Shintoismo, buddismo e sistema di credenze giapponesi
La religione in Giappone è un meraviglioso miscuglio di idee dallo shintoismo e dal buddismo. A differenza dell’Occidente, la religione in Giappone è raramente predicata, né è una dottrina. Invece è un codice morale, un modo di vivere, quasi indistinguibile dai valori sociali e culturali giapponesi.
La religione giapponese è anche un privato, affare di famiglia. È separato dallo stato; per esempio non ci sono preghiere o simboli religiosi in una cerimonia di laurea. La religione è raramente discussa nella vita di tutti i giorni e la maggior parte dei giapponesi non venerano regolarmente o sostengono di essere religiosi.
Tuttavia, la maggior parte della gente si rivolge a riti religiosi nella nascita, nel matrimonio e nella morte e prende parte a matsuri spirituali (o festival) durante tutto l’anno.
Religione e l’imperatore
Fino alla seconda guerra mondiale, la religione giapponese si concentrava sulla figura dell’Imperatore come un Dio vivente. I soggetti si consideravano parte di un’enorme famiglia di cui tutti i giapponesi erano membri.
La sconfitta della guerra, tuttavia, infranse le credenze di molte persone, mentre la voce fragile dell’Imperatore veniva trasmessa alla nazione che rinunciava alla sua divinità. Il periodo da allora ha visto una secolarizzazione della società giapponese quasi drammatica come il miracolo economico che ha visto l’economia del dopo-guerra del Giappone andare in overdrive.
Tuttavia, gran parte del rituale è sopravvissuto al crollo del credo religioso. Oggi la religione definisce l’identità giapponese più della spiritualità e aiuta a rafforzare i legami familiari e comunitari.
Scintoismo contro buddismo
Lo shintoismo è la spiritualità indigena del Giappone. Si ritiene che ogni essere vivente in natura (ad esempio alberi, rocce, fiori, animali – persino suoni) contenga kami, o dei.
Di conseguenza, i principi shintoisti possono essere visti in tutta la cultura giapponese, dove la natura e il cambiamento delle stagioni sono amati. Questo si riflette in arti come ikebana (organizzazione dei fiori) e bonsai, design dei giardini giapponesi e la celebrazione annuale di sakura – o fiore di ciliegio.
Lo shintoismo prese il suo nome solo quando il buddhismo arrivò in Giappone attraverso la Cina, il Tibet, il Vietnam e infine la Corea. Il buddismo arrivò nel sesto secolo, stabilendosi a Nara. Nel corso del tempo il buddismo si è diviso in diverse sette, il più popolare è il buddismo Zen.
In sostanza, lo shintoismo è la spiritualità di questo mondo e di questa vita, mentre il buddismo si occupa dell’anima e dell’aldilà. Questo spiega perché per il giapponese le due religioni esistano così bene insieme, senza contraddizioni. Per celebrare una nascita o un matrimonio, o per pregare per un buon raccolto, i giapponesi si rivolgono allo shintoismo. I funerali, d’altra parte, sono solitamente cerimonie buddiste.
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