Non sarebbe sbagliato affermare che c’è di più nelle arti marziali che un semplice allenamento o uno strumento di autodifesa. Coloro che hanno fatto delle arti marziali fondamentali per la loro esistenza sanno che queste forme d’arte richiedono dedizione, disciplina e passione. Un altro aspetto spesso trascurato delle arti marziali è che spesso riflettono una parte del patrimonio, della storia e della cultura di un paese. In effetti, alcune forme di arte marziale risalgono a centinaia e, in alcuni casi, migliaia di anni.
L’India ha una lunga storia di arti marziali. Shaolin Kung Fu, un termine che include una grande varietà di arti marziali cinesi, traccia la sua discendenza da Bodhidharma, il monaco indiano che, secondo la leggenda popolare, introdusse il buddismo in Cina durante il VI secolo d.C. I monaci al Tempio Shaolin (situato nella provincia di Henan), studiano ancora oggi una combinazione di arti marziali e insegnamento buddista. Purtroppo, mentre le forme di combattimento cinesi e giapponesi come il kung fu e il ju-jitsu sono diventate istituzioni nazionali, molte delle antiche tecniche di combattimento dell’India languiscono come forme d’arte dimenticate.
Tuttavia, la buona notizia è che alcuni cittadini e organizzazioni stanno cercando di far risorgere le arti marziali indiane insegnandole ai giovani indiani. Quindi, partecipare a una classe non è solo estremamente gratificante per la tua forma fisica, ma può anche aiutarti a riscoprire e riconnettersi alla storia marziale unica dell’India.
LATHI
Quando si muove avanti e indietro come una spada e puntato su qualcuno, taglia attraverso l’aria, atterra con un suono stridente, stacca un sottile strato di pelle e invia ondate di dolore intorpidito attraverso il corpo, anche se scheggia le ossa. Un duro colpo è paralizzante. Questa innocua arma di distruzione è il lathi, il dispositivo di controllo della folla più utilizzato dalla polizia indiana! Tradizionalmente praticato in molte parti dell’India, il lathi (di solito un bastone di bambù) può essere impugnato in molti modi per dare rapidi colpi letali all’avversario e per autodifesa utilizzandolo come scudo.