1. Cosa è
Il Ninjutsu (忍術), a volte intercambiabile con termini come Shinobi-jutsu, è un insieme composito di arti marziali, strategie e tattiche di guerriglia non convenzionale e spionaggio, storicamente praticate dagli Shinobi (noti comunemente come Ninja) nel Giappone feudale. Contrariamente alla visione popolare focalizzata solo sul combattimento, il Ninjutsu abbraccia un’ampia gamma di abilità volte alla sopravvivenza, alla raccolta di informazioni e al raggiungimento di obiettivi strategici con metodi spesso indiretti e discreti. Oggi, viene praticato principalmente come un’arte marziale tradizionale (Budo), focalizzata sulla difesa personale, lo sviluppo fisico e mentale, e la conservazione di antiche tecniche e filosofie.
2. Caratteristiche, filosofia e aspetti chiave
- Adattabilità (Kyojitsu Tenkan Ho): La capacità di alternare verità e menzogna, di adattarsi alle circostanze mutevoli e di utilizzare l’ambiente a proprio vantaggio.
- Strategia e Inganno: Enfasi sulla pianificazione, sull’uso dell’astuzia, della dissimulazione e della psicologia per sopraffare l’avversario, spesso prima ancora dello scontro fisico.
- Sopravvivenza: Tecniche per muoversi inosservati, superare ostacoli naturali e artificiali, orientarsi e resistere in condizioni difficili.
- Movimento Naturale (Shizen Gyō Un Ryūsui): Muoversi in armonia con l’ambiente e con il proprio corpo, senza rigidità preimpostate, come “acqua che scorre” o “nuvole nel vento”.
- Uso dello Spazio e della Distanza (Maai): Comprensione e manipolazione della distanza ottimale per l’attacco, la difesa o la fuga.
- Filosofia del “Nin” (忍): Il carattere Nin è composto da “lama” (刃) sopra “cuore” (心). Può essere interpretato come perseveranza, sopportazione, resistenza, ma anche discrezione e capacità di mantenere il controllo emotivo sotto pressione. Rappresenta la capacità di “sopportare anche una lama sul cuore”.
- Visione Olistica: Integrazione di tecniche a mani nude (Taijutsu), uso di armi tradizionali, tattiche di infiltrazione, spionaggio, mimetismo e conoscenze della natura.
3. La storia
Le origini del Ninjutsu sono avvolte nel mistero e difficili da datare con precisione. Le sue radici affondano probabilmente in tecniche di spionaggio e guerriglia utilizzate in Giappone fin da tempi antichi, influenzate da filosofie cinesi (come “L’Arte della Guerra” di Sun Tzu) e pratiche esoteriche come lo Shugendō.
L’arte fiorì particolarmente durante il periodo Sengoku (1467-1615), un’era di costanti guerre civili, dove le abilità degli Shinobi erano molto richieste dai signori feudali (Daimyō) per missioni di spionaggio, sabotaggio, infiltrazione e assassinio. Le regioni di Iga e Kōka divennero famose per i loro clan specializzati in queste arti.
Con l’unificazione del Giappone sotto lo shogunato Tokugawa (periodo Edo, 1603-1868), un’era di pace relativa, la necessità di Shinobi diminuì drasticamente. Molte scuole (Ryūha) dovettero adattarsi, integrando le loro conoscenze in sistemi marziali più formali o scomparendo. Il Ninjutsu sopravvisse in segreto all’interno di alcune famiglie e lignaggi, venendo tramandato di generazione in generazione. Nel XX secolo, grazie a figure come Masaaki Hatsumi, queste tradizioni sono state riorganizzate e rese accessibili al pubblico moderno come forma di Budo.
4. Il Fondatore
Il Ninjutsu non ha un singolo fondatore come altre arti marziali (ad esempio, Jigorō Kanō per il Judo). Si tratta piuttosto di un corpus di conoscenze sviluppatosi organicamente nel corso dei secoli all’interno di diverse famiglie e clan (Ryūha), ognuno con i propri lignaggi e specializzazioni.
Tuttavia, la figura più prominente associata alla diffusione e conservazione del Ninjutsu nel mondo contemporaneo è Masaaki Hatsumi (初見良昭, Hatsumi Masaaki). Nato nel 1931, Hatsumi è l’erede e Sōke (Gran Maestro/Caposcuola) di nove antiche scuole marziali giapponesi (Ryūha), tra cui la celebre Togakure-ryū Ninpō Taijutsu, che risale secondo la tradizione al XII secolo.
