Shoot Boxing (シュートボクシング)s.v.

Tabella dei Contenuti

1. Cos’è lo Shoot Boxing

Lo Shoot Boxing (シュートボクシング, Shūto Bokushingu) è uno sport da combattimento e un’arte marziale giapponese, fondata nel 1985 da Caesar Takeshi. Si distingue per essere un sistema ibrido che combina tecniche di striking (pugni, calci, ginocchiate) tipiche della kickboxing e del muay thai, con tecniche di grappling in piedi, come proiezioni (lanci) e sottomissioni (leve articolari e strangolamenti) applicate rimanendo in posizione eretta. Non include il combattimento a terra (ground fighting) come avviene nelle MMA o nel Brazilian Jiu-Jitsu.

2. Caratteristiche, Filosofia e Aspetti Chiave

  • Ibridazione Tecnica: La caratteristica principale è la fusione tra striking e grappling in piedi. I combattenti devono essere abili sia nel colpire a distanza e in clinch, sia nell’eseguire o difendersi da proiezioni e tentativi di sottomissione.
  • Combattimento Dinamico: Le regole incoraggiano un’azione continua e aggressiva. Le prese sono permesse ma devono portare a un’azione concreta (proiezione, sottomissione, ginocchiata) in tempi brevi.
  • Punteggio: Vengono assegnati punti per colpi puliti ed efficaci, per le proiezioni eseguite con successo (“Shoot Point”) e per le sottomissioni in piedi che mettono in difficoltà l’avversario (“Catch Point”). La vittoria può avvenire per KO, TKO, sottomissione o ai punti.
  • Filosofia: Sebbene sia uno sport da competizione moderno, eredita dalle arti marziali tradizionali valori come il rispetto per l’avversario, la disciplina, l’autocontrollo e la ricerca del miglioramento continuo (“Kaizen”). L’idea è quella di formare combattenti completi, capaci di adattarsi a diverse situazioni di combattimento in piedi.
  • Aspetti Chiave: Richiede versatilità, ottima condizione fisica (cardio, forza, esplosività), timing, senso della distanza e capacità di transizione rapida tra striking e grappling.

3. La Storia dello Shoot Boxing

Lo Shoot Boxing nasce ufficialmente nel 1985 in Giappone. Il suo fondatore, Caesar Takeshi, ex kickboxer di successo, sentiva che le regole della kickboxing dell’epoca erano troppo limitanti. Voleva creare uno stile più completo e realistico, che includesse anche le proiezioni e le sottomissioni in piedi che aveva studiato e apprezzato in altre discipline come il Judo e il Sambo, pur mantenendo la base dello striking.

  • 1985: Fondazione ufficiale e primi eventi.
  • 1995: Si tiene il primo “S-Cup” (Shoot Boxing World Cup), un prestigioso torneo a eliminazione diretta che si svolge solitamente ogni due anni e che attira combattenti di fama mondiale provenienti da diverse discipline (Kickboxing, Muay Thai, Karate, Sambo).
  • Anni 2000 – Oggi: Lo Shoot Boxing continua a crescere, specialmente in Giappone, affermandosi come uno stile spettacolare e tecnico. Molti campioni di K-1 e altre discipline hanno partecipato e vinto l’S-Cup, aumentandone la notorietà. La World Shoot Boxing Association (WSBA) è l’organo di governo principale.

4. Chi è il suo Fondatore, Storia del Fondatore

Il fondatore dello Shoot Boxing è Caesar Takeshi (シーザー武志), nato Tomofumi Murata (村田友文) il 10 agosto 1955 ad Amakusa, Kumamoto, Giappone.

Takeshi è stato un kickboxer di successo negli anni ’70 e ’80, noto per il suo stile aggressivo e spettacolare. Ha combattuto ai massimi livelli nel circuito giapponese di kickboxing. Insoddisfatto delle limitazioni regolamentari della kickboxing, che non permettevano proiezioni e sottomissioni, decise di creare un nuovo sport da combattimento che integrasse queste tecniche.

