TAEKWONDO (pt 2)

Applicazioni pratiche

Lo studio del Tae Kwon Do moderno ci offre un’idea degli antichi metodi di combattimento senza armi, basati sull’uso…    predominante e specializzato di parti del corpo umano per sferrare i colpi. Non possiamo non rimanere impressionati dalle tecniche d’attacco, contrattacco e difesa in cui braccia e gambe agiscono con straordinaria efficacia.

Il corpo, MOM, è suddiviso in tre parti:

EOL GUL – alta, dalla testa fino al collo
MOMTONG – media, dal collo all’addome
• PAL = braccia
• SON = mani
ARE – bassa, dall’addome in giù
• DARI = gamba
• BAL = piede
Questi tre livelli indicano, di conseguenza, la direzione in cui sono rivolti attacchi e difese.

Le tecniche sono il risultato di azioni eseguite sia con le mani/braccia che con le gambe, o anche con il solo spostamento del corpo.

Combattimenti in gara
Gli atleti, divisi per sesso, età e categorie di peso (otto), indossano la tradizionale divisa bianca (dobok) con cintura, sono muniti di protezioni (casco e corpetto) e si affrontano su un quadrato di 12m x 12m. I colpi validi per il punteggio possono essere diretti solo sul tronco o al volto dell’avversario usando il piede; usando il pugno il solo bersaglio valido è il tronco. Il combattimento, della durata di tre riprese, di tre minuti ciascuna e 60 secondi di intervallo, è diretto da un arbitro centrale coadiuvato da tre giudici d’angolo. Dai punti validi si sottraggono le eventuali penalizzazioni per tecniche proibite (spingere, colpire il viso col pugno, colpire col ginocchio, atterrare l’avversario ecc.). L’incontro di Tae Kwon Do, oltre che con la vittoria ai punti, può concludersi per abbandono, squalifica, K.O. o intervento arbitrale. (Regolamento della Federazione Italiana Taekwondo)
A cura di Carlo Giordano

fonte: www.benessere.it

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