce alle Amazzoni e alle antiche dee della terra.


III. Caratteristica: La Filosofia dell’Allenamento Olistico (Corpo-Mente-Spirito)

Come accennato, l’Asgarda rifiuta la separazione. L’allenamento è la sua filosofia messa in pratica. Ogni esercizio fisico ha un obiettivo mentale e uno spirituale.

Il Corpo (Tilo) – L’Acrobazia come Filosofia della Liberazione

La caratteristica più spettacolare dell’Asgarda è l’integrazione della ginnastica acrobatica (Akrobatyka) nel tessuto stesso del combattimento. Questo non è un vezzo estetico, ma una scelta filosofica profonda.

  • Filosofia del Movimento Tridimensionale: Le arti marziali tradizionali spesso si concentrano su un combattimento “bidimensionale” (avanti, indietro, destra, sinistra). L’acrobazia introduce la terza dimensione (l’altezza) e una mobilità a 360 gradi. La filosofia è che una guerriera deve essere padrona di tutto lo spazio che la circonda, specialmente del terreno.

  • L’Acrobazia come Superamento della Paura: L’ostacolo più grande nell’imparare a fare una verticale, una capriola all’indietro o un salto, non è fisico, ma mentale: è la paura di cadere, la paura di farsi male, la paura dell’ignoto. L’allenamento acrobatico è, prima di tutto, un allenamento psicologico per sconfiggere la paura. Ogni volta che una praticante padroneggia un movimento che la terrorizzava, non ha solo imparato una tecnica, ha riconfigurato il suo cervello, ha costruito la fiducia e ha imparato a gestire l’adrenalina. Questa è la stessa abilità mentale necessaria per affrontare un aggressore.

  • La Funzionalità Tattica: In un combattimento reale, è molto probabile cadere o essere spinti a terra. La maggior parte dei sistemi di autodifesa insegna come rialzarsi. L’Asgarda, attraverso l’acrobazia, insegna come combattere dal terreno, come rialzarsi in modo offensivo (ad esempio con un calcio) e come usare la caduta stessa come tecnica di attacco o di schivata. L’acrobazia trasforma il terreno da svantaggio a vantaggio tattico.

  • L’Espressione della Libertà: A un livello più alto, il movimento acrobatico fluido e libero è visto come l’espressione fisica della libertà interiore e spirituale che la disciplina cerca di coltivare.

La Mente (Rozum) – La Filosofia della Consapevolezza Storica (Svidomist’)

Nell’Asgarda, l’allenamento della mente non è secondario a quello del corpo. Una praticante (Asgardka) non deve essere solo forte, ma anche colta e saggia.

  • La Storia come Radicamento (Korinnya): Una caratteristica chiave è lo studio obbligatorio della storia ucraina, del folklore e della mitologia. La filosofia è che non si può sapere chi si è (e quindi per cosa si combatte) se non si sa da dove si viene. Studiare le figure delle Amazzoni, delle guerriere Scite, o delle donne cosacche (Kozachky) non è un esercizio di erudizione, ma un atto di radicamento spirituale. È un modo per “reclamare” un lignaggio di forza, per costruire un’identità che non sia quella della “vittima” (spesso perpetuata da secoli di oppressione), ma quella della “guerriera”.

  • L’Astuzia (Khytrist’) sulla Forza Bruta: La filosofia marziale dell’Asgarda privilegia l’intelligenza tattica, l’astuzia e persino l’inganno (in senso strategico) sulla forza bruta. Si insegna a non opporsi mai direttamente alla forza di un avversario più grande, ma a deviarla, a usarla contro di lui, a creare finte e a colpire dove meno se lo aspetta. Questo è un riflesso della filosofia di “usare la mente” prima dei muscoli.

  • La Disciplina come Padroneggiamento di Sé: L’allenamento mentale è anche la costruzione di una disciplina ferrea (dystsyplina). La filosofia è che la vera libertà non è fare ciò che si vuole, ma avere la padroneggi di sé per fare ciò che si deve, anche quando è difficile, doloroso o spaventoso. È la mente che comanda al corpo di eseguire un’altra ripetizione, di mantenere la guardia alta, di non cedere al panico.

Lo Spirito (Dukh) – La Filosofia della Connessione (Zvyazok)

Il pilastro spirituale è ciò che distingue l’Asgarda da un semplice sport o da un sistema di autodifesa. È un percorso mistico e immanente.

  • Il Legame con la Terra (Zvyazok iz Zemleyu): L’Asgarda professa una filosofia profondamente legata alla terra (Zemlya). La terra ucraina (il “suolo nero”, chornozem) è vista non solo come un territorio geografico, ma come un’entità vivente, una fonte di energia e potere. Parte della formazione spirituale (spesso sotto forma di ritiri nei Carpazi) consiste in pratiche all’aperto a piedi nudi, meditazioni in natura, e rituali volti a “sentire” e “assorbire” questa energia. È una forma di sciamanesimo moderno, dove la forza non viene solo dai muscoli, ma dal radicamento alla propria terra ancestrale.

  • La Pratica della Meditazione (Medyttsiya): L’allenamento include pratiche meditative. Non si tratta solo di meditazione statica (seduta), ma anche di meditazione dinamica. L’esecuzione delle forme (Kombinatsiyi), l’allenamento con le armi e persino gli esercizi acrobatici, se eseguiti con la giusta consapevolezza (Svidomist’), diventano una forma di preghiera in movimento, un modo per unire corpo e spirito in un unico flusso.

  • Il Culto degli Antenati (Predky): Sebbene non sia una “religione” dogmatica, la filosofia dell’Asgarda include una forte venerazione per gli antenati (Predky). L’idea è che la praticante non combatte mai da sola, ma è l’ultimo anello di una lunga catena di donne forti. Onorare la loro memoria (attraverso lo studio della storia e la pratica stessa) è un modo per “invitare” la loro forza ed esperienza nel presente.

  • L’Intuizione (Intuyitsiya) come Arma: L’obiettivo spirituale ultimo è il risveglio dell’intuizione. La filosofia è che la mente logica è troppo lenta in un combattimento reale. La vera guerriera agisce per intuizione, un “sapere” istantaneo e non verbale che le permette di anticipare l’attacco dell’avversario. Questa è la caratteristica della Kharakternytsia, l’ideale della sciamana-guerriera che “vede” (bachennya) oltre il piano fisico.


IV. Il Cuore Filosofico: La Sintesi degli Archetipi (Amazzone e Berehynia)

Forse la filosofia più complessa e affascinante dell’Asgarda è la sua capacità di fondere due archetipi femminili che, in superficie, potrebbero sembrare contraddittori: l’Amazzone (Amazonka) e la Berehynia.

L’Archetipo dell’Amazzone: La Filosofia dell’Indipendenza e della Ferocia

L’Amazzone, come figura mitologica e storica (le donne guerriere Scite/Sarmate), è un aspetto chiave dell’identità Asgarda.

  • La Rifiuto della Vittimizzazione: L’Amazzone è il simbolo della totale indipendenza e del rifiuto della vittimizzazione. È una figura che non dipende dalla protezione maschile per la sua sopravvivenza. È lei che caccia, che combatte, che difende il suo territorio. Filosoficamente, abbracciare l’Amazzone significa per la praticante di Asgarda fare una scelta consapevole: “Io sono responsabile della mia sicurezza. Io sono la mia stessa protettrice”.

  • La Ferocia Controllata: L’Amazzone rappresenta l’aspetto “guerriero” e feroce. È la capacità di scatenare un’aggressività controllata e letale quando è necessario, senza esitazione e senza rimorso. È l’aspetto marziale dell’arte: la competenza nell’uso delle armi (sciabola, arco, coltello), la potenza dei colpi, la spietatezza tattica.

  • La Libertà (Volya): L’Amazzone è, soprattutto, un simbolo di libertà (Volya). È libera dai ruoli di genere restrittivi, è libera di muoversi (a cavallo, nelle steppe), è libera di determinare il proprio destino. L’allenamento fisico dell’Asgarda, con la sua enfasi sulla mobilità e l’acrobazia, è la traduzione fisica di questa filosofia della libertà.

L’Archetipo della Berehynia: La Filosofia della Protezione e del Radicamento

Se l’Amazzone rappresenta l’aspetto esteriore, feroce e indipendente, la Berehynia rappresenta l’aspetto interiore, saggio e protettivo. La Berehynia è un’antica divinità/spirito femminile del focolare nel paganesimo slavo. È la protettrice della casa (dim), della famiglia e del clan (Rid).

  • La Forza come Responsabilità: A differenza dell’Amazzone, che combatte per la propria libertà, la Berehynia combatte per proteggere qualcun altro. La sua forza non è fine a sé stessa, ma è al servizio della comunità. Questa filosofia infonde nell’Asgarda un profondo codice etico. La praticante non impara a combattere per l’aggressione o per il dominio, ma per diventare una custode affidabile della sua famiglia, della sua cultura e della sua nazione.

  • Il Potere Interiore e la Saggezza: La Berehynia non è solo una protettrice fisica, ma anche spirituale. È la custode del focolare (vohnyshche), che simboleggia la conoscenza ancestrale, la tradizione e la connessione spirituale. Questo archetipo spinge la praticante a coltivare la saggezza interiore, l’intuizione e la calma, diventando un centro di stabilità per coloro che la circondano.

  • Il Radicamento (Korinnya): Mentre l’Amazzone è nomade e libera, la Berehynia è radicata. È legata alla sua casa e alla sua terra. Questo bilancia l’aspetto “selvaggio” dell’Amazzone. La praticante di Asgarda è incoraggiata a essere libera come l’Amazzone, ma anche radicata e responsabile come la Berehynia.

La Sintesi: La Guerriera-Protettrice

La vera filosofia dell’Asgarda risiede nella sintesi armoniosa di questi due archetipi. L’ideale non è essere solo un’Amazzone (che potrebbe essere distruttiva e solitaria) o solo una Berehynia (che potrebbe essere passiva e stanziale).

L’ideale è la Berehynia-Amazzone: una donna che ha la saggezza e la calma interiore della protettrice del focolare, ma che possiede la ferocia e le abilità marziali dell’Amazzone per difendere quel focolare da qualsiasi minaccia. È una donna che può nutrire la vita (come la Berehynia) e infliggere la morte (come l’Amazzone), e possiede la saggezza per sapere quando è il momento per l’una o per l’altra.


V. Aspetto Chiave: Il Patriottismo Culturale come Atto di Resistenza

L’Asgarda non può essere compresa senza il suo contesto: la rinascita dell’identità ucraina post-sovietica. La sua filosofia è intrinsecamente, orgogliosamente e inequivocabilmente patriottica.

Tuttavia, è fondamentale distinguere questo patriottismo da un nazionalismo politico aggressivo. La filosofia dell’Asgarda è focalizzata sulla difesa e sulla rinascita culturale. È un atto di “decolonizzazione” della mente e del corpo.

  • La Lingua (Mova) come Identità: Una caratteristica chiave è l’uso esclusivo della lingua ucraina in ogni aspetto dell’addestramento. La terminologia tecnica non è presa in prestito dal giapponese (come Karate) o dall’inglese, ma è interamente in ucraino (es. kopy per i calci, udary per i pugni). Questa è una scelta filosofica e politica. In un paese dove la lingua ucraina è stata per secoli soppressa e sostituita dal russo, parlare e insegnare in ucraino è un atto di resistenza culturale e di affermazione dell’identità nazionale. La filosofia è che la lingua plasma il pensiero, e per pensare come una guerriera ucraina, si deve parlare ucraino.

  • I Simboli come Talismani (Vyshyvanka): Una caratteristica distintiva è l’uso di abbigliamento tradizionale, in particolare la Vyshyvanka (la camicia ricamata) e gli Sharovary (i pantaloni cosacchi), durante le cerimonie o le dimostrazioni. Questo non è un “costume” o una scelta estetica. È una dichiarazione filosofica. Nella tradizione ucraina, i ricami (ornamenty) sulla Vyshyvanka non sono decorazioni, ma simboli sacri, talismani di protezione. Ogni regione ha i suoi motivi (es. rombi per la fertilità, croci per la protezione) e colori (rosso per la vita, nero per la terra). Indossare la Vyshyvanka durante la pratica è un modo per connettersi fisicamente a questa antica tradizione spirituale di protezione, avvolgendo il corpo in simboli ancestrali di potere.

  • La Rivendicazione della Storia: Come già detto, lo studio della storia è fondamentale. La filosofia è che secoli di dominazione straniera (russa, polacca, sovietica) hanno deliberatamente cancellato o distorto la storia ucraina, in particolare il ruolo delle donne guerriere. L’Asgarda, quindi, si assume il compito di “ricordare” e “rivendicare” questa storia perduta. È un movimento che dice: “Non siamo discendenti di serve e contadine sottomesse; siamo le figlie delle Amazzoni. La forza è il nostro diritto di nascita”.

In conclusione, le caratteristiche, la filosofia e gli aspetti chiave dell’Asgarda formano un sistema coeso e profondamente complesso. È un’arte marziale in cui ogni pugno, ogni calcio e ogni capriola sono saturi di significato filosofico. È un percorso per forgiare donne che non siano solo “capaci di combattere”, ma che siano individui completi: fisicamente potenti, mentalmente acuti, spiritualmente radicati e profondamente consapevoli del loro ruolo di “guerriere-protettrici” della loro cultura e della loro nazione.

LA STORIA

La storia dell’Asgarda non è un singolo filo temporale che si dipana linearmente dal punto A al punto B. È, piuttosto, una complessa treccia, un intreccio di tre storie distinte ma inseparabili che si fondono per creare la disciplina moderna. Comprendere l’Asgarda significa svelare questi tre strati:

  1. La Storia Mitica e Archeologica: È il fondamento spirituale e ideologico. È la storia delle Amazzoni, delle donne guerriere Scite e Sarmate, un’epoca leggendaria che l’Asgarda non pretende di replicare, ma da cui attinge la sua ispirazione primordiale. È una storia di archetipi, leggende e scoperte archeologiche che forniscono la “licenza” spirituale per l’esistenza della disciplina.

  2. La Storia Ancestrale e Culturale: È la storia della donna ucraina all’interno della società. Include il ruolo di figure storiche potentissime (come la Principessa Olha), la realtà della donna cosacca (Kozachka) e la sopravvivenza di archetipi spirituali come la Berehynia nel folklore, nonostante la cristianizzazione.

  3. La Storia Moderna e della Fondazione: È la storia fattuale della creazione dell’Asgarda nel XX e XXI secolo. È una storia di soppressione (il periodo sovietico), di rinascita (l’indipendenza ucraina), di ricostruzione marziale (la nascita del Hopak Bojovyj) e, infine, della specifica visione di Kateryna Tarnovska che ha dato vita all’Asgarda stessa.

Per comprendere appieno la disciplina, dobbiamo analizzare in profondità come questi tre fiumi – il mito, la tradizione e la modernità – convergano in un unico, potente flusso.


PARTE I: LA STORIA MITICA E ARCHEOLOGICA – LE RADICI NELLE STEPPE

Il cuore pulsante dell’identità Asgarda risiede in un’affermazione audace: la terra dell’odierna Ucraina è la patria ancestrale delle donne guerriere, le Amazzoni della leggenda greca. Questa non è vista come una fantasia, ma come un fatto storico e spirituale, un “diritto di nascita” dimenticato.

Il Racconto di Erodoto: Il Seme della Leggenda

La fonte primaria di questa convinzione risale al V secolo a.C., agli scritti dello storico greco Erodoto, il “Padre della Storia”. Nelle sue Storie (Libro IV), Erodoto descrive con dovizia di particolari il suo incontro con la cultura degli Sciti (Skythy), il popolo nomade che dominava le vaste steppe a nord del Mar Nero, territorio che coincide in gran parte con l’Ucraina meridionale e orientale.

Erodoto non colloca le Amazzoni originarie in Scizia, ma racconta una storia d’origine fondamentale per l’Asgarda. Narra di come un gruppo di Amazzoni, fuggite dalla battaglia di Termodonte (in Anatolia, odierna Turchia) e catturate dai Greci, riuscì a sopraffare i propri carcerieri in mare, naufragando infine sulle coste della Scizia, vicino al lago Meotide (il Mar d’Azov).

Qui, le Amazzoni incontrarono un gruppo di giovani guerrieri Sciti. Erodoto racconta che gli Sciti, inizialmente, non capivano chi fossero queste donne guerriere e le scambiarono per giovani uomini, finché non riuscirono a catturarne una. Invece di combatterle, gli Sciti decisero di “unirsi” a loro, sperando di generare una prole di guerrieri impareggiabili.

Il racconto di Erodoto si fa ancora più specifico e cruciale. Le Amazzoni, pur accettando l’unione, rifiutarono di integrarsi nella società Scita. Dissero ai loro nuovi compagni (secondo la traduzione): “Noi non potremmo mai vivere con le vostre donne; noi cavalchiamo, tiriamo con l’arco e lanciamo il giavellotto, e non conosciamo i lavori femminili. Le vostre donne non fanno nulla di tutto ciò, ma restano sui carri a compiere lavori donneschi. Non potremmo andare d’accordo”.

La soluzione fu una migrazione. Le Amazzoni e i loro compagni Sciti attraversarono il fiume Tanais (il Don) e si stabilirono a nord-est, dando vita a un nuovo popolo: i Sauromati (Sauromatae), che Erodoto identifica come i progenitori dei Sarmati.

La conclusione di Erodoto è la pietra angolare filosofica dell’Asgarda:

“Da allora le donne dei Sauromati conducono il loro antico stile di vita: vanno a cavallo a caccia, con i loro uomini o anche da sole; vanno in guerra e indossano gli stessi abiti degli uomini… Hanno una legge matrimoniale: nessuna ragazza si sposerà finché non avrà ucciso un uomo [nemico] in battaglia”.

Questo racconto, per secoli, è stato liquidato dagli storici (principalmente uomini) come una fantasia greca, un mito “dell’altro” inventato da una società patriarcale (quella ateniese) per esplorare l’idea sovversiva di un mondo alla rovescia, dove le donne detenevano il potere marziale.

L’Asgarda, al contrario, legge Erodoto non come un mitografo, ma come un cronista. La filosofia Asgarda assume questo racconto come la prova che le radici della donna guerriera ucraina non sono solo Scite, ma discendono da questa fusione diretta tra gli Sciti e le leggendarie Amazzoni.

Oltre Erodoto: Altri Sguardi Greci e Romani

Erodoto non fu l’unico. Altri storici antichi rafforzarono questa immagine.

  • Ippocrate, il padre della medicina, scrisse (anch’egli nel V secolo a.C.) dei Sauromati, notando che le loro donne cavalcavano, tiravano con l’arco e usavano il giavellotto finché erano vergini. Aggiunse un dettaglio (probabilmente fantasioso ma simbolicamente potente) secondo cui non si sposavano finché non avevano ucciso tre nemici e che, dopo il matrimonio, smettevano di cavalcare a meno che non fosse necessario per una spedizione militare di massa. Ippocrate fornì anche la famosa (e macabra) spiegazione della cauterizzazione del seno destro in giovane età, affinché “tutta la forza e la ricchezza [del corpo] potesse andare alla spalla destra e al braccio destro” per migliorare l’uso dell’arco e del giavellotto.

  • Diodoro Siculo (I secolo a.C.) e Strabone (I secolo d.C.) continuarono a parlare delle tribù di donne guerriere nelle regioni del Caucaso e della Scizia, mescolando leggenda (come la loro regina Talestri che incontrò Alessandro Magno) e resoconti etnografici.

Per l’Asgarda, la quantità di fonti greco-romane che collocano queste donne guerriere specificamente nelle steppe pontiche (la regione del Mar Nero) è la prova inconfutabile di una verità storica. La donna guerriera non era un’anomalia, ma una caratteristica culturale di quella terra.

Dalla Leggenda all’Archeologia: La Prova dei Kurgan

Per duemila anni, la storia delle Amazzoni è rimasta confinata ai testi antichi. La svolta è avvenuta alla fine del XX secolo, con l’avvento dell’archeologia moderna e, successivamente, dell’analisi del DNA. Gli scavi dei Kurgan (i tumuli funerari) nelle steppe dell’Ucraina meridionale, della Russia meridionale e del Kazakistan hanno iniziato a restituire una realtà sbalorditiva, che sembrava confermare Erodoto.

Questi scavi, condotti da archeologi sovietici e poi internazionali (come la dottoressa Jeannine Davis-Kimball o il dottor Leonid Yablonsky), hanno sistematicamente svelato sepolture di donne Scite e, soprattutto, Sarmate (i discendenti dei Sauromati) che sfidavano ogni concezione tradizionale dei ruoli di genere.

  • Le Sepolture Scite (VII-III sec. a.C.): Gli scavi dei kurgan Sciti hanno rivelato che circa il 20% delle tombe femminili conteneva armi. Sebbene molte di queste potessero essere offerte rituali, un numero significativo mostrava segni di uso in battaglia.

  • La Rivoluzione Sarmata (V sec. a.C. – IV sec. d.C.): La vera conferma è arrivata dai Sarmati. Nelle loro sepolture, la percentuale di donne sepolte con armi pesanti (non solo archi, ma spade lunghe, pugnali e armature) sale drasticamente, raggiungendo, in alcuni cimiteri (come quelli nell’area di Pokrovka, negli Urali meridionali, al confine con l’area Scita), quasi il 25-30% di tutti i guerrieri sepolti.

Cosa Hanno Trovato gli Archeologi?

Le scoperte non erano ambigue. Non si trattava di “sacerdotesse” sepolte con oggetti rituali.

  • Armi Usate: Le donne venivano sepolte con interi corredi da guerriero: decine o centinaia di punte di freccia (spesso di bronzo o ferro), pugnali di ferro (akinakes), spade lunghe e complesse faretre. Molte di queste armi mostravano segni di usura, suggerendo un uso prolungato in vita.

  • Ferite di Battaglia: Questa è la prova più schiacciante. Molti scheletri femminili (identificati come tali dall’analisi osteologica e poi dal DNA) mostravano segni inequivocabili di morte violenta o di ferite da combattimento:

    • Punte di freccia conficcate nelle ossa (vertebre, bacino).

    • Crani con lesioni da taglio, compatibili con colpi di spada o ascia.

    • Fratture da parata su avambracci e costole, tipiche del combattimento corpo a corpo.

  • Deformazioni Fisiche: Alcuni scheletri femminili mostravano un’incurvatura pronunciata delle ossa delle gambe (femori), un segno distintivo di una vita passata quasi interamente a cavallo, fin dalla giovane età. Questo combaciava perfettamente con i racconti di Erodoto.

  • Simboli di Status: Queste donne non erano semplici soldatesse; molte erano sepolte in kurgan ricchi, con gioielli d’oro, amuleti e specchi di bronzo (spesso simboli di status sacerdotale/guerriero), indicando che il loro ruolo di guerriere garantiva loro una posizione di alto rango nella società.

La “Donna di Bilozerka” e Altri Ritrovamenti in Ucraina

Sebbene molti degli scavi più famosi siano avvenuti appena oltre il confine moderno dell’Ucraina (nella regione del Don o degli Urali), l’Ucraina stessa è stata teatro di scoperte cruciali.

Nella regione di Cherson (Ucraina meridionale), gli scavi vicino a Bilozerka hanno portato alla luce tombe sarmate significative. Ma la scoperta forse più iconica in territorio ucraino è quella del kurgan di Tovsta Mohyla (regione di Dnipropetrovsk). Sebbene il famoso pettorale d’oro Scita sia stato trovato nella tomba maschile centrale, le tombe circostanti hanno continuato a rafforzare il modello della società guerriera.

Più recentemente, nel 2019, gli archeologi che scavavano un kurgan Scita vicino al villaggio di Velyka Kyp’yatychka (regione di Vinnytsia, Ucraina occidentale, molto più a ovest di quanto si pensasse), hanno scoperto la tomba di una giovane donna Sarmata. Aveva circa 20 anni ed era sepolta con un pugnale di ferro, punte di freccia e, significativamente, braccialetti di vetro, indicando ancora una volta la fusione dello status femminile e guerriero.

L’Impatto Storico sull’Asgarda

Per la fondatrice dell’Asgarda, Kateryna Tarnovska, e per le sue praticanti, queste scoperte archeologiche, emerse proprio negli anni della formazione culturale post-indipendenza dell’Ucraina (anni ’90 e 2000), non erano semplici notizie. Erano una rivelazione.

La storia mitica delle Amazzoni non era più un “mito”. Era una storia dimenticata. L’archeologia ha fornito la prova tangibile che la “donna guerriera ucraina” non era un costrutto femminista moderno, ma una realtà storica che aveva prosperato su quella stessa terra per quasi mille anni (dal VII sec. a.C. al IV sec. d.C.).

Questa “Storia Mitica e Archeologica” costituisce il Capitolo Zero della storia dell’Asgarda. Fornisce la legittimità ancestrale. L’Asgarda si presenta così non come un’invenzione, ma come una “Rinascita” (Vidrodzhennya), il risveglio di uno spirito guerriero che non era mai morto, ma solo sopito sotto strati di storia successiva, dominazione straniera e patriarcato.

La filosofia dell’Asgarda attinge direttamente da qui: l’enfasi sul tiro con l’arco, l’importanza del cavallo (sebbene ora simbolica), l’uso del pugnale e della spada corta, e, soprattutto, l’idea che una donna possa essere contemporaneamente guerriera, madre e leader spirituale (molte tombe erano di sacerdotesse-guerriere) sono tutti elementi presi direttamente dall’interpretazione moderna di queste scoperte archeologiche.


PARTE II: LA STORIA ANCESTRALE – DA OLHA DI KIEV ALLE KOZACHKY

Se lo strato Scita/Sarmata fornisce l’archetipo mitico, il secondo strato della storia dell’Asgarda è più tangibile: attinge alle figure femminili di potere e resilienza della storia ucraina medievale e moderna, dall’epoca della Rus’ di Kiev fino all’età d’oro dei Cosacchi.

Questo strato è fondamentale perché colma il divario tra l’antichità pagana e la moderna identità ucraina.

La Matriarca Guerriera: La Principessa Olha (Olga) di Kiev (c. 920-969 d.C.)

La prima e più potente figura storica femminile della Rus’ di Kiev (il regno medievale che è il progenitore culturale di Ucraina, Bielorussia e Russia) è la Principessa Olha (Santa Olga nella tradizione ortodossa).

La sua storia, raccontata nella Cronaca degli anni passati (o Cronaca di Nestore), è un pilastro dell’identità Asgarda, rappresentando la fusione perfetta di astuzia strategica (mente), potere regale (spirito) e spietatezza (corpo).

Olha era la moglie del principe Ihor (Igor) di Kiev. Quando Ihor fu brutalmente assassinato dalla tribù slava dei Drevliani (attorno al 945 d.C.) mentre riscuoteva tributi eccessivi, Olha assunse la reggenza per il loro figlio neonato, Sviatoslav.

I Drevliani, sottovalutandola in quanto donna, le inviarono i loro migliori venti uomini in barca per proporle di sposare il loro principe, Mal. La reazione di Olha, come descritta dalla Cronaca, è una lezione di guerra psicologica e strategia marziale:

  1. La Prima Vendetta (La Fossa): Finse di accettare l’onore. Disse agli ambasciatori Drevliani di attendere nella loro barca, promettendo che il giorno dopo il suo popolo li avrebbe portati in trionfo sulla barca stessa. Quella notte, fece scavare una trincea profonda nel suo cortile. Il giorno dopo, i cittadini di Kiev portarono la barca con dentro i Drevliani (che credevano fosse un onore) e li gettarono vivi nella fossa. Mentre venivano sepolti vivi, Olha si affacciò e chiese loro beffardamente se “trovavano l’onore di loro gradimento”.

  2. La Seconda Vendetta (Il Bagno): Inviò un messaggio ai Drevliani dicendo che accettava la proposta, ma che richiedeva i loro uomini più illustri come scorta. Quando questi arrivarono, Olha ordinò che fosse preparato per loro un bagno caldo (una banja o sauna) per lavarsi prima di incontrarla. Una volta che i Drevliani furono dentro, Olha fece sbarrare le porte ed incendiare l’edificio, bruciandoli vivi.

  3. La Terza Vendetta (La Festa Funebre): Inviò un altro messaggio, dicendo che stava arrivando nella loro capitale, Iskorosten, per celebrare una festa funebre sulla tomba del marito Ihor, e ordinò loro di preparare grandi quantità di idromele. Arrivata lì, pianse sulla tomba e celebrò la festa. Quando i Drevliani furono completamente ubriachi, Olha diede un segnale ai suoi soldati (la sua druzhyna o guardia personale), che massacrarono 5.000 Drevliani in una sola notte.

  4. La Quarta Vendetta (L’Assedio): L’anno successivo, guidò personalmente l’esercito (con il giovane Sviatoslav) nell’assedio di Iskorosten. L’assedio durò un anno senza successo. Allora Olha ricorse di nuovo all’astuzia. Offrì la pace in cambio di un tributo simbolico: “tre piccioni e tre passeri da ogni casa”. I Drevliani, sollevati, accettarono. Olha diede quindi ai suoi soldati l’ordine di legare un pezzo di zolfo e tessuto infuocato a ogni uccello e di lasciarli andare. Gli uccelli volarono direttamente ai loro nidi, nei tetti di paglia e nelle colombaie della città, incendiando Iskorosten simultaneamente da migliaia di punti. La città cadde, gli anziani furono uccisi o ridotti in schiavitù, e i sopravvissuti sottomessi a tributi pesanti.

Dopo la sua vendetta, Olha governò la Rus’ di Kiev come reggente per quasi due decenni, centralizzando il potere, stabilendo centri amministrativi (pohosty) e riformando la tassazione. In seguito, si convertì al cristianesimo (prima della nazione), il che le valse la santità.

Per l’Asgarda, la santità di Olha è secondaria. La sua importanza storica è quella di una stratega brillante, una leader spietata e una protettrice indomita del suo lignaggio (il figlio Sviatoslav) e della sua nazione (Kiev). È l’archetipo della Berehynia che, se minacciata, rivela la ferocia di un’Amazzone. Dimostra che, nella storia ucraina, il potere femminile non era un’anomalia, ma una forza capace di governare e condurre eserciti.

L’Età Cosacca: Le “Kozachky” (Donne Cosacche)

Il secondo pilastro ancestrale è l’Epoca Cosacca (XVI-XVIII secolo). I Cosacchi (Kozaky) sono il simbolo per eccellenza della storia marziale ucraina: guerrieri liberi, semi-nomadi, che vivevano nelle steppe (il “Campo Selvaggio”) e difendevano la terra (e la fede ortodossa) dalle incursioni dei Tatari di Crimea e dalle ambizioni della Polonia e della Moscovia.

La loro società era la Sich di Zaporizhzhja, una fratellanza militare democratica e rigorosamente maschile. Tuttavia, questa era solo una parte della società cosacca.

La maggior parte dei Cosacchi registrati (quelli al servizio dello stato) viveva in villaggi e fattorie (khutir) con le loro famiglie. Ed è qui che emerge la figura della Kozachka, la donna cosacca.

La storiografia tradizionale ha spesso ignorato queste donne, ma la loro vita era tutt’altro che passiva.

  • La Protettrice del “Khutir”: Mentre gli uomini erano via per mesi o anni in campagne militari, la gestione e la difesa della fattoria ricadevano interamente sulla donna. Le incursioni dei Tatari, il cui scopo era razziare proprietà e, soprattutto, schiavi (il jasyr), erano una minaccia costante.

  • Una Vita Armata: In questo ambiente, era impensabile che una donna fosse disarmata o incapace di difendersi. La Kozachka doveva essere pronta a usare armi – forconi, asce, ma anche moschetti e sciabole – per difendere la sua casa e i suoi figli. Sebbene non ci fossero “reggimenti” femminili, la donna cosacca era, per necessità, una guerriera difensiva.

  • Indipendenza Economica e Legale: Le donne cosacche godevano di uno status notevolmente più elevato rispetto alle loro contemporanee in Russia o in gran parte d’Europa. Avevano diritti di proprietà, potevano ereditare e gestire i beni del marito in sua assenza, e avevano una voce significativa nelle decisioni della comunità.

Questa realtà storica crea l’archetipo della Berehynia-Guerriera. A differenza dell’Amazzone nomade, la Kozachka è radicata, è la custode del focolare. Ma, a differenza della contadina sottomessa, il suo focolare è armato.

Questa figura storica è il collegamento diretto all’aspetto “protettivo” (Berehynia) dell’Asgarda. L’Asgarda moderna si vede come l’erede di queste donne: indipendenti, resilienti, competenti e pronte a difendere la loro “casa” (famiglia e nazione) con la forza, se necessario.

La Sopravvivenza Spirituale: La Berehynia nel Folklore

Mentre figure come Olha e le Kozachky fornivano modelli storici, lo strato spirituale dell’identità ancestrale sopravviveva nel folklore. Con l’arrivo del Cristianesimo nel 988 d.C., le antiche divinità pagane slave furono soppresse.

Tuttavia, molte di esse non scomparvero. Si fusero con i santi cristiani o sopravvissero in forme “minori” come spiriti della casa, dei fiumi e dei boschi.

La Berehynia (o Berehynia-Rodzanicja) era una di queste. Era la divinità primordiale della protezione, la “Madre del Focolare”, la protettrice del Rid (lignaggio, stirpe). Era la fonte della vita e la custode della soglia contro gli spiriti maligni.

Questo archetipo spirituale sopravvisse in due forme cruciali per la storia dell’Asgarda:

  1. Nel Rito (Obreyad): Nelle tradizioni contadine, nelle benedizioni per la casa, nelle canzoni popolari e nei rituali di protezione.

  2. Nel Ricamo (Vyshyvanka): Questa è la connessione più tangibile. Il tradizionale ricamo ucraino, specialmente quello sulle camicie (vyshyvanky), non era decorativo. Era un testo sacro, un linguaggio di simboli protettivi. I motivi geometrici (rombi, spirali, croci) e i colori (rosso per la vita e il sole, nero per la terra e gli antenati) erano amuleti cuciti sul tessuto. La Berehynia stessa è spesso rappresentata come una figura stilizzata con le braccia alzate (un gesto di protezione e preghiera).

Quando l’Asgarda adotta la Vyshyvanka come parte della sua uniforme cerimoniale, non sta indossando un costume popolare. Sta, nella sua visione storica, riattivando un’antica tecnologia spirituale di protezione, collegandosi direttamente alla storia ancestrale della Berehynia, la protettrice spirituale la cui memoria è stata preservata dalle donne, punto dopo punto, per mille anni.


PARTE III: LA STORIA MODERNA – SOPPRESSIONE E RINASCITA (XIX-XX SECOLO)

Il terzo strato della storia dell’Asgarda è quello del conflitto moderno. È la storia di come l’identità ucraina, e con essa il suo spirito marziale, sia stata sistematicamente repressa e di come abbia lottato per riemergere. Questo contesto è essenziale, perché l’Asgarda non è nata nel vuoto; è nata contro questa soppressione.

Il XIX Secolo: La Nascita del “Narodnytstvo” (Populismo Culturale)

Dopo la spartizione della Polonia e la definitiva sottomissione dell’Etmanato Cosacco da parte dell’Impero Russo (fine XVIII secolo), l’Ucraina cessò di esistere come entità politica. Iniziò un lungo periodo di Russificazione.

La reazione fu la “Rinascita Nazionale” del XIX secolo. Fu un movimento romantico e populista (Narodnytstvo) guidato da intellettuali e poeti. La figura centrale fu Taras Shevchenko (1814-1861).

Shevchenko, un ex servo della gleba diventato il bardo nazionale dell’Ucraina, nei suoi scritti (come la raccolta Kobzar) fece qualcosa di cruciale: riesumò la storia cosacca. Elevò l’epoca dei Cosacchi a un’età dell’oro perduta di libertà, eroismo e democrazia.

Allo stesso tempo, Shevchenko codificò l’immagine della donna ucraina non solo come vittima sofferente (la Kateryna sedotta e abbandonata), ma anche come simbolo della nazione stessa, una madre-terra (Ukraina-Maty) violata ma indomita, la custode della lingua e della memoria.

Questo movimento culturale del XIX secolo è il nonno intellettuale dell’Asgarda. Ha fornito la narrativa moderna del “passato eroico perduto” (i Cosacchi) e l’identificazione della donna con la sopravvivenza della nazione.

Il XX Secolo: Il Trauma Sovietico e la Soppressione Totale

Il XX secolo ha quasi annientato questa rinascita. Dopo un breve periodo di indipendenza (1917-1921), l’Ucraina fu assorbita nell’Unione Sovietica. La politica sovietica fu catastrofica per l’identità ucraina.

  1. L’Holodomor (1932-1933): La carestia artificiale indotta da Stalin, oggi riconosciuta da molti paesi come un genocidio. Milioni di ucraini (principalmente contadini, i depositari della lingua e della tradizione) furono sterminati. Questo trauma ha lasciato una cicatrice indelebile, creando un imperativo culturale per la “sopravvivenza” e la “rinascita” a ogni costo.

  2. La Soppressione del Nazionalismo: Qualsiasi espressione di “nazionalismo borghese ucraino” era un crimine contro lo stato. La storia fu riscritta per presentare l’Ucraina come il “fratello minore” della Russia, dipendente e grato. L’epoca cosacca fu reinterpretata (quando non cancellata) come una semplice “lotta di classe” contadina.

  3. La Soppressione dello Spirito Marziale: Questo è il punto chiave. L’ideale sovietico era l’Homo Sovieticus, l’operaio o l’atleta collettivista. L’ideale ucraino del Kozak (individualista, libero, armato) era il suo esatto opposto e doveva essere sradicato. Come? Trasformando l’arte marziale in folklore innocuo. L’Hopak, la danza cosacca che conteneva in sé i semi di un sistema di combattimento (calci bassi, spazzate, movimenti acrobatici), fu “addomesticato”. Fu epurato da ogni applicazione marziale e trasformato in una danza scenica spettacolare ma inoffensiva, promossa dallo Stato (ad esempio, attraverso il famoso Virsky Ensemble). L’anima guerriera fu rimossa, lasciando solo il guscio acrobatico.

  4. La Soppressione della Spiritualità: L’ateismo di stato bandì la religione. Questo non colpì solo la Chiesa Ortodossa, ma sradicò anche gli ultimi resti delle tradizioni popolari precristiane, etichettandole come “superstizioni” reazionarie. L’archetipo della Berehynia, i rituali legati alla terra, tutto fu spinto nell’oblio.

  5. La Soppressione delle Arti Marziali: Fino agli anni ’70/’80, la pratica delle arti marziali straniere (come il Karate) era illegale in URSS, vista come un’influenza capitalista individualistica e pericolosa. L’unico combattimento approvato era quello “utilitaristico” come il Sambo (un sistema militare sovietico).

La storia moderna dell’Ucraina è quindi la storia di un vuoto culturale creato artificialmente. È in questo vuoto che l’Asgarda, e il movimento di cui fa parte, piantano i loro semi.


PARTE IV: LA STORIA DELLA FONDAZIONE – LA RICOSTRUZIONE (1980-OGGI)

L’Asgarda non è apparsa dal nulla. È il prodotto finale di un processo decennale di “ricostruzione” culturale e marziale iniziato durante gli ultimi giorni dell’Unione Sovietica e fiorito dopo l’indipendenza del 1991.

Il Disgelo (Anni ’80): Perestrojka e la Sete di Marzialità

Con la Perestrojka e la Glasnost di Michail Gorbačëv, i divieti iniziarono a cadere. In tutta l’Unione Sovietica esplose una vera e propria “febbre da arti marziali”.

  • L’Invasione del Karate: I primi “maestri” (spesso autodidatti che avevano imparato da manuali fotocopiati illegalmente) aprirono dojo clandestini. Il Karate divenne un simbolo di ribellione, di individualismo e di un potere spirituale/fisico che il sistema sovietico non poteva offrire.

  • La Ricerca delle Radici Slave: Questa infatuazione per le arti orientali portò presto a una domanda: “Non abbiamo nulla di nostro?”. In Russia, questo portò alla nascita (o ricostruzione) di sistemi come il Systema e il Sambo da combattimento. In Ucraina, la domanda era ancora più carica di significato politico: “Dove sono finite le arti marziali dei Cosacchi?”.

La Nascita del “Hopak Bojovyj” (Hopak da Combattimento)

La risposta a questa domanda arrivò da Leopoli (Lviv), la capitale culturale dell’Ucraina occidentale, storicamente la regione meno russificata e più nazionalista del paese.

L’uomo chiave fu Volodymyr Pylat.

Pylat era un maestro di Karate (Kyokushinkai, uno stile a contatto pieno). Come molti della sua generazione, era anche un patriota ucraino e un ricercatore culturale. Iniziò a studiare la danza Hopak non come una coreografia, ma come un testo marziale codificato.

La sua tesi era che i sovietici avevano nascosto l’arte marziale “in piena vista”, trasformandola in una danza. I movimenti acrobatici (salti, spaccate), i calci bassi (povzuntsi), le spazzate e il lavoro di gambe fluido non erano, secondo Pylat, “danza”. Erano tecniche di combattimento.

A partire dalla fine degli anni ’80 e codificando il sistema nel 1991 (l’anno stesso dell’indipendenza ucraina), Pylat creò il Hopak Bojovyj (o Boyovyy Hopak).

  • Cos’era il Hopak Bojovyj? Era un’arte marziale ucraina ricostruita. Non era una tradizione ininterrotta (come, ad esempio, il Kung Fu in Cina). Era una sintesi moderna basata su:

    1. Le tecniche acrobatiche e i calci della danza Hopak.

    2. Le tecniche di pugno e parata del Karate.

    3. Elementi di lotta slava e Sambo.

    4. Una profonda filosofia nazional-patriottica, spirituale e cosacca.

Il Hopak Bojovyj divenne rapidamente un movimento culturale. Non era solo uno sport; era un modo per forgiare il “Nuovo Cosacco”, il patriota ucraino. Le scuole si diffusero rapidamente, prima nell’Ucraina occidentale e poi in tutto il paese. Il movimento era (ed è tuttora) dominato da una filosofia guerriera fortemente maschile, incentrata sulla figura del Kozak.

L’Evoluzione: Kateryna Tarnovska e la “Questione Femminile”

È all’interno di questo movimento di rinascita marziale del Hopak Bojovyj che emerge la figura chiave della storia dell’Asgarda: Kateryna Tarnovska (Катерина Тарновська).

Tarnovska, originaria di Leopoli, era lei stessa una praticante e un’istruttrice di alto livello all’interno della scuola di Hopak Bojovyj di Volodymyr Pylat. Eccelleva in questa disciplina, ma iniziò a percepire una lacuna filosofica e pratica.

Il Hopak Bojovyj, pur ammettendo le donne, era intrinsecamente centrato sull’archetipo maschile del Cosacco. La biomeccanica, la filosofia e l’approccio erano tarati su un ideale maschile. Tarnovska iniziò a sviluppare una visione diversa, ponendosi una serie di domande fondamentali:

  1. Lacuna Biomeccanica: L’allenamento è ottimizzato per il corpo maschile? O costringe le donne ad adattarsi a uno standard maschile, ignorando i vantaggi unici della fisiologia femminile (flessibilità, baricentro, leve)?

  2. Lacuna Psicologica: L’ambiente misto, dominato da un’energia guerriera maschile, è il luogo migliore per una donna per esplorare la propria forza, o crea inibizioni?

  3. Lacuna Archetipica: Perché concentrarsi solo sul Kozak (il guerriero maschio)? Dov’è l’archetipo femminile? Dov’è la Kozachka? Dov’è la Berehynia? E, soprattutto, dove sono le Amazzoni che l’archeologia stava riscoprendo proprio in quegli anni?

La Nascita Ufficiale dell’Asgarda (circa 2002-2004)

Spinta da queste domande, Kateryna Tarnovska si staccò (o, più correttamente, evolse) dal movimento del Hopak Bojovyj per creare un sistema parallelo, ma distinto.

Attorno ai primi anni 2000 (le date esatte variano, ma il periodo di formazione è tra il 2002 e il 2004), fondò ufficialmente a Leopoli la scuola Asgarda.

Non fu semplicemente una “versione femminile” del Hopak Bojovyj. Fu una rifondazione filosofica.

  • Spostamento dell’Ispirazione: Pur mantenendo molte delle tecniche fisiche (i calci acrobatici, le spazzate, l’uso delle armi cosacche come la shablya o sciabola), Tarnovska spostò l’asse ideologico. L’ispirazione non era più (solo) il Cosacco. L’ispirazione diventavano le Amazzoni Scite/Sarmate (per l’aspetto guerriero) e la Berehynia (per l’aspetto spirituale/protettivo).

  • Creazione dell’Esclusività: Prese la decisione radicale di rendere la scuola esclusivamente femminile. Come spiegato nel punto precedente, questo fu visto come l’unico modo per creare uno “spazio sicuro” dove la biomeccanica, la psicologia e la spiritualità femminili potessero essere coltivate senza distrazioni o compromessi.

  • Codifica del Sistema: Tarnovska codificò l’Asgarda come un “Sistema Educativo Armonioso” (non solo un’arte marziale). Creò i Sette Livelli di Maestria (Stupeni), che non rappresentavano solo l’abilità fisica, ma anche la maturità intellettuale (studio della storia, della filosofia) e spirituale.

Lo Sviluppo e la Diffusione (2004-Oggi)

Dalla sua fondazione a Leopoli, l’Asgarda ha avuto una storia di crescita costante, sebbene rimanga una disciplina di nicchia rispetto a sport globali.

  • Attenzione Mediatica: L’idea di “Amazzoni moderne” nell’Europa orientale era una storia troppo affascinante per essere ignorata dai media internazionali. A partire dalla fine degli anni 2000, agenzie come Reuters, AFP, BBC e vari documentaristi hanno prodotto servizi sull’Asgarda. Queste immagini di ragazze ucraine in abiti tradizionali che maneggiavano sciabole e praticavano acrobazie spettacolari nei Carpazi hanno dato all’Asgarda una notorietà internazionale.

  • Espansione in Ucraina: La scuola madre di Leopoli ha generato filiali in altre città, in particolare a Kiev. L’Asgarda è diventata un simbolo visibile di quel “Rinascimento” culturale e patriottico che cercava di forgiare una nuova identità ucraina.

  • Il Contesto delle Rivoluzioni (2004, 2014): La storia dell’Asgarda è parallela alla turbolenta storia politica dell’Ucraina moderna.

    • La Rivoluzione Arancione (2004), un’affermazione di identità pro-europea e democratica, ha creato un clima in cui movimenti culturali patriottici come l’Asgarda potevano prosperare.

    • La Rivoluzione della Dignità (Euromaidan, 2014) e la successiva guerra con la Russia (l’annessione della Crimea e la guerra nel Donbas) hanno avuto un impatto ancora più profondo. In un contesto in cui la sopravvivenza nazionale era minacciata, l’addestramento marziale, l’autodifesa e la filosofia della “Berehynia” (la protettrice) hanno acquisito un’urgenza e un significato drammaticamente nuovi. L’Asgarda si è trovata a non essere più solo un “sistema educativo”, ma una potenziale preparazione a una minaccia reale.

Conclusione: La Storia come Missione

La storia dell’Asgarda è, in definitiva, una storia di volontà.

È la volontà di credere che i miti di Erodoto siano una verità storica. È la volontà di accettare le scoperte archeologiche come un mandato ancestrale. È la volontà di vedere in figure come Olha di Kiev e nelle anonime Kozachky un lignaggio di potere femminile. È la volontà di resistere alla soppressione culturale sovietica, che ha cercato di cancellare questa memoria. Ed è, infine, la volontà moderna di Kateryna Tarnovska di sintetizzare tutti questi fili – il mito Amazzone, la protezione della Berehynia, l’acrobazia dell’Hopak – in un sistema vivente, progettato per forgiare la prossima generazione di donne ucraine.

La storia dell’Asgarda non è quindi qualcosa che si studia passivamente; per le sue praticanti, è una missione che si vive attivamente.

CHI È LA SUA FONDATRICE

Quando si analizza la nascita di un’arte marziale, spesso la figura del fondatore (o fondatrice) si staglia come un monolite: un maestro leggendario, un guerriero imbattuto, un monaco illuminato. Nel caso dell’Asgarda, la figura della fondatrice, Kateryna Tarnovska (in ucraino: Катерина Тарновська), è qualcosa di diverso e, per molti versi, più complesso.

Kateryna Tarnovska non è semplicemente un’artista marziale o una campionessa; è una visionaria culturale, un’educatrice, una filosofa e l’architetto di un sistema che è tanto un percorso di rinascita nazionale quanto un metodo di combattimento. Comprendere lei e la sua storia significa comprendere l’anima stessa dell’Asgarda, poiché la disciplina è, in modo quasi simbiotico, la manifestazione fisica della sua visione intellettuale e spirituale.

A differenza di molti fondatori di arti marziali, la cui vita privata e le cui imprese personali sono meticolosamente documentate e spesso mitizzate, Kateryna Tarnovska mantiene un profilo relativamente riservato. La sua identità pubblica è quasi interamente fusa con la sua creazione. Non è una “celebrità” nel senso occidentale; è piuttosto la custode e la matriarca di un movimento.

Per comprendere appieno la sua figura, non è sufficiente una semplice biografia (per la quale i dati pubblici sono scarsi), ma è necessaria un’analisi approfondita del suo percorso formativo, dell’intuizione critica che ha generato l’Asgarda e del suo ruolo multidimensionale come codificatrice, leader e filosofa.


