GYO – il cammino

Significa  «Il cammino», per indicare, originariamente, il concetto buddhista di ricerca della perfezione, ripreso dai praticanti delle arti marziali della Tradizione (Budo).

Si tratta di una pratica di ascesi sotto forma di marcia quotidiana ripresa senza interruzione per cento, duecento anche mille giorni, quali che siano le condizioni o la salute del praticante. Il fallimento può intervenire solo con la morte. Tradizionalmente le montagne sacre dei Giappone, come il Monte Hiei (Hiei-san) sono percorse dai monaci di alcune comunità buddhiste in preghiera o in meditazione (Sen-nichi-kai-ho-gyo: percorrere la montagna per mille giorni).

Il Gyo è pertanto, tradizionalmente, una delle manifestazioni di un essere umano che cammina sulla Via (Do), come immersione totale nella pratica per la pratica.

Questo tipo di cammino ha creato nelle arti marziali, al di là di questo suo primitivo significato che continua, comunque, a essere presente, un concetto più ampio: esso è il primo stadio della progressione, basato sulla scoperta e il rigido rispetto delle forme (rituali: per esempio quelle dell’etichetta, di Rei-shiki o Rata) e dello spirito insegnati, che richiedono una partecipazione fisica totale.

Segue la fase dell’addestramento austero (Shugyo) che, attraverso la tecnica (Jutsu) ripetitiva e, alla fine, la padronanza di quest’ultima, porta alla Via (Do).

 

 

 

 

 

a cura di FD

Fonte: Gabrielle e Roland Habersetzer – Enciclopedia delle Arti Marziali – Luni Editrice

 

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