La sua visione era quella di uno stile che rappresentasse una forma più completa di combattimento in piedi. Dopo il ritiro dalle competizioni, si dedicò completamente allo sviluppo e alla promozione dello Shoot Boxing, fondando la federazione e organizzando eventi. È tuttora la figura di riferimento e presidente della World Shoot Boxing Association.

5. Praticanti Famosi di Quest’Arte

Più che “maestri” nel senso tradizionale, lo Shoot Boxing ha visto emergere numerosi campioni e praticanti famosi, molti dei quali hanno avuto successo anche in altre discipline come K-1 e Muay Thai. Alcuni nomi noti associati allo Shoot Boxing (come partecipanti all’S-Cup o campioni) includono:

  • Andy Souwer: Olandese, plurivincitore dell’S-Cup e campione del K-1 MAX. È uno dei volti più iconici dello Shoot Boxing a livello internazionale.
  • Renā Kubota (RENA): Fighter giapponese femminile di grande successo, pluricampionessa di Shoot Boxing e attiva anche nelle MMA (RIZIN FF).
  • Hiroki Shishido: Giapponese, altro volto storico dello Shoot Boxing, vincitore dell’S-Cup.
  • Buakaw Por. Pramuk (ora Buakaw Banchamek): Leggenda del Muay Thai e campione K-1 MAX, ha partecipato e vinto l’S-Cup, dimostrando l’adattabilità dei grandi striker a questo regolamento.
  • Kenichi Ogata: Storico combattente giapponese di Shoot Boxing.
  • Altri partecipanti notevoli all’S-Cup: Molti altri fighter di kickboxing e Muay Thai di alto livello hanno calcato il ring dello Shoot Boxing, come Albert Kraus, Toby Imada, Joachim Hansen.

6. Leggende, Curiosità, Storie e Aneddoti

  • L’S-Cup: È considerato uno dei tornei di striking più prestigiosi e difficili al mondo, proprio per la necessità di padroneggiare non solo calci e pugni, ma anche proiezioni e sottomissioni in piedi. Vincere l’S-Cup è un traguardo di grande valore nel curriculum di un fighter.
  • “Standing Submissions”: La possibilità di vincere per sottomissione senza andare a terra è l’elemento più distintivo e spesso spettacolare dello Shoot Boxing. Tecniche come la ghigliottina in piedi o le leve al braccio applicate durante il clinch creano situazioni uniche.
  • Shoot Point & Catch Point: L’introduzione di punteggi specifici per proiezioni (Shoot Point) e sottomissioni che mettono in pericolo l’avversario (Catch Point) incentiva l’uso di queste tecniche, rendendo i match tatticamente complessi.
  • Origine del Nome: Il nome “Shoot Boxing” deriva da “Shoot” (termine che nel pro-wrestling giapponese e in alcune arti marziali indica tecniche realistiche ed efficaci, spesso legate al grappling) e “Boxing” (inteso in senso lato come combattimento con pugni, esteso poi a calci e ginocchiate).

7. Tecniche di Quest’Arte

Le tecniche dello Shoot Boxing si dividono in tre categorie principali:

  1. Striking (Tecniche di Percussione):

    • Pugni (Punch): Jab, Cross (Diretto), Hook (Gancio), Uppercut (Montante), e varianti. Simili a quelle del pugilato e della kickboxing.
    • Calci (Kick): Front Kick (Calcio Frontale), Roundhouse Kick (Calcio Circolare a varie altezze), Side Kick (Calcio Laterale), Low Kick (Calcio Basso), High Kick (Calcio Alto), Back Kick (Calcio Indietro), Axe Kick (Calcio ad Ascia), etc.
    • Ginocchiate (Knee): Ginocchiate dirette, circolari, saltate, specialmente efficaci in fase di clinch.
  2. Proiezioni (Throws/Takedowns):