Parte I: Il Contesto della Nascita – Leopoli, Anni ’90

Per capire la fondatrice, bisogna capire il mondo che l’ha formata. Kateryna Tarnovska è un prodotto di Leopoli (Lviv), e questo non è un dettaglio geografico secondario. Leopoli, nell’Ucraina occidentale, è stata storicamente il cuore pulsante del nazionalismo ucraino, il centro della cultura in lingua ucraina e la regione meno “sovietizzata” del paese, avendo fatto parte dell’Impero Austro-Ungarico e della Polonia prima di essere annessa all’URSS solo nel 1939.

Negli anni ’90, dopo il crollo dell’Unione Sovietica (1991), Leopoli era in uno stato di ebollizione culturale. Era il centro della Vidrodzhennya (Rinascita). C’era una fame collettiva di recuperare tutto ciò che era stato soppresso per settant’anni: la lingua, la storia “reale” (non quella riscritta dai sovietici), la spiritualità precristiana e, naturalmente, le tradizioni marziali.

È in questo “brodo primordiale” di patriottismo e riscoperta che la giovane Kateryna Tarnovska iniziò il suo percorso. Come molti giovani dell’epoca, fu attratta da due movimenti convergenti:

  1. L’esplosione delle Arti Marziali Orientali: Il Karate, precedentemente bandito come “influenza borghese”, divenne un simbolo di disciplina individuale e potere spirituale. Molti dei futuri fondatori di arti ucraine iniziarono lì, imparando la biomeccanica, la disciplina del dojo e il concetto di kata (forme).

  2. La Ricostruzione Marziale Ucraina: Come analizzato nella sezione storica, questo fu il movimento guidato da Volodymyr Pylat per “ricostruire” un’arte marziale nazionale dai movimenti della danza Hopak, creando il Hopak Bojovyj.

Il Percorso Formativo nel Hopak Bojovyj

Kateryna Tarnovska divenne una praticante dedicata e di alto livello all’interno di questo nuovo e vibrante movimento. Si immerse nel Hopak Bojovyj, imparando sotto la guida diretta della scuola di Pylat.

In questa fase, Tarnovska assorbì gli elementi fondamentali che sarebbero poi confluiti nell’Asgarda:

  • L’Acrobazia: Apprese il linguaggio fisico unico dell’Hopak: i calci bassi (povzuntsi), le spazzate, i salti e le transizioni acrobatiche.

  • L’Identità Cosacca: Assorbì la filosofia centrale del movimento: la rinascita dello spirito del Kozak (Cosacco) come ideale del patriota ucraino.

  • La Disciplina Marziale: Combinò la fluidità dell’Hopak con la struttura e l’efficacia del combattimento apprese dalle arti marziali (probabilmente il Karate).

Raggiunse un livello di competenza tale da diventare lei stessa un’istruttrice (o nastavnyk) all’interno dell’organizzazione del Hopak Bojovyj. Ed è proprio da questa posizione, quella di un’insegnante esperta e di una praticante devota, che nacque la sua “intuizione critica”.


Parte II: L’Intuizione Critica – La Lacuna nel Sistema

Essere un’istruttrice donna in un’arte marziale codificata da un uomo (Pylat) e filosoficamente centrata su un archetipo maschile (il Kozak) mise Tarnovska in una posizione unica. Iniziò a osservare una serie di “crepe” nel sistema, non errori, ma lacune: aspetti che il sistema, data la sua natura, non poteva e non sapeva affrontare.

Questa intuizione, che è il vero atto di fondazione intellettuale dell’Asgarda, si sviluppò su tre livelli.

1. L’Osservazione Biomeccanica: Il Problema dell’Adattamento

Da istruttrice, Tarnovska osservava quotidianamente le sue allieve. Notò che, mentre le tecniche del Hopak Bojovyj erano efficaci, spesso costringevano le donne a “combattere come uomini”. Il sistema privilegiava la potenza muscolare esplosiva (specialmente della parte superiore del corpo), la forza d’impatto e una biomeccanica che non sempre si adattava alla struttura fisica femminile.

La sua intuizione fu rivoluzionaria: e se la fisiologia femminile – il baricentro più basso, la maggiore flessibilità pelvica e spinale, la diversa distribuzione della forza (più nelle gambe e nelle anche che nelle spalle) – non fosse uno svantaggio da compensare, ma un vantaggio da sfruttare?

Iniziò a chiedersi:

  • Come sarebbe un calcio se generato interamente dalla rotazione dell’anca femminile?

  • Come cambierebbe una tecnica di proiezione se usasse la flessibilità per “scivolare” attorno all’avversario invece di sollevarlo con la forza?

  • Come si può trasformare l’agilità acrobatica da semplice “spettacolo” (come nella danza) a strumento tattico primario (schivata, transizione a terra, generazione di potenza da angolazioni imprevedibili)?

Vide che l’Hopak Bojovyj era un’arte marziale “maschile” a cui le donne potevano partecipare. Quello che lei immaginava era un’arte marziale intrinsecamente femminile nella sua stessa essenza biomeccanica.

2. L’Osservazione Psicologica: La Necessità dello “Spazio Sicuro”

Il secondo livello della sua intuizione fu psicologico. L’ambiente di allenamento (zal) del Hopak Bojovyj era, per definizione, misto e dominato da un’energia guerriera maschile. Tarnovska notò l’impatto che questo aveva sulle praticanti.

  • L’Inibizione dell’Aggressività: Vide che molte donne, condizionate socialmente a essere “gentili” e “non aggressive”, erano inibite nell’esplorare la propria ferocia in un contesto misto. C’era la paura di essere giudicate “non femminili”, la paura di ferire l’ego maschile, o la paura fisica di essere sopraffatte da una forza superiore.

  • La Dinamica della Distrazione: Osservò che la presenza maschile, inevitabilmente, introduceva dinamiche estranee all’allenamento: competizione sessuale, imbarazzo, il “male gaze” (lo sguardo maschile) che giudicava l’estetica del movimento più che la sua efficacia.

  • La Questione del Trauma: Comprese che per le donne che si avvicinavano alle arti marziali per superare traumi legati alla violenza (spesso maschile), allenarsi a contatto con uomini poteva essere controproducente o ritraumatizzante.

La sua conclusione fu radicale: per permettere alle donne di liberare appieno il loro potenziale marziale, psicologico e spirituale, era necessario un ambiente esclusivo. Uno “spazio sicuro”, un santuario, un gineceo marziale dove l’energia potesse essere puramente femminile, focalizzata sulla cooperazione (la Sorellanza o Sestrynstvo) piuttosto che sulla competizione.

3. L’Osservazione Archetipica: Il Vuoto Filosofico

Questo fu il livello più alto della sua intuizione. Il Hopak Bojovyj aveva fatto un lavoro straordinario nel riesumare l’archetipo del Kozak. Era un’arte per forgiare “Nuovi Cosacchi”.

Tarnovska si chiese: “E noi? Qual è il nostro archetipo?”.

L’identità femminile nel sistema era quella di “compagna del Cosacco”, o “madre del Cosacco”. Era un ruolo relazionale, definito in funzione dell’uomo. Kateryna Tarnovska cercava un archetipo femminile che fosse autonomo, potente e completo in sé stesso.

Lo trovò intrecciando due fili della storia ucraina (come analizzato nel punto 3):

  1. L’Amazzone (Amazonka): L’antica guerriera Scita/Sarmata, la nomade libera, feroce, padrona del suo destino, indipendente dagli uomini. L’archetipo della ferocia e della libertà.

  2. La Berehynia: L’antica divinità/spirito slavo del focolare, la protettrice della famiglia, della stirpe (Rid) e della terra. L’archetipo della protezione, della saggezza e del radicamento.

La sua intuizione geniale non fu scegliere l’uno o l’altro, ma fonderli. L’ideale dell’Asgarda non sarebbe stato solo l’Amazzone (potenzialmente distruttiva e solitaria) né solo la Berehynia (potenzialmente passiva e stanziale).

L’ideale, la “Nuova Donna” che Kateryna Tarnovska voleva forgiare, era la sintesi: la Guerriera-Protettrice. Una donna con la saggezza e la responsabilità della Berehynia, ma con le abilità marziali e la ferocia indomita dell’Amazzone per difendere ciò che le era caro.


Parte III: Tarnovska come Architetto e Codificatrice

Armata di questa triplice intuizione (biomeccanica, psicologica, archetipica), Kateryna Tarnovska passò dalla teoria alla pratica. Tra il 2002 e il 2004, a Leopoli, fondò ufficialmente la scuola Asgarda.

Questo non fu semplicemente un “ramo” del Hopak Bojovyj. Fu una nuova fondazione. Tarnovska assunse il ruolo di Architetto del Sistema, un compito titanico che richiese la codifica di ogni aspetto della disciplina.

1. L’Architetto Tecnico: La Trasformazione del Movimento

Il suo primo compito fu quello di riplasmare il corpus tecnico. Non inventò da zero, ma operò una sintesi selettiva e una ri-focalizzazione.

  • Mantenimento dell’Hopak: Mantenne il linguaggio acrobatico del Hopak Bojovyj (calci, salti, spazzate) perché era culturalmente ucraino e perché l’agilità era fondamentale per la sua visione della biomeccanica femminile.

  • Enfasi sulla Fluidità: Eliminò i movimenti basati sulla forza d’urto e sulla rigidità (spesso derivati dal Karate) e li sostituì con principi di fluidità, circolarità e movimento perpetuo. L’ispirazione divenne l’acqua o il vento, non la roccia.

  • Sviluppo del Combattimento a Terra: Comprese che, statisticamente, le aggressioni contro le donne finiscono spesso a terra. Sviluppò quindi la componente acrobatica non solo per schivare, ma per rendere la praticante pericolosissima a terra, capace di usare la flessibilità per applicare leve e strangolamenti da posizioni che un combattente più rigido non potrebbe né concepire né difendere.

  • Integrazione delle Armi: Mantenne le armi cosacche (sciabola, coltello) ma le insegnò con un’enfasi sulla velocità e la precisione (l’Amazzone) piuttosto che sulla potenza del fendente (il Cosacco).

2. L’Architetto Educativo: I Sette Livelli di Maestria (Stupeni)

Tarnovska capì che l’Asgarda doveva essere uno Shlyakh (un Percorso), non un corso. Progettò un sistema di avanzamento progressivo basato su Sette Livelli di Maestria (Stupeni).

Questa fu una decisione pedagogica cruciale. A differenza delle cinture colorate (come nel Judo o Karate), che spesso misurano solo la competenza tecnica e il tempo di pratica, i Stupeni dell’Asgarda, secondo la sua visione, dovevano rappresentare l’evoluzione olistica della praticante.

Per passare al livello successivo, una Asgardka non doveva solo dimostrare di padroneggiare nuove tecniche fisiche. Doveva dimostrare:

  • Maturità Intellettuale: Aver studiato e compreso la storia, la filosofia e la mitologia relative a quel livello.

  • Maturità Spirituale: Dimostrare un maggiore controllo di sé, una consapevolezza più profonda e una comprensione delle pratiche meditative e spirituali.

  • Maturità Emotiva: Dimostrare le qualità della Berehynia (responsabilità, calma) e dell’Amazzone (coraggio, iniziativa).

Questo sistema educativo è forse il suo più grande contributo: ha creato un percorso che costringe all’integrazione di corpo, mente e spirito, impedendo all’Asgarda di degenerare in un semplice sport acrobatico.

3. L’Architetto Simbolico: La Creazione di un’Identità Visiva

Da fondatrice, Tarnovska capì l’importanza dei simboli. Ogni sua scelta fu deliberata e carica di significato.

  • Il Nome “Asgarda”: La scelta del nome fu un atto di genio simbolico. Come analizzato in precedenza, evoca l’Asgard norreno (collegandosi all’eredità vichinga/variaga della Rus’ di Kiev) ma viene reinterpretato localmente come “Fortezza Divina” o “Giardino degli Dèi/Asi” (As-Gard). Creò un nome che suonava potente, mitico, protettivo e ancestrale.

  • L’Uniforme (La Vyshyvanka): La sua decisione di incorporare la Vyshyvanka (camicia ricamata) e gli Sharovary (pantaloni cosacchi) non fu estetica. Fu una dichiarazione filosofica. Rifiutò il gi giapponese o la tuta da ginnastica globale. Inserendo la Vyshyvanka, Tarnovska stava dicendo: “Il nostro addestramento è protetto dagli antichi simboli talismanici delle nostre antenate. La nostra uniforme è la nostra storia”.


Parte IV: Kateryna Tarnovska come Leader e Matriarca

Una volta fondato il sistema, il ruolo di Kateryna Tarnovska si è evoluto da quello di “Architetto” a quello di “Custode” e “Leader Spirituale”.

Oggi, dalla sua base a Leopoli, non è solo “l’amministratore delegato” dell’organizzazione Asgarda. È la matriarca del movimento. Il suo ruolo è multiforme.

1. La Guardiana della Dottrina (Verkhovna Nastavnyk)

Il suo ruolo primario è garantire che la sua visione originale non venga diluita, distorta o commercializzata. In un’arte marziale giovane, il fondatore è l’unica fonte di autorità.

  • Formazione delle Istruttrici: La sua funzione più critica è la formazione della prossima generazione di istruttrici. Le praticanti di livello più alto, le Kharakternytsi (le sciamane-guerriere), non sono solo atlete d’élite; sono le depositarie della filosofia di Tarnovska. È lei che le forma, le autorizza e affida loro il compito di aprire nuove scuole (o filialy).

  • Preservare l’Olisticità: Tarnovska combatte la tendenza moderna alla “sportivizzazione”. La sua leadership assicura che l’Asgarda rimanga un sistema olistico e non si frammenti in “Asgarda-Fitness”, “Asgarda-Acrobatica” o “Asgarda-Combattimento”. È lei che insiste sul fatto che l’allenamento nei Carpazi, la meditazione e lo studio della storia sono importanti quanto la tecnica della sciabola.

2. Il Volto Pubblico e la Voce Filosofica

Quando i media internazionali (da Reuters alla BBC) si interessano all’Asgarda, cercano lei. Kateryna Tarnovska è diventata, volente o nolente, la voce di questo movimento.

Nelle sue interviste e apparizioni, emerge la coerenza della sua visione. Non parla quasi mai di sé stessa, ma solo del sistema. Parla della necessità per le donne di “essere padrone della propria vita”, di “conoscere la propria storia” e di “svegliare il sangue delle antenate”.

È la portavoce della filosofia della Guerriera-Protettrice. Il suo carisma non deriva da un’autopromozione aggressiva, ma dalla calma e profonda convinzione con cui espone una filosofia complessa e potente.

3. La Figura Matriarcale (Berehynia del Movimento)

All’interno dell’Asgarda, il suo ruolo trascende quello di “insegnante”. È la Berehynia del movimento stesso. È la “Madre del Focolare” dell’Asgarda, la figura centrale che fornisce stabilità, direzione e ispirazione.

Questa leadership femminile è radicale in un mondo (quello delle arti marziali) dominato da figure maschili patriarcali (Soke, Shifu, Grandmaster). Tarnovska ha creato un lignaggio marziale che non è solo per le donne, ma guidato dalle donne, con lei stessa come figura apicale, un modello vivente del suo stesso ideale.


Parte V: Analisi dell’Eredità Intellettuale di Tarnovska

Valutare Kateryna Tarnovska come fondatrice richiede di andare oltre la semplice cronologia e di analizzare il suo contributo unico al pensiero marziale e culturale.

1. L’Innovazione del “Femminismo Marziale Nazionalista”

Il contributo più significativo di Tarnovska è la creazione di un’ideologia che fonde tre elementi solitamente separati:

  • Arte Marziale: L’efficacia fisica.

  • Femminismo: L’emancipazione femminile (attraverso l’esclusività e la biomeccanica).

  • Nazionalismo: Il recupero dell’identità culturale ucraina.

Questo “Femminismo Marziale Nazionalista” è una creazione unica di Tarnovska. Non è il femminismo liberale occidentale (basato sui diritti individuali e sull’uguaglianza nonostante le differenze), ma un femminismo basato sull’identità e sulla differenza.

La sua filosofia non dice “le donne sono uguali agli uomini e quindi possono combattere come loro”. La sua filosofia dice: “le donne sono diverse dagli uomini, hanno una storia diversa e una biomeccanica diversa, e da questa diversità unica nasce una forma di potere superiore”. È un’affermazione di potere basata sull’essenza femminile, non sulla sua negazione o sul suo appiattimento a uno standard maschile.

2. La Rifiuto della Globalizzazione Marziale

In un’epoca in cui le arti marziali sono globalizzate (il BJJ brasiliano si pratica a Tokyo, il Karate giapponese a Rio), la visione di Tarnovska è un atto di resistenza culturale.

Ha deliberatamente creato un sistema che è non esportabile nella sua forma pura, perché è indissolubilmente legato alla lingua ucraina, alla storia ucraina e alla spiritualità della terra ucraina.

Mentre altri fondatori cercano di diffondere la loro arte nel mondo, l’obiettivo di Tarnovska sembra essere quello di radicare la sua arte nella sua terra. È un sistema progettato per la sopravvivenza e la rinascita dell’identità ucraina, non per il consumo globale. Questa scelta filosofica la pone in una categoria a sé stante tra i fondatori di arti marziali moderne.

3. La Biomeccanica come Teologia

Per Kateryna Tarnovska, il modo in cui una donna si muove non è solo fisica, è teologia. È la manifestazione della sua essenza spirituale.

La sua insistenza sulla flessibilità, sulla fluidità e sull’acrobazia non è solo tattica; è una dichiarazione filosofica che la forza femminile non risiede nella rigidità e nell’impatto (principi “maschili” o “solari”), ma nell’adattabilità, nell’elusività e nella connessione con la terra (principi “femminili” o “lunari”).

Ha trasformato la biomeccanica da un insieme di leve e muscoli a un’espressione della visione del mondo della Berehynia-Amazzone.

Conclusione: La Fondatrice come Sintesi

Kateryna Tarnovska è una figura storica il cui vero significato, forse, sarà compreso solo dalle generazioni future. È molto più di una “maestra di combattimento”.

È la sintesi vivente delle forze che hanno plasmato l’Ucraina moderna. È una dissidente culturale (contro l’eredità sovietica), una ricostruttrice storica (riesumando le Amazzoni) e una riformatrice marziale (evolvendo oltre il Hopak Bojovyj).

La sua storia non è quella di una singola donna, ma la storia di un’idea: l’idea che, per sopravvivere e prosperare, una nazione abbia bisogno non solo di guerrieri, ma di guerriere-protettrici consapevoli, e che il percorso per forgiarle debba essere tanto fisico quanto spirituale. Kateryna Tarnovska non ha solo fondato una scuola; ha fornito a migliaia di donne ucraine una nuova, potente e ancestrale narrazione di sé stesse.

MAESTRI/E ATLETI/E FAMOSI/E DI QUEST'ARTE

Affrontare il tema dei “maestri e atleti famosi” nel contesto dell’Asgarda richiede un preliminare e fondamentale cambio di paradigma. Se si approccia questa ricerca con la mentalità occidentale moderna, abituata a un panorama sportivo dominato da campioni olimpici, star dell’MMA (Mixed Martial Arts) o icone mediatiche, si andrà inevitabilmente incontro a un vicolo cieco.

L’Asgarda, per sua stessa natura filosofica e strutturale, non produce “atleti famosi” nel senso convenzionale del termine. Non è uno sport da competizione, non ha circuiti agonistici internazionali, non assegna medaglie d’oro e non genera “ranking” pubblici.

L’assenza di “atleti famosi” non è un fallimento del sistema o un segno della sua irrilevanza; al contrario, è la prova più tangibile del suo successo filosofico.

Kateryna Tarnovska non ha creato un sistema per generare celebrità individuali. Ha creato un sistema olistico per forgiare individui completi e una comunità coesa. L’enfasi è posta sul percorso (Shlyakh), sullo sviluppo interiore, sulla competenza marziale al servizio della protezione (Berehynia) e sul legame di sorellanza (Sestrynstvo). La ricerca della fama individuale (slava) è vista come una vanità, un’influenza egoica che distrae dal vero obiettivo: l’armonia (Harmoniya) e il servizio alla comunità.

Di conseguenza, la “fama” nell’Asgarda è un concetto puramente interno. Non si misura in “like” sui social media o in contratti di sponsorizzazione, ma in rispetto, autorità, saggezza e responsabilità all’interno della comunità stessa.

I “maestri” esistono, eccome. Ma non sono “famosi” all’esterno. Sono leader riconosciute all’interno della struttura. Gli “atleti” (un termine già di per sé improprio, sarebbe meglio dire praticanti o Asgardky) non cercano la fama, ma la maestria (maysternist).

Questo capitolo, quindi, non sarà un elenco di nomi, biografie e palmarès. Sarà un’analisi approfondita della struttura della maestria nell’Asgarda: chi sono e cosa definisce i veri maestri (le Kharakternytsi), e qual è l’ideale dell’atleta (la Asgardka) che il sistema cerca di creare.


PARTE I: LA RIDEFINIZIONE DEL CONCETTO DI “MAESTRO”

Nel mondo delle arti marziali, il “Maestro” (Sensei, Shifu, Soke, Guru) è spesso una figura autoritaria, il depositario di un sapere segreto, il vertice di una piramide gerarchica. L’Asgarda, essendo un sistema creato da una donna per donne, reinterpreta questa figura attraverso un filtro culturale e psicologico radicalmente diverso.

Il “Maestro” nell’Asgarda non è un “padrone”, ma un “mentore” o una “madre” spirituale e tecnica. L’autorità non deriva dal dogma, ma dalla competenza dimostrata e dalla capacità di nutrire la crescita delle allieve.

Kateryna Tarnovska: La Maestra Archetipica (Verkhovna Nastavnyk)

Come analizzato nel capitolo precedente, la fondatrice Kateryna Tarnovska è, per definizione, la figura più “famosa” associata all’Asgarda. Tuttavia, è fondamentale distinguere il suo ruolo storico di “Fondatrice” (discusso in precedenza) dal suo ruolo attuale di Maestra Suprema (o Verkhovna Nastavnyk – Mentore Supremo).

Se il Punto 4 ha analizzato la sua visione (l’intuizione critica che ha generato l’arte), questo punto analizza la sua autorità (il suo ruolo come vertice del lignaggio tecnico e spirituale).

Kateryna Tarnovska non è “famosa” perché vince competizioni. È “famosa” – o più correttamente, autorevole – perché è la fonte vivente della disciplina.

  • La Sorgente del Lignaggio: Ogni istruttrice di Asgarda trae la sua legittimità direttamente da lei. Tarnovska è il “livello zero” da cui si dipana la trasmissione del sapere. È lei che ha codificato le tecniche, definito la filosofia e stabilito il percorso dei Sette Livelli (Stupeni).

  • L’Arbitro della Dottrina: In un’arte giovane, il fondatore vivente ha un ruolo cruciale: quello di guardiano della purezza dottrinale. È Kateryna Tarnovska che stabilisce cosa è Asgarda e cosa non lo è. La sua leadership impedisce che la disciplina si frammenti in “stili” concorrenti o che venga “annacquata” da influenze esterne (come il fitness commerciale o la “sportivizzazione”). La sua fama è quella di essere la garante dell’integrità del sistema.

  • L’Incarnazione dell’Ideale: Tarnovska non è solo un’amministratrice; è la prima Kharakternytsia. Incarna l’ideale che predica: la fusione di abilità fisica (essendo lei stessa un’artista marziale di altissimo livello), profondità intellettuale (la filosofa e storica) e consapevolezza spirituale (la mistica radicata nei Carpazi). La sua “fama” non è quella di una celebrità, ma quella di un modello archetipico. Le allieve non aspirano a “essere come Kateryna Tarnovska” la persona, ma a raggiungere lo stato di maestria olistica che lei rappresenta.

Oltre a Kateryna Tarnovska, non ci sono altre figure di rilevanza mediatica internazionale. La sua figura assorbe quasi interamente la notorietà pubblica dell’arte. Ma questo non significa che non esistano altri maestri. Esistono, ma operano nell’ombra mediatica, costituendo la vera spina dorsale dell’organizzazione.


PARTE II: L’ARCHITETTURA DELLA MAESTRIA – LE “KHARAKTERNYTSI”

Se Tarnovska è il vertice, i “maestri famosi” (nel senso interno) dell’Asgarda sono le Kharakternytsi (Характерниці).

Questo termine è la chiave per comprendere la maestria nell’Asgarda. È la forma femminile di Kharakternyk (Характерник), la figura leggendaria del folklore cosacco. Il Kharakternyk era lo sciamano-guerriero, il mistico della Sich di Zaporizhzhja, un cosacco d’élite che si diceva possedesse poteri soprannaturali (nadpryrodni zdibnosti): la capacità di guarire, di prevedere il futuro, di schivare i proiettili, di lanciare incantesimi (zamovlyannya) e di “vedere” (bachennya) oltre il piano fisico.

Adottando questo termine, Kateryna Tarnovska ha fatto una dichiarazione filosofica potentissima. Il “Maestro” di Asgarda non è un “10° Dan” o un “Grandmaster”. È l’erede moderna dello sciamano-guerriero.

La Kharakternytsia è una praticante che ha raggiunto (o si avvicina) al Settimo Livello (Stupin’) del sistema Asgarda. È una donna che ha trasceso la mera competenza fisica ed è diventata l’incarnazione vivente della filosofia olistica dell’arte.

Queste donne sono “famose” all’interno delle scuole di Leopoli e Kiev. Sono le istruttrici senior, le luogotenenti di Tarnovska, le donne che gestiscono le filiali (filialy) e che sono autorizzate a formare le nuove generazioni.

Il loro anonimato pubblico è deliberato. Il sistema non promuove i loro nomi, ma il loro ruolo. È la funzione della Kharakternytsia a essere celebrata, non l’individuo che la ricopre.

Ma cosa definisce una Kharakternytsia? Cosa la rende una “Maestra” agli occhi della comunità Asgarda? È il raggiungimento dell’Armonia attraverso la padronanza di quattro domini.

1. Il Dominio Fisico: L’Amazzone Realizzata

La base di tutto è la padronanza assoluta del corpo. Una Kharakternytsia è l’apice della filosofia biomeccanica dell’Asgarda.

  • La Maestra dell’Acrobazia (Akrobatyka): Non si tratta solo di “saper fare” una capriola. Una Maestra Asgarda si muove con una fluidità e un controllo che appaiono quasi soprannaturali. L’acrobazia non è più un “esercizio”, ma è diventata il suo linguaggio di movimento primario. Cade senza rigidità, si rialza senza sforzo, fluisce tra posizioni erette e combattimento a terra (un concetto chiamato plastunstvo, dal nome degli esploratori cosacchi che strisciavano) come un serpente. La sua agilità non è solo fisica, è tattica: le permette di occupare lo spazio in modi che un avversario non può prevedere.

  • La Maestra delle Armi (Zbroya): La Kharakternytsia è un’esperta nell’uso delle armi tradizionali. Quando impugna una sciabola (Shablya), l’arma appare come un’estensione del suo corpo. La sua pratica non è meccanica, ma è una “danza” fluida, dove l’energia (enerhiya) fluisce senza interruzioni dalla terra, attraverso il suo corpo (tilo), fino alla punta della lama. Ha padronanza non solo della sciabola, ma anche del coltello (Nizh), della lancia (Spys) e, simbolicamente, dell’arco (Luk). La sua competenza non è solo coreografica (come nelle forme), ma anche funzionale (nel combattimento controllato).

  • L’Efficacia Marziale: Una Maestra Asgarda è una combattente formidabile. Avendo interiorizzato i principi di leva, fluidità e uso del baricentro femminile, è in grado di neutralizzare avversari (anche maschili, in teoria) più grandi e forti. Non oppone forza alla forza, ma usa l’astuzia (khytrist), la velocità e una precisione spietata nel colpire i punti vulnerabili. Incarna l’ideale dell’Amazzone: feroce, competente e letalmente efficace.

2. Il Dominio Intellettuale: La Custode della Storia

Una Kharakternytsia non è solo un “corpo” abile; è una “mente” colta. Per raggiungere questo livello, deve dimostrare una profonda conoscenza intellettuale.

  • La Storica (Istoryk): Conosce a menadito la storia che l’Asgarda cerca di far rivivere. Non solo la storia ufficiale dell’Ucraina, ma la storia “nascosta”: le fonti di Erodoto, le scoperte archeologiche sui Sarmati, la vita delle Kozachky (donne cosacche), la storia di Olha di Kiev. È in grado di contestualizzare ogni movimento e ogni principio filosofico all’interno di questa narrazione storica.

  • La Filosofa (Filosof): Ha interiorizzato la filosofia della Berehynia-Amazzone. È in grado di articolarla, insegnarla e, soprattutto, viverla. Comprende i principi etici dello Shlyakh (onore, responsabilità, verità, servizio) e li applica nella sua vita quotidiana.

  • La Custode della Mitologia e del Folklore: Conosce il significato dei simboli della Vyshyvanka (la camicia ricamata), il pantheon pagano slavo, il significato spirituale della Berehynia e le leggende dei Kharakternyky cosacchi. Diventa un ponte vivente tra il passato mitico e il presente marziale.

3. Il Dominio Spirituale: La Sciamana Moderna

Questo è l’aspetto più elevato e distintivo della maestria Asgarda, ciò che la separa da un semplice “Maestro d’Armi”. La Kharakternytsia è una mistica, una sciamana moderna.

  • La Connessione con la Terra (Zvyazok iz Zemleyu): Una vera Maestra Asgarda ha sviluppato una connessione profonda e quasi palpabile con la natura. L’addestramento non si svolge solo in palestra (zal), ma nei Carpazi. È attraverso ritiri in montagna, meditazioni all’alba, camminate a piedi nudi e rituali legati alla terra che la Maestra “ricarica” la sua energia e si connette con lo spirito del luogo (genius loci) e degli antenati (Predky).

  • L’Intuizione Sviluppata (Intuyitsiya): Questo è il cuore del concetto di Kharakternytsia. Si dice che, attraverso anni di meditazione e di allenamento della consapevolezza (Svidomist), la Maestra sviluppi la sua intuizione a un livello quasi soprannaturale. È il “Bachennya” (la “Visione” o il “Vedere”). Non si tratta di magia, ma di un’ipersensibilità: la capacità di sentire l’intenzione di un avversario prima che si muova, di percepire il pericolo, di leggere il linguaggio del corpo e le energie sottili in un modo che alla persona comune appare come preveggenza. È la calma interiore che le permette di agire in modo istintivo e perfetto sotto pressione.

  • La Calma (Spokiy) come Arma: La Kharakternytsia è un centro di calma. Mentre la principiante è dominata dall’adrenalina, dalla paura e dalla rabbia, la Maestra ha imparato a dominare questi stati. La sua mente è come uno specchio d’acqua immobile (shtyl), che riflette la realtà senza distorsioni. Questa calma interiore è la sua arma psicologica più grande, che le permette un’efficienza tattica assoluta e un effetto destabilizzante sull’avversario.

4. Il Dominio Pedagogico: La Madre della Scuola (Nastavnyk)

Infine, una Kharakternytsia non è una maestra se non è in grado di trasmettere il suo sapere. Non è un’eremita che medita sulla montagna; è una Berehynia, una protettrice e nutrice della comunità.

  • La Maestra Insegnante: Ha padroneggiato l’arte della pedagogia. Sa come guidare una principiante spaventata, come spingere un’allieva intermedia oltre i suoi limiti e come rifinire i dettagli di una praticante avanzata.

  • La Leader della Comunità: Le Kharakternytsi più anziane, autorizzate da Tarnovska, gestiscono le proprie scuole (filiali). Diventano le “madri” di quella comunità. Sono responsabili non solo dell’addestramento tecnico, ma anche del benessere psicologico e spirituale delle loro allieve. Incarnano la filosofia della Sestrynstvo (Sorellanza), risolvendo conflitti, fornendo consiglio e mantenendo coeso il gruppo.

In conclusione, i “maestri famosi” dell’Asgarda esistono. Sono un gruppo ristretto di donne, le Kharakternytsi, che hanno completato i Sette Livelli. La loro “fama” è limitata alla loro comunità, dove sono venerate non come celebrità, ma come incarnazioni viventi della Guerriera-Protettrice, leader sagge e insegnanti dedicate.


PARTE III: L’ASSENZA DELL’ATLETA FAMOSO – IL RIFIUTO DELLO SPORT

Se la sezione sui “Maestri” può essere risolta ridefinendo il termine, quella sugli “Atleti Famosi” è ancora più netta. Non esistono.

La parola stessa, “atleta” (atlet), implica la competizione (athlos in greco significa “gara”). L’Asgarda, come sistema filosofico, è fondamentalmente anti-competitiva nel senso sportivo moderno.

La filosofia Asgarda rifiuta la competizione sportiva per diverse ragioni profonde:

1. La Competizione come Framento dell’Armonia

L’obiettivo dell’Asgarda è l’Armonia (Corpo-Mente-Spirito). La competizione sportiva moderna, secondo questa filosofia, distrugge l’armonia:

  • Focalizzazione sul Corpo: Lo sport si concentra quasi esclusivamente sulla performance fisica, trascurando lo sviluppo intellettuale e spirituale. Crea “atleti” forti, ma non necessariamente individui “armoniosi”.

  • L’Ego come Motore: La competizione è alimentata dall’ego (Ego), dal desiderio di “vincere”, di essere “migliore di” qualcun altro. L’Asgarda cerca di trascendere l’ego, non di alimentarlo. L’obiettivo è essere migliori di sé stessi il giorno prima.

  • Corruzione della Tecnica: Le regole sportive (pravyla) corrompono l’arte marziale. Se una tecnica (ad esempio, un colpo agli occhi o alla gola) è “illegale” nel regolamento, l’atleta smette di praticarla. L’arte marziale diventa uno “sport da combattimento”, perdendo la sua efficacia reale (legata all’autodifesa) per adattarsi a un gioco. L’Asgarda, volendo preservare l’efficacia marziale dell’Amazzone, non può accettare questo compromesso.

2. La Competizione come Negazione della Sorellanza (Sestrynstvo)

Questo è forse il punto filosofico più importante. L’Asgarda è costruita sull’ideale della Sestrynstvo, la Sorellanza. Le praticanti sono una comunità di supporto reciproco.

  • Cooperazione, non Dominio: In una sessione di sparring (sparing) di Asgarda, l’obiettivo non è “vincere” contro la propria compagna (la propria “sorella”), ma “aiutare” la compagna a migliorare. Le due praticanti si “testano” a vicenda, si spingono, ma l’obiettivo finale è la crescita reciproca.

  • La Competizione come Divisione: Un torneo sportivo, al contrario, crea divisione. Per creare un “vincitore”, deve creare molti “perdenti”. Mette sorella contro sorella in una lotta per la supremazia individuale. Questo è l’esatto opposto della filosofia comunitaria della Berehynia, che cerca di proteggere e unire il clan, non di dividerlo.

3. Il Rifiuto della Fama Mediatica

L’atleta famoso è un prodotto mediatico. La sua immagine è costruita per il consumo pubblico. L’Asgarda, come sistema di sviluppo interiore, rifiuta questa esternalizzazione.

La “fama” di una praticante avanzata di Asgarda è la sua reputazione all’interno della scuola. È famosa perché:

  • È affidabile (le altre sanno di poter contare su di lei).

  • È competente (è un partner di allenamento eccellente da cui si può imparare).

  • È saggia (è un punto di riferimento per consigli).

  • È forte (è un esempio di ciò che l’allenamento può produrre).

Questa è una fama basata sul carattere e sulla competenza reale, non su un’immagine mediatica.


PARTE IV: L’IDEALE DELL’ATLETA – IL PERCORSO DELLA “ASGARDKA”

Se non ci sono “atleti famosi” come prodotti finiti, esiste però un percorso ideale per la praticante, la Asgardka. L’Asgarda non celebra il risultato (la medaglia), ma il processo (il Shlyakh).

Questo processo è codificato nei Sette Livelli di Maestria (Stupeni). L'”atleta” ideale dell’Asgarda è colei che intraprende questo viaggio, trasformandosi a ogni passo. Analizzare questi livelli è il modo più accurato per descrivere l'”atleta” che l’Asgarda cerca di forgiare.

Il Primo Livello (Pershyy Stupin’): “Novachok” (La Principiante)

  • L’Atleta che Supera la Paura: L’obiettivo a questo livello non è la prestazione, ma il superamento della paura. L’atleta impara le basi dell’acrobazia (cadute, rotolamenti). La sua prima vittoria non è contro un avversario, ma contro la paura di cadere.

  • La Scoperta del Corpo: Impara le posizioni di base, i primi colpi, e inizia il condizionamento fisico. L’atleta qui è una “costruttrice”, che pone le fondamenta del tempio fisico.

Il Secondo Livello (Druhyy Stupin’): “Uchenytsya” (L’Allieva)

  • L’Atleta che Sviluppa la Disciplina: L’entusiasmo iniziale svanisce e subentra la routine. L’obiettivo qui è la disciplina (dystsyplina). L’atleta impara a presentarsi all’allenamento anche quando è stanca, a ripetere le tecniche fondamentali migliaia di volte.

  • L’Inizio dell’Armonia: Inizia a combinare i movimenti. Non più solo un calcio o solo una capriola, ma una capriola che finisce in un calcio. Inizia a imparare le prime, semplici forme (Kombinatsiyi).

Il Terzo Livello (Tretiy Stupin’): “Boyets” (La Combattente)

  • L’Atleta che Abbraccia il Contatto: Qui avviene una trasformazione chiave. Si introduce lo sparring controllato. L’atleta deve superare una nuova paura: la paura di colpire e la paura di essere colpita.

  • L’Emersione dell’Amazzone: Inizia a imparare le basi delle armi (il bastone, il coltello). L’archetipo dell’Amazzone inizia a manifestarsi. L’atleta non sta più solo “imparando”, sta iniziando a “combattere”. Sviluppa la velocità, la potenza e il tempismo.

Il Quarto Livello (Chetvertyy Stupin’): “Voyin” (La Guerriera)

  • L’Atleta Tattica: Lo sparring diventa più libero e complesso. L’atleta ora non si concentra più sulla singola tecnica, ma sulla strategia (stratehiya). Impara a gestire la distanza, a leggere l’avversario, a usare l’astuzia (khytrist).

  • Padronanza delle Armi: La pratica con la sciabola (Shablya) diventa centrale. L’atleta impara le forme complesse con le armi. Il suo corpo è ora uno strumento finemente accordato.

Il Quinto Livello (P’yatyy Stupin’): “Nastavnyk” (La Mentore/Istruttrice)

  • L’Atleta che Insegna: Qui avviene la transizione da “studente” a “maestro”. Per raggiungere questo livello, l’atleta deve dimostrare di saper insegnare.

  • La Nascita della Berehynia: L’atleta deve ora prendersi cura delle principianti. Sviluppa la pazienza, l’empatia, la responsabilità. L’archetipo della Berehynia (la protettrice che nutre) si attiva. La sua fama interna cresce: ora non è solo “brava”, è “utile” alla comunità.

  • L’Intellettuale: A questo livello, lo studio della storia e della filosofia è intensivo. L’atleta deve superare esami non solo fisici, ma anche teorici.

Il Sesto Livello (Shostyy Stupin’): “Povstanets” (La Ribelle/L’Iniziatrice)

  • L’Atleta come Leader: Questo livello è avvolto nel mistero, ma il nome suggerisce un’iniziatrice, una leader capace di “insorgere” (non in senso politico, ma culturale) e di fondare una propria filiale sotto l’autorità di Tarnovska.

  • La Maestra Quasi Completa: L’atleta qui ha quasi raggiunto l’armonia. La sua abilità fisica è al culmine, la sua conoscenza intellettuale è vasta. Manca solo l’ultimo passo.

Il Settimo Livello (S’omyy Stupin’): “Kharakternytsia” (La Sciamana-Guerriera)

  • L’Atleta che Trascende l’Atletismo: Questo è l’obiettivo finale, come descritto nella Parte II. L’atleta non è più un’atleta. È una filosofa in movimento.

  • La Fama Interna: A questo punto, l’atleta è il “Maestro Famoso” dell’Asgarda. È famosa per la sua saggezza, la sua calma, la sua connessione spirituale e la sua abilità marziale quasi “magica” (perché basata sull’intuizione).

Questo percorso dimostra che l’ideale dell’atleta Asgarda non è la specialista (la “campionessa di calci” o la “campionessa di forme”), ma la generalista olistica: una donna che è contemporaneamente ginnasta, spadaccina, storica, filosofa e mistica.


PARTE V: CONCLUSIONE – L’ANONIMATO COME FORZA

In conclusione, la ricerca di “Maestri e Atleti Famosi” nell’Asgarda rivela la sua natura più profonda.

Non ci sono “atleti famosi” perché l’Asgarda ha avuto successo nel suo obiettivo primario: creare un sistema di sviluppo interiore e comunitario, resistendo alla tentazione della “sportivizzazione” e della commercializzazione che ha snaturato tante arti marziali. L’assenza di medaglie e celebrità è un marchio di purezza filosofica.

Ci sono “Maestri”, ma la loro identità è protetta dalla filosofia stessa della disciplina. La “fama” appartiene all’unica figura pubblica, la fondatrice Kateryna Tarnovska, che funge da portavoce e garante.

Gli altri maestri, le Kharakternytsi, sono le radici dell’albero: fondamentali, potenti, ma nascoste alla vista del pubblico. Il loro anonimato non è un segno di debolezza, ma una scelta deliberata che rafforza lo spirito comunitario e l’enfasi sul ruolo piuttosto che sull’ego individuale.

L’atleta ideale, la Asgardka, non cerca la fama sui media, ma il rispetto delle sue sorelle d’arme, la padronanza del suo corpo e la pace del suo spirito. La sua arena non è lo stadio olimpico, ma il zal di Leopoli e le montagne dei Carpazi. La sua vittoria non è una medaglia d’oro, ma la trasformazione silenziosa da principiante spaventata a Guerriera-Protettrice, consapevole e armoniosa.

LEGGENDE, CURIOSITÀ, STORIE E ANEDDOTI

Se la storia, la filosofia e la struttura tecnica costituiscono lo scheletro e il sistema nervoso dell’Asgarda, allora le leggende, le curiosità e gli aneddoti ne rappresentano il sangue e l’anima. È in queste storie, in questi racconti sussurrati, in questi simboli e in queste coincidenze cariche di significato, che si trova il vero cuore pulsante della disciplina.

L’Asgarda non è un’arte marziale che possiede semplicemente “un” mito fondativo; è un sistema che abita attivamente il mito. Le praticanti non “studiano” semplicemente le leggende; sono incoraggiate a vederle come metafore operative per la loro trasformazione, o addirittura come una memoria ancestrale che l’addestramento sta semplicemente “risvegliando”.

Questo capitolo si addentra nel folklore che circonda l’Asgarda: dalle antiche leggende degli sciamani-guerrieri cosacchi che ne informano la spiritualità, alle curiosità moderne che emergono dalla sua pratica, fino agli aneddoti che definiscono l’esperienza di diventare una Asgardka.


PARTE I: LA LEGGENDA FONDANTE – IL PATTO DELLE SAUROMATE

Mentre il capitolo sulla storia (Punto 3) ha analizzato le Amazzoni da una prospettiva archeologica e storica (Erodoto come cronista, i kurgan come prova), la vera potenza di questa connessione risiede nella leggenda che ne è stata distillata, una storia che funge da parabola fondante per ogni praticante.

La Leggenda del Rifiuto e della Scelta

La storia di Erodoto sull’incontro tra le Amazzoni naufragate e i giovani guerrieri Sciti è, per l’Asgarda, una leggenda di autodeterminazione femminile.

L’aneddoto centrale, come viene raccontato e interpretato all’interno della scuola, non è la battaglia, ma il dialogo che ne seguì. Dopo essersi unite agli uomini Sciti, le Amazzoni si trovarono di fronte a un bivio. Gli Sciti volevano tornare alle loro case e proposero alle Amazzoni di integrarsi, di vivere con le altre donne Scite.

La leggenda, secondo la versione di Erodoto che l’Asgarda ha fatto propria, narra la risposta ferma delle Amazzoni:

“Noi non potremmo vivere con le vostre donne. I nostri costumi non sono i loro. Noi tiriamo con l’arco, lanciamo il giavellotto e cavalchiamo; loro non hanno imparato nulla di tutto questo, ma restano sui carri e si occupano di lavori donneschi. Non potremmo andare d’accordo”.

Questo passaggio è forse la singola leggenda più importante per la filosofia dell’Asgarda. È interpretata come:

  1. Il Rifiuto dell’Addomesticamento: Le donne Scite “sui carri” rappresentano il ruolo femminile passivo, addomesticato, definito dal patriarcato. Le Amazzoni rappresentano la donna libera, selvaggia, mobile e autodeterminata. La leggenda è un monito a non farsi mai “rinchiudere sul carro”.

  2. La Scelta della Sorellanza: Le Amazzoni, di fatto, scelgono la loro “sorellanza” (la loro cultura guerriera) al di sopra dell’integrazione.

  3. L’Accordo Paritario: La leggenda non finisce con una separazione. Gli uomini Sciti, invece di imporre la loro volontà, accettano la condizione delle Amazzoni e acconsentono a migrare con loro, fondando una nuova tribù (i Sauromati) dove “le donne continuano a vivere nel modo antico: cacciano e vanno in guerra”.

Questo mito fondante stabilisce che l’identità guerriera femminile nelle terre ucraine non è un’anomalia, ma il risultato di un antico patto tra uomini e donne basato sul rispetto reciproco della forza femminile. È l’aneddoto che giustifica e santifica la filosofia dell’Asgarda.

La Curiosità del “Diritto di Sposarsi” e la sua Metafora Moderna

La leggenda dei Sauromati, sempre secondo Erodoto, conteneva una “curiosità” legale e sociale sconvolgente per i greci: “Nessuna ragazza si sposerà finché non avrà ucciso un uomo [nemico] in battaglia”.

Ovviamente, l’Asgarda non interpreta questa leggenda letteralmente. Sarebbe assurdo e illegale. La genialità della scuola sta nel come ha trasformato questa leggenda cruenta in una potente metafora psicologica.

Per la praticante di Asgarda, il “matrimonio” non è l’unione con un uomo, ma simboleggia l’ingresso nella piena maturità e completezza di sé. È l’unione armoniosa del proprio corpo, mente e spirito.

E prima di poter raggiungere questa “unione” (maturità), la leggenda dice che deve “uccidere un nemico”. Kateryna Tarnovska e le maestre Asgarda (le Kharakternytsi) hanno ridefinito questo “nemico”.

L’aneddoto dell’insegnamento è che ogni donna, per diventare completa, deve affrontare e “uccidere” i suoi tre nemici interiori:

  1. Il Primo Nemico: La Paura (Strakh): La paura di cadere, la paura di farsi male, la paura di essere aggredita, la paura di fallire. L’addestramento acrobatico e lo sparring sono progettati specificamente per affrontare e “uccidere” questo nemico.

  2. Il Secondo Nemico: Il Dubbio (Sumniv): La voce interiore che dice “non sei abbastanza forte”, “non sei capace”, “questo non è femminile”. È il dubbio instillato da una società che relega le donne “sul carro”. L’addestramento intellettuale e filosofico serve a “uccidere” questo nemico.

  3. Il Terzo Nemico: L’Apatia (Baiduzhist’): Il nemico più insidioso. È la passività, la pigrizia, l’accettazione dello status quo, il rifiuto della responsabilità (l’atteggiamento della “vittima”). L’allenamento quotidiano, la disciplina ferrea e la filosofia della Berehynia (la protettrice responsabile) sono l’arma per “uccidere” l’apatia.

Questa reinterpretazione è un aneddoto perfetto di come l’Asgarda funzioni: prende una leggenda antica, ne estrae il succo simbolico e la trasforma in un programma psicologico operativo per la donna moderna.

La Leggenda del Seno Cauterizzato: Il Sacrificio per la Forza

Un’altra leggenda greca persistente sulle Amazzoni (riportata da Ippocrate e altri, e da cui deriverebbe il nome a-mazon, “senza seno”) è quella della cauterizzazione del seno destro in giovane età. Lo scopo sarebbe stato quello di atrofizzare la mammella per permettere un migliore uso dell’arco e del giavellotto, e di “deviare” tutta la forza e il nutrimento del corpo al braccio destro.

Questa leggenda, quasi certamente un’invenzione greca per sottolineare la “mostruosità” e la natura “anti-materna” delle Amazzoni (poiché il seno è simbolo di nutrimento), viene affrontata dall’Asgarda con un’altra brillante inversione simbolica.

L’Asgarda non la nega, né la ignora. La usa.

La “leggenda del seno” è interpretata come una parabola sul sacrificio necessario per ottenere il potere.

  • Il Sacrificio del “Conforto”: L’allenamento dell’Asgarda è brutale. Richiede sudore, dolore, lividi. Richiede di sacrificare il tempo libero, il comfort, la pigrizia.

  • Il Sacrificio del “Ruolo Convenzionale”: In senso metaforico, “bruciare il seno” significa sacrificare l’immagine della femminilità passiva e nutrice (nel senso tradizionale) per far crescere il “braccio guerriero”. Non significa rinunciare alla maternità (molte Asgardky sono madri), ma significa rifiutare che il ruolo di “madre” o “nutrice” sia l’unica definizione della propria identità.

  • La Doppia Natura: La praticante ideale, la Berehynia-Amazzone, mantiene il suo “seno sinistro” (quello vicino al cuore, il lato della Berehynia, del nutrimento, della famiglia) ma “cauterizza” metaforicamente il destro per sviluppare il braccio della Shablya (sciabola), il braccio dell’Amazzone.

La curiosità è che l’Asgarda, attraverso questa interpretazione, compie un’impresa filosofica: reintegra l’archetipo della madre con quello della guerriera, rifiutando la dicotomia greca che le vedeva come mutuamente esclusive. La praticante di Asgarda è la donna che può nutrire con un braccio e proteggere con l’altro.


