In passato il frutto “miracoloso” era il pompelmo, raccomandato per dimagrire, poi è stata la volta della banana, dell’ananas, del cavolo. Oggi tocca all’avocado… Guardato un tempo con sospetto per il suo alto contenuto in grassi, oggi il frutto tropicale va a ruba per le sue presunte proprietà dimagranti. Vediamo cosa c’è di vero, partendo dalle caratteristiche della bacca dalla pelle verde, nota anche come il “burro dei marinai” perché, grazie alla sua facilità di conservazione, veniva stipata sulle navi mercantili inglesi e spalmata dall’equipaggio sulle gallette al posto del più deperibile burro.
Quando i grassi fanno dimagrire
Innanzitutto, l’avocado sazia. E se ti senti sazio, non vai a ingozzarti di schifezze al distributore automatico. «È proprio l’alto contenuto in grassi, oltre a quello in fibre, a conferire all’avocado le sue proprietà sazianti: un dato importante da tener presente», spiega Tatiana Gaudimonte, nutrizionista a Uster, in Svizzera. I grassi, infatti, contribuiscono a placare il nostro appetito: «Una bella colazione a base di pane integrale, con un uovo in camicia guarnito da fette di avocado, può condurci sazi e soddisfatti fino all’ora di pranzo senza la necessità di mangiucchiare a metà mattina, a tutto vantaggio del giro vita. Oltretutto, i grassi dell’avocado (14 g per 100 g di frutto) sono perlopiù monoinsaturi, importanti per la salute del cuore grazie al loro effetto positivo sui livelli di colesterolo e aiutano a tenere sotto controllo l’insulina». Grassi sì, quindi, ma buoni.
Ricco di fibre
Oltre ai grassi, l’avocado è ricco di fibre: ben 3 g per 100 g, il doppio dell’ananas. «Oltre a contribuire al potere saziante dell’avocado, le fibre tengono pulito l’intestino e nutrono la microflora “buona” che, tra le altre cose, aiuta a mantenere la pancia sgonfia». Per finire: «Il frutto verde contiene più di 20 tipi di nutrienti tra cui minerali preziosi come potassio e magnesio (utili contro la ritenzione idrica), vitamine A ed E ad azione antiossidante, acido folico ad azione antianemica e vitamina K, importante nel controllo del metabolismo degli zuccheri. Ovviamente, non significa che se mangiamo tre avocado al giorno, miracolosamente avremo il girovita di Brad Pitt: il consumo deve essere limitato dal buon senso, per non eccedere nell’assunzione di grassi a discapito, per esempio, di proteine o verdura».
Niente miracoli, però…
Insomma, sembra che la febbre dell’avocado abbia le sue ragioni! «C’è però da fare una considerazione» aggiunge Gaudimonte: «Se paragoniamo i grassi dell’olio di oliva e dell’avocado salta all’occhio la loro somiglianza, in particolare per quanto riguarda i monoinsaturi. L’olio extravergine, quindi, condivide con l’avocado molti vantaggi, sebbene a nessuno venga in mente di consumarlo per dimagrire. Giustamente, anche perché non esistono cibi magici per perdere peso! Quello che serve è un’alimentazione equilibrata e uno di stile di vita attivo. Se poi un buon guacamole di avocado ti facilita la vita, tanto meglio».
A cura di Carlo Giordano
fonte: For men magazine