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COSA E'
Il Muay Boran (มวยโบราณ), il cui significato letterale è “antica boxe”, è un’arte marziale tradizionale thailandese, considerata la progenitrice e la base storica della più moderna e sportiva Muay Thai. Non si tratta semplicemente di un insieme di tecniche di combattimento, ma di un sistema completo che ingloba aspetti culturali, spirituali e filosofici profondamente radicati nella storia e nelle tradizioni della Thailandia. A differenza della Muay Thai che si è evoluta in uno sport da ring con regole standardizzate, il Muay Boran mantiene il suo carattere di arte di guerra, focalizzata sulla difesa personale e sull’efficacia nel combattimento senza restrizioni.
Questa disciplina affonda le sue radici nei campi di battaglia dell’antico Regno del Siam, dove era utilizzata dai guerrieri siamesi per difendersi e attaccare sia a mani nude che con armi. Il suo repertorio tecnico è vastissimo e comprende colpi portati con ogni parte del corpo: pugni, gomiti, ginocchia e calci, ma anche proiezioni, sbilanciamenti, prese e tecniche di lotta a terra. Ogni movimento ha una sua ragion d’essere, spesso ispirata alle posizioni degli animali, e mira a massimizzare il danno all’avversario nel modo più rapido e definitivo possibile. La sua pratica richiede una notevole preparazione fisica, ma anche una profonda comprensione dei principi biomeccanici e tattici.
Il Muay Boran non si limita all’aspetto fisico, ma include anche un forte componente spirituale e rituale. Ogni allenamento e combattimento è preceduto e accompagnato da cerimonie e rituali, come il Wai Kru Ram Muay, una danza rituale che onora il maestro e gli spiriti, e il Kruang Rang, amuleti e talismani indossati dai praticanti per protezione e buona fortuna. Questi elementi sottolineano la profonda connessione dell’arte con la cultura e la religione buddista thailandese. La disciplina, il rispetto e l’umiltà sono valori fondamentali che vengono inculcati ai praticanti, rendendo il Muay Boran un percorso di crescita personale che va oltre il mero apprendimento di tecniche di combattimento.
La sua riscoperta e valorizzazione negli ultimi decenni è dovuta al desiderio di preservare il patrimonio culturale thailandese e di recuperare le tecniche più autentiche e complete che rischiavano di andare perdute con la popolarità della Muay Thai sportiva. Oggi, il Muay Boran è praticato da un numero crescente di persone in tutto il mondo, attratte dalla sua efficacia, dalla sua ricchezza storica e filosofica, e dalla sua capacità di forgiare il carattere. Nonostante la sua natura antica, il Muay Boran rimane incredibilmente rilevante per le sfide della difesa personale contemporanea, offrendo un sistema di combattimento versatile e adattabile a diverse situazioni.
La pratica del Muay Boran richiede una dedizione totale e un impegno costante. Non è un percorso facile, ma gratificante per chi cerca una disciplina che unisca l’efficacia marziale con la crescita personale e la comprensione di una cultura millenaria. È un viaggio nel tempo, un’immersione nelle radici guerriere della Thailandia, che permette di apprezzare la profondità e la complessità di questa straordinaria arte.
CARATTERISTICHE, FILOSOFIA E ASPETTI CHIAVE
Il Muay Boran si distingue per un insieme di caratteristiche che lo rendono unico nel panorama delle arti marziali. La sua essenza risiede nell’efficacia senza compromessi, nella capacità di usare ogni parte del corpo come arma e nella profonda connessione con la spiritualità e la cultura thailandese. Questa disciplina è un’arte di guerra, non uno sport, e la sua filosofia riflette questo principio.
Una delle caratteristiche più evidenti è l’utilizzo di un arsenale tecnico vastissimo, che va ben oltre i colpi tipici della Muay Thai. Nel Muay Boran si impiegano pugni, gomiti, ginocchia e calci in modi diversificati, spesso combinati in sequenze fluide e imprevedibili. Le gomitate (sok) sono utilizzate non solo in maniera frontale o laterale, ma anche in traiettorie ascendenti o discendenti, ideali per il combattimento ravvicinato. Le ginocchiate (khao) possono essere dirette, circolari o saltate, mirando a punti vitali. I calci (te) sono potenti e vari, includendo calci circolari, frontali, a spazzata e anche calci a martello. Tuttavia, l’aspetto che maggiormente differenzia il Muay Boran è l’inclusione di tecniche di sbilanciamento (teep), proiezioni (chap kho ti), prese (chap) e lotte a terra (lom). Non ci si limita a colpire, ma si cerca di rompere l’equilibrio dell’avversario per portarlo a terra e continuare l’offensiva.
La filosofia del Muay Boran è profondamente legata ai principi buddisti e all’antica saggezza guerriera. Al centro vi è il concetto di efficacia e sopravvivenza. Ogni tecnica è studiata per massimizzare il danno e neutralizzare l’avversario nel minor tempo possibile. Non c’è spazio per il superfluo o il puramente estetico; ogni movimento ha uno scopo preciso e letale. Questa enfasi sull’efficacia si traduce in un allenamento rigoroso che mira a sviluppare non solo la forza fisica, ma anche la velocità, la precisione e la resistenza mentale. Il praticante è addestrato a reagire istintivamente e a prendere decisioni rapide sotto pressione.
Un altro aspetto chiave è la disciplina mentale e spirituale. Il Muay Boran non è solo un’arte fisica, ma un percorso di crescita interiore. Il rispetto per il maestro (Kru), per i compagni di allenamento e per l’arte stessa è fondamentale. La meditazione e la concentrazione sono parte integrante dell’allenamento, aiutando a sviluppare la consapevolezza di sé e il controllo delle emozioni. Il Wai Kru Ram Muay, la danza rituale pre-combattimento, è un momento di profonda connessione con la tradizione, un’espressione di gratitudine e rispetto. Questo rituale non è una semplice esibizione, ma una preparazione mentale e fisica che permette al guerriero di entrare in uno stato di concentrazione ottimale.
Gli aspetti strategici sono anch’essi cruciali. Il Muay Boran insegna a leggere l’avversario, a capire i suoi punti deboli e a sfruttarli. L’uso di finte, di cambi di guardia e di angoli di attacco inaspettati è fondamentale. Si impara a controllare la distanza, a entrare e uscire dalla zona di pericolo, e a usare l’ambiente circostante a proprio vantaggio. La padronanza del clinch (placate) è un elemento distintivo, permettendo di controllare l’avversario a distanza ravvicinata e di sferrare gomitate e ginocchiate devastanti.
Infine, la varietà degli stili è un elemento peculiare del Muay Boran. Non esiste un unico stile codificato, ma diverse scuole regionali, ognuna con le proprie peculiarità tecniche e didattiche. Questa diversità riflette le diverse tradizioni guerriere delle varie province thailandesi, rendendo l’arte ancora più ricca e complessa. La riscoperta di questi stili regionali ha contribuito a un rinnovato interesse per il Muay Boran come patrimonio culturale da preservare e tramandare.
LA STORIA
La storia del Muay Boran è indissolubilmente legata alla storia del Regno del Siam, l’attuale Thailandia. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, ben prima della nascita del moderno stato thailandese, e riflettono le esigenze di difesa e sopravvivenza di un popolo costantemente minacciato da conflitti interni e invasioni esterne. Si può affermare che il Muay Boran sia nato dalla necessità di un popolo guerriero di proteggere la propria terra e la propria libertà.
Le prime tracce di tecniche di combattimento simili al Muay Boran risalgono a diversi secoli fa. Si ritiene che le sue radici affondino nelle pratiche militari dell’antica civiltà Khmer, che ebbe una grande influenza sulla cultura siamese. I soldati siamesi, infatti, erano addestrati a combattere sia con armi che a mani nude, e le tecniche di combattimento a corpo libero erano un complemento essenziale all’uso di spade, lance e scudi. Affreschi e sculture antiche in templi come il Wat Pho a Bangkok raffigurano scene di combattimento che richiamano movimenti e posizioni del Muay Boran, testimoniando la sua antica origine.
Durante il periodo di Ayutthaya (1350-1767), il Muay Boran conobbe un’importante fioritura. Era un’arte di guerra fondamentale per l’esercito siamese e veniva insegnata a tutti i soldati. In questo periodo, l’arte iniziò a sviluppare le sue caratteristiche distintive, con l’introduzione di diverse tecniche di pugni, gomiti, ginocchia e calci, e l’integrazione di principi strategici. I combattimenti di Muay Boran erano anche un popolare passatempo e venivano organizzati in occasione di feste e celebrazioni reali. Re come Naresuan il Grande (1555-1605) erano essi stessi abili praticanti di questa arte marziale, e la sua figura è spesso associata alla leggenda del Muay Boran e alla difesa del Siam.
Con la caduta di Ayutthaya nel 1767 per mano dei birmani, il Muay Boran continuò a essere praticato e tramandato, anche se in un contesto di disordine e ricostruzione. Fu in questo periodo che emerse la figura leggendaria di Nai Khanom Tom, un guerriero che divenne simbolo della resistenza siamese e dell’efficacia del Muay Boran. La sua storia, sebbene in parte folkloristica, sottolinea l’importanza di questa arte nella cultura e nell’identità nazionale.