PARTE II: LE CRONACHE DEI KHARAKTERNYKY – IL POTERE DELLO SCIAMANO COSACCO

Se le Amazzoni forniscono il lignaggio femminile, la fonte delle leggende spirituali e mistiche dell’Asgarda è quasi interamente maschile: i Kharakternyky (Характерники) dell’epoca cosacca.

L’Asgarda non poteva adottare l’archetipo del Kozak (troppo maschile), ma ha adottato con entusiasmo il suo “corpo d’élite” mistico. Le leggende sui Kharakternyky sono il folklore più selvaggio e affascinante della storia ucraina, e l’Asgarda le usa come curriculum per lo sviluppo spirituale della Kharakternytsia (la maestra Asgarda).

La Leggenda di Ivan Sirko: L’Otaman Invincibile

La figura centrale di queste leggende è Ivan Sirko (c. 1610-1680), il leggendario Koshovyi Otaman (capo supremo) della Sich di Zaporizhzhja. Sirko fu un brillante stratega militare che non perse una sola battaglia (un fatto storico), ma le leggende che lo circondano lo trasformano in un semidio.

Si diceva che Sirko fosse il più grande di tutti i Kharakternyky. Le leggende su di lui, che costituiscono la “storia sacra” per le praticanti Asgarda, includono:

  • L’Invulnerabilità ai Proiettili: La leggenda più famosa è che i proiettili (kuli) non potevano toccarlo. Si diceva che potesse “sentirli” arrivare e schivarli, o addirittura prenderli al volo. Alcuni racconti dicono che poteva “sussurrare” ai proiettili nemici, facendoli cadere a terra innocui.

    • Interpretazione Asgarda: Questo non è visto come magia, ma come il culmine dell’Intuizione (Intuyitsiya) e della Calma (Spokiy). La Kharakternytsia non impara a “schivare i proiettili”, ma allena la sua mente a raggiungere un tale stato di consapevolezza fluida (Svidomist’) e di lettura del pericolo (il Bachennya, o “Vedere”) da poter anticipare un attacco (un pugno, un calcio) prima che questo acquisti piena velocità. Schivare un proiettile è la metafora per anticipare l’intenzione.

  • Il Potere della “Khmara” (La Nube): Si diceva che i Kharakternyky potessero lanciare una khmara (una “nube” o “nebbia”) sugli occhi del nemico. Non era una nebbia fisica, ma un incantesimo di confusione psicologica. Potevano far credere a un intero reggimento nemico che i Cosacchi fossero alberi, o che un piccolo manipolo fosse un esercito immenso.

    • Interpretazione Asgarda: Questa è la leggenda fondamentale per la guerra psicologica. La Maestra Asgarda impara che la sua arma più grande è il suo sguardo (Pohlyad) e la sua calma. Mantenendo una calma assoluta e uno sguardo focalizzato e privo di paura (lo “stato di vuoto”) di fronte a un aggressore arrabbiato o in panico, lei lancia una khmara su di lui. L’aggressore si confonde, esita, non capisce perché la sua “vittima” non si comporta come tale. Quell’esitazione è l’apertura tattica.

  • La Mano Destra di Sirko: L’aneddoto più macabro e potente. Si dice che, prima di morire, Sirko abbia ordinato ai suoi compagni di tagliare la sua mano destra e di portarla con loro in battaglia. Per anni, i Cosacchi avrebbero portato questa mano mummificata in un reliquiario, e al momento della battaglia l’avrebbero sollevata gridando “L’anima e la mano di Sirko sono con noi!”, terrorizzando i nemici e garantendo la vittoria.

    • Interpretazione Asgarda: Questa leggenda è la parabola definitiva sulla connessione con gli antenati (Predky). La “mano di Sirko” è il simbolo del potere ancestrale. La Asgardka è addestrata a credere di non combattere mai da sola. Quando è in pericolo, deve “invocare” la forza delle sue antenate Amazzoni, la saggezza delle Berehynie, lo spirito delle Kozachky. La “mano di Sirko” è la leggenda che insegna che il lignaggio spirituale è un’arma reale e tangibile.

Le Leggende di Metamorfosi: Il Vovkulaka (Lupo Mannaro)

Un’altra serie di leggende fondamentali sui Kharakternyky era la loro capacità di metamorfosi (veretentstvo). Si diceva che potessero trasformarsi in lupi (vovky), diventando Vovkulaky (licantropi).

Questa non era una “maledizione” come nel folklore occidentale, ma un potere sciamanico. Il lupo, nelle steppe ucraine, era un simbolo di intelligenza, ferocia, resistenza e istinto di branco.

  • La Leggenda del “Plastun”: La parola “Plastun” (da cui deriva il termine moderno per “ricognitore” nelle forze speciali ucraine) si riferiva agli esploratori cosacchi. La leggenda dice che i migliori Plastuny erano Kharakternyky che, trasformati in lupi, potevano strisciare (plazuvaty) attraverso gli accampamenti nemici di notte, inosservati, per raccogliere informazioni.

    • Interpretazione Asgarda: Questa leggenda è la base storica e mitica per l’ossessione dell’Asgarda per il combattimento a terra e l’acrobazia fluida. L’addestramento Plastunstvo nell’Asgarda è esattamente questo: imparare a muoversi a terra non come una persona caduta e vulnerabile, ma come un predatore (un lupo, un serpente). Le transizioni fluide, i rotolamenti, gli strisciamenti e i calci da terra (povzuntsi) non sono solo “ginnastica”, sono l’incarnazione moderna della leggenda del Vovkulaka.

  • Il “Lupo Interiore”: L’aneddoto psicologico. Alle donne viene insegnato socialmente a essere “pecore” (docili, gregarie, prede). L’Asgarda, usando la leggenda del Vovkulaka, insegna alle sue praticanti a risvegliare la “Lupa Interiore”. È un rito di passaggio psicologico: smettere di pensare come una preda e iniziare a pensare come un predatore. È l’accettazione del proprio lato “selvaggio”, feroce, istintivo, un lato che la società (il “carro” delle donne Scite) cerca di sopprimere.


PARTE III: CURIOSITÀ, SIMBOLI E LA MISTICA DEI NUMERI

Oltre alle grandi leggende narrative, l’Asgarda è intrisa di curiosità e di un simbolismo profondo che pervade ogni aspetto della sua struttura, dal nome ai rituali di allenamento.

La Curiosità del Nome: “Asgarda” e l’Eco Vichingo

Il nome stesso della disciplina, Asgarda, è una curiosità affascinante.

La prima assonanza che balza all’orecchio di un occidentale è, ovviamente, Asgard, la dimora degli dèi Æsir nella mitologia norrena. Questa connessione è spesso vista come una coincidenza casuale o un prestito moderno per suonare “epico”. Ma la storia è molto più profonda.

  • Il Legame Storico (I Variaghi): La storia dell’Ucraina (e della Rus’ di Kiev) non è puramente slava. Fu fondata da una tribù di Vichinghi norreni, i Variaghi (o Rus’), che navigarono i fiumi Dnipro e Dnestr, stabilendo la rotta commerciale “dai Variaghi ai Greci”. La prima dinastia regnante di Kiev (compreso il marito di Olha, Ihor) era norrena.

  • La Radice Comune “Gard”: La parola Gard (città, fortezza, recinto) è una radice proto-germanica/norrena (come in Stamg-gard) che è stata adottata pienamente nelle lingue slave (come Gorod o Hrad).

  • L’Interpretazione Ufficiale: Come già detto, l’etimologia ufficiale della scuola è spesso As (un antico popolo guerriero, o “Io/Dio”) + Gard (Fortezza).

  • La Curiosità Irrisolta: La vera curiosità è: Kateryna Tarnovska era consapevole di questa eco norrena? È probabile. È una connessione che molti storici patriottici ucraini (delusi dalla narrativa “pan-slavista” dominata dalla Russia) hanno rivalutato. Scegliendo un nome che echeggia l’eredità variaga/vichinga, Tarnovska potrebbe aver deliberatamente collegato l’Asgarda non solo alle Amazzoni (Sud) e ai Cosacchi (Centro), ma anche ai Guerrieri del Nord (i Variaghi), creando un’arte marziale che sintetizza tutte le eredità guerriere che si sono incontrate sul suolo ucraino.

Questa curiosità etimologica trasforma il nome da un’etichetta casuale a una dichiarazione storica e geopolitica complessa.

La Leggenda del Ricamo: La Vyshyvanka come Armatura Spirituale

Mentre altre arti marziali hanno uniformi (gi, dobok), l’Asgarda ha un talismano: la Vyshyvanka (camicia ricamata). La curiosità qui non è solo l’uso di un abito tradizionale, ma la credenza (centrale nella pratica) che i ricami stessi siano tecnologia spirituale.

Ogni Asgardka impara le leggende dietro i simboli che indossa:

  • La Storia del Filo Rosso e Nero: La leggenda più famosa, immortalata in canzoni, è quella dei due colori (Chervone i Chorne). Il Rosso (Chervone) è il colore della vita, del sole, del sangue, della passione e della gioia. Il Nero (Chorne) è il colore della Chornozem (la fertile terra nera ucraina), degli antenati, della saggezza, ma anche del lutto e della tristezza.

    • Aneddoto Filosofico: La vita, insegna la camicia, è un intreccio di questi due fili. Non puoi avere la gioia (rosso) senza la terra e la memoria (nero). La Berehynia-Amazzone è proprio questo: il nero della terra (Berehynia) e il rosso del sangue (Amazzone).

  • Il Simbolo della Berehynia: Il simbolo più importante è la figura stilizzata della Dea-Protettrice, spesso rappresentata come una figura femminile con le braccia alzate in un gesto di preghiera e protezione. È un simbolo di potere che risale al neolitico. Indossare questo simbolo sul petto è un atto rituale: l’aneddoto è che la praticante non sta “indossando un disegno”, sta “invocando l’archetipo” e ponendo sé stessa sotto la protezione della Dea Madre.

  • La Leggenda dei Rombi e delle Spirali: I motivi geometrici non sono decorazioni. I Rombi (con un punto al centro) sono un antico simbolo della terra seminata, un simbolo di fertilità e abbondanza. Le Spirali o “onde” (khvyli) sono simboli dell’acqua, del tempo, dell’energia cosmica.

    • Curiosità: L’aneddoto dell’allenamento è che la Vyshyvanka è una mappa del mondo dell’Asgarda. I rombi rappresentano la Berehynia (la terra, la fertilità), le spirali rappresentano l’energia fluida dell’Amazzone (il movimento).

Indossare l’uniforme cerimoniale Asgarda è, quindi, una lezione di storia e un atto di meditazione.

Il Mistero del Sette: La Curiosità dei “Stupeni” (Livelli)

Come analizzato brevemente, la struttura dell’Asgarda è basata sul Numero Sette. Ci sono sette livelli di maestria (Stupeni). Questa non è una scelta casuale o amministrativa (come “cintura bianca, gialla, arancione…”). È una scelta carica di misticismo e leggenda.

Perché il Sette?

  • Significato Cosmologico: Sette è il numero della creazione e della completezza in innumerevoli tradizioni, comprese quelle slave. Ci sono i Sette Cieli, i Sette giorni della settimana (ognuno legato a un pianeta/dio).

  • Significato Umano (I Sette Chakra): Sebbene la terminologia sia indiana, il concetto di “centri energetici” è universale. È molto probabile che il percorso dei sette livelli dell’Asgarda sia una sorta di mappa parallela al sistema dei chakra, un percorso di risveglio che va dalla sopravvivenza di base (Primo Livello, chakra della radice) alla piena illuminazione spirituale e all’intuizione (Settimo Livello, chakra della corona), il tutto tradotto in un linguaggio ucraino (Berehynia, Kharakternytsia).

  • Significato Psicologico: La psicologia (e il folklore) parla spesso di cicli di sette anni nella vita umana (0-7 infanzia, 7-14 pubertà, 14-21 giovinezza, ecc.). Il percorso dell’Asgarda è una nuova vita, un percorso di rinascita che segue i suoi sette cicli di crescita.

La curiosità è che una praticante non “ottiene una cintura”; “sale un gradino” (stupin). È un’ascensione, un pellegrinaggio spirituale che ha una mappa codificata nel numero sette.


PARTE IV: STORIE E ANEDDOTI DAL “TABIR” – LA FORMAZIONE NEI CARPAZI

Le leggende più potenti dell’Asgarda moderna non provengono da libri antichi, ma dagli aneddoti che emergono dai campi di addestramento (tabir) estivi ed invernali, tenuti nelle remote montagne dei Carpazi.

I Carpazi, per l’Ucraina, sono l’equivalente del Monte Fuji per il Giappone o del Monte Shasta per i mistici New Age. Sono un luogo di potere ancestrale, la dimora degli antichi Molfary (gli sciamani delle montagne Hutsul) e il rifugio dei partigiani (l’Esercito Insurrezionale Ucraino, UPA).

Andare al tabir nei Carpazi è il vero rito di passaggio. È qui che le leggende diventano realtà.

La Leggenda della Fondazione: La “Visione” di Kateryna Tarnovska

L’aneddoto fondante dell’Asgarda stessa è legato ai Carpazi. Come accennato nel capitolo sul fondatore, la nascita della disciplina non è raccontata come un semplice “progetto intellettuale”. È raccontata come una visione mistica.

La storia, o leggenda, che circola all’interno della scuola, è questa: Kateryna Tarnovska, già maestra di Hopak Bojovyj ma tormentata dalla “lacuna femminile” che percepiva, si ritirò in solitudine nei Carpazi per un periodo di meditazione e digiuno.

Durante una meditazione profonda, in un luogo di potere ancestrale (forse un antico kapyshche o tempio pagano), ebbe una visione. Non “pensò” all’Amazzone e alla Berehynia; le vide. Sentì la “chiamata” (poklyk) delle sue antenate, delle migliaia di donne guerriere, protettrici e sacerdotesse la cui memoria era stata sepolta.

Vide la figura della Guerriera-Protettrice, la sintesi dei due archetipi, e “ricevette” i principi fondamentali del sistema. Comprese che il suo compito non era “inventare” qualcosa di nuovo, ma “ricordare” e “ricostruire” qualcosa di antichissimo.

Questo aneddoto è cruciale. Eleva Tarnovska da “fondatrice” a “messaggera”. Trasforma l’Asgarda da un’arte marziale a una disciplina rivelata.

Aneddoti sulle Prove Elementali: Acqua, Fuoco e Terra

I racconti che le praticanti portano a casa dai tabir suonano come prove sciamaniche:

  • L’Aneddoto dell’Acqua Ghiacciata: Una pratica comune è la meditazione nel fiume di montagna (potik). Le praticanti, anche in primavera o autunno quando l’acqua è quasi gelata, devono entrare nel fiume e rimanere immobili, meditando, per periodi di tempo crescenti.

    • La Storia: L’istruttrice (la Kharakternytsia) non le guarda. Si siede sulla riva e aspetta. La principiante trema, la sua mente urla, vuole scappare. Ma poi vede la calma della sua istruttrice e delle compagne più anziane. La lezione non è “resistere al freddo”. La lezione è “accettare” il freddo, lasciare che l’acqua fluisca, e usare la mente (rozum) per controllare il panico del corpo (tilo). È una lezione di Kharakternyky per “controllare gli elementi” controllando sé stessi.

  • La Curiosità del Cammino sul Fuoco: È una pratica sciamanica universale. Sebbene non sia pubblicizzato (e forse riservato solo ai livelli più alti), la “camminata sulle braci” è un aneddoto persistente.

    • La Storia: È la prova di fede (vira) e concentrazione (svidomist’) definitiva. È la metafora letterale per “uccidere la paura”. La leggenda dice che solo quando la mente è in uno stato di “vuoto” assoluto, focalizzata sull’intenzione e non sulla paura, il fuoco “riconosce” lo spirito e non brucia la carne. È l’apice della leggenda della Khmara (l’incantesimo sulla realtà).

  • L’Aneddoto della “Notte Solitaria”: Un rito di passaggio per i livelli intermedi/avanzati. Dopo giorni di addestramento, alla praticante viene data un’arma base (un bastone o un coltello) e viene lasciata sola in un punto isolato della foresta per un’intera notte.

    • La Storia: L’obiettivo non è combattere i lupi (che eviteranno gli umani). L’obiettivo è combattere i “lupi interiori”: la paura del buio, i suoni della foresta, la stanchezza, la paranoia. La praticante deve usare le sue abilità Asgarda: la meditazione per calmare la mente, la consapevolezza per “sentire” l’ambiente, la Berehynia per “proteggere” il suo piccolo territorio. Se torna all’alba, non ha solo “sopravvissuto” alla notte; ha dimostrato di essere diventata lei stessa una protettrice. Ha ucciso il nemico della Paura.


PARTE V: ANEDDOTI MODERNI E L’INCONTRO CON IL MONDO

Infine, ci sono le storie e le curiosità che nascono dall’interazione dell’Asgarda con il mondo moderno, un mondo spesso scettico, confuso o affascinato dalla sua esistenza.

L’Aneddoto della “Prima Sciabola” (Shablya)

Questa è una storia personale, un aneddoto che quasi ogni Asgardka racconta. Dopo mesi o anni di allenamento con bastoni di legno (palytsi), arriva il giorno in cui la praticante è ritenuta degna (spiritualmente e tecnicamente) di impugnare una vera sciabola d’acciaio.

  • La Storia: L’istruttrice presenta la lama. La studentessa la impugna. E l’aneddoto è sempre lo stesso: la sensazione di “Riconoscimento” (Rozpiznavannya). La sciabola non sembra pesante o estranea. Sembra “viva”. Sembra “giusta”. Molte descrivono una sensazione elettrica, un brivido lungo la schiena, un senso di déjà vu.

  • La Leggenda: Questo momento è interpretato come la “Memoria del Sangue” (Krovna Pamyat) che si risveglia. È la prova, per la praticante, che le sue antenate Amazzoni e Kozachky hanno davvero impugnato quell’arma. La sciabola l’ha “accettata” come sua erede. È un momento di profonda commozione e trasformazione, che cementa la connessione della praticante con il lignaggio leggendario.

La Curiosità della “Sindrome di Xena”

Una delle più grandi sfide per l’Asgarda non è un nemico fisico, ma la percezione mediatica. Quando i primi giornalisti stranieri (Reuters, AFP, BBC) “scoprirono” la scuola negli anni 2000, il titolo era facile e sensazionalistico: “Le Amazzoni Ucraine”.

  • La Storia: Questo ha creato quella che le istruttrici chiamano (scherzosamente ma seriamente) la “Sindrome di Xena”, dal nome della serie TV “Xena: Warrior Princess”. Il mondo esterno vede immagini di donne attraenti in abiti (pseudo)storici che maneggiano armi e fanno acrobazie, e le riduce a “cosplay” sexy o a un “club di rievocazione storica” un po’ strano.

  • L’Aneddoto dell’Incontro: Le praticanti raccontano spesso di come devono gestire questa percezione. La gente chiede: “Ma è come Xena? Fate anche l’urlo di guerra?”. La risposta dell’Asgarda è l’aneddoto della sua maturità.

  • La Risposta della Berehynia: Invece di offendersi (la reazione dell’Ego), la Asgardka addestrata risponde con la calma della Berehynia. Spiega pazientemente la differenza tra l’Amazzone (ferocia) e la Berehynia (protezione), parla della storia Scita, della filosofia, dello sviluppo spirituale. L’aneddoto è che l’arte marziale viene usata in quel momento: non con il corpo, ma con la mente. L’arte di disinnescare uno stereotipo con la saggezza (la Khmara psicologica) è Asgarda in azione tanto quanto lo è una proiezione acrobatica.

La Leggenda Urbana dell’Efficacia

Infine, come per ogni arte marziale “segreta”, circolano leggende urbane sulla sua efficacia.

  • La Storia: Si sussurrano aneddoti (mai confermati ufficialmente dalla scuola, per discrezione) di praticanti che hanno usato l’Asgarda in situazioni reali. La storia tipica non è quella di una rissa da bar, ma di un tentativo di aggressione (ad esempio, uno scippo o una molestia) finito in modo disastroso per l’aggressore.

  • L’Aneddoto Ricorrente: La storia non parla mai di un combattimento prolungato. Parla sempre di un’azione fulminea e inaspettata. L’aggressore afferra la donna, si aspetta che lei urli o si congeli (la “preda”). Invece, in una frazione di secondo, lei usa la sua flessibilità (Vovkulaka) per liberarsi dalla presa, applica una leva articolare (shablya senza lama) che spezza un dito o un polso, e scompare prima che l’aggressore capisca cosa è successo.

  • La Curiosità: Queste storie sono vere? Sono esagerate? Non importa. La loro funzione è quella di leggenda. Servono a rafforzare la fiducia delle praticanti nel sistema: l’Asgarda non è teoria; funziona. È la prova finale che la leggenda dell’Amazzone non è solo un mito, ma una realtà che cammina per le strade di Leopoli e Kiev.

In sintesi, le leggende, le curiosità e gli aneddoti dell’Asgarda sono un sistema pedagogico complesso. Usano la narrazione (le Amazzoni), il simbolismo (la Vyshyvanka), il misticismo (i Kharakternyky) e il rito di passaggio (i Carpazi) per smantellare l’identità psicologica della “donna moderna” e ricostruirla nell’immagine archetipica della Guerriera-Protettrice.

TECNICHE DI QUEST'ARTE

Analizzare le “tecniche” dell’Asgarda richiede uno smantellamento preliminare delle definizioni convenzionali. In un’arte marziale occidentale o orientale, il termine “tecnica” si riferisce spesso a un movimento fisico discreto e catalogato: un pugno, un calcio, una leva. Nell’Asgarda, questo è solo uno strato superficiale.

La Tehnika (Tecnica) nell’Asgarda è un concetto olistico. Coerentemente con la filosofia della disciplina, ogni tecnica non è solo un movimento del Corpo (Tilo), ma è simultaneamente un atto della Mente (Rozum) e un’espressione dello Spirito (Dukh).

Una tecnica non è “eseguita” correttamente se è solo fisicamente accurata. Deve essere eseguita con la giusta consapevolezza (Svidomist’), la corretta intenzione strategica (Khytrist’) e la corretta connessione spirituale (Zvyazok).

Pertanto, il corpus tecnico dell’Asgarda è un linguaggio complesso progettato per tradurre la filosofia della Berehynia-Amazzone in azione fisica. È una sintesi di diverse correnti:

  1. L’Eredità dell’Hopak: La base acrobatica, i calci spettacolari e il movimento fluido.

  2. L’Efficacia Marziale: Elementi di percussione, leve e proiezioni raffinati per l’autodifesa.

  3. La Biomeccanica Femminile: L’ottimizzazione di ogni movimento per la flessibilità, il baricentro e la generazione di potenza femminile (basata sulle anche e sulla velocità, non sulla massa).

  4. La Tradizione Cosacca/Sciamana: L’uso delle armi (sciabola) e le tecniche psicologiche (Kharakternytsia).

Questo capitolo analizza l’arsenale tecnico dell’Asgarda scomponendolo nelle sue componenti fondamentali: dalle fondamenta acrobatiche che ne costituiscono l’alfabeto, alle tecniche di percussione e grappling, fino all’uso delle armi e alle “tecniche invisibili” della mente.


PARTE I: LE FONDAMENTA DEL MOVIMENTO – L’ACQUISIZIONE DEL CORPO (AKROBATYKA E PLASTUNSTVO)

La caratteristica tecnica più distintiva e fondamentale dell’Asgarda, ciò che la separa da quasi ogni altra arte marziale, è il suo utilizzo dell’acrobazia (Akrobatyka) non come un accessorio estetico, ma come l’alfabeto stesso del movimento.

Prima di imparare a colpire o a proiettare, l’allieva di Asgarda (la Asgardka) deve imparare a muoversi. Deve “riconquistare” il proprio corpo, liberandolo dai vincoli della paura e del movimento bidimensionale.

Questo addestramento fondamentale si divide in due concetti: Akrobatyka (la padronanza del movimento tridimensionale) e Plastunstvo (la padronanza del movimento a terra).

1. La Riconfigurazione Psicologica: La Tecnica di “Uccidere la Paura” (Vbyty Strakh)

La prima tecnica che l’Asgarda insegna non è fisica, ma psicologica, e viene insegnata attraverso il fisico. È la tecnica del cadere (Padinnya).

In quasi tutte le altre discipline, la caduta è un fallimento: si viene proiettati, si perde l’equilibrio. Nell’Asgarda, la caduta è una transizione. È un movimento controllato, una schivata, o addirittura un attacco.

L’addestramento inizia con ore e ore dedicate a padroneggiare le cadute in ogni direzione:

  • Perekoty (Rotolamenti/Capriole): Avanti, indietro, laterali. Non sono le capriole della ginnastica. Sono tecniche di combattimento.

    • Filosofia: La praticante impara a “fondersi” con il terreno, a distribuire l’impatto su tutta la superficie curva del corpo (schiena, spalla).

    • Tecnica: Il rotolamento non finisce in una posizione statica, ma fluisce in una nuova posizione di combattimento: in ginocchio, in piedi, o in una posizione bassa di Plastunstvo.

  • Padinnya (Cadute Controllate): Cadute da una posizione eretta, come se si venisse spinti o proiettati. L’obiettivo è toccare terra con la minima rigidità, assorbendo l’impatto e usando l’energia cinetica per rimbalzare o riposizionarsi.

L’aneddoto (come discusso in precedenza) è che questo addestramento serve a “uccidere il primo nemico”: la paura di cadere. Una volta che una donna non ha più paura di cadere, la sua mente si libera. Diventa più audace, più fluida, e molto più difficile da intimidire. È una riconfigurazione psicologica: il terreno da nemico diventa un alleato.

2. La Conquista del Terzo Asse: L’Acrobazia Tridimensionale (Tretym Vymir)

L’Asgarda è un’arte marziale tridimensionale. Rifiuta la “tirannia dell’asse X-Y” (avanti/indietro, destra/sinistra) che domina molte arti di percussione. L’acrobazia introduce l’asse Z (l’altezza) come variabile tattica costante.

Le tecniche che definiscono questa padronanza includono:

  • Strybky (Salti): Non sono i salti coreografici della danza Hopak. Sono salti tattici.

    • Salto Evasivo: Utilizzato per schivare attacchi bassi (spazzate) o per creare distanza istantaneamente.

    • Salto Offensivo: Utilizzato per lanciare attacchi da un angolo superiore (es. calci in salto, kopy u strybku), usando il peso del corpo in caduta per aumentare la potenza.

  • Kolesa (Ruote): La “ruota” della ginnastica è usata tatticamente. È un modo rapidissimo per muoversi lateralmente, cambiando l’angolo di attacco e presentando un bersaglio confuso, per poi terminare (ad esempio) con un calcio laterale.

  • Stiyky na Rukakh (Verticali): Sebbene una verticale statica sia rara in combattimento, la capacità di controllare il proprio corpo in posizione invertita è fondamentale.

    • Tecnica: Serve a sviluppare una forza del “core” (centro del corpo) spaventosa, essenziale per generare potenza.

    • Applicazione: La transizione attraverso una verticale (ad esempio in un calcio) permette di generare una forza di leva immensa e di colpire da un angolo che l’avversario non può letteralmente vedere o difendere.

Questa padronanza tridimensionale rende la praticante di Asgarda imprevedibile. Mentre un avversario si aspetta un movimento lineare, la Asgardka può rispondere muovendosi verso l’alto, verso il basso o rotolando lateralmente.

3. Il Dominio del Terreno: Plastunstvo (Il Movimento del Lupo)

Questo è forse il concetto tecnico più affascinante, che unisce la storia (i Plastun, esploratori cosacchi), la leggenda (i Vovkulaky, o licantropi) e la tattica moderna. Plastunstvo (da plazuvaty, “strisciare” o “muoversi furtivamente”) è l’arte del combattimento a terra.

È fondamentale distinguere il Plastunstvo dal Brazilian Jiu-Jitsu (BJJ).

  • Il BJJ è un’arte di controllo posizionale statico. L’obiettivo è “passare la guardia”, “montare” e “mantenere” una posizione dominante per applicare una sottomissione. È un’arte di pressione.

  • Il Plastunstvo Asgarda è l’esatto opposto. È un’arte di movimento fluido e continuo. L’obiettivo non è mai essere statici. La Asgardka a terra non cerca di “controllare” l’avversario nel senso del BJJ; cerca di essere inafferrabile (Nevlovymist’) come un serpente o un lupo.

Tecniche Chiave del Plastunstvo:

  • Posizioni Basse (Nyz’ki Stiyky): La base del Plastunstvo è la capacità di muoversi e combattere da posizioni accovacciate estremamente basse, quasi seduti. Questo offre diversi vantaggi:

    1. Stabilità: Il baricentro è bassissimo (ideale per la biomeccanica femminile).

    2. Bersaglio Ridotto: Si offre un bersaglio minimo.

    3. Potenza delle Gambe: Le gambe sono “caricate” come molle, pronte a scattare.

  • I “Povzuntsi” (Calci Striscianti/Bassi): Questa è LA tecnica distintiva del Hopak/Asgarda. Dalla posizione accovacciata, la praticante “spara” le gambe in calci rapidi, a livello del ginocchio, della caviglia o dell’inguine dell’avversario, usando le mani per bilanciarsi a terra.

    • Tecnica: È un calcio devastante e inaspettato. Può essere usato per rompere le ginocchia, sbilanciare, o come “pistone” per mantenere la distanza mentre si è a terra.

  • Transizioni Fluide (Plavni Perekhody): La Maestra di Plastunstvo fluisce senza interruzione tra una posizione accovacciata, un rotolamento, una posizione seduta e una “guardia” (sebbene non la chiamino così) da cui può lanciare calci (come la zhadka, o “rana”).

  • Il Terreno come Vantaggio: La filosofia tecnica è che il terreno è un alleato. È un “pavimento” da cui spingere, un “nascondiglio” da cui lanciare attacchi inaspettati, e una “superficie” su cui scivolare per evitare prese. Per la donna, che in uno scenario di aggressione finisce statisticamente a terra, questa tecnica non è solo marziale: è sopravvivenza. Trasforma la posizione di “vittima” (supina) nella posizione di “predatore” (la lupa/serpente).

In sintesi, la Tehnika fondamentale dell’Asgarda (Akrobatyka e Plastunstvo) è un sistema operativo per il movimento. Prima di imparare cosa fare (colpire, proiettare), la Asgardka impara come esistere nello spazio in un modo tridimensionale, fluido e impavido.


PARTE II: LA DISTANZA LUNGA E MEDIA – TECNICHE DI PERCUSSIONE (UDARY E KOPY)

Una volta acquisita la padronanza del movimento, la Asgardka impara a proiettare la forza all’esterno: le tecniche di percussione. Anche qui, la filosofia della biomeccanica femminile e della fluidità è sovrana.

Il principio tecnico fondamentale della percussione Asgarda è quello della “Frusta” (Batig) contro il “Martello” (Molot).

  • Il “Martello” è la tecnica di percussione maschile (tipica del Karate o della Boxe): si basa sulla massa e sulla forza muscolare esplosiva (spalle, petto) proiettata in un singolo impatto devastante.

  • La “Frusta” è la tecnica Asgarda: si basa sulla velocità, sulla flessibilità e sulla generazione di energia cinetica attraverso una catena che parte dalla terra e viene moltiplicata dalle anche (Stehna). L’impatto non è una “botta”, ma uno “schiocco” rapido, penetrante e ritirato istantaneamente.

1. Tecniche di Braccia (Udary Rukamy): L’Astuzia sulla Potenza

Contrariamente alla credenza popolare, l’Asgarda non trascura le braccia, ma le usa in modo strategico, privilegiando la precisione e la velocità sulla potenza bruta del pugno.

  • Il Pugno (Kulak): È usato, ma non è l’arma primaria. Viene insegnato a colpire con le nocche inferiori (serpom, “a falce”) o in verticale, per proteggere le piccole ossa della mano. È un colpo rapido, “a frusta”.

  • La Mano Aperta (Dolonya): Questa è l’arma preferita, in linea con la filosofia della Berehynia (meno auto-dannosa, più versatile).

    • Colpo di Palmo: Colpire con la base del palmo (osnovoyu doloni) su bersagli duri (naso, mascella) o morbidi (plesso solare).

    • Colpo a “Taglio” (Rublyachyy Udar): Colpire con il taglio della mano (rebrom doloni), come nel Karate (shuto-uchi). Questa è una tecnica chiave, usata per colpire punti nervosi (collo, clavicola).

  • Le Dita (Pal’tsi): L’Arma dell’Amazzone

    • Questa è una tecnica considerata “sporca” in altre arti, ma centrale nell’autodifesa Asgarda. Si insegna a usare le dita per colpire bersagli letali o invalidanti.

    • “Forchetta” (Vylka): Due dita tese per colpire gli occhi (Ochi).

    • “Lancia” (Spys): Dita unite per colpire la gola (Horlo) o le tempie.

  • Gomiti (Likti) e Avambracci (Peredplichchya): Per la distanza ultra-ravvicinata, si insegna a usare gomiti e avambracci in movimenti circolari e fluidi, spesso in combinazione con il Plastunstvo per liberarsi da prese.

2. Tecniche di Gamba (Kopy): Il Fulcro della Potenza Asgarda

Le gambe sono l’arma primaria dell’arsenale Asgarda. Attingendo dall’eredità dell’Hopak, la disciplina ha sviluppato un vocabolario di calci (Kopy) che è forse il più ricco e vario di qualsiasi arte marziale. Le gambe, essendo biomeccanicamente il centro della forza femminile, sono usate in ogni modo concepibile.

Le tecniche di calcio si dividono in quattro categorie principali:

a. Calci da Posizione Eretta (Kopy zi Stiyky)

Sono i calci “standard”, ma eseguiti con un’enfasi sulla flessibilità (Hnuchkist’) e sulla velocità di “frusta” generata dall’anca.

  • Pryamyy Kop (Calcio Frontale): Diretto, veloce, colpisce con la punta o la pianta del piede.

  • Bokovyy Kop (Calcio Laterale): Potentissimo, colpisce con il tallone o il taglio del piede, usando una rotazione completa dell’anca.

  • Kruhlyy Kop (Calcio Circolare): Il roundhouse kick. L’Asgarda lo esegue con estrema flessibilità, capace di colpire ad arco discendente sulla clavicola o sulla testa.

  • Zadniy Kop (Calcio Indietro): Un calcio “a mulo”, potente e spesso usato come contrattacco.

b. Calci in Rotazione (Kopy v Oberti)

Qui l’arte inizia a mostrare la sua unicità. I movimenti rotatori sono usati non per estetica, ma per generare una forza centrifuga immensa e per ingannare l’avversario.

  • Calcio Girato (Z Rozvorotu): Un calcio indietro o laterale eseguito dopo una rotazione di 360 gradi.

  • “Vovchok” (Trottola): Un calcio circolare basso, eseguito in rotazione, che mira a spazzare le gambe.

c. Calci Acrobatici (Akrobatychni Kopy)

Qui l’eredità dell’Hopak e l’allenamento Akrobatyka si fondono con la percussione.

  • Kopy u Strybku (Calci in Salto): Calci frontali, laterali o circolari eseguiti in salto. L’allenamento acrobatico permette alla Asgardka di essere stabile e precisa in aria.

  • Calci da Transizioni Acrobatiche: La capacità, unica dell’Asgarda, di lanciare un calcio potente nel mezzo o alla fine di un movimento acrobatico.

    • Esempio 1: Eseguire una Koleso (ruota) e, invece di atterrare su due piedi, atterrare su una mano e lanciare un calcio laterale con l’altra gamba.

    • Esempio 2: Eseguire un Perekot (rotolamento) in avanti e usare l’energia cinetica per lanciarsi in un calcio frontale in salto.

d. Calci da Terra (Kopy z Zemli) – I “Povzuntsi”

Come discusso nel Plastunstvo, questa è una categoria a sé stante e un pilastro tecnico. È l’arte di combattere dalla posizione accovacciata.

  • Tecnica: La praticante è in una posizione bassissima (una Stiyka chiamata “Rana” o “Ragno”), con una o due mani a terra per bilanciarsi. Da qui, lancia calci a pistone velocissimi, principalmente diretti a bersagli bassi:

    • Ginocchia (Kolina): Per rompere l’articolazione e la base dell’avversario.

    • Caviglie (Shchykolotky): Per sbilanciare.

    • Inguine (Pakh): Un bersaglio ovvio e vulnerabile da quella angolazione.

  • Valore Tattico: I Povzuntsi sono quasi impossibili da difendere per un avversario non addestrato. L’angolo di attacco è completamente alieno. L’avversario è focalizzato sulla testa e sul torso, e l’attacco arriva dal basso, rapido e devastante. Questa è la tecnica della Khytrist (astuzia) per eccellenza.

3. La Tecnica dell’Astuzia (Khytrist’): Combinazioni e Inganni

L’Asgarda non crede nell’attacco singolo. Ogni tecnica è un flusso. Le percussioni non sono “uno-due”, ma “uno-due-tre-quattro-cinque…”.

  • Combinazioni Fluide (Bezperervni Kombinatsiyi): La vera tecnica di percussione Asgarda è la combinazione continua. Un pugno a mano aperta (per distrarre) fluisce in un calcio circolare (per colpire), che atterra in un rotolamento (per schivare), che termina in un povzuntsi (per rompere il ginocchio).

  • Le Finte (Obmanky): L’acrobazia è la finta definitiva. La Asgardka non finge un pugno; finge un’intera direzione di movimento. Inizia un rotolamento laterale (sembra una schivata), ma a metà lo trasforma in un calcio. Inizia un salto (sembra un attacco), ma lo usa per atterrare alle spalle dell’avversario.

Le tecniche di percussione Asgarda, quindi, non sono un elenco di colpi, ma un sistema fluido per attaccare da ogni angolazione, da ogni livello (alto, medio, basso) e da ogni stato (in piedi, in salto, a terra), usando la biomeccanica femminile (flessibilità e fianchi) e l’astuzia per sconfiggere la forza bruta.


PARTE III: LA DISTANZA RAVVICINATA – TECNICHE DI CONTROLLO, LEVA E PROIEZIONE (BOROT’BA)

Quando la distanza si chiude e le percussioni non sono più efficaci, l’Asgarda attiva un altro sistema tecnico: la Borot’ba (Lotta). Ma, ancora una volta, il termine è fuorviante se si pensa alla Lotta Grecoromana, al BJJ o al Judo.

La Borot’ba Asgarda non è un’arte di impegno (engagement); è un’arte di disimpegno (disengagement), controllo e danneggiamento.

La filosofia tecnica è un rifiuto totale del principio “Forza contro Forza” (Syla proty Syly). La Asgardka è addestrata a non opporre mai resistenza diretta a una presa o a una spinta. Se un avversario la spinge, lei tira. Se la tira, lei spinge (o meglio, scivola via). È l’arte marziale dell’elusività (Nevlovymist’).

1. Tecniche di Liberazione (Zvil’nennya vid Zakhoplennya)

Questa è la prima e più importante abilità di combattimento ravvicinato, fondamentale per l’autodifesa femminile. La Asgardka passa centinaia di ore a padroneggiare le liberazioni da ogni tipo di presa:

  • Prese ai Polsi (Zakhoplennya Zapyastya): Tecniche per liberarsi da prese a un polso, due polsi, prese incrociate.

  • Prese al Collo (Zakhoplennya Shyyi): Liberazioni da strangolamenti frontali, laterali e da dietro.

  • Prese al Corpo (Obkhvaty Tula): Liberazioni da “abbracci” (frontali, da dietro, con o senza braccia bloccate).

  • Prese ai Capelli (Zakhoplennya Volossya): Tecniche specifiche per questo scenario di aggressione comune.

Il principio tecnico non è la forza, ma la fisica, la flessibilità e la geometria.

  • Principio della Spirale (Pryntsyp Spirali): La tecnica Asgarda è quasi sempre rotatoria. Invece di tirare dritto per liberare un polso (forza contro forza), la Asgardka ruota l’intero corpo (usando le anche), facendo leva sul “punto debole” della presa (il pollice dell’avversario) e usando la flessibilità del suo polso e della sua spalla per “svitarsi” dalla presa.

  • Il Principio dell’Onda (Pryntsyp Khvyli): Un’altra tecnica è il movimento “a onda” o “a serpente” (zmiya). Per liberarsi da una presa al corpo, la praticante non spinge, ma ondula la colonna vertebrale e le anche, abbassando il baricentro e creando spazio, per poi colpire o ruotare. È una tecnica che richiede una flessibilità e un controllo del “core” che l’acrobazia ha già costruito.

2. Tecniche di Leva Articolare (Zalomy): L’Amazzone Spietata

Una volta liberatasi o durante la liberazione, la Asgardka applica una contro-tecnica. Le leve articolari sono preferite perché sono un equalizzatore di forza. Non importa quanto sia forte un uomo; il suo dito, il suo polso o il suo gomito si rompono allo stesso modo.

  • Focus sulle Piccole Articolazioni: Mentre il Judo o l’Aikido si concentrano su grandi leve al gomito o alla spalla, l’Asgarda (essendo anche un’arte di autodifesa) è famosa per il suo lavoro spietato sulle piccole articolazioni.

    • Dita (Pal’tsi): La tecnica di afferrare un singolo dito dell’aggressore e piegarlo all’indietro. È una tecnica “sporca”, ma incredibilmente efficace per ottenere il rilascio immediato e il controllo.

    • Polsi (Zapyastya): Leve complesse al polso che usano la rotazione del corpo della Asgardka per iper-estendere l’articolazione.

  • La Leva come Flusso: La leva non è un “punto di arrivo” statico. È un momento di transizione. La Asgardka applica una leva al polso per far inginocchiare l’avversario, e immediatamente la trasforma in un calcio al viso o in una fuga. È un’arte di punizione transitoria.

3. Tecniche di Proiezione (Kydky): L’Astuzia sulla Forza

Le proiezioni Asgarda sono l’antitesi delle proiezioni della Lotta o del Judo. Un judoka vuole “entrare” sotto il baricentro dell’avversario e sollevarlo usando le anche e la forza. Una Asgardka, essendo generalmente più leggera, considera questo un suicidio tattico.

Le proiezioni Asgarda sono basate al 100% sullo sbilanciamento (Vyvedennya z Rivnovahy).

  • Sbilanciamento tramite Spazzate (Pidannya): La tecnica più comune. Invece di sollevare, la Asgardka usa i suoi Kopy (calci) per eliminare la base dell’avversario (caviglie, ginocchia) e contemporaneamente spingere la parte superiore del corpo, facendolo cadere all’indietro.

  • Proiezioni “a Sacrificio” (Kydky Padinnyam): Qui l’addestramento Akrobatyka (cadute) diventa un’arma offensiva. La Asgardka si “sacrifica”, usando il proprio peso corporeo in caduta (spesso un rotolamento all’indietro) per tirare l’avversario a terra con sé. Questo è estremamente efficace contro un aggressore più pesante che sta spingendo: lei semplicemente si unisce alla sua forza e la reindirizza verso il basso, usando il suo rotolamento controllato per finire in una posizione vantaggiosa mentre lui cade in modo caotico.

  • Proiezioni Rotatorie (Kruhly Kydky): Usando la forza centrifuga. La Asgardka afferra (ad esempio, un polso) e invece di tirare, ruota su sé stessa a 360 gradi, usando l’avversio come un “contrappeso” che viene inevitabilmente sbilanciato e proiettato dalla rotazione.

La Borot’ba Asgarda è, quindi, una “anti-lotta”. È l’arte di non essere afferrati, di usare la flessibilità per svincolarsi come un serpente, di punire con leve veloci alle piccole articolazioni e di usare lo sbilanciamento e l’acrobazia per portare l’avversario a terra senza mai ingaggiare un combattimento di forza.


PARTE IV: L’ARSENALE DELLA GUERRIERA – TECNICHE CON ARMI (VOLODINNYA ZBROYEYU)

Nessuna analisi delle tecniche Asgarda è completa senza il suo aspetto più iconico: l’uso delle armi. Questo è il dominio dell’Amazzone, il risveglio dell’eredità Scita e Cosacca.

L’addestramento con le armi (zbroya) non è visto solo come preparazione al combattimento; è una tecnica di perfezionamento fisico e spirituale. L’arma è vista come un’estensione dello spirito (Dukh). Insegna la consapevolezza spaziale, la precisione, la responsabilità (un errore con una lama è molto diverso da un errore a mani nude) e la connessione con gli antenati (Predky).

L’arsenale tecnico include:

1. La Regina delle Armi: La Sciabola (Shablya)

Questa è l’arma simbolo dell’anima ucraina, l’arma del Kozak. L’Asgarda l’ha adottata e adattata.

  • Filosofia Tecnica: La Shablya è una lama curva, progettata per tagliare (sichty) da cavallo. La sua tecnica non è quella dello stocco (spada da duello lineare, come nella scherma), che si basa su affondi e parate. La tecnica della Shablya è continua, fluida e circolare.

  • La “Danza della Morte”: La tecnica della sciabola Asgarda assomiglia a una danza. La praticante è in costante movimento, ruotando su sé stessa, usando il lavoro di gambe del Plastunstvo per abbassarsi e rialzarsi, mentre la lama traccia cerchi e “figure otto” continue nell’aria.

  • Tecniche Fondamentali:

    • Tagli (Sichy): Circolari, diagonali (discendenti e ascendenti), orizzontali. L’allenamento si concentra sulla generazione della velocità della punta della lama attraverso la rotazione del polso e dell’anca.

    • Parate (Zakhyst): Le parate non sono “blocchi” rigidi, ma deviazioni fluide. La Asgardka incontra la lama nemica con un angolo e la “scivola” via, usando l’energia dell’avversario per aprire una linea per il proprio contrattacco di taglio.

  • Integrazione con l’Acrobazia: Questa è l’unicità Asgarda. L’addestramento include la combinazione di Perekoty (rotolamenti) e Shablya. La praticante può rotolare a terra, terminando il rotolamento con un taglio ascendente dalla posizione accovacciata. È l’Amazzone e la Ginnasta fuse in un’unica, letale entità.

2. Il Compagno Silenzioso: Il Coltello (Nizh)

L’addestramento con il coltello è più pragmatico e orientato all’autodifesa, il dominio della Berehynia.

  • Tecniche Offensive: L’Asgarda insegna a usare il coltello (o un oggetto appuntito improvvisato, come una chiave) con velocità e precisione. Le prese sono fluide (spesso con la lama rivolta verso il basso, zvorotniy zakhvat) e i colpi sono rapidi, a “macchina da cucire”, diretti a bersagli morbidi o linee arteriose.

  • Tecniche Difensive (Zakhyst vid Nozha): Questa è una componente cruciale. Come ci si difende da un attacco di coltello? La filosofia Asgarda è chiara:

    1. Evitare (Ukhylytysya): La prima tecnica è l’acrobazia, il salto all’indietro, la creazione di distanza.

    2. Deviare (Zbyty): Se l’evasione è impossibile, si insegna a non “afferrare” la mano armata (troppo rischioso), ma a deviare l’arto (con un colpo di avambraccio) e controllarlo immediatamente.

    3. Distruggere (Znyshchyty): L’istante in cui l’arto armato è deviato, l’altra mano della Asgardka attacca: colpi agli occhi, alla gola, o applicazione di una leva al polso o al gomito dell’aggressore per disarmarlo e neutralizzarlo.

3. Le Armi Ancestrali: Lancia (Spys) e Arco (Luk)

Queste armi sono meno centrali per l’autodifesa moderna, ma sono tecniche di allenamento fondamentali per insegnare principi spirituali e fisici.

  • La Lancia (Spys): Spesso un bastone lungo (palytsya).

    • Tecnica: L’addestramento con la lancia è un esercizio di gestione della distanza (Vidstan’) e di potenza corporea unificata. Per manovrare un’arma lunga, la praticante deve imparare a muovere le anche e il baricentro in perfetta sincronia. È un allenamento per il “core” e per la consapevolezza spaziale.

  • L’Arco (Luk): L’Arma dello Spirito

    • Tecnica: Questa è l’eredità diretta dell’Amazzone Scita. L’addestramento al tiro con l’arco nell’Asgarda è una disciplina spirituale camuffata da tecnica fisica. È la pratica della Kharakternytsia.

    • La Meditazione (Medyttsiya): Il processo di incoccare, tendere e rilasciare è un esercizio di consapevolezza totale (Svidomist’).

    • Il Controllo del Respiro (Dykhannya): L’atleta impara a sincronizzare la respirazione con la tensione dell’arco.

    • La Calma (Spokiy): La mente deve essere uno specchio d’acqua. L’arciere che è ansioso, arrabbiato o distratto, mancherà il bersaglio.

    • Il “Bachennya” (Vedere): La Asgardka impara a “vedere” il bersaglio non solo con gli occhi, ma con l’intenzione, a “sentire” la traiettoria. È una tecnica per addestrare l’intuizione.

Le tecniche armate, quindi, completano la formazione: dalla “bestia” acrobatica del Plastunstvo, alla “frusta” biomeccanica dei Kopy, all'”acqua” elusiva della Borot’ba, fino alla “danza” letale della Shablya e alla “mente vuota” dell’arciere.


PARTE V: LE TECNICHE INVISIBILI – PSICOTECNICA (PSYKHOTEKHNIKA) DELLA KHARAKTERNYTSIA

L’arsenale tecnico finale dell’Asgarda non è fisico. È il dominio dei livelli più alti (Sesto e Settimo), il curriculum della Kharakternytsia. Queste sono le tecniche psicologiche e spirituali, le più potenti e le più difficili da definire, basate sulle leggende degli sciamani-guerrieri.

Non sono “magia” nel senso letterale, ma l’applicazione di principi psicologici e di consapevolezza così raffinati da sembrare magici a un osservatore esterno.

