KOSHIKI NO KATA (pt. 1)

Koshiki-no-kata

«Forma antica», Kata di Judo del Kodokan. Questo Kata riporla alla fonte dell’arte di Kano Jigoro. Lo si chiama a volte anche Kitoryu-no-kata… (o Kitoryu-kalchu- jujutsu, perché i nomi delle tecniche della sequenza sono identici in Kito-ryu e in Judo), poiché le sue tecniche sono tutte della scuola Kito-ryu, una delle principali fonti d’ispirazione per colui che creò il Judo del Kodokan. Anche se Kano,che  ne aveva fatto il suo Kata preferito (dimostrandolo come Tori, con i suoi allievi Yamashita Yoshioka o Isogai Hajimecome Uke, entrambi 10° Dan, ogni volta che ne aveva l’occasione) aveva modificato in parte le tecniche antiche codificate in questo Kata. Koshiki-no-kata rimane soprattutto un prezioso punto di contatto tra l’antico Ju-jutsu e il Judo moderno. Kano, che aveva ripreso integralmente questo Kata dal ramoTakenaka del Kito-ryu, non lo considerava come un Kata fondamentale del Kodokan. Questo Kata ha come obiettivo essen­ziale lo studio e l’acquisizione della «posizione fondamentale». In questo Kata, più che in qualunque altro, vi è probabilmente la quintessenza di un’esperienza autentica del combattimento ravvicinato, acqui­sita nel corso dei secoli sul terreno dai combattenti professionisti, i Samurai. Da qui viene, in primo luogo, quella concentrazione e quell’atmosfera di combattimento reale, per la sopravvivenza, che sprigiona da esso.

A cura di Carlo Giordano

fonte: Enciclopedia delle arti marziali – Luni editrice

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