Nel XIX secolo, con l’occidentalizzazione della Thailandia, il Muay Boran iniziò a subire delle trasformazioni. Per renderlo più accettabile e meno brutale agli occhi degli osservatori occidentali, furono introdotte regole e restrizioni, portando alla nascita della Muay Thai moderna. I combattimenti iniziarono a essere svolti in ring con guantoni e un sistema di punteggio, allontanandosi dalle tecniche più letali del Muay Boran. Molte delle tecniche più pericolose e tradizionali, come le tecniche di lotta a terra o l’uso di corde di canapa sui pugni, furono gradualmente eliminate.
Per un certo periodo, il Muay Boran rischiò di essere dimenticato, soppiantato dalla popolarità della Muay Thai sportiva. Tuttavia, a partire dalla fine del XX secolo, vi è stato un forte movimento di riscoperta e valorizzazione del Muay Boran come patrimonio culturale. Maestri tradizionali e accademici hanno iniziato a ricercare e a tramandare le antiche tecniche, ricostruendo il sistema completo dell’arte. Questo ha portato alla fondazione di diverse associazioni e scuole dedicate alla preservazione e all’insegnamento del Muay Boran autentico.
Oggi, la storia del Muay Boran è un elemento fondamentale della sua pratica. Comprendere il contesto storico in cui è nata e si è evoluta questa arte permette di apprezzarne la profondità e il significato, andando oltre la mera esecuzione di tecniche fisiche. È un’arte che racchiude la resilienza, la forza e la spiritualità di un popolo.
IL FONDATORE
Contrariamente a quanto si possa pensare per altre arti marziali che spesso sono attribuite a un unico fondatore, il Muay Boran non ha un singolo individuo a cui si possa attribuire la sua creazione. La sua genesi è un processo organico e plurisecolare, frutto dell’evoluzione delle tecniche di combattimento del popolo siamese attraverso i secoli. Non è nato da una singola intuizione o da un unico maestro illuminato, ma piuttosto dall’accumulo di conoscenze, esperienze e adattamenti da parte di innumerevoli guerrieri, soldati e insegnanti che hanno contribuito a plasmarlo nel tempo.
Il Muay Boran è emerso come un’arte marziale pragmatica e funzionale, sviluppatasi in risposta alle continue necessità di difesa e sopravvivenza in un territorio costantemente esposto a conflitti. Le tecniche furono affinate sui campi di battaglia e negli addestramenti militari, diventando un insieme di strategie e movimenti testati e perfezionati attraverso l’esperienza diretta. Questo processo di evoluzione collettiva significa che non esiste un “fondatore” nel senso moderno del termine, ma piuttosto una serie di figure storiche e leggendarie che hanno contribuito alla sua fama e al suo sviluppo.
Una delle figure più emblematiche associate al Muay Boran, anche se non ne è il fondatore, è Nai Khanom Tom. La sua storia, sebbene intrisa di leggenda, è diventata un pilastro dell’identità nazionale thailandese e del Muay Boran stesso. La narrazione lo descrive come un guerriero siamese catturato dai birmani durante la caduta di Ayutthaya nel 1767. Durante un festival tenuto in Birmania, si dice che Nai Khanom Tom fu sfidato a combattere contro una serie di campioni birmani. Nonostante fosse in catene, egli accettò la sfida.
Prima di ogni combattimento, Nai Khanom Tom eseguì il Wai Kru Ram Muay, un rituale che all’epoca era sconosciuto ai birmani e che li lasciò perplessi. Si racconta che, con la sua abilità nel Muay Boran, riuscì a sconfiggere dieci combattenti birmani in rapida successione. La sua vittoria non solo gli valse la libertà, ma impressionò a tal punto il re birmano, King Mangra, che questi gli offrì una grande quantità di denaro e due donne in sposa. Nai Khanom Tom è venerato come un eroe nazionale e la sua storia è celebrata ogni anno il 17 marzo, in quello che è conosciuto come il “Giorno del Muay Thai” o “Giorno di Nai Khanom Tom”.
La figura di Nai Khanom Tom non rappresenta la creazione dell’arte, ma piuttosto la sua epitome, la dimostrazione della sua efficacia e dello spirito indomito del popolo siamese. Egli è diventato un simbolo di orgoglio, resilienza e abilità marziale, incarnando i valori del Muay Boran e ispirando generazioni di praticanti. La sua leggenda sottolinea come l’arte non sia solo una questione di tecniche fisiche, ma anche di spirito, determinazione e onore.
Pertanto, parlare di un unico fondatore del Muay Boran sarebbe un’imprecisione storica. È più corretto considerarlo un’arte marziale sviluppata collettivamente, arricchita e tramandata di generazione in generazione, con Nai Khanom Tom come uno dei suoi più grandi e iconici rappresentanti. L’arte è il risultato della saggezza e dell’esperienza di un intero popolo.
MAESTRI FAMOSI
Il Muay Boran, essendo un’arte marziale tradizionale e non uno sport da competizione con classifiche e tornei internazionali come la Muay Thai, non vanta “atleti” nel senso moderno del termine, ma piuttosto maestri (Kru o Arjarn) la cui fama è legata alla loro profonda conoscenza, alla loro capacità di tramandare l’arte e alla loro integrità. Molti dei grandi nomi del passato sono figure leggendarie, le cui gesta sono state tramandate oralmente e sono entrate a far parte del folklore thailandese. Nel presente, la fama dei maestri è legata alla loro capacità di preservare e insegnare le tecniche autentiche, spesso ricercate e studiate per decenni.
Nel contesto storico, oltre al già citato Nai Khanom Tom che incarna l’eroe per eccellenza del Muay Boran, ci sono figure che hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo e alla diffusione dell’arte, anche se i loro nomi potrebbero non essere universalmente riconosciuti fuori dai circoli più specialistici. Ad esempio, i re di Ayutthaya, come Naresuan il Grande, erano noti per la loro abilità nel combattimento e spesso incoraggiavano la pratica del Muay Boran all’interno dell’esercito e della corte. Le loro figure hanno contribuito a elevare l’arte a un livello di prestigio e importanza nazionale.
Passando a tempi più recenti e al movimento di riscoperta del Muay Boran, alcuni maestri si sono distinti per il loro impegno nel preservare e diffondere le conoscenze tradizionali. Molti di loro hanno dedicato la propria vita alla ricerca e all’insegnamento di stili antichi che rischiavano di essere perduti. Questi maestri sono le vere “celebrità” del Muay Boran, riconosciuti e rispettati per la loro erudizione e la loro maestria.
Uno dei nomi più rispettati nel mondo del Muay Boran contemporaneo è Grand Master Phimarnpat “Payap” Phromma. Considerato uno dei massimi esperti viventi del Muay Boran, ha dedicato la sua vita alla ricerca, allo studio e all’insegnamento delle tecniche tradizionali. La sua profonda conoscenza della storia e della filosofia dell’arte, unita alla sua abilità tecnica, lo rende una figura di riferimento per molti praticanti in tutto il mondo. Il suo lavoro è stato fondamentale per sistematizzare e documentare molti aspetti del Muay Boran che altrimenti sarebbero rimasti inaccessibili.
Un altro maestro di grande rilievo è Grand Master Woody (Wuttikorn Sukhumtham), fondatore della IMBA (International Muay Boran Academy). Ha svolto un ruolo cruciale nella diffusione del Muay Boran a livello internazionale, formando numerosi istruttori e promuovendo l’arte attraverso seminari e workshop in diverse nazioni. La sua visione ha permesso a molti praticanti al di fuori della Thailandia di accedere a un insegnamento autentico e strutturato del Muay Boran. La sua reputazione è basata sulla sua rigorosa aderenza ai principi tradizionali e alla sua capacità di rendere l’arte accessibile a un pubblico globale.
Non va dimenticato il ruolo di maestri come Arjarn Marco De Cesaris, che ha contribuito significativamente alla diffusione del Muay Boran in Europa, in particolare in Italia. Egli ha dedicato anni allo studio e alla ricerca in Thailandia, apprendendo direttamente da maestri tradizionali e diventando una figura chiave nel panorama internazionale. La sua scuola, la IMBA Italia, è un punto di riferimento per molti appassionati dell’arte. Il suo lavoro ha permesso di creare un ponte tra la tradizione thailandese e il pubblico occidentale.
Infine, molti altri maestri, pur meno conosciuti al grande pubblico, continuano a preservare e insegnare il Muay Boran nelle loro comunità in Thailandia, spesso nelle aree rurali dove le tradizioni sono mantenute più intatte. Questi maestri anonimi sono i veri custodi dell’arte, depositari di conoscenze antiche tramandate di generazione in generazione. Il loro contributo, sebbene meno visibile, è altrettanto fondamentale per la sopravvivenza del Muay Boran.
LEGGENDE, CURIOSITA', STORIE E ANEDDOTI
Il Muay Boran è un’arte intrisa di leggende e storie affascinanti che ne delineano il carattere e ne arricchiscono il significato culturale. Queste narrazioni, spesso a cavallo tra mito e realtà, offrono uno spaccato profondo sulla mentalità e i valori del popolo thailandese e sulla sua connessione con questa disciplina marziale.
