Aikido (合気道) s.v.

Tabella dei Contenuti

1.  Cos’è l’Aikido

L’Aikido (合氣道) è un’arte marziale giapponese moderna fondata da Morihei Ueshiba (spesso chiamato O-Sensei, “Grande Maestro”). Il nome è composto da tre ideogrammi:

  • Ai (合): Armonia, unione, incontro.
  • Ki (氣): Energia vitale, spirito, soffio cosmico.
  • Do (道): Via, percorso, cammino spirituale.

Quindi, Aikido può essere tradotto come “La Via dell’Armonia con l’Energia Vitale” o “La Via per Unire lo Spirito”. A differenza di molte arti marziali focalizzate sul combattimento e sulla sconfitta dell’avversario, l’Aikido mira a neutralizzare un attacco controllando l’aggressore e la situazione, idealmente senza causare danni permanenti né a chi si difende né a chi attacca. Si basa su movimenti circolari, leve articolari e proiezioni che sfruttano e redirigono la forza dell’attacco stesso.

2. Caratteristiche, filosofia e aspetti chiave

L’Aikido si distingue per una serie di elementi unici:

  • Filosofia di Non-Violenza e Armonia: Il cuore dell’Aikido è la ricerca dell’armonia (Ai). Non si tratta di opporre forza a forza, ma di fondersi con il movimento dell’attaccante (awase) per controllarlo e neutralizzarlo. L’obiettivo ideale è risolvere il conflitto senza ferire.
  • Centralità del Ki: La gestione e l’estensione della propria energia (Ki) sono fondamentali. Le tecniche dovrebbero fluire dal centro del corpo (hara o tanden) e proiettarsi verso l’esterno (kokyu).
  • Movimenti Circolari: Le tecniche di Aikido utilizzano movimenti sferici e a spirale che permettono di deviare la forza lineare di un attacco e sbilanciare l’avversario.
  • Sfruttamento dello Sbilanciamento (Kuzushi): Gran parte dell’efficacia deriva dal rompere l’equilibrio dell’attaccante prima di applicare una leva o una proiezione.
  • Importanza di Ukemi (Cadute): L’abilità di cadere in sicurezza (ukemi) è essenziale per chi subisce la tecnica (uke), permettendo di praticare tecniche potenti senza infortunarsi.
  • Controllo della Distanza e del Tempo (Ma’ai e De’ai): Mantenere la distanza corretta (ma’ai) e scegliere il tempo giusto per intervenire (de’ai) sono cruciali.
  • Assenza di Competizione: Tradizionalmente, l’Aikido non prevede gare o competizioni (con l’eccezione di alcuni stili specifici come lo Shodokan/Tomiki Aikido). La pratica è cooperativa, focalizzata sull’apprendimento reciproco tra tori (chi esegue la tecnica) e uke (chi la riceve).
  • Sviluppo Personale: L’Aikido è un Do (Via), quindi la pratica mira non solo all’efficacia marziale ma anche alla crescita interiore, alla disciplina, al rispetto e alla consapevolezza di sé.

3. La storia dell’Aikido

L’Aikido è stato sviluppato da Morihei Ueshiba tra gli anni ’20 e gli anni ’60 del XX secolo. Le sue radici affondano principalmente nel Daito-ryu Aiki-jujutsu, un’antica arte marziale giapponese che Ueshiba studiò intensamente sotto la guida di Sokaku Takeda. Ueshiba integrò questi insegnamenti con le sue conoscenze di altre arti marziali (come scherma e uso della lancia) e, soprattutto, con le sue profonde esperienze spirituali, in particolare legate alla religione Omoto-kyo.

  • Anni ’20-’30: Ueshiba insegna l’Aiki-bujutsu (poi chiamato Aiki-budo), una forma più marziale e dura rispetto all’Aikido successivo. Apre il suo primo dojo a Tokyo, il Kobukan (poi rinominato Hombu Dojo), che diventerà il quartier generale mondiale dell’Aikido.
  • Dopo la Seconda Guerra Mondiale: L’arte subisce un’ulteriore evoluzione, enfatizzando maggiormente gli aspetti spirituali e di armonia. Il nome “Aikido” viene formalmente adottato. L’arte inizia a diffondersi a livello internazionale grazie agli allievi diretti di O-Sensei.
  • Dalla morte di Ueshiba (1969) ad oggi: L’Aikido continua a diffondersi globalmente sotto la guida del figlio, Kisshomaru Ueshiba, e poi del nipote, Moriteru Ueshiba (attuale Doshu, “Custode della Via”). Si sviluppano diverse interpretazioni e stili.

