Un appunto sullo stretching

Allungare i muscoli ti migliora la vita?

Non sei convinto? Be’, sappi che ormai da anni la scienza e la medicina sportiva rico­noscono allo stretching (che poi significa proprio “allun­gamento”) un’efficacia indi­scutibile nella prevenzione delle malattie delle ossa e delle articolazioni e degli infortuni muscolari e infine nella terapia riabilitati­va, quella praticata dai fisioterapisti e dai fisiatri che ti rimettono in piedi dopo i traumi.

Senza contare che se pratichi con costanza lo stretching ti muovi anche meglio, con più scioltezza ed eleganza: migliora l’economia del movimento, non so­lo quello sportivo ma anche e soprattutto quello che a te interessa di più, cioè quello della vita quotidiana. E ti stanchi meno, perché quando i gesti sono economici ed efficienti i tuoi muscoli devono faticare di meno.

La capacità di contrarsi è direttamente proporzionale alla loro capacità di allungarsi, in altre parole più un muscolo è capace d’allungarsi più è capace di contrar­si, maggiore è la forza di contrazione e più grande è la sua possibilità di sviluppare forza.

Il guaio è che molto spesso (pensa a un lungo viaggio in automobile o a un’interminabile giornata davanti al computer) i nostri muscoli sono inattivi mentre invece vorrebbero solo fare il loro lavoro: allungarsi e con- 1 ? trarsi, appunto. Come sempre, l’inattività è fonte di Mi guai sotto forma di dolori, contratture, debolezza.

E qui entra in gioco lo stretching: se le tue giornate non sono molto attive, se sei costretto a lungo all’im­mobilità e per giunta in posizioni innaturali, regala il |, più spesso possibile ai tuoi muscoli qualche minuto di | allungamenti per mantenerli efficienti e, di riflesso, | per sentirti meglio nella tua pelle.

 

a cura di Francesco Dore

fonte: For Men Magazine

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