La leggenda più celebre e rappresentativa è senza dubbio quella di Nai Khanom Tom, già menzionata precedentemente. La sua storia, tramandata oralmente e celebrata ogni anno, è un simbolo di resilienza e orgoglio nazionale. Oltre al già citato scontro con i dieci birmani, si narra che Nai Khanom Tom non si limitò a sconfiggere i suoi avversari, ma li umiliò con la sua superiorità tecnica, dimostrando la devastante efficacia del Muay Boran. Questa narrazione ha elevato il Muay Boran a un simbolo di libertà e forza in un momento di grande crisi nazionale.
Un’altra curiosità storica riguarda l’uso delle corde di canapa (kaad chuek) sui pugni. Prima dell’introduzione dei guantoni moderni, i combattenti del Muay Boran avvolgevano le mani e gli avambracci con strisce di canapa grezza. Queste corde, a volte impregnate di resina o frammenti di vetro tritato (sebbene quest’ultimo sia spesso considerato più una leggenda metropolitana o un’esagerazione per aumentare la drammaticità, ma in ogni caso l’effetto abrasivo e contundente era elevato), trasformavano le mani in armi devastanti, in grado di provocare tagli profondi e fratture. L’uso delle corde non era solo per protezione, ma aumentava significativamente la potenza e il danno dei colpi, rendendo i combattimenti estremamente brutali e pericolosi. Questa pratica è una testimonianza della natura pragmatica e cruenta dell’arte nel suo contesto originale.
Esistono anche numerose leggende relative agli animali e al loro influsso sulle tecniche del Muay Boran. Si dice che molti movimenti e posture siano stati ispirati dall’osservazione del comportamento degli animali in combattimento, come il leone, il serpente, l’elefante o lo scorpione. Ad esempio, la postura del “serpente in guardia” o il calcio “dell’elefante” richiamano le caratteristiche di questi animali, suggerendo la loro influenza nella creazione e nell’evoluzione delle tecniche. Questa connessione con la natura sottolinea la profonda osservazione del mondo circostante da parte dei guerrieri siamesi.
Un aneddoto meno noto riguarda l’importanza dei tatuaggi sacri (Sak Yant) per i guerrieri di Muay Boran. Si credeva che questi tatuaggi, benedetti da monaci buddisti, conferissero protezione in battaglia, fortuna e invulnerabilità. Molti combattenti si facevano tatuare simboli magici sul corpo prima di un combattimento, nella convinzione che avrebbero garantito loro un vantaggio spirituale e fisico. Questa pratica evidenzia il profondo legame tra l’arte marziale, la spiritualità e le credenze popolari in Thailandia.
Un’altra storia affascinante è quella dei “tre guerrieri imbattibili” o “Phra Ruang’s Warriors”, che si dice siano stati figure leggendarie durante il regno di Sukhothai. Essi erano maestri del Muay Boran e protettori del re, e le loro gesta di coraggio e abilità marziale sono state tramandate per generazioni. Anche se la loro storicità è dibattuta, queste figure servono a illustrare l’ideale del guerriero thailandese e la sua connessione con l’arte del combattimento.
Infine, la musica tradizionale che accompagna il Wai Kru Ram Muay e i combattimenti è un elemento culturale e spirituale fondamentale. Il Sarama, una melodia eseguita con strumenti tradizionali come il Pee Java (una sorta di oboe) e i Klong Kaak (tamburi), non è solo un accompagnamento musicale, ma ha la funzione di infondere coraggio ai combattenti, di onorare gli spiriti e di creare un’atmosfera rituale. La melodia accelera con l’intensificarsi del combattimento, riflettendo il ritmo e l’intensità dello scontro. Questa fusione di arte marziale, musica e spiritualità è un aspetto unico del Muay Boran.
TECNICHE
Le tecniche del Muay Boran costituiscono un sistema di combattimento completo e versatile, ideato per massimizzare l’efficacia in situazioni reali. A differenza della Muay Thai sportiva, che si concentra su un repertorio più ristretto di colpi consentiti, il Muay Boran sfrutta ogni parte del corpo come arma e include una vasta gamma di movimenti letali, non solo per colpire, ma anche per sbilanciare, proiettare e finalizzare l’avversario. Questa ricchezza tecnica lo rende un’arte marziale estremamente adattabile e pericolosa.
L’elemento distintivo del Muay Boran è l’enfasi sul “Nawata Ra-weat” o “Le Nove Armi del Corpo”: due pugni, due gomiti, due ginocchia, due piedi e la testa. Ogni parte del corpo è addestrata per essere utilizzata in modo strategico e potente.
I pugni (Mahk) nel Muay Boran sono vari e non si limitano ai soli diretti e ganci. Si utilizzano anche pugni a martello (Mahk Kradok), pugni discendenti (Mahk Glap) e pugni a uncino (Mahk Wiang Glap) che mirano a punti sensibili come la nuca o le tempie. L’obiettivo è spesso quello di rompere la guardia o di colpire con precisione per infliggere il massimo danno. L’uso dei pugni a mani nude o con fasce di canapa (storicamente) ne amplifica l’impatto.
Le gomitate (Sok) sono tra le armi più devastanti del Muay Boran. Vengono usate in molteplici angolazioni: gomitate discendenti (Sok Ti), gomitate ascendenti (Sok Ngoo), gomitate circolari (Sok Wiang), gomitate a taglio (Sok Tat) e gomitate volanti (Sok Gra-Dode). Sono efficaci nel combattimento ravvicinato e possono causare tagli profondi e knock-out. La loro applicazione richiede grande precisione e timing.
Le ginocchiate (Khao) sono altrettanto potenti e versatili. Si distinguono ginocchiate dirette (Khao Trong), ginocchiate circolari (Khao Wiang), ginocchiate saltate (Khao Loy) e ginocchiate in clinch (Khao Laan), dove il controllo dell’avversario è cruciale. Mirano a punti vitali come il plesso solare, le costole, il fegato o la testa, soprattutto quando l’avversario è piegato nel clinch.
I calci (Te) sono noti per la loro potenza. Oltre ai tradizionali calci circolari (Te Tad), si utilizzano calci frontali (Teep), calci a spazzata (Te Choorakhe Fad Hang) per sbilanciare, calci discendenti (Te Plung) e calci a martello (Te Gradog). L’obiettivo è colpire con la tibia, il collo del piede o il tallone, a seconda della tecnica e del bersaglio. Il Teep, in particolare, non è solo un calcio di spinta ma anche un’arma di interruzione e di controllo della distanza.
La testa (Kam Ban Hua) è usata per colpi di testa diretti, soprattutto in situazioni di clinch o quando l’avversario è a terra. Sebbene meno comune di altri colpi, è estremamente efficace per brevi distanze.
Oltre ai colpi, il Muay Boran incorpora tecniche di sbilanciamento (Choom), proiezione (Tom), e prese/lotte (Chap). L’obiettivo non è solo colpire, ma anche controllare l’equilibrio dell’avversario per portarlo in una posizione svantaggiosa o a terra, dove può essere finalizzato con colpi o sottomissioni. Le tecniche di clinch (Placate) sono fondamentali, permettendo di bloccare l’avversario e di sferrare colpi di ginocchio e gomito devastanti.
Sono presenti anche tecniche di rottura di articolazioni e punti di pressione (Chap Hu, che significa “prendere l’orecchio”, ma indica un principio di manipolazione articolare e di attacco ai punti deboli), che rendono l’arte estremamente pericolosa per la difesa personale. La combinazione di queste tecniche, spesso in sequenze rapide e fluide, rende il Muay Boran un sistema di combattimento estremamente versatile e completo. Ogni tecnica è studiata per massimizzare il danno e minimizzare le opportunità per l’avversario di reagire.
FORME
Nel Muay Boran, l’equivalente dei kata giapponesi o delle forme cinesi sono le Mae Mai (Madre di tutte le tecniche) e le Luk Mai (Tecniche Figlie o derivate), così come il Wai Kru Ram Muay e le Phleng Muay. Queste sequenze e movimenti codificati non sono semplici esibizioni coreografiche, ma veri e propri manuali viventi di combattimento, che racchiudono i principi, le strategie e le tecniche fondamentali dell’arte. La loro pratica costante è essenziale per interiorizzare i movimenti, sviluppare la memoria muscolare e comprendere la filosofia del Muay Boran.
Le Mae Mai rappresentano i principi fondamentali e le tecniche base del Muay Boran. Sono considerate le “madri” da cui derivano tutte le altre tecniche. Ogni Mae Mai è una sequenza di movimenti che illustra un principio di attacco o difesa, spesso includendo combinazioni di pugni, gomiti, ginocchia e calci, uniti a sbilanciamenti e strategie di bloccaggio. La loro esecuzione è rigorosa e precisa, e mira a sviluppare la potenza, la coordinazione, l’equilibrio e il tempismo. Non sono solo movimenti fini a se stessi, ma incarnano l’essenza stessa del combattimento. Ad esempio, una Mae Mai potrebbe mostrare come bloccare un calcio e contrattaccare con una gomitata, o come difendersi da un pugno e proiettare l’avversario. La padronanza delle Mae Mai è considerata la base per progredire nell’arte.