4. Chi è il suo Fondatore, Storia del Fondatore

Il fondatore dell’Aikido è Morihei Ueshiba (植芝 盛平), nato il 14 dicembre 1883 a Tanabe, in Giappone, e deceduto il 26 aprile 1969. Conosciuto rispettosamente come O-Sensei (“Grande Maestro”), Ueshiba fu un uomo di straordinaria forza fisica e abilità marziale fin dalla giovane età. Studiò diverse arti marziali tradizionali, ma l’incontro con Sokaku Takeda, maestro di Daito-ryu Aiki-jujutsu, fu decisivo per la formazione tecnica del suo sistema.

Parallelamente alla sua ricerca marziale, Ueshiba intraprese un profondo cammino spirituale, influenzato in particolare da Onisaburo Deguchi, leader della religione sincretista Omoto-kyo. Ueshiba ebbe diverse esperienze di illuminazione spirituale che lo portarono a concepire l’arte marziale non come uno strumento di distruzione, ma come una “Via di Armonia” (Aikido), un mezzo per riconciliare il mondo e proteggere ogni forma di vita. La sua visione era quella di un Budo (arte marziale) basato sull’amore universale e sull’armonia. Trascorse gli ultimi anni della sua vita insegnando e perfezionando l’Aikido, lasciando un’eredità che continua a ispirare milioni di praticanti in tutto il mondo.

5. Maestri famosi di quest’arte

Oltre a O-Sensei, molti suoi allievi diretti hanno contribuito enormemente alla diffusione e allo sviluppo dell’Aikido. Tra i più noti (lista non esaustiva):

  • Kisshomaru Ueshiba: Secondo Doshu, figlio del fondatore, che ha sistematizzato l’insegnamento e guidato l’organizzazione Aikikai dopo la morte del padre.
  • Koichi Tohei: Uno dei primi e più alti gradi assegnati da O-Sensei, noto per l’enfasi sul Ki. Ha poi fondato il suo stile, Ki-Aikido (Shin Shin Toitsu Aikido).
  • Gozo Shioda: Fondatore dello stile Yoshinkan Aikido, noto per la sua precisione ed efficacia, spesso insegnato alla polizia di Tokyo.
  • Morihiro Saito: Allievo che visse e studiò a lungo con O-Sensei nel dojo di Iwama. Ha sistematizzato l’insegnamento delle armi (Aiki-ken e Aiki-jo) secondo lo stile del fondatore (Iwama Ryu).
  • Kenji Tomiki: Fondatore dello Shodokan Aikido (spesso chiamato Tomiki Aikido), che ha introdotto forme di competizione.
  • Shoji Nishio: Noto per la sua integrazione dei principi della spada (Iaido) e del Karate nell’Aikido.
  • Seigo Yamaguchi: Conosciuto per il suo stile estremamente fluido e quasi “senza contatto”.
  • Hiroshi Tada: Uno dei pionieri dell’Aikido in Italia.
  • Nobuyoshi Tamura: Figura chiave per lo sviluppo dell’Aikido in Europa, specialmente in Francia.

Molti altri maestri, sia giapponesi che occidentali, hanno raggiunto fama internazionale e contribuito alla crescita dell’arte.

6. Leggende, Curiosità, Storie e Aneddoti

  • Le Abilità di O-Sensei: Circolano numerose storie, alcune forse leggendarie, sulle straordinarie capacità di Morihei Ueshiba, come la sua presunta abilità di percepire l’intenzione di un attacco prima che si manifestasse o persino di schivare proiettili (quest’ultima spesso interpretata simbolicamente o come dimostrazione di controllo sull’intenzione dell’attaccante).
  • Il Significato dell’Hakama: L’Hakama (i larghi pantaloni plissettati) è tradizionalmente indossata dai praticanti esperti (Yudansha). Le sette pieghe dell’Hakama sono spesso associate a sette virtù del Budo: Jin (benevolenza), Gi (onore/giustizia), Rei (cortesia/etichetta), Chi (saggezza), Shin (sincerità), Chu (lealtà), Ko (pietà filiale).
  • Nessun Vincitore, Nessun Perdente: L’assenza di competizione riflette la filosofia che il vero combattimento è contro il proprio ego e le proprie debolezze, non contro un’altra persona.
  • “Masakatsu Agatsu”: Un motto caro a O-Sensei, che significa “La vera vittoria è la vittoria su sé stessi”.
  • L’Aikido e la Calligrafia: Esiste una connessione estetica e filosofica tra i movimenti fluidi e potenti dell’Aikido e l’arte della calligrafia giapponese (Shodo).
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7. Tecniche di Quest’Arte