    • Sono permesse proiezioni derivate principalmente dal Judo (es. O Goshi, Harai Goshi, Uchi Mata), Sambo e Wrestling, adattate per essere eseguite rapidamente durante le fasi di striking o clinch. Una proiezione ben eseguita assegna uno “Shoot Point”.
  3. Sottomissioni in Piedi (Standing Submissions):

    • Sono permesse leve articolari (alle braccia, polsi, spalle come Kimura, Armbar) e strangolamenti (come Guillotine Choke, Rear Naked Choke) purché applicate e mantenute senza finire a terra. Una sottomissione che forza l’avversario alla resa determina la vittoria; se l’avversario è in chiara difficoltà ma non cede o l’arbitro interrompe per sicurezza, può essere assegnato un “Catch Point”.

8. I Kata dello Shoot Boxing

Lo Shoot Boxing è primariamente uno sport da combattimento focalizzato sull’applicazione pratica delle tecniche in sparring e competizione. Non esistono Kata (forme) nel senso tradizionale del termine, come invece si trovano in arti marziali come il Karate o il Kung Fu. L’allenamento è basato su drills, tecniche a coppie, sparring e condizionamento fisico, piuttosto che sulla ripetizione di sequenze preordinate di movimenti.

9. Una Tipica Seduta di Allenamento

Una seduta di allenamento di Shoot Boxing dura solitamente 1.5-2 ore e può includere:

  1. Riscaldamento (Warm-up): Corsa leggera, salto della corda, esercizi di mobilità articolare, stretching dinamico. (15-20 min)
  2. Tecnica (Technique Drills):
    • Vuoto (Shadow Boxing): Ripetizione di combinazioni di pugni, calci e movimenti difensivi da soli.
    • Colpitori (Pad/Bag Work): Lavoro con un partner che regge colpitori (pao, focus mitts) o al sacco pesante per affinare potenza, precisione e combinazioni di striking.
    • Tecniche a Coppie (Partner Drills): Esercitazioni specifiche su ingressi, proiezioni, difese da proiezione, applicazione e difesa da sottomissioni in piedi, lavoro di clinch. (45-60 min)
  3. Sparring:
    • Sparring Condizionato: Sparring con limitazioni (es. solo pugilato, solo striking senza prese, solo clinch con proiezioni) per focalizzarsi su aspetti specifici.
    • Sparring Libero (Shoot Boxing Sparring): Sparring con le regole complete dello Shoot Boxing, applicando tutte le tecniche permesse. Viene fatto con protezioni adeguate e intensità variabile a seconda del livello e dell’obiettivo. (20-30 min)
  4. Condizionamento Fisico (Conditioning): Esercizi a corpo libero (piegamenti, addominali, squat), circuit training, lavoro con pesi o attrezzi specifici per migliorare forza, resistenza e potenza. (15-20 min)
  5. Defaticamento (Cool-down): Stretching statico per migliorare la flessibilità e favorire il recupero. (5-10 min)

10. Gli Stili e le Scuole dello Shoot Boxing

A differenza di arti marziali tradizionali più antiche, lo Shoot Boxing è un sistema relativamente moderno e centralizzato. Non esistono “stili” differenti come nel Karate (Shotokan, Goju-Ryu, Wado-Ryu, Shito-Ryu) o nel Kung Fu.

La disciplina è codificata e governata principalmente dalla World Shoot Boxing Association (WSBA), fondata da Caesar Takeshi. Le palestre (“scuole” o “dojo”) che insegnano Shoot Boxing seguono generalmente il curriculum e il regolamento stabiliti dalla WSBA o da federazioni nazionali affiliate. Possono esserci leggere differenze nell’enfasi data a certi aspetti (più striking, più proiezioni) a seconda dell’istruttore e della sua formazione, ma la base tecnica e regolamentare rimane quella definita dal fondatore.

11. La Situazione in Italia

Lo Shoot Boxing in Italia è una disciplina di nicchia, molto meno diffusa rispetto a sport da combattimento più popolari come Kickboxing (nelle sue varie specialità K1, Low Kick, Full Contact), Muay Thai, Pugilato o le MMA.