Hatsumi ereditò queste tradizioni dal suo maestro, Toshitsugu Takamatsu (高松寿嗣), noto come “l’ultimo vero Ninja combattente”, che viaggiò a lungo in Cina e Giappone mettendo alla prova le sue abilità. Takamatsu incaricò Hatsumi di unificare gli insegnamenti delle nove scuole sotto un unico ombrello, che Hatsumi chiamò Bujinkan (武神館, “Casa del Divino Guerriero”).
Quindi, mentre Hatsumi non è il “fondatore” del Ninjutsu nel senso storico originale, è il fondatore della Bujinkan Dōjō e la figura chiave che ha permesso a queste antiche arti di sopravvivere e diffondersi globalmente come un sistema marziale vivo e praticabile oggi.
5. Maestri Famosi
Figure Storiche/Leggendarie:
- Hattori Hanzō (服部 半蔵): Forse il ninja più famoso della storia, sebbene la sua figura storica sia più quella di un samurai al servizio di Tokugawa Ieyasu, proveniente dalla regione di Iga e abile stratega, che utilizzava e comandava uomini con abilità ninja. La leggenda ha poi amplificato le sue gesta.
- Fūma Kotarō (風魔 小太郎): Leader semi-leggendario del clan Fūma, rivali del clan Hōjō, noto per tattiche di guerriglia e incursioni navali.
- Ishikawa Goemon (石川 五右衛門): Figura leggendaria di bandito-eroe, simile a Robin Hood, a cui sono state attribuite abilità ninja. La sua esistenza storica è incerta.
Figure Moderne (Principalmente legate alla Bujinkan):
- Toshitsugu Takamatsu (高松 寿嗣): Maestro di Masaaki Hatsumi, considerato un combattente eccezionale e l’ultimo grande depositario delle tradizioni prima della loro diffusione moderna.
- Masaaki Hatsumi (初見 良昭): Fondatore della Bujinkan, attuale Sōke delle nove scuole, figura centrale del Ninjutsu moderno.
- Stephen K. Hayes: Uno dei primi studenti occidentali di Hatsumi, fondamentale per la diffusione del Ninjutsu negli Stati Uniti e nel mondo occidentale dagli anni ’70/’80. Ha poi fondato il proprio sistema, il To-Shin Do.
- Altri Shihan (Maestri) di alto grado della Bujinkan: Esistono numerosi maestri giapponesi e occidentali di altissimo livello all’interno della Bujinkan (e di altre organizzazioni come Genbukan e Jinenkan, fondate da ex allievi di Hatsumi), che contribuiscono attivamente all’insegnamento e alla diffusione dell’arte.
6. Leggende, curiosità, storie e aneddoti
- Invisibilità: I ninja non erano letteralmente invisibili. La loro “invisibilità” derivava da eccezionali capacità di mimetismo, movimento silenzioso, uso delle ombre, distrazione e scelta del momento opportuno per agire.
- Camminare sull’Acqua: Le leggende sul camminare sull’acqua derivano probabilmente dall’uso di speciali dispositivi galleggianti (Mizu gumo, “ragni d’acqua”) o dalla capacità di guadare fiumi silenziosamente e con l’acqua fino al collo usando canne per respirare.
- Kunoichi (くノ一): Il termine per le donne ninja. Storicamente, le donne potevano essere impiegate per spionaggio, infiltrazione e raccolta di informazioni, sfruttando ruoli sociali che permettevano loro di avvicinarsi agli obiettivi senza destare sospetti (come danzatrici, servitrici, monache).
- Il Colore Nero: L’immagine del ninja vestito completamente di nero è in gran parte un’invenzione del teatro Kabuki e del cinema. Storicamente, gli Shinobi indossavano abiti comuni per mimetizzarsi o colori scuri come il blu notte o il marrone scuro, che si confondevano meglio nell’oscurità rispetto al nero puro.
- Uso di Animali: Si narra che i ninja usassero animali per creare diversivi (es. gatti con campanelli), inviare messaggi (piccioni viaggiatori) o addirittura come “sensori” (es. topi o grilli per rilevare movimenti).
- Castello di Nijo: Famoso per i suoi “pavimenti dell’usignolo” (uguisubari), progettati per cigolare al minimo passo, rendendo difficile l’infiltrazione silenziosa. Si pensa fossero una misura anti-ninja.
7. Tecniche
Il Ninjutsu è estremamente vasto. Le tecniche possono essere raggruppate in categorie generali (spesso indicate come Ninja Jūhachikei, le 18 discipline, anche se l’elenco varia):
- Taijutsu (体術): Combattimento a mani nude. Include colpi (Dakentaijutsu), leve articolari (Jūtaijutsu), proiezioni (Nage Waza), tecniche di caduta e rotolamento (Ukemi Gata), e movimenti del corpo (Taihenjutsu). È la base della pratica moderna.
