La meditazione Zazen
L’addestramento può essere suddiviso in esercizio della tecnica (ekkin-gyo) e pratica del chinkon (chinkon-gyo), che è incentrato sulla meditazione Zazen… La meditazione seduta, Zazen, è stata tramandata da sempre insieme all’insegnamento delle tecniche. Lo Zazen si esegue durante ogni seduta di allenamento, per coltivare una respirazione corretta e cosciente, per esercitare il rilassamento e per sviluppare la calma della mente. Praticando chinkon-gyo si impara, inoltre, ad utilizzare un metodo particolare di controllo del respiro. Il suono corrispondente al termine giapponese di respiro può anche significare “volontà” o “ki” ed il respiro è la sorgente del “ki”, l’energia vitale. Analogamente, quando la mente è confusa, il respiro diviene irregolare. È per questo motivo che per secoli il controllo del respiro è stato considerato il primo passo verso la pratica dello Shôrinji-kempô. Una respirazione appropriata aiuta a purificare il sangue e a sviluppare un corpo in salute. Aumentare il flusso di sangue al cervello (sede della coscienza), è anche efficace nel promuovere un’attività mentale sana, ivi compreso un aumento di concentrazione.
Mu – Vuoto – Mente trasparente
Ci sono molti elementi diversi che vanno a creare l’arte marziale: immagine perfetta, perfetta confidenza tecnica, perfetta condizione fisica, psicologica – spirituale e giusto ambiente. Se tutto questo è presente nello stesso momento non si può sbagliare. Forza, movimento, impatto: queste sono le fasi che caratterizzano l’espressione dell’energia vitale nelle arti orientali, ma prima ancora tutto ha inizio dalla concentrazione. La meditazione è collegata al concetto di mente trasparente: è impossibile concentrarsi se siamo offuscati da mille pensieri. Dobbiamo creare il vuoto mentale e da questo status meditativo possiamo partire per manifestare la nostra energia interiore attraverso una tecnica marziale. Quale è il significato del Mu? È un concetto molto importante della filosofia zen per cui tutto è perfettamente trasparente, non esistono preoccupazioni perché il mondo è vuoto: questo è l’elemento più importante del satori. Il concetto è valido per ogni forma d’arte che nasce dall’energia interiore: la forza e l’esplosività, vivono sotto al livello della coscienza. Il colpo deve arrivare prima del pensiero, occorre essere incoscienti, o meglio lasciare libero il fluire dell’energia vitale.
Lo Shôrinji-kempô si propone di sviluppare individui che saranno d’aiuto agli altri. Le qualità che consentiranno di fare ciò sono il coraggio, la motivazione, l’intelligenza ed il senso di giustizia.
Partendo dalla comprensione della complessa interazione tra corpo e spirito, il corretto sviluppo di ogni praticante avviene dall’equilibrio tra un corpo risoluto ed una mente sana. Per sviluppare la forza e il coraggio per affrontare le sfide, nonché per divenire efficaci sotto sforzo, i praticanti di Shôrinji-kempô debbono rinforzare sia il corpo che lo spirito. Lo Zazen nello Shôrinji-kempô si fonda sull’inscindibile unione ed interazione di corpo e spirito, di azione e quiete.
A cura di Carlo Giordano
fonte: www.benessere.it