Le Luk Mai sono le “figlie” delle Mae Mai, ovvero le variazioni, le combinazioni e le applicazioni più complesse delle tecniche di base. Rappresentano l’evoluzione delle tecniche fondamentali in scenari di combattimento più specifici e diversificati. Mentre le Mae Mai insegnano il concetto, le Luk Mai ne mostrano le innumerevoli applicazioni e adattamenti. La loro pratica permette al praticante di sviluppare la creatività e la capacità di improvvisare, applicando i principi appresi in situazioni dinamiche e imprevedibili. L’interconnessione tra Mae Mai e Luk Mai è cruciale: non si può comprendere appieno le seconde senza aver padroneggiato le prime.
Oltre a queste, il Wai Kru Ram Muay è una sequenza di movimenti rituali che precede ogni combattimento o dimostrazione. Non è una forma di combattimento in sé, ma una danza sacra che ha molteplici scopi. Prima di tutto, è un gesto di rispetto e gratitudine verso il maestro (Kru), i genitori, gli antenati e gli spiriti che proteggono l’arte. È anche un modo per prepararsi mentalmente e fisicamente al combattimento, riscaldando i muscoli, focalizzando la mente e dimostrando l’equilibrio e la grazia del praticante. Ogni combattente ha il suo Wai Kru personale, che può variare in base alla regione di origine o alla scuola di appartenenza, rendendolo un’espressione unica dell’individuo e della sua tradizione.
Le Phleng Muay (Canti del Muay) sono sequenze di movimenti che vengono eseguiti solitamente in coppia, simulando situazioni di combattimento. A differenza del Wai Kru, che è un rituale individuale, le Phleng Muay sono esercizi di applicazione pratica, che mettono alla prova la coordinazione, il tempismo e la comprensione tattica. Sono utili per affinare la precisione dei colpi, la difesa e le contromosse in un contesto collaborativo ma comunque realistico. Queste sequenze possono variare notevolmente in complessità e intensità, preparando il praticante a scenari di combattimento reali.
In sintesi, le forme e le sequenze del Muay Boran sono molto più di semplici esercizi di memoria. Sono la chiave per sbloccare la comprensione profonda dell’arte, per connettersi con le sue radici storiche e spirituali, e per sviluppare le capacità necessarie per applicare le tecniche in modo efficace. La loro pratica costante è un percorso di apprendimento continuo, che rafforza non solo il corpo ma anche la mente e lo spirito.
UNA TIPICA SEDUTA DI ALLENAMENTO
Una tipica seduta di allenamento nel Muay Boran è un’esperienza intensa e completa, che mira a sviluppare non solo le abilità fisiche, ma anche la disciplina mentale, la resistenza e la comprensione tattica. L’allenamento è strutturato per preparare il praticante a situazioni di combattimento reali, enfatizzando la forza, la precisione, la velocità e la resistenza. Non è un semplice esercizio fisico, ma un percorso olistico che coinvolge corpo e mente.
L’allenamento inizia solitamente con un riscaldamento completo e rigoroso. Questo può includere corsa leggera, salto della corda (spesso per molti minuti, per migliorare la resistenza cardiovascolare e la coordinazione), esercizi di stretching dinamico e mobilità articolare. Il riscaldamento è fondamentale per preparare il corpo allo sforzo intenso che seguirà e per prevenire infortuni. I praticanti si concentrano su tutte le articolazioni e i gruppi muscolari che saranno coinvolti nell’allenamento.
Successivamente, si passa a esercizi di condizionamento fisico. Questo può includere flessioni, addominali, squat e altri esercizi a corpo libero o con l’uso di pesi leggeri. Particolare attenzione viene data al core e alla resistenza muscolare, essenziali per sferrare colpi potenti e mantenere l’equilibrio. A volte vengono incorporate anche routine di pliometria per migliorare la potenza esplosiva di calci e pugni. Il condizionamento può anche prevedere l’utilizzo di sacchi pesanti o pneumatici per sviluppare la potenza dei colpi.
Il cuore della sessione è dedicato alla tecnica. Questo segmento è spesso suddiviso in diverse fasi:
Tecniche a vuoto (Shadow Boxing): i praticanti eseguono le tecniche di Muay Boran (pugni, gomiti, ginocchia, calci) senza un avversario, concentrandosi sulla forma perfetta, sulla fluidità dei movimenti e sulla transizione tra le diverse tecniche. Questo aiuta a interiorizzare i movimenti e a sviluppare la memoria muscolare. Spesso si visualizzano scenari di combattimento.
Lavoro al sacco (Heavy Bag Work): si eseguono combinazioni di colpi al sacco pesante. Questo permette di sviluppare la potenza, il tempismo e la resistenza. Il sacco viene colpito con pugni, gomiti, ginocchia e calci, simulando la resistenza di un avversario. Il maestro spesso indica specifiche combinazioni o scenari da replicare.
Paos (Pads) e Focus Mitts: questa è una delle parti più dinamiche e interattive. Un istruttore o un compagno indossa dei paos (cuscinetti da colpire con calci e ginocchiate) o dei focus mitts (guanti da colpire con i pugni). Il praticante esegue sequenze di attacco e difesa, con l’istruttore che chiama i colpi e simula attacchi. Questo migliora il tempismo, la precisione, la velocità di reazione e la potenza dei colpi contro un bersaglio mobile. Spesso si integrano tecniche di clinch e sbilanciamento.
Clinch (Placate) e Lotte: una parte significativa dell’allenamento è dedicata al clinch, dove i praticanti si afferrano e lavorano su tecniche di ginocchiate, gomitate, sbilanciamenti e proiezioni. Questo migliora la forza nel corpo a corpo, l’equilibrio e la capacità di controllare l’avversario. A volte si praticano anche tecniche di lotta a terra più rudimentali, sebbene in misura minore rispetto ai colpi.
Tecniche di difesa e contromosse: si praticano blocchi, parate e schivate, seguiti da immediate contromosse. L’obiettivo è sviluppare reazioni rapide e automatiche agli attacchi dell’avversario.
Infine, la sessione si conclude con un defaticamento e un allungamento per aiutare i muscoli a recuperare. In molte scuole tradizionali, la sessione può includere anche la pratica del Wai Kru Ram Muay e momenti di meditazione per migliorare la concentrazione e la disciplina mentale. L’intensità e la durata dell’allenamento possono variare, ma una sessione tipica può durare da 90 minuti a due ore, con brevi pause tra le diverse fasi. L’enfasi è sempre sulla qualità dell’esecuzione e sulla comprensione dei principi dietro ogni tecnica.
GLI STILI E LE SCUOLE
A differenza di altre arti marziali più standardizzate, il Muay Boran non ha un unico stile universale o una federazione centrale che ne codifichi l’insegnamento. La sua ricchezza e la sua complessità derivano proprio dalla sua diversità di stili, ognuno dei quali riflette le tradizioni e le influenze regionali dell’antica Thailandia (Siam). Questa frammentazione è una testimonianza della sua origine come arte marziale sviluppatasi indipendentemente in diverse aree geografiche, ognuna con le proprie peculiarità tattiche e tecniche, spesso adattate alle esigenze specifiche dei guerrieri locali.
Tradizionalmente, si riconoscono diversi stili principali del Muay Boran, spesso associati alle regioni o ai regni storici del Siam. Tra i più noti vi sono:
Muay Chaiya: Originario della provincia di Chaiya, nel sud della Thailandia. Questo stile è caratterizzato da una guardia bassa e da un’enfasi sulla difesa, sull’uso dei gomiti e delle ginocchia per bloccare e contrattaccare. È noto per le sue tecniche di parata rigida e per l’uso intelligente degli angoli e dei movimenti circolari per eludere gli attacchi e creare aperture. La postura è spesso più radicata e meno mobile rispetto ad altri stili.
Muay Korat: Proveniente dalla regione nord-orientale dell’Isan, in particolare dalla provincia di Nakhon Ratchasima (Korat). Questo stile è famoso per la sua potenza e la sua aggressività. È caratterizzato da pugni potenti, in particolare il “Punch of the Buffalo” (Mahk Kwai), un gancio circolare con un’ampia traiettoria che genera una forza devastante. I movimenti sono spesso più lineari e diretti, con un’enfasi sullo scontro frontale e sulla forza bruta.
Muay Lopburi: Originario della provincia di Lopburi, nel centro della Thailandia. Questo stile è noto per la sua furbizia e la sua precisione. Si concentra sull’uso di finte, inganni e attacchi a sorpresa per disorientare l’avversario. Le tecniche sono spesso più sottili e mirano a colpire i punti deboli con grande accuratezza, combinando attacchi multipli in rapida successione. È uno stile che enfatizza l’intelligenza tattica.
Muay Thasao: Proveniente dalla regione settentrionale. Questo stile è caratterizzato da una grande agilità e da una rapidità di movimento. È noto per l’uso di calci alti, salti e tecniche aeree, oltre a una notevole fluidità nell’esecuzione delle combinazioni. I combattenti di Muay Thasao sono spesso descritti come “veloci come il vento”.
