Vitamina Q

COENZIMA Q10

Il coenzima Q10 fu identificato la prima volta dal Dottor Fred L. Crane nel primo dopoguerra. È una molecola organica (chiamato anche ubichinone o vitamina Q), sintetizzata dal nostro organismo a livello cellulare, tramite reazioni chimiche complesse di molti nu­trienti essenziali (vitamine e coofattori). L’assenza di qualche elemento può portare facilmente ad una sua carenza cronica. È presente so­prattutto nei mitocondri, dove il Q10 è coinvolto nella produzione energetica (catena di trasporto degli elettroni). Tale elemento è essen­ziale per la respirazione cellulare (mitocondrio) e nella formazione degli Atp (molecole energetiche).

  • La somministrazione del coenzima Q10, secondo studi recenti, ha migliorato significativamente la funzionalità del muscolo cardiaco e dei muscoli scheletrici (in particolare sotto sforzo). Oggi è impiegato su pazienti ospedalizzati per problemi cardiaci (in ripresa da infarti)riducendone i tempi di ripresa e migliorandone la qualità di vita. Ri­duce anche gli effetti associati all’insufficienza cardiaca come gon­fiore, respiro corto e difficoltà nel dormire.

Risulta avere effetti importanti nell’abbassare la pressione sanguigna ed i livelli di colesterolo.

  • Alcuni studi hanno confermato che malattie neurodegenerative come il Parkinson, possono essere combattute con la somministra­zione del Q10, in grado di aumentare la dopamina (neurotrasmetti­tore nel cervello), proteggendo le cellule dai danni dei radicali liberi (compresa l’ischemia).

 

  • Tale capacità antiossidante è stata anche oggetto dell’interesse di molte case cosmetiche che hanno lanciato sul mercato creme con l’aggiunta del coenzima Q10. Difatti l’ubichinone si rivela efficace contro i perossidi (radicali liberi derivanti dall’ossigeno), i quali dan­neggiano il collagene e l’elastina (i costituenti principali della pelle).
  • Il coenzima Q10 è utilizzato in appoggio alle terapie di malattie come l’ipertensione, il cancro (specialmente al seno), l’emicrania, i di­sturbi metabolici (diabete), la distrofia muscolare, l’asma, le allergie, i disturbi respiratori e l’aids.
  • Alcuni scienziati dell’Università di Osaka, hanno verificato che in­tegrazioni di Q10, diminuivano il senso di fatica durante l’allena­mento, soprattutto in sport di potenza (utilizzo di fibre rosse), dove tale elemento rende più efficiente la respirazione cellulare (mito­condrio).
  • È possibile assumere il coenzima Q10 da alimenti quali verdura, uova, carne, pesce (tonno e sardine), noci, cereali, spinaci, arachidi (prefe­ribilmente d’assumere insieme ai grassi). Il nostro organismo dopo i 40 anni, incomincia a produrre meno coenzima Q10.

FD

Fonte: Adriano Panzironi – Come vivere 120 anni – 2M Edizioni

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