- Kenjutsu/Ninja Ken (剣術): Tecniche di spada, spesso con una spada più corta e dritta (Ninja-tō), usata in modo non convenzionale.
- Bōjutsu (棒術): Tecniche con bastoni di varie lunghezze (Bō, Jō, Hanbō).
- Shurikenjutsu (手裏剣術): Lancio di lame (Shuriken di varie forme: a stella hira shuriken, a dardo bō shuriken).
- Sōjutsu (槍術): Tecniche di lancia.
- Naginatajutsu (薙刀術): Tecniche con l’alabarda giapponese.
- Kusarigamajutsu (鎖鎌術): Tecniche con la falce e catena.
- Kayaku-jutsu (火薬術): Uso di polvere da sparo, esplosivi, fumogeni (Metsubushi).
- Hensōjutsu (変装術): Tecniche di travestimento e impersonificazione.
- Shinobi-iri (忍び入り): Tecniche di infiltrazione silenziosa e furtiva.
- Bajutsu (馬術): Equitazione.
- Sui-ren (水練): Addestramento acquatico (nuoto silenzioso, tecniche subacquee).
- Bōryaku (謀略): Strategia e tattica militare non convenzionale.
- Chōhō (諜報): Spionaggio e raccolta di informazioni.
- Intonjutsu (隠遁術): Tecniche di occultamento e fuga (Tonpō).
- Tenmon (天文): Conoscenza della meteorologia e dell’astronomia per la pianificazione.
- Chimon (地文): Conoscenza della geografia e sfruttamento del terreno.
- Seishin Teki Kyōyō (精神的教養): Raffinamento spirituale e mentale (controllo emotivo, consapevolezza, meditazione).
8. I Kata
I Kata (形, forme) nel Ninjutsu, specialmente all’interno della Bujinkan, differiscono significativamente dai kata rigidi e codificati di arti come il Karate. Sono più simili a “modelli” o “principi” di movimento e combattimento che a sequenze fisse da eseguire alla perfezione.
- Enfasi sul Principio: Ogni kata incarna un principio tattico o biomeccanico specifico (es. controllo dello spazio, sbilanciamento, uso della cedevolezza).
- Adattabilità: I kata vengono studiati per essere poi adattati (Henka) a situazioni diverse, con variazioni spontanee basate sulla reazione dell’avversario e sul contesto.
- Flusso Naturale: Mirano a sviluppare un movimento corporeo fluido, coordinato e istintivo.
- Esempi Fondamentali (Bujinkan):
- Sanshin no Kata (三心の型): Le “forme dei tre cuori/menti”, cinque kata elementari basati sugli elementi (Terra, Acqua, Fuoco, Vento, Vuoto) che insegnano movimenti fondamentali del corpo e l’interazione con l’avversario.
- Kihon Happō (基本八法): Gli “otto metodi fondamentali”, considerati il nucleo del Taijutsu della Bujinkan. Comprendono tre tecniche di colpi e controllo (Kosshi Kihon Sanpō) e cinque tecniche di proiezioni e prese (Torite Kihon Gohō). Questi non sono kata nel senso tradizionale, ma strutture di base da cui si sviluppano innumerevoli variazioni.
- Kata delle Singole Scuole: Ogni Ryūha all’interno della Bujinkan (e in altre organizzazioni) ha i propri kata specifici, che ne riflettono la storia, la strategia e le peculiarità tecniche (es. i kata della Gyokko-ryū sono diversi da quelli della Koto-ryū o della Togakure-ryū).
9. Una tipica seduta di allenamento
Una lezione tipica di Ninjutsu (soprattutto in ambito Bujinkan) può variare notevolmente a seconda dell’istruttore, del livello degli studenti e del tema della lezione, ma generalmente segue una struttura simile:
- Saluto Iniziale (Rei): Cerimonia di saluto formale per mostrare rispetto verso il Dōjō, il Sōke, l’istruttore e i compagni.
- Riscaldamento (Junan Taiso): Esercizi di stretching dinamico e mobilità articolare, mirati a preparare il corpo al movimento, migliorare la flessibilità e prevenire infortuni. Spesso include esercizi di respirazione e concentrazione.
- Tecniche di Caduta e Rotolamento (Ukemi Gata / Taihenjutsu): Pratica fondamentale per imparare a cadere in sicurezza da diverse altezze e angolazioni, rotolare per attutire l’impatto e rialzarsi rapidamente. Include rotolamenti in avanti, indietro, laterali, cadute morbide, ecc.