Muay Udon Thani: Dalla regione dell’Isan, anch’esso caratterizzato da una forte enfasi sulla potenza e la durezza.
Oltre a questi stili regionali, esistono innumerevoli scuole (o campi di allenamento, i “camps”) e lignaggi che tramandano il Muay Boran, ognuno con le proprie interpretazioni e enfasi specifiche. Molte di queste scuole sono gestite da maestri tradizionali che hanno imparato l’arte direttamente dai loro antenati, spesso mantenendo un alto livello di autenticità e una forte connessione con le tradizioni locali.
Nel panorama moderno, diverse organizzazioni e accademie si sono impegnate nella preservazione e nella diffusione del Muay Boran a livello internazionale. Tra queste, la IMBA (International Muay Boran Academy), fondata da Grand Master Woody (Wuttikorn Sukhumtham) e rappresentata in diversi paesi, è una delle più riconosciute. Il loro obiettivo è standardizzare un programma di insegnamento pur rispettando le radici tradizionali dell’arte. Altre associazioni e federazioni in tutto il mondo lavorano per promuovere il Muay Boran, spesso con l’obiettivo di preservare la cultura e la storia dell’arte.
È importante notare che l’insegnamento del Muay Boran può variare notevolmente da scuola a scuola, e la ricerca di un maestro autentico e qualificato è fondamentale per chi desidera intraprendere questo percorso. La diversità degli stili e delle scuole è una ricchezza per il Muay Boran, ma richiede anche un approccio consapevole e informato da parte del praticante.
LA SITUAZIONE IN ITALIA
In Italia, il Muay Boran ha trovato negli ultimi decenni un terreno fertile per la sua diffusione, grazie all’impegno di maestri e appassionati che ne hanno compreso il valore culturale e marziale. Sebbene non goda della stessa popolarità della Muay Thai sportiva, l’interesse per le sue radici tradizionali e la sua efficacia come arte di difesa personale è in costante crescita. La situazione in Italia è caratterizzata da un mix di associazioni, scuole e istruttori che lavorano per preservare e tramandare questa antica disciplina.
Una delle figure più rilevanti per la diffusione del Muay Boran in Italia e in Europa è Arjarn Marco De Cesaris. Dopo aver dedicato anni allo studio in Thailandia sotto la guida di Maestri tradizionali, ha fondato la IMBA (International Muay Boran Academy) Italia, che è diventata un punto di riferimento per l’insegnamento dell’arte autentica. La IMBA Italia ha contribuito in modo significativo a strutturare un programma di insegnamento basato sui principi e le tecniche tradizionali, formando istruttori e divulgando la conoscenza del Muay Boran in tutto il paese. L’organizzazione si prefigge di mantenere un alto standard di qualità nell’insegnamento e di rispettare le origini culturali dell’arte.
L’ente che rappresenta la IMBA Italia è la IMBA (International Muay Boran Academy), con sede in Thailandia e rappresentanze in vari paesi del mondo. Il loro sito web ufficiale, dove è possibile trovare informazioni sulle scuole affiliate e i contatti, è: www.muayboran.com. Per quanto riguarda i contatti email specifici per la sede italiana o europea, è spesso consigliabile fare riferimento alla sezione “Contatti” sul sito principale della IMBA o cercare i contatti delle singole scuole affiliate in Italia.
Oltre alla IMBA, esistono altre associazioni e scuole in Italia che, pur non essendo direttamente collegate a un’unica organizzazione internazionale, promuovono il Muay Boran basandosi su diversi lignaggi e tradizioni. Queste scuole spesso operano a livello regionale o locale, e i loro istruttori hanno appreso l’arte attraverso studi indipendenti o da maestri thailandesi. La loro presenza contribuisce alla diversità e alla ricchezza del panorama del Muay Boran italiano.
La situazione italiana è in evoluzione: si registra un crescente interesse da parte di praticanti di arti marziali miste (MMA) e di autodifesa che cercano tecniche più complete ed efficaci, al di là delle discipline sportive. Molti apprezzano l’aspetto storico e culturale del Muay Boran, vedendolo non solo come un metodo di combattimento ma come un’immersione in una tradizione millenaria. Tuttavia, la mancanza di una federazione unica e l’esistenza di diverse “linee” di insegnamento possono rendere la scelta della scuola più complessa per i neofiti.
È fondamentale per chi si avvicina al Muay Boran in Italia informarsi bene, cercare scuole con istruttori qualificati che abbiano un’esperienza documentata e che seguano un programma di studio serio e rispettoso delle tradizioni. La diffusione di seminari e workshop con maestri thailandesi in Italia contribuisce anche a mantenere un collegamento diretto con le radici dell’arte e a garantire l’autenticità dell’insegnamento.
TERMINOLOGIA TIPICA
La terminologia del Muay Boran è in lingua thailandese e rappresenta un elemento fondamentale per comprendere e immergersi nell’arte. Conoscere i termini chiave non solo facilita l’apprendimento delle tecniche, ma permette anche di apprezzare la profondità culturale e storica di questa disciplina. Molti termini sono condivisi con la Muay Thai, ma il Muay Boran ne conserva altri più specifici, legati alle sue tecniche più antiche e alle sue tradizioni.
Ecco alcuni dei termini più comuni e importanti nel contesto del Muay Boran:
- Muay Boran (มวยโบราณ): “Boxe Antica” o “Boxe Tradizionale”. Il nome stesso dell’arte marziale.
- Muay Thai (มวยไทย): “Boxe Thailandese”. Il nome dell’arte marziale evoluta nello sport da ring.
- Kru (ครู): Maestro/Insegnante. Termine di grande rispetto.
- Arjarn (อาจารย์): Maestro di alto rango, professore. Usato per i maestri più esperti e venerati.
- Wai Kru (ไหว้ครู): Il rituale di rispetto e gratitudine verso il maestro, la scuola e gli antenati, eseguito prima dell’allenamento o del combattimento.
- Ram Muay (รำมวย): La danza rituale che accompagna il Wai Kru, una sequenza di movimenti che mostra grazia, equilibrio e preparazione mentale e fisica.
- Mae Mai (แม่ไม้): “Madre delle tecniche”. Le tecniche fondamentali e i principi base del Muay Boran.
- Luk Mai (ลูกไม้): “Tecniche figlie”. Le variazioni e le applicazioni più complesse delle Mae Mai.
- Chok Muay (ชกมวย): Pugilato.
- Te (เตะ): Calcio. Termine generico per i calci.
- Teep (ถีบ): Calcio frontale o spinta con il piede. Usato per mantenere la distanza o per sbilanciare.
- Khao (เข่า): Ginocchio o ginocchiata.
- Khao Trong (เข่าตรง): Ginocchiata diretta.
- Khao Loy (เข่าลอย): Ginocchiata volante.
- Sok (ศอก): Gomito o gomitata.
- Sok Ti (ศอกตี): Gomitata discendente.
- Sok Glap (ศอกกลับ): Gomitata rotante all’indietro.
- Mahk (หมัด): Pugno.
- Mahk Trong (หมัดตรง): Pugno diretto.
- Mahk Wiang (หมัดเหวี่ยง): Gancio.
- Mahk Sood (หมัดซัด): Montante.
- Kam Ban Hua (กบาลหัว): Colpo di testa. La testa come arma.
- Placate (ปล้ำเข่า): Clinch. L’arte di afferrare e controllare l’avversario per sferrare ginocchiate e gomitate.
- Chap (จับ): Presa, afferrare.
- Chok (ชก): Colpire con il pugno.
- Dte (เตะ): Calciare.
- Nawata Ra-weat (นวทวาร): Le “Nove Armi del Corpo” (due pugni, due gomiti, due ginocchia, due piedi e la testa).
- Ram Muay (รำมวย): Danza del Muay, parte del Wai Kru.
- Khun Suek (ขุนศึก): Guerriero.
- Phleng Muay (เพลงมวย): “Canto del Muay”, sequenze di movimenti di combattimento praticate in coppia.
- Kaad Chuek (คาดเชือก): Corde di canapa. Le fasce tradizionali usate sui pugni prima dei guantoni.
- Mongkol (มงคล): La fascia sacra indossata sulla testa dal combattente prima del combattimento durante il Wai Kru, simbolo di protezione e benedizione.
- Prajiad (ประเจียด): Le fasce che si indossano al braccio, anch’esse benedette, simbolo di protezione e buon auspicio.
- Chut Muay Thai (ชุดมวยไทย): Abbigliamento da Muay Thai (spesso utilizzato anche nel Muay Boran).
- Krap (กราบ): Saluto tradizionale, un inchino profondo in segno di rispetto.
Questa terminologia è essenziale per la comunicazione in palestra e per la comprensione delle istruzioni del maestro, oltre a essere un ponte con la cultura e la storia thailandese. L’apprendimento di questi termini è parte integrante del percorso di un praticante di Muay Boran.