Le tecniche dell’Aikido (Waza) si basano sull’utilizzo dello squilibrio (Kuzushi), del movimento corporeo coordinato (Tai Sabaki) e della respirazione (Kokyu). Si dividono principalmente in:

  • Nage Waza (Tecniche di Proiezione): Mirano a proiettare l’avversario a terra sfruttando il suo slancio. Esempi:
    • Shihonage (proiezione nelle quattro direzioni)
    • Iriminage (proiezione entrando)
    • Kotegaeshi (torsione del polso all’esterno)
    • Tenchinage (proiezione cielo-terra)
    • Kaitennage (proiezione rotatoria)
    • Kokyunage (proiezioni basate sul respiro/timing)
  • Katame Waza / Osae Waza (Tecniche di Immobilizzazione/Controllo): Mirano a controllare l’avversario a terra tramite leve articolari. Esempi:
    • Ikkyo (primo principio/controllo)
    • Nikyo (secondo principio/controllo)
    • Sankyo (terzo principio/controllo)
    • Yonkyo (quarto principio/controllo)
    • Gokyo (quinto principio/controllo)
  • Ukemi (Cadute): Fondamentali per la sicurezza. L’Uke (chi riceve la tecnica) impara a cadere in modo sicuro per dissipare l’energia della proiezione (es. Mae Ukemi – caduta in avanti, Ushiro Ukemi – caduta all’indietro).
  • Atemi: Colpi portati a punti vitali, usati non tanto per danneggiare quanto per distrarre, creare un’apertura o rompere l’equilibrio dell’avversario.

Le tecniche vengono praticate partendo da diverse forme di attacco (prese ai polsi, al bavero, colpi diretti o circolari, attacchi da dietro, ecc.).

8. I kata dell’ Aikido

A differenza di arti marziali come il Karate, l’Aikido tradizionale non ha kata individuali a mani nude (forme eseguite da soli). La natura stessa dell’Aikido, basata sull’interazione con un partner (attacco e difesa), rende la pratica individuale di forme preordinate meno centrale.

Tuttavia, il termine “kata” può essere usato in Aikido in altri contesti:

  • Forme di Base Preordinate: Le tecniche stesse vengono spesso insegnate e praticate in una sequenza predefinita (attacco specifico -> tecnica specifica). Questa pratica ripetitiva di una forma base può essere considerata una sorta di “kata a coppie”.
  • Kata con Armi: Esistono sequenze preordinate di pratica con le armi (Aiki-ken – spada di legno, Aiki-jo – bastone di legno). Questi includono:
    • Suburi: Esercizi individuali di base per apprendere i tagli (ken) o i colpi (jo).
    • Kumitachi / Kumijo: Forme di combattimento preordinate eseguite in coppia, rispettivamente con la spada e con il bastone.
    • Ken-tai-Jo / Jo-tai-Ken: Forme preordinate che coinvolgono l’interazione tra spada e bastone.
    • Jo Kata: Alcuni stili (in particolare l’Iwama Ryu) hanno delle forme individuali più lunghe e complesse eseguite con il Jo.

Quindi, sebbene non ci siano kata individuali a mani nude come nel Karate, l’Aikido utilizza forme preordinate, specialmente nella pratica a coppie e nell’uso delle armi.

