karate la storia 6

L’arte del combattimento dei cinesi residenti a Okinawa

L’arte del combattimento praticata dai cinesi che abitavano dal 1392 nel villaggio di Kume è stata verosimilmente comunicata sotto il vincolo del segreto ad alcune famiglie nobili che avevano contatti con loro, e questo malgrado la chiusura del villaggio.

Quest’arte, praticata segretamente, costituiva uno dei privilegi di que­sto gruppo di famiglie cinesi, che hanno avuto dal secolo XIV un ruolo importante negli affari del regno di Ryukyu. Questa comunità non era isolata dalla sua cultura d’origine, con la quale intratteneva regolari con­tatti tramite i membri della delegazione dell’imperatore della Cina che era inoltre incaricata di accogliere. Costoro comunicavano ogni volta, insieme ad altre tecniche, un’arte del combattimento arricchita di nuove conoscen­ze. Questa comunicazione si limitava ad alcuni cinesi del villaggio di Ku­me e forse a qualche nobile del regno di Ryukyù. Altri fatti mostrano che la diffusione verso l’esterno dell’arte del combattimento a partire dal vil­laggio di Kume fu per lungo tempo minima.

 

 

 

E soltanto a partire dal seco­lo XIX, alcuni anni prima della guerra dell’oppio, che la chiusura del vil­laggio di Kume si attenuò, lontana ripercussione degli sconvolgimenti della società cinese. Allora l’arte del combattimento, a lungo nascosta die­tro le sue mura, a poco a poco cominciò a filtrare al di fuori sotto il nome di Naha-te, poiché questo villaggio dipendeva dalla città di Naha.

 

torna a Karate la storia

vai a GLI ELEMENTI PORTATI DAI VIAGGIATORI

 

a cura di Francesco Dore

Fonte Kenji Tokitsu – Storia del Karate , La via della mano vuota – Luni Editrice

I commenti sono chiusi.