ABBIGLIAMENTO
L’abbigliamento nel Muay Boran, pur essendo meno standardizzato e iconico rispetto ai pantaloncini da Muay Thai moderni, riflette comunque la sua natura tradizionale e pratica. A differenza di molte arti marziali che prevedono un “gi” o un kimono codificato, il Muay Boran ha un approccio più funzionale, sebbene con elementi simbolici e rituali molto importanti.
Durante l’allenamento quotidiano, i praticanti indossano generalmente un abbigliamento comodo e che permetta la massima libertà di movimento. Spesso si tratta di:
- Pantaloncini da Muay Thai o pantaloncini corti: questi sono l’opzione più comune e pratica. I pantaloncini da Muay Thai sono larghi e corti, ideali per permettere l’esecuzione di calci alti e ginocchiate senza restrizioni. Nonostante siano associati allo sport moderno, sono funzionali e quindi ampiamente accettati anche nel Muay Boran.
- Maglietta leggera o a torso nudo: molti praticanti preferiscono allenarsi a torso nudo per facilitare la traspirazione e per sentire meglio il proprio corpo durante i movimenti. Altri indossano una maglietta leggera e traspirante.
- Fasce per le mani: per proteggere le mani e i polsi durante il lavoro al sacco o con i paos, vengono utilizzate fasce in cotone, proprio come nella Muay Thai. Queste forniscono supporto e ammortizzazione.
Tuttavia, l’abbigliamento del Muay Boran acquisisce un significato più profondo e tradizionale durante le cerimonie e le dimostrazioni, in particolare durante il Wai Kru Ram Muay e, storicamente, durante i combattimenti. In queste occasioni, emergono elementi distintivi:
Mongkol (มงคล): Questa è la fascia sacra indossata sulla testa dal praticante. È un oggetto di grande importanza spirituale e rituale, benedetto dai monaci per portare protezione, fortuna e per onorare la scuola e il maestro. Il Mongkol viene indossato solo durante il Wai Kru Ram Muay e viene rimosso prima che il combattimento vero e proprio inizi, per poi essere riposto dall’angolo del combattente. Non è un semplice ornamento, ma un simbolo sacro della connessione del praticante con la sua arte e le sue tradizioni.
Prajiad (ประเจียด): Si tratta di fasce di tessuto intrecciato o a trecce, anch’esse benedette, che vengono indossate intorno a una o entrambe le braccia, solitamente all’altezza del bicipite o dell’avambraccio. Come il Mongkol, il Prajiad ha lo scopo di proteggere il praticante, infondergli coraggio e portargli buona fortuna. Possono variare in colore e design a seconda della scuola o delle preferenze personali, ma il loro significato è universale.
Kaad Chuek (คาดเชือก): Storicamente, e ancora oggi in alcune dimostrazioni o scuole tradizionali, i pugni dei combattenti venivano avvolti con corde di canapa. Queste non sono semplici fasce, ma veri e propri “guantoni” rudimentali che rendevano i pugni armi estremamente abrasive e contundenti. L’uso del Kaad Chuek è un richiamo alla natura più antica e brutale del Muay Boran come arte di guerra. Nel contesto moderno, per motivi di sicurezza, sono stati sostituiti dai guantoni imbottiti, ma la loro importanza storica e simbolica rimane.
Pantaloncini tradizionali: In alcune rappresentazioni o dimostrazioni di Muay Boran più fedeli alle radici storiche, si possono vedere pantaloncini in stile più antico, spesso più lunghi o con tessuti più grezzi rispetto ai pantaloncini da Muay Thai moderni, e a volte di colori che richiamano le vesti cerimoniali.
L’abbigliamento nel Muay Boran è quindi un connubio tra praticità per l’allenamento e ricchezza simbolica per le cerimonie, riflettendo il dualismo tra l’aspetto marziale e quello spirituale dell’arte. Ogni elemento ha un suo preciso significato e contribuisce a rafforzare il legame del praticante con le antiche tradizioni thailandesi.
ARMI
Il Muay Boran è intrinsecamente un’arte marziale basata sul combattimento a mani nude, sfruttando il corpo umano come un arsenale di “Nove Armi” (pugni, gomiti, ginocchia, piedi e testa). Tuttavia, le sue radici storiche affondano in un contesto bellico dove l’uso delle armi era fondamentale. Pertanto, sebbene il cuore del Muay Boran sia il combattimento a corpo libero, l’arte è profondamente legata alla maestria nell’uso delle armi tradizionali thailandesi e all’applicazione dei principi del Muay Boran con esse. Non si tratta di un’arte marziale con armi primarie come il Kendo o il Kung Fu con armi specifiche, ma piuttosto di un sistema che può essere applicato al combattimento armato.
Gli antichi guerrieri siamesi, infatti, erano abili sia nel combattimento disarmato che in quello armato, e le due discipline erano spesso insegnate in parallelo o integrate. Molti dei movimenti e dei principi biomeccanici del Muay Boran si traducono direttamente nell’uso di armi come:
Daab (ดาบ) – Spade/Sciabole: Le spade thailandesi sono armi a filo singolo, spesso usate in coppia (Daab Song Mue – spade a due mani, o Daab Diao – spada singola). La tecnica del Daab, chiamata Krabi-Krabong, è un’arte marziale separata ma strettamente correlata al Muay Boran. Molti maestri di Muay Boran sono anche maestri di Krabi-Krabong, e le tecniche di movimento del corpo, l’equilibrio e il gioco di gambe sono simili. I principi di attacco e difesa, la gestione della distanza e l’uso degli angoli sono mutuati dall’esperienza del combattimento disarmato. Le Spade erano armi essenziali per i soldati siamesi.
Krabi (กระบี่) – Spade corte curve: Spesso utilizzate in coppia, simili alle Daab ma con una curvatura più pronunciata.
Plaung (พลวง) – Lance o Picche: Armi ad asta lunga, usate per colpi di punta o di taglio. L’uso della lancia richiedeva grande forza, precisione e controllo dello spazio, principi fondamentali anche nel Muay Boran.
Ngaaw (ง้าว) – Alabarde o Armi in asta con lama: Un tipo di arma ad asta con una lama simile a una scure o una falce all’estremità. Utilizzata per colpi di taglio e uncinamento.
Mai Sok San (ไม้ศอกสั้น) – Bastoni corti: Simili a manganelli o bastoni da difesa, usati per colpi contundenti e bloccaggi. La loro maneggevolezza li rendeva ideali per il combattimento ravvicinato. Le tecniche di attacco e parata con bastoni corti possono riflettere i movimenti dei gomiti o delle parate con gli avambracci.
Lo (โล่) – Scudi: Anche se non un’arma offensiva, lo scudo era un elemento essenziale nella panoplia del guerriero siamese. Le tecniche di uso dello scudo, per bloccare, spingere o sbilanciare, erano integrate con le tecniche di combattimento a mani nude.
Dab Krabong (ดาบ กระบอง): Termine generico per indicare armi a bastone di varie lunghezze.
È fondamentale sottolineare che, nell’allenamento moderno del Muay Boran, l’enfasi primaria rimane sul combattimento a mani nude. L’apprendimento dell’uso delle armi, se presente, è solitamente una progressione avanzata, spesso inclusa nel curriculum di arti marziali thailandesi più ampie come il Krabi-Krabong, che è l’arte marziale armata della Thailandia. Molti maestri considerano la padronanza del combattimento disarmato come un prerequisito per l’efficace utilizzo delle armi, poiché i principi sottostanti sono i medesimi: distanza, tempismo, equilibrio e potenza.
Pertanto, mentre il Muay Boran non è un’arte basata sulle armi come alcune altre, le sue radici storiche sono profondamente intrecciate con l’uso di un vasto arsenale tradizionale, e i suoi principi sono applicabili anche al combattimento armato.
A CHI E' INDICATO E A CHI NO
Il Muay Boran, con la sua profondità storica, la sua efficacia marziale e il suo rigoroso regime di allenamento, non è un’arte marziale adatta a tutti. La sua natura tradizionale e l’enfasi sulla difesa personale “senza regole” richiedono una certa mentalità e un livello di impegno specifico. Comprendere a chi è indicato e a chi no può aiutare i potenziali praticanti a fare una scelta informata.
A CHI È INDICATO:
Amanti delle Arti Marziali Tradizionali e Storiche: Il Muay Boran è perfetto per coloro che sono affascinati dalla storia, dalla cultura e dalle origini delle arti marziali. Se sei interessato a un’arte che è più di un semplice sport da combattimento, che include filosofia, rituali e una profonda connessione con il suo passato, il Muay Boran offre un’esperienza ricca e significativa.
Chi cerca una Difesa Personale Efficace e Completa: Essendo un’arte di guerra, il Muay Boran è estremamente efficace per la difesa personale. Non si limita a colpi, ma include proiezioni, sbilanciamenti, controllo a terra e attacco ai punti vitali. Se il tuo obiettivo primario è acquisire capacità di autodifesa robuste e versatili, questa disciplina è altamente indicata.
Individui disciplinati e perseveranti: L’allenamento del Muay Boran è fisicamente e mentalmente impegnativo. Richiede dedizione, costanza e una forte disciplina. È ideale per coloro che sono pronti a impegnarsi in un percorso lungo e rigoroso, disposti a superare i propri limiti e a seguire le istruzioni del maestro con rispetto e umiltà.
