La diaspora (pt. 4)
Nel 1961 il Judo giapponese vacillò seriamente sotto il peso della vittoria dell’olandese Geesink Anton su Sone Koji al 3° Campionato del mondo di… Tokyo. Il 1972 segnò il riconoscimento definitivo del Judo come disciplina olimpica (la sua prima partecipazione risale al 1964): proprio quella consacrazione voluta da Kano Jigoro. Questo Judo da gara, spettacolare perché pubblicizzato dai media, non riguarda, tuttavia, che una parte dei Judoka. Certo, il Judo è cambiato dall’epoca del piccolo Dojo del tempio Eisho-ji. Ma questo cambiamento deve essere considerato come un arricchimento, nella misura in cui, oggi, esso può rivolgersi a tutti. Coesistono, in realtà, diverse forme di Judo, con una base tecnica comune, per quanto di intensità e con finalità differenti. E si può passare dall’uno all’altro in funzione della propria età o del proprio centro d’interesse, che può cambiare col tempo. E la vocazione di un’arte di tutta la vita, non soddisfatta di essere solo una momentanea ribalta per una ridotta élite di sportivi. Questo è il valore del messaggio lasciato da Kano Shihan. Il Judo femminile è stato integrato nei Giochi Olimpici a partire dai Giochi del 1992 a Barcellona.
A cura di Carlo Giordano
fonte: Enciclopedia delle Arti Marziali – Luni Editrice