9. Una tipica seduta di allenamento dell’ Aikido

Anche se ogni dojo e insegnante può avere leggere variazioni, una lezione di Aikido tipica segue generalmente questa struttura:

  1. Saluto Iniziale (Rei): La lezione inizia con un saluto formale (seduti in seiza) verso il kamiza (la parte del dojo dove solitamente si trova l’immagine di O-Sensei o una calligrafia) e poi verso l’insegnante (Sensei).
  2. Riscaldamento (Aiki Taiso): Esercizi specifici dell’Aikido che includono stretching, esercizi per le articolazioni, movimenti di base del corpo (tai sabaki), esercizi di respirazione (kokyu ho) e talvolta esercizi per rafforzare il centro (hara).
  3. Pratica delle Cadute (Ukemi Waza): Esercizi per imparare e migliorare le cadute in avanti (mae ukemi), indietro (ushiro ukemi) e laterali (yoko ukemi). Questo è cruciale per la sicurezza.
  4. Dimostrazione della Tecnica: L’insegnante dimostra una o più tecniche, spiegando i punti chiave, il movimento del corpo, la gestione della distanza e del tempo.
  5. Pratica a Coppie: Gli allievi si mettono in coppia e praticano la tecnica dimostrata, alternandosi nei ruoli di tori (chi esegue la tecnica) e uke (chi attacca e riceve la tecnica). L’insegnante circola tra le coppie per dare correzioni individuali. Spesso si pratica la stessa tecnica da diversi tipi di attacco o in diverse forme (omote – entrando direttamente, ura – girando).
  6. Possibile Pratica con le Armi (Bukiwaza): In alcune lezioni, una parte del tempo può essere dedicata alla pratica con jo, bokken o tanto.
  7. Esercizi Finali/Defaticamento: A volte si conclude con esercizi specifici come kokyu dosa (esercizio di respirazione seduti) o altre tecniche focalizzate sul Ki.
  8. Saluto Finale (Rei): La lezione termina con un saluto formale simile a quello iniziale, ringraziando l’insegnante e i compagni di pratica.

L’atmosfera è generalmente di concentrazione, rispetto e cooperazione.

10. Gli stili e le scuole dell’ Aikido

Dopo la morte di O-Sensei, diverse interpretazioni del suo insegnamento hanno portato alla nascita di vari stili e scuole, sebbene tutti condividano i principi fondamentali. I principali sono:

  • Aikikai: La più grande organizzazione internazionale, diretta dalla famiglia Ueshiba (attualmente dal Doshu Moriteru Ueshiba) con sede all’Hombu Dojo di Tokyo. Non è uno “stile” nel senso stretto, ma piuttosto un’organizzazione che raccoglie dojo con interpretazioni diverse, anche se tende a seguire la linea evolutiva dell’Aikido insegnato da Kisshomaru Ueshiba, spesso caratterizzato da movimenti fluidi ed ampi.
  • Yoshinkan Aikido: Fondato da Gozo Shioda. È noto per il suo approccio più strutturato, preciso e marziale, con un’enfasi sulla postura corretta e metodi di insegnamento molto sistematici.
  • Ki-Aikido (Shin Shin Toitsu Aikido): Fondato da Koichi Tohei. Pone una forte enfasi sullo sviluppo e sull’uso del Ki (Mente e Corpo Unificati) attraverso esercizi specifici, oltre alle tecniche di Aikido.
  • Iwama Ryu (o Takemusu Aikido): Associato a Morihiro Saito e al dojo di Iwama, dove O-Sensei passò molti anni. Questo stile dà grande importanza alla relazione tra tecniche a mani nude (taijutsu) e tecniche con le armi (bukiwaza – Aiki-ken e Aiki-jo), considerandole un tutt’uno inscindibile, come insegnato da O-Sensei in quel periodo.
  • Shodokan Aikido (Tomiki Aikido): Fondato da Kenji Tomiki. È l’unico stile principale che ha introdotto forme di competizione (shiai), sia a mani nude (con un pugnale di gomma) che kata. Utilizza un metodo di insegnamento più razionalizzato e basato su principi biomeccanici.
  • Altri Stili Minori e Scuole Indipendenti: Esistono numerose altre scuole e organizzazioni fondate da altri allievi diretti o indiretti di O-Sensei (es. Nishio Ryu, Kobayashi Ryu, ecc.), oltre a molti dojo indipendenti.

È importante notare che le differenze tra stili riguardano spesso l’enfasi su certi aspetti, la metodologia didattica o il curriculum tecnico, ma i principi fondamentali di armonia, non-resistenza e movimento circolare rimangono comuni.

11. La situazione in Italia

L’Aikido è arrivato in Italia relativamente presto, negli anni ’60, grazie all’opera pionieristica di maestri giapponesi inviati dall’Aikikai (come Hiroshi Tada Shihan) e al lavoro dei primi praticanti italiani. Oggi l’Aikido è ben radicato e diffuso su tutto il territorio nazionale, con un gran numero di dojo e praticanti.