- Fondamentali (Kihon): Ripasso e pratica dei movimenti di base del corpo, posture (Kamae), tecniche di pugno, calcio, parata e spostamento. Può includere la pratica del Sanshin no Kata o del Kihon Happō.
- Tecnica del Giorno (Waza): L’istruttore dimostra e spiega una o più tecniche specifiche (a mani nude o con armi), spesso tratte da uno dei Ryūha. Gli studenti praticano a coppie, concentrandosi sulla comprensione dei principi, sulla fluidità e sull’applicazione realistica. L’istruttore corregge e fornisce feedback.
- Applicazioni e Variazioni (Henka): Esplorazione di variazioni della tecnica base, adattandola a diverse reazioni dell’avversario o a differenti contesti. Si incoraggia la spontaneità e l’adattamento.
- Possibile Lavoro con Armi: A seconda del programma, una parte della lezione può essere dedicata allo studio di armi tradizionali (bastone, spada, coltello, catena, ecc.).
- Defaticamento (Cooldown): Esercizi leggeri di stretching o respirazione per riportare il corpo a uno stato di calma.
- Saluto Finale (Rei): Cerimonia di chiusura.
L’atmosfera è generalmente collaborativa e focalizzata sull’apprendimento reciproco, piuttosto che sulla competizione. La sicurezza è una priorità costante.
10. Gli stili e le scuole
Storicamente, esistevano numerose scuole (Ryūha) e tradizioni familiari di Ninjutsu, concentrate principalmente nelle regioni di Iga e Kōka, ma presenti anche in altre aree del Giappone. Molte di queste sono andate perdute.
Oggi, la maggior parte delle persone che praticano Ninjutsu lo fa all’interno di organizzazioni che preservano e insegnano i lignaggi sopravvissuti. La più grande e conosciuta è la Bujinkan (武神館), fondata da Masaaki Hatsumi, che comprende nove scuole tradizionali:
- Togakure-ryū Ninpō Taijutsu (戸隠流忍法体術): Forse la più famosa, specializzata in tecniche di combattimento non ortodosse, uso di armi specifiche (es. shuko, senban shuriken) e strategie ninja.
- Gyokko-ryū Kosshijutsu (玉虎流骨指術): Considerata una delle più antiche, focalizzata sul colpire i punti deboli ossei e muscolari (Kosshi), potenti blocchi e movimenti angolari.
- Kuki Shinden-ryū Happō Bikenjutsu (九鬼神伝流八法秘剣術): Scuola con radici samurai, forte nell’uso di armi come spada, lancia, naginata, bastone, e nel Taijutsu corazzato.
- Koto-ryū Koppōjutsu (虎倒流骨法術): Nota per le sue tecniche lineari e potenti di rottura delle ossa (Koppō), movimenti diretti e uso particolare delle dita e dei pugni.
- Shinden Fudo-ryū Dakentaijutsu (神伝不動流打拳体術): Enfatizza la connessione con la natura, posture basse e stabili, tecniche potenti di percussione e prese basate su principi naturali.
- Takagi Yoshin-ryū Jūtaijutsu (高木揚心流柔体術): Specializzata nel combattimento ravvicinato e nel controllo dell’avversario tramite leve, proiezioni e strangolamenti, enfatizzando la cedevolezza.
- Gikan-ryū Koppōjutsu (義鑑流骨法術): Scuola meno conosciuta, con enfasi su calci speciali, pugni e proiezioni, e un caratteristico pugno a nocca chiusa.
- Gyokushin-ryū Ninpō (玉心流忍法): Focalizzata più sugli aspetti di spionaggio e strategia che sul combattimento diretto.
- Kumogakure-ryū Ninpō (雲隠流忍法): Nota per tecniche di sopravvivenza, camuffamento e l’uso di armi particolari come il kamayari (lancia-falce) e salti (Tobikiri).
Altre organizzazioni importanti, fondate da ex studenti di alto grado di Hatsumi, includono:
- Genbukan Ninpō Bugei (玄武館忍法武芸): Fondata da Shoto Tanemura.
- Jinenkan (自然舘): Fondata da Fumio Manaka (Unsui).
Ognuna di queste organizzazioni ha un approccio leggermente diverso all’insegnamento e all’interpretazione delle tradizioni. Esistono anche altre scuole minori o ricostruzioni storiche, la cui autenticità e lignaggio sono talvolta dibattuti.
11. La situazione in Italia
Il Ninjutsu, principalmente attraverso la Bujinkan Dōjō, è presente e praticato in Italia da diversi decenni.