Esistono alcune palestre e istruttori qualificati che insegnano Shoot Boxing, spesso all’interno di contesti che già trattano Kickboxing o MMA, ma non ha una federazione nazionale dedicata o una presenza capillare sul territorio come altre discipline. La sua pratica è spesso legata all’iniziativa di singoli appassionati o maestri che hanno avuto esperienze dirette in Giappone o con la WSBA. Trovare corsi specifici di Shoot Boxing può richiedere una ricerca mirata in grandi città o presso centri specializzati in diverse discipline da combattimento.

12. Terminologia Tipica dello Shoot Boxing

La terminologia utilizzata nello Shoot Boxing è un affascinante miscuglio che riflette le sue origini giapponesi, la sua natura di sport da combattimento moderno e le influenze internazionali. Comprende termini giapponesi comuni a molte arti marziali, termini specifici coniati per lo SB, e termini tecnici internazionali (spesso in inglese) usati comunemente nel mondo degli sport da ring. Conoscere questi termini è utile per comprendere meglio gli allenamenti, le competizioni e le discussioni sulla disciplina.

Ecco una suddivisione per categorie:

A. Termini Giapponesi Generali (Comuni ad altre Arti Marziali)

Questi termini sono spesso usati nell’ambiente del Dojo (palestra) per mantenere un legame con la tradizione marziale giapponese:

  • Dojo (道場): Luogo della pratica/allenamento.
  • Sensei (先生): Insegnante, maestro.
  • Rei (礼): Saluto (sia il comando che l’atto di salutare). Si esegue all’inizio e alla fine della lezione, verso il Sensei, e a volte tra compagni.
  • Ossu / Osu (押忍): Espressione versatile usata come saluto, segno di comprensione, affermazione o per mostrare spirito combattivo. Comune in ambienti Karate/Kickboxing, può essere usata anche nello SB.
  • Hajime (始め): “Iniziate!” – Comando dell’arbitro per iniziare un combattimento o un esercizio.
  • Yame (止め): “Fermatevi!” – Comando dell’arbitro per interrompere l’azione.
  • Matte (待て): “Aspettate!” – Spesso usato come Yame.
  • Mokuso (黙想): Breve meditazione silenziosa, solitamente all’inizio e/o alla fine della lezione per concentrarsi o rilassarsi.
  • Sempai (先輩): Allievo più anziano o di grado superiore.
  • Kohai (後輩): Allievo più giovane o di grado inferiore.
  • Kamae (構え): Posizione di guardia.
  • Kiai (気合): Urlo o grido emesso durante l’esecuzione di una tecnica per focalizzare l’energia e la determinazione.
  • Ukemi (受け身): Tecniche di caduta sicura, fondamentali per poter praticare le proiezioni senza infortunarsi.

B. Termini Specifici dello Shoot Boxing

Questi sono termini coniati appositamente per le regole e i concetti unici dello SB:

  • Shoot Boxing (シュートボクシング): Il nome della disciplina.
  • Shoot Point (シュートポイント): Punto (solitamente 1) assegnato dall’arbitro per una tecnica di proiezione (Nage Waza) eseguita in modo efficace e pulito, con controllo.
  • Catch Point (キャッチポイント): Punto (solitamente 1) assegnato quando un combattente applica una tecnica di sottomissione in piedi (leva o strangolamento) che mette chiaramente in pericolo e difficoltà l’avversario, anche se quest’ultimo riesce a difendersi o l’arbitro interviene prima della finalizzazione.
  • Standing Submission (スタンディングサブミッション): Concetto chiave che indica le tecniche di sottomissione (leve e strangolamenti) applicate e finalizzate rimanendo in posizione eretta.
  • S-Cup (エス-カップ): Il torneo mondiale di Shoot Boxing (Shoot Boxing World Cup), l’evento di punta.
  • WSBA (World Shoot Boxing Association): L’organizzazione mondiale che governa lo Shoot Boxing.
  • Shoot Boxer (シュートボクサー): Un praticante o combattente di Shoot Boxing.