1. La Tecnica dello Sguardo (Tehnika Pohlyadu)

Il primo addestramento della Kharakternytsia è l’uso dei suoi occhi come arma e come scudo.

  • Il “Pohlyad Vovka” (Sguardo del Lupo): È lo sguardo del predatore. È una tecnica di proiezione dell’intenzione. È uno sguardo focalizzato, privo di paura, che fissa l’avversario. È usato per intimidire, per “congelare” l’aggressore, per comunicare non verbalmente: “Io non sono una preda. Tu sei in pericolo”.

  • Il “Pohlyad Berehyni” (Sguardo della Berehynia): È l’opposto, ma altrettanto potente. È uno sguardo di calma assoluta, quasi di compassione, di vuoto. Di fronte a un aggressore arrabbiato e adrenalinico, questo sguardo è destabilizzante. L’aggressore si aspetta paura, e trova il vuoto. Questa è la base della Khmara.

2. La Tecnica della “Khmara” (La Nube di Confusione)

Questa è la traduzione moderna della leggenda del Kharakternyk che “lanciava una nebbia” sugli occhi del nemico. È l’arte della guerra psicologica e della decezione (Khytrist’).

  • Tecnica: Si ottiene attraverso la rottura degli schemi (Zlam Patterniv).

    • Un aggressore si aspetta una reazione “A” (paura) o “B” (aggressione lineare). La Kharakternytsia gli dà una reazione “Z”.

    • Esempio: Un uomo la minaccia verbalmente. Lei, invece di urlare o indietreggiare, fa una Koleso (ruota) laterale, o assume una posizione Plastunstvo bassissima. L’aggressore si ferma. La sua mente “si blocca” (zastupor). Non capisce cosa sta succedendo.

    • Quell’istante di confusione cognitiva è la Khmara. È una “nube” psicologica che l’atleta ha creato. In quell’istante di esitazione, lei attacca.

    • L’acrobazia, quindi, non è solo fisica: è la tecnica di generazione della Khmara.

3. La Tecnica del “Bachennya” (La Visione/Intuizione)

Questa è la tecnica più elevata. È l’invulnerabilità di Ivan Sirko tradotta. Non è “preveggenza”, ma anticipazione basata sull’ipersensibilità.

  • Come si Addestra: Si addestra attraverso la perfezione della consapevolezza (Svidomist’).

    • Esercizi: Addestramento bendato, dove la praticante deve “sentire” un attacco attraverso il suono, lo spostamento d’aria, l’intenzione del partner.

    • Lettura dei Micro-segnali: Imparare a leggere l’intenzione prima del movimento: il modo in cui l’avversario sposta il peso, la tensione della spalla prima del pugno, la dilatazione della pupilla.

  • Lo Stato di “Vuoto” (Porozhnecha): Il Bachennya è possibile solo quando la mente della praticante è “vuota”, quando non sta pensando (“ora parerò, ora colpirò”), ma sta semplicemente reagendo istantaneamente. È lo stato di Mushin (mente-senza-mente) dello Zen, ma nel contesto ucraino. La praticante non ha più bisogno di “tecniche” perché lei stessa è diventata la tecnica.

Conclusione: Il Linguaggio Completo

Le tecniche dell’Asgarda, quindi, sono un continuum che parte dalla terra e arriva allo spirito.

Iniziano con la Terra (Zemlya), con il Plastunstvo e l’acrobazia, insegnando alla donna a essere impavida e a casa propria sul terreno. Salgano attraverso le Gambe (Kopy), l’arma a frusta della biomeccanica femminile. Si raffinano nelle Mani (Ruky), che diventano strumenti di astuzia (mano aperta) o leve spietate (dita). Si estendono nell’Acciaio (Stal’) della Shablya, dove il movimento diventa una danza letale. Si sublimano nella Mente (Rozum), con la calma dell’Arco, e infine nello Spirito (Dukh), dove lo Sguardo, la Confusione e l’Intuizione diventano le armi definitive.

L’arsenale dell’Asgarda non è un insieme di trucchi, ma un linguaggio completo e olistico per la trasformazione della donna in una Guerriera-Protettrice.

LE FORME/SEQUENZE

All’interno dell’architettura di qualsiasi arte marziale tradizionale, la pratica delle “forme” – sequenze preordinate di movimenti – rappresenta la biblioteca, la cattedrale e il laboratorio di prova della disciplina. Nelle arti giapponesi sono chiamate Kata, in quelle coreane Poomsae o Hyung, e in quelle cinesi Taolu.

Nell’Asgarda, questo concetto non solo esiste, ma è assolutamente centrale. Tuttavia, usare il termine giapponese Kata per descriverle è tanto impreciso quanto chiamare una sciabola (Shablya) “katana”. Sebbene lo scopo fondamentale – la conservazione e la pratica del corpus tecnico – sia simile, la filosofia, l’estetica, la terminologia e l’esecuzione delle forme Asgarda sono uniche e profondamente radicate nella sua specifica visione del mondo.

Il termine più appropriato, ereditato in parte dal Hopak Bojovyj e radicato nella lingua ucraina, è Kombinatsiya (Комбінація), che significa letteralmente “Combinazione”.

Questa scelta lessicale è già di per sé una dichiarazione filosofica. “Forma” o “Kata” implicano qualcosa di statico, di rigido, un “modello” (kata in giapponese significa “forma” o “stampo”). “Combinazione”, al contrario, suggerisce qualcosa di dinamico, fluido e vivo: un insieme di tecniche combinate in un flusso continuo.

Le Kombinatsiyi sono il cuore pulsante dell’Asgarda. Sono il metodo attraverso cui le tecniche (Punto 7) vengono trasformate da un semplice “alfabeto” (un calcio, una parata) in una “poesia” fluida e complessa (una sequenza di combattimento completa). Sono il laboratorio in cui la praticante, la Asgardka, forgia la vera Armonia (Harmoniya) tra Corpo, Mente e Spirito.


PARTE I: DEFINIZIONE E TERMINOLOGIA – IL TESTO IN MOVIMENTO

Per comprendere appieno “cosa” è una forma Asgarda, dobbiamo prima capire “cosa” non è.

Cosa non è una “Kombinatsiya”: Il Rifiuto del Modello Rigido

Una Kombinatsiya Asgarda non è un Kata di Karate (come quelli dello stile Shotokan, i più famosi in Occidente).

  • Non è rigida. Il Kata giapponese è spesso caratterizzato da posizioni basse e potenti, transizioni lineari e il concetto di Kime: il “focus” o la “decisione”, un momento di contrazione muscolare totale alla fine di ogni tecnica per massimizzare la potenza (il principio del “martello”).

  • Non è lineare. Molti Kata seguono un Enbusen (schema di esecuzione) geometrico e rigoroso, fatto di linee rette e angoli precisi.

  • Non è silenziosa (nel senso di statica). Sebbene richieda concentrazione, non ha la “quiete” rigida di un Kata.

La Kombinatsiya Asgarda, al contrario, è:

  • Fluida (Plavna): È basata sul principio della Plavnist’ (Fluidità). Non c’è Kime nel senso giapponese. Il movimento non si ferma mai. Ogni tecnica fluisce immediatamente nella successiva, come l’acqua di un fiume. L’ideale non è il “martello”, ma la “frusta” (Batig).

  • Circolare e Tridimensionale: Lo schema di movimento è organico. È fatto di cerchi, spirali e cambi di livello. La praticante non si muove solo su un pavimento (X-Y), ma occupa tutto lo spazio (l’asse Z), muovendosi dall’alto (salti) al basso (acrobazie a terra).

  • Acrobatica (Akrobatychna): Questa è la differenza più radicale. Le tecniche di Akrobatyka (Punto 7) non sono “aggiunte” alla forma; sono la sintassi che lega le frasi. Un Perekot (rotolamento) non è un’interruzione, ma la transizione tecnica tra una parata e un calcio basso.

La Forma come “Testo Sacro” (Svyashchennyy Tekst)

La Kombinatsiya è concepita come un testo in movimento. In una cultura come quella ucraina, la cui storia scritta e le cui tradizioni orali sono state sistematicamente soppresse, censurate e riscritte (specialmente durante l’era sovietica), il “corpo” è diventato un veicolo di memoria.

La danza popolare (l’Hopak) ha nascosto le tecniche marziali; allo stesso modo, le Kombinatsiyi dell’Asgarda sono viste come un modo per codificare e preservare la filosofia della Berehynia-Amazzone in un formato che non può essere bruciato o censurato: il movimento stesso.

Ogni Kombinatsiya è un capitolo di questo testo sacro.

  • Racconta una storia tattica: “Se l’avversario attacca così (movimento A), tu schivi (movimento B), crei una Khmara (movimento C), e contrattacchi (movimento D)”.

  • Racconta una storia filosofica: “Affronta la paura (il rotolamento), sii radicata (la posizione bassa), sii libera (il salto), sii protettrice (la parata)”.

  • Racconta una storia archetipica: Le forme con la sciabola (Shablya) sono la “danza dell’Amazzone”. Le forme di percussione a mani nude sono la “difesa della Berehynia”.

Imparare una Kombinatsiya non è “memorizzare una coreografia”. È “imparare a leggere e a scrivere” nel linguaggio fisico dell’Asgarda.


PARTE II: LO SCOPO FILOSOFICO – PERCHÉ PRATICARE LE “KOMBINATSIYI”?

Se le tecniche (Punto 7) costruiscono l’arsenale, le Kombinatsiyi (Punto 8) costruiscono il guerriero. Lo scopo della pratica delle forme nell’Asgarda è olistico e trascende di gran lunga la semplice memorizzazione tecnica. È l’atto centrale in cui la filosofia della disciplina (Punto 2) diventa pratica fisica.

1. Il Laboratorio dell’Armonia (Laboratoriya Harmoniyi)

L’obiettivo dichiarato dell’Asgarda è il raggiungimento dell’Armonia (Harmoniya): l’integrazione perfetta di Corpo (Tilo), Mente (Rozum) e Spirito (Dukh).

La Kombinatsiya è il laboratorio dove questa integrazione viene forgiata attivamente.

  • Il Corpo è costretto a muoversi in modi complessi, fluidi e potenti. È l’allenamento fisico.

  • La Mente è costretta a essere totalmente presente (Svidomist’). Deve ricordare la sequenza, controllare la respirazione, visualizzare l’avversario, mantenere l’equilibrio e gestire la transizione tra acrobazia e percussione. Se la mente vaga per un solo istante (pensa a cosa mangiare per cena, si preoccupa di chi la guarda), la forma fallisce: l’equilibrio si perde, la transizione è goffa, la tecnica è vuota.

  • Lo Spirito viene coltivato attraverso l’intenzione. La praticante non sta “facendo ginnastica”; sta incarnando un archetipo. Sta proiettando la sua volontà, la sua intenzione guerriera (Amazzone) o protettiva (Berehynia).

L’esecuzione perfetta di una Kombinatsiya è, quindi, l’atto di Armonia per eccellenza: è il momento in cui Corpo, Mente e Spirito si fondono in un unico flusso d’azione impeccabile.

2. La Meditazione in Movimento (Medyttsiya v Rusi)

La Kombinatsiya è la pratica di meditazione primaria dell’Asgarda. È l’equivalente della vipassanā o dello zazen, ma tradotta in un linguaggio dinamico e guerriero.

Come la meditazione da seduti insegna a osservare i pensieri senza attaccarvisi, la Kombinatsiya insegna a muoversi senza essere distratti dal pensiero. L’obiettivo è raggiungere quello “Stato di Vuoto” (Stan Porozhnechi), quella calma interiore (Spokiy) che è il fondamento della Kharakternytsia.

Quando una Asgardka esegue la sua forma, la sua mente deve diventare uno specchio. Non giudica (“questo calcio è stato brutto”), non si vanta (“questa rotazione è stata perfetta”), non pianifica (“il prossimo movimento è una parata”). Semplicemente, esegue.

Questo stato mentale – chiamato Mushin (mente-senza-mente) nello Zen – è ciò che l’Asgarda cerca. È in questo stato che l’Intuizione (Intuyitsiya) può emergere. È la mente che si allena a reagire in modo istantaneo e perfetto in un combattimento reale, senza essere paralizzata dall’analisi o dalla paura. La forma è l’allenamento per raggiungere questo stato a comando.

3. Il Ponte Ancestrale (Mist do Predkiv)

Questo è uno scopo filosofico unico dell’Asgarda. Come discusso, la disciplina è un atto di rinascita culturale (Vidrodzhennya). La pratica della Kombinatsiya è un rituale attivo per connettersi con gli Antenati (Predky).

  • Le Forme a Mani Nude: Quando la praticante esegue i movimenti di Plastunstvo (il movimento a terra), sta consapevolmente invocando lo spirito del Vovkulaka (il licantropo sciamanico) e la resilienza della Berehynia.

  • Le Forme con la Sciabola (Shablya): Questo è l’aneddoto più potente. Quando la Asgardka impugna la sciabola e inizia la sua Kombinatsiya, non sta solo facendo scherma. Sta compiendo un atto di memoria genealogica. Sta “danzando” con lo spirito delle Kozachky (donne cosacche) e delle Amazzoni Sarmate. L’aneddoto della “prima sciabola” (Punto 6) – la sensazione di déjà vu e di “riconoscimento” – è qui che viene coltivato. La forma è il rituale che mantiene vivo quel legame.

La Kombinatsiya diventa una preghiera fisica, un modo per dire: “Io sono l’erede della vostra forza. La vostra mano (come quella di Ivan Sirko) è con me”.

4. Il Catalogo Enciclopedico (Entsyklopedychnyy Kataloh)

Scendendo a un livello più pragmatico, la Kombinatsiya è l’enciclopedia della disciplina. È il “libro di testo” vivente.

L’Asgarda ha un arsenale tecnico vastissimo (Punto 7). Ha decine di calci, leve, proiezioni, rotolamenti, salti e tecniche a terra. Come si assicura che questo sapere venga trasmesso intatto, senza dimenticare nulla? Lo codifica nelle Kombinatsiyi.

Ogni forma è un “capitolo” tematico:

  • Una forma per principianti (Novachok) si concentrerà sull’insegnamento delle cadute (Padinnya) e delle posizioni di base (Stiyky).

  • Una forma intermedia (Boyets) combinerà percussioni (Udary) e acrobazie evasive (Perekoty).

  • Una forma avanzata (Voyin) sarà una complessa sinfonia di Plastunstvo, calci in salto (Kopy u Strybku) e finte (Obmanky).

  • Una forma di sciabola si concentrerà sui diversi tipi di tagli (Sichy) e parate fluide.

Praticando le forme, la Asgardka non sta solo allenando i muscoli; sta ripassando l’intero libro di testo con il suo corpo, assicurando che nessuna tecnica venga trascurata o dimenticata.

5. Il Generatore di Energia Interna (Henerator Vnutrishn’oyi Enerhiyi)

In linea con molte arti marziali orientali (come il Qigong o il Tai Chi), l’Asgarda crede nel concetto di energia interna (chiamata semplicemente Enerhiya o Syla Duhu, “forza dello spirito”).

La Kombinatsiya è lo strumento per coltivare e far circolare questa energia. Questo avviene attraverso il controllo della respirazione (Kontrol’ Dykhannya).

Le forme Asgarda non sono eseguite in apnea o con una respirazione casuale. Ogni movimento è sincronizzato con un ciclo respiratorio specifico:

  • I movimenti di espansione, ascesa o preparazione (es. sollevare le braccia, saltare) sono legati all’inspirazione (Vdykh), che “carica” il corpo di energia.

  • I movimenti di contrazione, impatto o discesa (es. colpire, rotolare, atterrare) sono legati all’espirazione (Vydykh), che rilascia l’energia in modo focalizzato. A volte questa espirazione è un Huk (grido di battaglia), simile al Kiai giapponese, per contrarre il “core” e unificare la potenza.

La Kombinatsiya diventa così un potente esercizio di respirazione, un sistema per muovere l’energia interna attraverso il corpo, rafforzando gli organi, calmando il sistema nervoso e costruendo la “forza spirituale” della Kharakternytsia.


PARTE III: CARATTERISTICHE VISIVE E TECNICHE – LA “FIRMA” ASGARDA

Cosa vede un osservatore quando una Maestra Asgarda esegue una Kombinatsiya? Vede un’estetica di movimento che è unica nel mondo delle arti marziali, definita da quattro “firme” tecniche inconfondibili.

1. La Firma della Fluidità (Plavnist’): Il Movimento Perpetuo

Come menzionato, la caratteristica più evidente è la fluidità ininterrotta. L’Asgarda ha un orrore filosofico per la stasi. Essere fermi, in battaglia, significa essere un bersaglio.

  • Nessun “Kime”: La praticante non si ferma mai per “mostrare” una tecnica. Un pugno non si ferma all’estensione massima; l’energia di ritrazione di quel pugno viene immediatamente usata per caricare la rotazione dell’anca per un calcio circolare.

  • La Metafora dell’Acqua: La forma Asgarda è l’incarnazione della metafora dell’acqua. Si adatta, scorre, non può essere afferrata. Se incontra un ostacolo (l’avversario immaginario), non vi si schianta contro (come il Kata “roccia”), ma vi fluisce attorno, erodendolo.

  • Il Lavoro del “Core”: Questa fluidità è resa possibile dall’addestamento del “core” (centro del corpo). Tutta la potenza e il movimento emanano dalle anche e dall’addome, mentre gli arti (braccia e gambe) rimangono rilassati e veloci, come le estremità di una frusta.

2. La Firma dell’Acrobazia (Akrobatyka): L’Integrazione della Sintassi

Questa è la firma più spettacolare. L’acrobazia non è “tra” le tecniche; è la tecnica.

  • Il Rotolamento (Perekot) come Transizione: Il modo più comune per cambiare direzione (l’Enbusen Asgarda) non è un “passo incrociato” o una “rotazione sui talloni”. È un rotolamento. La praticante esegue una tecnica frontale, poi si tuffa in un rotolamento diagonale in avanti per “evadere” un contrattacco immaginario, e riemerge già rivolta a 90 gradi, pronta per la tecnica successiva.

  • La Ruota (Koleso) come Riorientamento: La “ruota” è usata per muoversi lateralmente in modo rapido e disorientante. Una forma può includere una sequenza: pugno-ruota-calcio laterale. L’avversario immaginario è confuso dalla Khmara (nube) di movimento.

  • L’Integrazione con la Difesa: Le tecniche acrobatiche sono spesso difensive. Un salto all’indietro (salto mortale o flip) non è ginnastica: è la difesa ultima contro una spazzata o un attacco alle gambe. Una verticale (Stiyka na Rukakh) può essere un modo per schivare un attacco basso e contrattaccare con i piedi.

3. La Firma della Tridimensionalità (Tryvymirnist’): La Conquista dello Spazio

Un Kata di Karate si muove su un piano. Una Kombinatsiya Asgarda si muove in un cubo. La praticante è addestrata a considerare lo spazio a 360 gradi, compresi l’aria e il suolo.

  • Livello Alto (Verkhniy Riven’): Dominato dai Salti (Strybky). Le forme includono salti per coprire la distanza, salti evasivi e, naturalmente, i devastanti calci in salto (Kopy u Strybku). L’Amazzone è un’arciere a cavallo; la sua erede moderna “cavalca” l’aria.

  • Livello Medio (Seredniy Riven’): Il livello del combattimento standard, con colpi di braccia (Udary) e calci alti (Kopy).

  • Livello Basso (Nyz’kyy Riven’): Questo è il dominio del Plastunstvo. Le Kombinatsiyi Asgarda scendono costantemente a terra, senza che questo sia visto come un fallimento. La praticante può eseguire una sequenza di parate in piedi, per poi scendere deliberatamente in una posizione Povzuntsi (accovacciata) per lanciare una serie di calci alle ginocchia, per poi risalire con un rotolamento.

Questa capacità di cambiare livello istantaneamente e fluidamente è forse la firma tecnica più importante. La Asgardka è ugualmente pericolosa in piedi, in aria e a terra.

4. La Firma della Flessibilità (Hnuchkist’): L’Arma del Serpente

Le forme Asgarda richiedono e costruiscono una flessibilità estrema, che viene usata come arma (la zmiya, o serpente).

  • Calci Alti: I calci circolari non sono solo all’altezza della testa, ma spesso ad arco discendente, colpendo dall’alto verso il basso (sulla clavicola o sulla nuca), cosa che richiede una flessibilità immensa dell’anca.

  • Movimenti della Colonna Vertebrale: Le schivate nelle forme non sono solo passi laterali. Sono onde del corpo, dove la praticante inarca la schiena o si flette lateralmente (come in Matrix) per evitare colpi immaginari, usando la sua flessibilità spinale come scudo.

Queste quattro firme (Fluidità, Acrobazia, Tridimensionalità, Flessibilità) rendono l’esecuzione di una Kombinatsiya Asgarda un’esperienza visiva unica: è un ibrido mozzafiato di danza letale, ginnastica estrema e strategia marziale.


PARTE IV: TIPOLOGIE DI “KOMBINATSIYI” – I CAPITOLI DELL’ENCICLOPEDIA

L’enciclopedia delle forme Asgarda è divisa in diversi “volumi” o categorie, ognuno progettato per insegnare un aspetto specifico del combattimento e della filosofia.

1. Forme a Mani Nude (Rukopashni Kombinatsiyi)

Sono le forme fondamentali e costituiscono la maggior parte del curriculum iniziale. Sono la base per tutto il resto.

  • Kombinatsiyi per Principianti (per Novachok):

    • Scopo: Sicurezza, equilibrio, coordinazione.

    • Contenuto Tecnico: Si concentrano al 90% sulle cadute (Padinnya) e sui rotolamenti (Perekoty). Insegnano a muoversi nelle posizioni di base (Stiyky), i passi fondamentali, e le parate più semplici. La prima forma potrebbe essere solo una sequenza di rotolamenti in otto direzioni, per insegnare la padronanza del terreno.

  • Kombinatsiyi Intermedie (per Boyets):

    • Scopo: Integrazione, velocità, potenza.

    • Contenuto Tecnico: Qui le tecniche si fondono. Le forme includono combinazioni di parate, colpi di mano aperta (Udary), e calci base (Kopy). L’acrobazia evasiva (rotolamenti) viene integrata. È qui che l’allieva impara a “fluire” da una tecnica all’altra.

  • Kombinatsiyi Avanzate (per Voyin):

    • Scopo: Strategia, padronanza tridimensionale, espressione.

    • Contenuto Tecnico: Queste sono le Kombinatsiyi più spettacolari. Integrano l’intero arsenale: calci in salto, acrobazie offensive (ruote che diventano calci), sequenze complesse di Plastunstvo (calci Povzuntsi), e finte (Obmanky). Sono lunghe, complesse e fisicamente estenuanti.

  • Kombinatsiyi di “Plastunstvo”: Ci sono anche forme specializzate eseguite quasi interamente a terra o in posizione accovacciata. Queste forme insegnano a muoversi come la “lupa” (Vovkulaka), a rotolare, strisciare, lanciare calci bassi e a rialzarsi in modi esplosivi.

2. Forme con Armi (Kombinatsiyi zi Zbroyeyu)

L’introduzione dell’arma cambia radicalmente la dinamica della forma. L’arma non è un oggetto, è un partner, un’estensione della volontà (Volya) della praticante.

  • Le Forme di Sciabola (Shablya): La Danza dell’Amazzone

    • Scopo: Fluidità, velocità della lama, connessione ancestrale.

    • Contenuto Tecnico: Queste forme sono quasi interamente circolari. L’arma non si ferma mai, ma traccia costantemente figure otto, cerchi e spirali. La forma insegna i tagli (Sichy) da ogni angolazione, le parate devianti (che usano la curva della lama) e il lavoro di gambe fluido (tantsyuval’ni kroky, “passi di danza”) per muoversi dentro e fuori la portata. L’acrobazia è integrata: una praticante può rotolare sotto un attacco immaginario e tagliare le gambe al ritorno.

  • Le Forme di Coltello (Nizh): La Pragmatica della Berehynia

    • Scopo: Autodifesa, velocità, efficacia spietata.

    • Contenuto Tecnico: Sono forme molto più brevi, veloci e dirette. Si concentrano su prese del coltello (dritta e rovescia), affondi (kolyuchi udary), tagli (rizhuchi udary) e, soprattutto, sulla difesa dal coltello. Molte “forme a mani nude” sono, in realtà, forme di difesa dal coltello camuffate, dove la parata è progettata per deviare un braccio armato.

  • Le Forme di Bastone/Lancia (Palytsya/Spys): La Padronanza della Distanza

    • Scopo: Gestione dello spazio (Vidstan’), generazione di potenza con tutto il corpo.

    • Contenuto Tecnico: Queste forme usano armi lunghe. Insegnano a usare l’arma come una barriera, a colpire con affondi e a usare entrambe le estremità dell’arma in movimenti rotatori (come un Bo giapponese, ma con la fluidità cosacca). Sono un allenamento fondamentale per il “core”.

3. La “Forma” dell’Arco (Forma Luku)

Questa è una categoria speciale. L’Arco (Luk) è l’arma dell’Amazzone Scita, ma la sua pratica è quasi puramente spirituale.

  • Scopo: Calma (Spokiy), concentrazione (Svidomist’), intuizione (Bachennya).

  • La Forma: La Kombinatsiya dell’arciere non è una sequenza di passi, ma un rituale immobile. È l’atto stesso del tiro, scomposto in fasi meditative:

    1. Stiyka (Posizione): Radicarsi a terra, sentire la connessione (Zvyazok).

    2. Vdykh (Inspirazione): Incoccare la freccia e iniziare a tendere, “caricando” il corpo di energia.

    3. Zatrymka (Pausa): La piena tensione. La mente deve essere vuota. Gli occhi non “guardano”, ma “vedono” (Bachennya). Questo è il momento di massima Armonia.

    4. Vydykh (Espirazione): Il rilascio. È un atto di “resa”, non di forza. L’intenzione guida la freccia. Questo “rituale” è una Kombinatsiya spirituale, la pratica della Kharakternytsia per affinare la sua mente.

4. Forme di Gruppo (Hrupovi Kombinatsiyi): La Sorellanza (Sestrynstvo) in Azione

Una caratteristica affascinante sono le forme eseguite in gruppo e in sincronia.

  • Scopo: Costruire lo spirito di corpo, l’unità, la Sestrynstvo.

  • Effetto Visivo e Psicologico: Vedere un gruppo di Asgardky che si muovono all’unisono, eseguendo rotolamenti, calci e movimenti di sciabola con perfetta sincronia, ha un effetto potente.

  • La “Khmara” di Gruppo: È una manifestazione della Khmara (la nube di confusione). Un gruppo che si muove come un singolo organismo è psicologicamente intimidatorio e tatticamente confuso. Questa pratica insegna alle praticanti a “sentire” le loro compagne senza guardarle, sviluppando un’intuizione collettiva.


PARTE V: DECODIFICARE LA FORMA – IL “ROZSHYFROVKA” (L’EQUIVALENTE DEL BUNKAI)

Una forma è un testo codificato. La sua applicazione pratica è la “decodifica”. Nelle arti giapponesi, questo si chiama Bunkai (analisi). Nell’Asgarda, il concetto è simile, ma la parola usata potrebbe essere Rozshyfrovka (Розшифровка), che significa “Decifrazione” o “Decodifica”.

Questo è l’aspetto “segreto” delle forme. La Kombinatsiya eseguita in solo è la versione estetica e meditativa. Il Rozshyfrovka è la versione brutale e pragmatica.

Il Rozshyfrovka nell’Asgarda è governato da diversi principi unici, radicati nella filosofia della Khytrist’ (astuzia) e della biomeccanica femminile.

Principio 1: L’Acrobazia è Sempre Tattica

Questo è il principio più importante. Ogni movimento acrobatico in una forma non è una schivata, ma un attacco o una tecnica di grappling.

  • Il Rotolamento (Perekot): In solo, sembra una capriola evasiva. Nel Rozshyfrovka, viene svelato. È un Kydok Padinnyam (proiezione a sacrificio). La praticante “rotola” attraverso le gambe dell’avversario, afferrando una caviglia e usando il rotolamento per proiettarlo.

  • La Verticale (Stiyka na Rukakh): In solo, è un’impresa di equilibrio. Nel Rozshyfrovka, è una leva di gamba. La praticante è a terra, l’avversario è sopra di lei; lei usa le gambe per “salire” sul suo corpo, bloccargli le braccia, e usare la verticale per applicare una leva alla schiena o al collo.

  • La Ruota (Koleso): In solo, è un movimento laterale. Nel Rozshyfrovka, è una tecnica di presa della schiena. La “ruota” viene usata per scavalcare un braccio dell’avversario e atterrare alle sue spalle, in una posizione dominante.

Principio 2: Il Movimento Elegante Nasconde la Tecnica “Sporca”

L’Asgarda è (anche) un’arte di autodifesa senza regole. Le forme sono esteticamente belle, ma la loro decodifica è spietata.

  • Il Movimento: Un gesto fluido della mano verso il viso, che sembra una parata o un gesto di danza.

  • La Decodifica (Rozshyfrovka): È una “Vylka” (Forchetta): dita tese negli occhi (Ochi) dell’avversario.

  • Il Movimento: Una graziosa parata circolare con l’avambraccio.

  • La Decodifica: È una leva al polso (Zalom) combinata con una rottura delle dita (Pal’tsi).

  • Il Movimento: Un calcio basso e veloce (un Povzuntsi).

  • La Decodifica: Un attacco diretto al ginocchio (Kolino) o all’inguine (Pakh) con l’intenzione di rompere e invalidare.

La forma “nasconde” l’efficacia brutale in piena vista, mascherandola con la fluidità e la grazia della danza.

Principio 3: Ogni Movimento è Multifunzionale (Bahatofunktsional’nist’)

Un Kata giapponese spesso segue il principio di Uke/Te (parata, poi contrattacco). Nell’Asgarda, la fluidità impone che un singolo movimento sia più cose contemporaneamente.

  • Il Movimento: Un blocco circolare ascendente con l’avambraccio.

  • La Decodifica:

    1. Devia il pugno dell’avversario (la parata).

    2. Colpisce il mento o il collo dell’avversario con l’avambraccio (il contrattacco).

    3. Posiziona la praticante per una leva al gomito (la preparazione). Tutto in un’unica, fluida rotazione dell’anca. La Asgardka non “pensa” a tre mosse; ne esegue una che ne compie tre.

Principio 4: La Forma è Adattiva (Adaptivnist’)

Infine, il Rozshyfrovka insegna che la Kombinatsiya non è una sequenza rigida. È un “Generatore di Scenari”.

  • Il Movimento: Una sequenza “Parata-Calcio-Rotolamento”.

  • La Decodifica:

    • Opzione A: La parata ha successo, il calcio colpisce, il rotolamento è una fuga.

    • Opzione B: La parata fallisce, il calcio diventa una “spinta” per creare spazio, il rotolamento è una schivata d’emergenza.

    • Opzione C: La parata ha successo, l’avversario afferra la gamba del calcio; il “rotolamento” diventa una proiezione a sacrificio usando la gamba afferrata.

La forma non insegna una risposta; insegna un flusso di opzioni. Insegna alla praticante a “improvvisare” (improvisuvaty) all’interno della struttura, incarnando la vera fluidità dell’acqua.

In conclusione, le Kombinatsiyi dell’Asgarda sono molto più che “l’equivalente dei Kata”. Sono il diario segreto delle Amazzoni, il libro di testo della Berehynia, il rituale mistico della Kharakternytsia e il laboratorio acrobatico della ginnasta. Sono il luogo dove la filosofia olistica dell’Asgarda smette di essere teoria e diventa un’arte vivente, dinamica e letale.

UNA TIPICA SEDUTA DI ALLENAMENTO

Descrivere una “tipica seduta di allenamento” di Asgarda significa documentare un rituale complesso e olistico, un processo alchemico in cui la filosofia della disciplina viene fusa con uno sforzo fisico estremo. Un trenuvannya (allenamento) di Asgarda non è un corso di fitness, né una lezione di sport da combattimento nel senso occidentale del termine. È un laboratorio intensivo per la forgiatura dell’individuo completo, in linea con i tre pilastri fondamentali dell’arte: Tilo (Corpo), Rozum (Mente) e Dukh (Spirito).

Ogni sessione, che dura tipicamente dalle due alle tre ore, è un microcosmo dell’intero Shlyakh (Percorso). È progettata per spingere la praticante oltre i suoi limiti fisici, per affilare la sua consapevolezza mentale e per radicare la sua connessione spirituale con l’identità della Guerriera-Protettrice.

L’ambiente stesso è fondamentale. Sebbene gli allenamenti più iconici (tabir) avvengano all’aperto, nei Carpazi, la seduta “tipica” si svolge nel zal (la sala di allenamento). Questo non è un semplice “dojo” o una “palestra”. È un gineceo marziale, uno spazio sicuro (Bezpechnyy Prostir) esclusivamente femminile, dove l’energia della Sorellanza (Sestrynstvo) è un componente pedagogico tanto quanto le istruzioni della maestra.

Sebbene ogni lezione possa variare a seconda del livello delle allieve e del tema della giornata (ad esempio, una sessione può concentrarsi sul Plastunstvo, un’altra sulla Shablya), la struttura fondamentale di un allenamento Asgarda segue quasi sempre un arco rituale preciso, suddiviso in cinque fasi distinte:

  1. La Sintonizzazione (Nalashtuvannya): Il rituale d’ingresso e la preparazione mentale.

  2. Il Risveglio (Rozmynka): Il riscaldamento, inteso come un condizionamento fisico e di flessibilità estremo.

  3. La Forgiatura (Tekhnika): Il nucleo centrale, lo studio delle tecniche, dell’acrobazia e delle forme.

  4. Il Laboratorio (Rozshyfrovka e Sparing): L’applicazione pratica, lo sparring e la decodifica delle tecniche.

  5. L’Integrazione (Zavershennya): Il defaticamento, la meditazione e la chiusura rituale.


PARTE I: LA SINTONIZZAZIONE (NALASHTUVANNYA) – IL RITUALE D’INGRESSO

La seduta di allenamento non inizia quando il corpo comincia a muoversi, ma quando la mente entra nello spazio di pratica. Questa fase iniziale è breve (spesso 5-10 minuti), ma è psicologicamente cruciale. Serve a tracciare un confine netto tra il “mondo esterno” (la vita quotidiana, il lavoro, la famiglia) e il “mondo interno” del zal.

1. L’Ingresso e il Saluto (Pryvitannya)

Entrare nel zal è un atto consapevole. Le praticanti (Asgardky) non entrano chiacchierando distrattamente. Spesso eseguono un saluto formale (un inchino o un gesto specifico della scuola) rivolto allo spazio stesso, un atto di rispetto per il luogo dove avverrà la trasformazione. L’abbigliamento viene indossato: non l’uniforme cerimoniale (Vyshyvanka), ma un abbigliamento da allenamento pratico (spesso nero o con i colori della scuola), che segnala l’inizio del “lavoro”.

2. Il Cerchio e la Centratura (Kolo i Tsentruvannya)

La sessione inizia tipicamente con le allieve disposte in cerchio (kolo) o in file ordinate, in piedi o sedute in una posizione formale. La Maestra (Kharakternytsia o Nastavnyk) si pone di fronte a loro. Non si inizia con la ginnastica, ma con il silenzio (Tysha).

Questa fase è la Nalashtuvannya (Sintonizzazione). È un termine che significa “calibrazione” o “messa a punto”, come si farebbe con uno strumento musicale.

  • Sintonizzazione Mentale (Rozum): Alle allieve viene chiesto di chiudere gli occhi e focalizzarsi sul respiro (Dykhannya). L’istruttrice le guida a “lasciare fuori dalla porta” i problemi della giornata, le ansie, le distrazioni. La mente deve svuotarsi per poter accogliere l’insegnamento.

  • Sintonizzazione Spirituale (Dukh): Questo momento può includere la recitazione (silenziosa o corale) di un motto o di un principio della scuola. È un momento per stabilire l’Intenzione (Namir). La praticante si chiede: “Perché sono qui?”. La risposta non è “per dimagrire” o “per passare il tempo”. La risposta è: “Per forgiare me stessa”, “Per onorare le mie antenate”, “Per diventare più forte/saggia”.

3. Il Saluto Formale alla Maestra

La fase di sintonizzazione si conclude con un saluto formale all’istruttrice. Questo non è un atto di sottomissione servile, ma un atto di rispetto e fiducia (Dovira). È il riconoscimento della gerarchia basata sulla competenza e sulla responsabilità. Le allieve affidano la loro sicurezza e la loro crescita all’istruttrice; l’istruttrice accetta la responsabilità di guidarle.

Solo a questo punto, con la mente focalizzata e l’intenzione stabilita, il corpo è pronto per iniziare il lavoro fisico.


PARTE II: IL RISVEGLIO (ROZMYNKA) – LA FORGIATURA DELLA PLASTICITÀ

Questa è forse la fase più ingannevole e fisicamente brutale della seduta, specialmente per le principianti. La Rozmynka (riscaldamento) dell’Asgarda non è un leggero stretching o una corsetta. È un condizionamento fisico e di flessibilità estremo, progettato per costruire il tipo specifico di corpo che la disciplina richiede: un corpo che sia allo stesso tempo forte, resistente e incredibilmente plastico (plastychnyy), come quello di una ginnasta o di un serpente. Questa fase può durare dai 30 ai 45 minuti.

1. Il Riscaldamento Articolare e Cardiovascolare (Suhlobova Himnastyka)

Si inizia con il movimento. Corsa, saltelli sul posto (come la “corda” immaginaria), jumping jacks, ma tutto eseguito con una consapevolezza marziale (mantenendo una postura, non in modo sciatto).

Il cuore di questa prima parte è la Suhlobova Himnastyka (Ginnastica Articolare). È un’esplorazione metodica e profonda di ogni singola articolazione del corpo, in un ordine preciso (spesso dalle estremità verso il centro, o dall’alto verso il basso):

  • Dita e Polsi: Rotazioni, flessioni ed estensioni. Fondamentale per le leve (Zalomy) e per l’uso delle armi.

  • Gomiti e Spalle: Circonduzioni ampie per “oliare” le articolazioni e prepararle all’impatto delle cadute.

  • Collo: Flessioni e rotazioni lente e controllate (mai veloci o balistiche).

  • Colonna Vertebrale (Khrebet): Questa è un’ossessione dell’Asgarda. La colonna vertebrale è “l’Albero della Vita” (Derevo Zhyttya), la fonte della fluidità. Le praticanti eseguono serie di “onde” spinali (come nel “cat-cow” dello yoga), torsioni profonde e flessioni laterali. Una spina dorsale rigida è inaccettabile, poiché impedisce la Plavnist’ (fluidità) e il Plastunstvo.

  • Anche (Stehna): Il “motore” della potenza femminile. Si eseguono ampie circonduzioni delle anche, rotazioni dell’articolazione coxo-femorale.

  • Ginocchia e Caviglie: Preparazione ai salti, agli atterraggi e ai calci Povzuntsi.

2. Il Condizionamento del “Core” e la Forza Funzionale (Hartuvannya)

L’Asgarda non utilizza (o utilizza molto raramente) pesi esterni. L’obiettivo è la padronanza assoluta del proprio peso corporeo (Volodinnya Tilom).

  • Piegamenti (Vidzhymannya): Varie forme di piegamenti sulle braccia per costruire la forza necessaria a sostenere il corpo nelle verticali e nelle cadute.

  • Squat (Prysidannya): Non semplici squat. Si praticano gli squat cosacchi (alternati su una gamba), squat profondi (“a rana”, o zhadka), e pistol squat per costruire la potenza esplosiva delle gambe, il motore dei Kopy (calci).

  • Il “Pres” (Il Core): Il lavoro sul “core” (addominali, obliqui, lombari) è incessante. È la fonte di connessione tra la parte superiore e inferiore del corpo, il fulcro di ogni rotazione acrobatica e di ogni calcio. Si eseguono plank, leg raise, “biciclette” e innumerevoli altre variazioni.

3. Lo Sviluppo della Flessibilità Estrema (Roztyahuvannya)

Qui l’Asgarda si distingue. La flessibilità (Hnuchkist’) non è un optional per il defaticamento; è un’arma tattica (per l’elusività, le leve, le schivate) e viene forgiata nel calore del riscaldamento.

  • Stretching Dinamico (Dynamichna Roztyahka): Slanci delle gambe (frontali, laterali, posteriori), non per “tirare” il muscolo, ma per insegnare al sistema nervoso a rilasciarlo in movimento. Questo costruisce l’altezza e la velocità dei calci.

  • Stretching Statico Attivo: Le praticanti lavorano per raggiungere e mantenere posizioni estreme:

    • Le “Spaccate” (Shpahaty): La spaccata frontale e quella sagittale sono un obiettivo standard. Non per estetica, ma perché la flessibilità dell’anca che ne deriva è essenziale per i calci alti e il Plastunstvo.

    • Ponti (Mistky): Il “ponte” ginnico. È un esercizio fondamentale per la flessibilità e la forza della colonna vertebrale, essenziale per le schivate (“a onda”) e per l’acrobazia.

  • Stretching a Coppie (Roztyahka v Parakh): Questa è una componente chiave che costruisce anche la Sestrynstvo. Le praticanti si aiutano a vicenda ad andare più in profondità nello stretching, imparando a fidarsi l’una dell’altra. Una “sorella” applica pressione sulla schiena dell’altra in una flessione in avanti, o aiuta ad allargare la spaccata. È un esercizio di comunicazione e responsabilità.

Alla fine della Rozmynka, la praticante è sudata, fisicamente provata, ma il suo corpo è “acceso”: le articolazioni sono mobili, la colonna vertebrale è fluida, i muscoli sono caldi e la mente è acutamente consapevole delle proprie sensazioni fisiche. Il “corpo-arma” è pronto per essere affilato.


PARTE III: LA FORGIATURA (TEKHNIKA) – IL NUCLEO CENTRALE DELL’ALLENAMENTO

Questa è la fase più lunga della sessione (spesso 60-90 minuti) ed è dedicata all’apprendimento e al perfezionamento del “testo” tecnico dell’Asgarda. Il contenuto specifico dipende dal piano di lezione dell’istruttrice, ma generalmente segue una progressione logica dall’alfabeto alla poesia.

Sezione 1: L’Alfabeto del Movimento – Pratica dell’Acrobazia (Akrobatyka)

Non importa quanto siate avanzate, l’acrobazia si pratica sempre. È la sintassi dell’Asgarda. Questa fase si svolge su materassine (maty).

  • Pratica delle Cadute (Vidpratsyuvannya Padinnya): Le cadute non sono solo un riscaldamento; sono una tecnica. Le allieve, divise per livello, praticano:

    • Principianti: Rotolamenti base (avanti, indietro) per superare la paura.

    • Intermedie: Cadute controllate da spinte, per imparare ad assorbire l’impatto.

    • Avanzate: Cadute acrobatiche, “tuffi” (rybka), cadute da posizioni elevate o sopra ostacoli.

  • Pratica delle Transizioni (Vidpratsyuvannya Perekhodiv): L’essenza della fluidità. Il trapano non è “fare una capriola”. Il trapano è “fare una capriola e finire in una posizione di guardia”, o “fare una Koleso (ruota) e finire con un calcio”. Le praticanti attraversano il zal in diagonale, eseguendo complesse catene di movimento: Perekot (rotolamento) -> Koleso (ruota) -> Stiyka (posizione) -> Padinnya (caduta) -> Perekot… in un flusso ininterrotto.

  • Pratica del “Plastunstvo”: Esercizi specifici per il combattimento a terra. Muoversi attraverso il zal usando solo le posizioni basse (Rana, Ragno), praticando i calci bassi (Povzuntsi) a vuoto, imparando a rotolare e a muoversi come un “serpente” (zmiya) sul pavimento.

Sezione 2: La Pratica delle Tecniche di Base (Osnovna Tekhnika)

Questa è la pratica “Kihon” (usando un termine giapponese). Le allieve si dispongono in file e praticano le tecniche fondamentali a vuoto, al comando dell’istruttrice.

  • Kopy (Calci): Serie di calci frontali, laterali, circolari, all’indietro. L’istruttrice non guarda solo l’altezza, ma la forma: l’uso corretto dell’anca (il “motore”), la retrazione a “frusta” (Batig), l’equilibrio.

  • Udary (Colpi): Serie di colpi di mano aperta (palmo, taglio), pugno, gomito. L’accento è sulla velocità e sulla fluidità, non sulla forza bruta.

  • Zakhyst (Difesa): Pratica delle parate (bloky), ma nell’Asgarda le parate sono spesso deviazioni fluide (zbyvy) o schivate (ukhylennya). Si praticano le “onde” della colonna vertebrale per schivare, o i passi laterali.

  • Lavoro al Bersaglio (Robota po Lapakh): Per sviluppare potenza, tempismo e precisione, queste stesse tecniche vengono poi praticate su pao o focus mitts (lapy), spesso tenuti da una compagna. Questo introduce anche l’elemento della distanza (Vidstan’).

Sezione 3: Lo Studio della “Poesia” – La Pratica delle Forme (Kombinatsiyi)

Questa è la fase meditativa e di consolidamento (vedi Punto 8). Le allieve si dividono in gruppi in base al loro livello (stupin’) e lavorano sulla Kombinatsiya specifica per quel grado.

  • Pratica per Sezioni (Vyvchennya po Chastynakh): Per chi sta imparando una nuova forma, l’istruttrice scompone la sequenza in “frasi” di 3-5 movimenti e le fa ripetere.

  • Pratica in Sincrono (Synkhronna Robota): L’intero gruppo (o un gruppo di livello) esegue la forma insieme. Questo è visivamente impressionante e serve a costruire l’unità del gruppo (Sestrynstvo) e un ritmo condiviso.

  • Pratica Individuale (Indyvidual’na Robota): L’istruttrice osserva ogni allieva eseguire la forma da sola, fornendo correzioni personalizzate. Qui l’accento è triplice:

    1. Correzione Tecnica: “La tua posizione è troppo alta”.

    2. Correzione del Ritmo: “Stai correndo, respira (Dykhay)!”.

    3. Correzione Spirituale: “Non ci credo! Dov’è la tua intenzione (Namir)? Visualizza l’avversario!”.

Questa fase può anche includere la pratica delle forme con armi (zi Zbroyeyu), con le praticanti che passano ai simulatori di legno (palytsi) o alle sciabole (Shablya) da allenamento.


PARTE IV: IL LABORATORIO (ROZSHYFROVKA E SPARING) – L’APPLICAZIONE

Dopo aver praticato le tecniche (l’alfabeto) e le forme (la poesia), arriva il momento di testarle: la “prosa” del combattimento. Questa fase (circa 30-45 minuti) è interattiva e si svolge in coppia (v parakh).

Sezione 1: La Decodifica (Rozshyfrovka) – Il “Bunkai” dell’Asgarda

Questa è una parte intellettualmente e fisicamente cruciale. L’istruttrice prende un pezzo della Kombinatsiya che le allieve hanno appena praticato e ne svela l’applicazione pratica (“decodifica”).

  • La Dimostrazione: L’istruttrice mostra come un movimento apparentemente “astratto” o “acrobatico” della forma sia in realtà una tecnica di combattimento devastante.

    • Esempio: “Questo rotolamento (Perekot) nella forma (vedi Punto 8) non è una fuga. Osservate.” L’istruttrice chiede a un’allieva di afferrarla. Lei esegue il Perekot attraverso le gambe dell’allieva, sbilanciandola e proiettandola (una proiezione a sacrificio, Kydok Padinnyam).

  • La Pratica a Coppie: Le allieve, a coppie, praticano questo Rozshyfrovka. La pratica è collaborativa. Si impara a “dare” l’attacco corretto e a “ricevere” la tecnica in sicurezza. Questo è fondamentale per capire perché le forme sono costruite in quel modo.

  • Focus sull’Autodifesa (Samozakhyst): Spesso, questa fase si concentra su scenari di autodifesa pragmatica:

    • Liberazioni (Zvil’nennya): Pratica delle tecniche per liberarsi da prese ai polsi, al collo, al corpo, ai capelli.

    • Leve (Zalomy): Pratica delle leve alle piccole articolazioni (dita, polsi) in risposta a un’aggressione. L’enfasi è sempre sulla biomeccanica femminile: usare la flessibilità (Zmiya), la rotazione dell’anca e la leva, mai la forza bruta.

Sezione 2: Lo Sparring (Sparing) – Il Dialogo della Sorellanza

Lo sparring nell’Asgarda è un concetto unico. Non è una competizione. Non ci sono “vincitori” o “perdenti” nel senso sportivo. È un dialogo (dialoh) controllato, volto alla crescita reciproca.

Le praticanti indossano le protezioni necessarie (casco, guanti, paratibie) se lo sparring è a contatto.

  • Sparring Condizionato (Umivnyy Sparing): Il tipo più comune. L’istruttrice impone delle regole per focalizzare l’allenamento.

    • Esempio 1: “Solo gambe”. Le praticanti praticano solo calci e schivate.

    • Esempio 2: “A terra”. Una inizia a terra in posizione Plastunstvo, l’altra in piedi. L’obiettivo è testare la capacità di combattere da quel livello.

    • Esempio 3: “Una attacca, l’altra solo schiva e fluisce”. Un esercizio per la Plavnist’ e l’elusività.

  • Sparring Leggero (Lehkyy Sparing): Combattimento libero a contatto leggero. L’obiettivo non è “fare punto” o “mettere KO”, ma trovare il flusso (Potik). È un test di tempismo, distanza, fluidità e, soprattutto, calma (Spokiy). L’istruttrice cammina tra le coppie e l’indicazione più comune è: “Rilassatevi! Respirate! Non siate rigide!”.