- Diffusione: Esistono numerosi Dōjō (luoghi di pratica) affiliati alla Bujinkan sparsi su tutto il territorio nazionale, da nord a sud. È possibile trovare anche scuole legate alla Genbukan o alla Jinenkan, sebbene in numero minore.
- Istruttori Qualificati: L’Italia vanta diversi istruttori di alto livello (Shihan e Shidōshi) riconosciuti direttamente dal Sōke Masaaki Hatsumi o dai vertici delle altre organizzazioni, con anni o decenni di esperienza.
- Eventi e Seminari: Periodicamente vengono organizzati seminari nazionali e internazionali con maestri giapponesi o di alto grado provenienti da altri paesi, offrendo opportunità di approfondimento.
- Interesse: L’interesse verso il Ninjutsu in Italia è costante, attirando praticanti interessati all’efficacia marziale, alla tradizione storica e allo sviluppo personale.
- Ricerca di un Dōjō: È importante, per chi desidera iniziare, cercare un Dōjō con istruttori certificati e riconosciuti dall’organizzazione di riferimento (es. Bujinkan Hombu Dōjō), per garantire un insegnamento autentico e sicuro. Si possono trovare elenchi sui siti ufficiali delle organizzazioni o tramite passaparola qualificato.
12. Terminologia tipica
Ecco alcuni termini comuni (molti condivisi con altre arti marziali giapponesi):
- Ninjutsu (忍術): Arte della perseveranza/furtività.
- Shinobi (忍び): Termine più storicamente accurato per “Ninja”.
- Ninja (忍者): Praticante di Ninjutsu (termine più popolare).
- Kunoichi (くノ一): Donna ninja.
- Budo (武道): Via marziale (con enfasi sullo sviluppo interiore).
- Bujinkan (武神館): Organizzazione fondata da M. Hatsumi.
- Sōke (宗家): Gran Maestro, Caposcuola di una tradizione.
- Shihan (師範): Maestro istruttore (solitamente dal 10° Dan in su nella Bujinkan).
- Shidōshi (指導師): Istruttore qualificato (dal 5° al 9° Dan nella Bujinkan).
- Shidōshi-ho (指導師補): Assistente istruttore (dal 1° al 4° Dan nella Bujinkan).
- Sensei (先生): Termine generico per insegnante.
- Dōjō (道場): Luogo della Via, la palestra.
- Taijutsu (体術): Arte del corpo, combattimento a mani nude.
- Dakentaijutsu (打拳体術): Parte del Taijutsu focalizzata sui colpi.
- Jūtaijutsu (柔体術): Parte del Taijutsu focalizzata su leve, proiezioni, controllo.
- Koppōjutsu (骨法術): Arte di attaccare la struttura ossea.
- Kosshijutsu (骨指術): Arte di attaccare muscoli e punti nervosi.
- Ukemi (受身): Tecniche di caduta e rotolamento.
- Taihenjutsu (体変術): Arte del movimento corporeo, include Ukemi e spostamenti.
- Kamae (構え): Posizione, guardia.
- Kata (型): Forma, sequenza di movimenti.
- Henka (変化): Variazione, adattamento di una tecnica.
- Kihon (基本): Fondamentali, basi.
- Maai (間合い): Distanza e tempismo corretti.
- Kyojitsu (虚実): Alternanza di inganno e verità, finta e attacco reale.
- Metsubushi (目潰し): Polvere accecante o tecniche per distrarre la vista.
- Ryūha (流派): Scuola, stile, tradizione marziale.
- Keikogi (稽古着) / Shinobi Shōzoku (忍び装束): Uniforme di allenamento.
- Tabi (足袋): Calzature tradizionali giapponesi con dito separato.
- Katana (刀): Spada lunga giapponese.
- Ninja-tō / Shinobigatana (忍者刀): La presunta spada dei ninja (spesso più corta e dritta, storicamente dibattuta).
- Tantō (短刀): Pugnale.
- Bō (棒): Bastone lungo (circa 180 cm).
- Hanbō (半棒): Bastone medio (circa 90 cm).
- Jō (杖): Bastone (circa 120-130 cm).
- Shuriken (手裏剣): Lame da lancio.
- Kusarigama (鎖鎌): Falce con catena e peso.
13. Abbigliamento
L’abbigliamento tipico per l’allenamento moderno del Ninjutsu è il Keikogi (稽古着), simile a quello usato in altre arti marziali come Judo o Karate, ma quasi sempre di colore nero o, meno frequentemente, blu scuro.
