Tae Kwon Do
Tae Kwon Do, in coreano, significa letteralmente Arte di calciare e di colpire con il pugno, da “Tae” calciare, “Kwon” colpire con il pugno e “Do”…Si tratta di una disciplina marziale che si è sviluppata attraverso i secoli, attingendo tecniche veloci e lineari dalle forme di combattimento giapponesi, come il karate, e movimenti fluidi e circolari dagli stili cinesi, come il Kung Fu. Ma il Tae Kwon Do si distingue in particolare per l’efficacia, il dinamismo e la spettacolarità delle sue tecniche di gamba (calci circolari ed in volo, calci multipli).
Sviluppo storico
Il Tae Kwon Do, per anni considerato come una varietà di Karate coreano, ha in realtà una solida cultura di base. Le sue origini si fanno risalire al 50 a.C., quando l’attuale Corea era divisa in tre regni: Silla, Koguryo e Paek Che. Il più piccolo di essi, Silla, sviluppò e perfezionò un sistema di difesa e attacco, chiamato Tae Kyon “combattimento con le gambe”, che contribuì molto alle vicende storico militari del regno. Si narra che l’antica dinastia della nobiltà guerriera “Hwa Rang”, Fior della gioventù, grazie a queste tecniche riuscì a difendersi dall’attacco degli invasori e riunificare il paese. Anche negli altri regni si diffusero man mano diverse forme di lotta di cui restano ampie tracce nei dipinti che affrescano i soffitti di Muyong-chong, una tomba reale della dinastia Koguryo. Questa misteriosa arte del combattimento, che nella storia assunse diversi nomi (Subak, Taekkyon, Hwarangdo, …), si diffuse a tal punto da divenire molto popolare tra gli usi e i costumi locali. Quando, nel 1910, il Giappone invase la Corea e vietò la pratica di ogni arte marziale, alcuni maestri furono costretti ad emigrare mentre altri continuarono a praticare il Tae Kyon clandestinamente. Al termine della seconda guerra mondiale il Giappone, sconfitto, ritirò le sue truppe dalla Corea, che tornò ad essere libera e con essa anche la pratica delle arti marziali. Le diverse scuole di combattimento ripresero vigore e negli anni ‘50 si unificarono prendendo il nome definitivo di Tae Kwon Do. Il Tae Kwon Do divenne sport nazionale (fu inserito nei Giochi Nazionali Coreani fin dagli anni ’60) e contemporaneamente iniziò a diffondersi grazie all’opera di istruttori coreani che lo esportarono in tutto il mondo.
La presentazione in Italia è avvenuta ufficialmente in seguito alla dimostrazione effettuata a Roma nell’ottobre del 1965 dai Maestri Park Sun Jae, Park Young Ghil e Park Chun Ung facenti parte dell’allora FITAK, Federazione Italiana Tae Kwon Do e Karate. Oggi nel nostro paese questa disciplina è riconosciuta dal CONI alla FITA, Federazione Italiana Taekwondo, sotto l’egida internazionale della WTF, World Taekwondo Federation.
Sport Olimpico
In occasione dell’edizione coreana delle Olimpiadi, Seoul nel 1988 ospitò la prima dimostrazione olimpica di Tae Kwon Do. A questa manifestazione di benvenuto faranno seguito anche i giochi di Barcellona ‘92, fino al riconoscimento ottenuto a Sidney nel 2000 come sport olimpico ufficiale. Un traguardo importante che è stato raggiunto dal Tae Kwon Do grazie al crescendo di popolarità e successo degli ultimi anni.
A cura di Carlo Giordano
fonte: www.benessere.it