  • Sparring con Armi: Per le allieve avanzate, si pratica lo sparring con sciabole imbottite o di legno. È un esercizio ad altissima velocità per il tempismo e la gestione della distanza.

La filosofia chiave qui è la Sestrynstvo. Se una praticante colpisce la sua compagna troppo forte, si ferma, si scusa e si assicura che stia bene. L’obiettivo è aiutare la propria sorella a migliorare, non sconfiggerla. È un test di controllo e rispetto.


PARTE V: L’INTEGRAZIONE (ZAVERSHENNYA) – IL RITORNO ALLA CALMA

L’ultima fase dell’allenamento (10-15 minuti) è simmetrica alla prima. Serve a riportare il corpo e la mente dallo stato di “combattimento” (ad alta adrenalina, Amazzone) allo stato di “calma” (Berehynia).

1. Il Defaticamento (Zamynka)

Il corpo è stato spinto al limite. Ora deve essere “ringraziato” e curato.

  • Movimenti Lenti: Le praticanti possono eseguire movimenti lenti e fluidi, simili al Qigong, per far circolare l’energia e rallentare il battito cardiaco.

  • Stretching Statico Profondo: Ora è il momento per lo stretching passivo. Le allieve tornano a lavorare sulla flessibilità (spaccate, flessioni della schiena), ma questa volta in modo rilassato, mantenendo le posizioni a lungo per allungare i muscoli affaticati e aumentare la flessibilità a lungo termine.

2. La Chiusura Intellettuale e Spirituale (Obhovorennya)

Questa fase è fondamentale per l’integrazione di Rozum (Mente) e Dukh (Spirito). Le allieve si riuniscono di nuovo in cerchio con la Maestra.

  • Momento di Feedback: L’istruttrice riassume la lezione. “Oggi abbiamo lavorato sulla fluidità nelle transizioni a terra. Ho visto buoni progressi qui…” Può chiedere alle allieve: “Cosa avete imparato? Dove avete trovato difficoltà?”. È un momento di apprendimento verbale e di condivisione comunitaria.

  • La Lezione Filosofica: Spesso, la Maestra chiude la sessione con un “seme” per la mente. Può essere:

    • Un aneddoto sulla storia (Punto 6), come una storia di Ivan Sirko, per ricordare alle allieve il loro lignaggio spirituale.

    • Una riflessione filosofica (Punto 2), come la differenza tra la forza della “roccia” e la forza dell'”acqua”.

    • Un promemoria culturale, come il significato di un simbolo Vyshyvanka. Questo àncora lo sforzo fisico a uno scopo più elevato.

3. La Meditazione Finale (Kintseva Medyttsiya)

La sessione si conclude come è iniziata: nel silenzio. Pochi minuti di meditazione silenziosa.

  • Scopo: Non si tratta di “svuotare la mente”, ma di integrare l’esperienza. Le allieve sono incoraggiate a “sentire” i loro corpi stanchi ma forti, a “sentire” l’energia della Sestrynstvo nel cerchio, e a coltivare un senso di gratitudine (Vdyachnist’) – per il loro corpo che ha lavorato, per le loro sorelle che le hanno sostenute, e per la tradizione che stanno portando avanti.

4. Il Saluto Finale (Proshchannya)

L’istruttrice e le allieve eseguono il saluto formale finale. Il rituale è completo. La seduta di allenamento è terminata. Le donne escono dal zal, non più come individui isolati che sono “andati in palestra”, ma come membri di una sorellanza che hanno partecipato a un rito di forgiatura fisica, mentale e spirituale.

GLI STILI E LE SCUOLE

Quando si analizza la struttura di un’arte marziale, la discussione su “stili e scuole” è spesso fondamentale. Nelle arti marziali storiche come il Karate (Shotokan, Wado-ryu, Goju-ryu) o il Kung Fu (Shaolin, Wudang, Wing Chun), gli stili (Ryu in giapponese, Pai in cinese) rappresentano le diverse filosofie, lignaggi e interpretazioni tecniche emerse nel corso dei secoli.

Nel caso dell’Asgarda, applicare questa griglia di lettura convenzionale è un errore fondamentale che porta a un vicolo cieco.

L’Asgarda non ha “stili” nel senso tradizionale del termine. Non esistono una “Asgarda del Nord” e una “Asgarda del Sud”. Non esistono un “Asgarda duro” e un “Asgarda morbido”. Non ci sono maestri scissionisti che hanno fondato il proprio “Asgarda-Ryu”.

La disciplina è un sistema monolitico, centralizzato e filosoficamente unificato. Questa assenza di stili non è un segno di immaturità o di scarsa diffusione; al contrario, è una scelta filosofica deliberata e una caratteristica fondamentale della sua identità.

Comprendere “gli stili e le scuole” dell’Asgarda significa, quindi, non cercare un elenco di sottocategorie che non esistono, ma piuttosto analizzare tre aspetti correlati:

  1. La “Casa Madre” (Shkola-Maty): L’unica fonte di autorità e la scuola centrale da cui tutto emana.

  2. L’Assenza di Stili come Scelta Filosofica: Perché il sistema è progettato attivamente per prevenire la frammentazione.

  3. Le Scuole di Influenza (Antiche e Moderne): Le “scuole” non di Asgarda, ma da cui Asgarda ha attinto e accanto alle quali esiste (i suoi precursori e i suoi contemporanei).

Questo capitolo esplorerà in profondità questa struttura unica, che definisce l’Asgarda tanto quanto le sue tecniche acrobatiche o la sua filosofia della Berehynia-Amazzone.


PARTE I: LA “CASA MADRE” (SHKOLA-MATY) – IL CUORE MONOLITICO DI LEOPOLI

Se l’Asgarda avesse una mappa organizzativa mondiale, non sarebbe un albero con molteplici rami, ma un sole con raggi che emanano da un unico, incandescente centro. Questo centro, la “Casa Madre” (Shkola-Maty) e l’unica sede dell’autorità dottrinale, è la Scuola Asgarda (Школа Асгарда) con sede a Leopoli (Lviv), Ucraina.

1. Leopoli: Il Vaticano dell’Asgarda

La scelta di Leopoli come “casa madre” non è casuale. Come analizzato nei punti precedenti, Leopoli è la culla della rinascita culturale e patriottica ucraina post-sovietica. È la città dove il Hopak Bojovyj è stato codificato ed è la città natale della fondatrice, Kateryna Tarnovska.

La Scuola Asgarda di Leopoli non è semplicemente la “prima scuola” o la “scuola più grande”. È l’unica fonte di legittimità.

  • Il Deposito della Dottrina: La scuola di Leopoli è il “Vaticano” della disciplina. È qui che la filosofia, le tecniche, i rituali e i Sette Livelli (Stupeni) sono custoditi e preservati da qualsiasi “inquinamento” o “diluizione”.

  • Il Centro di Formazione delle Maestre: Non si può diventare un’istruttrice di Asgarda (Nastavnyk o Kharakternytsia) tramite un corso online o un seminario. Si deve passare un tempo significativo di formazione fisicamente a Leopoli, sotto l’osservazione diretta di Kateryna Tarnovska e delle sue maestre senior.

  • L’Autorità d’Esame: La scuola di Leopoli è l’unica entità autorizzata a condurre gli esami (ispyty) per i livelli più alti del sistema. È il luogo dove le praticanti avanzate provenienti da altre città (come Kiev) devono recarsi per far convalidare e riconoscere la loro maestria.

2. Kateryna Tarnovska: La “Casa Madre” Incarnata

Nell’Asgarda, la “casa madre” non è solo un edificio a Leopoli; è una persona. L’autorità suprema è Kateryna Tarnovska.

Nelle arti marziali tradizionali, questo ruolo è spesso formalizzato (Soke, Shifu, Presidente della Federazione). Nell’Asgarda, la struttura è meno burocratica e più matriarcale. Tarnovska è la Verkhovna Nastavnyk (Mentore Supremo) e la Berehynia (Protettrice) del sistema stesso.

  • Controllo Dottrinale Assoluto: Finché Tarnovska è alla guida, non possono emergere “stili” perché la sua parola è l’arbitro finale su cosa è Asgarda. Qualsiasi deviazione dalla sua visione non è uno “stile diverso”; è semplicemente “non Asgarda”.

  • Il Lignaggio Diretto: La legittimità di qualsiasi “scuola” Asgarda nel mondo (sebbene siano quasi tutte in Ucraina) si misura dalla sua vicinanza a Tarnovska. Un’istruttrice non dice: “Io insegno lo stile di Kiev dell’Asgarda”. Dice: “Io sono un’istruttrice certificata dalla Scuola Madre di Leopoli sotto Kateryna Tarnovska”.

3. Le “Scuole” Filiali (Filialy) – Colonie, non Stili Indipendenti

Esistono altre “scuole” di Asgarda, in particolare un’importante filiale (filiala) a Kiev e forse altri gruppi più piccoli in altre città ucraine.

È fondamentale capire che queste non sono “scuole” concorrenti o “stili” diversi. Sono colonie della Casa Madre.

  • La Struttura della “Filiala”: Una filiale di Kiev è tipicamente fondata e diretta da una Kharakternytsia (Maestra) che è stata formata, testata e autorizzata personalmente da Tarnovska a Leopoli.

  • Unità Curriculare: La scuola di Kiev insegna esattamente lo stesso curriculum, con le stesse Kombinatsiyi (forme), la stessa filosofia e gli stessi Sette Livelli della scuola di Leopoli. Non c’è un “curriculum di Kiev”.

  • Flusso di Autorità: L’autorità della Maestra di Kiev deriva interamente dalla sua connessione con Leopoli. Se dovesse decidere di “cambiare” le tecniche o la filosofia, non starebbe creando un nuovo stile; starebbe commettendo un’eresia e la sua scuola verrebbe immediatamente disconosciuta dalla Casa Madre, perdendo la sua identità Asgarda.

Di conseguenza, la rete mondiale (che è quasi interamente ucraina) di Asgarda non è una “federazione” di scuole indipendenti che condividono un nome. È un singolo organismo con un cervello (Leopoli) e arti (le filiali) che eseguono i suoi comandi.


PARTE II: IL RIFIUTO DELLO “SCHISMA” – PERCHÉ L’ASSENZA DI STILI È UNA FORZA FILOSOFICA

Per apprezzare la struttura monolitica dell’Asgarda, bisogna capire perché la frammentazione in “stili” (che è la norma in quasi tutte le altre arti marziali) è vista come un fallimento filosofico e una minaccia strategica per la missione della disciplina.

1. La Storia Marziale come Storia di “Schismi” (Rozkoly)

La storia delle arti marziali è una storia di “padri e figli” (metaforici) e di “scismi”.

  • Esempio Giapponese: Gichin Funakoshi introdusse il Karate a Tokyo. I suoi studenti, con interpretazioni diverse, fondarono i propri stili: Hironori Ōtsuka (che fondeva il Karate con lo Shindo Yoshin-ryu Jujutsu) creò il Wado-ryu. Kenwa Mabuni (che aveva studiato con altri maestri) creò lo Shito-ryu. Masutatsu Ōyama (che cercava il combattimento a contatto pieno) creò il Kyokushin.

  • Esempio Cinese: Gli studenti di Ip Man (maestro di Wing Chun) hanno tutti insegnato in modo leggermente diverso, portando a diverse “famiglie” o lignaggi.

Questo processo è naturale: gli studenti maturano, hanno le proprie idee, e creano le proprie scuole. Questo porta a una ricca diversità, ma anche alla frammentazione.

2. L’Asgarda come Rifiuto dello “Schisma”

L’Asgarda è progettata per prevenire questo processo, per almeno tre ragioni fondamentali:

  • Ragione 1: La Missione dell’Armonia (Harmoniya)

    • La filosofia centrale dell’Asgarda è l’Armonia: l’integrazione di Corpo, Mente e Spirito. Questa filosofia si estende alla comunità. La Sorellanza (Sestrynstvo) è un pilastro fondamentale.

    • La nascita di “stili” concorrenti sarebbe la distruzione della Sestrynstvo. Creerebbe ego (“la mia Maestra è migliore della tua”), competizione (“il mio stile è più efficace”), e divisione. Sarebbe l’antitesi dell’Armonia. L’Asgarda non può frammentarsi in stili perché ciò violerebbe il suo primo e più importante comandamento filosofico.

  • Ragione 2: La Missione della Rinascita Nazionale (Vidrodzhennya)

    • L’Asgarda non è solo un’arte marziale; è un progetto culturale e patriottico. È stata creata per fornire una risposta unificata alla domanda: “Chi è la donna ucraina moderna?”.

    • Per essere un simbolo nazionale efficace, l’Asgarda deve parlare con una sola voce. Se ci fossero cinque “stili” di Asgarda, il simbolo si diluirebbe, la sua potenza culturale si disperderebbe. Di fronte a narrazioni culturali esterne e oppressive (come l’eredità della “donna sovietica” o la propaganda russa), l’identità della Berehynia-Amazzone deve essere un monolite unificato. La frammentazione in stili sarebbe un suicidio strategico per la sua missione nazionale.

  • Ragione 3: La Struttura Matriarcale (Matriarkhat)

    • Il modello di “schisma” è spesso un modello patriarcale: il “figlio” (studente maschio) deve “uccidere” (simbolicamente o metaforicamente) il “padre” (maestro) per stabilire la propria autorità e lignaggio.

    • L’Asgarda opera su un modello matriarcale. L’autorità non si ottiene rovesciando la madre, ma ricevendo la benedizione dalla madre. Le Maestre (Kharakternytsi) non diventano tali “ribellandosi” a Tarnovska, ma dimostrando di essere le custodi più fedeli della sua visione. L’autorità è conferita, non presa. Questa struttura psicologica e culturale rende lo “schisma” (e quindi la creazione di un nuovo “stile”) quasi impensabile.

Per queste ragioni, non esistono “stili” di Asgarda, e probabilmente non esisteranno finché la Casa Madre di Leopoli e la sua fondatrice manterranno la loro autorità centrale.


PARTE III: LE “SCUOLE ANTICHE” – LE INFLUENZE E LE RADICI FORMATIVE

Se non esistono stili di Asgarda, la disciplina è comunque una sintesi di diverse “scuole” di pensiero, tecnica e filosofia che l’hanno preceduta. La richiesta di “scuole antiche” collegate all’Asgarda non può essere soddisfatta letteralmente (nessuno praticava l’Asgarda nel 1500), ma può essere soddisfatta analizzando le “scuole” di influenza che Kateryna Tarnovska ha magistralmente intrecciato.

Queste sono le vere “scuole antiche” dell’Asgarda, i suoi mattoni fondamentali.

1. La Scuola Marziale Precorritrice: Hopak Bojovyj (Бойовий Гопак)

Questa è la “scuola” più importante, l’influenza diretta, la matrice da cui l’Asgarda è nata. L’Asgarda è una costola (o un’evoluzione) del movimento di rinascita marziale ucraino noto come Hopak Bojovyj (Hopak da Combattimento).

  • Fondatore e “Casa Madre”: La scuola del Hopak Bojovyj è stata fondata e codificata da Volodymyr Pylat, anch’egli a Leopoli e anch’egli negli stessi anni formativi (fine anni ’80 – inizio anni ’90). La sua “Casa Madre” è la Tsentral’na Shkola Boyovoho Hopaka (Scuola Centrale di Hopak Bojovyj).

  • La “Scuola” Tecnica: Pylat (un maestro di Karate) fece ciò che Tarnovska avrebbe fatto in seguito: sintetizzò. La sua “scuola” combinava:

    1. Le tecniche di calcio acrobatiche della danza Hopak popolare (la fonte “antica”).

    2. La struttura di allenamento, i pugni e le parate del Karate Kyokushin.

    3. Elementi di lotta e Sambo.

  • La “Scuola” Filosofica: Il Hopak Bojovyj è una “scuola” filosofica completa in sé. Il suo obiettivo è la rinascita dell’ideale del Kozak (Cosacco). Il suo percorso di maestria (ha anch’esso dei stupeni, o livelli) è pensato per forgiare il moderno patriota ucraino sull’archetipo del guerriero delle steppe. I livelli di maestria hanno nomi come Zhovtyak (Novizio), Sokil (Falco), Yastrub (Astore), fino al culmine del Kharakternyk (lo sciamano-guerriero, lo stesso termine che l’Asgarda adotterà al femminile).

  • Il Collegamento con Asgarda: Kateryna Tarnovska era una praticante e istruttrice di alto livello all’interno di questa scuola. L’Asgarda, quindi, condivide il 100% del suo DNA marziale iniziale con il Hopak Bojovyj.

  • La “Scuola Antica” di Asgarda è il Hopak Bojovyj. Tarnovska ha preso questo sistema e lo ha filtrato attraverso la sua intuizione critica:

    • Ha tenuto: L’acrobazia, i calci, l’uso delle armi cosacche (sciabola), la struttura dei livelli, l’idea del Kharakternyk, l’orgoglio patriottico.

    • Ha respinto (o modificato): L’archetipo maschile (Kozak), la biomeccanica maschile, l’ambiente di allenamento misto.

    • Ha aggiunto: L’archetipo femminile (Amazzone/Berehynia), l’esclusività femminile, un’enfasi ancora maggiore sulla fluidità e la flessibilità.

2. La Scuola Tecnica Fantasma: Il Karate (e il Sambo Sovietico)

Nascosta dietro il Hopak Bojovyj c’è un’altra “scuola antica” (nel senso di preesistente): le arti marziali che hanno formato i fondatori stessi.

  • Il Karate: Come Volodymyr Pylat, molti “ricostruttori” ucraini degli anni ’80 e ’90 provenivano da un background di Karate clandestino (spesso stili duri come il Kyokushin). Questa “scuola” di pensiero giapponese ha fornito la struttura per l’Asgarda.

    • L’idea del zal (dojo).

    • L’idea di una gerarchia formale (Nastavnyk/Sensei).

    • L’idea di una progressione a livelli (Stupeni/Kyu-Dan).

    • L’idea di praticare le tecniche a vuoto (Kihon).

    • L’idea delle forme (Kombinatsiya / Kata). Sebbene l’Asgarda abbia rifiutato la rigidità e la filosofia giapponese, la sua struttura pedagogica è inequivocabilmente erede della “scuola” del Karate.

  • Il Sambo: Il Sambo (l’arte marziale sovietica) era l’unico sistema di grappling formalmente insegnato e promosso in URSS. È quasi certo che elementi della “scuola” del Sambo (in particolare le leve articolari e le proiezioni) siano confluiti nel patrimonio tecnico sia del Hopak Bojovyj sia, di conseguenza, dell’Asgarda, sebbene siano stati “ripuliti” dalla loro origine sovietica e ri-etichettati come tecniche “cosacche”.

3. La Scuola di Movimento: La Ginnastica Acrobatica Sovietica

Questa è un’influenza cruciale, una “scuola” a sé stante. L’Unione Sovietica aveva il miglior sistema di ginnastica e acrobatica del mondo. Questa “scuola” non era un’arte marziale, ma un sistema scientifico di sviluppo del corpo.

  • L’Asgarda e il Hopak Bojovyj non avrebbero potuto sviluppare la loro spettacolare Akrobatyka senza attingere alla metodologia di allenamento della “scuola” ginnica sovietica.

  • La progressione sicura per imparare rotolamenti, flip, verticali, e la comprensione del condizionamento del “core” necessario per eseguirli, provengono da questa tradizione.

  • L’estetica fluida e acrobatica dell’Asgarda è un matrimonio tra l’eredità “selvaggia” della danza Hopak e la disciplina scientifica della “scuola” di ginnastica.

4. Le “Scuole” Ancestrali: Amazzoni e Berehynie

Infine, le “scuole antiche” più importanti per l’Asgarda sono quelle spirituali e archetipiche.

  • La Scuola dell’Amazzone: Non è una scuola fisica, ma un canone di leggende (Erodoto, Ippocrate) e prove archeologiche (i kurgan). Questa “scuola” insegna la filosofia della Volya (Libertà/Volontà), l’uso dell’arco e della sciabola, e l’indipendenza femminile.

  • La Scuola della Berehynia: È la “scuola” del folklore ucraino. La sua aula è la casa della nonna (babusya), la sua lezione è la canzone popolare (narodna pisnya), e il suo libro di testo è la Vyshyvanka (la camicia ricamata). Questa “scuola” insegna la filosofia della protezione, del radicamento, della comunità (Rid) e della spiritualità legata alla terra (Zemlya).

L’Asgarda, quindi, non ha stili, ma è essa stessa una sintesi di almeno cinque “scuole” preesistenti: Hopak Bojovyj (marziale), Karate (strutturale), Ginnastica (metodologica), Amazzone (filosofia guerriera) e Berehynia (filosofia spirituale).


PARTE IV: LE “SCUOLE MODERNE” – I CUGINI E I CONTEMPORANEI

Se il Hopak Bojovyj è il “padre” marziale dell’Asgarda, esistono altri “cugini” e “contemporanei” sulla scena delle arti marziali ucraine. Questi non sono “stili” di Asgarda, ma sono altre “scuole” moderne e ricostruite che si sono sviluppate nello stesso fertile terreno culturale. Analizzarle serve a definire ulteriormente l’Asgarda per contrasto.

1. Hopak Bojovyj (come Scuola Contemporanea)

Oggi, l’Asgarda e il Hopak Bojovyj coesistono a Leopoli e in Ucraina. Sono “scuole” diverse che condividono una radice comune.

  • Asgarda: Come abbiamo visto, è esclusivamente femminile, olistica (Corpo-Mente-Spirito), e focalizzata sulla sintesi Amazzone-Berehynia. È un Shlyakh (Percorso) interiore.

  • Hopak Bojovyj: Rimane un’arte praticata principalmente da uomini (sebbene aperta alle donne). È più sportiva nel suo orientamento (ha competizioni, smagannya) e la sua filosofia rimane centrata sul Kozak. L’estetica è simile (acrobazia), ma l’energia è diversa: più marziale-militare e meno mistico-femminile.

2. Spas (Спас): La Scuola della “Sopravvivenza” Cosacca

Un’altra importantissima “scuola” di ricostruzione ucraina è lo Spas.

  • Filosofia: Il nome “Spas” deriva dal termine per “Salvatore” o “Salvezza”. È un’arte marziale che, secondo i suoi proponenti (come Anatoliy Shulyak), è l’autentico sistema di combattimento e sopravvivenza dei Cosacchi di Zaporizhzhja, tramandato in segreto all’interno di certe famiglie (Rid).

  • Stile Tecnico: Rispetto all’acrobazia fiorita del Hopak/Asgarda, lo Spas è spesso descritto come più pragmatico, diretto e brutale. C’è meno enfasi sui salti e più sul movimento fluido (Plastunstvo), sul combattimento ravvicinato e sull’uso spietato del coltello e della sciabola. È meno “danza” e più “combattimento”.

  • Contrasto con l’Asgarda: Se Asgarda è la Kharakternytsia (la sciamana), lo Spas è il Plastun (l’esploratore/ricognitore). Sebbene entrambi provengano dall’eredità cosacca, lo Spas si concentra sulla “scuola” della sopravvivenza pragmatica, mentre l’Asgarda si concentra sulla “scuola” della rinascita olistica e femminile. Alcuni praticanti di Spas hanno persino stili interni, come la “Scuola del Fiume” o la “Scuola della Steppa”, mostrando una frammentazione che l’Asgarda evita.

3. Hortyn’ (Хортинг): La Scuola come “Sport” Nazionale

Il contrasto più netto con l’Asgarda è fornito dalla “scuola” moderna di Hortyn’.

  • Fondazione: È un’arte marziale creata nel 2009 da Eduard Yeromenko. Non pretende di essere una “ricostruzione” di un’arte perduta, ma una sintesi moderna creata per lo sport. Il nome deriva dall’isola di Khortytsia, il cuore storico della Sich Cosacca.

  • Stile Tecnico: È essenzialmente un’MMA (Mixed Martial Arts) ucraina. Il suo curriculum è progettato per la competizione sportiva e fonde tecniche di pugno (Boxe), calci (Hopak/Karate) e lotta (Sambo/Judo).

  • La “Scuola” come Federazione Sportiva: Hortyn’ è strutturato come uno sport moderno. Ha una Federazione Internazionale, campionati mondiali, categorie di peso, arbitri e un regolamento preciso.

  • Il Contrasto Definitivo con l’Asgarda:

    • Hortyn’ è uno Sport. Asgarda è un Shlyakh (Percorso).

    • Hortyn’ è Globale. Cerca attivamente di diffondersi nel mondo e di essere riconosciuto come sport. Asgarda è Nazionale. È focalizzata sulla donna ucraina e sulla sua terra (come discusso nel Punto 11 sulla situazione in Italia).

    • Hortyn’ è Competitivo. Il suo obiettivo è produrre campioni. Asgarda è Olistica. Il suo obiettivo è produrre Kharakternytsi.

    • Hortyn’ ha Regole. Proibisce colpi agli occhi, alla gola, ecc. Asgarda è Senza Regole. Include queste tecniche “sporche” (come da Punto 7) perché è anche un sistema di autodifesa (Samozakhyst).

L’esistenza di queste altre “scuole” moderne (Hopak Bojovyj, Spas, Hortyn’) è ciò che permette all’Asgarda di definire la sua nicchia unica. Non è l’unica arte ucraina, ma è l’unica ad essere un sistema olistico, marziale, acrobatico, spirituale e totalmente ed esclusivamente femminile.


PARTE V: LA STRUTTURA DELLA “SCUOLA” ASGARDA – LA RETE DI TRASMISSIONE

Se la “Casa Madre” è il cervello e la filosofia ne impedisce la frammentazione, come funziona la “scuola” Asgarda nella pratica quotidiana? Come si diffonde l’insegnamento mantenendo l’unità?

La “scuola” Asgarda è un’organizzazione basata su un modello di controllo qualità centralizzato e trasmissione diretta.

1. La Scuola come Iniziazione: I Sette Livelli (Stupeni)

La “scuola” è un percorso codificato. Non ci si iscrive a “Asgarda per principianti” o “Asgarda fitness”. Ci si iscrive al Percorso (Shlyakh) e si inizia il cammino attraverso i Sette Livelli di Maestria.

Questo curriculum unificato garantisce che un’allieva al Terzo Livello a Kiev abbia esattamente le stesse competenze, conoscenze filosofiche e abilità acrobatiche di un’allieva al Terzo Livello a Leopoli. Il curriculum è il primo meccanismo che impedisce la formazione di “stili”.

2. La Scuola come Lignaggio: Il Ruolo delle Kharakternytsi

Come accennato, l’espansione dell’Asgarda è controllata non da un manuale di franchising, ma da un lignaggio umano.

Il processo è questo:

  1. Una donna (es. di Kiev) viaggia a Leopoli e si allena per anni alla Casa Madre.

  2. Dimostra una padronanza eccezionale non solo della tecnica, ma della filosofia, della storia e della spiritualità.

  3. Raggiunge i livelli più alti (Sesto, Settimo) e viene riconosciuta da Kateryna Tarnovska come una vera Kharakternytsia (Maestra).

  4. A questo punto, Tarnovska le conferisce l’autorità e la benedizione di tornare a Kiev e aprire una filiala (una scuola).

  5. Questa Maestra non è indipendente. È un’emissaria della Casa Madre. È in costante contatto con Leopoli, porta le sue allieve migliori agli esami a Leopoli e torna lei stessa a Leopoli per la formazione continua.

Questo sistema crea una “scuola” che è un corpo clonato, non una progenie diversificata. È l’unico modo per garantire che l’essenza olistica (e non solo la parte fisica/acrobatica) venga trasmessa intatta.

3. La Scuola come Rito: Il “Tabir” (Il Campo nei Carpazi)

Infine, la “scuola” Asgarda esiste anche in una forma non permanente ma essenziale: il Tabir (campo di addestramento).

Come descritto (Punto 9), le sessioni tipiche avvengono nel zal. Ma i segreti più profondi, l’allenamento spirituale e le prove di resistenza più dure avvengono in questi ritiri intensivi, spesso nei monti Carpazi.

  • La Scuola della Natura: Il Tabir è la “scuola” dove le praticanti lasciano il zal (l’ambiente controllato) e imparano dalla “scuola antica” della Natura (Pryroda). È qui che praticano la meditazione nel fiume ghiacciato, che si allenano a piedi nudi sulla terra (Zemlya), che praticano con la sciabola all’alba.

  • La Scuola Centralizzata: Il Tabir è anche un momento organizzativo cruciale. Spesso è guidato dalla stessa Tarnovska e riunisce le allieve più avanzate di tutte le filiali (Leopoli, Kiev, ecc.).

  • Funzione: Questo serve a due scopi:

    1. Ricalibrazione: La Maestra Suprema può osservare tutte le sue allieve avanzate e le sue istruttrici, correggendo eventuali “deviazioni” dottrinali o tecniche che potrebbero essere emerse.

    2. Rafforzamento della Sestrynstvo: Riunendo donne di scuole diverse in un ambiente estremo, si rafforzANO i legami comunitari, assicurando che la lealtà sia verso l’Asgarda nel suo complesso, e non solo verso la propria “scuola” locale.

Il Tabir è l’ultimo meccanismo di controllo che assicura che, nonostante la distanza geografica, tutte le praticanti di Asgarda rimangano parte di un’unica “scuola” filosofica e spirituale.

Conclusione

In sintesi, la struttura degli “stili e delle scuole” dell’Asgarda è un capolavoro di ingegneria filosofica e organizzativa.

  • Non esistono “stili” perché la frammentazione è un anatema per la filosofia dell’Armonia, della Sorellanza e della Missione Nazionale.

  • Esiste un’unica “Casa Madre” (la Scuola di Leopoli), la cui autorità è assoluta e incarnata dalla fondatrice Kateryna Tarnovska.

  • Le “scuole antiche” collegate sono le sue influenze: il Hopak Bojovyj (matrice marziale), il Karate (struttura), la Ginnastica (metodologia) e il Folklore (spiritualità).

  • Le “scuole moderne” sono i suoi contemporanei (Spas, Hortyn’), la cui esistenza serve, per contrasto, a definire l’unicità dell’Asgarda come il solo sistema marziale olistico esclusivamente femminile dell’Ucraina.

  • La rete di “scuole” fisiche (le filiali) è una rete di trasmissione centralizzata, unificata da un curriculum standard, da un lignaggio di maestre autorizzate, e da rituali collettivi come il Tabir.

L’Asgarda non è una federazione di scuole; è una singola scuola con molte aule.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

La ricerca della presenza dell’arte marziale Asgarda in Italia apre un capitolo affascinante e paradossale. Se un praticante o un ricercatore italiano cercasse un dojo di Karate, una palestra di MMA o un kwoon di Kung Fu, troverebbe centinaia di opzioni, federazioni, stili e maestri. Se cercasse una scuola (Shkola) di Asgarda, troverebbe un vuoto.

La situazione dell’Asgarda in Italia è definita, in modo netto e inequivocabile, dalla sua totale assenza in qualsiasi forma ufficiale, federale o scolastica riconosciuta.

Questa assenza non è casuale. Non è un segno di “fallimento” della disciplina nel diffondersi, né un indicatore della sua scarsa rilevanza. Al contrario, l’assenza dell’Asgarda in Italia (e, di fatto, in quasi tutto il mondo al di fuori dell’Ucraina) è la prova più tangibile del suo successo filosofico e la conseguenza diretta e intenzionale della sua stessa natura.

Per comprendere appieno la “situazione in Italia”, non si deve cercare un elenco di palestre che non esistono. Si deve, piuttosto, condurre un’analisi approfondita e stratificata del perché questo vuoto esista, quali barriere (filosofiche, culturali, linguistiche e strutturali) la rendano un’arte intrinsecamente non esportabile.

Questo capitolo, pertanto, non sarà un elenco di indirizzi. Sarà un’indagine sulle ragioni di un’assenza che è, in sé, la più chiara definizione dell’identità dell’Asgarda.


PARTE I: L’EVIDENZA FATTUALE – IL PANORAMA DEL “VUOTO” ITALIANO

Un’analisi rigorosa della situazione attuale sul territorio italiano, condotta attraverso la consultazione di registri sportivi, motori di ricerca e database di associazioni, porta a una conclusione univoca.

1. Assenza di Federazioni e Enti di Promozione Sportiva

In Italia, la pratica sportiva e marziale è generalmente organizzata attraverso Federazioni Nazionali (come FIJLKAM per Judo, Lotta, Karate, Arti Marziali) o Enti di Promozione Sportiva (EPS) riconosciuti dal CONI (come CSEN, AICS, ASI, UISP).

  • Nessun Riconoscimento CONI: Non esiste alcuna federazione affiliata al Comitato Olimpico Nazionale Italiano che riconosca, gestisca o promuova l’Asgarda.

  • Assenza negli EPS: L’Asgarda non compare nei settori “Arti Marziali Orientali”, “Arti Marziali Miste” o “Difesa Personale” di nessuno dei principali Enti di Promozione Sportiva. La sua natura olistica e spirituale, unita all’assenza di competizioni, la rende “illegibile” per queste strutture burocratiche, che sono primariamente orientate all’organizzazione di gare, corsi di formazione e al tesseramento sportivo.

Questa assenza federale è il primo indicatore che non si tratta di un’attività strutturata sul territorio.

2. Assenza di “Filialy” (Filiali) Riconosciute dalla Casa Madre

Come analizzato nel Punto 10 (Stili e Scuole), l’Asgarda è un sistema monolitico e centralizzato. L’unica autorità che può certificare una “scuola” di Asgarda è la Casa Madre (Shkola-Maty) di Leopoli, diretta dalla fondatrice Kateryna Tarnovska.

  • Una ricerca delle filiali ufficiali (filialy) mostra una presenza limitata e controllata quasi esclusivamente all’interno dei confini dell’Ucraina (principalmente Leopoli e Kiev).

  • Non esistono, ad oggi, scuole ufficiali o istruttrici (Kharakternytsi) autorizzate da Kateryna Tarnovska ad operare, insegnare o rappresentare l’Asgarda in Italia.

  • Di conseguenza, non esistono siti internet italiani cliccabili, indirizzi fisici o contatti e-mail di scuole Asgarda in Italia, semplicemente perché tali scuole non esistono.

3. Assenza nel Panorama Mediatico e Commerciale

A parte rari articoli giornalistici o reportage (spesso traduzioni di articoli internazionali della Reuters o della BBC) che descrivono il fenomeno in Ucraina come una “curiosità” (le “Amazzoni Ucraine”, vedi Punto 6), non esiste un’industria commerciale legata all’Asgarda in Italia.

Non si trovano:

  • DVD didattici.

  • Manuali tecnici tradotti in italiano.

  • Seminari o stage tenuti da maestre ucraine in tour.

La disciplina è completamente al di fuori dei circuiti commerciali marziali. La sua “situazione” in Italia è, quindi, una situazione di totale estraneità.


PARTE II: LE RAGIONI DELL’ASSENZA – I QUATTRO “MURI” FILOSOFICI DELL’INESPORTABILITÀ

Il vuoto descritto nella Parte I non è un caso. È il risultato di quattro “muri” filosofici e strutturali che Kateryna Tarnovska ha eretto (consapevolmente o meno) attorno alla sua creazione, rendendola un sistema culturalmente specifico e intrinsecamente non globalizzabile.

1. Il Muro dell’Identità: Un’Arte Marziale “Nazional-Specifica”

Questa è la barriera più alta e insormontabile. L’Asgarda non è un’arte marziale universale come la Boxe o il Brazilian Jiu-Jitsu. Non è un sistema filosofico astratto come il Tai Chi Chuan, che può essere praticato da chiunque, ovunque.

L’Asgarda è un’arte marziale etno-nazionalista (nel senso culturale e di rinascita, Vidrodzhennya).

  • La Domanda Fondamentale: Come discusso nella filosofia (Punto 2), l’Asgarda è un sistema progettato per rispondere a una domanda molto precisa: “Chi è la donna Ucraina?”. È un percorso per riconnettere le donne ucraine moderne con un’identità ancestrale specifica (Amazzoni Scite, Berehynie Slave, Kozachky) e con un territorio specifico (le steppe, i Carpazi).

  • L’Irrilevanza della Domanda in Italia: Questa domanda, che è il motore spirituale della disciplina, è culturalmente irrilevante per una donna italiana. Una praticante a Roma, Milano o Palermo non ha alcun legame ancestrale con le Berehynie. Il suo retroterra culturale è fatto di Sibille, Vestali, dee romane o sante cattoliche.

  • L’Incongruenza Archetipica: Chiedere a una donna italiana di “risvegliare il sangue delle Amazzoni Scite” o di “onorare la memoria delle Kozachky” sarebbe un atto di appropriazione culturale vuoto e artificiale. Sarebbe come chiedere a una donna di Kiev di praticare un’arte marziale basata sul risveglio della virtus del legionario romano o sulla trance della Taranta pugliese.

  • Patriottismo come Prerequisito: L’Asgarda è un atto di patriottismo ucraino (Punto 6). La sua pratica è una forma di resistenza culturale e di affermazione nazionale. Come potrebbe una non-ucraina partecipare a questo atto con la stessa sincerità?

Senza questa connessione identitaria, l’Asgarda praticata in Italia verrebbe immediatamente svuotata del suo pilastro Spirituale e Mentale, riducendosi a ciò che non è: una semplice ginnastica acrobatica (il pilastro Corporeo).

2. Il Muro della Lingua: L’Insuperabilità della “Mova”

L’Asgarda è un sistema linguisticamente sigillato. Come analizzato (Punto 10), la scelta di usare esclusivamente la lingua ucraina (Mova) non è un dettaglio, ma un atto politico e filosofico.

  • Terminologia come Filosofia: L’intero corpus tecnico e filosofico è in ucraino (Punto 12). Termini come Kharakternytsia, Berehynia, Plastunstvo, Kombinatsiya, Shablya non sono solo “parole”. Sono concetti-contenitore che portano con sé secoli di folklore, storia e spiritualità.

  • L’Impossibilità della Traduzione: Come si traduce Kharakternytsia in italiano? “Sciamana-guerriera”? È una traduzione letterale che perde tutta la risonanza culturale del termine cosacco originale. Come si traduce la filosofia della Berehynia (la protettrice del focolare e della stirpe, Rid) senza scrivere un saggio ad ogni comando?

  • La Pratica Didattica: Una tipica seduta di allenamento (Punto 9) non è muta. L’istruttrice (Nastavnyk) guida la meditazione, racconta gli aneddoti storici e motiva le allieve in ucraino.

  • Lo Scenario Italiano: Immaginiamo una scuola a Roma. L’istruttrice dovrebbe essere perfettamente bilingue? Se parlasse italiano, dovrebbe usare i termini ucraini (risultando incomprensibile) o tradurli (commettendo un’eresia filosofica)? E se le allieve fossero italiane, come potrebbero accedere agli studi di storia, folklore e mitologia (parte integrante dei Sette Livelli) che esistono quasi esclusivamente in lingua ucraina?

Il muro linguistico non è solo una barriera alla comunicazione; è una barriera alla trasmissione dell’anima (Dukh) della disciplina. L’Asgarda non può essere “parlata” in italiano senza cessare di essere Asgarda.

3. Il Muro della Struttura: Il Modello “Matriarcale” contro il “Franchise”

Questa è la barriera organizzativa, discussa nel Punto 10. L’Asgarda non è un “prodotto” da esportare. È un “lignaggio” da proteggere.

  • Il Rifiuto del “Franchise”: Arti marziali come il Krav Maga o il Brazilian Jiu-Jitsu si sono diffuse globalmente usando un modello di “franchise”: si fa un corso istruttori intensivo (spesso a pagamento), si ottiene un certificato, e si apre la propria scuola affiliata.

  • Il Modello Asgarda: L’Asgarda utilizza un modello matriarcale-iniziatico. Per diventare un’istruttrice autorizzata (una Kharakternytsia), una donna deve:

    1. Trasferirsi (o essere) a Leopoli.

    2. Allenarsi per anni (probabilmente un decennio) direttamente alla Casa Madre.

    3. Progredire attraverso tutti i Sette Livelli (Stupeni), che non sono solo fisici, ma richiedono prove di maturità intellettuale e spirituale.

    4. Dimostrare una lealtà assoluta alla visione della fondatrice.

    5. Ottenere la benedizione personale di Kateryna Tarnovska per aprire una filiala.

  • L’Improbabilità Statistica: Questo processo è un filtro talmente stretto che è quasi impossibile da superare per una straniera. Richiede un livello di dedizione (e di trasferimento della propria vita in Ucraina) che va oltre la semplice passione marziale. È una vocazione, non una carriera.

  • La Protezione dalla Diluizione: Questo muro strutturale protegge l’Asgarda dalla “sportivizzazione” e dalla “commercializzazione”. Impedisce che un’istruttrice di Pilates in Italia veda i video su YouTube, segua un seminario di un weekend e apra un corso di “Asgarda-Fitness”. L’assenza di Asgarda in Italia è il segno che questo “sistema immunitario” organizzativo sta funzionando perfettamente.

4. Il Muro della Finalità: Autodifesa Culturale vs. Autodifesa Globale

L’Asgarda insegna tecniche di autodifesa (Samozakhyst), ma la sua finalità è diversa da quella di un corso di difesa personale occidentale.

  • L’Autodifesa Occidentale (Italiana): In Italia, un corso di difesa personale femminile è solitamente pragmatico e a breve termine. Il suo scopo è insegnare a una donna, nel minor tempo possibile, come gestire scenari di aggressione comuni (scippo, stupro, violenza domestica) usando tecniche semplici ed efficaci (es. Krav Maga). L’obiettivo è la sopravvivenza individuale.

  • L’Autodifesa Asgarda: L’Asgarda ha una finalità più profonda. L’obiettivo non è solo la sopravvivenza dell’individuo, ma la sopravvivenza della cultura. L’archetipo della Berehynia (Punto 2) non è solo la “donna che si difende”, ma la “donna che protegge“: protegge la sua famiglia, la sua stirpe (Rid), la sua lingua, la sua terra.

  • L’Incongruenza: Una donna italiana che cerca un corso di autodifesa vuole strumenti pratici per sentirsi sicura in metropolitana. Non cerca (e probabilmente non sarebbe interessata) un percorso decennale che include lo studio della mitologia Scita, la meditazione nei fiumi e l’apprendimento della lingua ucraina per diventare una “protettrice della nazione”.

La “situazione” italiana è quindi di incompatibilità di mercato – non in senso commerciale, ma in senso filosofico. La “domanda” italiana è per il prodotto (autodifesa rapida), mentre l’Asgarda offre un processo (trasformazione culturale a vita).


PARTE III: POSSIBILITÀ IPOTETICHE E “FALSI POSITIVI”

Nonostante questa assenza ufficiale, un ricercatore deve, per dovere di cronaca e imparzialità, esplorare le possibilità “nascoste” o le confusioni che potrebbero sorgere.

1. Lo Scenario della Diaspora: La Pratica Informale (La “Scuola Invisibile”)

Questa è l’unica possibilità realistica per una “presenza” Asgarda in Italia, ma è una presenza che rimarrebbe invisibile e privata.

  • La Comunità Ucraina in Italia: L’Italia ospita una delle più grandi comunità di diaspora ucraina in Europa (centinaia di migliaia di persone, prevalentemente donne).

  • L’Ipotesi: È statisticamente possibile, se non probabile, che tra queste centinaia di migliaia di donne ci siano alcune che hanno praticato Asgarda a Leopoli o a Kiev prima di emigrare.

  • La Pratica: È plausibile che queste donne si incontrino privatamente (in un parco, in un centro culturale ucraino, in una palestra affittata) per allenarsi insieme.

  • Perché non è una “Scuola Italiana”?

    • Primo: Questo non sarebbe un “Ente italiano”. Sarebbe un atto della comunità ucraina per preservare la propria identità all’estero, non per “diffondere” l’arte agli italiani.

    • Secondo: Queste sessioni sarebbero quasi certamente in lingua ucraina, per sole donne ucraine, e focalizzate tanto sulla Sestrynstvo (il ritrovarsi come comunità) quanto sulla tecnica.

    • Terzo: Non avrebbero siti web italiani, non farebbero pubblicità e non sarebbero interessate a integrarsi con il CONI.

Quindi, se anche l’Asgarda fosse “presente” in Italia in questa forma, sarebbe una “scuola invisibile” che conferma, anziché negare, la sua natura di arte nazionale-specifica.

2. La Confusione con le “Scuole Cugine”: Hopak, Spas e Hortyn’

Un italiano potrebbe cercare “arti marziali ucraine” e trovare qualcosa, creando un “falso positivo”.

  • Hopak Bojovyj: Come analizzato (Punto 10), il “padre” marziale dell’Asgarda, il Hopak Bojovyj, è un’arte mista (maschi e femmine) ed è più orientata allo sport e alla diffusione internazionale. Ha una Federazione Internazionale (International Federation of Combat Hopak) che cerca attivamente di creare filiali.

    • Riferimento: Federazione Internazionale di Hopak Bojovyj (organizzazione non italiana, ma l’ente di riferimento per la pratica): http://hopak.org.ua/

    • È possibile che questa federazione abbia (o abbia avuto in passato) contatti o piccole scuole in Italia, magari all’interno della diaspora ucraina. Ma è cruciale ribadire: il Hopak Bojovyj non è l’Asgarda. È un’arte mista, con una diversa enfasi filosofica (il Kozak invece della Berehynia-Amazzone).

  • Hortyn’ (Хортинг): Come discusso (Punto 10), questo è un MMA ucraino moderno. È uno sport da combattimento progettato per la competizione e l’esportazione.

    • Riferimento: Federazione Mondiale di Hortyn’ (organizzazione non italiana): http://www.horting.org.ua/

    • È molto più probabile che una federazione sportiva italiana di MMA o discipline affini possa aver assorbito o avere contatti con la federazione di Hortyn’.

  • L’Imparzialità: È fondamentale, per imparzialità, non confondere queste arti. Se un ente italiano promuovesse l’Hopak Bojovyj o l’Hortyn’, non starebbe promuovendo l’Asgarda. La situazione dell’Asgarda in Italia rimane un vuoto.

3. L’Appropriazione Culturale: La “Sindrome di Xena” (Il Falso Asgarda)

Come discusso (Punto 6), esiste la possibilità teorica che un’istruttrice italiana, affascinata dall’estetica “Amazzone” vista su YouTube, crei un corso di “Asgarda-Fitness” o “Combattimento Acrobatico con Sciabola”.

  • Ad oggi, una ricerca per “Asgarda” in Italia non rivela questo fenomeno. Il nome è troppo di nicchia e la pratica (acrobazia estrema, sciabola) troppo complessa da imitare senza formazione.

  • Se un tale corso dovesse emergere, sarebbe un’appropriazione culturale e un “falso” totale, non avendo alcun legame con la Casa Madre di Leopoli, la filosofia, la lingua o la spiritualità. Sarebbe una “scuola” di qualcosa che non è Asgarda.


PARTE IV: L’ELENCO RICHIESTO – ORGANIZZAZIONI E RIFERIMENTI (E IL LORO VUOTO IN ITALIA)

Questa sezione risponde specificamente alle richieste del committente di fornire elenchi e link, mantenendo l’imparzialità e la neutralità attraverso una rigorosa aderenza ai fatti.

A. Elenco di Enti che si occupano di ASGARDA in Italia (con indirizzi e siti internet)

In ottemperanza ai principi di neutralità e accuratezza fattuale, a seguito di un’analisi approfondita dei registri pubblici del CONI, degli Enti di Promozione Sportiva e delle banche dati delle associazioni culturali e sportive italiane, si deve concludere quanto segue:

  • Non risulta alcun ente, federazione, associazione sportiva, associazione culturale o scuola (filiale) riconosciuta dalla Casa Madre di Leopoli che si occupi della promozione, diffusione o insegnamento dell’arte marziale Asgarda sul territorio della Repubblica Italiana.

  • Non esistono indirizzi fisici di sedi legali o palestre.

  • Non esistono siti internet cliccabili (.it o altro) di rappresentanze ufficiali Asgarda in Italia.

La situazione è di assenza totale e ufficiale.

B. Siti Internet (Cliccabili) delle Organizzazioni ASGARDA presenti in Italia

Coerentemente con il punto A, si ribadisce:

  • Nessuno. Non esistono organizzazioni Asgarda presenti in Italia, pertanto non esistono i relativi siti internet.

C. Elenco di Enti e Federazioni Europee e Mondiali di ASGARDA

Qui la struttura diventa chiara. L’Asgarda non ha una “federazione europea” o “mondiale” nel senso di un organo democratico multi-nazionale come la FIFA o la World Karate Federation.

L’Asgarda ha un unico organo di governo mondiale, che coincide con la sua fondazione.

  • Organizzazione Mondiale di Riferimento (Casa Madre):

    • Nome: Scuola Asgarda (Школа Асгарда, Shkola Asgarda)

    • Sede Centrale: Leopoli (Lviv), Ucraina.

    • Guida Filosofica e Tecnica: Kateryna Tarnovska (Fondatrice)

    • Sito Internet: L’organizzazione Asgarda non mantiene un sito web istituzionale stabile e multilingue (come un .com o .org). La sua comunicazione è primariamente interna o gestita attraverso canali di social media locali (come pagine Facebook specifiche per le filiali ucraine o canali Telegram) e contatti diretti. Questa scelta riflette la sua natura non commerciale e comunitaria.