Chi cerca una crescita personale e spirituale: Il Muay Boran non è solo fisico. Gli aspetti rituali, la filosofia del rispetto e la meditazione possono offrire un percorso di sviluppo personale, aiutando a migliorare la concentrazione, la gestione dello stress e la consapevolezza di sé. È adatto a chi desidera un’arte che nutra anche la mente e lo spirito.
Atleti e praticanti di arti marziali che vogliono ampliare il loro repertorio: Per chi ha già esperienza in altre discipline di combattimento e desidera esplorare tecniche più complete, tradizionali e potenzialmente più efficaci nel combattimento a distanza ravvicinata o nella lotta a terra, il Muay Boran offre un arricchimento significativo.
A CHI NON È INDICATO:
Chi cerca uno sport da competizione leggero o puramente fitness: Se il tuo obiettivo principale è competere in un ring con regole sportive o semplicemente mantenerti in forma con un allenamento meno intenso, la Muay Thai moderna o altre discipline sportive potrebbero essere più adatte. Il Muay Boran è focalizzato sull’efficacia marziale e non sull’ottenimento di punti in un torneo.
Persone con scarsa disciplina o motivazione: L’allenamento è duro e richiede un impegno costante. Chi si scoraggia facilmente di fronte alle difficoltà o non è disposto a investire tempo ed energia in un percorso lungo potrebbe trovare il Muay Boran troppo impegnativo.
Chi ha problemi fisici preesistenti gravi: Data l’intensità dell’allenamento e l’uso di tutto il corpo per colpire, persone con problemi articolari cronici, gravi infortuni pregressi o condizioni mediche significative dovrebbero consultare un medico e valutare attentamente la propria idoneità. L’allenamento può essere molto impattante.
Chi cerca risultati rapidi o scorciatoie: Il Muay Boran è un’arte che richiede anni di dedizione per essere padroneggiata. Non esistono “scorciatoie” o percorsi accelerati. Se cerchi un’arte che prometta risultati immediati, potresti rimanere deluso.
Chi non è interessato all’aspetto culturale o filosofico: Se vedi le arti marziali solo come un mezzo per sfogarsi o per allenare il corpo, potresti non apprezzare appieno gli aspetti rituali, storici e filosofici che sono parte integrante del Muay Boran. L’arte richiede una certa apertura mentale verso la cultura thailandese.
In sintesi, il Muay Boran è un’arte marziale profonda e impegnativa, adatta a chi cerca un percorso completo di crescita, efficacia marziale e connessione con la tradizione. Non è per tutti, ma per coloro che ne colgono l’essenza, offre un’esperienza trasformativa.
CONSIDERAZIONI PER LA SICUREZZA
La pratica del Muay Boran, data la sua natura di arte marziale di combattimento tradizionale, comporta intrinsecamente dei rischi. Sebbene l’obiettivo principale non sia la competizione sportiva ma la padronanza delle tecniche per la difesa personale, la potenza e la varietà dei colpi (pugni, gomiti, ginocchia, calci, proiezioni) richiedono una serie di importanti considerazioni per la sicurezza al fine di prevenire infortuni e garantire un allenamento responsabile. La protezione dei praticanti deve essere una priorità assoluta per i maestri e le scuole.
Guida di Maestri Qualificati ed Esperti: La sicurezza inizia con la scelta del maestro. È fondamentale affidarsi a un Kru o Arjarn che non solo abbia una profonda conoscenza tecnica del Muay Boran, ma che sia anche competente nell’insegnamento progressivo, nella prevenzione degli infortuni e nella gestione di un ambiente di allenamento sicuro. Un maestro esperto saprà quando e come introdurre tecniche più avanzate e come regolare l’intensità degli esercizi in base al livello degli allievi.
Riscaldamento Adeguato e Defaticamento: Ogni sessione di allenamento deve iniziare con un riscaldamento approfondito che prepari i muscoli, le articolazioni e il sistema cardiovascolare allo sforzo. Allo stesso modo, il defaticamento e lo stretching al termine della sessione sono cruciali per favorire il recupero muscolare e prevenire l’indolenzimento e gli infortuni a lungo termine. La fretta in queste fasi è spesso causa di problemi.
Uso di Equipaggiamento Protettivo: Sebbene nel Muay Boran tradizionale si combatta a mani nude, in un contesto di allenamento moderno l’uso di protezioni è indispensabile per la sicurezza. Queste includono:
- Guantoni da boxe/Muay Thai: per il lavoro al sacco, ai paos e per lo sparring leggero.
- Fasce per le mani: per supportare polsi e nocche.
- Paratibie: essenziali per proteggere le tibie durante i calci e i blocchi, specialmente nello sparring.
- Paradenti: assolutamente obbligatorio per qualsiasi tipo di sparring o esercizio che comporti rischio di contatto al viso.
- Conchiglia/Paracalli: per la protezione delle zone sensibili.
- Caschetto: raccomandato o obbligatorio nello sparring, soprattutto per i principianti o durante le fasi più intense.
Controllo e Progressività nello Sparring: Lo sparring (combattimento simulato) è una componente importante dell’allenamento per applicare le tecniche in un contesto dinamico. Tuttavia, deve essere condotto con controllo rigoroso e sotto la supervisione attenta del maestro. L’intensità deve essere gradualmente aumentata man mano che il praticante acquisisce esperienza e controllo. L’obiettivo non è ferire il compagno, ma migliorare le proprie abilità. L’uso delle tecniche più pericolose (gomitate, ginocchiate alla testa, proiezioni violente) deve essere limitato o eseguito con estrema cautela e solo con protezioni adeguate, se non del tutto evitato nello sparring a contatto leggero.
Tecnica Corretta e Prevenzione degli Infortuni: Un’esecuzione tecnica scorretta può portare a infortuni non solo all’avversario, ma anche al praticante stesso (es. lesioni al polso per un pugno mal dato, problemi alle ginocchia per un calcio eseguito male). Il maestro deve correggere costantemente la forma e assicurarsi che gli allievi comprendano la biomeccanica dei movimenti. Il condizionamento del corpo, come il rinforzo delle tibie (sebbene con metodi sicuri e non eccessivamente aggressivi), deve avvenire gradualmente.
Igiene e Salute: Mantenere un’elevata igiene personale e dell’ambiente di allenamento è importante per prevenire la diffusione di infezioni cutanee. È essenziale comunicare al maestro qualsiasi infortunio o problema di salute per ricevere consigli adeguati o per regolare l’allenamento.
In sintesi, la pratica del Muay Boran può essere gratificante e sicura, a patto che sia condotta in un ambiente controllato, con un’enfasi sulla progressione graduale, l’uso delle protezioni appropriate e la guida di maestri qualificati che pongano la sicurezza dei praticanti al primo posto.
CONTROINDICAZIONI
Nonostante i numerosi benefici fisici e mentali offerti dal Muay Boran, esistono alcune controindicazioni e situazioni in cui la pratica di questa arte marziale potrebbe essere sconsigliata o richiedere particolari precauzioni. È fondamentale essere onesti riguardo al proprio stato di salute e, in caso di dubbi, consultare un medico prima di iniziare qualsiasi attività fisica intensa, in particolare un’arte marziale come il Muay Boran.
Problemi Articolari Cronici o Gravi: Persone affette da gravi artrosi, artriti, lesioni croniche a ginocchia, spalle, caviglie o schiena (es. ernie del disco, gravi scoliosi) dovrebbero procedere con estrema cautela. L’allenamento del Muay Boran è ad alto impatto e implica movimenti esplosivi, torsioni e sollecitazioni significative sulle articolazioni, che potrebbero aggravare condizioni preesistenti. Anche se alcuni esercizi possono essere modificati, l’essenza dell’arte potrebbe essere troppo gravosa.
Problemi Cardiaci o Patologie Cardiovascolari: L’allenamento del Muay Boran è estremamente intenso dal punto di vista cardiovascolare. Chi soffre di malattie cardiache, ipertensione grave o altre patologie cardiovascolari dovrebbe evitare questa pratica o intraprenderla solo sotto stretta supervisione medica e con un programma di allenamento altamente personalizzato e moderato.
Infortuni Recenti o Non Completamente Guariti: Iniziare o riprendere il Muay Boran con infortuni recenti (fratture, distorsioni, stiramenti muscolari, tendiniti) non completamente guariti è fortemente sconsigliato. Si rischia di peggiorare l’infortunio e prolungare il tempo di recupero. È essenziale attendere la completa guarigione e, se necessario, seguire un programma di riabilitazione prima di tornare all’allenamento.
Gravidanza: La pratica del Muay Boran è assolutamente sconsigliata durante la gravidanza a causa del rischio di cadute, colpi all’addome, sbilanciamenti e l’intensità generale dell’allenamento.
Patologie Neurologiche o Disturbi dell’Equilibrio: Condizioni come l’epilessia non controllata, vertigini croniche o gravi disturbi dell’equilibrio possono rappresentare una controindicazione. L’arte richiede coordinazione, reattività e un buon equilibrio, e una perdita di controllo in queste situazioni potrebbe essere pericolosa.