- Composizione: Consiste in una giacca (Uwagi), pantaloni (Zubon) e una cintura (Obi) che indica il grado (nella Bujinkan, le cinture colorate sono per i gradi Kyu sotto la cintura nera, poi cintura nera per i gradi Dan, con stemmi specifici che indicano il livello).
- Colore: Il nero è tradizionale e richiama l’immagine storica dello Shinobi che si muove nell’ombra, anche se, come detto, non era l’unico colore usato storicamente. Ha anche il vantaggio pratico di nascondere meglio lo sporco durante allenamenti che possono includere rotolamenti a terra.
- Calzature: Si indossano tipicamente i Tabi (足袋), calzature morbide tradizionali giapponesi con l’alluce separato. Possono essere da interno (simili a calzini spessi) o da esterno (con suola in gomma). Permettono una migliore aderenza, sensibilità del piede e silenziosità nei movimenti.
- Shinobi Shōzoku (忍び装束): A volte, per dimostrazioni o eventi speciali, si può indossare una versione più elaborata dell’uniforme che include cappuccio, maschera e tasche aggiuntive, più simile all’iconografia popolare del ninja. Tuttavia, non è l’abbigliamento standard per l’allenamento quotidiano.
L’abbigliamento è progettato per permettere la massima libertà di movimento, essere resistente e relativamente silenzioso.
14. Armi
Il Ninjutsu è famoso per l’uso di un’ampia e variegata gamma di armi, spesso non convenzionali o adattate da attrezzi agricoli o da artigiano. L’enfasi è sulla versatilità e sull’uso appropriato dell’arma in base alla situazione. Alcune delle armi più associate al Ninjutsu includono:
- Spade:
- Ninja-tō (忍者刀) / Shinobigatana: La leggendaria spada ninja, spesso raffigurata come più corta della Katana, con lama dritta e guardia quadrata (Tsuba). La sua effettiva esistenza storica come arma standardizzata è dibattuta; è più probabile che gli Shinobi usassero Katane o Wakizashi (spade corte) comuni, magari modificate.
- Katana (刀), Wakizashi (脇差), Tantō (短刀): Spade e pugnali standard giapponesi, usati anche dagli Shinobi.
- Bastoni:
- Bō (棒): Bastone lungo (circa 180 cm).
- Jō (杖): Bastone medio (circa 120-130 cm).
- Hanbō (半棒): Bastone corto (circa 90-100 cm).
- Shikomizue (仕込み杖): Bastoni o canne che nascondono lame al loro interno.
- Lame da Lancio:
- Shuriken (手裏剣): “Lama nascosta nella mano”. Possono essere Hira Shuriken (a forma di stella o piatte) o Bō Shuriken (a forma di dardo o spiedo).
- Armi Flessibili:
- Kusarigama (鎖鎌): Falce (Kama) collegata a una catena (Kusari) con un peso (Fundō) all’estremità.
- Kusari-fundō (鎖分銅): Catena con pesi alle due estremità.
- Kyoketsu Shoge (距跋渉毛): Pugnale a doppia lama (una dritta, una uncinata) con una lunga corda attaccata all’elsa, terminante con un anello metallico.
- Armi da Pugno e Artigli:
- Shuko (手甲): Fasce metalliche con punte indossate sul palmo o sul dorso della mano, per arrampicarsi o combattere.
- Ashiko / Ashikō (足甲): Puntali simili agli Shuko ma indossati sui piedi.
- Kakute (角手): Anelli con una o più punte, spesso avvelenate.
- Tekken (鉄拳): Tirapugni.
- Armi/Attrezzi:
- Kunai (苦無): Attrezzo da scavo simile a una cazzuola appuntita, usato come arma secondaria, per sondare, scavare o come rampino.
- Kama (鎌): Falce agricola usata come arma.
- Armi a Distanza e Speciali:
- Fukiya (吹き矢): Cerbottana, spesso usata con dardi avvelenati o narcotizzanti.
- Metsubushi (目潰し): Polveri accecanti o irritanti (cenere, pepe, sabbia, miscele speciali) contenute in uova svuotate o tubi di bambù.
- Kayaku (火薬): Uso di esplosivi, fumogeni, granate rudimentali.
- Arco e Frecce (Yumiya): Usati per tiri di precisione o diversivi.
L’addestramento con le armi nel Ninjutsu moderno si concentra sulla comprensione dei principi di movimento, distanza e tempismo, applicabili anche a mani nude o con oggetti comuni usati come armi improvvisate.
15. A chi è indicato e a chi no
Il Ninjutsu è indicato per:
- Persone interessate alle arti marziali tradizionali giapponesi: Chi cerca un’arte marziale con radici storiche profonde e una filosofia complessa.
