KONG-ZI (pt. 2)

Il suo insegnamento

Kong Zi in realtà non ha scritto nulla: di colui nel quale la Cina antica ha voluto riconoscere nel modo più ufficiale possibile il  «maestro per 10,000 generazioni», dopo…averne fatto il patrono di una morale molto conformista, non si possiede che una compilazione di aforismi raccolti dai discepoli verso la fine del V secolo a.C., il «Lun-yu» (Louen- yu). L’opera fu in realtà perduta, poi ricostruita sotto gli Han, secoli dopo la morte del saggio, cioè in un’e­poca in cui le polemiche tra gli agiografi avevano oscurato del tutto i ricordi che aveva potuto lasciare. Non esiste alcun modo per distinguere ciò che risale al suo insegnamento personale da ciò che è stato aggiunto dai suoi primi discepoli. Il «Libro dei Dialoghi» (Lun-yu) contiene tuttavia l’essenza di quell’insegnamento per il quale Kong Zi si era riferito a opere divenute poi classici del­la letteratura cinese: il Libro dei versi (Shi-jing, o Che-king), il Libro della Storia (Shu-jing, o Chou-king), il Libro dei Mutamenti (Yi-jing, o Yi-king), il Libro dei Riti o Annali di Primavera e d’Autunno (Chung-qiu), oltre a una «Cronaca di Lu» infine un’opera sulla musica, oggi perduta. Il nocciolo di questo insegnamento si riassume nell’invito a seguire alcune regole di condotta per la vita quotidiana che devono formare “l’uomo realizzato” (Jun-zi, Kiun-tseu), che si distingue dall’Uomo Ordinario, incolto e senza educazione (Xiao-jen): l’osservazione dei Riti e dell’etichetta (Li), la conservazione di una posizione nella scala sociale conforme al proprio rango (Zheng-ming), la pietà filiale (Xiao), il desiderio di virtù (De), la pratica della generosità (Ren).

A cura di Carlo Giordano

fonte: Enciclopedia delle arti marziali – Luni editrice

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