La pratica
Attraverso l’abilità del nuoto, il guerriero era in grado di affrontare correnti impetuose o di nuotarvi contro, di portare stendardi o bandiere, armi o carichi pesanti e di usare le armi da fuoco anche se completamente sommerso…Il guerriero sviluppò altresì tecniche di lotta a mani nude da applicare sopra e sotto la superficie dell’acqua; egli elaborò l’ashi garami o arte della lotta nell’acqua che comprendeva colpi par ticolarmente efficaci e raffinati per sconfiggere l’avversario tra i quali vi erano: metodi che prevedevano la possibilità di avvinghiarsi alla gamba del nemico con una forza tale da farlo arrendere; tecniche che consentivano di bloccarlo sott’acqua sino ad annegarlo oppure addirittura modi per sopraffarlo lottando con questi nel cadere da una barca.
Altri stili di nuoto marziale permettevano al bushi di liberarsi da piante acquatiche o alghe che gli impedivano i movimenti delle gambe o l’uso delle armi, di uscire dai gorghi o vortici d’acqua, nonché abilità particolari come l’inatobi (“balzare come una triglia”) che consentivano di spiccare salti dall’acqua direttamente su una barca. Oppure il metodo segreto dello shusoku-garami faceva sì che il guerriero fosse in grado di nuotare anche con gambe e mani legate.
Le tecniche
Mentre i vascelli puntavano verso le navi nemiche, i guerrieri lanciavano frecce finché non veniva stabilito un contatto col nemico: a quel punto i bushi si lanciavano sulle imbarcazioni avversarie mostrando le loro stupefacenti abilità marziali. I guerrieri si prestavano a viaggiare lungo il Giappone per addestrarsi nelle varie scuole; fra gli stili principali basti ricordare:
• Nuoto in piedi – Scuola Mukai
Gli esercizi mirano a mantenere il corpo diritto e immobile usando solo le gambe per mantenersi a galla (per esempio cercando di mantenere al di sopra dell’acqua un ventaglio di carta, retto con le dita delle mani o dei piedi) in modo da avere le mani libere per combattere.
• Nuoto nei laghi – Scuola Sasanuma
Questo stile si sviluppò soprattutto nell’isola di Kyushu
• Nuoto in mare aperto – Scuola Kankai
Insegnava a nuotare semi-eretti, attraverso un movimento fluido e circolare delle gambe in acqua.
Vascelli militari giapponesi
• O-mi-fune: Usati dall’imperatore
• Suzu-fune: Usati dai nobili
• O-meshi-bune, goza-bune: Decorati splendidamente, usati dai governatori provinciali
• Kobaya: Usato dai guerrieri; era un vascello senza ponte, di dimensioni variabili (poteva contenere da quindici a cinquantadue uomini). Imbarcazione veloce e guizzante era utilizzata, in particolare, per infiltrarsi nel fronte compatto della flotta nemica e spezzarlo.
• Seki-bune: Grandi battelli con oltre quaranta rematori, comprendevano un ponte e una tolda. Il contingente poteva salire fino a duecentocinque uomini. Dopo il sedicesimo secolo, era utilizzata anche per portare un grosso cannone e venti moschetti, a dimostrarne la potenza.
A cura di Carlo Giordano
fonte: www.benessere.it