C. Terminologia Tecnica (Giapponese)

Nomi delle categorie generali di tecniche, utili per comprendere la struttura dello SB:

  • Da Uchi Waza / Uchi Waza (打撃技): Tecniche di percussione / striking (termine generale).
  • Tsuki Waza (突き技): Tecniche di pugno.
  • Keri Waza (蹴り技): Tecniche di calcio.
  • Hiza Geri / Hitsui Geri (膝蹴り): Tecniche di ginocchio.
  • Hiji Uchi / Empi Uchi (肘打ち): Tecniche di gomito (Nota: solitamente proibite o limitate nello SB).
  • Nage Waza (投げ技): Tecniche di proiezione / lancio.
  • Kansetsu Waza (関節技): Tecniche di leva articolare (parte delle sottomissioni).
  • Shime Waza (絞め技): Tecniche di strangolamento / soffocamento (parte delle sottomissioni).
  • Tachi Waza (立ち技): Tecniche eseguite in piedi (l’intero dominio dello SB).
  • Ne Waza (寝技): Tecniche al suolo / combattimento a terra (Nota: esplicitamente ESCLUSE dallo Shoot Boxing competitivo).

D. Terminologia Tecnica (Inglese/Italiano)

Molto usata internazionalmente e spesso anche nelle palestre italiane per descrivere le tecniche specifiche, a volte in alternanza o in sostituzione dei termini giapponesi:

  • Striking: Colpi, percussioni.
  • Punch: Pugno.
    • Jab, Cross (Diretto), Hook (Gancio), Uppercut (Montante), Body Shot (Colpo al corpo).
  • Kick: Calcio.
    • Low Kick, Middle Kick, High Kick, Front Kick (Calcio Frontale), Side Kick (Calcio Laterale), Back Kick (Calcio Indietro), Axe Kick (Calcio ad Ascia), Spinning Kick (Calcio Girato).
  • Knee: Ginocchiata.
  • Elbow: Gomito (con riserva sulla legalità).
  • Clinch: Fase di lotta corpo a corpo in piedi con prese.
  • Throw / Takedown: Proiezione, atterramento (si preferisce Nage Waza).
  • Submission: Sottomissione.
    • Choke (Strangolamento), Armbar (Leva al braccio), Kimura, Guillotine (Ghigliottina), RNC (Rear Naked Choke / Mata Leão).
  • Guard: Guardia (si preferisce Kamae).
  • Sparring: Allenamento libero con un compagno.
  • Pad Work: Lavoro ai colpitori (Focus Mitts, Pao).
  • Shadow Boxing: Allenamento a vuoto.

E. Comandi Arbitrali e Termini di Gara (Misti)

Termini usati dall’arbitro durante un match:

  • Hajime! (Iniziate!)
  • Yame! / Matte! (Stop!)
  • Break!: Comando per separare i contendenti se sono in clinch inattivo.
  • Slip! / スリップ: Caduta non valida (non causata da colpo o proiezione regolare).
  • Down! / ダウン: Atterramento valido causato da colpi. Segue il conteggio.
  • Point! / ポイント: Annuncio dell’assegnazione di un Shoot Point o Catch Point.
  • KO (Knockout): Vittoria per fuori combattimento.
  • TKO (Technical Knockout): Vittoria per intervento arbitrale (es. manifesta inferiorità, infortunio che non permette di continuare).
  • Doctor Stop! / ドクターストップ: Vittoria per intervento del medico.
  • Submission /一本 (Ippon – raro): Vittoria per sottomissione (resa dell’avversario).

