La vitamina E, scoperta nel 1922 dall’embriologo Herbert Evans, f parte di una famiglia di composti liposolubili che si dividono in du gruppi, 4 tocoferoli (alfa, beta, gamma, delta) e 4 tocotrienoli (alfa, beta, gamma, delta), che complessivamente mostrano l’attività biologica della vitamina E. Quella più attiva è l’alfa-tocoferolo.
La vitamina E è assorbita in presenza degli acidi biliari nell’intestino e trasportata nel fegato dove viene depositata.
La proprietà più importante di tale vitamina è la capacità antiossidante nella guerra ai radicali liberi. Difatti una molecola è in grado di proteggere dall’ossidazione 1.000 molecole di acidi grassi (polinsaturi e saturi), aumentando del 100% la resistenza all’ossidazione delle lipoproteine. Inoltre protegge la vitamina A dalla scomposizione e le vitamine del gruppo C e B dall’ossidazione (rigenerandole).
Sono molte altre le funzioni di questa vitamina.
- Studi medici hanno riscontrato che elevati dosaggi di vitamina E, diminuiscono le probabilità di malattie cardiovascolari. Diminuendo l’ossidazione delle Ldl si previene l’aterosclerosi (inibitori dell’aggregazione piastrinica dell’adesione dei monociti), i coaguli nel sangue, l’ictus, la trombosi e la coronaropatia. Essa è inoltre un vasodilatatore molto efficace, in grado di ricostruire le pareti vascolari.
- La vitamina E è usata anche per la prevenzione dei tumori (della vescica, del colon, della prostata e del seno). La sua azione antiossidante protegge le cellule dalle mutazioni cancerose e contribuisce a far diminuire la produzione di nitrosammine (le quali favoriscono la malattia). Nel tumore del polmone, la probabilità di ammalarsi è ridotta di due volte e mezzo.
- – Da uno studio recente è emerso che la vitamina E sopprime l’azione di diverse citochine proinfiammatorie: l’interleuchina 1 (IL1 ) e 6 (IL6), entrambe responsabili di patologie croniche infiammatorie quali diabete, malattie cardiovascolari ed osteoporosi.
- Tale vitamina è utilizzata per trattare diverse malattie quali il morbo di Parkinson, le malattie reumatiche, le malattie gastrointestinali, la distrofia muscolare, la sclerosi multipla, l’Alzheimer, le vene varicose, il diabete, la malattia di Crohn, le cefalee, la sindrome mestruale e per il rafforzamento delle difese immunitarie.
È possibile assumere la vitamina E in alimenti quali olio di semi, mandorle, noci, nocciole, germe di grano, cereali integrali, agrumi e uva. Purtroppo il calore (cottura), la raffinazione, la luce e l’aria riducono l’efficacia di questa vitamina. Sostanze quali il cloro (presente nell’acqua) e la pillola contraccettiva, ne riducono l’assorbimento. La vitamina C invece lo favorisce.
FD
Fonte: Adriano Panzironi – Come vivere 120 anni – 2M Edizioni