D. Elenco di Enti Correlati (ma NON Asgarda) per Evitare Confusioni

Per fornire un servizio imparziale e completo, e per aiutare il ricercatore a non cadere in “falsi positivi”, è utile elencare le “scuole cugine” che hanno una struttura federale internazionale (e che quindi potrebbero avere contatti in Italia, sebbene non sia l’oggetto di questa ricerca):

  • Per il Hopak Bojovyj (Arte Marziale Ucraina Mista, Acrobatica):

    • Ente Mondiale: Federazione Internazionale di Hopak Bojovyj (Міжнародна Федерація Бойового Гопака)

    • Sito Internet: http://hopak.org.ua/ (Sito in ucraino, che mostra la sua struttura e i suoi tentativi di diffusione)

  • Per Hortyn’ (Sport da Combattimento Ucraino Moderno, MMA):

    • Ente Mondiale: Federazione Mondiale di Hortyn’ (World Horting Federation)

    • Sito Internet: http://www.horting.org.ua/ (Sito in ucraino e inglese, che mostra la sua chiara struttura sportiva e internazionale)

Si ribadisce con la massima chiarezza e neutralità: i due enti sopra elencati NON SONO ASGARDA. L’Asgarda rimane un’entità filosoficamente e organizzativamente separata, focalizzata sulle donne e sulla non-sportivizzazione.


PARTE V: CONCLUSIONE – IL SIGNIFICATO DELLA “SITUAZIONE ITALIANA”

La “situazione in Italia” dell’Asgarda è, in conclusione, uno specchio perfetto della sua identità.

L’assenza di Asgarda sul suolo italiano non è un vuoto in attesa di essere riempito. È una dichiarazione filosofica. È il risultato di un sistema che ha scelto la profondità culturale sulla larghezza globale; l’integrità dottrinale sulla commercializzazione; la specificità nazionale sull’universalismo astratto.

Mentre altre arti marziali si sono trasformate in prodotti globali, perdendo spesso la loro anima nel processo di “traduzione”, l’Asgarda ha scelto di rimanere saldamente radicata nella sua terra (Zemlya), parlando la sua lingua (Mova) e servendo la sua missione (Vidrodzhennya).

Per un italiano, la disciplina può e deve rimanere un oggetto di studio affascinante, un potente esempio di come un’arte marziale possa essere usata per la rinascita culturale, uno sguardo su un archetipo di forza femminile (la Berehynia-Amazzone) che è allo stesso tempo antico e radicalmente moderno.

Ma la sua pratica, nella sua forma autentica, rimane là dove è nata: un tesoro custodito gelosamente nel cuore pulsante di Leopoli. La situazione in Italia è, e per scelta filosofica probabilmente rimarrà, un’eco lontana e rispettosa.

TERMINOLOGIA TIPICA

Entrare nel mondo dell’Asgarda significa, prima di ogni altra cosa, imparare a parlare una nuova lingua. La terminologia (terminolohiya) dell’Asgarda non è un accessorio, un glossario da memorizzare a fondo libro, o un vezzo culturale. È la prima e più importante tecnica che la disciplina insegna. È la chiave d’accesso al suo universo filosofico, la sua barriera protettiva contro la diluizione e il suo atto di affermazione politica più potente.

A differenza delle arti marziali globalizzate, che si sono appoggiate alla lingua franca del giapponese (Dojo, Sensei, Kata, Kiai) o, più recentemente, dell’inglese (Takedown, Ground-and-Pound, Coach), l’Asgarda è un sistema linguisticamente sigillato. La scelta deliberata e intransigente di usare esclusivamente la lingua ucraina (Mova) è una dichiarazione filosofica fondamentale.

Questo capitolo non è un semplice dizionario. È un’immersione nella psicolinguistica dell’Asgarda, un’analisi di come le parole scelte da Kateryna Tarnovska e dalla tradizione culturale ucraina non solo descrivano la realtà della disciplina, ma la creino attivamente.


PARTE I: LA FILOSOFIA DELLA “MOVA” – PERCHÉ LA TERMINOLOGIA È TUTTO

Per comprendere l’elenco dei termini, bisogna prima comprendere il perché di questo apparente isolazionismo linguistico. L’uso esclusivo della Mova ucraina serve a tre scopi vitali che definiscono l’identità dell’arte.

1. L’Atto di Decolonizzazione (Dekolonizatsiya)

Questa è la ragione politica e storica più profonda. L’Asgarda è nata in un’Ucraina indipendente che lottava per liberarsi non solo politicamente, ma anche culturalmente da secoli di dominazione, prima dall’Impero Russo e poi dall’Unione Sovietica.

  • La Soppressione della Lingua: Per secoli, l’ucraino è stato attivamente soppresso, bandito (come con l’Ukaz di Ems del 1876) e deriso come un malorossiyskiy (un “piccolo russo”), un dialetto contadino, inferiore al “grande” russo. L’era sovietica ha continuato questa politica attraverso la russificazione (Rusyfikatsiya), imponendo il russo in tutti gli ambiti ufficiali, dall’esercito all’università.

  • Il Rifiuto della Lingua dell’Oppressore: Per Kateryna Tarnovska (fondatrice) e Volodymyr Pylat (fondatore del Hopak Bojovyj, la sua matrice), usare termini russi per la loro arte marziale nazionale sarebbe stato un controsenso, un atto di sottomissione.

  • L’Atto di “Scegliere” l’Ucraino: Ogni volta che un’istruttrice Asgarda dice Kombinatsiya invece del russo “Kombinatsiya” (pronuncia simile, ma scelta consapevole), o Nastavnytsia invece del russo “Instruktor”, sta compiendo un piccolo atto di decolonizzazione. Sta affermando: “La mia lingua è valida. La mia lingua è sufficiente. La mia lingua è la lingua del potere”.

2. L’Atto di Anti-Globalizzazione (Anty-Hlobalizatsiya)

In un mondo in cui la cultura è sempre più omologata (un dojo di Karate a Roma è identico a uno a New York), l’Asgarda si pone come un baluardo di specificità culturale.

  • Rifiuto dell’Importazione Giapponese: Perché usare Sensei (Maestro) quando la cultura ucraina ha la sua parola, Nastavnyk (Mentore/Guida)? Perché usare Kata (Forma) quando si può usare Kombinatsiya (Combinazione), un termine che meglio descrive la fluidità dell’arte? Usare termini giapponesi sarebbe stato un altro atto di sottomissione culturale, ammettere che l’autorità marziale risiede a Tokyo e non a Leopoli.

  • Rifiuto del Prestito Inglese: Allo stesso modo, l’inglese (la lingua franca globale) è evitato. Non si fa “sparring” (un termine sportivo), ma si pratica il sparing (un termine adottato ma specifico) o un “dialogo” (dialoh) controllato.

  • Il “Muro” Linguistico: La terminologia è un “muro”, una fortezza (Hard), come suggerisce il nome stesso As-garda. Protegge la disciplina dalla “diluizione” e dalla “commercializzazione”. Non si può fare un corso di “Asgarda-Fitness” in inglese. Per praticare l’Asgarda autentica, devi entrare nel suo mondo linguistico. Questo filtra immediatamente i praticanti casuali da quelli devoti, preservando la purezza (Punto 10) della Casa Madre.

3. L’Atto di Invocazione Spirituale (Zaklyk Dukhiv)

In una visione del mondo olistica e in parte sciamanica come quella dell’Asgarda, le parole non sono solo etichette. Le parole hanno potere. Sono suoni (zvuky) che invocano un’energia.

  • Le Parole come Talismani: Pronunciare la parola Berehynia non è solo un modo per riferirsi a un archetipo. È un’invocazione. È un modo per chiamare a sé quell’energia di protezione, di radicamento, di potere femminile ancestrale.

  • Il Suono della Terra (Zvuk Zemli): La lingua ucraina, con le sue specifiche sonorità (ad esempio la “г” gutturale, diversa dalla “g” russa, o la “и” profonda), è vista come il suono della terra ucraina (Chornozem). Parlare in ucraino durante l’allenamento è un modo per sintonizzarsi (nalashtuvannya) con la vibrazione della propria terra ancestrale.

Imparare la terminologia dell’Asgarda, quindi, non è un esercizio intellettuale. È un’iniziazione spirituale. È il primo passo per diventare una Kharakternytsia.


PARTE II: IL LESSICO CONCETTUALE E SPIRITUALE – LE PAROLE DELL’ANIMA (SLOVA DUSHI)

Le parole più importanti dell’Asgarda non descrivono tecniche fisiche, ma stati dell’essere e concetti filosofici. Sono le parole-chiave che definiscono l’intero sistema.

Asgarda (Асгарда)

  • Pronuncia: Ahs-GAR-dah

  • Analisi: La parola stessa è un manifesto. Come analizzato (Punto 3, Punto 6), è una parola composta:

    • As (Ас): Una radice antica e potente. Può riferirsi agli Asi (un antico popolo guerriero, forse gli Iazigi, imparentati con i Sarmati). Può anche essere interpretata filosoficamente come l’ “Io” (Az in slavo antico) o il “Divino”.

    • Hard / Gard (Гард): Una radice germanico-slava per “fortezza”, “recinto”, “città” (come in Nov-gorod).

  • Significato Profondo: Non è solo un nome. È una “Fortezza Divina”, una “Cittadella delle Guerriere”, un “Giardino Protetto”. Il nome è la funzione della scuola: creare uno spazio sicuro (Bezpechnyy Prostir) e fortificato dove l’essenza divina della donna-guerriera può essere coltivata.

Kharakternytsia (Характерниця)

  • Pronuncia: Kha-rak-TEHR-ny-tsya (con una “kh” gutturale, come nel tedesco “Bach”).

  • Analisi: Questa è la parola più complessa e importante, che definisce l’obiettivo ultimo dell’Asgarda (Punto 5).

    • Radice: Kharakter (Характер): Una parola di origine greca che significa “carattere”, ma in ucraino ha una connotazione più profonda: “essenza spirituale”, “temperamento”, “forza d’animo”.

    • Suffisso: -nytsia (ниця): Un suffisso femminile che indica un agente o un ruolo (“colei che fa/è”).

  • Significato Profondo: Il termine è la femminilizzazione diretta del leggendario Kharakternyk (Характерник), lo sciamano-guerriero cosacco (Punto 6). La creazione di questa parola è un atto linguistico rivoluzionario: Tarnovska ha preso il più alto ideale spirituale-marziale maschile della storia ucraina e lo ha reclamato per le donne. La Kharakternytsia non è solo una “Maestra”; è “Colei che incarna l’Essenza Spirituale Guerriera”, la sciamana moderna, l’apice del percorso.

Berehynia (Берегиня)

  • Pronuncia: Be-re-HY-nya (con la “h” aspirata, non muta).

  • Analisi: L’archetipo spirituale indigeno (Punto 2, Punto 6).

    • Radice: Berehty (Берегти): Un verbo slavo fondamentale che significa “proteggere”, “custodire”, “conservare”, “tenere al sicuro”. È un concetto di protezione attiva, ma anche di cura (come “preservare” un’eredità).

  • Significato Profondo: La parola è la sua funzione. La Berehynia è “La Protettrice”. Non è la “Dea Madre” (un concetto più passivo/fertile), né la “Valchiria” (una figura puramente marziale). È la custode armata del focolare, della famiglia (Rid) e della nazione. È l’aspetto difensivo e radicato dell’Asgarda. Questa parola, più di ogni altra, definisce la finalità etica dell’arte: si impara a combattere non per l’aggressione, ma per Berehty.

Amazonka (Амазонка)

  • Pronuncia: Ah-ma-ZON-ka

  • Analisi: L’archetipo guerriero. A differenza di Berehynia, questa è una parola “importata” (dal greco), ma naturalizzata da secoli.

  • Significato Profondo: Rappresenta l’altro lato della medaglia: l’aspetto offensivo, libero, indomito e selvaggio (Punto 2). È la donna non legata al focolare, la nomade della steppa. La terminologia dell’Asgarda crea una tensione dialettica tra la Berehynia (la radice slava, la protezione) e l’Amazonka (l’eredità Scita/greca, la libertà). La praticante ideale è la sintesi di queste due parole.

Shlyakh (Шлях)

  • Pronuncia: Shlyakh (suono “shl” seguito da una “kh” gutturale).

  • Analisi: La parola ucraina per “Via”, “Percorso”, “Strada”.

  • Significato Profondo: È l’equivalente diretto del Do giapponese (Karate-Do) o del Tao cinese. Usare questa parola posiziona immediatamente l’Asgarda non come uno “sport” (sport) o un “hobby”, ma come un percorso di vita filosofico. Non “fai” Asgarda; tu “cammini lo Shlyakh“.

Harmoniya (Гармонія)

  • Pronuncia: Har-MO-ni-ya

  • Analisi: “Armonia”. Un prestito internazionale (dal greco), ma cruciale.

  • Significato Profondo: È l’obiettivo dello Shlyakh. Come analizzato (Punto 2), il termine è ridefinito: non è pace passiva, ma equilibrio dinamico dei tre pilastri.

Tilo (Тіло), Rozum (Розум), Dukh (Дух)

  • Pronuncia: TI-lo, RO-zum, Dukh (con “kh” gutturale).

  • Analisi: “Corpo”, “Mente/Intelletto”, “Spirito”.

  • Significato Profondo: La trinità fondamentale. Queste tre semplici parole formano il mantra di ogni trenuvannya (allenamento). Ogni tecnica, ogni forma, ogni respiro è un allenamento per tutti e tre.

Sestrynstvo (Сестринство)

  • Pronuncia: Se-STRYN-stvo

  • Analisi: “Sorellanza”.

    • Radice: Sestra (Сестра): “Sorella”.

    • Suffisso: -stvo (ство): “-hood” o “-ità”, lo stato collettivo di essere.

  • Significato Profondo: È il parallelo linguistico e psicologico del Bratstvo (Братство), la “Fratellanza” che era il codice d’onore dei Cosacchi della Sich. La creazione del termine Sestrynstvo è la creazione di un nuovo patto sociale per la donna-guerriera. È il fondamento della “scuola” (Punto 10) e dello “spazio sicuro” (Punto 9).


PARTE III: IL LESSICO TECNICO – LE PAROLE DEL CORPO (SLOVA TILA)

Questa sezione cataloga la terminologia usata nel zal (la sala d’allenamento) per descrivere le azioni fisiche. La maggior parte di questi termini deriva dall’eredità del Hopak Bojovyj e si distingue per la sua natura descrittiva e organica.

Categoria 1: Movimento (Rukh – Рух)

Akrobatyka (Акробатика)

  • Pronuncia: Ak-ro-BA-ty-ka

  • Analisi: “Acrobazia”. Un termine internazionale. La sua adozione è un riconoscimento che l’Asgarda è una sintesi moderna che utilizza le metodologie scientifiche della ginnastica (ereditate dalla scuola sovietica) per ricostruire un’abilità ancestrale.

  • Significato: È la “sintassi” dell’Asgarda (Punto 8). Non è solo un movimento, è il modo in cui ci si muove tra le tecniche.

Plastunstvo (Пластунство)

  • Pronuncia: Pla-STUN-stvo

  • Analisi: L’arte del movimento a terra (Punto 7).

    • Radice: Plazuvaty (Плазувати): “Strisciare”, “muoversi furtivamente”, come un serpente (plazun).

    • Figura: Plastun (Пластун): Il nome degli esploratori/ricognitori d’élite cosacchi, famosi per le loro abilità di infiltrazione e movimento stealth.

  • Significato Profondo: Il nome è una capsula storica. Quando una Asgardka pratica il Plastunstvo, non sta solo “facendo combattimento a terra”; sta linguisticamente e spiritualmente incarnando l’astuzia (Khytrist’) e la furtività del leggendario esploratore cosacco e la fluidità del serpente. È l’eredità del Vovkulaka (licantropo, Punto 6).

Padinnya (Падіння)

  • Pronuncia: Pa-DIN-nya

  • Analisi: “Caduta” (sostantivo).

    • Radice: Padaty (Падати): “Cadere” (verbo).

  • Significato: È la prima tecnica (Punto 9). È semplice e diretta. La terminologia ucraina è spesso molto pragmatica.

Perekot (Перекот)

  • Pronuncia: Pe-re-KOT

  • Analisi: “Rotolamento”, “Capriola”.

    • Radice: Kotyty (Котити): “Far rotolare”. Il prefisso Pere- (Пере-) indica un movimento “attraverso” o “sopra”.

  • Significato: È un “rotolamento-attraverso”. È la tecnica fondamentale di transizione acrobatica.

Strybok (Стрибок) / Strybky (Стрибки)

  • Pronuncia: Stry-BOK / STRYB-ky

  • Analisi: “Salto” / “Salti”.

  • Significato: L’introduzione dell’asse Z (Punto 7), la “verticalità”. L’eredità ginnica e della danza Hopak.

Koleso (Колесо)

  • Pronuncia: KO-le-so

  • Analisi: “Ruota”.

  • Significato: La tecnica acrobatica della “ruota”. La parola è la stessa per la ruota di un carro, creando un’immagine visiva di rotazione perfetta.

Stiyka (Стійка)

  • Pronuncia: STIY-ka

  • Analisi: “Posizione”, “Guardia” (in senso marziale).

    • Radice: Stoyaty (Стояти): “Stare in piedi”.

  • Significato: È il termine generico per una posizione di combattimento. Stiyka na Rukakh è la “posizione sulle mani” (verticale). Nyz’ka Stiyka è una “posizione bassa”.

Categoria 2: Percussione (Udary – Удари)

Udar (Удар) / Udary (Удари)

  • Pronuncia: U-DAR / U-DA-ry

  • Analisi: “Colpo” / “Colpi”. Il termine generico per tutte le percussioni.

Kulak (Кулак)

  • Pronuncia: Ku-LAK

  • Analisi: “Pugno”.

  • Significato: La parola slava standard per “pugno”. È interessante notare che, sebbene sia insegnata, è meno enfatizzata della mano aperta.

Dolonya (Долоня)

  • Pronuncia: Do-LO-nya

  • Analisi: “Palmo”.

  • Significato: L’arma preferita, biomeccanicamente più sicura per la mano femminile e più versatile. L’enfasi terminologica sulla Dolonya e le sue varianti (colpo di taglio, rebrom doloni) rispetto al Kulak è una scelta tecnica e filosofica (Punto 7).

Likot’ (Лікоть)

  • Pronuncia: LI-kot’

  • Analisi: “Gomito”. Un’arma fondamentale nel combattimento ravvicinato (blyzhniy biy).

Kop (Коп) / Kopy (Копи)

  • Pronuncia: Kop / KO-py

  • Analisi: “Calcio” / “Calci”. Termine specifico ereditato dal Hopak Bojovyj.

  • Significato: L’arsenale principale. I termini per i calci sono descrittivi:

    • Pryamyy Kop (Прямий Коп): Calcio “Dritto” (frontale).

    • Bokovyy Kop (Боковий Коп): Calcio “Laterale”.

    • Zadniy Kop (Задній Коп): Calcio “Posteriore” (indietro).

    • Kruhlyy Kop (Круглий Коп): Calcio “Circolare” (roundhouse).

    • Kop u Strybku (Коп у Стрибку): Calcio “in Salto”.

Povzunets (Повзунець) / Povzuntsi (Повзунці)

  • Pronuncia: Pov-zu-NETS / Pov-zun-TSI

  • Analisi: La tecnica di calcio da terra (Punto 7).

    • Radice: Povzaty (Повзати): “Strisciare”, “gattonare”.

  • Significato Profondo: Il nome è una meraviglia di terminologia. È un “calcio strisciante” o, letteralmente, un “piccolo strisciatore”. Collega immediatamente la tecnica al Plastunstvo (movimento a terra). La parola stessa insegna come il calcio deve essere eseguito: basso, furtivo, strisciante.

Categoria 3: Grappling e Difesa (Borot’ba i Zakhyst – Боротьба і Захист)

Borot’ba (Боротьба)

  • Pronuncia: Bo-rot’-BA

  • Analisi: “Lotta”, “Combattimento”, ma anche “Sforzo” o “Lotta” (in senso figurato, es. “lotta per la libertà”).

  • Significato: Il termine generico per il grappling e il combattimento corpo a corpo.

Zakhyst (Захист)

  • Pronuncia: ZA-khyst

  • Analisi: “Difesa”, “Protezione”.

    • Radice: Zakhyshchaty (Захищати): “Difendere”. (Correlato a Berehty, ma più marziale).

  • Significato: Il termine per le “parate”. Una Zakhysna tekhnika è una tecnica difensiva.

Zakhoplennya (Захоплення)

  • Pronuncia: Za-KHO-plen-nya

  • Analisi: “Presa”, “Afferramento”.

    • Radice: Khapaty (Хапати): “Afferrare”, “Ghermire”.

  • Significato: Si usa per descrivere la presa dell’avversario.

Zvil’nennya (Звільнення)

  • Pronuncia: Zvil’-NEN-nya

  • Analisi: “Liberazione”, “Svincolamento”.

    • Radice: Vil’nyy (Вільний): “Libero”.

  • Significato Profondo: L’atto di sfuggire a una presa (Zakhoplennya) non è solo una “fuga”, è una “liberazione“. La parola ha una connotazione di Volya (Libertà). È una tecnica spirituale quanto fisica: stai reclamando la tua libertà fisica.

Kydok (Кидок) / Kydky (Кидки)

  • Pronuncia: Ky-DOK / Kyd-KY

  • Analisi: “Proiezione”, “Lancio”.

    • Radice: Kydaty (Кидати): “Lanciare”, “Gettare”.

  • Significato: Termine pragmatico per le proiezioni, che nell’Asgarda sono basate sullo sbilanciamento (Vyvedennya z Rivnovahy) o sul “sacrificio” (Kydok Padinnyam).

Zalom (Залом)

  • Pronuncia: Za-LOM

  • Analisi: “Leva articolare”.

    • Radice: Zalamyty (Заламити): “Piegare” (con forza), “Fratturare”, “Torcere”.

  • Significato: Il nome è aggressivo e descrittivo. Non è una “chiave” (un termine neutro), ma un “atto di rottura”. Mostra l’intenzione marziale spietata dell’Amazzone dietro l’autodifesa della Berehynia.

Khytrist’ (Хитрість)

  • Pronuncia: KHY-trist’

  • Analisi: “Astuzia”, “Inganno”, “Stratagemma”.

  • Significato Profondo: Questa non è una tecnica fisica, ma un principio tecnico (Punto 7). È l’equivalente del “non opporre forza alla forza” (Ju in Judo), ma con una connotazione più attiva. L’Asgarda è un’arte di Khytrist’. Si insegna a ingannare (obmanyty) l’avversario, a usare finte (Obmanky), a creare la Khmara (nube di confusione, Punto 6). La terminologia include l’inganno come un pilastro.

Categoria 4: Forme e Armi (Kombinatsiyi i Zbroya – Комбінації і Зброя)

Kombinatsiya (Комбінація)

  • Pronuncia: Kom-bi-NA-tsi-ya

  • Analisi: “Combinazione”.

  • Significato: Il termine per “forma” (Punto 8). La parola stessa implica un flusso (Potik), una combinazione di tecniche, piuttosto che uno “stampo” (Kata) rigido.

Rozshyfrovka (Розшифровка)

  • Pronuncia: Roz-shy-FROV-ka

  • Analisi: “Decifrazione”, “Decodifica”.

  • Significato: Il termine (o concetto) per l’applicazione pratica della forma, l’equivalente del Bunkai giapponese. La parola implica che la Kombinatsiya è un testo criptato e che la Maestra deve “decifrare” i suoi segreti marziali.

Zbroya (Зброя)

  • Pronuncia: ZBRO-ya

  • Analisi: “Arma”, “Armamento”.

Shablya (Шабля)

  • Pronuncia: SHA-blya

  • Analisi: “Sciabola”.

  • Significato: La parola specifica per la lama curva cosacca. Distinguerla da Mech (Меч), la spada dritta e a doppio taglio (come quella dei cavalieri medievali o dei Variaghi). La parola Shablya invoca l’intera estetica del combattimento cosacco: fluido, a cavallo, basato sul taglio (Sich).

Nizh (Ніж)

  • Pronuncia: Nizh

  • Analisi: “Coltello”. Parola slava comune.

Luk (Лук)

  • Pronuncia: Luk

  • Analisi: “Arco”. L’arma dell’Amazzone Scita.

Palytsya (Палиця)

  • Pronuncia: PA-ly-tsya

  • Analisi: “Bastone”, “Randello”. L’arma da allenamento base, prima di passare alla Shablya.


PARTE IV: IL LESSICO CULTURALE E PEDAGOGICO – LE PAROLE DELLA SCUOLA (SLOVA SHKOLY)

Questo lessico definisce l’ambiente, la struttura e la cultura dell’allenamento.

Shkola (Школа)

  • Pronuncia: SHKO-la

  • Analisi: “Scuola”. Un termine internazionale.

  • Significato: L’uso di “Scuola” (e non, ad esempio, “Sich” o un termine più arcaico) sottolinea la missione educativa (Osvita) dell’Asgarda. Kateryna Tarnovska (Punto 4) l’ha fondata come un “Sistema Educativo Armonioso”. È prima di tutto un luogo di apprendimento. Shkola-Maty (Школа-Мати) è la “Scuola Madre” (Punto 10).

Zal (Зал)

  • Pronuncia: Zal

  • Analisi: “Sala”, “Palestra”.

  • Significato: Termine semplice e pragmatico che sostituisce Dojo.

Trenuvannya (Тренування)

  • Pronuncia: Tre-nu-VAN-nya

  • Analisi: “Allenamento”, “Sessione di allenamento” (Punto 9).

Rozmynka (Розминка)

  • Pronuncia: Roz-MYN-ka

  • Analisi: “Riscaldamento”.

    • Radice: Rozmynaty (Розм’яти): “Ammorbidire”, “Impastare” (come l’argilla), “Sciogliere” (i muscoli).

  • Significato: La parola è meravigliosamente descrittiva. Il Rozmynka (Punto 9) è l’atto di “sciogliere” il corpo, di renderlo plastychnyy (plastico) e pronto per essere forgiato.

Nastavnyk (Наставник) / Nastavnytsia (Наставниця)

  • Pronuncia: Na-STAV-nyk / Na-STAV-ny-tsya

  • Analisi: “Istruttore” / “Istruttrice”.

    • Radice: Nastanova (Настанова): “Guida”, “Istruzione”, “Direttiva”.

  • Significato Profondo: Questa parola è un rifiuto del Sensei (“colui che è venuto prima”, basato sull’anzianità) o del Coach (un termine sportivo). La Nastavnytsia è “Colei che fornisce la Guida”. Il suo ruolo è attivo, pedagogico e di mentore.

Stupin’ (Ступінь)

  • Pronuncia: Stu-PIN’

  • Analisi: “Grado”, “Livello”, “Passo”.

  • Significato: Il termine per il sistema di graduazione (Punto 5, Punto 9). È la stessa parola per “un gradino di una scala”. L’immagine è perfetta: il Shlyakh (Percorso) è una scala (skhody) di sette stupeni (gradini) che l’allieva deve salire per raggiungere la maestria. Rifiuta la “cintura” (poyas), che è solo un accessorio, in favore del “gradino”, che è un’elevazione.

Odyah (Одяг)

  • Pronuncia: O-dyah

  • Analisi: “Abbigliamento”, “Vestiario”.

Vyshyvanka (Вишиванка)

  • Pronuncia: Vy-shy-VAN-ka

  • Analisi: La camicia tradizionale ricamata (Punto 6, Punto 13).

    • Radice: Vyshyvaty (Вишивати): “Ricamare”.

  • Significato: Il nome è l’atto della sua creazione. È un simbolo culturale così potente che la parola stessa evoca l’identità nazionale ucraina. È l’uniforme spirituale.

Sharovary (Шаровари)

  • Pronuncia: Sha-ro-VA-ry

  • Analisi: I pantaloni larghi e sbuffati (Punto 13).

  • Significato: Il termine storico per i pantaloni dei Cosacchi. Indossarli è un atto di incarnazione storica.

Poyas (Пояс)

  • Pronuncia: PO-yas

  • Analisi: “Cintura”, “Fascia”.

  • Significato: Usata per legare la Vyshyvanka e gli Sharovary. Come nel Hopak Bojovyj, il suo colore può indicare il Stupin’ (livello), ma l’enfasi su di essa è minore rispetto alle arti giapponesi.


PARTE V: CONCLUSIONE – LA FORTEZZA DELLA LINGUA (FORTEZYA MOVY)

La terminologia tipica dell’Asgarda è un sistema olistico e inespugnabile. Non è un glossario, è un manifesto.

Ogni parola – da Berehynia (che definisce la missione etica) a Kharakternytsia (che definisce l’obiettivo spirituale), da Plastunstvo (che definisce il legame con la terra) a Zvil’nennya (che definisce l’atto di libertà) – è stata scelta o creata per rinforzare l’identità della Guerriera-Protettrice.

L’uso della Mova ucraina è l’atto finale che sigilla l’Asgarda in una fortezza culturale. Rende la disciplina (come discusso nel Punto 11) quasi impossibile da esportare, commercializzare o diluire.

Per un praticante, imparare questo lessico non è un ostacolo; è il primo rito di passaggio. Nel momento in cui una principiante smette di pensare in italiano o inglese (“devo fare un rotolamento”) e inizia a pensare in ucraino (“ora eseguo un Perekot“), ha già iniziato la sua trasformazione. Ha lasciato il “mondo esterno” ed è entrata nell’As-Gard, la fortezza protetta, la cui prima e più alta muraglia è la lingua stessa.

ABBIGLIAMENTO

L’analisi dell’abbigliamento (Odyah) nell’Asgarda offre una delle chiavi di lettura più dirette e potenti per comprendere l’intera disciplina. In questo sistema olistico, l’uniforme non è un accessorio funzionale né un semplice “costume” per preservare la tradizione. È un manifesto vivente, un testo simbolico indossato sul corpo, una dichiarazione d’intenti filosofica, politica e spirituale.

A differenza della quasi totalità delle arti marziali mondiali, che hanno adottato un abbigliamento standardizzato e spesso globalizzato (come il gi giapponese o i calzoncini da MMA), l’abbigliamento dell’Asgarda è un sistema duale. Esistono due corredi completamente distinti che la praticante (Asgardka) indossa, e questa dualità non è una contraddizione, ma la rappresentazione perfetta dell’anima della disciplina: la fusione tra il pragmatismo moderno e la memoria ancestrale.

L’abbigliamento Asgarda si divide in:

  1. L’Abbigliamento Pratico (Trenuval’nyy Odyah): L’uniforme per il “lavoro” quotidiano (trenuvannya), focalizzata sulla sicurezza, la funzionalità e la pedagogia. È il dominio del Tilo (Corpo).

  2. L’Abbigliamento Cerimoniale (Tradytsiynyy Odyah): L’uniforme per i riti, le dimostrazioni e gli esami. È un’armatura simbolica, il dominio del Rozum (Mente) e del Dukh (Spirito).

Analizzare entrambi in profondità rivela come l’Asgarda abbia risolto la tensione tra il passato che venera e il presente in cui combatte.


PARTE I: L’ABBIGLIAMENTO PRATICO (TRENUVAL’NYY ODYAH) – LA PELLE DELLA FUNZIONALITÀ

A un osservatore casuale che spiasse in un zal (sala d’allenamento) di Leopoli durante una tipica seduta (Punto 9), l’abbigliamento delle Asgardky potrebbe apparire sorprendentemente… normale. Non ci sono, nell’allenamento quotidiano, né camicie ricamate né pantaloni sbuffanti. La prima uniforme dell’Asgarda è quella della moderna atleta.

Questa scelta non è una rinuncia alla tradizione, ma un’affermazione di pragmatismo e di adattamento al combattimento moderno. Kateryna Tarnovska (Punto 4) ha capito che per eseguire le complesse tecniche della sua arte, era necessario un abbigliamento che servisse il corpo, non che lo ostacolasse.

Componenti dell’Abbigliamento Pratico

  • Pantaloni: Generalmente si tratta di leggings aderenti, pantaloni da ginnastica moderni o pantaloni sportivi leggeri (sportyvni shtany). Devono essere elasticizzati (elastychni).

  • Parte Superiore: Magliette (futbolky) o top sportivi. Spesso sono magliette della scuola, che riportano il logo dell’Asgarda o simboli come la Berehynia, con i colori della filiale (spesso il nero).

  • Intimo: Sotto, è richiesto un abbigliamento sportivo funzionale, come un reggiseno sportivo ad alto impatto, essenziale per la natura acrobatica dell’allenamento.

  • Calzature: L’allenamento si svolge quasi esclusivamente a piedi nudi (bosonizh).

La Filosofia dietro la Scelta Pratica

La scelta di un abbigliamento moderno e aderente è una decisione tecnica e pedagogica fondamentale, direttamente collegata all’arsenale tecnico (Punto 7) dell’Asgarda.

1. La Necessità dell’Akrobatyka (Acrobazia)

L’Asgarda è un’arte di movimento tridimensionale. Include Perekoty (rotolamenti), Kolesa (ruote), Strybky (salti) e verticali. Un abbigliamento tradizionale rigido (come un gi da Karate in cotone pesante) o un abbigliamento largo (come gli stessi Sharovary cerimoniali) sarebbe un pericolo per la sicurezza:

  • Rischio di Impigliarsi: Un tessuto largo può impigliarsi nelle mani o nei piedi durante una rotazione veloce, causando cadute disastrose o infortuni alle articolazioni.

  • Restrizione del Movimento: Una camicia di lino tradizionale non ha l’elasticità necessaria per permettere al corpo di flettersi, torcersi e inarcarsi come richiesto dalla ginnastica spinale (le “onde” o khvyli) dell’Asgarda.

L’abbigliamento aderente ed elastico è l’unica scelta sicura per un’arte che fonde la ginnastica con il combattimento.

2. La Pedagogia della Biomeccanica (Insegnamento)

L’istruttrice (Nastavnytsia) deve poter vedere il corpo dell’allieva per correggerne la tecnica.

  • Allineamento: Un tessuto aderente rivela l’allineamento della colonna vertebrale (khrebet), la rotazione delle anche (stehna – il “motore” della potenza) e la posizione delle ginocchia (kolina) durante un calcio o un atterraggio.

  • Correzione: In un’arte che si basa sulla corretta biomeccanica femminile per generare potenza (la “frusta” contro il “martello”), vedere il corpo è essenziale. Un abbigliamento largo nasconderebbe errori tecnici fondamentali che potrebbero portare a infortuni o a uno sviluppo inefficace.

3. La Connessione con la Terra (Zvyazok iz Zemleyu)

La pratica a piedi nudi è un pilastro. Non è solo una questione di convenzione da palestra.

  • Grip (Aderenza): I piedi nudi hanno un’aderenza (zcheplennya) molto maggiore sui materassini (maty) rispetto a qualsiasi scarpa, essenziale per l’equilibrio nelle posizioni basse del Plastunstvo (combattimento a terra) e per la spinta nei salti acrobatici.

  • Radicamento Tattile: La Berehynia è una divinità della terra. La pratica a piedi nudi è un modo per connettersi fisicamente, tattilmente, con la terra (o il pavimento che la rappresenta). Si insegna alle praticanti a “sentire” (vidchuvaty) il suolo, a usarlo per spingere, a trarre energia da esso.

  • Rafforzamento: L’allenamento a piedi nudi rafforza gli innumerevoli muscoli, tendini e legamenti dei piedi e delle caviglie, creando una base molto più stabile e resiliente.

  • Eccezioni: L’unica eccezione è durante i tabir (campi) all’aperto, dove si possono usare calzature leggere e flessibili (come scarpe da ginnastica minimaliste) o, per le dimostrazioni cerimoniali, i choboty (stivali tradizionali).

4. Il Simbolismo della Modernità

L’uniforme pratica è anche un simbolo. Dichiara che l’Asgarda non è una rievocazione storica. Non è un gruppo di persone che “gioca” a fare le Amazzoni (la “Sindrome di Xena”, Punto 6).

È un sistema di combattimento vivo, moderno e funzionale. È l’Amazzone che è sopravvissuta al 21° secolo e ha adottato gli strumenti moderni (il Lycra, lo Spandex) per affinare la sua arte, senza però perdere la sua anima (che viene indossata nel rito).

Infine, le magliette della scuola, spesso nere (il colore della Chornozem, la terra nera ucraina, e simbolo di serietà) e recanti i simboli della scuola, servono a costruire l’identità collettiva e la Sestrynstvo (Sorellanza). Creano un senso di appartenenza e uguaglianza: nel zal, tutte indossano la stessa “pelle” funzionale.


PARTE II: L’ABBIGLIAMENTO CERIMONIALE (TRADYTSYYNYY ODYAH) – L’ARMATURA DELLO SPIRITO

Se l’uniforme pratica è per il Corpo, l’uniforme cerimoniale (svyatkovyy o tradytsiynyy odyah) è per la Mente e lo Spirito. È il cuore dell’identità Asgarda.

Viene indossata in occasioni specifiche: esami (ispyty) per il passaggio di livello (stupin’), feste nazionali (svyata), dimostrazioni pubbliche e durante le fasi rituali e spirituali dei tabir (campi) nei Carpazi.

Questo abbigliamento è una ricostruzione storica e una dichiarazione politica. È la “veste” della Guerriera-Protettrice, e ogni suo singolo componente è un capitolo del folklore, della storia e della filosofia ucraina.

Le tre componenti fondamentali sono:

  1. La Vyshyvanka (Вишиванка): La camicia ricamata.

  2. Gli Sharovary (Шаровари): I pantaloni cosacchi.

  3. Il Poyas (Пояс): La fascia in vita.

A. La Vyshyvanka (Вишиванка): L’Anima della Nazione come Scudo

La Vyshyvanka è il simbolo più potente e immediatamente riconoscibile dell’identità ucraina. La sua adozione come parte dell’uniforme Asgarda è l’atto fondativo più importante dopo la scelta del nome.

  • Cos’è: Una camicia (o blusa) tradizionalmente fatta di lino (l’on) o canapa (konopli), oggi più spesso di cotone (bavovna), caratterizzata da complessi ricami (vyshyvka).

  • Un Atto Politico (Contro la Soppressione): Per capire il suo potere, bisogna ricordare che durante l’era sovietica (Punto 3), indossare una Vyshyvanka al di fuori di un contesto folkloristico controllato dallo stato era un atto di dissidenza, un segno di “nazionalismo borghese ucraino” che poteva portare all’arresto. La sua adozione da parte dell’Asgarda è un atto di decolonizzazione culturale (Punto 12), un modo per reclamare un simbolo che era stato represso.

  • Un Atto Spirituale (L’Armatura Talismanica): La filosofia Asgarda attinge direttamente all’antica credenza precristiana secondo cui la Vyshyvanka non è una decorazione. È un’armatura spirituale, un talismano (oberih).

    • La Teoria dei “Portali”: La leggenda e la tradizione (obryad) imponevano che il ricamo fosse posizionato nei punti di “ingresso” del corpo, dove gli spiriti maligni (zli dukhy) o il “malocchio” (prystrit) potevano entrare:

      1. Il Collo (Shyya) e il Petto: Per proteggere l’anima (Dusha) e il cuore (Sertse).

      2. I Polsini (Manshety): Per proteggere le mani, l’organo dell’azione e del “fare”.

      3. L’Orlo (Podil): Per proteggere la parte inferiore del corpo e il collegamento con la terra.

    • Quando una Asgardka indossa la sua Vyshyvanka per un esame, sta ritualmente sigillando il suo corpo con simboli protettivi ancestrali.

Il Codice Segreto: Decodificare i Simboli (Rozshyfrovka Symvoliv)

L’Asgarda, come sistema educativo, insegna alle sue praticanti a “leggere” i simboli che indossano. I ricami sono un testo, il Rozum (Mente) della disciplina.

  • 1. La Berehynia (Берегиня): Il Logo dell’Anima

    • Come discusso (Punto 6, Punto 12), il simbolo più importante è la Berehynia stessa.

    • Come appare: È una figura femminile stilizzata, spesso con le braccia alzate in un gesto di preghiera o protezione (l’antica posa “Orante”). A volte le braccia sono abbassate, a indicare la protezione della terra.

    • Significato: È l’incarnazione della Dea Protettrice, la custode della Rid (Stirpe). Indossarla sul petto è un atto di invocazione: la praticante non sta solo “dimostrando”, sta diventando la Berehynia.

  • 2. I Simboli Geometrici (Heometrychni): Il Linguaggio della Terra

    • Questi sono i simboli più antichi, risalenti al neolitico e alla cultura Scita.

    • Romb (Ромб): Il rombo (diamante) è il simbolo centrale. È l’icona della terra (Zemlya) e della fertilità. Un rombo con un punto al centro (romb iz tochkoyu) è il simbolo della “terra seminata”, la rappresentazione del focolare, della casa, della stabilità. È l’emblema della Berehynia come protettrice del focolare.

    • Kruh (Круг): Il cerchio. Simbolo del sole (Sontse), del divino, dell’infinito e della protezione (un cerchio magico).

    • Krest (Хрест): La croce. Un simbolo solare precristiano (come la svastica, svarha), rappresenta l’equilibrio, le quattro direzioni, l’armonia tra cielo e terra.

    • Spirali (Спіралі) e Onde (Хвилі): Simboli dell’acqua (Voda) e del tempo (Chas). Rappresentano la fluidità, l’energia, il cambiamento e il ciclo della vita. Per l’Asgarda, questo è un simbolo tecnico cruciale, che rappresenta la Plavnist’ (Fluidità) dei loro movimenti acrobatici.

  • 3. I Simboli Fitomorfi (Piante): Il Lignaggio di Sangue

    • Kalyna (Калина): Il viburno. L’albero nazionale dell’Ucraina. Le sue bacche rosse sono un simbolo potente.

      • Significato: Rappresentano il sangue (Krov) degli antenati (Predky), l’immortalità della stirpe (Rid), e il legame indissolubile con la terra. È il simbolo dell’Amazzone che versa il sangue e della Berehynia che protegge il sangue della famiglia.

    • Mak (Мак): Il papavero. Un simbolo di bellezza, giovinezza, ma anche di memoria e sonno eterno. È un simbolo del sangue versato in battaglia, un modo per onorare i guerrieri (e le guerriere) caduti.

Il Potere dei Colori (Syla Kol’oriv)

I colori usati nel ricamo non sono casuali; sono una tavolozza alchemica.

  • Rosso e Nero (Червоне і Чорне): La combinazione per eccellenza.

    • Rosso (Chervone): Come analizzato, è il colore della vita, del sangue, della passione, del fuoco, dell’energia solare. È il colore dell’Amazzone.

    • Nero (Chorne): Il colore della Chornozem (Terra Nera), il suolo fertile che è la vera ricchezza dell’Ucraina. Rappresenta la terra, la saggezza, la notte, gli antenati, il mondo sotterraneo. È il colore della Berehynia.

    • Sintesi: La Vyshyvanka rossa e nera indossata da una Asgardka è la perfetta sintesi filosofica della disciplina: è l’Amazzone (Rosso) radicata nella Terra (Nero).

  • Bianco (Біле): Il colore del lino stesso, o usato per il ricamo “bianco su bianco”. È il colore della purezza (Chystota), dello spirito (Dukh), della luce divina.

La Vyshyvanka non è quindi un “costume”. È un libro di testo di storia, un talismano di protezione e una dichiarazione filosofica indossabile.

B. Gli Sharovary (Шаровари): L’Eredità della Libertà Cosacca

La seconda componente, altrettanto scioccante e potente, sono gli Sharovary.

  • Cos’è: Pantaloni estremamente larghi e voluminosi, che si stringono alle caviglie. Sono il capo di abbigliamento iconico e storicamente maschile del Cosacco Zaporozhiano (Kozak).

  • Un Atto di Riconfigurazione di Genere: Se la Vyshyvanka con la Berehynia incarna l’archetipo femminile, gli Sharovary sono un’appropriazione consapevole dell’archetipo guerriero maschile.

    • Kateryna Tarnovska, facendo indossare alle sue allieve i pantaloni del Kozak, sta affermando che la libertà (Volya), il coraggio (Vidvaha) e lo spirito indomito (Nezlamnyy Dukh) dei Cosacchi non sono un monopolio maschile.

    • È la traduzione fisica della rivendicazione del titolo di Kharakternytsia (la sciamana-guerriera), il femminile di Kharakternyk (Punto 12).

  • Colori: Spesso sono di un rosso (chervonyy) brillante e sfacciato. Questo non è un colore “femminile”, ma un colore guerriero. Il rosso (come nel mantello degli Spartani o dei legionari romani) è il colore del sangue e del fuoco, ed era un colore popolare tra i Cosacchi per mostrare il loro status e il loro coraggio.

La Funzionalità Nascosta degli Sharovary

Oltre al simbolismo, gli Sharovary sono un capo di abbigliamento tecnicamente geniale per l’Asgarda, forse anche più funzionale di un leggings moderno per certi aspetti.

  • Libertà di Movimento Assoluta (Vil’nyy Rukh): L’enorme volume di tessuto elimina qualsiasi restrizione.

    • Kopy (Calci): Permettono la massima elevazione e flessibilità per i calci alti e circolari.

    • Plastunstvo (Movimento a Terra): Sono perfetti per le posizioni Povzuntsi (accovacciate) e per le spaccate (Shpahaty), poiché non c’è tensione del tessuto sulle anche o sulle ginocchia.

  • L’Arma dell’Astuzia (Khytrist’): Questa è la genialità tattica. L’abbigliamento largo nasconde il corpo.

    • Occultamento delle Gambe: Un avversario non può vedere la posizione esatta delle gambe, l’angolazione del ginocchio o il caricamento di un calcio. Rende il footwork e i calci (Kopy) estremamente imprevedibili.

    • Occultamento della Direzione: L’intero corpo è avvolto in un tessuto fluido, rendendo difficile per l’occhio distinguere la vera linea delle spalle o delle anche. È una forma di mimetismo del movimento, la Khmara (nube di confusione) fatta tessuto.

C. Il Poyas (Пояс): Il Fulcro dell’Energia

L’uniforme cerimoniale è completata dal Poyas (cintura o fascia).

  • Cos’è: Una lunga fascia di tessuto, spesso tessuta a mano (tkaniy) con motivi geometrici simili a quelli della Vyshyvanka.

  • Funzione Pratica: Tiene chiusa la Vyshyvanka (che tradizionalmente è una camicia aperta sul davanti o con uno spacco) e sostiene gli Sharovary.

  • Funzione Spirituale: Il Poyas è un simbolo universale nelle arti marziali (l’Obi giapponese). È il centro dell’energia.

    • Si lega al zhyvit (addome, letteralmente “vita”), che è considerato il centro della forza fisica e spirituale (l’equivalente del Dantien o Hara).

    • L’atto rituale di legare il Poyas (zav’yazuvannya poyasa) è un momento di Nalashtuvannya (sintonizzazione, Punto 9). È un atto fisico per “raccogliere” e “focalizzare” la propria energia (Enerhiya) prima di una performance o di un esame.

  • Funzione Pedagogica (Il Rango): Come nel Hopak Bojovyj, è molto probabile che l’Asgarda utilizzi il Poyas (e il suo colore o la complessità del suo ricamo) come indicatore visivo dello Stupin’ (Livello) della praticante.

    • Una principiante può indossare un Poyas semplice, mentre una Kharakternytsia indosserà una fascia estremamente complessa e ricca di simboli, che ne denota la maestria.


PARTE III: SINTESI – L’ABBIGLIAMENTO COME CHIAVE DI LETTURA OLISTICA

L’abbigliamento dell’Asgarda, nel suo sistema duale, è la metafora perfetta della disciplina stessa. Risolve il paradosso di come essere un’antica guerriera nel 21° secolo.

  • L’Uniforme Pratica (Trenuval’nyy Odyah):

    • Rappresenta: Il Tilo (Corpo).

    • Filosofia: Pragmatismo, funzionalità, sicurezza, modernità.

    • Tecnica: Permette l’Akrobatyka e la correzione biomeccanica. È l’Asgarda come “scienza del movimento”.

    • Archetipo: L’atleta moderna.

  • L’Uniforme Cerimoniale (Tradytsiynyy Odyah):

    • Rappresenta: Il Rozum (Mente) e il Dukh (Spirito).

    • Filosofia: La Vyshyvanka è il Rozum – il testo codificato della storia, dei simboli e della filosofia.

    • Filosofia: Gli Sharovary e il Poyas sono il Dukh – l’atto di invocazione degli spiriti ancestrali (Kozak, Berehynia).

    • Tecnica: Permette la Khytrist’ (astuzia, nascondendo il corpo) e la connessione rituale (il talismano).

    • Archetipo: La Berehynia-Amazzone.

Una praticante di Asgarda, quindi, non ha un solo “costume”. Ha due “pelli”.

Nella vita quotidiana del zal, indossa la pelle della ginnasta-guerriera moderna, affinando il suo corpo come uno strumento scientifico.

Nei momenti sacri del rito e dell’esame, compie una metamorfosi. Indossa la Vyshyvanka, avvolgendosi in un’armatura di simboli. Indossa gli Sharovary, reclamando il suo diritto alla libertà cosacca. Lega il Poyas, centrando la sua energia.

In quell’istante, l’abbigliamento cessa di essere “stoffa” e diventa ciò che l’Asgarda è: un ponte vivente tra il passato mitico e il presente potente.

ARMI

L’addestramento con le armi (Volodinnya Zbroyeyu) nell’Asgarda non è un aspetto secondario, un supplemento avanzato o un residuo folkloristico. È l’anima stessa della disciplina, il ponte più diretto e tangibile che collega la praticante moderna (Asgardka) al suo lignaggio archetipico. È il punto di convergenza in cui la filosofia della Berehynia-Amazzone (Punto 2) smette di essere un concetto astratto e diventa un’esperienza fisica, tattile e letale.

In un’era dominata dalle arti marziali sportive (sportyvni) o dai sistemi di autodifesa pragmatica (samozakhyst), l’Asgarda fa una scelta radicale: pone al centro del suo curriculum lo studio di armi ancestrali. Questa scelta non è motivata dalla nostalgia, ma da una profonda comprensione pedagogica, storica e spirituale.

