OMEGA 3: A COSA SERVE?

I tuoi nonni, e forse anche i tuoi genitori, a scuola erano costretti a trangugiare cuc­chiai di disgustoso olio di fegato di merluzzo, ricco di vitamina D, contro il rachitismo. Quell’olio, che oggi…nessuno più ci propina, era an­che ricchissimo di benefici grassi omega 3, gli stessi che trovi nel pesce azzurro, nelle noci, negli integratori. Ma fanno davvero così bene? Sono passati tanti anni dalle prescri­zioni mediche dell’olio di fegato di merluzzo nelle scuole e nel frattempo la scienza ha studiato moltissimo gli omega 3, soprattutto per quanto ri­guarda i loro effetti sul sistema car­diovascolare.

Cosa sono e perché sono importanti

Gli omega 3 sono acidi grassi poiin­saturi “essenziali”, perché necessari alla tua salute, ma il tuo organismo non può produrli da solo e se li de­ve procurare con ralimentazione: te ne servono almeno 500 milligram­mi alla settimana, come raccoman­dato dall’Organizzazione mondiale della sanità, che puoi coprire per esempio con due porzioni di pesce. I più importanti sono l’acido eicosa- pentaenoico (EPA) e l’acido docoso- esaenoico (DHA). Insieme ad altri acidi grassi, gli omega 3 entrano nella composizio­ne delle membrane cellulari e per questo sono importantissimi per le attività delle cellule. Sono fatti di molecole molto flessibili, che rendono le membrane cellulari meno rigide e più fluide, consen­tendo migliori scambi fra l’esterno e l’inter­no delle cellule. Sono presenti negli alimenti, li puoi ac­quistare come integratori e anche come farmaci, ma c’è differenza tra i diversi modi di assumerli.

Viva la dieta mediterranea

In natura gli omega 3 sono conte­nuti soprattutto negli organismi marini, in particolare nel pesce az­zurro (sgombro, acciughe, aringhe), nel salmone (selvaggio, perché quello di allevamento ne contiene molti meno), nei crostacei e anche in mandorle, noci, semi di lino e il loro olio, semi di chia. È documentato dalla ricerca scien­tifica che un’alimenta­zione ricca in omega 3 faccia bene, perché ab­bassa il rischio cardio-+vascolare, cioè le pro­babilità che tu vada incontro a una malat­tia a carico del cuore o dei vasi sanguigni, e soprattutto il rischio di morte improvvisa per queste malattie. Ma non è solo merito degli omega 3. Se sei attento all’alimentazione vuol dire che eviti di eccedere nel consumo di grassi saturi dannosi, limiti le carni rosse lavorate, scegli i cereali integrali al posto di quelli raffinati, consumi legumi, limiti o eviti gli zuccheri semplici e usi olio extravergine di oliva come princi­pale condimento. In sostanza, segui la dieta mediter­ranea raccomandata da medici e nutrizionisti che comporta, da sola, una riduzione del 16% del rischio di infarto, grazie al “cocktail” di so­stanze benefiche antiossidanti e antinfiammatorie che ingerisci con questi alimenti.

A cura di Carlo Giordano

fonte: For men magazine

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