  • Organizzazioni Principali: La situazione è piuttosto frammentata, con diverse organizzazioni nazionali che fanno capo a differenti lignaggi internazionali o direttamente all’Hombu Dojo Aikikai. La più grande e storicamente rilevante legata all’Aikikai è l’Aikikai d’Italia, fondata e diretta per decenni da Tada Shihan. Esistono anche altri gruppi significativi collegati all’Aikikai o ad altri stili (Yoshinkan, Iwama, Ki-Aikido, ecc.).
  • Enti di Promozione Sportiva e Federazioni: Molti dojo sono affiliati anche a Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI (come AICS, CSEN, UISP, ACSI, ecc.) o alla FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali), che ha un suo settore dedicato all’Aikido. Queste affiliazioni sono spesso necessarie per motivi amministrativi, assicurativi e per il riconoscimento dei gradi a livello nazionale.
  • Livello Tecnico: L’Italia vanta un buon livello tecnico generale, con numerosi maestri italiani di alto grado (dal 5° al 7° Dan e oltre) riconosciuti a livello internazionale, formatisi sotto la guida dei grandi maestri giapponesi o dei loro successori.
  • Eventi: Vengono organizzati regolarmente stage e seminari nazionali e internazionali con maestri giapponesi e occidentali di alto profilo, contribuendo alla crescita e allo scambio tecnico tra i praticanti.

In sintesi, l’Aikido in Italia è una realtà viva e dinamica, con una vasta offerta di corsi e scuole per chiunque voglia avvicinarsi a questa disciplina.

12. Terminologia tipica dell’ Aikido

Ecco alcuni termini giapponesi fondamentali usati frequentemente nella pratica dell’Aikido:

  • Aikido: La Via dell’Armonia con l’Energia
  • Dojo: Luogo dove si pratica la Via (la palestra)
  • Sensei: Insegnante
  • O-Sensei: Grande Maestro (riferito a Morihei Ueshiba)
  • Doshu: Custode della Via (il leader ereditario dell’Aikikai)
  • Shihan: Maestro Istruttore (titolo per gradi elevati, solitamente dal 6° Dan)
  • Sempai: Allievo più anziano/esperto
  • Kohai: Allievo più giovane/meno esperto
  • Keikogi / Dogi: Uniforme di pratica
  • Hakama: Pantaloni larghi tradizionali (solitamente neri o blu scuro)
  • Obi: Cintura
  • Kyu: Gradi inferiori alla cintura nera (solitamente con cintura bianca)
  • Dan: Gradi di cintura nera
  • Yudansha: Portatore di grado Dan (cintura nera)
  • Mudansha: Portatore di grado Kyu (cintura bianca)
  • Tori / Nage: Chi esegue la tecnica
  • Uke: Chi riceve la tecnica (attacca e cade)
  • Ukemi: Cadute (l’arte di ricevere la tecnica in sicurezza)
  • Waza: Tecnica
  • Taijutsu: Tecniche a corpo libero
  • Bukiwaza: Tecniche con le armi
  • Atemi: Colpo portato a punti vitali (usato per sbilanciare o distrarre)
  • Kokyu: Respiro, estensione del Ki
  • Hara / Tanden: Centro vitale (situato nel basso addome)
  • Zanshin: Consapevolezza residua, stato di allerta dopo l’esecuzione della tecnica
  • Ma’ai: Distanza corretta rispetto al partner/avversario
  • Kuzushi: Sbilanciamento
  • Tai Sabaki: Movimento del corpo (spostamenti)
  • Seiza: Posizione seduta formale sulle ginocchia
  • Kamiza: Lato d’onore del dojo
  • Shomen: Fronte (del dojo, o attacco frontale)
  • Rei: Saluto (inchino)
  • Onegaishimasu: Per favore (detto all’inizio della pratica, significa “le chiedo gentilmente di praticare con me” o “per favore mi insegni”)
  • Domo arigato gozaimashita: Grazie mille (detto alla fine della lezione o dopo aver praticato con un partner)
  • Hajime: Iniziare
  • Yame: Fermarsi

13. Abbigliamento dell’ Aikido

L’abbigliamento standard per la pratica dell’Aikido è il Keikogi (稽古着), spesso chiamato semplicemente Gi (pronunciato “ghi”). È molto simile a quello usato nel Judo (judogi) ma può essere leggermente più leggero. Consiste in:

  • Uwagi: Giacca bianca robusta di cotone.
  • Zubon: Pantaloni bianchi robusti di cotone.
  • Obi: Cintura. Il colore della cintura indica il grado del praticante:
    • Bianca: Per i gradi Kyu (principianti e intermedi).
    • Nera: Per i gradi Dan (Yudansha).
    • (In alcuni dojo o per i bambini, possono essere usate cinture colorate intermedie, ma non è la norma tradizionale dell’Aikikai).

