Ecco come proteggere i preziosi ammortizzatori delle ginocchia |
All’interno del ginocchio, una delle articolazioni più complesse e sottoposta a numerosi traumi, esistono due “cuscinetti” di tessuto fibro-cartilagineo che possono creare dei problemi perché si rompono o si usurano: il menisco mediale, a forma di C, e il menisco laterale, più mobile, di forma circolare.
Duri e gommosi, ricordano le guarnizioni di un rubinetto e hanno un ruolo fondamentale nel ginocchio perché fanno da ammortizzatori tra le estremità di femore e tibia: «Distribuiscono uniformemente la trasmissione dei carichi e partecipano ai processi di lubrificazione dell’articolazione» spiega Guido Luppichini, ortopedico presso la Clinica ortopedica di Pisa.
TORSIONE ANOMALA
La lesione del menisco è il classico infortunio degli sportivi (calcio, rugby…) ma può capitare a chiunque compia una torsione anomala
del ginocchio. Spesso accade quando ci si accovaccia e ci si rialza tenendo il piede fisso a terra, oppure quando si tira un calcio a vuoto.
Esistono anche lesioni dovute all’età, perché con il tempo il menisco si usura.
Dopo la rottura, spesso il ginocchio appare gonfio. Il sintomo più evidente è il dolore, con limitazione della funzionalità. Durante la visita l’ortopedico può capire il tipo di lesione anche grazie all’esecuzione di test sul ginocchio. «La risonanza magnetica è quello più indicato, mentre la radiografia può essere utile in caso di trauma violento, per vedere se ci sono fratture» dice Luppichini.
Se la lesione è il prodotto di un trauma, spesso è necessaria la chirurgia artroscopica eseguita in day hospital e in anestesia locale attraverso due piccole incisioni praticate nella pelle: da un parte viene inserita una microcamera per vedere all’interno del ginocchio e dall’altra gli strumenti chirurgici miniaturizzati per riparate la lesione. Il menisco non è tutto vascolarizzato: la porzione periferica riceve sangue, quella intermedia è parzialmente vascolarizzata, quella laterale è priva di vasi sanguigni.
QUANDO È MEGLIO NON OPERARE
«Quando è possibile, i menischi vanno riparati con la sutura che, però, può essere eseguita soltanto se la lesione interessa una zona vascolarizzata, che può guarire» spiega il medico. «Se invece a rompersi è un’area non vascolarizzata, i frammenti andranno asportati. È importante intervenire al più presto dopo l’infortunio, perché se trascurata la lesione meniscale può peggiorare e richiedere un intervento più demolitivo».
Infine, non tutte le rotture del menisco vanno operate: esistono lesioni in assenza di sintomi o con sintomi scarsi. Oppure, se la causa è degenerativa, il trattamento chirurgico mediante l’asportazione del menisco determina l’insorgenza precoce di un quadro di infiammazione dell’articolazione. «A questi pazienti si consigliano fisioterapia, farmaci antinfiammatori Fans (cioè non steroidei, come l’aspirina, ndr) e impacchi di ghiaccio».
a cura di Francesco Dore
fonte For Men Magazine