Nota sull’Uso in Italia (Aprile 2025):

È importante notare che nell’ambiente delle palestre italiane, l’uso della terminologia può variare in base all’istruttore e al contesto. Generalmente, i comandi base giapponesi (Hajime, Yame, Rei, Ossu) sono abbastanza comuni. Per le tecniche, si assiste spesso a un uso misto: i nomi delle categorie generali (Waza) possono essere usati, ma le tecniche specifiche vengono frequentemente chiamate con il loro nome inglese (più diffuso internazionalmente negli sport da ring) o italiano, a volte affiancato dal termine giapponese per completezza. La comprensione dei termini specifici dello SB (Shoot Point, Catch Point) è invece fondamentale per chi pratica o segue la disciplina.

Conclusione:

Padroneggiare questa terminologia, o almeno comprenderne i termini chiave, è essenziale per navigare efficacemente nel mondo dello Shoot Boxing. Riflette la sua unica eredità giapponese e la sua realtà di sport da combattimento dinamico e internazionale, aiutando a comprendere più a fondo la disciplina sia in allenamento che in gara.

 

13. Abbigliamento dello Shoot Boxing

  • Competizione:

    • Pantaloncini: Simili a quelli usati nella kickboxing o Muay Thai (larghi e corti).
    • Guantoni: Guantoni da boxe regolamentari, il cui peso (once, oz) varia in base alla categoria di peso dei combattenti.
    • Bendaggi: Fasce protettive per le mani sotto i guantoni.
    • Paradenti: Obbligatorio.
    • Conchiglia: Protezione inguinale obbligatoria per gli uomini.
    • Paratibie: A volte utilizzati a livello dilettantistico o giovanile, ma generalmente non nel professionismo.
    • A corpo nudo: La parte superiore del corpo è scoperta (le donne indossano un top sportivo).
  • Allenamento:

    • Abbigliamento sportivo comodo (pantaloncini, maglietta/canotta).
    • Guantoni, bendaggi, paradenti.
    • Paratibie (quasi sempre usati in sparring per sicurezza).
    • Eventualmente caschetto per lo sparring.

14. Armi dello Shoot Boxing

Lo Shoot Boxing è uno sport da combattimento disarmato. Non prevede l’uso di alcun tipo di arma. Le uniche “armi” sono le parti del corpo utilizzate per colpire (pugni, gomiti – a volte limitati, ginocchia, tibie, piedi) e per applicare tecniche di grappling (braccia, gambe, corpo per proiettare e sottomettere).

15. A Chi è Indicato e a Chi No

Indicato per:

  • Persone che cercano uno sport da combattimento dinamico e completo, che unisca striking e grappling in piedi.
  • Praticanti di Kickboxing o Muay Thai che vogliono ampliare il loro bagaglio tecnico con proiezioni e sottomissioni.
  • Praticanti di Judo, Sambo o Wrestling che vogliono integrare tecniche di striking efficaci al loro stile.
  • Chi cerca un’attività fisica intensa e stimolante per migliorare forma fisica, coordinazione, riflessi e fiducia in sé.
  • Appassionati di arti marziali miste che preferiscono focalizzarsi sul combattimento in piedi.

Meno indicato o non indicato per:

  • Chi cerca un’arte marziale tradizionale focalizzata su kata, filosofia profonda e autodifesa non competitiva.
  • Chi è interessato primariamente al combattimento a terra (come nel BJJ o Grappling No-Gi).
  • Persone con gravi problemi fisici preesistenti (vedi controindicazioni).
  • Chi non è disposto ad accettare il contatto fisico e il rischio di infortuni insito negli sport da combattimento.
  • Bambini molto piccoli (l’età minima varia a seconda della palestra, ma generalmente è consigliato per adolescenti e adulti).

16. Considerazioni sulla Sicurezza dello Shoot Boxing

Come tutti gli sport da combattimento a contatto pieno, lo Shoot Boxing comporta dei rischi intrinseci. Gli infortuni più comuni includono:

  • Contusioni, ematomi.
  • Distorsioni (caviglie, polsi).
  • Tagli e abrasioni (specialmente al volto).
  • Infortuni muscolari e tendinei.
  • Fratture (raramente, più spesso a mani, piedi, costole).
  • Concussioni cerebrali (KO o colpi ripetuti alla testa).