Oltre al Keikogi, un elemento distintivo dell’Aikido è l’Hakama (袴):

  • Si tratta di un ampio pantalone-gonna plissettato, solitamente di colore nero o blu indaco.
  • Tradizionalmente deriva dall’abbigliamento dei samurai.
  • Nell’Aikido, di solito viene indossata dagli Yudansha (cinture nere). Tuttavia, le regole possono variare: alcuni dojo permettono a tutti di indossarla fin dall’inizio, altri dopo il primo Kyu, altri ancora solo alle donne fin da subito per ragioni di pudore tradizionale. Nell’organizzazione Aikikai, la norma più comune è permetterla dal 1° Kyu o dal 1° Dan.
  • Le sette pieghe dell’Hakama (cinque davanti, due dietro) si dice rappresentino le sette virtù del Budo (via marziale): Jin (benevolenza), Gi (onore/giustizia), Rei (cortesia/etichetta), Chi (saggezza/intelligenza), Shin (sincerità), Chu (lealtà), Ko (pietà filiale).

Fuori dal tatami (materassina), si indossano le Zori (sandali giapponesi) per mantenere i piedi puliti prima di salire sull’area di pratica.

14. Armi dell’ Aikido

Sebbene l’Aikido sia principalmente conosciuto come un’arte a mani nude, la pratica con le armi tradizionali giapponesi (Bukiwaza) è parte integrante del curriculum in molte scuole, specialmente quelle che seguono l’insegnamento di O-Sensei nel suo periodo a Iwama. Le armi principali utilizzate sono:

  • Bokken (木剣) / Aiki-Ken: Spada di legno. La pratica con il ken (spada) aiuta a comprendere i principi di ma’ai (distanza), awase (armonizzazione), taglio, linea centrale e movimento del corpo, che sono direttamente applicabili alle tecniche a mani nude. Include suburi (esercizi di taglio individuali) e kumitachi (forme di combattimento preordinate in coppia).
  • Jo (杖): Bastone di legno di media lunghezza (circa 128 cm, ma può variare). La pratica con il jo sviluppa la fluidità, l’estensione (kokyu), la coordinazione e la capacità di usare l’intero corpo nel movimento. Include suburi (esercizi di colpi e parate individuali), kumijo (forme di combattimento preordinate in coppia) e talvolta kata individuali.
  • Tanto (短刀): Pugnale di legno. Viene utilizzato principalmente per praticare le difese da attacchi di coltello (tanto dori), che costituiscono una parte importante del repertorio tecnico dell’Aikido.

Lo scopo della pratica con le armi nell’Aikido non è primariamente imparare a combattere con quelle armi, ma piuttosto utilizzare le armi come strumenti per affinare i principi fondamentali dell’Aikido (movimento del corpo, distanza, tempo, fluidità, estensione del Ki) che sono comuni sia alle tecniche armate che a quelle a mani nude. Molte tecniche a mani nude derivano direttamente da movimenti di spada o bastone.

15. A chi è indicato e a chi no

L’Aikido è un’arte marziale particolarmente inclusiva e può essere praticata da una vasta gamma di persone.

