Daruma il padre dello Zen – p 3

Ritratti di Daruma nell’opera giapponese

 

Daruma era il soggetto preferito dei pittori giapponesi e una vasta gamma di dipinti a pennello e inchiostro sono ancora esistenti.

I ritratti più comuni enfatizzano l’aspetto “indiano (straniero)” di Daruma, e quindi viene spesso raffigurato come un uomo sciatto con sopracciglia e barba folte, naso grosso, orecchie allungate (simbolo di esseri illuminati), grandi orecchini circolari e fissi occhi senza palpebre.

Il più antico dipinto ritratto di Daruma in Giappone (per quanto se ne sappia) è una pergamena sospesa di un Daruma seduto vestito con una veste rossa nel tempio di Kōgaku-ji 向 嶽 寺 (città di Kōshū, Yamanashi) risalente all’era Kamakura (circa 1260 d.C. ). I ritratti di monaci e persone di spicco sono considerati innovazioni del periodo Kamakura, in particolare la setta Zen persegue questa forma di espressione.

Questo spiega perché ritratti e dipinti di Daruma in Giappone superano di gran lunga le rappresentazioni scultoree del patriarca Zen. I ritratti dei maestri Zen giapponesi hanno svolto molteplici funzioni, ad esempio, come forma di omaggio ai fondatori del buddismo Zen, come aiuto per aiutare i praticanti a raggiungere l’illuminazione, come certificato rilasciato da un insegnante Zen a uno studente per riconoscere il conseguimento da parte dello studente di consapevolezza spirituale, come simbolo che conferma il lignaggio ininterrotto di una setta o come immagine usata nei servizi commemorativi nei templi Zen. Parola chiave = Zenshū Soshizō 禅宗 祖師 像 (lett. Ritratti di patriarchi Zen).

 

Fonte: http://www.onmarkproductions.com/html/daruma.shtml

a cura di fd

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