KUNG-FU (pt. 2)

  La pratica

L’efficacia dei vari stili tradizionali di Kung Fu si rivela all’allievo solo dopo un lungo addestramento e una pratica assidua…
Le tecniche di combattimento, infatti, devono essere ripetute per innumerevoli volte, finché il praticante saprà reagire d’istinto alla pressione dell’avversario.  Tutto accadrà spontaneamente in quell’attimo in cui il tempo e lo spazio assumeranno un nuovo significato. Agli occidentali potrebbe sembrare incomprensibile mantenere faticosamente le tecniche in “posizioni assurde”, soprattutto se confrontate con sport da combattimento più recenti: questo è l’antico segreto della marzialità orientale, solo con dedizione e pazienza si avrà l’accesso ad una realtà più profonda. Allenare il Kung fu, in accordo con i principi dell’antichissima medicina cinese, è un ottimo modo per raggiungere l’equilibrio psicofisico, parallelamente a tutti quei vantaggi che può dare qualsiasi disciplina sportiva (condizionamento cardiorespiratorio, eliminazione delle tossine, riequilibrio ormonale, vantaggi per l’apparato muscolo-scheletrico, miglioramento della coordinazione, ecc.). La sensazione di benessere che pervade l’organismo dopo una corretta pratica enfatizza la cura degli aspetti respiratori ed energetici che, a lungo andare, entrano a far parte della vita quotidiana.
La pratica del Kung Fu è graduale, e passa dalla comprensione delle tecniche di base e della forma 

Bo: Posizioni
Taidu: Guardie
Quan: Attacchi di pugno
Jiao: Attacchi di calcio
Tao Lu: Forme, esercizi in singolo

allo studio del combattimento

• Sequenze a mani nude o con armi
• Esercizi con l’avversario
• Combattimenti prestabiliti a mani nude o con armi
• Combattimento libero

e delle armi

Armi corte: Dao (sciabola) Nandao (sciabola del sud) Jian (spada)
Armi lunghe: Gun (bastone) Qiang (lancia) Jiujie-bian (frusta a nove sezioni) Erjie-Gun o Nunchaku (bastone a due pezzi) Sanjie-Gun (bastone a tre pezzi)
Altre armi: Sheng-biao (dardo meteora) Shuang-gou (doppi uncini) Pudao (scimitarra) Dadao (alabarda)

Il valore atletico del Kung Fu si ritrova nell’educazione e nell’affinamento dei movimenti che devono risultare comunque fluidi, morbidi ed eleganti nella loro veloce e spesso complessa successione di movimenti nei quali la centralità e l’equilibrio del corpo è fondamentale.  Il successo di immagine come disciplina dimostrativa orientale ai Giochi Olimpici di Berlino 1936 ha gradualmente modificato l’antica tradizione del Kung Fu. Gli adattamenti tecnici dovuti alle esigenze competitive dell’occidente hanno operato una interessante trasformazione in sport internazionale, ponendo le premesse come futuro sport olimpico.  Attualmente la International Wushu Federation – I.Wu.F. conta 86 Federazioni Nazionali affiliate che rappresentano i cinque Continenti e si stima che i praticanti del Kung Fu – Wushu nel mondo siano vicino ai 10 milioni, considerando che nella sola Cina vi sono oltre 12.000 scuole.

A cura di Carlo Giordano

fonte: www.benessere.it

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