Per minimizzare i rischi è fondamentale:

  • Allenarsi sotto la guida di istruttori qualificati ed esperti.
  • Utilizzare sempre le protezioni adeguate (guantoni, paradenti, paratibie, conchiglia, caschetto per lo sparring).
  • Progredire gradualmente nell’intensità e nella complessità degli allenamenti e dello sparring.
  • Rispettare le regole della disciplina e le indicazioni dell’istruttore.
  • Mantenere una buona condizione fisica generale.
  • Non allenarsi o combattere se infortunati o non in perfetta salute.
  • Effettuare controlli medici periodici (visita medico-sportiva agonistica se si compete).

Il livello di rischio è comparabile a quello di sport come Kickboxing, Muay Thai e MMA.

17. Controindicazioni

La pratica dello Shoot Boxing è sconsigliata o richiede particolare cautela e il parere medico in caso di:

  • Patologie cardiovascolari gravi: Cardiopatie, ipertensione non controllata.
  • Patologie respiratorie gravi: Asma severa non controllata.
  • Problemi articolari significativi: Artrosi avanzata, instabilità articolare (spalle, ginocchia), ernie discali sintomatiche.
  • Precedenti traumi cranici importanti o sindromi post-concussive.
  • Disturbi neurologici: Epilessia, sclerosi multipla.
  • Problemi di coagulazione del sangue.
  • Gravidanza.
  • Disturbi della vista non correggibili che aumentino il rischio.
  • Stato di convalescenza da infortuni o interventi chirurgici recenti.

È sempre raccomandato consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi attività sportiva intensa, specialmente uno sport da combattimento.

18. Conclusioni

Lo Shoot Boxing rappresenta una sintesi affascinante e unica nel panorama degli sport da combattimento. Unendo la spettacolarità dello striking della kickboxing con la tecnicità delle proiezioni e delle sottomissioni in piedi del Judo e del Sambo, offre un terreno di sfida completo e dinamico per gli atleti. Richiede versatilità, intelligenza tattica e un’eccellente preparazione fisica. Sebbene di nicchia al di fuori del Giappone, la sua influenza si percepisce nell’evoluzione delle arti marziali miste e continua ad attrarre appassionati che cercano un combattimento in piedi totale. È uno sport esigente ma gratificante per chi è disposto a dedicarcisi con impegno e disciplina.

19. Fonti

Le informazioni contenute in questa pagina sono state compilate sulla base di conoscenze generali sulle arti marziali e sugli sport da combattimento, integrate da ricerche simulate su fonti quali:

  • Siti web ufficiali o affiliati alla World Shoot Boxing Association (WSBA).
  • Enciclopedie online (es. Wikipedia) e siti specializzati in arti marziali e sport da combattimento (es. Sherdog, siti di notizie su MMA/Kickboxing).
  • Articoli e interviste a praticanti e fondatori.
  • Video di incontri e documentari sullo Shoot Boxing.

Si consiglia sempre di verificare le informazioni più specifiche (es. palestre in Italia, regole aggiornate) tramite fonti ufficiali e aggiornate.

20. Disclaimer

Le informazioni presentate in questa pagina sono fornite a solo scopo informativo e generale. Non costituiscono consiglio medico, legale o professionale di alcun tipo. La pratica dello Shoot Boxing, come di qualsiasi sport da combattimento, comporta rischi intrinseci di infortunio. Prima di intraprendere questa o qualsiasi altra attività fisica intensa, si raccomanda vivamente di consultare un medico qualificato e di rivolgersi a istruttori certificati ed esperti. Gli autori di questa pagina declinano ogni responsabilità per eventuali danni o infortuni derivanti dalla pratica dello Shoot Boxing o dall’uso delle informazioni qui contenute.

a cura di F. Dore – 2025

 

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