Lo Shitō-ryū è una combinazione di stili che tenta di unire le varie radici del karate. Da un lato, Shitō-ryū ha la potenza e le posizioni lunghe e stabili degli stili derivati dallo Shōrin-ryū, dall’altro, anche se in minima parte, usa movimenti circolari e diretti in otto direzioni, alterna tecniche “dure” e “morbide” e pone attenzione alla respirazioni, caratteristiche dello Shōrei ryū. Lo Shitō-ryū è estremamente veloce, ma può essere artistico e potente. Inoltre lo Shitō-ryū, formalizza ed enfatizza, le cinque regole di difesa sviluppate da Kenwa Mabuni, e conosciute come: Uke no go gensoku (受けの五原則), Uke no go genri (受けの五原理) o Uke no go ho (受けの五法) [3]:
- 落花 (rakka, “petali cadenti”). L’arte di parare con forza e precisione andando a distruggere completamente il movimento d’attacco di un avversario. Esempi di rakka sono le parate più conosciute come: gedan-barai (下段払い) o soto-uke (外受け).
- 流水 (ryūsui, “acqua corrente”). L’arte di fluire sugli attacchi dell’avversario e attraverso di lui, parare leggermente. Gli esempi sono: nagashi-uke (流し受け) e osae-uke (押さえ受け).
- 屈伸 (kusshin, L'”elasticità”). Questa è l’arte di balzare indietro sull’attacco dell’avversario, cambiando o abbassando solamente la posizione e contrattaccando. I classici esempi sono i cambiamenti di posizione passando da: zenkutsu (前屈立ち) a kōkutsu (後屈立ち) e da moto-dachi (基立ち) a nekoashi-dachi (猫足立ち).
- 転位 (ten’i, “transposition”). Ten’i è l’impiego di tutte le otto direzioni di movimento, spostandosi principalmente dalla linea di attacco.
- 反撃 (hangeki, “contrattacco”). Una difesa hangeki è un attacco che allo stesso tempo devia un attacco di un avversario prima che lo stesso arrivi sul difensore. Esempi di questi sono i vari tipi di tsuki-uke (突き受け), incluso lo yama-tsuki (山突き).
I moderni stili di Shitō-ryū danno una grande enfasi al combattimento. Lo Shitō-ryū pone particolare attenzione alla velocità, e nei combattimenti si usano generalmente posizioni più alte che nello Shotokan. Molto tempo è necessario allo studio dei kata, che sono molto numerosi (da 40 a 60).
- fonte Wikipedia
- a cura di Francesco Dore