Quando il sole fa bene, quando il sole fa male

Il melanoma è il più aggressivo tumore della pelle ma per fortuna può guarire se te ne accorgi in tempo e soprattutto se non scherzi con i raggi solari

In spiaggia la moglie di Carlo, trentottenne direttore marketing di un’azienda milanese, nota sulla schiena del marito un’insolita macchiolina scura, un po’ sporgente, dai contorni irregolari. «Cos’è questo? Un neo?» chiede lei. «Non so, non riesco a vedermi la schiena» risponde lui. «Ho dei nei dappertutto, uno più o uno meno non fa differenza, ti pare?».

Ma a sua moglie quella macchiolina non piace proprio e gli propone una visita dal dermatologo al rientro dalle vacanze. Lo specialista asporta il neo e lo fa analizzare in laboratorio. Dopo un paio di settimane arriva l’esito dell’esame istologico: melanoma sottile, spessore 0,6 millimetri. Anche una macchiolina può fare la differenza! Per fortuna il melanoma di Carlo era sottile: «Se oggi, a distanza di cinque anni, posso raccontare la mia esperienza è perché il mio melanoma è stato diagnosticato in tempo ed era ancora molto piccolo», ci dice. «Non è stata necessaria alcuna cura, solo controlli periodici alla pelle e ai linfonodi».

CHE COS’E’

Il melanoma è un tumore maligno della pelle e delle mucose, ed è particolarmen­te aggressivo. Ha origine da alcune cel­lule chiamate melanociti, che producono la melanina, la sostanza che dà il colore alla pelle e che, stimolata dai raggi ultravioletti, la fa abbronzare come meccani­smo di difesa naturale contro le scottatu­re» spiega Sara Bassoli, dermatologa dell’Università di Modena. Ma quando i melanociti cominciano a riprodursi in modo incontrollato, si forma il melanoma.

In un caso su quattro si può sviluppare da un neo preesistente che modifica il suo aspetto in tempi più brevi di quanto farebbe un neo normale, o sulla pelle sa­na. Nel cinquanta per cento dei casi il me­lanoma insorge nelle persone al di sotto dei 60 anni di età.

In Italia si ammalano di melanoma 14 uomini su lOOmila e 13,5 donne su lOOmila. Negli uomini si forma soprattut­to sul torace e sulla schiena.

COME SI RICONOSCE

 

come ASIMMETRIA

Se ipotizziamo di dividere il neo a metà con una linea verticale, devi verificare se le due parti sono uguali (simmetriche) oppure diverse tra loro (asimmetriche). Se la macchia è asimmetrica, falla controllare dal dermatologo

come BORDI

I bordi di un neo non pericoloso sono regolari, mentre se sono irregolari e frastagliati è invece sospetto.

come COLORE

Se il colore si modifica nel tempo o il neo presenta più colori contemporaneamente, devi rivolgerti al dermatologo.

come DIMENSIONE

Un neo di diametro maggiore di 6 millimetri va fatto controllare dal dermatologo.

come EVOLUZIONE

Se il neo si modifica velocemente cambiando forma, spessore, colore o dimensioni, oppure se avverti prurito, bruciore, dolore, devi rivolgerti al dermatologo.

Il dermatologo per controllare i tuoi nei usa:

  • la propria vista e la propria esperienza
  • il dermatoscopio manuale, una speciale lente di ingrandimento.
  • il videodermatoscopio, una fotocamera che fa foto ingrandite dei tuoi nei e le archivia al computer per seguire la loro evoluzione nel tempo.
  • il microscopio confocale: uno strumento molto avanzato che dà immagini della pelle del paziente con una risoluzione paragonabile a quella dell’esame istologico. In pratica, è come fare una biopsia senza dover tagliare la pelle.

 

evoluzione del melanoma

Il melanoma cresce sia in spes­sore verticale (detto spessore di Breslow) sia come livello di invasione degli strati della pelle (livello di Clark). In base a questi valori, misurati in laboratorio dall’esame istologi­co sul campione di pelle prele­vato dal paziente, il dermatolo­go stabilisce l’effettiva gravità del tumore.

Il fattore più importante per la prognosi è lo spessore di Breslow. I melanomi con spes­sore inferiore a 1 millimetro hanno una prognosi ottima, con una guarigione completa nella maggior parte dei casi.

Se però lo spessore supera i 2-4 millimetri, aumentano le pro­babilità che la malattia diventi particolarmente invasiva.

PERCHÉ VIENE

La possibilità di sviluppare un melanoma dipende da vari fat­tori di rischio, e non da uno so­lo, come sottolinea Daniela Pisacane, dermatologa del Centro medico Santagostino di Mila­no: «Prima di tutto conta il tuo fototipo, cioè come rea­gisci all’esposizione ai rag­gi ultravioletti in base al­le tue caratteristiche fi­siche: i fototipi vanno da I (capelli rossi o biondissimi, pelle chiarissima con moltissime lentiggini, occhi chiari) a VI (pelle scurissima o nera). Rischi di più se sei un fo­totipo I e II (pelle molto chiara, facile a scottarsi).