Nell’Asgarda, un’arma (zbroya) non è un “oggetto” o uno “strumento”. È, in ordine di importanza:

  1. Un Insegnante (Nastavnyk): Ogni arma è un “maestro” specializzato. L’arco insegna la calma, la sciabola insegna la fluidità, la lancia insegna la distanza. Il percorso armato è un curriculum di attributi mentali.

  2. Un Testo Storico (Istorychnyy Tekst): Impugnare una Shablya (sciabola) non è impugnare un pezzo di metallo; è impugnare la Volya (Libertà/Volontà) dei Cosacchi. Impugnare un Luk (arco) è impugnare l’eredità delle donne Scite (Punto 3).

  3. Un Canale Spirituale (Dukhovnyy Kanal): È il veicolo per connettersi con i Predky (Antenati). È un talismano che attiva la “memoria del sangue” (Krovna Pamyat), come discusso negli aneddoti (Punto 6).

  4. Un’Estensione del Corpo (Prodovzhennya Tila): È il mezzo attraverso cui i principi biomeccanici dell’Asgarda (fluidità, acrobazia, potenza delle anche) vengono amplificati e proiettati nello spazio.

L’arsenale dell’Asgarda è una sintesi diretta della sua doppia genealogia: l’eredità delle steppe (Amazzoni/Sciti) e l’eredità cosacca. Questo capitolo analizza in profondità non solo quali armi vengono usate, ma perché vengono usate e cosa insegnano.


PARTE I: IL FONDAMENTO FILOSOFICO – PERCHÉ L’ARMA? (CHOVY ZBROYA?)

Prima di catalogare l’arsenale, è essenziale comprendere la filosofia che ne giustifica la centralità in un’arte marziale femminile moderna.

L’Arma come “Equalizzatore” (Vyrivnyuvach)

Questa è la ragione pragmatica, radicata nell’autodifesa (Samozakhyst). La filosofia dell’Asgarda è onesta riguardo alla realtà biologica: in uno scontro reale, una donna si troverà spesso ad affrontare un avversario fisicamente più grande e più forte (con maggiore massa muscolare).

  • Il Limite del Combattimento a Mani Nude: Sebbene l’Asgarda (Punto 7) sviluppi tecniche a mani nude devastanti (basate sull’acrobazia, le leve e l’astuzia), riconosce che contro un avversario determinato e più forte, il combattimento a mani nude è uno svantaggio intrinseco.

  • L’Arma come Annullamento del Vantaggio Fisico: L’arma è il grande “equalizzatore”. Un Nizh (coltello) o una Palytsya (bastone) nelle mani di una donna addestrata annulla completamente il vantaggio di peso e forza muscolare dell’aggressore. La forza fisica diventa irrilevante di fronte alla geometria di una lama o alla fisica di una leva.

  • L’Addestramento come Preparazione Psicologica: L’addestramento armato serve a superare la “paralisi della vittima”. La Asgardka è addestrata a vedere tutto come un’arma potenziale (improvizovana zbroya): una penna (ruchka), una chiave (klyuch), una borsa (sumka). L’addestramento con la Palytsya si traduce direttamente nell’uso di un ombrello. L’addestramento con il Nizh si traduce nell’uso di una chiave. L’arma non è solo l’oggetto, è la mentalità.

L’Arma come Pedagogo della Mente (Nastavnyk Rozumu)

Questa è la ragione più profonda, legata alla formazione della Kharakternytsia (la Maestra sciamana-guerriera, Punto 5). Le armi sono gli strumenti più efficaci per insegnare gli attributi mentali e spirituali.

  • La Responsabilità (Vidpovidal’nist’): Un errore in un allenamento a mani nude provoca un livido. Un errore in un allenamento con una Shablya (anche da allenamento) provoca un infortunio grave. L’arma impone un livello di Consapevolezza (Svidomist’) e Concentrazione (Kontsentratsiya) assoluto. Non si può essere distratti. L’arma è un insegnante spietato di “presenza mentale” (tut i zaraz – “qui e ora”).

  • Il Controllo Emotivo (Emotsiynyy Kontrol’): L’arma amplifica l’intenzione. Se una praticante è arrabbiata o spaventata, la sua tecnica armata diventerà rigida, goffa e pericolosa. Per maneggiare un’arma con fluidità, la mente deve essere in uno stato di Calma (Spokiy). L’arma costringe la praticante a padroneggiare le sue emozioni per poter padroneggiare il movimento.

  • La Consapevolezza Spaziale (Prostorova Svidomist’): Una Shablya o una Spys (lancia) estendono lo spazio personale della praticante. La Asgardka deve imparare a “sentire” la punta della sua lama, che è a un metro di distanza, come se fosse la punta del suo dito. Questo sviluppa un livello di propriocezione e di gestione della distanza (Vidstan’) che l’allenamento a mani nude da solo non può fornire.

L’Arma come Rito di Passaggio (Obryad Posvyachennya)

Infine, l’addestramento armato è strutturato come un’iniziazione.

  • Il Bastone (Palytsya) come Inizio: Nessuna principiante tocca una lama. L’addestramento inizia con la Palytsya (bastone), l’arma più umile e sicura. La praticante deve dimostrare per mesi, o anni, di aver padroneggiato il bastone – di averne compreso la distanza, il movimento, la fluidità e, soprattutto, di aver dimostrato la maturità e la responsabilità per maneggiarlo senza essere un pericolo per sé e per le sue sestry (sorelle).

  • L’Aneddoto della “Prima Sciabola” (Punto 6): Il momento in cui la Nastavnytsia (Istruttrice) concede all’allieva di impugnare per la prima volta una Shablya d’acciaio (da allenamento) non è un “passaggio di livello”. È un rito di passaggio. È la “Memoria del Sangue” (Krovna Pamyat) che si risveglia. È l’iniziazione nell’eredità guerriera.

L’intero arsenale è un curriculum pedagogico che trasforma la praticante da Novachok (principiante) a Kharakternytsia (maestra).


PARTE II: L’ARSENALE DELLA STEPPA – EREDITÀ SCITA E SARMATICA (IL DOMINIO DELL’AMAZZONE)

L’Asgarda fonda la sua legittimità sul mito storico delle Amazzoni, identificandole con le donne guerriere Scite e Sarmate che dominavano le steppe ucraine (Punto 3). Le armi di questa eredità sono centrali, specialmente per lo sviluppo spirituale.

1. Il Luk (Лук) – L’Arco: L’Arma della Mente Vuota (Porozhniy Rozum)

Se c’è un’arma che definisce l’Amazzone, è l’arco (Luk). Erodoto e Ippocrate le descrivono come arciere impareggiabili (vershnytsi – cavallerizze). La famosa (e probabilmente mitica) leggenda della “cauterizzazione del seno” (Punto 6) era legata all’uso dell’arco.

Nell’Asgarda, l’addestramento con l’arco non è (primariamente) una preparazione al combattimento moderno. È la pratica spirituale più pura della disciplina. È la “meditazione in piedi” della Kharakternytsia.

Il Contesto Storico-Mitologico

  • L’Arco Scita: Non era l’arco lungo inglese, ma un arco composito, corto e a doppia curvatura (ricurvo). Un capolavoro di ingegneria, incredibilmente potente, progettato per essere usato da cavallo.

  • La Tattica dell'”Arciere Partico”: Le Amazzoni/Sciti erano famose per la tattica del “fuggire e tirare”, scoccando frecce all’indietro al galoppo.

  • Il Simbolismo: L’arco rappresenta la distanza, l’astuzia (Khytrist’), e la morte invisibile (che arriva da lontano). È l’antitesi della forza bruta del combattimento corpo a corpo.

L’Arco come Strumento Pedagogico (Cosa Insegna)

La pratica del tiro con l’arco nell’Asgarda (Punto 8) è un rito che insegna quattro virtù fondamentali della Kharakternytsia:

  • 1. Insegna la Calma (Spokiy):

    • È fisicamente impossibile tirare con precisione se si è tesi. Se il cuore batte forte, se la respirazione è affannosa, se i muscoli delle spalle sono contratti per la rabbia o l’ansia, la freccia mancherà il bersaglio.

    • L’arco è uno specchio spietato dello stato interiore. Costringe la praticante a imparare a calmare il proprio cuore e a controllare il proprio sistema nervoso a comando. È l’arma contro il panico.

  • 2. Insegna il Respiro (Dykhannya):

    • La tekhnika del tiro con l’arco è una tekhnika di respirazione. L’intero processo è sincronizzato con il ciclo respiratorio.

    • Vdykh (Inspirazione): Si inspira mentre si incocca la freccia e si inizia a tendere l’arco. È la fase di “raccolta” (zbir) dell’energia.

    • Zatrymka (Pausa/Apnea): A piena tensione, c’è un momento di apnea controllata. È il momento del “vuoto” (Porozhnecha).

    • Vydykh (Espirazione): Il rilascio (spusk) avviene durante l’espirazione, un rilascio controllato e fluido.

    • Questo ciclo (inspira-tendi-pausa-espira-rilascia) è una forma di meditazione in movimento (Medyttsiya v Rusi).

  • 3. Insegna la Consapevolezza (Svidomist’) e la Visione (Bachennya):

    • Per colpire il bersaglio, la mente deve essere vuota da ogni distrazione. Deve essere totalmente presente (tut i zaraz).

    • L’istruttrice Asgarda insegna a non “guardare” (dyvytysya) il bersaglio, ma a “vederlo” (bachyty). “Guardare” è un atto ottico; “Vedere” (il Bachennya della Kharakternytsia) è un atto di intenzione (Namir).

    • Si insegna a “fondersi” con il bersaglio, a sentire la traiettoria prima ancora di scoccare. È un addestramento puro dell’Intuizione (Intuyitsiya).

  • 4. Insegna la Pazienza (Terpinnya):

    • Non si può forzare un tiro. Bisogna “aspettare” il momento perfetto, il momento di calma tra un battito cardiaco e l’altro. Questo insegna la pazienza, l’antitesi dell’impulsività.

2. L’Akinakes (Акінак) e il Nizh (Ніж) – Il Pugnale Scita e il Coltello

L’altra arma iconica trovata nelle tombe delle donne guerriere Scite e Sarmate è l’Akinakes (o Acinaces), un pugnale o spada corta a doppio taglio.

  • Il Contesto Storico: Era l’arma secondaria dell’arciere a cavallo. Quando il nemico era troppo vicino per l’arco, o quando si era disarcionati, si estraeva l’Akinakes per il combattimento ravvicinato.

  • La Transizione Filosofica: Per l’Asgarda, questo rappresenta la transizione dall’Amazzone (arciere a distanza) alla Berehynia (protettrice ravvicinata).

  • L’Erede Moderno: Il Nizh (Coltello): L’addestramento con l’Akinakes (un’arma storica) si traduce direttamente nell’addestramento moderno con il Nizh (Coltello), che è parte dell’eredità cosacca e un’arma di autodifesa pragmatica.

L’analisi completa del Nizh verrà affrontata nella parte successiva, poiché, sebbene abbia radici Scite, è più formalizzato attraverso l’eredità cosacca.


PARTE III: L’ARSENALE COSACCO (KOZATS’KA ZBROYA) – EREDITÀ DELLA BEREHYNIA-GUERRIERA

Questo è il cuore dell’arsenale tecnico e marziale dell’Asgarda. Sono le armi dell’eroe nazionale ucraino, il Kozak (Cosacco), reclamate e adattate per la donna guerriera.

1. La Shablya (Шабля) – La Sciabola: L’Anima della Libertà (Dusha Voli)

La Shablya è, senza dubbio, l’arma più importante, complessa e simbolica dell’Asgarda. È un’arma che richiede anni per essere padroneggiata e che incarna la sintesi perfetta della filosofia Asgarda.

Contesto Storico-Culturale

  • L’Arma del Kozak: La Shablya è l’arma del Cosacco, l’uomo libero (vil’na lyudyna). È un’arma da cavalleria, non da fanteria.

  • Distinzione da Altre Spade: È cruciale distinguerla:

    • Non è una Katana: La Katana giapponese è relativamente dritta, pesante, progettata per tagliare e parare con rigidità (Kime).

    • Non è un Rapier (Stocco): Lo stocco europeo è un’arma da duello, leggera, progettata per l’affondo (ukol) e il movimento lineare.

    • La Shablya è Curva: È leggera, bilanciata verso la punta, e progettata quasi esclusivamente per il taglio (Sich). La sua curvatura le permette di tagliare con un movimento “a sega” mentre la lama attraversa il bersaglio, rendendola devastante.

  • Il Simbolo: Impugnare una Shablya è un atto politico. È impugnare l’arma che ha difeso l’Ucraina per secoli. È il simbolo della Volya (Libertà/Volontà).

La Shablya come Strumento Pedagogico Asgarda

La Shablya non è scelta solo per il suo simbolismo; è scelta perché la sua tecnica è la perfetta incarnazione della filosofia Asgarda.

  • 1. Insegna la Fluidità (Plavnist’):

    • La Shablya non funziona con la forza bruta. Non si “colpisce” (byty) con una sciabola; si “taglia” (sichty). Un taglio efficace richiede velocità e fluidità, non forza muscolare.

    • Il Principio della “Frusta” (Batig): La tecnica della Shablya è l’epitome del principio della frusta (Punto 7). Tutta la potenza è generata dalle anche (Stehna), trasferita attraverso il “core” (zhyvit) rilassato, e moltiplicata dal polso (zapyastya) flessibile.

    • Il Movimento Perpetuo (Bezperervnyy Rukh): La Shablya non si ferma mai. Le Kombinatsiyi (forme, Punto 8) con la sciabola sono un flusso costante di “figure otto” (visimky), cerchi (kola) e spirali (spirali). Un taglio fluisce immediatamente in una parata, che fluisce nel taglio successivo. È l’acqua in forma d’acciaio.

  • 2. Insegna l’Astuzia (Khytrist’):

    • Le parate (zakhyst) con la Shablya non sono “blocchi” rigidi (forza contro forza). Sono deviazioni (zbyvy).

    • La Asgardka impara a usare la parte forte della sua lama (forte) per incontrare la parte debole del nemico (debole), e a usare la curvatura della lama per “catturare” e reindirizzare l’attacco, aprendo l’avversario a un contrattacco istantaneo. È un’arte di geometria e inganno, non di forza bruta.

  • 3. Insegna l’Integrazione Acrobatica (Akrobatychna Intehratsiya):

    • Questa è la firma unica dell’Asgarda. La Shablya (un’arma da cavallo) viene adattata al Plastunstvo (il combattimento a terra).

    • L’addestramento include tecniche per combattere dalla posizione accovacciata (Povzuntsi) con la sciabola, lanciando tagli ascendenti alle gambe.

    • Include l’integrazione dei Rotolamenti (Perekoty). La praticante impara a rotolare sotto un fendente nemico e a riemergere già in un attacco.

    • Questa fusione tra la “danza” fluida della Shablya e l’acrobazia ginnica del Plastunstvo è l’apice della creatività tecnica dell’Asgarda. È la Berehynia-Amazzone in azione.

2. Il Nizh (Ніж) – Il Coltello: L’Arma della Berehynia (Zbroya Berehyni)

Se la Shablya è l’arma dell’Amazzone libera e la Kharakternytsia spirituale, il Nizh (coltello) è l’arma pragmatica della Berehynia (Protettrice) nel mondo reale. È l’arma dell’autodifesa (Samozakhyst).

Contesto Storico-Culturale

  • Il Nizh era l’utensile quotidiano del Cosacco e della Kozachka (donna cosacca). Era usato per cucinare, per lavorare il legno, e, in battaglia, come arma di “ultima istanza” (ostanniy shans), spesso nascosto nello stivale (chobit).

  • È l’arma del Dim (focolare), della casa. Per la Berehynia, che protegge la casa, il coltello da cucina e il coltello da combattimento sono concettualmente identici.

Il Nizh come Strumento Pedagogico

L’addestramento con il Nizh è brutale, veloce e psicologico. Insegna attributi diversi dalla Shablya.

  • 1. Insegna la Decisione (Rishuchist’) e il Sangue Freddo (Kholodnokrovnist’):

    • Un combattimento con il coltello è un affare caotico, intimo e terrificante. Dura pochi secondi. Non c’è spazio per la filosofia o l’esitazione.

    • L’addestramento con il Nizh (Punto 7) è progettato per bypassare la paura e installare reazioni istintive. Si pratica a velocità crescente, insegnando alla Asgardka a muoversi con spietata efficienza di fronte a una minaccia letale.

  • 2. Tecniche Offensive (Atakuyuchi Tekhniky):

    • L’addestramento si concentra sulle prese (dritta e rovescia) e sui movimenti rapidi, a “macchina da cucire” (shveyna mashynka), e su affondi (kolyuchi udary) a bersagli vitali (gola, occhi, plesso solare, inguine).

    • Si insegna a usare il Plastunstvo (movimento a terra) per attaccare le gambe.

  • 3. Tecniche Difensive (Zakhyst vid Nozha): La Prova della Fluidità

    • Questa è la parte più critica. La filosofia Asgarda sulla difesa dal coltello è pragmatica:

      • Regola 1: Fuy (Тікай!) – Corri! La prima e migliore difesa è l’agilità, il salto all’indietro (strybok), la fuga.

      • Regola 2: Non Afferrare la Lama (Ne Khapay Lezo). La mano verrà tagliata.

      • Regola 3: Controlla l’Arto, Attacca il Corpo (Kontrolyuy Kintsivku, Atakuy Tilo). La tekhnika Asgarda si basa sul parare e deviare (zbyv) il braccio armato (usando l’avambraccio, non la mano) e, nello stesso istante, contrattaccare con l’altra mano (colpo agli occhi, vylka), o applicare una leva (zalom) al polso o al gomito dell’aggressore per disarmarlo.

    • È qui che la Plavnist’ (fluidità) e la Hnuchkist’ (flessibilità) allenate nell’acrobazia diventano tecniche di sopravvivenza.

3. Lo Spys (Спис) e la Palytsya (Палиця) – Lancia e Bastone: I Maestri della Distanza

La Spys (lancia) era l’arma primaria del Cosacco sul campo di battaglia, usata per disarcionare i cavalieri. La Palytsya (bastone) è la sua versione da allenamento, l’arma universale del contadino e del monaco.

Contesto Storico-Culturale

  • La Palytsya (o Hyrlyha, il bastone da pastore) era l’arma “legale” del viandante. È l’arma “umile” per eccellenza, ma letale nelle mani giuste.

  • È la prima arma insegnata nell’Asgarda, il “cancello” per accedere all’arsenale.

Il Bastone/Lancia come Strumento Pedagogico

Se l’Arco insegna la mente e la Sciabola insegna la fluidità, il Bastone insegna la fisica e la geometria.

  • 1. Insegna la Distanza (Vidstan’):

    • Il Bastone/Lancia è un’arma lunga. La praticante deve imparare istintivamente a gestire la distanza (keruvannya vidstannyu). Deve sapere, senza pensare, qual è la distanza massima di affondo, quale la distanza di rotazione, e come muovere i piedi (footwork) per mantenere l’avversario in quella “zona mortale” (zona smerti) senza permettergli di entrare.

  • 2. Insegna la Potenza Unificata (Yedyna Syla Tila):

    • È impossibile manovrare un’arma di 1,5-2 metri usando solo le braccia.

    • Il Bastone costringe la praticante a imparare a generare potenza dalle anche (Stehna) e dal “core” (Zhyvit). Ogni affondo (ukol) o rotazione (obert) deve iniziare dai piedi e viaggiare attraverso il corpo fino alla punta dell’arma. È l’allenamento definitivo per la “catena cinetica”.

  • 3. Insegna la Consapevolezza Totale:

    • A differenza di un coltello, il bastone ha due estremità. L’allenamento (tekhnika) include movimenti rotatori (kruhovi rukhy) che usano entrambe le estremità per colpire e parare.

    • Questo allena il cervello a una consapevolezza spaziale complessa, fondamentale per la Kharakternytsia che deve “sentire” tutto ciò che la circonda.


PARTE IV: ARMI “MINORI” E L’ARSENALE DELLA VITA REALE (IMPROVIZOVANA ZBROYA)

L’addestramento dell’Asgarda non si ferma alle “tre grandi” (Sciabola, Lancia, Arco). Include una varietà di armi “minori”, folkloristiche e improvvisate, che completano la formazione della Berehynia.

1. Il Nahayka (Нагайка) – La Frusta Cosacca

  • Contesto: Il Nahayka (o Kropylo) è la tradizionale frusta cosacca, corta e pesante (spesso con un peso di metallo all’estremità). Era uno strumento per il cavallo, un simbolo di status e un’arma per il combattimento ravvicinato.

  • Significato Pedagogico: È l’arma della Velocità (Shvydkist’) pura.

    • Insegna il principio della “Frusta” (Batig) in modo letterale. La potenza non deriva dal muscolo, ma dalla perfetta trasmissione di un’onda di energia dal polso alla punta.

    • È un’arma che richiede un tempismo (tayminh) e una precisione assoluti.

2. La Serpa (Серпа) – La Falce

  • Contesto: La falce (serp) è l’antico strumento agricolo. Come il Kama di Okinawa, è un’arma che nasce dalla terra, l’arma della contadina.

  • Significato Filosofico: È l’arma della Berehynia per eccellenza. È il simbolo della donna che “nutre” (raccoglie il grano) ma che può “distruggere” (usa lo stesso strumento per difendere il suo raccolto/la sua casa).

  • Tecnica: Insegna movimenti di aggancio (haky), taglio (rizannya) e intrappolamento, molto diversi da quelli della Shablya.

3. Le Armi Improvvisate (Improvizovana Zbroya) – L’Esame Finale

L’ultimo livello dell’addestramento armato è l’astrazione. È la capacità di applicare i principi delle armi ancestrali a qualsiasi oggetto.

  • La Tesi della Kharakternytsia: La vera Maestra non ha bisogno di una Shablya. Ha capito l’anima della Shablya.

  • Le “Traduzioni” Tecniche:

    • Il principio della Shablya (fluidità, taglio) si “traduce” nell’uso di una sciarpa (Sharf) (per strangolare, deviare) o di un giornale arrotolato (Zhornutyy zhurnal) (per colpire).

    • Il principio del Nizh (affondo, spietatezza) si “traduce” nell’uso di una chiave (Klyuch), una penna (Ruchka), o un tacco a spillo (Pidbor).

    • Il principio della Palytsya (distanza, leva) si “traduce” nell’uso di un ombrello (Parasol’ka), una sedia (Stilets’) o una borsa (Sumka) usata come scudo e mazzaflusto.

Questo addestramento finale collega l’antico mito dell’Amazzone alla realtà moderna di una strada di Kiev o di un parcheggio buio. La Berehynia moderna usa la saggezza ancestrale della Shablya per maneggiare un ombrello e difendere se stessa o i suoi figli.

Conclusione: L’Arma come Sintesi

L’arsenale (Zbroya) dell’Asgarda è un sistema pedagogico olistico. È il curriculum attraverso cui la praticante viene smontata e ricostruita nell’immagine della Guerriera-Protettrice.

Il percorso inizia con la Palytsya, l’umile bastone che insegna la Fisica (Distanza, Leva, Potenza del Core). Procede verso il Luk, l’arco che insegna la Mente (Calma, Respiro, Intuizione). Si sposta sul Nizh, il coltello che insegna la Pragmatica (Decisione, Sangue Freddo, Autodifesa). Culmina nella Shablya, la sciabola che insegna lo Spirito (Fluidità, Astuzia, Eredità, Libertà). E infine, si dissolve nell’Improvvisazione, dove la praticante non ha più bisogno di un’arma, perché lei stessa è diventata l’arma: una donna che incarna la calma dell’arciere, la fluidità della sciabola, la spietatezza del coltello e la stabilità della lancia.

A CHI È INDICATO E A CHI NO

L’Asgarda, come ampiamente analizzato nei capitoli precedenti, non è un’attività ricreativa, uno sport da competizione o un semplice corso di autodifesa. È uno Shlyakh (Шлях) – un “Percorso” o una “Via” – un sistema olistico, esigente e culturalmente specifico progettato per forgiare un ideale di donna ben preciso: la Guerriera-Protettrice (Воїн-Берегиня).

Di conseguenza, la questione “A chi è indicato?” non si basa semplicemente sulla forma fisica o sull’età. La “selezione” (o auto-selezione) avviene a un livello molto più profondo: filosofico, psicologico, culturale e spirituale.

Molte arti marziali moderne sono “prodotti” aperti a tutti, progettati per un mercato globale. L’Asgarda è un “lignaggio” progettato per una missione specifica. Comprendere chi è l’allieva ideale (e chi non lo è affatto) è fondamentale per capire l’anima stessa della disciplina.


PARTE I: A CHI È INDICATO – IL PROFILO DELLA “ASGARDKA”

L’Asgarda è indicata per un profilo di donna molto particolare, che possiede (o desidera ardentemente sviluppare) una combinazione unica di attributi fisici, mentali e culturali.

1. Esclusivamente alle Donne (Виключно для Жінок)

Questo è il prerequisito fondamentale, la porta d’ingresso non negoziabile. L’Asgarda non è un’arte marziale “aperta alle donne”; è un sistema creato da una donna, per le donne, e praticato esclusivamente da donne.

  • Ragione Filosofica: Come discusso (Punto 2, Punto 4), la fondatrice Kateryna Tarnovska ha creato l’Asgarda come uno Spazio Sicuro (Безпечний Простір). È un gineceo marziale dove le donne possono esplorare la propria forza, aggressività e vulnerabilità senza la presenza, la distrazione o la dinamica psicologica introdotta dalla presenza maschile.

  • Ragione Tecnica: L’intero arsenale tecnico (Punto 7) e la filosofia del movimento (Punto 8) sono una celebrazione e un’ottimizzazione della biomeccanica femminile. L’enfasi sulla flessibilità spinale (Hnuchkist’), sull’uso delle anche (Stehna) come motore di potenza (la “frusta”), sul baricentro basso e sull’agilità (Akrobatyka) è progettata attorno al corpo femminile, non adattata dal corpo maschile.

  • Ragione Spirituale: È un percorso per il risveglio degli archetipi femminili (Amazzone, Berehynia). È indicato, quindi, solo per coloro che incarnano biologicamente e psicologicamente questa identità.

2. A Donne con un Legame (o un Desiderio di Legame) con la Cultura Ucraina

Questo è il secondo filtro, quasi altrettanto importante del primo. Sebbene la scuola non vieti presumibilmente l’iscrizione a una straniera (ad esempio, una diplomatica o una studentessa a Leopoli), l’intero sistema è culturalmente specifico e progettato per la donna ucraina.

  • Vocazione alla “Vidrodzhennya” (Rinascita): L’Asgarda è indicata per donne ucraine (sia in patria che nella diaspora) che sentono una vocazione a partecipare alla Vidrodzhennya (Rinascita) nazionale. È per coloro che cercano di riconnettersi con un’identità soppressa (Punto 3).

  • Rilevanza Archetipica: Il sistema è indicato per chi sente una risonanza personale con gli archetipi della Berehynia (la protettrice della terra e della famiglia slava) e dell’Amazzone (la guerriera delle steppe Scite). Per una donna italiana o francese, questi archetipi rimangono concetti intellettuali; per una donna ucraina, sono presentati come “memoria del sangue” (Krovna Pamyat).

  • Impegno Linguistico: È indicato per chi è disposto (o già capace) a immergersi nella lingua ucraina (Mova), che è il veicolo esclusivo della terminologia (Punto 12) e dell’insegnamento.

Una donna non-ucraina potrebbe praticarla, ma le mancherebbe il contesto fondamentale, rendendo l’esperienza più simile a uno studio antropologico che a un percorso di trasformazione spirituale.

3. A Coloro che Cercano un Percorso Olistico (e non una Soluzione Rapida)

L’Asgarda è uno Shlyakh (Шлях), un “Percorso” che dura tutta la vita. Non è un corso semestrale.

  • La Pazienza della “Forgiatura”: È indicato per donne che non hanno fretta. Donne che capiscono che la vera maestria (diventare una Kharakternytsia) richiede anni, forse decenni, di dedizione.

  • Integrazione Tripartita: È ideale per chi è insoddisfatto da sistemi che allenano solo il corpo (come il fitness), solo la mente (come l’accademia) o solo lo spirito (come alcune pratiche meditative). È per la donna che cerca un sistema che integri Tilo, Rozum e Dukh (Corpo, Mente, Spirito) in ogni singola seduta di allenamento (Punto 9).

  • Disponibilità allo Studio: È indicato per la “guerriera-studiosa”. La candidata ideale è una donna che è entusiasta all’idea di dover studiare storia ucraina, folklore, mitologia e filosofia come prerequisito per passare di livello (stupin’), tanto quanto è entusiasta di imparare un calcio acrobatico.

4. A Donne con un’Elevata Disponibilità alla Fatica e alla Disciplina

Questo è il filtro fisico e psicologico. L’Asgarda è estremamente difficile.

  • Tolleranza al Disagio: La Rozmynka (riscaldamento, Punto 9) è descritta come estenuante. La pratica dell’acrobazia (Akrobatyka) richiede di affrontare quotidianamente la paura (Strakh) e il dolore dei lividi e delle cadute. I tabir (campi) nei Carpazi (Punto 6) includono prove di resistenza in natura (come la meditazione nei fiumi gelidi).

  • Il Profilo della “Guerriera”: È indicato per donne che possiedono (o vogliono forgiare) una Volontà di Ferro (Zalizna Volya). È per coloro che non cercano il comfort, ma la sfida. È per la donna che, di fronte a un muro, sente il desiderio di scalarlo, non di girarci intorno.

  • Gusto per la Disciplina: È indicato per chi apprezza la struttura, la gerarchia (basata sulla competenza) e la disciplina formale. Non è un ambiente “rilassato” o “informale”. È una scuola marziale nel senso più profondo del termine.

5. A Donne che Prosperano nello Spirito di “Sestrynstvo” (Sorellanza)

La psicologia dell’Asgarda è collettiva e cooperativa.

  • La Mentalità Comunitaria: È indicata per donne che cercano un senso di comunità e appartenenza. È per chi crede nel motto “si cresce insieme”. Lo sparring (Punto 9) è un “dialogo” per aiutarsi a vicenda, non una gara per dominare l’altra.

  • La Rifiuto dell’Ego Individualista: È per la donna che è disposta a mettere il bene del gruppo (la Sestrynstvo) e l’integrità della scuola al di sopra del proprio desiderio di fama o riconoscimento individuale.

  • L’Ideale della “Protettrice”: È indicata per donne che sono attratte dall’archetipo della Berehynia – la protettrice. È per madri, sorelle, figlie che sentono la responsabilità di diventare un “centro” di forza e stabilità per le loro famiglie e la loro comunità.

6. A Coloro che Cercano una Forza “Autenticamente Femminile”

Infine, l’Asgarda è indicata per la donna che ha rifiutato l’idea che “forza” sia sinonimo di “forza maschile”.

  • Celebrazione della Femminilità: È per chi vuole esplorare un tipo di potere basato sulla fluidità (Plavnist’), l’elusività (Nevlovymist’), l’astuzia (Khytrist’), la flessibilità (Hnuchkist’) e la resistenza (Vytryvalist’).

  • L’Accettazione della “Lupa”: È per donne che non hanno paura di esplorare il loro lato “selvaggio” (dykyy), la loro ferocia ancestrale (l’Amazzone, il Vovkulaka o lupa interiore), ma che desiderano farlo in un contesto controllato, spirituale ed etico (la Berehynia).


PARTE II: A CHI NON È INDICATO – IL PROFILO DI INCOMPATIBILITÀ

Definire a chi l’Asgarda non è indicata è altrettanto importante, perché la disciplina è progettata specificamente per respingere attivamente certi profili, al fine di proteggere la sua integrità.

1. Agli Uomini (Чоловікам)

Questo è il criterio di esclusione più ovvio e assoluto. È l’esatto opposto del Punto 1. Gli uomini non sono ammessi alla pratica dell’Asgarda. Qualsiasi richiesta da parte di un uomo verrebbe respinta, poiché la sua presenza violerebbe i tre pilastri fondamentali (filosofico, tecnico, spirituale) su cui si fonda il sistema.

2. Alla “Campionessa” (Чемпіонці) – La Mentalità Competitiva

L’Asgarda non è uno sport e non produce “atleti famosi” (Punto 5).

  • La Ricerca di Trofei: È fortemente sconsigliata a donne il cui obiettivo primario è la competizione sportiva. Se una donna vuole vincere medaglie d’oro, testare sé stessa in un torneo, o salire su un podio, farà meglio a iscriversi a Judo, Brazilian Jiu-Jitsu o Hortyn’ (Punto 10).

  • L’Incompatibilità con l’Ego: La filosofia Asgarda vede la competizione sportiva come un’alimentazione dell’Ego (Ego), che è l’antitesi dell’Armonia (Harmoniya). L’ethos della Sestrynstvo (Sorellanza) è cooperativo, non competitivo. Una donna abituata a “dominare” le avversarie in gara troverebbe lo sparring Asgarda (un “dialogo” per la crescita reciproca) frustrante e privo di scopo.

3. Alla Cercatrice di “Soluzioni Rapide” (Швидке Рішення)

L’Asgarda è un “banchetto” che richiede ore di preparazione; non è un “fast food”.

  • La Turista Marziale: Non è indicata per la “turista” delle arti marziali, la persona che prova un corso per tre mesi e poi passa ad altro. L’Asgarda richiede un impegno a lungo termine.

  • La Specialista dell’Autodifesa Pragmatica: Non è indicata per la donna che cerca un corso di autodifesa (Samozakhyst) di 6 settimane. Se l’obiettivo è solo imparare a cavarsela in una rissa da parcheggio nel minor tempo possibile, un sistema come il Krav Maga è più efficiente. L’autodifesa nell’Asgarda è il risultato di un percorso decennale di trasformazione olistica, non l’obiettivo iniziale.

4. Alla “Sospettosa” Culturale e Spirituale (Скептику)

L’Asgarda richiede un “atto di fede” culturale e spirituale.

  • La Rifiutante del Nazionalismo: Non è indicata per chi è filosoficamente a disagio con il forte elemento patriottico e nazionalista (in senso culturale) della disciplina. L’Asgarda è un atto di affermazione dell’identità ucraina. Chi cerca un’arte marziale “universale” o “globalista” si troverà in un ambiente alieno.

  • La Materialista Pragmatica: Non è indicata per la scettica, la positivista, la donna che vuole solo “i fatti” e il “workout”. Se una praticante trova “ridicolo”, “imbarazzante” o “una perdita di tempo” l’idea di:

    • Meditare nei Carpazi;

    • Invocare la memoria delle Amazzoni;

    • Parlare di Kharakternytsi (sciamane-guerriere);

    • Imparare il simbolismo dei ricami (Vyshyvanka, Punto 13);

    • O credere nella “memoria del sangue” (Punto 6)… …allora non può praticare l’Asgarda. Ha fallito il test del Rozum (Mente) e del Dukh (Spirito). Il sistema è, per lei, inaccessibile, perché lo spirito è la tecnica.

5. Alla “Turista Culturale” (La “Sindrome di Xena”)

Questo è l’esatto opposto della candidata ideale (Punto 2). È la donna (probabilmente non-ucraina) che è attratta dall’Asgarda per le ragioni sbagliate e superficiali.

  • Attratta dall’Estetica: È la donna che ha visto un video su YouTube (Punto 6) e pensa che “sia figo fare acrobazie con una sciabola e indossare abiti tradizionali”.

  • L’Appropriazione Culturale: È indicata per chi cerca un “costume” da Amazzone per il cosplay o la rievocazione storica.

  • Il Rifiuto della Fatica: Questa persona non è indicata perché cerca l’immagine della Guerriera-Protettrice, ma non è disposta a sottoporsi al processo estenuante (la fatica, il dolore, lo studio della lingua e della storia) necessario per diventarlo. La scuola, con la sua disciplina ferrea, filtra ed espelle automaticamente questo profilo.

6. All’Individualista Solitaria (Індивідуалістці)

Infine, non è indicata per la donna che, pur essendo disciplinata, è una “lupa solitaria” e non ama il lavoro di gruppo.

  • La Rifiutante della Comunità: La pratica a coppie, le forme di gruppo (Punto 8), lo stretching assistito (Punto 9) e l’ethos della Sestrynstvo sono centrali.

  • L’Incompatibilità Psicologica: Una donna che preferisce allenarsi da sola, che non ama fidarsi delle altre, o che vede le sue compagne di allenamento come “distrazioni” o “fastidi”, non può prosperare in questo ambiente. L’Asgarda non è un percorso individuale; è la forgiatura di una comunità.

Conclusione: La Chiave e la Serratura

In sintesi, l’Asgarda non è una “porta aperta”. È una serratura complessa, e solo una chiave molto specifica può aprirla.

  • È Indicata per la donna (quasi certamente ucraina) che cerca un percorso olistico, che è disposta a dedicare la sua vita alla disciplina, che è fisicamente e mentalmente resiliente, e che desidera risvegliare la sua identità ancestrale di “Guerriera-Protettrice” all’interno di una comunità solidale di sorelle.

  • Non è Indicata per tutti gli altri: non per gli uomini, non per gli sportivi, non per i dilettanti, non per gli scettici e non per gli egoisti.

Questa estrema specificità non è un difetto; è il suo meccanismo di sopravvivenza. È il “sistema immunitario” filosofico (Punto 11) che ha permesso all’Asgarda di rimanere un’arte marziale pura e incontaminata, fedele alla visione della sua fondatrice.

CONSIDERAZIONI PER LA SICUREZZA

L’Asgarda è una disciplina che, per sua stessa natura, si colloca all’intersezione di attività ad altissimo rischio: combina la ginnastica acrobatica della ginnastica artistica, la flessibilità estrema della contorsionismo, l’impatto del combattimento a contatto pieno e, ai livelli più alti, il maneggio di armi bianche come la sciabola (Shablya) e il coltello (Nizh).

Di conseguenza, il concetto di “sicurezza” (bezpeka) nell’Asgarda non è un accessorio o un’opzione, ma è forse il pilastro pedagogico più importante dell’intero sistema. Non si tratta di “evitare” il rischio – l’arte stessa è la gestione del rischio – ma di implementare un rigoroso protocollo di gestione del rischio (keruvannya ryzykom).

Questo protocollo non è solo un elenco di regole, ma una cultura olistica che ogni praticante (Asgardka) deve interiorizzare. Si fonda su due concetti filosofici fondamentali: Svidomist’ (Consapevolezza) e Sestrynstvo (Sorellanza).

  • Svidomist’ (Свідомість): La consapevolezza totale e costante del proprio corpo, del proprio partner e del proprio ambiente. L’infortunio, nell’Asgarda, è spesso visto come un fallimento della Svidomist’.

  • Sestrynstvo (Сестринство): La sorellanza, che si traduce in una responsabilità collettiva per la sicurezza. Ogni praticante non è responsabile solo per sé stessa, ma anche (e soprattutto) per la sicurezza della sua sestra (sorella) d’allenamento. Questo incarna l’archetipo della Berehynia (Protettrice) all’interno del zal (sala d’allenamento).

Le metodologie di sicurezza sono integrate in ogni fase della pratica (Punto 9), dalla preparazione al combattimento.

Il Primo Protocollo: L’Integrità della Rozmynka (Riscaldamento)

La considerazione di sicurezza più importante, e la prima che ogni praticante impara, è che la Rozmynka (Розминка) non è un optional. È un rituale di sicurezza non negoziabile.

L’arsenale tecnico dell’Asgarda (Punto 7) richiede al corpo di essere plastychnyy (plastico). Le tecniche di Akrobatyka (acrobazia) e Plastunstvo (movimento a terra) caricano le articolazioni (polsi, caviglie, spalle) in modi estremi. Le Kombinatsiyi (forme, Punto 8) richiedono una colonna vertebrale (khrebet) incredibilmente fluida per le “onde” (khvyli) e le schivate. I Kopy (calci) richiedono la massima apertura delle anche (stehna).

  • Azione (Metodologia): La praticante deve eseguire la Rozmynka (Punto 9) con la stessa concentrazione di una Kombinatsiya. Questo include:

    • Suhlobova Himnastyka (Ginnastica Articolare): Un riscaldamento metodico di ogni articolazione, partendo dalle estremità (dita, polsi, caviglie) e risalendo verso il centro (collo, spalle, colonna vertebrale, anche). Un polso freddo che riceve il peso di una caduta (Padinnya) è un polso che si frattura.

    • Riscaldamento Cardiovascolare: Aumentare il flusso sanguigno ai muscoli prima dello stretching.

    • Riscaldamento Spinale: Eseguire serie di “onde” spinali, torsioni e flessioni per preparare la colonna vertebrale alla fluidità. Un muscolo spinale freddo e contratto è la causa principale di strappi e infortuni discali durante l’acrobazia.

La Rozmynka è il primo atto di Svidomist’. Saltarla o eseguirla distrattamente è considerato un atto di profonda irresponsabilità verso il proprio corpo e verso la classe, poiché un infortunio personale distrae l’istruttrice e danneggia la comunità.

La Sicurezza nell’Akrobatyka: La Padronanza della Caduta (Padinnya)

L’acrobazia è l’elemento a più alto rischio per le principianti (Novachok). L’Asgarda gestisce questo rischio attraverso un principio fondamentale: non si può imparare a volare prima di aver imparato a cadere.

La prima tecnica fisica insegnata (Punto 7) non è un calcio o un pugno, ma il Padinnya (Падіння), l’arte della caduta sicura.

  • Azione (Progressione): La sicurezza è garantita da una progressione (prohresiya) rigorosa.

    1. Si inizia su materassine spesse (maty).

    2. Si impara il Perekot (rotolamento) da una posizione accovacciata, prima ancora che da in piedi.

    3. L’istruttrice (Nastavnytsia) insiste sulla tecnica corretta: mento al petto (per proteggere il collo), schiena curva (per distribuire l’impatto), espirazione (vydykh) al momento dell’impatto (per contrarre il “core” e proteggere gli organi).

  • Azione (Condizionamento): L’acrobazia carica pesantemente i polsi (zapyastya). La sicurezza richiede un condizionamento specifico: serie di piegamenti sui polsi, tenute in plank sui pugni e sulle dita, per rafforzare le piccole articolazioni e i tendini, preparando il corpo a sostenere il peso in una Koleso (ruota) o in una verticale.

  • Azione (Sopravvivenza Psicologica): La sicurezza qui è anche psicologica. L’obiettivo dell’addestramento alla caduta è uccidere la paura della caduta (vbyty strakh padinnya). Una praticante che ha paura, in caso di errore, si irrigidirà e si infortunerà. Una praticante che ha interiorizzato migliaia di cadute, in caso di errore, si rilasserà istintivamente nel Perekot che ha praticato, uscendo indenne.

Sicurezza nella Flessibilità (Hnuchkist’): La Fiducia (Dovira) nel Lavoro a Coppie

L’Asgarda richiede una flessibilità (Punto 7) che va ben oltre la norma sportiva (spaccate, ponti). Questa viene spesso sviluppata tramite l’allenamento a coppie (robota v parakh) (Punto 9). Questa è un’area ad alto rischio di strappi muscolari (rozryv m’yaziv) o danni ai legamenti.

La sicurezza qui è un contratto basato sulla Dovira (Довіра) – Fiducia.

  • Azione (Comunicazione): La praticante che “riceve” lo stretching ha la responsabilità di comunicare i suoi limiti. La praticante che “assiste” ha la responsabilità di ascoltare e rispettare tali limiti.

  • Azione (Metodologia): La sicurezza impone un rifiuto assoluto dello stretching balistico (“rimbalzare”). La pressione deve essere applicata lentamente, progressivamente e in sincronia con l’espirazione (vydykh) della partner, che segnala al sistema nervoso di rilassare il muscolo.

  • Azione (Sestrynstvo): Questo non è un esercizio di ginnastica, è un esercizio di Sestrynstvo. La praticante che assiste sta incarnando la Berehynia: sta “proteggendo” la sua sorella mentre la aiuta a crescere. Qualsiasi ego (“fammi vedere quanto puoi resistere”) è bandito.

Sicurezza nel Combattimento Ravvicinato (Borot’ba) e nelle Leve (Zalomy)

L’arsenale di autodifesa dell’Asgarda è “sporco” (Punto 7). Si concentra su tecniche pericolose come le leve alle piccole articolazioni (zalomy na pal’tsi – leve alle dita), colpi agli occhi (vylka) e attacchi ai punti vitali. Praticare queste tecniche in sicurezza richiede un livello di controllo (Kontrol’) quasi sovrumano.

  • Azione (La Regola del Controllo): La regola d’oro nel praticare una leva (Zalom) non è “farla funzionare”. È dimostrare di averla. La tecnica si ferma nell’istante in cui si ottiene il controllo, molto prima che venga raggiunto il punto di dolore o di rottura.

  • Azione (Lentezza e Collaborazione): La Rozshyfrovka (decodifica della forma, Punto 8) si pratica prima a velocità zero. L’aggressore (“Uke”) è collaborativo. Non c’è resistenza. L’obiettivo è imparare la geometria della tecnica in sicurezza. Solo dopo migliaia di ripetizioni lente si introduce una leggera resistenza.

  • Azione (Il Segnale di Resa): Come in tutte le arti di grappling, il “tap” (il syhnal, o segnale, battendo la mano sul corpo o sul pavimento) è sacro. È un segnale di sicurezza, non di sconfitta. Va rispettato istantaneamente. Ignorare un “tap”, anche per un decimo di secondo, è la violazione più grave dell’etica Sestrynstvo e può portare all’espulsione.

Sicurezza nello Sparring (Sparing): Il “Dialogo” Protetto

Lo sparring (Punto 9) è dove le tecniche vengono testate in un ambiente caotico. La sicurezza qui è un misto di equipaggiamento e filosofia.

  • Azione (Equipaggiamento – Zakhysne Sporyadzhennya): Per qualsiasi sparring a contatto, l’uso di protezioni (Захисне спорядження) è obbligatorio. Questo include:

    • Kaska (Каска): Il casco protettivo per la testa, per prevenire commozioni cerebrali.

    • Rukavytsi (Рукавиці): Guanti (simili a quelli da MMA o semi-contact) per proteggere le mani e il partner.

    • Zakhyst Hrudey (Захист Грудей): Protezioni per il petto (paraseno), fondamentali per le donne.

    • Shchytky (Щитки): Paratibie per proteggere dalle conseguenze dei Kopy (calci).

    • Kapa (Капа): Il paradenti.

  • Azione (Filosofia): La considerazione di sicurezza più importante è che lo sparring Asgarda non è una competizione (zmahannya). È un Dialoh (Діалог). L’obiettivo non è “vincere” sulla propria sestra, ma “imparare” da lei.

  • Azione (Il Fallimento del Controllo): Nell’Asgarda, colpire il partner troppo forte o “perdere la testa” non è un segno di forza; è un segno di fallimento tecnico e spirituale. Dimostra una mancanza di Kontrol’ e di Svidomist’. L’istruttrice interviene immediatamente per correggere questo difetto di Rozum (Mente).

Sicurezza nel Maneggio delle Armi (Volodinnya Zbroyeyu)

Questo è l’apice della gestione del rischio (Punto 14). L’introduzione di armi bianche (coltelli, sciabole) richiede un livello di disciplina assoluto.

  • Azione (La Progressione Obbligatoria): La sicurezza è garantita da una progressione non negoziabile.

    1. Mani Nude: Padronanza assoluta del proprio corpo.

    2. Palytsya (Палиця): Il bastone. Si impara la distanza (Vidstan’), la fluidità e l’impatto con un’arma sicura. La praticante deve dimostrare responsabilità (Vidpovidal’nist’) per mesi o anni.

    3. Maket (Макет): Il simulacro. Si passa a una sciabola di legno (derev’yana shablya) o di metallo smussato (tupa shablya). Questo insegna la gestione del peso e del bilanciamento di una vera lama.

    4. Hostra Zbroya (Гостра Зброя): L’arma affilata. È usata esclusivamente per la pratica delle Kombinatsiyi (forme) in solitaria e solo dalle praticanti di livello più alto (Kharakternytsi). Non viene mai usata per lo sparring o il lavoro a coppie.

  • Azione (Consapevolezza Spaziale – Prostorova Svidomist’): Il zal deve essere organizzato. Durante la pratica con le armi, le distanze di sicurezza devono essere mantenute. Ogni praticante deve essere consapevole del “cerchio di morte” della sua lama.

  • Azione (Focus Assoluto): L’arma è un’insegnante che esige il 100% della concentrazione (Kontsentratsiya). La Nastavnytsia (Punto 9) monitora lo stato mentale delle allieve. Un’allieva che appare distratta, stanca o emotivamente instabile verrà immediatamente rimossa dalla pratica con le armi. È una valutazione del rischio in tempo reale.

Il Ruolo della Nastavnytsia (Istruttrice) come Garante della Sicurezza

In ultima analisi, l’intera struttura di sicurezza poggia sulle spalle della Nastavnytsia.

  • Valutazione del Rischio: È lei che decide se una praticante è pronta per il livello successivo. Se è pronta per il suo primo Perekot, se è pronta per il suo primo sparring, se è pronta a toccare una Palytsya.

  • Autorità Assoluta: La sua parola è legge. Se dice “Stop” (Stiy!), l’azione si congela istantaneamente.

  • Creazione della Cultura: È lei che, con il suo esempio, instilla la cultura della Svidomist’ e della Sestrynstvo. Se lei è disciplinata, lo sarà la classe. Se lei è disattenta, la classe sarà pericolosa.

In conclusione, le considerazioni per la sicurezza nell’Asgarda sono un sistema olistico e integrato. Iniziano con la preparazione fisica (la Rozmynka), si evolvono attraverso una progressione tecnica rigorosa (imparare a cadere prima di combattere), sono radicate in una filosofia cooperativa (la Sestrynstvo) e sono garantite da un’autorità pedagogica esperta (la Nastavnytsia). È un sistema che non elimina il pericolo, ma che fornisce alle praticanti gli strumenti mentali, fisici e culturali per affrontarlo con consapevolezza e controllo.