- Chi cerca un sistema di difesa personale completo: Il Ninjutsu integra tecniche a mani nude, armi e strategia, offrendo un approccio olistico alla protezione personale.
- Individui interessati allo sviluppo fisico e mentale: L’allenamento migliora coordinazione, equilibrio, flessibilità, forza funzionale, consapevolezza corporea, concentrazione e resilienza mentale.
- Appassionati di storia e cultura giapponese: Offre uno spaccato unico su aspetti meno noti della storia militare e sociale del Giappone feudale.
- Persone che apprezzano l’adattabilità e la strategia: Chi è più interessato a soluzioni intelligenti e non convenzionali piuttosto che alla sola forza bruta.
- Chi non cerca la competizione sportiva: Il Ninjutsu tradizionale non è uno sport da combattimento con gare e punteggi (anche se esistono forme di sparring controllato).
Il Ninjutsu potrebbe NON essere indicato per:
- Chi cerca risultati immediati e facili: Richiede dedizione, pazienza e pratica costante per sviluppare abilità reali.
- Chi è interessato principalmente alla competizione sportiva: Come accennato, l’enfasi non è sulle gare. Arti come Judo, Karate sportivo, Taekwondo o MMA potrebbero essere più adatte a questo scopo.
- Chi cerca un allenamento puramente aerobico o di bodybuilding: Sebbene l’allenamento sia fisicamente impegnativo, l’obiettivo principale non è la performance cardiovascolare estrema o l’ipertrofia muscolare fine a se stessa.
- Persone con gravi limitazioni fisiche non valutate: Sebbene l’allenamento possa essere adattato, alcune condizioni preesistenti (problemi articolari gravi, condizioni cardiache instabili) potrebbero rappresentare un rischio. È sempre consigliato un consulto medico preventivo.
- Chi ha aspettative irrealistiche basate su film e videogiochi: Il vero Ninjutsu richiede disciplina e fatica, ed è molto diverso dalle rappresentazioni fantastiche dei media.
16. Considerazioni sulla sicurezza
Come ogni arte marziale o attività fisica, il Ninjutsu comporta un certo grado di rischio di infortuni. Tuttavia, praticato sotto la guida di istruttori qualificati e responsabili, in un ambiente controllato, è un’attività relativamente sicura. Le principali considerazioni sulla sicurezza includono:
- Istruttore Qualificato: È il fattore più importante. Un buon istruttore insegna le tecniche correttamente, enfatizza il controllo, adatta l’allenamento al livello degli studenti e crea un ambiente di rispetto reciproco.
- Apprendimento Progressivo: Le tecniche, specialmente quelle più complesse o potenzialmente pericolose (leve, proiezioni, uso di armi), vengono introdotte gradualmente.
- Padronanza delle Cadute (Ukemi): Una solida base nelle tecniche di caduta è essenziale per prevenire infortuni durante la pratica di proiezioni o sbilanciamenti.
- Controllo nell’Applicazione: Durante la pratica a coppie, è fondamentale applicare le tecniche (specialmente leve e colpi) con controllo, senza forza eccessiva o intenzione di ferire il partner.
- Consapevolezza e Attenzione: Mantenere la concentrazione durante l’allenamento aiuta a prevenire incidenti dovuti a distrazione.
- Riscaldamento Adeguato: Un buon riscaldamento (Junan Taiso) prepara muscoli e articolazioni allo sforzo, riducendo il rischio di strappi o distorsioni.
- Comunicazione: Segnalare immediatamente al partner o all’istruttore qualsiasi dolore o disagio.
- Uso Sicuro delle Armi: L’allenamento con le armi inizia solitamente con repliche in legno o materiali sicuri, passando alle armi reali solo a livelli avanzati e sotto stretta supervisione, con enfasi sulla manipolazione sicura e sul controllo.
- Ascoltare il Proprio Corpo: Non allenarsi se si è infortunati o eccessivamente stanchi, e non superare i propri limiti in modo sconsiderato.
Se queste precauzioni vengono seguite, il rischio di infortuni gravi è basso. Gli infortuni più comuni tendono ad essere lievi (contusioni, distorsioni minori).
17. Controindicazioni
Le controindicazioni alla pratica del Ninjutsu sono simili a quelle di altre attività fisiche intense e arti marziali:
- Condizioni Mediche Gravi: Persone con problemi cardiaci significativi, ipertensione non controllata, gravi problemi respiratori o altre condizioni mediche serie dovrebbero consultare il proprio medico prima di iniziare.
