L’elaborazione del karate a Okinawa
Riguardo a questi tre generi di trasmissione viene da porsi una domanda: esistevano a Okinawa tecniche di combattimento sufficientemente elaborate prima dell’introduzione dell’arte cinese del combattimento? Questa questione rimane aperta, poiché non vi sono prove sufficienti per affermarne o negarne l’esistenza.
Abbiamo potuto constatare che il contributo antico dei cinesi insediati a Kume e il rinnovamento di K. Higaonna si congiunsero; la loro denominazione, unica alla fine del secolo XIX, lo conferma. Entrambi hanno in comune la trasmissione fedele e lo sviluppo dell’arte cinese del combattimento. Di fatto, possiamo oggigiorno trovare numerosi aspetti comuni tra il Naha-te (Gòjù-ryu) e l’arte del combattimento del sud della Cina.
L’origine dell’arte chiamata Naha-te nel secolo XIX è quindi relativamente ben conosciuta; più oscura è la formazione dello Shuri-te e del To- mari-te.
Le dominazioni cinese e giapponese hanno avuto ripercussioni ben distinte sulla formazione del karate a Okinawa.
Se la dominazione dei cinesi si era stabilita con il consenso della dinastia di Ryukyu per sviluppare la produzione e il commercio dell’isola, la dominazione di Satsuma fu imposta nel 1609 con la forza. La società di Okinawa dovette progressivamente riorganizzarsi per rispondere alle esigenze di Satsuma, e i vassalli, i cui privilegi erano stati progressivamente ridotti, dovettero fondersi negli altri strati sociali per assicurarsi la sopravvivenza. Possiamo dunque pensare che la diffusione dell’arte del combattimento degli antichi vassalli tra commercianti, artigiani, contadini, pescatori sia stata il prodotto della mobilità sociale di Okinawa causata dalla dominazione giapponese.
Col tempo, l’arte dei privilegiati comincia a prendere forme diverse, adattandosi agli stili di vita di ciascuna classe sociale. Tuttavia un adattamento del genere si è prodotto in modo molto discreto, poiché l’arte del combattimento corrispondeva per loro più a un privilegio che a una necessità vitale. Quando un anziano vassallo era divenuto contadino, nel corso delle generazioni la pratica familiare dell’arte diveniva il solo segno del suo antico privilegio e un motivo di fierezza per la sua famiglia. È questa una delle cause del carattere clandestino ed esoterico della pratica e della trasmissione del karate di una volta. Con la dispersione dei vecchi nobili e vassalli nei vari strati sociali il karate si è ramificato. Possiamo vedervi la base delle differenze tra i vari stili e una delle cause della frammentazione del karate antico.
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a cura di Francesco Dore
Fonte Kenji Tokitsu – Storia del Karate , La via della mano vuota – Luni Editrice