È indicato per:

  • Persone di tutte le età: Bambini, adolescenti, adulti e anziani possono praticare Aikido, poiché l’enfasi è sulla tecnica, la fluidità e lo sbilanciamento, piuttosto che sulla forza fisica bruta. Gli insegnanti adattano l’intensità e le tecniche all’età e alle capacità degli allievi.
  • Uomini e donne: L’Aikido è ugualmente adatto a entrambi i sessi. Le donne spesso trovano che l’enfasi sulla tecnica e sulla cedevolezza permetta loro di gestire efficacemente partner più grandi e forti.
  • Chi cerca un’arte marziale non competitiva: Per coloro che desiderano imparare un’arte marziale efficace ma non sono interessati alla competizione sportiva.
  • Chi cerca benefici fisici: Migliora la coordinazione, l’equilibrio, la postura, la flessibilità e il tono muscolare generale. Può anche migliorare la resistenza cardiovascolare, sebbene non sia un allenamento puramente aerobico.
  • Chi cerca benefici mentali e spirituali: Sviluppa la concentrazione, la calma sotto pressione, la consapevolezza di sé (zanshin), la disciplina, il rispetto per gli altri e può essere un percorso di crescita personale e riduzione dello stress.
  • Chi cerca autodifesa basata sulla neutralizzazione: Offre tecniche efficaci per gestire aggressioni reali, focalizzate sul controllo e la neutralizzazione dell’attaccante minimizzando il danno.

Potrebbe non essere la scelta ideale per:

  • Chi cerca primariamente il combattimento sportivo/competizione: L’Aikido tradizionale non prevede gare. Chi cerca questo aspetto potrebbe orientarsi verso Judo, Karate Kumite, Brazilian Jiu-Jitsu, Kickboxing, ecc. (fa eccezione lo stile Shodokan/Tomiki).
  • Chi cerca un sistema di autodifesa puramente aggressivo: La filosofia dell’Aikido è difensiva e mira alla de-escalation e al controllo non lesivo, se possibile. Chi cerca tecniche focalizzate sull’infliggere rapidamente il massimo danno all’avversario potrebbe trovare altri sistemi più diretti (es. Krav Maga).
  • Chi cerca un allenamento principalmente focalizzato sulla forza bruta o sul condizionamento fisico estremo: Sebbene l’Aikido richieda e sviluppi una certa forma fisica, il focus principale è sulla tecnica e sui principi interni.
  • Persone con specifiche limitazioni fisiche gravi: (Vedi sezione Controindicazioni).

16. Considerazioni sulla sicurezza dell’ Aikido

L’Aikido, come qualsiasi attività fisica o arte marziale, comporta un certo grado di rischio di infortuni. Tuttavia, è generalmente considerato relativamente sicuro se praticato correttamente sotto la guida di istruttori qualificati.

  • Enfasi sulla Sicurezza: La filosofia stessa dell’Aikido, che mira a non ferire, si riflette nell’allenamento. La cooperazione tra tori e uke è fondamentale.
  • Importanza dell’Ukemi: Imparare a cadere correttamente (ukemi) è la base della sicurezza per uke. Una buona capacità di caduta permette di ricevere tecniche anche potenti senza subire danni. Gran parte del tempo iniziale è dedicato a questo.
  • Progressione Graduale: Le tecniche vengono insegnate progressivamente, aumentando la velocità e l’intensità solo quando gli allievi hanno acquisito la necessaria competenza e controllo.
  • Controllo: Le leve articolari e le immobilizzazioni vengono applicate con controllo, insegnando al praticante a fermarsi prima di causare un danno reale all’articolazione del compagno.
  • Infortuni Comuni: Gli infortuni più comuni, quando accadono, sono solitamente di lieve entità: distorsioni (specialmente ai polsi, gomiti, spalle, ginocchia), contusioni, stiramenti muscolari. Infortuni più seri sono rari se si seguono le norme di sicurezza.
  • Fattori Chiave per la Sicurezza:
    • Scegliere un dojo con insegnanti qualificati ed esperti.
    • Eseguire sempre un buon riscaldamento.
    • Praticare costantemente e correttamente l’ukemi.
    • Essere consapevoli dei propri limiti e di quelli del partner.
    • Comunicare con il partner se una tecnica provoca dolore eccessivo.
    • Mantenere la concentrazione durante la pratica.

In conclusione, pur esistendo un rischio intrinseco, l’Aikido praticato con attenzione, rispetto e sotto buona guida è un’attività relativamente sicura.