Ma conta anche la familiarità (parenti di primo grado che lo abbiano avuto), un pregresso melanoma (se lo hai già avuto, sei più a rischio), un elevato numero di nei soprattutto se atipici (più grandi di 6 millime­tri e di forma irregolare), le scottature solari subite nell’infanzia e nell’adole­scenza (inclusi gli eritemi solari, che sono scottature di primo grado), l’ecces­siva esposizione ai raggi Uv solari e arti­ficiali (lampade e lettini abbron­zanti), le basse difese immunitarie».

Evitare le scottature solari e le troppe lampade o lettini abbronzanti è quanto puoi per prevenire il melanoma.,

LE CURE

L’unico modo per guarire da un melanoma è toglierlo il pri­ma possibile. Ha però un van­taggio su tutti gli altri tumori: lo puoi vedere. E non solo. Sal­vo rari casi, è un tumore a cre­scita lenta: impiega mesi o anni a raggiungere dimensioni preoccupanti. dice Riccardo Bono, responsabile dell’Unità melano­ma dell’Istituto dermopatico dell’Immacolata di Roma. «I melanomi diagnosticati e subito asportati cor uno spessore infe­riore a 0,75-1 millimetri hanno una bassissima probabilità di sviluppare metastasi (cioè di diffondersi nel resto del corpo) e la sopravvivenza dei pazienti che ne sono colpiti è superiore al 90 per cento in dieci anni». Per i melanomi più spessi, dopo la loro asportazione chirurgica al paziente deve essere tolto an­che il cosiddetto “linfonodo sentinella”, che di solito è il pri­mo a essere raggiunto da even­tuali metastasi.

  1. Ma le metastasi di un melano­ma avanzato possono diffon­dersi nel corpo anche attraverso
  2. sangue e se il melanoma è sta­to diagnosticato troppo tardi, non è più curabile.
  3. «Oggi si sperimentano anche delle nuove terapie che si basa­no sulla inibizione dei geni e ri­ducono la proliferazione cellu­lare tumorale, oppure sulla sti­molazione del sistema immuni­tario. Sono rivolte a quei pa­zienti con melanoma metastati­co che avrebbero una prognosi di sopravvivenza inferiore al 20 per cento in cinque anni» dice Sara Bassoli. «Stiamo avendo delle ottime risposte a queste cure, ma serviranno ancora di­versi anni di ricerca per ottimiz­zare le terapie».

Come sempre, la prevenzione è fondamentale. Oltre a tenere controllata la tua pelle, usa tutto Tanno (non solo al mare!) una protezione di almeno Spf 15 sul­le parti del corpo esposte, e usa occhiali da sole e indumenti che proteggano dai raggi Uv.

 

 

DIFENDITI DAI RAGGI SOLARI CATTIVI!

  • Usa protezioni solari in

 

crema o spray con fattore di pro­tezione (Spf) 30 o 50+, soprattut­to se hai pelle, capelli e occhi chiari, e in ogni caso nei primi giorni di esposizione al sole. Ap­plicale ogni due, massimo tre ore, e sempre dopo ogni bagno o doccia. Ricorda di metterla anche sulle orecchie e, se hai pochi ca­pelli, sulle parti esposte del cuoio capelluto (anche se in questo ca­so è meglio usare il cappello).

  • Non prendere sole tra le 11 e le 16, quando i raggi sono più intensi e quindi più dannosi per la pelle.
  • Non pensare che in spiaggia ti protegga l’ombrellone: in realtà fa filtrare oltre il 70% dei raggi.
  • Indossa una maglietta, so­prattutto se hai pelle chiara e tanti nei, ma sceglila in tessuto con protezione 50+ (le trovi nei negozi di abbigliamento sporti­vo). Quelle normali equivalgono a una protezione solare 10.

FATTI L’AUTOESAME

IL MELANOMA HA IL BRUTTO VIZIO DI PRESENTARSI ANCHE IN ZONE DEL CORPO DIFFICILI DA CONTROLLARE COME TESTA, COLLO, SCHIENA, GLUTEI, PARTI INTIME. ECCO COSA DEVI FARE ALMENO DUE VOLTE L’ANNO:

  1. esamina le gambe e poi i piedi (piante, dita, unghie, interstizi delle dita). come pure i genitali e, allo specchio, l’ano. Sulle unghie il melanoma dà una colorazione con un effetto tipo “codice a barre”.
  2. allo specchio controlla con cura il viso, incluse le labbra, il collo, le orecchie e il cuoio capelluto (con i capelli bagnati).
  3. Fatti aiutare dalla tua partner per esaminare la nuca e tutta la schiena, e controlla anche la parte posteriore delle braccia.
  4. Davanti allo specchio alza le braccia, voltandoti a sinistra e poi a destra. Esa­mina con cura le mani e gli avambracci.
  5. Se noti un improvviso calo della vista o un cambiamento evidente nel contor­no dell’iride, fai una visita oculistica. Il melanoma, infatti, si può sviluppare anche nell’occhio, di solito in una zona posteriore non visibile, anche se è molto raro.

a cura di FD

fonte:  Barbara Merlo – FOR MEN MAGAZINE

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