CONTROINDICAZIONI

L’Asgarda è un sistema di allenamento (trenuvannya) di un’intensità quasi estrema. Come analizzato nei capitoli precedenti, non è una ginnastica dolce, né un’arte marziale puramente filosofica. È una sintesi ad alto impatto di ginnastica acrobatica (Akrobatyka), combattimento a contatto (Sparing), flessibilità estrema (Hnuchkist’) e, ai livelli più avanzati, maneggio di armi (Zbroya).

Una tipica seduta di allenamento (Punto 9) spinge il corpo oltre i limiti convenzionali, richiedendo una colonna vertebrale (khrebet) fluida come quella di un serpente, articolazioni dei polsi e delle caviglie capaci di sostenere l’intero peso corporeo in posizioni dinamiche, e un sistema cardiovascolare in grado di gestire picchi di sforzo anaerobico.

Di conseguenza, sebbene la disciplina sia profondamente benefica per la candidata ideale (Punto 15), esistono controindicazioni assolute e relative molto serie. Avvicinarsi all’Asgarda ignorando condizioni preesistenti non è solo sconsigliabile, ma potenzialmente pericoloso.

Questo capitolo non è inteso a scoraggiare, ma a informare la potenziale allieva (potentsiyna Asgardka). È un atto di Consapevolezza (Svidomist’) e di Protezione (Berehynia) verso il proprio corpo: la prima responsabilità di una guerriera è conoscere i propri limiti prima di tentare di superarli.


PARTE I: CONTROINDICAZIONI MUSCOLO-SCHELETRICHE (IL RISCHIO STRUTTURALE)

Questa è l’area di rischio più significativa e immediata. Le fondamenta tecniche dell’Asgarda, ovvero l’Akrobatyka (Acrobazia) e il Plastunstvo (Movimento a Terra), impongono uno stress immenso sull’intero apparato scheletrico e articolare.

1. Condizioni della Colonna Vertebrale (Stav Khrebta)

La filosofia Asgarda richiede una colonna vertebrale “fluida” (plavna), capace di eseguire “onde” (khvyli), torsioni profonde e “ponti” (mistky). L’allenamento acrobatico, incluse le cadute (Padinnya) e i rotolamenti (Perekoty), esercita una notevole forza compressiva e torsionale sui dischi intervertebrali.

Controindicazioni Assolute o ad Alto Rischio:

  • Ernie Discali (Hryzha Mizhkhrebtsevoho Dysku): Una condizione di ernia discale attiva (specialmente lombare o cervicale) è una controindicazione assoluta. L’impatto degli atterraggi dai salti (Strybky) e la flessione forzata nei rotolamenti possono aggravare l’ernia in modo catastrofico, portando a compressioni nervose (sciatica) o danni permanenti.

  • Spondilolistesi (Spondyloliztez): Lo scivolamento di una vertebra sull’altra. L’iperestensione richiesta nei “ponti” e l’impatto delle cadute sono assolutamente sconsigliati, poiché possono destabilizzare ulteriormente la colonna.

  • Fusioni Spinali (Spinal’nyy Artrodez): Chi ha subito interventi di fusione spinale ha una mobilità ridotta. Tentare i movimenti di flessibilità spinale richiesti dall’Asgarda è impossibile e rischia di danneggiare le vertebre adiacenti alla fusione.

  • Scoliosi Grave (Vazhkyy Skolioz): Una scoliosi lieve può trarre beneficio da un rafforzamento muscolare mirato, ma l’Asgarda non è fisioterapia. Una scoliosi strutturale grave può essere aggravata dagli impatti asimmetrici dell’acrobazia.

2. Condizioni delle Articolazioni Inferiori (Kintsivky – Nyzhni)

Le ginocchia (kolina) e le anche (stehna) sono il “motore” della potenza Asgarda (Punto 7), mentre le caviglie sono il “carrello di atterraggio”.

  • Ginocchia (Kolina):

    • Perché sono a Rischio: L’arsenale tecnico è ad alto rischio per le ginocchia. I Povzuntsi (calci bassi) richiedono di mantenere posizioni accovacciate (zhadka) profonde e prolungate, esercitando un’enorme pressione sulla rotula e sui menischi. Gli Strybky (salti) e i Perekoty (rotolamenti) creano forze di impatto e torsione elevate durante l’atterraggio.

    • Controindicazioni: Instabilità cronica dei legamenti (es. lesioni pregresse del Legamento Crociato Anteriore – LCA), lesioni meniscali non trattate, condropatia rotulea grave o artrosi avanzata.

  • Anche (Stehna):

    • Perché sono a Rischio: L’Asgarda richiede (e costruisce attivamente) una flessibilità che sconfina nella ginnastica, con le Shpahaty (spaccate) come obiettivo comune (Punto 9).

    • Controindicazioni: Coxartrosi (artrosi dell’anca) o condizioni come l’impingement femoro-acetabolare (FAI) possono rendere questi movimenti estremamente dolorosi e dannosi per l’articolazione.

  • Caviglie e Piedi (Stopky):

    • Perché sono a Rischio: L’allenamento si svolge a piedi nudi (bosonizh) (Punto 13) su superfici dure o materassine. Tutta l’acrobazia (salti, ruote) termina sulle caviglie e sui piedi.

    • Controindicazioni: Instabilità cronica della caviglia (distorsioni frequenti), fascite plantare grave o fratture da stress pregresse.

3. Condizioni delle Articolazioni Superiori (Kintsivky – Verkhni)

Nell’Asgarda, le braccia non sono solo per colpire; sono per sostenere.

  • Polsi (Zapyastya):

    • Perché sono a Rischio: Questa è una controindicazione chiave. I polsi sono, insieme alle ginocchia, l’anello debole. Innumerevoli tecniche di Akrobatyka, come le Kolesa (ruote), le verticali (Stiyky na Rukakh) e le cadute controllate, richiedono che i polsi sostengano l’intero peso corporeo in iperestensione.

    • Controindicazioni: Sindrome del tunnel carpale grave, instabilità cronica, fratture dello scafoide non guarite o artrosi del polso.

  • Spalle (Plechi):

    • Perché sono a Rischio: L’impatto dei Padinnya (cadute) viene spesso assorbito (anche se scorrettamente) dalle spalle. Il maneggio della Shablya (sciabola, Punto 14) richiede movimenti rotatori ampi e veloci.

    • Controindicazioni: Lussazioni abituali della spalla, lesioni croniche della cuffia dei rotatori o sindrome da impingement.


PARTE II: CONTROINDICAZIONI SISTEMICHE E NEUROLOGICHE

Queste sono condizioni preesistenti che non riguardano una singola articolazione, ma l’intero organismo, e che possono essere aggravate dallo stress fisico estremo dell’allenamento Asgarda.

1. Osteoporosi e Osteopenia (Krykhkist’ Kistok)

Questa è una controindicazione assoluta e di vitale importanza in un’arte marziale esclusivamente femminile (data la maggiore incidenza nelle donne).

  • Perché è un Rischio: L’Asgarda è un’arte di cadute. La base dell’allenamento (Punto 9) è imparare a cadere in sicurezza. Ma l’apprendimento implica errori, e gli errori implicano impatti imprevisti.

  • Il Pericolo: Per una donna con osteoporosi (ossa fragili), un singolo atterraggio sbagliato da un Perekot (rotolamento) o una caduta durante lo sparring possono causare fratture al bacino, alle costole, ai polsi o alla colonna vertebrale. Il rischio supera catastroficamente qualsiasi potenziale beneficio.

2. Condizioni Cardiovascolari (Sertsevo-Sudynni)

L’allenamento Asgarda è un mix di sforzo anaerobico (acrobazia, sparring) e resistenza (forme, condizionamento).

  • Controindicazioni: Qualsiasi condizione cardiaca non diagnosticata o non controllata.

    • Ipertensione Grave: I picchi di pressione durante lo sforzo intenso e le posizioni isometriche (come le verticali) possono essere pericolosi.

    • Aritmie: Lo stress dello sparring e l’adrenalina possono scatenare aritmie in soggetti predisposti.

    • Cardiomiopatie: Malattie del muscolo cardiaco che rendono sconsigliabile lo sforzo massimale.

3. Condizioni Neurologiche (Nevrolohichni)

L’Asgarda richiede un controllo neuromuscolare perfetto e un sistema nervoso stabile.

  • Epilessia (Epilepsiya): Lo sforzo fisico intenso, l’iperventilazione, lo stress emotivo dello sparring e persino i movimenti rotatori rapidi possono essere potenziali fattori scatenanti (tryhery) per una crisi epilettica.

  • Disturbi dell’Equilibrio (Porushennya Rivnovahy):

    • Perché è un Rischio: L’Asgarda è un’arte di movimento rotatorio. Le Kolesa (ruote), i Perekoty (rotolamenti), le rotazioni nella pratica della Shablya e le forme (Kombinatsiyi, Punto 8) sono un incubo per chi soffre di disturbi vestibolari.

    • Controindicazioni: Vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB), Malattia di Menière o labirintite cronica. La pratica sarebbe non solo impossibile, ma pericolosa.

4. Gravidanza (Vahitnist’)

Questa è una controindicazione temporanea ma assoluta.

  • Perché è un Rischio: L’allenamento Asgarda include impatti (salti, cadute), contatto fisico (sparring, leve), posizioni che esercitano un’intensa pressione addominale (ponti, core work), e un alto rischio di cadute impreviste. È completamente incompatibile con una gravidanza sicura.


PARTE III: CONTROINDICAZIONI PSICOLOGICHE (BASATE SULLA SICUREZZA)

Questa è un’area complessa e delicata, che non va confusa con i profili di incompatibilità (Punto 15). Molte donne sono attratte dall’Asgarda proprio per superare paure o traumi. Tuttavia, esistono condizioni psicologiche acute o non gestite che possono rendere l’allenamento un pericolo per la praticante stessa o per le sue compagne.

1. Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) Grave o Acuto

L’Asgarda esiste in un paradosso: è uno Spazio Sicuro (Bezpechnyy Prostir) (Punto 2) creato per le donne, ideale per la guarigione (ztsilennya). Tuttavia, l’allenamento stesso simula la violenza.

  • I Fattori Scatenanti (Tryhery):

    • Borot’ba (Lotta): L’essere afferrate, controllate o portate a terra.

    • Zvil’nennya (Liberazioni): La pratica di liberarsi da prese al collo, ai polsi o al corpo (Punto 7) è una simulazione diretta di un’aggressione.

    • Sparing (Combattimento): Il caos, l’adrenalina e l’impatto fisico dello sparring.

  • La Controindicazione: Per una donna con un PTSD non gestito o acuto, questi tryhery possono scatenare flashback, attacchi di panico o reazioni dissociative. Questo è pericoloso per lei (può “congelarsi” e infortunarsi) e per la sua sestra (può reagire con una forza sproporzionata e incontrollata).

  • Conclusione: L’Asgarda non è una terapia sostitutiva. È controindicata per chi si trova in una fase acuta di trauma, a meno che la pratica non sia esplicitamente approvata e monitorata da un professionista della salute mentale che lavora in concerto con l’istruttrice.

2. Fobie Specifiche Invalidanti

L’Asgarda si basa sull’affrontare la paura (Strakh). Ma una fobia clinica è diversa da una paura comune.

  • Acrofobia (Paura di Cadere): Una paura patologica e paralizzante dell’altezza o del cadere. L’addestramento Akrobatyka (che include verticali e salti) sarebbe una tortura e porterebbe a un’irrigidimento pericoloso.

  • Aptofobia (Paura del Tocco) o Claustrofobia: Una paura patologica di essere toccati o confinati. Renderebbe impossibile la pratica a coppie (stretching, leve) e il combattimento a terra (Plastunstvo).

3. Condizioni che Alterano la Percezione della Realtà

  • Perché è un Rischio: L’Asgarda culmina nell’uso di armi, anche se da allenamento. Questo richiede una comprensione condivisa della realtà, del controllo e delle conseguenze.

  • Controindicazioni: Disturbi psicotici non controllati (es. schizofrenia, paranoia grave). Una praticante che non riesce a distinguere un esercizio (vprava) da una minaccia reale (zahroza) o che interpreta le correzioni dell’istruttrice come “attacchi”, non può partecipare in sicurezza a un allenamento di gruppo armato.


PARTE IV: LA PREMESSA FONDAMENTALE – LA RESPONSABILITÀ DELLA CANDIDATA

Questo elenco di controindicazioni non è pensato per essere esaustivo né per sostituire una diagnosi medica. La considerazione di sicurezza finale (Punto 16) spetta alla Nastavnytsia (istruttrice), ma la responsabilità iniziale spetta alla potenziale allieva.

1. La Consultazione Medica Preventiva (Medychne Obstezhennya)

Prima di tentare qualsiasi allenamento di Asgarda, è imperativo sottoporsi a una visita medica approfondita.

  • Non è sufficiente una visita di routine. È necessaria una visita medico-sportiva (vizyt do sportyvnoho likarya), preferibilmente di livello agonistico, data l’alta intensità della pratica.

  • Questa visita deve includere un Elettrocardiogramma (ECG) sotto sforzo (per escludere problemi cardiaci) e una valutazione ortopedica (per identificare debolezze strutturali della colonna vertebrale o delle articolazioni).

2. L’Onestà (Chestnist’) con l’Istruttrice

La Nastavnytsia non è un medico, ma è la responsabile della sicurezza del zal (Punto 16).

  • La potenziale allieva ha il dovere etico e di sicurezza di comunicare onestamente qualsiasi condizione preesistente, anche se “lieve”.

  • Mentire o nascondere un’ernia discale o un’instabilità del ginocchio per “non sembrare debole” è una violazione della fiducia (Dovira) e della Sestrynstvo (Sorellanza), perché mette a rischio non solo sé stessa, ma anche le compagne che dovranno gestire il suo eventuale infortunio.

L’Asgarda è un percorso per forgiare la forza, non per distruggere un corpo già vulnerabile. La prima vittoria della Guerriera-Protettrice è proteggere sé stessa attraverso la saggezza e la consapevolezza.

CONCLUSIONI

Giunti al termine di questa analisi approfondita, emerge un quadro inequivocabile: definire l’Asgarda semplicemente come un'”arte marziale” è un atto di riduzione che ne tradisce l’essenza. È come descrivere una cattedrale gotica come un “edificio di pietra” o una Vyshyvanka (Punto 13) come un “capo di abbigliamento”. L’Asgarda non è un hobby, uno sport o un corso di autodifesa; è un fenomeno culturale complesso, un sistema pedagogico olistico e un potente atto di ingegneria identitaria.

È un Shlyakh (Шлях), un “Percorso” completo, la cui creazione non è stata un atto di invenzione, ma di sintesi e ricostruzione. Kateryna Tarnovska (Punto 4), la fondatrice, non ha “creato” nulla dal vuoto; ha agito come un’archeologa culturale, scavando tra le rovine della storia (Punto 3), del mito (Punto 6) e della lingua (Punto 12) per recuperare frammenti di un’identità perduta – l’Amazzone, la Berehynia, il Kharakternyk – e li ha riassemblati in una forma moderna, funzionale e vivente.

Le conclusioni che si possono trarre da questo esame non riguardano solo l’efficacia delle sue tecniche (Punto 7), ma il significato profondo della sua stessa esistenza. L’Asgarda è, in sintesi, la risposta a una crisi: la crisi dell’identità femminile e nazionale in un’Ucraina post-sovietica che cercava di ritrovare la propria voce, la propria storia e il proprio spirito.


La Sintesi Olistica: Il Rifiuto della Frammentazione Occidentale

La conclusione più importante è che l’Asgarda è un sistema di rifiuto della frammentazione. La pedagogia occidentale moderna tende a separare ogni cosa: il fitness allena il corpo; l’università allena la mente; la religione o la meditazione allenano lo spirito. L’Asgarda rigetta questa divisione come artificiale e dannosa. Il suo intero curriculum è un esercizio di integrazione forzata dei tre pilastri: Tilo (Тіlo), Rozum (Розум) e Dukh (Дух) (Corpo, Mente, Spirito).

Questa sintesi non è teorica; è pratica, ed è la vera essenza di ogni allenamento (Punto 9).

  • Il Corpo (Tilo) come Biblioteca: Il corpo non è solo un’arma; è una biblioteca. Le tecniche di Akrobatyka (Punto 7) non sono solo “ginnastica”; sono, come insegnato dalla fondatrice, una tecnica psicologica per “uccidere la paura” (vbyty strakh). Il Plastunstvo (movimento a terra) non è solo “grappling”; è una riconnessione fisica con la terra (Zemlya) e l’incarnazione della leggenda del Vovkulaka (il licantropo sciamanico, Punto 6). Le Kombinatsiyi (Комбінації) (Punto 8) non sono solo “forme”; sono “testi” in movimento, che codificano la filosofia in un linguaggio che non può essere censurato.

  • La Mente (Rozum) come Percorso Iniziatico: L’Asgarda conclude che un corpo forte senza una mente colta è un pericolo. La “Mente” non è solo tattica (Khytrist’). È lo studio della storia (Istoryya). Come analizzato (Punto 5, Punto 9), il passaggio di stupin’ (livello) richiede esami non solo fisici, ma teorici. La praticante deve sapere chi era Erodoto (Punto 3), cosa significa il simbolo sulla sua Vyshyvanka (Punto 13) e quale sia il significato della leggenda di Ivan Sirko (Punto 6). L’addestramento non è anti-intellettuale; è profondamente accademico.

  • Lo Spirito (Dukh) come Fondamento Tecnico: Questa è la conclusione più radicale. Nell’Asgarda, lo spirito non è “morale” o “coraggio”. È il fondamento della tecnica. La terminologia (Terminolohiya) (Punto 12) è un atto di invocazione: dire Berehynia è un atto spirituale. Le armi (Zbroya) (Punto 14) sono pedagoghi spirituali: l’Arco (Luk) non è un’arma, è un maestro che insegna la “mente vuota” (porozhniy rozum). La Shablya (sciabola) è un canale per la “memoria del sangue” (krovna pamyat). L’abbigliamento (Punto 13) è un’armatura talismanica. L’Asgarda conclude che senza questa dimensione spirituale, la tecnica è vuota, l’acrobazia è solo ginnastica e il combattimento è solo violenza.

La Soluzione al Paradosso: La Nascita della Guerriera-Protettrice

L’Asgarda emerge come una soluzione a un paradosso culturale profondo: come può una donna essere contemporaneamente forte e femminile? Come può incarnare la forza (spesso vista come un attributo maschile) senza sacrificare la sua identità femminile, e come può incarnare la femminilità (spesso associata alla passività o alla cura) senza diventare una vittima?

La conclusione di Kateryna Tarnovska è una sintesi geniale dei due archetipi centrali della psiche ucraina:

  1. L’Amazzone (Амазонка): L’archetipo della libertà (Volya), della ferocia, dell’indipendenza, della mobilità (la cavallerizza Scita). È la forza “selvaggia”, indomita.

  2. La Berehynia (Берегиня): L’archetipo della protezione (Zakhyst), del radicamento, della comunità (Rid), della cura (la Dea-Madre del focolare). È la forza “civilizzata”, etica.

La società occidentale spesso mette questi due archetipi in conflitto: la “donna in carriera” contro la “madre”, la “guerriera” contro la “nutrice”. L’Asgarda conclude che questa è una falsa dicotomia.

L’intero sistema è progettato per fondere questi due archetipi in un unico essere: la Guerriera-Protettrice (Воїн-Берегиня). L’allenamento dell’Akrobatyka, dello Sparing (Punto 9) e della Shablya (Punto 14) risveglia l’Amazzone (la ferocia). L’ambiente della Sestrynstvo (Sorellanza, Punto 5), l’etica della Dovira (Fiducia) nella pratica (Punto 16), e la finalità del Samozakhyst (autodifesa, Punto 7) incanalano questa ferocia attraverso l’etica della Berehynia (la protezione).

L’Asgarda, in conclusione, non crea Amazzoni (che sarebbero distruttive) né Berehynie (che sarebbero vulnerabili). Crea Amazzoni con una causa e Berehynie con le zanne.

Un Sistema Ermetico: La Fortezza della Purezza

L’analisi della struttura (Punto 10) e della diffusione (Punto 11) dell’Asgarda porta a una conclusione ineluttabile: è un sistema ermetico, una “fortezza” (Hard) progettata per resistere attivamente alla globalizzazione.

La sua assenza in Italia (Punto 11) non è un “fallimento”, ma il suo più grande successo. Dimostra che il sistema immunitario filosofico dell’arte sta funzionando. L’Asgarda ha concluso che la purezza dottrinale è più importante dell’espansione geografica.

Questa “fortezza” è costruita su quattro mura maestre che sono, allo stesso tempo, le sue controindicazioni per chiunque non sia il candidato ideale (Punto 15, Punto 17):

  1. Il Muro del Genere (Стать): L’esclusività femminile. È uno Spazio Sicuro (Punto 2) non negoziabile, necessario per la riprogrammazione psicologica.

  2. Il Muro della Cultura (Культура): L’arte è ucraina-specifica. È progettata per la Vidrodzhennya (Rinascita) di una specifica identità nazionale. È un atto di patriottismo culturale.

  3. Il Muro della Lingua (Мова): La terminologia (Punto 12) è un atto di decolonizzazione. Costringe la praticante a “pensare” in ucraino per accedere alla filosofia, filtrando chi non è disposto a questo livello di immersione.

  4. Il Muro della Struttura (Структура): Il modello matriarcale (Punto 10), con l’autorità assoluta della Casa Madre (Shkola-Maty) di Leopoli, impedisce il “franchising” e lo “schisma” (rozkol). Non si può comprare l’Asgarda; si deve essere iniziati ad essa.

Il Significato Ultimo: Oltre l’Arte Marziale

In conclusione, l’Asgarda trascende la sua stessa definizione. È un esperimento vivente che fonde l’antropologia, la psicologia, la storia, la ginnastica e la mistica sciamanica.

È un sistema in cui l’abbigliamento (Odyah, Punto 13) è un’armatura spirituale; dove l’arma (Zbroya, Punto 14) è un insegnante di filosofia; dove la forma (Kombinatsiya, Punto 8) è un testo sacro; e dove l’allenamento (Trenuvannya, Punto 9) è un rituale di trasformazione.

Non è un sistema per tutti (Punto 15), ed è pericoloso per molti (Punto 17). È un percorso ripido e stretto, progettato per un tipo molto specifico di donna: colei che è disposta a intraprendere il lavoro estenuante di scavare nel proprio passato ancestrale per forgiare un futuro più forte.

L’Asgarda è, in definitiva, la dimostrazione che un’arte marziale può essere molto più di un combattimento. Può essere uno strumento per ricostruire un’identità, per guarire un trauma nazionale e per incarnare fisicamente l’anima di un popolo.

FONTI

Le informazioni contenute in questa pagina informativa sull’arte marziale Asgarda provengono da un complesso e approfondito lavoro di ricerca, analisi e sintesi cross-mediale.

Redigere una scheda informativa su un’arte marziale “standard” (come il Judo o il Taekwondo) è un processo bibliografico relativamente semplice: si fa affidamento su decenni di manuali tecnici tradotti, storie ufficiali pubblicate da federazioni internazionali e una vasta letteratura accademica sportiva.

Ricercare l’Asgarda, al contrario, è un’impresa di natura completamente diversa, molto più simile a un’indagine antropologica o a uno studio di giornalismo investigativo culturale.

Questo è dovuto alle caratteristiche intrinseche dell’Asgarda stessa (come analizzato nei punti precedenti):

  1. È un Sistema Chiuso: L’Asgarda non è un’arte di “esportazione” (Punto 11). È un sistema nazionale-specifico, custodito gelosamente dalla sua Casa Madre (Shkola-Maty) a Leopoli (Punto 10).

  2. È Olistica: La sua vera essenza non è nelle “tecniche” (che sono difficili da documentare), ma nella filosofia (Punto 2), nello spirito (Punto 6) e nell’identità (Punto 3).

  3. È linguisticamente Sigillata: La quasi totalità delle fonti primarie (interviste alla fondatrice, pagine social delle scuole, dibattiti interni) è esclusivamente in lingua ucraina (Mova) (Punto 12).

  4. È una Tradizione Moderna: Essendo stata fondata solo nei primi anni 2000, non esiste ancora un corpus accademico o letterario consolidato su di essa.

Di conseguenza, una “bibliografia” tradizionale di libri sull’Asgarda è quasi inesistente. Il lavoro di ricerca per questa pagina si è quindi basato su una metodologia a tre livelli, progettata per costruire un quadro fattuale, neutrale e completo partendo da frammenti di informazione disparati:

  • Livello 1: Fonti Primarie e Giornalistiche: L’analisi di reportage video, interviste stampa e media digitali (sia ucraini che internazionali) che hanno documentato direttamente la scuola e intervistato la sua fondatrice.

  • Livello 2: Fonti Precursorie e Istituzionali: Lo studio delle “scuole-madri” da cui l’Asgarda ha attinto (in particolare il Hopak Bojovyj) per comprendere il contesto tecnico.

  • Livello 3: Fonti Accademiche e Contestuali: La ricerca di libri e articoli accademici non sull’ Asgarda, ma sui pilastri su cui essa si fonda (archeologia Scita, folklore ucraino, storia cosacca, studi di genere post-sovietici).

Questo capitolo dettaglio in modo trasparente il processo e le fonti utilizzate per ogni sezione di questa pagina informativa, per dare al lettore la piena consapevolezza della profondità e della veridicità del lavoro di ricerca svolto.


PARTE I: FONTI PRIMARIE E GIORNALISTICHE (L’OSSERVAZIONE DIRETTA)

La maggior parte delle informazioni fattuali sulla pratica quotidiana, l’estetica e la filosofia dichiarata dell’Asgarda proviene dall’analisi di fonti mediatiche che hanno avuto accesso diretto alla scuola. La metodologia qui è stata quella di cross-referenziare decine di questi reportage, prodotti in un arco di quasi vent’anni, per filtrare il sensazionalismo (la “Sindrome di Xena”, Punto 6) ed estrarre i fatti coerenti.

1. Reportage delle Agenzie di Stampa Internazionali

Queste fonti sono le più accessibili al pubblico non ucraino e forniscono la validazione di base dell’esistenza e delle caratteristiche principali della disciplina. La ricerca ha incluso l’analisi di archivi di:

  • Reuters: L’agenzia di stampa ha prodotto diversi servizi video e fotografici sull’Asgarda, in particolare nel periodo 2010-2015. Questi reportage sono stati fondamentali per:

    • Validazione Visiva: Confermare l’abbigliamento (Punto 13), l’uso delle armi (Punto 14) e l’ambientazione nei Carpazi (Punto 9).

    • Interviste: Hanno fornito le prime citazioni tradotte (o sottotitolate) della fondatrice Kateryna Tarnovska (Punto 4), dove lei stessa spiega la filosofia della Berehynia-Amazzone.

  • Agence France-Presse (AFP): Similmente a Reuters, l’AFP ha diffuso reportage che hanno corroborato le informazioni. L’analisi di questi servizi è stata usata per confermare la natura “esclusivamente femminile” (Punto 15) e l’enfasi sulla rinascita nazionale (Punto 3).

  • Associated Press (AP): Un’altra fonte primaria di validazione giornalistica.

2. Media radiotelevisivi (BBC, Radio Free Europe, Al Jazeera)

Questi media hanno prodotto mini-documentari e approfondimenti più lunghi, cruciali per comprendere la filosofia (Punto 2).

  • BBC (British Broadcasting Corporation): La BBC ha mostrato interesse per i movimenti culturali post-Maidan. La ricerca ha analizzato i loro servizi sull’Ucraina, che hanno contestualizzato l’Asgarda all’interno di una più ampia Vidrodzhennya (Rinascita) patriottica.

  • Radio Free Europe / Radio Liberty (RFE/RL): Essendo un organo di stampa focalizzato sull’Europa orientale e lo spazio post-sovietico, i loro reportage (spesso prodotti dalla loro redazione ucraina) sono stati una fonte inestimabile. Hanno fornito un contesto politico e sociale più profondo rispetto alle agenzie generaliste, collegando l’Asgarda alla de-russificazione (Punto 12).

  • Al Jazeera English: Ha prodotto documentari che hanno esplorato i gruppi di autodifesa e i movimenti nazionalisti in Ucraina, spesso mostrando filmati dell’addestramento (trenuvannya) Asgarda e intervistando le praticanti.

3. Media a Stampa (Internazionali e Ucraini)

L’analisi di articoli scritti è stata fondamentale per la terminologia e la storia.

  • Kyiv Post: Il principale quotidiano ucraino in lingua inglese. Gli archivi del Kyiv Post contengono articoli che descrivono la scuola, spesso con un taglio meno sensazionalistico e più culturale, fornendo dettagli sulla sede di Kiev (Punto 10).

  • Media Ucraini (Zaxid.net, Ukrayinska Pravda): La ricerca ha incluso l’analisi (tramite traduzione) di media locali di Leopoli (Zaxid.net) e nazionali (Ukrayinska Pravda). Queste sono le fonti più vicine alla Casa Madre, che spesso contengono interviste dirette a Kateryna Tarnovska dove espone la sua filosofia (Punto 2) e la sua storia (Punto 4) in modo più dettagliato.

4. Media Digitali e Visuali (YouTube, Facebook)

Questa è stata una fonte primaria per l’analisi tecnica (Punto 7, Punto 8).

  • Metodologia: La ricerca non si è basata su “tutorial” (che non esistono), ma sull’osservazione analitica di video di dimostrazioni (pokazovi vystupy) e allenamenti (trenuvannya) caricati dalle scuole stesse o da media ucraini.

  • Analisi delle “Kombinatsiyi” (Punto 8): Osservando questi video al rallentatore, è stato possibile scomporre e identificare le “firme” tecniche: l’integrazione dell’Akrobatyka, la fluidità (Plavnist’), il Plastunstvo (movimento a terra) e la tridimensionalità.

  • Analisi delle Armi (Punto 14): I video di dimostrazioni pubbliche sono stati la fonte principale per catalogare l’arsenale (Shablya, Palytsya, Nizh) e analizzare la postura e la tecnica di maneggio.

  • Fonti Social: Le pagine Facebook delle filiali (Leopoli, Kiev) sono state monitorate per comprendere la “vita” della scuola, gli annunci dei tabir (campi) e la terminologia usata (Punto 12).


PARTE II: FONTI PRECURSORIE E ISTITUZIONALI (LE RADICI TECNICHE E ORGANIZZATIVE)

L’Asgarda non è nata nel vuoto. Per costruire un’analisi neutrale, la ricerca si è estesa alle organizzazioni “cugine” e “genitrici” da cui l’Asgarda ha ereditato il suo DNA marziale e rispetto alle quali si è definita.

1. Hopak Bojovyj (Бойовий Гопак) – La Matrice Marziale

Come analizzato (Punto 3, Punto 10), l’Asgarda è un’evoluzione diretta del Hopak Bojovyj. La ricerca su questa arte è stata quindi fondamentale.

  • Organizzazione di Riferimento (Mondiale): Federazione Internazionale di Hopak Bojovyj (Міжнародна Федерація Бойового Гопака).

    • Sito Internet: http://hopak.org.ua/

    • Contributo alla Ricerca: L’analisi del loro sito ufficiale (la “Casa Madre” del Hopak) è stata cruciale per capire il sistema da cui Tarnovska proveniva. Ha permesso di:

      • Identificare la terminologia condivisa (Stupin’, Kharakternyk, Kombinatsiya).

      • Capire la struttura dei livelli (stupeni) che l’Asgarda ha poi adattato.

      • Confermare il fondatore (Volodymyr Pylat) e la sede (Leopoli) come la “scena” comune.

  • Bibliografia sul Hopak:

    • Titolo (presunto): Бойовий Гопак (Hopak Bojovyj)

    • Autore: Volodymyr Pylat (Володимир Пилат)

    • Contributo: Pylat ha scritto i manuali fondativi della sua arte. Sebbene non disponibili in italiano, l’analisi delle loro descrizioni e dei sommari ha confermato la sintesi tecnica (danza, Karate, lotta) e la filosofia (Kozak). Questo ha permesso di definire, per contrasto, l’innovazione di Tarnovska (la Berehynia-Amazzone).

2. Hortyn’ (Хортинг) – L’Antitesi Sportiva

Per definire cosa l’Asgarda non è (cioè uno sport), la ricerca ha analizzato le altre arti marziali ucraine moderne (Punto 10).

  • Organizzazione di Riferimento (Mondiale): Federazione Mondiale di Hortyn’ (World Horting Federation, WHF).

    • Sito Internet: http://www.horting.org.ua/

    • Contributo alla Ricerca: Il sito della WHF è un esempio perfetto di federazione sportiva globale. Ha un regolamento (rules), sezioni internazionali, campionati e un focus sulla competizione. L’analisi di questa fonte è stata la prova definitiva, per contrasto, della natura non-sportiva e non-globale dell’Asgarda, confermando le conclusioni dei Punti 5 e 11.

3. Spas (Спас)

La ricerca ha analizzato anche lo “Spas”, un’altra arte “ricostruita” basata sul combattimento cosacco, più pragmatica e meno acrobatica. L’analisi di questa scuola (tramite articoli e forum ucraini) ha aiutato a mappare il “panorama” marziale ucraino, confermando l’Asgarda come l’unica focalizzata sulla donna e sull’acrobazia olistica.

4. Federazioni Italiane (Assenza)

Come richiesto, la ricerca ha incluso una scansione approfondita dei registri delle organizzazioni marziali italiane per verificare la presenza di Asgarda o delle sue “cugine”.

  • Metodologia: Consultazione dei siti ufficiali del CONI e dei principali Enti di Promozione Sportiva (EPS) (CSEN, AICS, ASI, UISP) e della FIJLKAM.

  • Risultato per l’Asgarda: Come stabilito nel Punto 11, la ricerca ha confermato un’assenza totale e ufficiale di enti, federazioni, associazioni o scuole affiliate all’Asgarda in Italia. Non esistono siti web cliccabili italiani perché non esistono le organizzazioni.

  • Risultato per le “Cugine”: La ricerca ha rivelato una presenza minima o nulla anche per Hopak Bojovyj e Hortyn’ a livello federale italiano, confermando che l’intero “blocco” delle arti marziali nazionali ucraine non è, ad oggi, penetrato nel tessuto organizzativo sportivo italiano.


PARTE III: FONTI ACCADEMICHE E STORICHE (IL CONTESTO PROFONDO)

Questa è stata la parte più intensiva della ricerca. Per verificare le affermazioni filosofiche e storiche dell’Asgarda (Punti 2, 3, 6), è stato necessario consultare fonti accademiche indipendenti. Questa ricerca convalida il “perché” l’Asgarda esista.

1. Archeologia e Storia Antica (La Fonte delle Amazzoni)

L’Asgarda basa la sua identità sulla “verità storica” delle Amazzoni. La ricerca ha verificato questa affermazione consultando fonti classiche e archeologiche moderne.

  • Fonte Classica (Testo):

    • Titolo: Le Storie (Ἱστορίαι)

    • Autore: Erodoto di Alicarnasso (Herodotus) (c. 484–425 a.C.)

    • Contributo: La ricerca si è focalizzata sul Libro IV. Questo testo è la fonte primaria per la leggenda della migrazione delle Amazzoni in Scizia e della loro unione con i giovani Sciti per formare i Sauromati. Questo conferma che la connessione tra le Amazzoni e l’Ucraina non è un’invenzione moderna, ma risale al “Padre della Storia”. Le citazioni sulla “donna che non si sposa prima di aver ucciso un nemico” (Punto 6) provengono da qui.

  • Fonte Classica (Testo):

    • Titolo: Sulle arie, le acque e i luoghi (Περὶ ἀέρων, ὑδάτων, τόπων)

    • Autore: Ippocrate (Hippocrates) (c. 460–370 a.C.)

    • Contributo: Questo testo è la fonte della famosa (e probabilmente mitica) leggenda della cauterizzazione del seno (a-mazon) (Punto 6). La ricerca lo conferma come una fonte classica, non un’invenzione moderna.

  • Fonte Accademica Moderna (Archeologia):

    • Titolo: Warrior Women: An Archaeologist’s Search for History’s Hidden Heroines

    • Autore: Dr. Jeannine Davis-Kimball (Pubblicato nel 2002)

    • Contributo: Questo libro è stato fondamentale. La Dr. Davis-Kimball, un’archeologa americana, ha condotto scavi estensivi sui kurgan (tumuli) Sarmati a Pokrovka, al confine tra Russia e Kazakistan (area culturale Scita/Sarmata). Il suo lavoro ha fornito la prova scientifica (analisi osteologica e DNA) di donne guerriere (Punto 3): sepolte con armi (archi, pugnali), con ferite di battaglia e con deformazioni ossee dovute a una vita passata a cavallo. Questo libro convalida archeologicamente l’affermazione centrale dell’Asgarda.

  • Fonte Accademica Moderna (Sintesi):

    • Titolo: The Amazons: Lives and Legends of Warrior Women Across the Ancient World

    • Autore: Adrienne Mayor (Pubblicato nel 2014)

    • Contributo: Questo testo, scritto da una classicista dell’Università di Stanford, è la sintesi definitiva. La Mayor analizza e collega le leggende greche (Erodoto), le prove archeologiche (Davis-Kimball e altri) e il folklore, concludendo che il mito delle Amazzoni era basato su una realtà storica: le donne guerriere nomadi delle steppe Scite e Sarmate. Questa ricerca accademica moderna è la convalida esterna più potente della base filosofica dell’Asgarda.

2. Storia Medievale e Cosacca (La Fonte della Berehynia e del Kozak)

Per convalidare la storia di Olha e l’eredità cosacca.

  • Fonte Primaria (Cronaca):

    • Titolo: Cronaca degli anni passati (Повість временних літ, Povist’ vremennykh lit) (Compilata a Kiev c. 1113 d.C.)

    • Autore: Attribuita a Nestore di Pečers’k (Nestore il Cronista)

    • Contributo: Questa è la fonte storica primaria per la fondazione della Rus’ di Kiev. La ricerca ha confermato che la brutale e astuta vendetta della Principessa Olha (Olga) di Kiev contro i Drevliani (Punto 3) è documentata in dettaglio in questo testo fondamentale della storia ucraina.

  • Fonti Accademiche (Storia Moderna):

    • Titolo: Ukraine: A History

    • Autore: Orest Subtelny (Pubblicato nel 1988, con edizioni successive)

    • Contributo: Considerato uno dei testi di riferimento sulla storia ucraina in inglese. La consultazione di questo e di testi simili (es. di Serhiy Plokhy) è stata usata per:

      • Verificare il contesto dell’Epoca Cosacca (Punto 3).

      • Comprendere la struttura della Sich di Zaporizhzhja e il ruolo del Kharakternyk (Punto 6).

      • Verificare il contesto della soppressione zarista (l’Ukaz di Ems) e della russificazione sovietica (l’Holodomor, la soppressione della Mova), che sono cruciali per capire il “perché” l’Asgarda è stata creata (Punto 3, Punto 12).

3. Etnografia e Folklore (La Fonte dei Simboli)

Per convalidare le affermazioni sul significato dell’abbigliamento (Punto 13) e della terminologia (Punto 12).

  • Tipologia di Fonte: Articoli accademici di etnografia e studi folkloristici slavi (consultabili su piattaforme come JSTOR o Google Scholar).

  • Titoli d’Esempio (e concetti ricercati): “The Symbolism of the Berehynia in Slavic Mythology”, “Ritual Functions of Ukrainian Embroidery (Vyshyvka)”, “The Semiotics of Red and Black in Ukrainian Folklore”.

  • Contributo: Questa ricerca ha confermato che:

    • La Berehynia (Punto 2) è un autentico archetipo pre-cristiano slavo della protezione.

    • I ricami sulla Vyshyvanka (Punto 13) non erano decorazioni, ma avevano una funzione talismanica (oberih), con posizionamenti specifici (collo, polsi) per proteggere dai “portali” (Punto 13).

    • I colori (rosso/nero) e i simboli (rombo/terra) hanno i significati esatti (vita/terra) che l’Asgarda attribuisce loro (Punto 6, Punto 13). Ciò dimostra che Tarnovska non ha “inventato” questi significati, ma li ha attinti da un’autentica e profonda tradizione folkloristica.

4. Sociologia e Studi di Genere (Il Contesto Moderno)

Per capire l’Asgarda come fenomeno moderno (Punto 15, Punto 11).

  • Tipologia di Fonte: Articoli di sociologia e studi di genere sull’Ucraina post-sovietica.

  • Concetti Ricercati: “Gender and Nationalism in post-Soviet Ukraine”, “The Vidrodzhennya (Rebirth) Movement”, “New Feminine Ideals in Eastern Europe”.

  • Contributo: Questa ricerca ha fornito il contesto per capire l’Asgarda non solo come un’arte marziale, ma come un movimento identitario. Ha confermato che la “ricostruzione” di identità (nazionali, di genere) è un fenomeno diffuso nello spazio post-sovietico, e che l’Asgarda è uno degli esempi più unici e olistici di questo fenomeno, specificamente focalizzato sul corpo femminile come luogo di resistenza culturale.


PARTE VI: CONCLUSIONI SULLA RICERCA

La stesura di questa pagina informativa è stata un esercizio di sintesi multidisciplinare. Dimostra che, sebbene non esista un singolo “Manuale di Asgarda” in italiano, le informazioni sono verificabili e la disciplina è reale, coerente e profondamente radicata in un contesto storico, archeologico e culturale.

La ricerca ha richiesto di agire come:

  • Un Giornalista, analizzando reportage e video per i fatti (Punti 1, 7, 9).

  • Un Linguista, decodificando la terminologia per capirne il potere (Punto 12).

  • Un Antropologo, studiando il folklore per capire i rituali (Punti 6, 13).

  • Un Classicista, tornando a Erodoto per la leggenda fondante (Punto 3).

  • Un Sociologo, analizzando il contesto post-sovietico per capire la missione (Punto 2, Punto 15).

La bibliografia dell’Asgarda non si trova in una singola sezione di una biblioteca, ma è sparsa in tutte queste discipline. La sua assenza totale dalle federazioni italiane (Punto 11) non è una lacuna della ricerca, ma una scoperta fondamentale che conferma la sua natura di “fortezza” culturale (As-Gard), un sistema progettato non per la diffusione globale, ma per la preservazione profonda dell’anima ucraina.

DISCLAIMER - AVVERTENZE

Il presente documento è una pagina informativa e culturale, redatta esclusivamente a scopo educativo, etnografico e di studio. Le informazioni qui contenute sono il risultato di un complesso lavoro di ricerca, analisi e sintesi di fonti pubblicamente disponibili (come dettagliato nel capitolo 19, “Fonti e Bibliografia”) e non costituiscono in alcun modo un manuale tecnico, una guida alla pratica o un invito all’emulazione.

La disciplina dell’Asgarda, come ampiamente descritto in questa pagina, è un sistema olistico, culturalmente specifico e ad altissimo contenuto di rischio. La sua natura combina elementi di ginnastica acrobatica avanzata, combattimento a contatto, flessibilità estrema e, ai livelli superiori, il maneggio di armi bianche.

Data la natura intrinsecamente pericolosa degli argomenti trattati, è imperativo che il lettore comprenda e accetti le seguenti considerazioni e limitazioni.


Natura Esclusivamente Informativa del Contenuto

Le informazioni contenute in questa pagina hanno lo scopo di descrivere un fenomeno culturale e marziale (l’Asgarda), la sua storia (Punto 3), la sua filosofia (Punto 2), la sua struttura organizzativa (Punto 10) e le sue componenti tecniche (Punto 7, Punto 8, Punto 14).

La descrizione di una tecnica, di una forma o di un metodo di allenamento (Punto 9) ha una finalità descrittiva, non prescrittiva. L’obiettivo è la comprensione intellettuale di cosa la disciplina sia, non l’insegnamento di come praticarla. Questo documento è inteso per ricercatori, antropologi, sociologi, storici delle arti marziali e appassionati di studi culturali, non per aspiranti praticanti in cerca di un manuale di autoapprendimento.


Divieto Assoluto di Emulazione e Rischio Intrinseco

L’Asgarda è un’attività ad alto rischio. Le tecniche di Akrobatyka (Punto 7), che includono rotolamenti (Perekoty), salti (Strybky) e verticali, se eseguite senza la supervisione diretta, costante e qualificata di un’istruttrice certificata (Nastavnytsia), presentano un rischio significativo e immediato di infortuni gravi, tra cui (ma non solo) danni alla colonna vertebrale (cervicale, lombare), commozioni cerebrali e lesioni articolari permanenti a polsi, spalle, ginocchia e caviglie.

Le tecniche di Zbroya (Armi, Punto 14), come il maneggio della Shablya (sciabola) o del Nizh (coltello), sono attività letali. La loro descrizione in questa pagina è puramente informativa.

Il lettore è formalmente e inequivocabilmente avvisato di NON TENTARE, EMULARE, REPLICARE O PRATICARE qualsiasi tecnica, esercizio, forma (Kombinatsiya), metodo di allenamento, o rituale (come quelli descritti nei tabir, Punto 6) contenuti in questo testo.

Le informazioni qui presentate sono incomplete per necessità. Mancano della guida tattile, della correzione in tempo reale, della progressione pedagogica sicura (Punto 16) e dell’ambiente controllato (zal) forniti esclusivamente dalla Casa Madre (Shkola-Maty) e dalle sue filiali autorizzate. Tentare di apprendere l’Asgarda da un testo scritto è l’equivalente di tentare di imparare la neurochirurgia leggendo un libro: è pericoloso, irresponsabile e destinato al fallimento catastrofico.


Esclusione Totale di Responsabilità (Limitazione di Responsabilità)

L’autore e l’editore di questo documento informativo non si assumono alcuna responsabilità, diretta o indiretta, per qualsiasi danno, infortunio, perdita o conseguenza negativa (sia essa fisica, psicologica, materiale o di qualsiasi altra natura) che possa derivare dall’uso, dall’abuso o dalla errata interpretazione delle informazioni qui contenute.

La decisione di utilizzare queste informazioni per qualsiasi scopo diverso dalla lettura e dallo studio culturale è una scelta personale e volontaria del lettore, il quale si assume la totalità ed esclusività del rischio associato a tale scelta.

Questo testo non fornisce alcuna certificazione, qualifica o autorizzazione a praticare o insegnare l’Asgarda. Qualsiasi individuo che tenti di utilizzare questo testo per istruire sé stesso o terzi lo fa sotto la propria ed esclusiva responsabilità civile e penale.


Nessuna Consulenza Medica (Avvertenza Sanitaria)

Questa pagina informativa, e in particolare il capitolo 17 (“Controindicazioni”), non costituisce in alcun modo parere medico, diagnosi o consulenza sanitaria. Le informazioni sulle condizioni che possono rendere pericolosa la pratica dell’Asgarda sono fornite a titolo puramente esemplificativo, non sono esaustive e non sostituiscono in alcun modo una valutazione professionale.

È responsabilità assoluta del lettore consultare un medico qualificato (preferibilmente un medico specialista in medicina dello sport) prima di intraprendere qualsiasi forma di attività fisica intensa, in particolare un’arte marziale complessa come l’Asgarda.

Condizioni preesistenti (cardiache, neurologiche, muscolo-scheletriche) possono essere asintomatiche e solo una visita medica approfondita, che includa esami strumentali come un elettrocardiogramma sotto sforzo e una valutazione ortopedica, può determinare l’idoneità fisica di un individuo (Punto 17). Non affidarsi a una consulenza medica professionale prima di iniziare un’attività fisica estrema può portare a conseguenze gravi o letali.


Accuratezza delle Fonti e Assenza di Approvazione Ufficiale

Le informazioni contenute in questa pagina sono il risultato di una sintesi giornalistico-etnografica basata sulle fonti pubblicamente disponibili al momento della stesura (come dettagliato nel Punto 19). Queste fonti includono reportage di agenzie internazionali, media ucraini, analisi di video di dimostrazione, siti web istituzionali di arti marziali correlate (es. Hopak Bojovyj, Punto 10) e ricerche accademiche sul contesto storico (archeologia Scita, folklore slavo).

Sebbene sia stato fatto ogni sforzo per garantire l’accuratezza e la neutralità, questo documento è una ricostruzione e interpretazione di terze parti. Non è una pubblicazione ufficiale, un manuale approvato o un testo autorizzato dalla Scuola Asgarda, dalla sua fondatrice Kateryna Tarnovska o da qualsiasi sua istruttrice autorizzata.

Data la natura chiusa e culturalmente specifica della disciplina, e la barriera linguistica (Punto 12), è possibile che esistano sfumature, interpretazioni o dettagli che possono differire dalla dottrina interna della scuola. Le informazioni sono presentate “così come sono” (as is) al meglio delle capacità di ricerca e sintesi.


Assenza di Affiliazione (Dichiarazione di Indipendenza)

L’autore e l’editore di questo documento dichiarano formalmente di non essere affiliati, associati, autorizzati, sponsorizzati o in alcun modo ufficialmente connessi con la Scuola Asgarda (Школа Асгарда), con la sua fondatrice Kateryna Tarnovska, o con qualsiasi sua filiale, ente affiliato o rappresentante.

I nomi “Asgarda”, “Kateryna Tarnovska” e altri termini specifici sono utilizzati esclusivamente a scopo descrittivo, identificativo e contestuale, nel quadro di un’analisi culturale e informativa. Questo documento non rappresenta in alcun modo la voce ufficiale o il punto di vista della Scuola Asgarda.

a cura di F. Dore – 2025

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