17. Controindicazioni

Sebbene l’Aikido sia adattabile a molti, ci sono alcune condizioni preesistenti che potrebbero rappresentare una controindicazione o richiedere particolari precauzioni:

  • Problemi Articolari Gravi: Persone con gravi problemi preesistenti, instabilità o dolore cronico alle articolazioni frequentemente sollecitate nell’Aikido (polsi, gomiti, spalle, ginocchia, caviglie) dovrebbero consultare un medico e informare l’insegnante. Le leve articolari potrebbero aggravare queste condizioni se non si presta la massima attenzione.
  • Problemi alla Colonna Vertebrale: Condizioni serie come ernie discali significative, instabilità vertebrale o recenti interventi chirurgici alla schiena possono rendere problematiche le cadute (ukemi) e alcune torsioni. È fondamentale il parere medico.
  • Problemi Cardiovascolari Gravi: Sebbene l’Aikido non sia sempre estremamente intenso a livello cardiovascolare, alcune fasi dell’allenamento possono esserlo. Chi soffre di gravi patologie cardiache dovrebbe avere l’approvazione del proprio medico.
  • Osteoporosi Grave: L’impatto delle cadute, anche se controllate, potrebbe rappresentare un rischio di fratture.
  • Gravidanza: Le donne incinte dovrebbero consultare il proprio medico. Generalmente, la pratica è sconsigliata o richiede modifiche significative, specialmente nei trimestri avanzati, a causa dei cambiamenti fisici, del rischio di cadute e delle pressioni addominali.
  • Condizioni Mediche Acute o Recenti Infortuni: È necessario attendere la completa guarigione prima di iniziare o riprendere la pratica.

Raccomandazione Generale: È sempre consigliabile consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi nuova attività fisica intensa, specialmente se si hanno dubbi sul proprio stato di salute o condizioni mediche preesistenti. È altrettanto importante informare l’insegnante di eventuali limitazioni o problemi fisici. Un buon istruttore saprà adattare la pratica o consigliare se l’Aikido è appropriato per quella specifica condizione.

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18. Conclusioni

L’Aikido è molto più di un semplice insieme di tecniche di autodifesa. È una disciplina complessa e profonda, una “Via” (Do) che integra l’allenamento fisico, mentale e spirituale. Fondato sui principi di armonia, non-resistenza e utilizzo dell’energia (Ki), l’Aikido offre un percorso unico per la gestione dei conflitti, sia fisici che interiori.

La sua pratica costante sviluppa non solo abilità marziali efficaci basate sulla cedevolezza e sul controllo, ma anche qualità come equilibrio, coordinazione, calma, consapevolezza, disciplina e rispetto. L’assenza di competizione nella maggior parte delle scuole favorisce un ambiente di apprendimento cooperativo e di mutuo sostegno.

Pur richiedendo impegno e dedizione, l’Aikido è accessibile a persone di diverse età e capacità fisiche, offrendo benefici tangibili per il corpo e la mente. Rappresenta una scelta eccellente per chi cerca un’arte marziale che sia al contempo efficace, etica e un potente strumento di crescita personale.

19. Fonti

Le informazioni presentate in questa pagina sono basate sulla conoscenza generale dell’Aikido derivante da fonti comuni, tra cui:

  • Insegnamenti e scritti attribuiti al fondatore Morihei Ueshiba e ai suoi principali allievi (es. Kisshomaru Ueshiba, Koichi Tohei, Gozo Shioda, Morihiro Saito).
  • Pubblicazioni e siti web ufficiali delle principali organizzazioni di Aikido (es. Aikikai Foundation Hombu Dojo, Aikikai d’Italia, organizzazioni legate agli altri stili).
  • Libri e articoli sull’Aikido scritti da praticanti e studiosi riconosciuti.
  • Conoscenza comune diffusa all’interno della comunità internazionale dell’Aikido.

Si raccomanda di approfondire tramite la lettura di testi specifici e, soprattutto, attraverso la pratica diretta sotto la guida di un insegnante qualificato.

20. Disclaimer

Le informazioni contenute in questa pagina sono fornite a solo scopo informativo generale e non costituiscono un sostituto per l’istruzione diretta da parte di un insegnante qualificato di Aikido. La pratica dell’Aikido, come ogni arte marziale e attività fisica, comporta rischi intrinseci di infortunio.

Si declina ogni responsabilità per eventuali danni o infortuni che potrebbero derivare dalla pratica dell’Aikido o dall’applicazione delle informazioni qui presentate senza la supervisione di un istruttore qualificato. Prima di iniziare la pratica dell’Aikido, specialmente in presenza di condizioni mediche preesistenti, si consiglia vivamente di consultare il proprio medico curante.

La scelta di un dojo e di un insegnante qualificato è fondamentale per una pratica sicura ed efficace.

a cura di F. Dore – 2025

 

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