kalari – la pratica e le tecniche

La pratica

Esistono nel Kalari nomi diversi per ogni luogo specifico della pratica:

kuzhi-kalari, spazio per la pratica
nedum-kalari, per l’addestramento dei fanti
kurum-kalari, per l’addestramento alla guerriglia
anga-kalIari, per i duelli
cheru-kalari, per i trattamenti medici
kodum-kalari, insegnamento dell’arte del marma-adi (arte dei punti vitali)
pu-thara, angolo sud-est del kalari, considerato sacro

Il Kalari non è solo lo spazio fisico dove si pratica l’arte, ma, nell’ottica più spirituale, il luogo di ritiro per il guerriero che compie la pujo, il rito di adorazione, prima di dedicarsi al combattimento o allo studio delle forme.

Le tecniche

L’insegnamento inizia con le tecniche di controllo del respiro, pranayama, quindi esercizi fisici per la flessibilità del corpo e, infine, uso delle armi.

Quattro le discipline insegnate:

• combattimento a mani nude
• combattimento con bastoni di bambù
• combattimento con armi
• tecniche segrete per colpire i punti vitali, marmo-adi (insegnamento riservato ai prescelti)

Un continuum tra il Kalari Payat, lo yoga e la medicina ayurvedica

Integrare gli insegnamenti dell’hatha-yoga nell’arte del Kalari Payat è un mezzo utile per incrementare la flessibilità degli arti ma soprattutto raggiungere l’equilibrio interiore attraverso il controllo della mente. Questo punto rappresenta la nota di contatto fra yoga e arte marziale: un concetto che ritorna tra gli antichi guerrieri asiatici che si sottoponevano a durissime meditazioni prima di scendere in guerra. A questo aspetto filosofico si associa la medicina ayurvedica che, grazie ai principi della tradizione indiana, si occupa della guarigione dei praticanti da contratture muscolari, problemi articolari e ferite.

Il Kalari Payat visto in veste moderna potrebbe apparire un’arte troppo tradizionale o arcaica, soprattutto se paragonata ad altre discipline marziali che puntano alla veste agonistica della loro pratica. La filosofia Kalari indica, paradossalmente, che un buon allievo non dovrebbe combattere, ma cercare la pace. La tecnica gli ha donato strumenti letali per difendersi da un nemico, ma il Maestro gli ha trasmesso la filosofia della pace: combatterà solo per proteggere sé stesso e la sua famiglia in presenza di un pericolo.

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  • fonte: www.benessere.it
  • a cura di Francesco Dore

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