- Problemi Articolari Instabili: Condizioni come grave instabilità articolare (es. lussazioni ricorrenti della spalla), artrite in fase acuta o protesi articolari recenti potrebbero richiedere precauzioni speciali o rendere sconsigliate alcune tecniche (soprattutto leve e cadute). È fondamentale discuterne con l’istruttore e il medico.
- Problemi alla Schiena: Ernie discali acute o altre patologie vertebrali gravi potrebbero essere aggravate da cadute, torsioni o sollevamenti. Anche in questo caso, è necessario un parere medico e un’attenta valutazione con l’istruttore.
- Gravidanza: Generalmente sconsigliato, soprattutto dopo i primi mesi, a causa del rischio di cadute, impatti sull’addome e cambiamenti ormonali che influenzano la lassità legamentosa.
- Infortuni Recenti Non Guariti: Non iniziare o riprendere l’allenamento fino alla completa guarigione da infortuni muscolo-scheletrici.
- Epilessia Non Controllata: Il rischio di crisi durante l’allenamento potrebbe essere pericoloso.
Importante: Questa non è una lista esaustiva. È sempre raccomandato consultare il proprio medico curante prima di iniziare qualsiasi nuova attività fisica intensa, specialmente se si hanno condizioni mediche preesistenti, dubbi sulla propria idoneità fisica o si è stati inattivi per lungo tempo. Un istruttore qualificato potrà poi adattare parte dell’allenamento alle esigenze individuali, ove possibile e sicuro.
18. Conclusioni
Il Ninjutsu è molto più dell’immagine stereotipata del guerriero mascherato che compie imprese impossibili. È un’arte marziale giapponese profonda e complessa, con una storia ricca e affascinante, che intreccia combattimento, strategia, filosofia e tecniche di sopravvivenza.
Nato dalle esigenze della guerriglia e dello spionaggio nel Giappone feudale, oggi il Ninjutsu si è evoluto in un Budo, una Via Marziale praticata per la difesa personale, lo sviluppo fisico e mentale, e la conservazione di un patrimonio culturale unico. Attraverso organizzazioni come la Bujinkan, la Genbukan e la Jinenkan, le antiche tradizioni dei Ryūha continuano a vivere e ad essere insegnate in tutto il mondo.
La pratica del Ninjutsu offre benefici tangibili come il miglioramento della coordinazione, della consapevolezza corporea e della capacità di adattamento, ma richiede impegno, disciplina e la guida di un istruttore competente. Al di là delle tecniche, insegna valori come la perseveranza (Nin), la calma sotto pressione e una comprensione più profonda delle dinamiche del conflitto e della strategia.
È un percorso marziale impegnativo ma gratificante, adatto a chi cerca un’arte completa che vada oltre il semplice combattimento, integrando corpo, mente e spirito.
19. Fonti
Le informazioni presentate in questa pagina sono state compilate sulla base di conoscenze generali sull’argomento, derivanti da fonti comunemente accettate nel campo delle arti marziali e della storia giapponese, tra cui:
- Siti web ufficiali delle principali organizzazioni di Ninjutsu (es. Bujinkan Hombu Dōjō).
- Pubblicazioni e libri di Masaaki Hatsumi e di altri Shihan riconosciuti.
- Opere di storici delle arti marziali giapponesi (es. Donn F. Draeger, Karl F. Friday).
- Articoli e risorse da riviste specializzate nel settore delle arti marziali.
- Documentari e materiali didattici prodotti da istruttori qualificati.
Si raccomanda di approfondire l’argomento consultando direttamente le fonti primarie e le risorse ufficiali delle scuole e degli istruttori riconosciuti.
20. Disclaimer
Le informazioni contenute in questa pagina sono fornite a solo scopo informativo e culturale generale. Non costituiscono un sostituto per l’insegnamento diretto da parte di un istruttore qualificato di Ninjutsu. La pratica delle arti marziali, incluso il Ninjutsu, comporta rischi intrinseci di infortunio.
Si sconsiglia vivamente di tentare di apprendere o praticare le tecniche descritte senza la supervisione diretta di un insegnante certificato e competente. L’autore e il fornitore di queste informazioni non si assumono alcuna responsabilità per eventuali danni, lesioni o conseguenze negative derivanti dall’uso improprio o dall’applicazione delle informazioni qui presentate.
Prima di intraprendere la pratica del Ninjutsu o di qualsiasi altra attività fisica intensa, si raccomanda di consultare il proprio medico curante per valutare la propria idoneità fisica. La sicurezza deve essere sempre la priorità assoluta durante l’allenamento.
a cura di F. Dore – 2025