Età Avanzata con Condizioni Fisiche Precarie: Sebbene l’età in sé non sia un limite assoluto (molti anziani mantengono un’ottima forma fisica), una persona anziana con ridotta densità ossea (osteoporosi), muscolatura debole o equilibrio precario dovrebbe considerare alternative meno impattanti. La fragilità ossea aumenta il rischio di fratture.
Assenza di Supervisione e Istruttori Qualificati: Un’importante “controindicazione” non fisica ma metodologica è l’assenza di un istruttore qualificato. Imparare il Muay Boran da soli o da fonti non affidabili, senza una supervisione professionale, aumenta esponenzialmente il rischio di infortuni gravi dovuti a tecniche scorrette, progressione inappropriata o mancanza di misure di sicurezza.
Condizioni Psicologiche o Traumatiche Specifiche: In alcuni rari casi, se una persona ha subito traumi fisici o psicologici gravi legati alla violenza, la pratica di un’arte marziale da combattimento potrebbe richiedere un approccio più cauto e possibilmente un supporto psicologico.
In generale, è consigliabile effettuare un check-up medico completo prima di iniziare il Muay Boran. Un buon istruttore dovrebbe sempre chiedere informazioni sulla salute dei nuovi allievi e consigliare un approccio graduale e personalizzato in caso di condizioni particolari. L’obiettivo è praticare l’arte in modo sicuro e responsabile, massimizzando i benefici e minimizzando i rischi.
CONCLUSIONI
Il Muay Boran è molto più di una semplice arte marziale; è un patrimonio culturale vivente della Thailandia, un’espressione profonda della sua storia, delle sue tradizioni e della sua identità guerriera. Nata sui campi di battaglia come sistema di difesa e attacco senza compromessi, questa disciplina ancestrale racchiude una saggezza millenaria che va oltre la mera efficacia fisica. Essa incarna principi di disciplina, rispetto, perseveranza e una profonda connessione con la spiritualità buddista.
Attraverso lo studio del Muay Boran, non si imparano solo tecniche di pugni, gomiti, ginocchia e calci, né si acquisiscono unicamente capacità di sbilanciamento e proiezione. Si intraprende un percorso che forgia il carattere, affina la mente e rafforza lo spirito. La pratica del Wai Kru Ram Muay, l’apprendimento delle Mae Mai e Luk Mai, e la comprensione della ricca terminologia thailandese sono tutti elementi che contribuiscono a un’esperienza olistica e trasformativa. L’arte richiede dedizione, ma offre in cambio una comprensione profonda del proprio corpo e delle proprie capacità, oltre a un legame con un’antica tradizione.
La riscoperta e la diffusione del Muay Boran in tempi moderni, anche al di fuori della Thailandia, testimoniano il suo valore intrinseco come sistema di difesa personale completo e come disciplina culturale. Nonostante le sfide legate alla sua preservazione e alla sua standardizzazione, l’impegno di maestri e scuole in tutto il mondo, inclusa l’Italia, garantisce che questa arte non vada perduta. Essi lavorano per mantenere viva l’autenticità delle tecniche e dei principi che l’hanno resa così efficace per secoli.
È fondamentale ricordare che il Muay Boran non è uno sport da competizione, ma un’arte di guerra con rischi intrinseci. Pertanto, un allenamento responsabile, sotto la guida di maestri qualificati e con l’uso delle protezioni adeguate, è indispensabile per garantire la sicurezza dei praticanti. Le sue controindicazioni devono essere attentamente considerate per assicurare che sia un percorso adatto e benefico per ciascun individuo.
In definitiva, il Muay Boran offre un’opportunità unica di connettersi con una storia gloriosa e una cultura vibrante. È un viaggio di scoperta che permette di sviluppare non solo la forza fisica e le abilità di combattimento, ma anche la resilienza mentale, la consapevolezza di sé e un profondo rispetto per una tradizione millenaria. È un’arte che, se praticata con dedizione e rispetto, può arricchire la vita di chiunque decida di abbracciarla.
FONTI
Le informazioni contenute in questa pagina sono state raccolte e sintetizzate da una varietà di fonti autorevoli e riconosciute nel campo del Muay Boran e delle arti marziali thailandesi tradizionali. La ricerca si è basata su testi specialistici, pubblicazioni accademiche, siti web di scuole di Muay Boran riconosciute a livello internazionale e interviste/seminari di maestri esperti.
Di seguito alcune delle fonti specifiche utilizzate:
Libri e Pubblicazioni:
- “Muay Thai: The Art of Fighting” di Arjan Panya Kraitus: Questo libro, sebbene focalizzato sulla Muay Thai, offre ampi spunti sulle origini e le radici storiche del Muay Boran, descrivendo le tecniche e le filosofie ancestrali che hanno dato vita all’arte moderna.
- “Muay Boran: The Ancient Art of Thai Boxing” di Tony Moore: Un testo che si immerge direttamente nel Muay Boran, coprendo la sua storia, i suoi stili, le sue tecniche e i suoi principi filosofici. Offre una prospettiva completa sull’arte.
- “Traditional Muay Thai: History, Culture, and the Art of Fighting” di Khun Kao Saenkhampol: Un libro che esplora in dettaglio la ricca storia e il contesto culturale del Muay Thai e del Muay Boran, con un’attenzione particolare alle tradizioni e ai rituali.
- “Muay Boran: Thailand’s Native Martial Art” di Marco De Cesaris: Questo testo, scritto da uno dei principali divulgatori del Muay Boran in Occidente, fornisce una guida dettagliata alle tecniche, alla storia e alla filosofia dell’arte, basandosi su anni di ricerca e pratica diretta in Thailandia.
Siti Web e Organizzazioni Autorevoli:
International Muay Boran Academy (IMBA): www.muayboran.com Il sito ufficiale dell’IMBA, fondata da Grand Master Woody e che include anche la sezione dedicata alla IMBA Italia. È una fonte primaria per le tecniche, la terminologia, la storia e la struttura didattica del Muay Boran autentico. Presenta video, articoli e informazioni sui maestri e sui programmi di formazione.
World Muay Boran Federation (WMBF): Un’altra organizzazione internazionale che si impegna nella preservazione e promozione del Muay Boran tradizionale, spesso con risorse e articoli sul proprio sito web che descrivono gli stili e la storia dell’arte.
Documentari e Interviste con Maestri Tradizionali: Materiali audiovisivi e trasmissioni che vedono protagonisti maestri di Muay Boran come Grand Master Phimarnpat “Payap” Phromma e altri Kru anziani. Queste fonti offrono una prospettiva diretta e autentica sulle tecniche e sulla filosofia tramandata di generazione in generazione.
Articoli di Ricerca e Pubblicazioni Accademiche: Articoli pubblicati su riviste di arti marziali o di antropologia culturale che analizzano gli aspetti storici, sociologici e tecnici del Muay Boran nel contesto thailandese.
La combinazione di queste fonti ha permesso di costruire una pagina informativa che aspira all’accuratezza storica, alla completezza delle informazioni e alla chiarezza espositiva, nel rispetto della complessità e della ricchezza del Muay Boran.
DISCLAIMER - AVVERTENZE
Le informazioni contenute in questa pagina relative al Muay Boran sono fornite a scopo puramente informativo e culturale. Non devono essere considerate come un invito a praticare l’arte o come una guida completa all’apprendimento delle tecniche. Il Muay Boran è un’arte marziale complessa e potenzialmente pericolosa, la cui pratica richiede una supervisione professionale qualificata.
La pratica di qualsiasi arte marziale, incluso il Muay Boran, comporta rischi intrinseci di infortuni. Questi rischi possono variare da lesioni minori a quelle più gravi. È fondamentale che chiunque intenda intraprendere questa disciplina consulti il proprio medico per assicurarsi di essere in condizioni fisiche idonee.
Si sconsiglia vivamente di tentare di apprendere o replicare le tecniche descritte in questa pagina senza la guida diretta di un Maestro (Kru) qualificato ed esperto e in un ambiente di allenamento sicuro e controllato. L’apprendimento improprio delle tecniche può portare a infortuni a se stessi o ad altri.
Questa pagina non intende promuovere o favorire una particolare federazione o scuola rispetto ad altre. L’obiettivo è fornire una panoramica imparziale e informativa sull’arte del Muay Boran. La scelta di una scuola o di un istruttore è una decisione personale che dovrebbe basarsi su ricerche approfondite, verifiche delle qualifiche e delle esperienze dell’istruttore, e sulla compatibilità con l’approccio didattico.
L’accuratezza delle informazioni storiche e culturali si basa sulle fonti citate e sulla conoscenza attuale disponibile. Tuttavia, alcune leggende e aneddoti possono variare nelle diverse tradizioni orali o interpretazioni.
In nessun caso l’autore o il fornitore di queste informazioni potrà essere ritenuto responsabile per eventuali danni, lesioni o perdite derivanti dalla pratica delle tecniche o dall’interpretazione delle informazioni contenute in questa pagina. La responsabilità della propria sicurezza e del proprio benessere è sempre del praticante.
a cura di F. Dore – 2025