PIRODOSSINA
La vitamina B 6 non è una molecola unica ma piuttosto una terminologia generica con la quale si identificano tre differenti composti di natura idrosolubile: la pirodossina, il pirodossale e la pirodossamina. È stata scoperta nel 1935 e l’assegnazione del nome B 6 è derivato dall’essere stato il 6° prodotto del gruppo di vitamine B ad essere scoperto. La sua forma attiva è fondamentale per oltre 100 differenti reazioni enzimatiche che includono la sintesi proteica, la trasformazione dei grassi e la conversione degli aminoacidi in glucosio.
La vitamina B6 svolge numerose altre funzioni.
- È fondamentale per sintetizzare la nereponefrina e la serotonina (neurotrasmettitori) e nel processo di formazione della mielina (la membrana che protegge e ricopre le fibre nervose).
- La vitamina B6 è utilizzata nel trattamento dell’acatisia acuta (disturbi schizofrenici), nel trattamento della sindrome del tunnel carpale, nel trattamento di pazienti depressi, per contrastare l’indebolimento del sistema immunitario negli anziani.
- Tale vitamina associata con il magnesio, è utilizzata per la prevenzione dei calcoli renali (diminuzione dei livelli di ossalato). Inoltre essa è molto sensibile alla luce (si deteriora velocemente) ed è di difficile assorbimento per quei soggetti affetti da cirrosi, da ipertiroidismo, con difficoltà all’assorbimento degli alimenti o da donne che usano contraccettivi orali.
- La vitamina B6 è contenuta in alimenti quali: carni, frattaglie, alcuni pesci, leguminose, verdure (carote, piselli e spinaci), latte e formaggi, uova ed in cereali poco raffinati. I prodotti di origine animale hanno una maggiore biodisponibilità di tale vitamina.
- È funzionale nella gestione dell’asma, nei disturbi cardiovascolari, nei disturbi dell’attenzione, nei disturbi del movimento e nel trattamento dell’iperomocisteinemia.
a cura di Francesco Dore
Fonte: Adriano Panzironi – Come vivere 120 anni – 2M Edizioni